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Bioclimatic and Sustainable Infant School - Roberto Rodaro Architect

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Il luogo

Roberto Rodaro Architect — Bioclimatic and Sustainable Infant School

Il luogo che ospita la scuola è un area di verde attrezzato. A nord la campagna e le alpi sullo sfondo; a sud orti urbani e il parco della villa comunale. La proposta progettuale è particolarmente attenta alla sostenibilità e coerente con le caratteristiche storiche, geografiche, sociali e climatiche del territorio. La conoscenza attenta del contesto ambientale determina le caratteristiche formali e fisiche dell’architettura. L’architettura funziona se è strettamente radicata nel suo ambiente. L’architettura rurale spontanea della pianura padana è un perfetto esempio di integrazione ambientale.

Roberto Rodaro Architect — Bioclimatic and Sustainable Infant School

Tradizione / Innovazione

La scuola è progettata facendo riferimento agli insegnamenti della architettura tradizionale. I criteri di localizzazione dell’edificio sul lotto e quelli di distribuzione delle sue parti sono accuratamente valutati secondo criteri di architettura bioclimatica ovvero prestando una particolare attenzione al rapporto tra edificio e sole. Il corpo delle aule è disposto lungo l’asse est–ovest. Questo orientamento garantisce il migliore rapporto delle aule con le geometrie solari. In questo modo le aule godono di soleggiamento e illuminazione naturale continui durante i mesi invernali e in particolare nei giorni vicini al solstizio d’inverno. Il corpo delle aule è protetto a sud da un porticato leggero che ospita i sistemi di controllo del soleggiamento estivo, frangisole orizzontale fisso e tenda a rullo verticale governata da un sistema di attivazione automatico. In questo modo le aule sono ombreggiate costantemente durante la tarda primavera. La simulazione delle ombre portate nei diversi momenti della giornata e nei diversi mesi dell’anno evidenzia come le aule usufruiscono del diritto al sole durante l’intero corso dell’anno. Lo spazio di distribuzione a nord funziona come tampone e protegge ulteriormente le aule dalle temperature fredde invernali a nord.

Architettura semplice: aria, luce, verde

L’architettura è definita da volumi semplici e leggeri con un impianto a corte aperta. La nuova scuola è composta da tre aule normali, due aule speciali per le attività pratiche e per quelle psicomotorie e un’aula per il sonno Un grande spazio per le attività collettive, uno spazio per gli insegnanti, uno per il personale ausiliario e un’infermeria completano la dotazione di spazi della scuola. La scuola ospita inoltre un centro cottura chge serve le mense di tutte le scuole del comune. Le sezioni sono organizzate in base a una semplice e funzionale aggregazione delle funzioni secondo un chiaro schema geometrico facilmente leggibile da bambini e insegnanti. Dal corridoio si entra in uno spazio spogliatoio arredato con armadietti e contenitori individuali per vestiti, scarpe, comunicazioni scuola famiglia. Dallo spogliatoio si può passare direttamente nelle aule oppure entrare nei servizi igienici per lavarsi le mani e prepararsi alle attività della giornata. L’aula è separata dallo spogliatoio attraverso una parete attrezzata a tutta altezza che ospita contenitori, casellari, un piano attrezzato con un lavello a servizio dell’atelier, uno scrittoio per l’insegnante e uno spazio per il suo materiale. Le aule sono aperte a sud con una parete completamente vetrata che consente di uscire su uno spazio di mediazione porticato e coperto e successivamente nello spazio verde antistante ombreggiato da un albero che può essere usato come aula all’aperto. L’ampio spazio verde rimanente è attrezzato per il gioco di gruppo e per le attività collettive all’aperto.

A misura di bambino

L’ambiente è determinante rispetto alla crescita affettiva, cognitiva e linguistica dei bambini. Ogni azione che l’individuo compie, ogni questione che l’individuo si pone, ogni richiesta che i bambini fanno agli adulti e viceversa si esplica nei modi consentiti, favoriti o ostacolati dall’ambiente, dal luogo, dallo spazio. Lo sviluppo sociale è parte integrante dello sviluppo cognitivo. Lo spazio della scuola è semplice, colorato, ordinato ed è pensato per facilitare lo scambio e il fare insieme dei bambini ma anche degli adulti. Lo spazio collettivo è pensato come la piazza del paese; è lo spazio dove ci si incontra, dove si parla, dove si discute, si fa teatro, manifestazioni. La “piazza”è un luogo dove si confluisce continuamente, dove si intensifica la qualità degli scambi sia dei bambini che degli adulti, dove circolano le idee, dove le idee partono e arrivano.

Autosufficienza

Il comportamento energetico passivo della scuola, ovvero la riduzione ai minimi termini degli apporti energetici meccanici esterni è essenziale per garantire un buon funzionamento dell’edificio anche in assenza di impianti tecnologici. L’impianto solare termico, la ventilazione meccanica controllata con recupero di calore sono elementi integrativi in grado di ridurre significativamente i consumi di combustibili fossili.

Meno energia prima di costruire: materiali vegetali rinnovabili

L’edificio è interamente realizzato con sistema di assemblaggio meccanico a secco di elementi prefabbricati in legno con coibentazione termo-acustica vegetale. I materiali sono esclusivamente naturali, principalmente vegetali, selezionati in base alla loro rinnovabilità e al basso contenuto energetico durante il loro intero ciclo di vita. Le finiture esterne sono in legno a sud e in fibro cemento colorato a nord. Le finiture interne sono in fibro gesso ignifugo e resistente al fuoco, verniciato con prodotti vegetali. La copertura piana è a verde pensile estensivo. Gli arredi sono anch’essi in legno verniciato con prodotti vegetali. I serramenti apribili sono in legno di abete verniciato con prodotti vegetali mentre quelli fissi hanno telaio leggero in alluminio riciclato. I vetri sono del tipo basso emissivo con un valore di trasmittanza U ponderato inferiore a 1,1 W/mq K° con eccellenti prestazioni energetiche. I pavimenti sono a secco con rivestimento in linoleum a composizione esclusivamente vegetale.

Solo energia rinnovabile localmente disponibile

Gli elementi determinanti per raggiungere la riduzione dei consumi sono la forma, l’orientamento e le caratteristiche dell’involucro della scuola. Il riscaldamento e l’acqua calda sanitaria sono forniti da un sistema solare trermico. La diffusione del calore avviene con pannelli radianti a bassa temperatura a pavimento. Un impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero di calore garantisce condizioni igieniche ottimali per i bimbi e un significativo recupero energetico. In questo modo la scuola consuma pochissimo e non emette inquinanti in atmosfera. Anche dal punto di vista burocratico la scuola è classificata secondo i protocolli della certificazione energetica degli edifici della Regione Lombardia in classe A. e altre scuole del comune sono classificate in classe G. Il rapporto tra le prestazioni è di circa 1 a 10. E’ come avere un auto che invece di fare 20 km con un litro ne fa 200.


SUITE APARTMENT - arch. alessandro casanova

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Mini appartamento sito nelle vicinanze del Colosseo. Provate ad immaginare come far diventare 39 mq (lordi!!!) un’abitazione funzionale e di stile contemporaneo, che non richieda grandi cifre quanto un attenta calibrazione di colori e materiali. Oggi la suite è irriconoscibile: luminosa e ripensata in termini di spazi e funzioni. Queste ultime vengono suddivise in due parti: angolo-cottura/bagno e soggiorno/letto con lateralmente l’involucro anticonvenzionale della doccia caratterizzata dalla parete curva. Il risultato è uno stile moderno in cui si privilegia l’utilizzo di colori neutri per la capacità di illuminare e ampliare i limitati metri quadrati. Lavoro eseguito dalla ditta A.r.t.o.s. Costruzioni srl.

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

pianta post operam

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

arch. alessandro casanova — SUITE APARTMENT

Leidsche Rijn - KAAN Architecten

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The proposal is about the development of a city center for Leidsche Rijn, the expansion of the city of Utrecht planned to house 80.000 inhabitants by the end of 2025. At the cross point of the A2 highway and a variety of public transports, the city floor is sloped to create free horizontal flows for pedestrians and slow traffic and short vertical connections to expeditions and parking. Ten architectural offices and landscape architects were coordinated. Block D4 is the highest block, close to the train station, and consists of a ground floor fully occupied by commercial spaces with a variety of apartments on top round an inner court. Block E4 is anchored both to the urban structure of streets with façades tailored with the other blocks and to the park with many terraces forming a gradient transition to the park area. Apartments and commercial units are wrapping a small courtyard.

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

KAAN Architecten — Leidsche Rijn

Leidsche Rijn proposed by KAAN Architecten

WONDERLAD - Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini

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La progettazione di un centro per bambini malati necessita importanti riflessioni riguardo gli stati d’animo dei futuri ospiti, le relazioni tra di essi e il rapporto con struttura e gli spazi esterni. E’ fondamentale garantire uno spazio intimo e caldo, una “casa”, capace di trasmettere una sensazione familiare di sicurezza e protezione; lo spazio abitativo delle famiglie deve tuttavia essere permeabile verso l’esterno, favorendo la socializzazione con gli altri ospiti e permettendo una condivisione delle esperienze reciproche. Il centro vuole inoltre aprirsi verso la città e permettere al contempo ad essa di entrare al suo interno, mettendo a disposizione della collettività e dei suoi ospiti spazi di incontro, di conoscenza e di gioco.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

L’idea progettuale è partita da un tratto di netta divisione tra spazio pubblico e spazio privato. Tale linea è quindi stata spezzata, traslata, forata, per permettere la permeabilità tra i due spazi funzionali. Non è più“barriera”, ma “filtro”. [filtro – dal latino FILTRUM, corpo poroso che permette il passaggio della parte più sottile e più pura – dal greco PHILTRON, formato sul verbo PHILEO, io amo]. Obbiettivo primario del progetto è quindi favorire la creazione di sinergie bilaterali tra gli ospiti e tra essi e gli abitanti del quartiere e della città, facilitando il percorso di ritorno a una “normalità sociale” da parte sia del bambino che delle famiglie, mediante la socializzazione, il gioco, la condivisione.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Il duplice carattere pubblico-privato del programma funzionale, la condizione di isolamento e di difficile accessibilità del lotto caratterizzano fortemente le scelte insediative ed architettoniche. L’area attualmente si trova isolata a 3 metri sotto il livello delle strade adiacenti, non gode di nessun tipo di relazione con gli edifici limitrofi, i quali vi confinano con alte murature cieche.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Il lotto presenta una accessibilità limitata ad un solo punto, in una condizione urbanistica frastagliata ed irregolare, dove in poche decine di metri si passa da un tessuto residenziale di basso pregio, ad un suolo agricolo, ad un’infrastruttura pubblica come il parcheggio scambiatore a nord del lotto. L’area si comporta come un cuscinetto tra zone urbane completamente differenti l’una dall’altra. L’edificio proposto è immerso in un parco alberato e si comporta come dispositivo regolatore della permeabilità tra la sfera pubblica e privata. Ogni ospite dovrà avere la possibilità di poter interagire con gli altri o ricercare la propria intimità pur sentendosi parte dello stesso sistema. Da qui la scelta di delineare gli spazi mediante “filtri a lamelle”, capaci di mostrare una differente permeabilità in base all’inclinazione dello sguardo dell’osservatore. Così parallelamente il bambino o l’adulto può decidere come e quanto interagire con il contesto pubblico, in base al proprio stato d’animo e alla fase del percorso che si trova a vivere.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Il lotto è stato suddiviso in fasce aventi differenti livelli di accessibilità: spazio pubblico, dedicato alla viabilità e al parcheggio, ma anche al parco accessibile alla citta e al quartiere; lo spazio di incontro, costituito dalla piazza e dallo spazio multifunzionale e dallo spazio verde attrezzato adiacente, capace di favorire le relazioni mediante l’arte, lo spettacolo, il gioco, lo sport; lo spazio privato infine, interno alla casa di accoglienza e dedicato alle sue attività.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Lo spazio riservato alla viabilità e parcheggi si trova sul lato sud dell’area, in corrispondenza dell’accesso da via Palladino. Oltrepassato l’ultimo edificio sulla via di accesso si approda ad un terrapieno dal quale si può osservare tutto l’intervento. Imboccando la rampa si giunge al livello -3 metri, dove giace l’intero intervento. La rampa è stata accostata al confine esterno, al fine di ridurre l’impatto della viabilità e non penetrare nel lotto frontalmente. Il parcheggio presenta una viabilità ad anello e può contenere circa 100 autovetture, i posti auto sono affiancati da un percorsi pedonale che conducono in sicurezza alle aree attive dell’intervento.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

L’intero lotto verrà perimetrato da alberature ad alto fusto, al fine di filtrare lo spazio circostante e ridefinire la spazialità al suo interno. Gli ospiti si approcciano quindi all’edificio polifunzionale e alla piazza interna, separata da un primo filtro, da cui fuoriesce una lama orizzontale, che indirizza ed invita verso l’edificio e l’area di relazione. Da qui l’edificio si presenta nella sua interezza, segnato orizzontalmente da una netta linea di demarcazione, che suddivide l’intero complesso in due distinti livelli percettivi.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

In basso è presente una fascia “a misura d’uomo”, di altezza costante di 3 metri, con finitura in legno, frastagliata da lamelle che permettono di intravedere l’interno degli edifici, ma lasciandone intatta la percezione di volume ed il senso di protezione dagli occhi esterni. Al di sopra di questi una fascia bianca continua fa da coronamento alla struttura, ne definisce le volumetrie e cela al suo interno le differenti funzioni presenti in copertura: lo spazio polifunzionale risulta ad esempio completamente permeabile alla luce proveniente dall’alto, mediante un graticcio largo di travi in legno lamellare che sostengono una finitura traslucida in policarbonato; la fascia sommitale degli edifici dello spazio privato è invece più bassa e nasconde al suo interno una copertura inclinata per ospitare i pannelli solari termici e fotovoltaici, garantendone la massima efficacia grande all’orientamento a sud.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

La struttura portante dell’edificio è stata prevista interamente in pannelli in microlamellare di faggio, mediante pareti di controventamento continue nelle due direzioni principali del fabbricato. Per la porzione più bassa del complesso, ospitante gli spazi di distribuzione ed alcuni laboratori, è previsto invece un sistema di lamelle parallele a vista in legno, che adempiranno alla propria funzione strutturale, permettendo tuttavia una elevata permeabilità alla luce ed un importante schermo all’irraggiamento solare diretto.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Le luci dei locali dei fabbricati sono state mantenute il più possibile contenute, in modo tale da minimizzare gli spessori dei solai, anch’essi previsti in lastre continue orizzontali in legno microlamellare, ed i relativi costi. Fa eccezione la copertura del locale polifunzionale, con luci di circa 15 metri, realizzata mediante un graticcio di travi in microlamellare, realizzate secondo una orditura principale ed una secondaria coincidenti nei medesimi nodi. Una platea continua in calcestruzzo costituirà la base di appoggio per l’intero fabbricato ed in particolare per i pannelli in legno, che verranno fissati mediante piastre bullonate; per tutti i pannelli lignei è prevista una idonea impermeabilizzazione per garantire la massima longevità al legno; per le lamelle esterne si è previsto il distacco da terra, in modo tale da evitare il degrado del materiale stesso..

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

L’edificio è progettato secondo la vigente direttiva Casaclima, cercando di avere un approccio non del tutto ortodosso e lineare di una normale progettazione passiva del nord Italia, bensì avendo come obbiettivo la sperimentazione di un nuovo paradigma adattato alle circostanze climatico -funzionali. Considerato che a Catania il clima è mite per tutto l’anno e che il controllo del surriscaldamento estivo è predominante rispetto al problema del riscaldamento invernale si è pensato di ribaltare le esposizioni usuali ponendo le zone di servizio a sud e le zone abitabili a nord, caratterizzando i fronti in modo da ottimizzare gli apporti solari e di ventilazione. L’edificio è stato distinto in quattro zone prestazionali: zone abitative a lunga permanenza, zone di passaggio ed attività, zone tecniche e zone per attività fisiche.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

Ogni zona ha necessità differenti e peculiarità che possono stabilire rapporti di sinergia tra di loro. Le zone abitative e di lunga permanenza come le residenze, uffici, cucina e biblioteca sono state raggruppate in tre blocchi compatti con un buon rapporto S/V, fortemente coibentati con pannelli in fibra di legno o sughero a scelta d.l. e dotati di sistemi di climatizzazione attiva avanzata come pavimento radiante (caldo/freddo) recuperatore di calore centralizzato. I blocchi sono rivolti sul lato nord per avere una luce diffusa sempre costante e mai un irraggiamento diretto che sarebbe eccessivo gran parte dell’anno, ciò permette di aprire grandi vetrate senza dover oscurare pesantemente le facciate e godere meglio della vista del parco.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

I blocchi abitativi sono connessi da uno spazio continuo posto a sud che si allarga in occasione del laboratorio e dell’area accoglienza. Questo spazio completamente vetrato e dotato di setti perpendicolari è arretrato di 1,7 metri rispetto il filo dell’edificio e funziona da vera e propria serra continua in inverno, mentre in estate la conformazione dei setti e dello sporto non permette l’ingresso dell’irraggiamento solare e aprendosi permette una ventilazione trasversale che raffresca tutti gli ambienti.

Filippo Parroni, Filippo Conti, Walter Cecchini — WONDERLAD

In inverno il pavimento rivestito in pietra accumula calore che rilascia gradualmente nel corso del giorno. Questo ambiente non necessiterà di un grande apporto calorico e dunque si taglieranno notevolmente i costi di manutenzione nonché preriscalda l’aria in entrata nei blocchi abitativi. Ad integrazione del sistema passivo interverranno sistemi di riscaldamento raffrescamento ad aria solo per coprire i picchi di freddo.

Tra le precedenti due zone trovano spazio gli ambienti di servizio che sono a supporto degli spazi abitativi, questi blocchi prefabbricati contengono tutti gli impianti termo elettrici necessari al funzionamento dell’edificio, permettendo di ridurre i costi di installazione e materiale utilizzato.

In vista rimarranno solo le canalizzazioni in degli apparecchi illuminanti a tecnologia led e i loro controlli, tutti gli impianti elettrici verranno passati sotto pavimentazione, l’unico elemento strutturale da realizzare in opera e quindi suscettibile a modifiche senza extra costi.

Il piano unico permette di non realizzare scale ed ascensori, tutti i nodi dei ponti termici sono stati risolti e verranno poi verificati tramiti analisi dinamica. Gli isolanti utilizzati, i rivestimenti e le tinteggiature sono stati pensati per migliorare il più possibile la capacità termica delle murature riguardo lo sfasamento e smorzamento dei pacchetti in comportamento estivo. Le fondazioni a platea presentano un isolamento inferiore e laterale in argilla espansa, in modo tale da minimizzare le dispersioni ed i ponti termici.

Le coperture realizzate in elementi metallici permettono la ventilazione del tetto e grazie alla colorazione bianca, laddove non sono presenti impianti solari fotovoltaico-termici, permettono di usufruire dell’effetto albedo, capace di ridurre le temperature interne di circa 2-3 gradi.

Il recupero delle acque piovane e l’utilizzo di materiali non tossici per pavimentazioni (lineolum e piastrelle in adobe), finiture (intonaci in argilla e pitture all’acqua) inquadrano l’intervento come sostenibile e rispettoso dell’ambiente.

Lo spazio polivalente sottostà agli stessi principi degli ambienti di collegamento, coibentata e permeabile per un utilizzo costante nell’arco dell’anno. La suddivisione in blocchi permette di riscaldare gli ambienti per zone, ad esempio nella notte si riscalderanno soltanto le residenze che risultano autonome termicamente, durante il giorno sfruttando gli apporti e gli accumuli della grande serra si azionerà la climatizzazione delle cucine e zone relax solo all’occorrenza, sfruttando intensamente i sistemi passivi di controllo delle temperature. I bagni compatti manterranno sempre una temperatura costante.

Toni-Areal - EM2N

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The conversion of the large former Toni milk processing building into a location for educa- tion, culture and housing creates a link between two very topical developments. On the one hand it establishes a new focus of educational facilities within the landscape of third level education institutions in Switzerland, which has been massively remodelled over the last few years. On the other hand for some time now the outlying area of Zurich’s District 5 has been undergoing an urban planning process that is transforming it from a mono-functional industrial zone into a mixed function urban district and is changing and shaping the char- acter of the entire city. The aim of the commissioned study was to formulate a concept for a building that is almost the size of an entire urban block. The question was how to achieve a productive coexistence of different functions in the interior and to provide a positive impetus for the adjoining urban areas. We therefore started from the assumption that this task is not, primarily, an architectural one but rather an urban planning and program-related question. Our design suggested dealing with the size of the project by means of a kind of internal urbanism. The existing system of ramps was reinterpreted as a vertical boulevard and became the building’s main circulation system. As a counterpart to this we placed a large entrance hall, conceived as a public space, at the intersection of the high-rise and the lower parts of the building. An internal spatial figure is created that is connected by a series of halls, squares, voids and cascading staircases. It helps establish identity and places the many different functions like the buildings in a city, functioning as a kind of spatial catalyst that makes internal exchange possible. At the same time, through its variety of functions, the building emanates outwards and becomes the central public place in the new urban district. Through the generously dimensioned roof garden a piece of outdoor space is restored to the district and the campus.

EM2N — Toni-Areal

Elevation to Pfingstweidstrasse.

In addition to the urban planning challenges, many different questions were also posed at an architectural level: for instance how to deal in design terms with the extremely divergent scales and with the large number of very specific functions, or what overall atmospheric mood is most appropriate for such an extremely dense complex. In this regard the exist- ing industrial building offered productive resistance and served us as a constant sparring partner. Its performative and spatial qualities live on, either directly or indirectly, in the new building, starting with the sculptural form of the building with its wavy expanded metal façade – an interpretation of the original trapezoid profile metal sheeting – to the concrete plinth that develops the topography of the former delivery infrastructure and to the forma- tive horizontal, vertical and diagonal spatial sequences within the building. The industrial character of the interior with the exposed service runs is derived from the visual imagery of the old milk processing plant. The raw, immediate materiality of the spaces in the interior is not a self-serving aesthetic exercise but creates an open framework for the activities of the students and lecturers. The building on the Toni Site is intended to be approachable; the kind of building that can deal pragmatically with the constant pressure for change that a lively university campus exerts on its spaces. Here appropriation, change and exchange are expressly desired. To create diversity and variety the architecture works with various degrees of refinement at different places: generally raw, here and there more refined, some- times over-defined, mostly under-defined. A wide range of extremely different spaces is created, extending from functional public halls and circulation spaces to intimate rehearsal cabinets, from the multi-functional workshop to the highly specialised sound studio: the building as city, the city as building.

EM2N — Toni-Areal

Wavy expanded metal facade.

Dates
Study commission: 2005, 1st prize
Planning: 2005–2011
Construction: 2008–2014

Project team: Marius Annen, John Baker, Stefan Berle, Benoît Clément, Ruben Gonzalvo Daluz, Melih Dilsiz, David Duca, Vera Egli, Markus Emde, Jerome Fischer, Christian Furrer, Marita Gelze de Montiel, Frank Gysi, Nadine Hagen, Sabrina Kählert, Sophie Kaiffer, Orkun Kasap, Roman Koch, Jörn Küsters, Andrea Landell (Subproject manage- ment special rooms), Verena Lindenmayer, Loan Ly, Raul Mera, Yoshihiro Nagamine, Klaudija Oroshi, Claudia Peter, Paritteepan Premraj, Yves Reichenbach, Gabriela Rutz, Katie Schakat, Ines Schmid, Martin Schriener, Caroline Senn, Christiane Singer, Tomoko Suzuki, Norbert Zambelli

Tenants Toni-Areal
Canton Zurich, represented by the Department of Education
Canton Zurich (client, com- missioner for the fitting-out of the interior)

User Toni-Areal
Zurich University of Applied Sciences ZHAW (22% of the users, 15% of the usable floor area): 1,100 students, 250 lecturers and staff
Zurich University of the Arts ZHdK (78% of the users, 85% of the usable floor area): 2,500 students, 1,400 lecturers and staff

EM2N — Toni-Areal

Elevation to Förrlibuckstrasse, existing ramp system.

Space program
Zurich Academy of the Arts ZHdK
Zurich Academy of Applied Sciences ZHAW
Museum für Gestaltung, Schaudepot (open collections) Culture and event spaces
Restaurants etc.
Shops
100 Apartments

Sizes
Size of site: 24,400 m2
Gross floor area: 125,000 m2
Total usable floor area: 108,000 m2
· Universities: 84,500 m2
· Apartments: 13,500 m2
· Other: 10,000 m2
Underground car-parking: 7,000 m2
Building volume: 493,400 m3
Building dimensions: length 170 m, width 90 m
Building hight: tower 75 m from the level of the city, low-rise
building 25 m from the level of the city

Costs
Investment costs (Allreal): 547 million CHF
Tenant fitting-out (Canton): 139 million CHF
Tenant equipment, fittings etc. (Canton): 89 million CHF

EM2N — Toni-Areal

Elevation to Förrlibuckstrasse, existing ramp system

EM2N — Toni-Areal

Entrance to music club from Mühleweg.

EM2N — Toni-Areal

Coffee bar, large entrance hall, L3.

EM2N — Toni-Areal

Large cascade, L5.

EM2N — Toni-Areal

Large cascade, L3.

EM2N — Toni-Areal

Small cascade, students’s workplaces, L7 – 10.

EM2N — Toni-Areal

Corridor area.

EM2N — Toni-Areal

Library, L5.

EM2N — Toni-Areal

Organ concert hall, L7.

EM2N — Toni-Areal

Cinema foyer, entrance hall Förrlibuckstrasse, L3.

EM2N — Toni-Areal

Site plan.

EM2N — Toni-Areal

Longitudinal section.

EM2N — Toni-Areal

Longitudinal section.

EM2N — Toni-Areal

Cross section.

EM2N — Toni-Areal

Floor plan, level 3 / ground floor.

EM2N — Toni-Areal

Floor plan, level 5.

EM2N — Toni-Areal

Floor plan, level 6 + 7.

EM2N — Toni-Areal

Floor plan, level 8.

EM2N — Toni-Areal

Axonometric drawing of Toni-Areal.

EM2N — Toni-Areal

Toni-Areal as ‘Urban Activator’.

EM2N — Toni-Areal

Former Toni milk processing building, 1976. Photographer: Comet Photo AG, Zurich

Boomerang - Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota

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La disposizione interna al lotto Al fine di contenere i costi di realizzazione del fabbricato entro i parametri posti dal bando, la proposta prevede un edificio di ridotte dimensioni planimetriche (pensato seguendo le volumetrie minime richieste), eventualmente espandibile in caso di future necessità, in cui gli spazi richiesti offrano superfici atte ad accogliere le relative funzioni, senza inutili maggiorazioni dei vani. La localizzazione geografica, entro l’abitato di Catania, consente, del resto, un utilizzo prolungato, durante l’anno, degli spazi aperti, progettati quali prolungamento del fabbricato. La soluzione ha inteso, quindi, evitare modifiche all’assetto del lotto, che oggi presenta una zona occupata da impianti arborei: l’edificio e gli spazi aperti occupano la porzione sud del lotto, al fine di preservare la macchia esistente oltre a lasciare una parte a prato incolto, quale buffer zone di rispetto nei confronti del muro di contenimento a ridosso del confine nord dell’area e possibile futura area d’espansione della struttura. L’edificio si colloca, in tal modo, in diretta contiguità con l’ingresso carrabile e pedonale da via Paladino, prossimo al quartiere entro cui si colloca.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

Ingresso

La forma dell’edificio La proposta progettuale intende conciliare una volumetria compatta, funzionale al contenimento dei costi e dei consumi energetici, ad una forma che si allontani dalla rigidezza delle geometrie regolari, in favore di una soluzione più tenue: si è inteso suggerire la missione che tale struttura dovrà svolgere nei confronti dei propri ospiti, richiamando la protezione di un abbraccio materno, con le braccia alzate ed aperte, non certo in segno di resa, quanto per accogliere chi chiede bisogno. Un edificio a boomerang, oggetto ligneo come i materiali da usarsi per la costruzione dell’edificio, la cui traiettoria ellittica è metaforicamente ripresa nelle aree esterne. Come un boomerang ritorna sempre, fedele, fra le mani ove è partito, anche la permanenza presso la struttura dovrà essere un viaggio temporaneo, per rientrare infine al proprio ambiente familiare, un’oasi di tranquilla ospitalità, che non preclude la certezza di un ritorno.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

Planimetria

La distribuzione funzionale “Protezione”è, infatti, fra le parole chiave che hanno guidato le scelte in merito alla disposizione degli spazi interni all’edificio. Al piano primo trovano collocazione gli spazi per le attività prettamente diurne: il blocco per le funzioni amministrative e d’accoglienza, a diretto contatto con l’ingresso principale alla struttura; il blocco dei vani atti alla conservazione, preparazione e consumo dei cibi, con annesso salottino; lo spazio per le attività di gioco e laboratoriali, ricavato nel grande open space, posto a connessione dei restanti blocchi funzionali, ulteriormente ampliato grazie all’utilizzo dell’ampia piastra in quota che avvolge l’edificio. Gli ospiti della struttura potranno, infatti, fruire di tale suolo artificiale, spazio protetto per attività all’aperto, il cui piano di calpestio, in legno per consentirne consente una fruizione libera ed in sicurezza, presenta lievi ondulazioni, che ne arricchiscono le possibilità fruitive e le qualità sensoriali. Tale superficie termina in due spazi raccolti, pensati quale piccoli ambiti di raccolta, ove ascoltare suoni e colori della natura: l’uno ad ovest (denominato la “stanza degli alberi”) immerso nel verde delle chiome delle piante, che potranno salire perforando il piano di calpestio della terrazza, il secondo (denominato la “stanza del cielo”) posto alla quota del terreno collocato come galleggiante su una vasca di acqua a specchio. Il blocco amministrativo viene separato da una grande parete vetrata, realizzata con pannelli opacizzati, che garantiscono adeguata separazione fra i vani. Al piano terra del fabbricato trovano collocazione gli spazi per le attività che richiedono maggior tranquillità, che potranno fruire di un contatto diretto con gli spazi verdi circostanti, quali prolungamenti dei vani dell’edificio: le residenze notturne destinate ai familiari degli ospiti, ciascuna con accesso indipendente dal parcheggio; lo spazio “autonomia”; il blocco lavanderia e nursery; gli spazi “soft” e “quiete”; la biblioteca con annessa sala studio. L’accesso al fabbricato avviene dalla quota rialzata, pari al piano di via Paladino, grazie ad una passerella pedonale in quota, funzionale ad una chiara separazione dei flussi, tesa ad evitare disturbo alla fruizione del giardino, da parte degli ospiti.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

Assonometria funzionale

Lo spazio aperto Anche il giardino viene suddiviso mirando alla tutela dell’incolumità degli ospiti: il parcheggio per i veicoli è chiaramente delimitato, posto in diretta connessione con l’ingresso carrabile e pedonale da via Paladino, cui è connesso da una rampa inclinata; gli spazi destinati alle attività degli ospiti sono altrettanto nettamente circoscritti, collocati nella porzione sud-ovest del lotto, posti fra loro in stretta prossimità al fine da favorirne un uso integrato, con la possibilità di separarli rispetto alla restante superficie della proprietà. Tali spazi sono protetti da una schermatura vegetale lungo i confini sud ed ovest del lotto, realizzata con un’alternanza di pioppi cipressini e siepi in lauro cerauso, ad ulteriore incremento della privacy. Le diverse funzioni previste all’aperto si dispongono immerse nel verde, nettamente individuate grazie all’impiego di schermature vegetali, ancora con siepi in lauro cerauso, impiantate a creare “isole funzionali” di forma ellittica: l’una quale spazio “relax”; la maggiore per le attività di grest estivo, dotata di playground per il gioco e lo sport; la terza quale spazio giochi, con annessa vasca con sabbia; l’ultima, interna all’orto, quale giardino per alberi da frutta. L’intero comparto è protetto da due recinzioni, l’una attestata sotto la passerella in quota a ridosso del parcheggio, la seconda a nord, oltre l’orto, che conduce alle rimanenti parti della proprietà Lo spazio verde fra le isole sfuma, da sud a nord, dal verde del prato al terreno coltivato dell’orto, posto a diretto contatto con la vasca che cinge il giardino d’inverno, utilizzata anche quale riserva idrica per l’irrigazione delle piante. Le porzioni nord ed ovest del terreno rimangono volutamente intonse, al fine da non intaccare la macchia arborea esistente e preservare un’ampia superficie a verde, fruibile dagli ospiti solo se accompagnati, quale buffer zone rispetto al muro di contenimento del parcheggio sopraelevato lungo via Lo Jacono. Il giardino d’inverno, pensato quale grande serra a doppia altezza, è collocato a chiusura del fronte ovest del fabbricato, ove potrà fungere da grande catalizzatore di luce per alcune precise attività: la sala pranzo e la sala studio che potranno affacciarsi su di un brano di esterno riservato, tranquillo e controllato, divenendo anche fondale naturale anche per lo spazio “quiete”, la cui atmosfera raccolta sarà valorizzata dalla vegetazione in serra. Le pareti vetrate potranno non solamente venir aperte, la fine da consentire il passaggio fra le piante della ventilazione naturale, ma anche protette, con schermature in tessuto, per ridurre il soleggiamento estivo. La vasca d’acqua perimetrale, oltre a creare una protezione del giardino stesso, garantisce l’umidificazione ed il raffrescamento dell’aria proveniente dall’esterno.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

piano terra

L’involucro del fabbricato Il fabbricato non presenta discontinuità, né in pianta né in alzato, riducendo al minimo eventuali ponti termici. La tecnologia adottata, in accordo con le richieste del bando, prevede l’utilizzo di pannelli strutturali in micro lamellare di faggio. In fase di progettazione ci si è avvalsi della consulenza della ditta Pollmeier Massivholz GmbH & Co.KG®, con sede a Creuzburg in Germania, i cui prodotti della linea “Baubuche” sono apparsi pienamente soddisfacenti in merito ai requisiti richiesti: realizzati con legni provenienti da boschi a gestione sostenibile, prodotti senza sprechi di materiale, dotati di elevate proprietà di coibenza e resistenza meccanica, con elevata qualità superficiale, che ne consente l’impiego senza ulteriori finiture, di spessori e peso ridotti, disponibili in diverse forme, dai componenti strutturali ai pannelli per arredamento. Esternamente si prevede l’intonacatura delle rivestimento ligneo, mentre i fronti sud-est e sud-ovest dell’edificio, che accolgono le funzioni principali, verranno rivestiti con una seconda pelle, in elementi di faggio di sezione circolare, al fine da incrementare i livelli di coibenza dell’involucro: tale rivestimento esterno ventilato riduce l’effetto di irraggiamento solare durante la stagione calda e migliora il comportamento igrometrico in inverno. Il mantenimento del macchia arborea nel lotto offre un’ulteriore barriera naturale dai venti, spiranti soprattutto dal quadrante nord, fungendo anche da naturale sistema per il raffrescamento e l’ossigenazione dell’aria, durante i mesi estivi.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

piano primo

Il benessere acustico interno La distribuzione interna è funzionale al soddisfacimento delle richieste contenute nel bando: la separazione, in alzato, delle funzioni, ed il loro accorpamento per blocchi specifici, mira ad evitare occasioni di disturbo per le attività e gli ospiti della struttura. Il blocco cucina-pranzo-salotto è lontano dall’ingresso alla struttura, a diretto contatto con i sistemi di discesa al piano terra, separato dal “grande vuoto” dello spazio per le attività diurne: si evitano così interferenze fra ospiti e altri visitatori, il cui accesso potrà limitarsi al blocco amministrativo. Le ulteriori attività riservate agli ospiti (biblioteca e sala studio, spazi “soft”, “quiete” ed “autonomia”) sono direttamente prospicienti la scala interna, separate dalle residenze notturne. I familiari degli ospiti dispongono, infatti, di una propria ala riservata, con accessi separati, indipendenti e protetti dallo sporto della piastra, che ne consente un uso completamente autonomo; viene comunque garantita la possibilità di fruire, senza bisogno di salire al piano primo, dei servizi lavanderia e nursery. Gli spessori dei muri, assieme alle prestazioni dei pannelli prescelti, offrono adeguate risposte in merito alle richieste di confort acustico.

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prospetto

L’illuminazione naturale ed artificiale La distribuzione interna delle funzioni è pensata in accordo con le condizioni di illuminazione e ventilazione naturale del lotto: i vani per le attività principali occupano i fronti sud-est e sud-ovest, lasciando i sistemi di risalita ed alcuni spazi di servizio in aderenza al prospetto nord. Le aperture possono così calibrarsi nel rispetto dell’orientamento del fabbricato ed in rapporto ai valori di illuminamento interni richiesti: più ampie e numerose lungo il fronte sud, più discrete e ridotte nel prospetto opposto, al fine di ridurre le dispersioni interne. Sono collocate in prospetto secondo una scansione modulare, presentando conformazioni regolari, senza cedere ad inutili originalità. L’inserimento in facciata avviene secondo montaggi standard, al fine da evitare perdite per ventilazione. Le prestazioni di tenuta all’aria e confort acustico sono ampiamente soddisfatte dai requisiti tecnici di numerosi prodotti oggi reperibili sul mercato. La piastra sopraelevata esterna diventa, inoltre, sporto protettivo per le aperture al piano terra, mentre le bucature sud del piano primo saranno protette da un brise-soleil ligneo. Grazie al giardino d’inverno si evitano fenomeni di abbagliamento, soprattutto nella sala studio, la cui illuminazione viene mediata dalle piante del giardino, il cui spazio potrà venir direttamente sfruttato anche quale estensione per le attività della biblioteca. I lucernai del vano scala, oltre ad illuminare i sistemi di risalita verticale, favoriscono un “effetto camino”, garantendo la ventilazione naturale nelle stagioni intermedie ed il dilavamento notturno dell’accumulo termico estivo: grazie al riscaldamento dell’aria del vano si creano moti convettivi che ne favoriscono sia la fuoriuscita dall’alto, quando le finestre sono aperte, che l’accumulo durante l’inverno, quale apporto al riscaldamento del grande open space al piano primo.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

prospetto

La qualità dell’aria interna La qualità dell’aria interna è incrementata dall’apporto del giardino d’inverno, collocato in aderenza al fronte nord-est, che, grazie alla presenza della vasca d’acqua perimetrale, umidifica ed ossigena l’aria che, convogliandosi entro il vano scala, potrà raggiungere il piano primo e fuoriuscire, durante i mesi estivi, dai lucernai sul tetto. La qualità degli ambienti costituiti esclusivamente con metodi a secco amplifica il benessere di chi li vive e ne migliora la salubrità dell’aria evitando effetti di spolvero o rilascio di elementi inquinanti.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

cucina

L’uso passivo dell’energia solare Il posizionamento del corpo costruito all’interno del lotto è concepito per sfruttare al meglio l’irraggiamento in ogni sua fase giornaliera. Le due “ali” dell’impianto infatti dispongono alcune funzioni rivolte verso l’illuminazione mattutina e altre che rimangono su quella pomeridiana e serale non solo creando suggestive ambientazioni ma usufruendo del calore nel modo più naturale possibile dall’alba al tramonto, evitando oltretutto l’utilizzo della luce artificiale. Essendo tutto rivolto a sud ma con una forma a boomerang, l’edificio segue l’evoluzione della luce naturale trasversalmente e si è scelto quindi di preferire un brise soleil con doghe verticali. L’uso passivo dell’energia solare viene attuato anche grazie alla presenza del “giardino d’inverno” che è integrato nell’edificio a ovest riuscendo ad utilizzarlo come una fucina di rinnovo del calore interno durante i mesi invernali.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

studio solare

L’uso di fonti rinnovabili La copertura ad un’unica falda, inclinata, grazie alla forma planimetrica del fabbricato, sia verso sud-est che sud-ovest, offre un’ampia superficie per l’installazione di pannelli fotovoltaici e collettori termici per la produzione di acqua calda per usi sanitari e per il riscaldamento a pavimento dei vani. Nemmeno l’acqua piovana verrà dispersa, bensì recuperata e convogliata in una cisterna per consentirne l’utilizzo per l’irrigazione degli spazi verdi esterni. E’ prevista anche una analisi degli strati del terreno per comprendere la sua qualità in vista dell’utilizzo di impianti di geotermia. L’edificio potrà, eventualmente, fruire di un ulteriore contributo energetico, grazie all’impianto di micro aereogeneratori eolici, da collocarsi nella parte libera del terreno, quale ideale prolungamento, artificiale, del bosco esistente che potrebbero soddisfare il fabbisogno dell’illuminazione quantomeno esterna.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

studio ambientale

L’impiantistica Il progetto propone il mantenimento entro condutture a vista, facilmente ispezionabili, di tutta l’impiantistica richiesta, evitando inutili inserimenti di contropareti. Il riscaldamento e il raffrescamento sono previsti a pavimento con sistemi radianti che utilizzano l’energia e il calore immagazzinati dei pannelli posti sulla copertura. Il ciclo naturale dell’aria potrebbe venire aiutato da un sistema di aria forzata con una U.T.A. soprattutto nei mesi invernali quando l’involucro è isolato dall’utilizzo di aereazione esterna.

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

parco

Riccardo Rubini, Michele Ronconi, Marianna Quota — Boomerang

appartamento

Bioclimatic and Sustainable Primary School - Roberto Rodaro Architect

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Il luogo

Roberto Rodaro Architect — Bioclimatic and Sustainable Primary School

Il progetto riguarda la prima fase della realizzazione dell’ampliamento della scuola elementare comunale del Contà a Pieve di Soligo (TV). Il luogo è caratterizzato dalla presenza della scuola esistente realizzata negli anni ’70 con le forme e i materiali tipici del periodo: un edificio monolitico in calcestruzzo a vista con serramenti in acciaio colorato male orientato a est e ovest con significativi problemi di dispendio energetico e disconfort per gli alunni. La scuola si trova sulla via Cal Santa caratterizzata dalla presenza di una via crucis radicata nella storia del Comune.

Linee guida

Il principio regolatore del progetto è il raggiungimento di un’alta sostenibilità ambientale dell’intervento edilizio attraverso l’applicazione di linee guida che riguardano principalmente: energia, acqua, materiali, rifiuti, salute, comfort, paesaggio,mobilità, partecipazione, economia.

L’architettura

Le nuove aule segnano con la loro forma e il loro orientamento una profonda discontinuità con l’edificio esistente: Un volume semplice, un parallelepipedo i cui materiali segnano con il loro variare il variare delle diverse funzioni. Il corpo delle nuove aule è disposto lungo l’asse est – ovest. Questo orientamento garantisce il migliore rapporto delle aule rispetto con le geometrie solari. In questo modo le aule godono di soleggiamento e illuminazione naturale continui durante i mesi invernali. Il corpo delle aule è protetto a sud da un porticato leggero che ospita I sistemi di controllo del soleggiamento estivo (frangisole orizzontale fisso e tenda a rullo verticale governata da un sistema di attivazione automatico). In questo modo le aule sono ombreggiate costantemente durante la tarda primavera. Un muro molto coibentato che si piega per accogliere gli spazi del vano tecnico degli impianti a est e della scala anti incendio a ovest abbraccia e protegge il fabbricato a nord. Lo spazio di distribuzione delle aule e il vano scala lavorano come spazio tampone che protegge ulteriormente le aule dalle temperature fredde invernali a nord.

Schema funzionale

Il progetto riguarda la realizzazione di 10 nuove aule in un nuovo corpo totalmente indipendente dall’edificio esistente su due piani localizzato nella parte sud ovest dell’area. Il programma generale riguarda, oltre alla realizzazione di nuove aule, l’intervento di sistemazione delle aree a parcheggio e recinzione della scuola, una palestra in corso di realizzazione, una mensa a servizio delle attività didattiche e il riordino distributivo e funzionale della esistente scuola elementare. Lo schema funzionale è stato oggetto di una particolare attenzione per garantire il miglior uso, l’accessibilità e la manutenzione delle opere, impianti e servizi previsti nel progetto. Nei corridoi un pavimento sopraelevato e un controsoffitto ospitano la distribuzione della parte impiantistica. Questo consente completa ispezionabilità e flessibilità di gestione e manutenzione nel tempo.

Tecniche costruttive

Le tecniche costruttive utilizzano sistemi basati sull’uso di materiali rinnovabili e a basso contenuto energetico durante il loro intero ciclo di vita. Per questo il progetto ricorre a sistemi di costruzione a secco in legno integrati con l’uso di altri materiali vegetali per la coibentazione e minerali per i rivestimenti. L’intero involucro interno dei fabbricati è rivestito in fibrogesso ignifugo e resistente al fuoco. Particolare attenzione, vista la particolarità dell’ utenza, è dedicata alla selezione dei materiali in base alle loro caratteristiche tossicologiche. La selezione privilegia i materiali naturali escludendo tutti i materiali potenzialmente in grado di produrre problemi di inquinamento indoor. Le coperture sono orizzontali piane realizzate con verde pensile estensivo, tecnica che prevede che la vegetazione assuma, prima che una funzione estetica, una funzione tecnica con vantaggi economici ed ambientali. I principali elementi di qualità dei sistemi a verde pensile sono riduzione delle escursioni termiche, maggiore isolamento acustico, trattenimento della polvere, risparmio energetico, elevata ritenzione idrica. La realizzazione di giardini pensili contribuisce in modo significativo al miglioramento del clima sia del ecosistema cittadino sia del fabbricato attraverso la riduzione di temperatura dovuta all’assorbimento del calore e della luce da parte della vegetazione e la mancanza di surriscaldamento del fabbricato con la conseguente cessione di calorie all’ambiente circostante.

Prestazioni energetiche

Grazie ai criteri progettuali, ai materiali e alle tecniche costruttive le prestazioni energetiche dell’edificio risultano essere largamente inferiori rispetto a quelle medie nella pratica costruttiva corrente: trasmittanza pareti U (W/mq K) = 0,22 – trasmittanza copertura (W/mq K) = 0,16 trasmittanza serramenti (W/mq K) = 1,40 – fabbisogno energetico 16,84 Kwh/mq anno quantità annuale metano 1.661 mc/anno – costo combustibile annuo 880,45 Euro Co2 emessa in un anno 5.456,38 Kg

Nel mesi freddi la temperatura della superficie interna della parete si mantiene confortevole, salvaguardando il benessere termico indoor, e non si verifica la condensa del vapore acqueo che attraversa l’involucro, permettendo di mantenere una sua elevata traspirabilità. Anche il comfort termico nel periodo estivo viene ottimizzato dato che lo sfasamento dell’onda termica attraverso la parete è sufficientemente elevato per impedire il surriscaldamento delle superfici interne. Le superfici trasparenti sono caratterizzate da un elevato grado di isolamento termico. I serramenti hanno telaio in legno con vetri basso emissivi. Per ottenere valori così bassi di consumo si è fatto ricorso a un sistema di produzione del calore basato su una significativa superficie di pannelli solari posti in copertura abbinati all’utilizzo di recuperatori di calore dell’aria di ricambio. La caldaia ha solo funzioni integrative per le giornate più fredde. L’impianto alimenta un sistema radiante pavimento a bassa temperatura. Si privilegia la ventilazione e l’illuminazione naturale.

Arredi

Le aule hanno pianta regolare. La parete sud è completamente vetrata e integrata con contenitori in legno. Un’unica parete attrezzata è a servizio della attività didattica realizzata senza alcun elemento sporgente rispetto al perimetro dell’aula che possa determinare occasione di arrampicamento o urto accidentale. Lo stesso discorso vale per il corridoi di distribuzione dove gli appendiabiti sono ospitati da nicchie attrezzate da panche e mensole a servizio degli alunni. Tutti gli arredi sono privi di colle e vernici sintetiche. Il legno proviene da foreste certificate.

una finestra sul canale - anton luca nannini

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Questa ristrutturazione nasce dalla scelta della committenza di ridefinire il fronte sul canale della piccola abitazione che mantiene le caratteristiche di tutto il comparto urbano sul quale sorge, presente già dalla fine del diciottesimo secolo. L’antica parcellizzazione di lotti stretti e lunghi, contraddistingue gli ambienti interni all’edificio come angusti e bui, il mantenimento della tipologia con il corpo scala centrale è utile alla diffusione della luce naturale attraverso il disegno delle aperture in copertura.

anton luca nannini — una finestra sul canale

Il corpo di fabbrica verso il canale, costituisce l’addizione di metà novecento; la nuova finestra consente la vista sul paesaggio circostante e riconfigura l’andamento della luce naturale all’interno dell’abitazione. Il prospetto urbano lungo il canale è composto dagli antichi fronti del lotto gotico e dalle superfetazioni addensatesi nel corso del ‘900: tale condizione di accrescimento edilizio lento e vischioso, quasi spontaneo come fosse un ambiente vegetale, si lega con l’intervento realizzato, per modi e tempi di sviluppo urbano.

anton luca nannini — una finestra sul canale

anton luca nannini — una finestra sul canale

anton luca nannini — una finestra sul canale

anton luca nannini — una finestra sul canale

anton luca nannini — una finestra sul canale

anton luca nannini — una finestra sul canale


store DS - Maurilio Ronchetti

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La principale intenzione del progetto è quella di ampliare e riqualificare uno store di abbigliamento e articoli sportivi, per adeguarlo alle nuove esigenze commerciali, migliorandone funzionalità e immagine complessiva. L’intervento ha previsto la costruzione di una scala interna di collegamento tra l’area di vendita al piano terra e il piano interrato, in precedenza destinato a magazzino, e di alcune pareti e soffittature in cartongesso per la realizzazione di camerini e disimpegni, nonché la sostituzione dei serramenti delle vetrine con l’eliminazione del sopraluce, anche al fine di realizzare grandi specchiature dialoganti con il porticato antistante. Una nuova pavimentazione in resina e una tinteggiatura monocromatica e materica delle superfici interne hanno contribuito a definire il difficile accorpamento e l’unicità dello spazio commerciale.

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Maurilio Ronchetti — store DS

Villetta al mare - Claudio De Santis

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Sulla costa adriatica, in un ambiente oggi affollato di costruzioni che hanno stravolto la tranquillità d’una costa che si stende senza episodi eclatanti lungo un mare calmo, quasi domestico; in uno stretto lotto ortogonale alla linea di costa, una casa di dimensioni ridotte, adagiata coi suoi volumi alla pendenza della scarpata che dalla strada scende alla spiaggia e rivolta verso il mare con pareti vetrate a riparo dai venti del nord.

Claudio De Santis — Villetta al mare

Vista dal mare - disegno a china

CasaP - Pasquale Loiudice

Ocean House 001 - Guto Biazzetto

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Projeto residencial em Balneário Camboríu.

Guto Biazzetto — Ocean House 001

Fachada frontal

Residência 62.

Jaime García Terrés Personal Library - arquitectura 911sc

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The project is part of the City of Books a project by the Mexican Secretary of Culture to acquire the personal book collections of the most relevant Mexican writers and intellectuals of the 20th Century and commissioning architects the design of each personal library to be housed within La Ciudadela, an 18th Century building in the central part of Mexico City.arquitectura 911sc was asked to design the Jaime Garcia Terres Library, which occupies a small room, with an area of just 170 square meters (1,830 sq ft) and a height of 6.30 meters (20.7 ft) located on the northwest corner of La Ciudadela.The project is conceived as a series of objects and interventions, which through its scale, materiality and presence, seek to establish a dialogue with both the books of the collection, as well as with the historic building.The design introduces a new area where the entire program is contained; a floormade of Tzalam tropical wood in the central part of the space which also wraps a section of the walls.Two long and massive bookshelves are suspended from the walls, and whose modulation at 60 (0.98 ft), 90 (2.95 ft) and 120 cm (3.94 ft) create a syncopated rhythm that mirrors the floorpattern. The 18,000 volumes are illuminated from the back of the shelves giving the books a sense of lightness.The central space of the tray is occupied by an area for the librarians, lower bookcases, chairs and reading tables. There are three areas for different types of reading and consultation; casual with low sofas and lamps, study, with by tzalam tables and chairs and personal, inside the ‘reading cube’.The ‘reading cube, located at the western end of the room is a small and intimate environment surrounded by books and with a reproduction of the table where Jaime Garcia Terres wrote, read and worked.A suspended wood structure conceived as an ‘empty bookcase’ hangs from the ceiling and filtersthe light through a series of mullions modulated in the same fashion as the bookshelves. An art piece by Perla Krauze entitled “Suspended Time” consisting of more than 300 semitransparent resin stones of different sizes and colors, hangs from the ceiling and establishes a relationship of gravity, lightness, and weight with the other objects in the room.The overall character of the room is one of acoustical and lighting warmth; where the material palette and spatial enclosure contribute to the activity of reading, honoring the memory of Jaime García Terres.

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

arquitectura 911sc — Jaime García Terrés Personal Library

Lasalle Waterworks Building - Affleck de la Riva

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The history of civilisations and cities are intrinsically tied to the presence of water. Ancient civilisations grew up in fertile river valleys and the development of cities depended on the ready availability of water for both potable use and public sanitation. The infrastructure used to control and distribute water in the urban environment has a long and distinguished architectural history.

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

The Lasalle Waterworks Building is located on the banks of the Saint Lawrence River at the entrance of the Montreal Aqueduct, the source of the city’s drinking water. Sited in a broad waterfront park, the project includes three structures – a historic Spanish Colonial pump-house dating from 1923, a 1975 addition to this structure, and a new addition housing an air-filtering device. Using an integrated landscape strategy to create links between these disparate components, the project engages the waterfront park as a comprehensive whole.

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

An elliptical berm composed of excavation material is superimposed around all three structures to create a conceptual cradle for the scheme. Secondary elliptical pods organise existing landscape features including two groves of mature trees. The new addition, located at the center of the berm, also assumes an elliptical form – in this case an extruded ellipse that permits the development of the new program beneath a green roof.

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

The restoration and renovation of the first two structures consolidates the material palette of the Spanish Colonial pump house – white stucco and terra-cotta roofs – and the extruded ellipse of the new addition, in textured red brick, picks up on the terracotta roof of the 1923 structure.

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

The project’s emphasis on the landscape as a unifying medium has important technical dimensions. The project is a LEED certified initiative that uses indigenous plants, natural collection and treatment of surface water and various green energy strategies including geothermal heating and photovoltaic solar collectors. The project was a finalist for an Award of excellence from the Order of Architects of Quebec in 2013.

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Affleck de la Riva — Lasalle Waterworks Building

Office Building, Finland - Marco Ferri

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The “new” Hippostalo Office Building is a reminder that architecture is about people, their needs and their aspirations. The Hippostalo Office Building is a radical reappraisal of the very nature of an office building: instead of a solid core the heart of the building is a vertical open space which expands up to the height of the building with a large indoor garden at Ground Floor comprising typical indigenous finnish tree plants. There are bridges-like at level 2 and 3 linking one end to the other of the central atrium opening: these bridges are in position for both structural reason and to enable users to cross the space in a short time. The vertical atrium space and gardens are also part of a unique system of natural ventilation. This is one of the energy saving concepts of the design. As well as helping to create a more human and relaxing place to work, the gardens are meeting points and offer the opportunity for a relaxing snack or social gathering. From inside offer views, which penetrate from one side to the other across the full width of the building. Facing the central courtyard there’s the restaurant/canteen in the same location as the current situation. Linked to the restaurant there is an open decked terrace for employees to enjoy a bit of sun overlooking the green lawn. At the very top end of the central atrium find its place an open bar that will serve drinks to employees or visitors. The existing vertical structure stays intact. The other levels, overlooking the open space, are characterized by an open space solution. The west side of the office building is organized according to an open office space layout creating a sense of community. Open space allows for better communication and exchange of information among co-workers, some employees prefer being among other people, not wanting to feel “closed in” or “all alone. Lots of attention has been put on how we could facilitate contact between users. Throughout the building, there are places which invite people to chat, have a coffee or stop briefly for a serious discussion. As well as the open atrium in the lower wing of the Hippostalo Office complex throughout the building but mainly on the South and West façade we have created terraces without disturbing the existing structure. These terraces bring a double function to the users: they become a meeting place during office hours and at the same time it is a source of fresh air without the use of mechanical systems. Natural light is also one of the driving aspects of this project. The solid walls of the existing façades are replaced with a floor to ceiling triple glazed low E-windows, allowing only the structural columns to survive. Green roofs find their location on top of the main Hippostalo building complex and on top of the lower wing for workers at level 4 to 7 to enjoy some natural landscape. On top of level 4 almost as an independent element from the office structure lies the new gym. Structurally still an appendix to the main building but visually an independent entity. Gym at work is perfect to boost morale for workers, to socialize and it is cost effective to saving in time, car journeys and new gym subscriptions to third party structures. The gym is organized on a 360° space around a central block where arrival, changing rooms and sauna are located. Sustainability, comfort for its users, natural light and air with a central open garden are the main aspects of the design, a new “Lintukoto” in Tampere.

Marco Ferri — Office Building, Finland

Marco Ferri — Office Building, Finland


Ahn Jung-geun Memorial Hall - D·LIM Architects

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Ahn Jung-geun was a Korean independence activist, nationalist, and pan-Asianist. The Ahn Jung-geun Memorial Hall, rebuilt after the old one was demolished in 2009, is nestled in a small plaza behind the original building. Next to the site are the remnants of an old war shrine where Japanese people worshipped their warlords and spirits during the colonial era. Having dug up the age-old reminder of disgrace and humiliation, the new building for Ahn Jung-geun (1879-1910), a patriot and martyr, stands triumphantly over the site.

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

The new memorial hall is configured as a cluster of 12 columns that shoot up from the sunken base. The number 12 symbolizes the unsung heroes of Dongeui Danjihoe ― a secret society whose name roughly translates into the Society of Patriots ― that was originally organized by Ahn. The members severed their little fingers in 1909 in a demonstration of their loyalty and determination to the underground liberation movement. The 12 massive columns stand tall, like spirit tablets, towering over the old site of the war shrine.

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

The building creates bright, diverse spaces inside the 12 luminous “boxes.” The translucent outer layer enables the scenery lighting to come from the building itself and helps maintain the symbolic significance of the commemorative hall. After viewing the final exhibition room, visitors are led to the exterior of the building through the southern staircase, which provides a fine view of the Han River.

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

Sustainable design integration
The Ahn Jung-geun Memorial Hall is surrounded by 40-foot tall trees in Mt. Nam which is located in the center of Seoul. It is perfectly cube-shaped to be as compact as possible and half of its volume is below the ground level, which avoids being taller than trees around. Even if the site is exposed in the hillside of the mountain, the building is energy-efficiently nestled in the ground. The skins of the building are double-layered. In the assembly hall, polycarbonate panels are installed with 600mm spacing from double U-shaped glass to keep inside temperature stable as well as to bring natural light in. Water in the perimeter of the site is falling down to the sunken floor in summer, which cools down the building around. A three-storied void space is placed in the center of the building with a retractable skylight, which allows day light in and the building to be naturally ventilated in and out.

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

Location : Namsan Park, Seoul, Korea
Building area : 1,185.02 m2
Gross floor area : 3,756.61 m2
Exterior finish : U-profiled glass(double), THK 28 pair glass, Exposed concrete
Interior finish : Basalt, Polycarbonate panel, Water paint on the gypsum board
Construction : Daewoo E&C
Design period : 2007.05 – 2009.04
Construction period : 2009.04 – 2010.10

Consultants
Structural engineering:
Kyungjai Structural Engineers Co., Ltd. MEP:
ENG Energy Design Lab, Hitec Engineering Co.,Ltd Ligthing:
Well-light

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

D·LIM Architects — Ahn Jung-geun Memorial Hall

YO-HO District - DRAFTARCH

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Il quartiere YOHO e’ composto da un mix di edifici residenziali, complesso commerciale, business hotel, e hotel 4 stelle, tutti tra loro collegati funzionalmente all’aeroporto internazionale di Wuhan Tianhe. Concettualmente il progetto si sviluppa a partire dal contesto, per andare a definire un nuovo spazio urbano. Questo e’ generato da due piazze interne e da un percorso lineare che e’ connesso sia con il quartiere attiguo sul lato est, che con un edficio esistente sul lato ovest. Le tonalita’ e I materiali usati derivano dal mood ambientale del contesto, caratterizzato dalla presenza di acqua, terra rossastra, e una vegtazione scura.

DRAFTARCH — YO-HO District

Un complesso commerciale a L, mini mall, segna l’ingresso allo spazio pubblico, creando una piazza d’ingresso a tutto il quartiere e una piazza pubblica interna connessa alle attivita’ commerciali al piano terra. L’edificio e’ concepito come come una composizione di un podio e di un piu largo blocco superiore che crea una corona di spazio semipubblico coperto lungo il perimetro. Il rivestimento dell’edificio e’ progettato come una composizione di doppia pelle metallica forata, fatta di denista’ variabili in relazione alle funzioni interne.

DRAFTARCH — YO-HO District

L’hotel 4 stelle e’ pensato come una facciata urbana verso la strada principale, ed e’ composto di due parti principali: una base che contiene le funzioni pubbliche dell’hotel, come lobby, ristoranti, business center, sale riunioni e ricevimenti, e un volume superiore, piu regolare, per le stanze. Le suite sono localizzate nella testa che si affaccia sulla piazza commerciale sul lato sud. La pianta a L dell’edificio crea una piazza inclusiva semi-pubblica. Il business hotel e’ concepito come un edficio lineare che definisce il bordo ovest della pizaa semipubblica. L’idea di podio e di un volume sospeso sono I principi che hanno guidato il progetto dell’edificio che e’ immaginato come un ponte al di sopra del percorso centrale. Gli edfiici residenziali nell’area ovest sono composti da una geometria di blocchi scavati che creano una variazione bilanciata della facciata, generando una relazione dinamica tra superfici, setti, e aperture, e tra ogni edficio progettato utilizzando differenti tipologie abitative.

DRAFTARCH — YO-HO District

The YOHO complex is composed by a mixture of housing, commercial area, a business hotel and a 4 stars hotel, all functionally linked to the Tianhe International Airport activities. Conceptually the projects starts from the context and goes into the definition of a new urban environment. The urban space is generated by two inner squares and a linear path that is connected to the other development on the east side and to an existing building on the west side. The colors and the materials used come from the mood of the surroundings, characterized by the presence of water, red soil and dark vegetation. An L shape commercial complex, as mini mall, marks the design of the public space, creating an entrance square for the whole development and creating a public inner square connected with the first floor retail activities. The building is conceived as a composition of podium and a larger upper volume that creates semipublic covered space along the perimeter. The cladding of the building is designed as a double skin perforated metal panels composition, made of different densities related with the inner functions. The 4 stars hotel is thought as an urban façade on the main road and it’s composed of two main parts: a base which contains the public facilities of the hotel, such as lobby, restaurants, business center, meeting rooms and banquet room, and an upper volume, more regular, for the rooms. The suite rooms are located in the head facing the commercial square on the South side. The L shape of the building creates an inclusive semi-public square. The business hotel is conceived as a linear building that defines the west border of the semi-public square. The idea of a podium and a cantilevered volume are the principles of the design of the building that is believed as bridge over the linear central path. The residential buildings in the west area are composed by a geometry of carved blocks with a balanced variation of the façade, creating a dynamic relation between surfaces, walls and openings, and between each building with a mixed housing typologies design.

DRAFTARCH — YO-HO District

DRAFTARCH — YO-HO District

DRAFTARCH — YO-HO District

Stardom Entertainment Office - D·LIM Architects

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From an abandoned warehouse to a new entertainment office in the meatpacking district

D·LIM architects converted a previously abandoned warehouse in the meatpacking district of Doksan into music record label, Stardom Entertainment’s new office. Located in Seoul, the area has been in steady decline, with the traditional market (originally founded in 1973) also struggling. Successfully renovating the building in a delicate and economic way, D·LIM architects added a new facade to the front facing the main street. Translucent polycarbonate panels were applied onto a colorful graffiti wall, where the retirement album-jacket image of Korean hip pop musician Cho PD, an original founder of the stardom entertainment office, is displayed.

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

The decaying exterior cladding tiles were painted with a dark grey coat, leaving remnants of the building’s wear and tear still visible. Vulnerable structures were carefully reinforced to keep the existing outer shell almost intact. Most of the interior concrete finishes are exposed as they are, showing their genuine textures and trace of time. At the entrance, would-be stars enter a lined lobby, where they see sunshine filtering down onto the courtyard that lies ahead. The new office will hopefully act as a catalyst for the change this meatpacking district needs.

Location: Doksan-dong 1008-2 B Building, Geumcheon-gu, Seoul, South Korea
Programme: Office
Site area: 3,065.80㎡
Building area: 548.80㎡
Gross floor area: 1,775.65㎡
Structure: R.C. Structure
Parking Lot: Underground parking lot 7
Ground parking lot 25
Exterior finishing: Polycarbonate, steel plate
Design period: Jun.2012 – Sep.2012
Construction period: Oct.2012 – Apr.2013

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

D·LIM Architects — Stardom Entertainment Office

Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno - Gaspare Ing.Vassallo

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IL CONCETTO URBANISTICO Il concept di progetto, per la realizzazione del centro visite del Parco naturale, del Gruppo di Tessa a Naturno, in provincia di Bolzano, prevede la realizzazione di un insediamento di pubblico servizio riconoscibile dalla collettività. Ciò propone un nuovo sistema di relazioni con il territorio, attraverso un linguaggio architettonico, volto alla fusione tra interno ed esterno, tra architettura e paesaggio. Il progetto ha come obiettivo quello di realizzare un nuovo spazio pubblico, che diventi parte integrante del sistema territoriale del Parco naturale, proponendosi come punto di forte centralità, nell’ottica della realizzazione di un vero e proprio polo didattico.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Prospetto sud

La composizione formale e planimetrica rispecchia la volontà di adesione al paesaggio e al contesto territoriale, attraverso la realizzazione di un sistema architettonico, incluso e protetto verso l’esterno e aperto verso l’interno, i cui ambienti interni sono proiettati verso la vegetazione circostante e il parco intorno. Il paesaggio penetra attraverso l’involucro di vetro rivolto verso la corte interna e attraverso l’ampia finestra scenografica sul paesaggio che mette in comunicazione gli ambienti interni con la natura.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Fotoinserimento - Vista ovest

L’ARCHITETTURA Il complesso architettonico è costituito da tre volumi essenziali collocati all’interno del lotto, secondo gli allineamenti stradali, senza alterare la forma del suolo. Essi realizzano un sistema a corte che ruota attorno al giardino segreto, parte integrante del percorso espositivo, ove potranno essere collocati piccoli biotopi e sistemi ambientali, ad uso illustrativo. Si accede al complesso attraverso un accesso aperto e ben visibile, sulla via Principale, coperto dal volume aggettante del livello superiore, che funge da filtro, spazio riparato per i visitatori, tra interno ed esterno, e che conduce direttamente al foyer d’ingresso.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Fotoinserimento - Vista est

Il tema centrale della proposta di progetto è rappresentato dal contrasto tra l’introversione del sistema architettonico a corte e l’ampio utilizzo di fonti d’illuminazione naturale, come le vaste superfici vetrate e i grandi lucernari, nonché dal filo conduttore dell’acqua, che coniuga interno ed esterno grazie ai sistemi di vasche presenti sia nella corte che sulla via Principale. Le coperture inclinate sono dotate di sistemi anti-neve con soluzioni a pannelli radianti, collegati ad un sistema di canalizzazione delle acque, a sua volta collegato alle vasche sulla via Principale e sulla corte interna, che realizza un sistema di cascate lungo i prospetti. I sistemi architettonici, trasparenti e vetrati, si fondono con l’ambiente circostante, e dialogano con il paesaggio attraverso le grandi aperture, distinguendosi solo per la morfologia caratterizzante dei volumi.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Vista sud - Particolare parete d'acqua e sistema di raccolta

GLI ASPETTI FUNZIONALI L’approccio progettuale prevede la distinzioni delle funzioni prevalenti – foyer e sala congressi, esposizioni e amministrazione – all’interno di volumi architettonici, compatibilmente con le esigenze organizzative e funzionale dettate dal disciplinare di concorso. L’edificio a due livelli fuori terra, posto a sud-est del lotto, che costituisce l’accesso al complesso architettonico, accoglie al piano terra anche il laboratorio per bambini e i servizi igienici; al piano superiore si trova la sala conferenze e lo spazio espositivo itinerante. Il corpo di fabbrica, a sud-ovest del lotto, a un livello fuori terra, e direttamente collegato con il foyer, accoglie gli spazi dell’esposizione permanente, che prosegue al primo piano del volume a nord del lotto. Il corpo a due livelli, a copertura ondulata in legno lamellare, accoglie al piano terra l’area dell’amministrazione, e al piano primo il prosieguo dell’area espositiva.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Area espositiva itinerante - Rappresentazione dell'idea fondamentale per l'architettura e l'esposizione

ELEMENTI CARATTERIZZANTI DELLA PROGETTUALITÀ L’integrazione con il paesaggio attraverso l’orientamento studiato dei volumi architettonici e delle finestre scenografiche sul paesaggio, quali punti di vista privilegiati per un ampio sguardo sul Parco naturale, veri e propri cannocchiali sul territorio. L’utilizzo di fonti di luce zenitale, attraverso la realizzazione di lucernari e di ampi sistemi vetrati, per l’illuminazione naturale degli spazi interni. La trattazione del tema dell’acqua, parte integrante del sistema architettonico che, attraverso un sistema di canalizzazione, raccoglie le acque meteoriche, disciolte e derivanti dai sistemi riscaldanti anti-neve in copertura, nel sistema di vasche e cascate lungo la via Principale e all’interno della corte.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Prospetto nord-est

La realizzazione di un percorso espositivo circolare, chiaro e leggibile, connesso alle attività didattiche, che attraversa tutti i volumi del complesso architettonico, partendo e tornando all’ingresso-foyer, collegando l’ingresso, gli allestimenti permanente e itinerante e la sala conferenze, attraverso un’organizzazione razionale e ordinata degli ambienti interni. La fusione tra natura e architettura grazie alle ampie superfici vetrate aperte verso il giardino segreto della corte interna, piantumata con essenze arboree autoctone o biotopi locali, che diventa parte integrante del percorso espositivo, al fine di promuovere la comprensione dell’ambiente naturale. L’impiego di sistemi di approvvigionamento energetico autonomo attraverso la realizzazione di sistemi fotovoltaici integrati alle coperture, nei volumi a falde piane inclinate, e di sistemi di canalizzazione e riuso delle acque meteoriche. L’utilizzo di materiali disponibili sul territorio, quali essenze legnose locali, per gli elementi di arredo del sistema espositivo e per la copertura ondulata. L’impiego di sistemi di illuminazione a led a basso consumo, a comando crepuscolare, in grado di attivarsi automaticamente, all’affiorare delle ore serali, illuminando ed evidenziando le forme, dando identità al sistema architettonico 24 ore su 24. L’accessibilità per tutti, per la realizzazione di spazi senza barriere architettoniche.

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Planimetria con contesto

Gaspare Ing.Vassallo — Concorso di progettazione per la costruzione del Centro visite Parco naturale Gruppo di Tessa a Naturno

Pianta piano terra - rappresentazione della distribuzione dei vani

JW3 London - Lifschutz Davidson Sandilands

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The JW3 is a new award-winning community centre to serve the Jewish population in London. The scheme includes a café, auditorium and screening room, classrooms and exercise rooms as well as a nursery and offices for the organization itself. All these facilities are accommodated in a flexible three storey pavilion set away from the busy Finchley Road that runs along the east of the site to create an intimate, sheltered outdoor space that allows the building and its occupants literally to breathe.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Exterior view at night

JW3 aims to bring together the organisation’s many and diverse activities into a single building – a meeting point for Jews and non-Jews alike. The building is culture-driven. The complex brief was established from a schedule of user-requirements and a vast programme of long and short-term events.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Zest restaurant at JW3

To accommodate the wide-ranging activities the building has been designed as a pavilion with a high degree of flexibility.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Exterior view from Finchley Road

A room that may host a dance class for 40 in the morning may need to be used for an intimate book group of just ten people later that day. The JCC is designed to be a place of action – of creation and output, rather than consumption of culture – and robust, quality materials have been chosen to support the various activities, from a crèche for 75 children to cinema, demonstration kitchen and dance studios.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

JW3 arts and craft workshop

A multi-purpose hall with retractable bleacher seating and semi-sprung floor will provide event space for 300 guests at seated events, and a theatre and auditorium which supports performance types such as dance, spoken word and theatre.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Rehearsals in the JW3 auditorium

Locating the services to the rear has resulted in a level of flexibility on each floor, through devices such as folding walls or simply by leaving large flexible spaces open – allowing lighting and soft architecture to define the use and time.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

JW3 auditorium

The pavilion articulates the front of the building, providing privacy for the residents behind and a conversation between the activities ongoing in the building and those in the courtyard.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Zest bar at JW3

Simple but effective chimneys provide ventilation and permit free night cooling and the positioning of windows primarily on the piazza elevation controls heat gain and encourages inside/outside permeability.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

JW3 Active Learning nursery roof terrace

The floor plates and core are arranged to optimise flexibility so that each space can be used for a multitude of activities according to the centre’s own programming.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Corner of JW3 showing perforated bronze facade

The building has been designed to be easy to navigate, accessible to all, and very environmentally-friendly, with natural ventilation, a brown roof to encourage biodiversity, rainwater harvesting and solar panels. JW3 achieved a BREEAM excellent rating.

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Internal staircase

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Brick detail showing hit & miss brick work to stiarwell

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Exterior view at night over the piazza

Lifschutz Davidson Sandilands — JW3 London

Entrance bridge detail

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