La disposizione interna al lotto
Al fine di contenere i costi di realizzazione del fabbricato entro i parametri posti dal bando, la proposta prevede un edificio di ridotte dimensioni planimetriche (pensato seguendo le volumetrie minime richieste), eventualmente espandibile in caso di future necessità, in cui gli spazi richiesti offrano superfici atte ad accogliere le relative funzioni, senza inutili maggiorazioni dei vani.
La localizzazione geografica, entro l’abitato di Catania, consente, del resto, un utilizzo prolungato, durante l’anno, degli spazi aperti, progettati quali prolungamento del fabbricato.
La soluzione ha inteso, quindi, evitare modifiche all’assetto del lotto, che oggi presenta una zona occupata da impianti arborei: l’edificio e gli spazi aperti occupano la porzione sud del lotto, al fine di preservare la macchia esistente oltre a lasciare una parte a prato incolto, quale buffer zone di rispetto nei confronti del muro di contenimento a ridosso del confine nord dell’area e possibile futura area d’espansione della struttura. L’edificio si colloca, in tal modo, in diretta contiguità con l’ingresso carrabile e pedonale da via Paladino, prossimo al quartiere entro cui si colloca.
Ingresso
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
La forma dell’edificio
La proposta progettuale intende conciliare una volumetria compatta, funzionale al contenimento dei costi e dei consumi energetici, ad una forma che si allontani dalla rigidezza delle geometrie regolari, in favore di una soluzione più tenue: si è inteso suggerire la missione che tale struttura dovrà svolgere nei confronti dei propri ospiti, richiamando la protezione di un abbraccio materno, con le braccia alzate ed aperte, non certo in segno di resa, quanto per accogliere chi chiede bisogno.
Un edificio a boomerang, oggetto ligneo come i materiali da usarsi per la costruzione dell’edificio, la cui traiettoria ellittica è metaforicamente ripresa nelle aree esterne. Come un boomerang ritorna sempre, fedele, fra le mani ove è partito, anche la permanenza presso la struttura dovrà essere un viaggio temporaneo, per rientrare infine al proprio ambiente familiare, un’oasi di tranquilla ospitalità, che non preclude la certezza di un ritorno.
Planimetria
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
La distribuzione funzionale
“Protezione”è, infatti, fra le parole chiave che hanno guidato le scelte in merito alla disposizione degli spazi interni all’edificio.
Al piano primo trovano collocazione gli spazi per le attività prettamente diurne: il blocco per le funzioni amministrative e d’accoglienza, a diretto contatto con l’ingresso principale alla struttura; il blocco dei vani atti alla conservazione, preparazione e consumo dei cibi, con annesso salottino; lo spazio per le attività di gioco e laboratoriali, ricavato nel grande open space, posto a connessione dei restanti blocchi funzionali, ulteriormente ampliato grazie all’utilizzo dell’ampia piastra in quota che avvolge l’edificio. Gli ospiti della struttura potranno, infatti, fruire di tale suolo artificiale, spazio protetto per attività all’aperto, il cui piano di calpestio, in legno per consentirne consente una fruizione libera ed in sicurezza, presenta lievi ondulazioni, che ne arricchiscono le possibilità fruitive e le qualità sensoriali. Tale superficie termina in due spazi raccolti, pensati quale piccoli ambiti di raccolta, ove ascoltare suoni e colori della natura: l’uno ad ovest (denominato la “stanza degli alberi”) immerso nel verde delle chiome delle piante, che potranno salire perforando il piano di calpestio della terrazza, il secondo (denominato la “stanza del cielo”) posto alla quota del terreno collocato come galleggiante su una vasca di acqua a specchio.
Il blocco amministrativo viene separato da una grande parete vetrata, realizzata con pannelli opacizzati, che garantiscono adeguata separazione fra i vani.
Al piano terra del fabbricato trovano collocazione gli spazi per le attività che richiedono maggior tranquillità, che potranno fruire di un contatto diretto con gli spazi verdi circostanti, quali prolungamenti dei vani dell’edificio: le residenze notturne destinate ai familiari degli ospiti, ciascuna con accesso indipendente dal parcheggio; lo spazio “autonomia”; il blocco lavanderia e nursery; gli spazi “soft” e “quiete”; la biblioteca con annessa sala studio.
L’accesso al fabbricato avviene dalla quota rialzata, pari al piano di via Paladino, grazie ad una passerella pedonale in quota, funzionale ad una chiara separazione dei flussi, tesa ad evitare disturbo alla fruizione del giardino, da parte degli ospiti.
Assonometria funzionale
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
Lo spazio aperto
Anche il giardino viene suddiviso mirando alla tutela dell’incolumità degli ospiti: il parcheggio per i veicoli è chiaramente delimitato, posto in diretta connessione con l’ingresso carrabile e pedonale da via Paladino, cui è connesso da una rampa inclinata; gli spazi destinati alle attività degli ospiti sono altrettanto nettamente circoscritti, collocati nella porzione sud-ovest del lotto, posti fra loro in stretta prossimità al fine da favorirne un uso integrato, con la possibilità di separarli rispetto alla restante superficie della proprietà. Tali spazi sono protetti da una schermatura vegetale lungo i confini sud ed ovest del lotto, realizzata con un’alternanza di pioppi cipressini e siepi in lauro cerauso, ad ulteriore incremento della privacy.
Le diverse funzioni previste all’aperto si dispongono immerse nel verde, nettamente individuate grazie all’impiego di schermature vegetali, ancora con siepi in lauro cerauso, impiantate a creare “isole funzionali” di forma ellittica: l’una quale spazio “relax”; la maggiore per le attività di grest estivo, dotata di playground per il gioco e lo sport; la terza quale spazio giochi, con annessa vasca con sabbia; l’ultima, interna all’orto, quale giardino per alberi da frutta.
L’intero comparto è protetto da due recinzioni, l’una attestata sotto la passerella in quota a ridosso del parcheggio, la seconda a nord, oltre l’orto, che conduce alle rimanenti parti della proprietà
Lo spazio verde fra le isole sfuma, da sud a nord, dal verde del prato al terreno coltivato dell’orto, posto a diretto contatto con la vasca che cinge il giardino d’inverno, utilizzata anche quale riserva idrica per l’irrigazione delle piante.
Le porzioni nord ed ovest del terreno rimangono volutamente intonse, al fine da non intaccare la macchia arborea esistente e preservare un’ampia superficie a verde, fruibile dagli ospiti solo se accompagnati, quale buffer zone rispetto al muro di contenimento del parcheggio sopraelevato lungo via Lo Jacono.
Il giardino d’inverno, pensato quale grande serra a doppia altezza, è collocato a chiusura del fronte ovest del fabbricato, ove potrà fungere da grande catalizzatore di luce per alcune precise attività: la sala pranzo e la sala studio che potranno affacciarsi su di un brano di esterno riservato, tranquillo e controllato, divenendo anche fondale naturale anche per lo spazio “quiete”, la cui atmosfera raccolta sarà valorizzata dalla vegetazione in serra.
Le pareti vetrate potranno non solamente venir aperte, la fine da consentire il passaggio fra le piante della ventilazione naturale, ma anche protette, con schermature in tessuto, per ridurre il soleggiamento estivo.
La vasca d’acqua perimetrale, oltre a creare una protezione del giardino stesso, garantisce l’umidificazione ed il raffrescamento dell’aria proveniente dall’esterno.
piano terra
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
L’involucro del fabbricato
Il fabbricato non presenta discontinuità, né in pianta né in alzato, riducendo al minimo eventuali ponti termici. La tecnologia adottata, in accordo con le richieste del bando, prevede l’utilizzo di pannelli strutturali in micro lamellare di faggio. In fase di progettazione ci si è avvalsi della consulenza della ditta Pollmeier Massivholz GmbH & Co.KG®, con sede a Creuzburg in Germania, i cui prodotti della linea “Baubuche” sono apparsi pienamente soddisfacenti in merito ai requisiti richiesti: realizzati con legni provenienti da boschi a gestione sostenibile, prodotti senza sprechi di materiale, dotati di elevate proprietà di coibenza e resistenza meccanica, con elevata qualità superficiale, che ne consente l’impiego senza ulteriori finiture, di spessori e peso ridotti, disponibili in diverse forme, dai componenti strutturali ai pannelli per arredamento.
Esternamente si prevede l’intonacatura delle rivestimento ligneo, mentre i fronti sud-est e sud-ovest dell’edificio, che accolgono le funzioni principali, verranno rivestiti con una seconda pelle, in elementi di faggio di sezione circolare, al fine da incrementare i livelli di coibenza dell’involucro: tale rivestimento esterno ventilato riduce l’effetto di irraggiamento solare durante la stagione calda e migliora il comportamento igrometrico in inverno.
Il mantenimento del macchia arborea nel lotto offre un’ulteriore barriera naturale dai venti, spiranti soprattutto dal quadrante nord, fungendo anche da naturale sistema per il raffrescamento e l’ossigenazione dell’aria, durante i mesi estivi.
piano primo
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
Il benessere acustico interno
La distribuzione interna è funzionale al soddisfacimento delle richieste contenute nel bando: la separazione, in alzato, delle funzioni, ed il loro accorpamento per blocchi specifici, mira ad evitare occasioni di disturbo per le attività e gli ospiti della struttura.
Il blocco cucina-pranzo-salotto è lontano dall’ingresso alla struttura, a diretto contatto con i sistemi di discesa al piano terra, separato dal “grande vuoto” dello spazio per le attività diurne: si evitano così interferenze fra ospiti e altri visitatori, il cui accesso potrà limitarsi al blocco amministrativo.
Le ulteriori attività riservate agli ospiti (biblioteca e sala studio, spazi “soft”, “quiete” ed “autonomia”) sono direttamente prospicienti la scala interna, separate dalle residenze notturne. I familiari degli ospiti dispongono, infatti, di una propria ala riservata, con accessi separati, indipendenti e protetti dallo sporto della piastra, che ne consente un uso completamente autonomo; viene comunque garantita la possibilità di fruire, senza bisogno di salire al piano primo, dei servizi lavanderia e nursery.
Gli spessori dei muri, assieme alle prestazioni dei pannelli prescelti, offrono adeguate risposte in merito alle richieste di confort acustico.
prospetto
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
L’illuminazione naturale ed artificiale
La distribuzione interna delle funzioni è pensata in accordo con le condizioni di illuminazione e ventilazione naturale del lotto: i vani per le attività principali occupano i fronti sud-est e sud-ovest, lasciando i sistemi di risalita ed alcuni spazi di servizio in aderenza al prospetto nord. Le aperture possono così calibrarsi nel rispetto dell’orientamento del fabbricato ed in rapporto ai valori di illuminamento interni richiesti: più ampie e numerose lungo il fronte sud, più discrete e ridotte nel prospetto opposto, al fine di ridurre le dispersioni interne.
Sono collocate in prospetto secondo una scansione modulare, presentando conformazioni regolari, senza cedere ad inutili originalità. L’inserimento in facciata avviene secondo montaggi standard, al fine da evitare perdite per ventilazione. Le prestazioni di tenuta all’aria e confort acustico sono ampiamente soddisfatte dai requisiti tecnici di numerosi prodotti oggi reperibili sul mercato.
La piastra sopraelevata esterna diventa, inoltre, sporto protettivo per le aperture al piano terra, mentre le bucature sud del piano primo saranno protette da un brise-soleil ligneo.
Grazie al giardino d’inverno si evitano fenomeni di abbagliamento, soprattutto nella sala studio, la cui illuminazione viene mediata dalle piante del giardino, il cui spazio potrà venir direttamente sfruttato anche quale estensione per le attività della biblioteca.
I lucernai del vano scala, oltre ad illuminare i sistemi di risalita verticale, favoriscono un “effetto camino”, garantendo la ventilazione naturale nelle stagioni intermedie ed il dilavamento notturno dell’accumulo termico estivo: grazie al riscaldamento dell’aria del vano si creano moti convettivi che ne favoriscono sia la fuoriuscita dall’alto, quando le finestre sono aperte, che l’accumulo durante l’inverno, quale apporto al riscaldamento del grande open space al piano primo.
prospetto
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
La qualità dell’aria interna
La qualità dell’aria interna è incrementata dall’apporto del giardino d’inverno, collocato in aderenza al fronte nord-est, che, grazie alla presenza della vasca d’acqua perimetrale, umidifica ed ossigena l’aria che, convogliandosi entro il vano scala, potrà raggiungere il piano primo e fuoriuscire, durante i mesi estivi, dai lucernai sul tetto.
La qualità degli ambienti costituiti esclusivamente con metodi a secco amplifica il benessere di chi li vive e ne migliora la salubrità dell’aria evitando effetti di spolvero o rilascio di elementi inquinanti.
cucina
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
L’uso passivo dell’energia solare
Il posizionamento del corpo costruito all’interno del lotto è concepito per sfruttare al meglio l’irraggiamento in ogni sua fase giornaliera. Le due “ali” dell’impianto infatti dispongono alcune funzioni rivolte verso l’illuminazione mattutina e altre che rimangono su quella pomeridiana e serale non solo creando suggestive ambientazioni ma usufruendo del calore nel modo più naturale possibile dall’alba al tramonto, evitando oltretutto l’utilizzo della luce artificiale. Essendo tutto rivolto a sud ma con una forma a boomerang, l’edificio segue l’evoluzione della luce naturale trasversalmente e si è scelto quindi di preferire un brise soleil con doghe verticali.
L’uso passivo dell’energia solare viene attuato anche grazie alla presenza del “giardino d’inverno” che è integrato nell’edificio a ovest riuscendo ad utilizzarlo come una fucina di rinnovo del calore interno durante i mesi invernali.
studio solare
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
L’uso di fonti rinnovabili
La copertura ad un’unica falda, inclinata, grazie alla forma planimetrica del fabbricato, sia verso sud-est che sud-ovest, offre un’ampia superficie per l’installazione di pannelli fotovoltaici e collettori termici per la produzione di acqua calda per usi sanitari e per il riscaldamento a pavimento dei vani.
Nemmeno l’acqua piovana verrà dispersa, bensì recuperata e convogliata in una cisterna per consentirne l’utilizzo per l’irrigazione degli spazi verdi esterni.
E’ prevista anche una analisi degli strati del terreno per comprendere la sua qualità in vista dell’utilizzo di impianti di geotermia.
L’edificio potrà, eventualmente, fruire di un ulteriore contributo energetico, grazie all’impianto di micro aereogeneratori eolici, da collocarsi nella parte libera del terreno, quale ideale prolungamento, artificiale, del bosco esistente che potrebbero soddisfare il fabbisogno dell’illuminazione quantomeno esterna.
studio ambientale
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
L’impiantistica
Il progetto propone il mantenimento entro condutture a vista, facilmente ispezionabili, di tutta l’impiantistica richiesta, evitando inutili inserimenti di contropareti. Il riscaldamento e il raffrescamento sono previsti a pavimento con sistemi radianti che utilizzano l’energia e il calore immagazzinati dei pannelli posti sulla copertura. Il ciclo naturale dell’aria potrebbe venire aiutato da un sistema di aria forzata con una U.T.A. soprattutto nei mesi invernali quando l’involucro è isolato dall’utilizzo di aereazione esterna.
parco
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.
appartamento
© Riccardo Rubini . Published on November 19, 2014.