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Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia - Alessandro Suppressa

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Tra le Chiese Romaniche di maggiore importanza, risulta fondata sino dal secolo VIII e ricostruita nel XII. L’attuale conformazione è frutto di un ampliamento risalente al primo decennio del secolo XIV. Riaperta al culto nel 1947, ha subìto qualche intervento manutentivo nel corso degli anni ‘70.

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia

Nel triennio 1992/95 sono stati eseguite una serie di opere che hanno restituito unitarietà di lettura, con la valorizzazione delle numerose opere d’arte in essa contenute. Di particolare rilievo il restauro del ciclo di affreschi trecenteschi della parte absidale e dell’intero apparato decorativo interno.

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia

Alessandro Suppressa — Restauro della copertura lignea, degli affreschi, delle decorazioni e delle tinteggiature interne della Chiesa di San Giovanni Forcivitas, Pistoia


Restyling di un salone - Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI

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L’esigenza della committenza è quella di un “restyling” di un salone dall’immagine datata, già attivo da anni nella medesima sede. Nei 100 mq. esistenti si richiede di salvaguardare i volumi principali, la distribuzione funzionale e le postazioni di lavoro sospese. L’intervento ha lo scopo di distinguere gli spazi lavorativi da quelli dell’attesa e del connettivo pur mantenendo l’open space, e di ordinare l’esposizione dei prodotti e delle immagini pubblicitarie. L’uso alternato di luci alogene e fluorescenti conferisce all’ ambiente un’illuminazione diffusa ma brillante sulle capigliature e al contempo un’immagine giovane al locale sottolineata dall’uso dei colori verde e bianco.

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Gian Luca Zoli, PAOLO ZAMBRINI — Restyling di un salone

Uno spazio per tutti - CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya

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http://www.cortesidesign.it/

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Uno spazio per tutti,uno spazio per bambini e per adulti,uno spazio per chi vuole approfondire la cultura del design o semplicemente per chi vuole conoscere il design.

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Un luogo dove respirare la storia di una attività nata nel secolo scorso e che ha contribuito all’arricchimento del paesaggio domestico,lavorativo,urbano in tutte le sue componenti mobili ed immobili.

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Lo spazio è stato concepito per essere percorso,per poter studiare e per poter giocare nel e con il design. L’ingresso all’esposizione è collocato sul lato Nord Est dell’edificio ed è dotato di una reception,di un guardaroba ed è sormontato da un grande multischermo sul quale compariranno in continuo immagini di tutti i Compassi D’oro.Questa soluzione permette di isolare l’accesso agli uffici dall’accesso alla mostra. Passando davanti ai reperti di archeologia industriale ed assunto le necessarie informazioni mediante i PC collocati nei vani che si affacciano sulla galleria giardino d’inverno si arriva ad una piccola area di sosta che permette di ammirare il grande scenario espositivo e decidere se iniziare la visita dal percorso basso o dal percorso alto mediante l’accesso alle rampe studiate con pendenza del 7% quindi accessibili a tutti.Ognuno dei due percorsi permette di apprezzare da diverse angolature(spesso inusuali) i vari prodotti di volta in volta esposti. In base al loro valore od alle loro dimensioni saranno protetti da vetri.

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Al termine delle rampe uno spazio libero con due propaggini (Bowindow)che entrano nella Galleria Giardino d’Inverno per segnalare la presenza del Compasso D’Oro.Lo spazio alla fine della rampa potrà essere allestito anche per piccole mostre tematiche temporanee. Il percorso inferiore al piano terra ,nella parte terminale collocata sul lato Ovest(via Bramante) verrà installato uno schermo multivision Sul quale girano immagini in continuo, ma anche utilizzabile per lezioni a scolaresche con rappresentazioni dedicate. Nel lato Sud e posteriormente ai reperti di archeologia industriale ,è stata dedicata un’area protetta destinata ai bambini per Giocare con il Dasign . Le lunghe pareti Nord e Sud laddove non interessate da teche espositive ,sono ricoperte da teli in tessuto semitrasparente stampato con le immagini dei personaggi e dei marchi aziendali premiati alla carriera.Il soffitto è dipinto di nero e nella parte in cui grava l’esposizione le travi vengono filtrare da un velario metallico, mentre la parte con travi in cemento viene lasciata a vista. Risalire la Storia mediante un viaggio nel tempo e nello spazio è l’dea portante di questo progetto.L’ordinamento espositivo,come avviene in molti musei ,viene lasciato di volta in volta al curatore,certamente risulta difficile se non impossibile esporre tutto il materiale del Compasso d’Oro in contemporanea.Il materiale non esposto sarà stoccato nel seminterrato,l’accesso al quale avviene mediante una scala collocata all’interno del vano”archeologico”. Per l ’allestimento di questo spazio è prevista una struttura metallica che sorregge la rampa e gli spazi espositivi,spazi che saranno creati mediante pannelli di bilaminato.Le rampe saranno rivestite in gomma od in materiale antisdrucciolo e protette da parapetti in vetro. La maggior parte delle pareti ,come detto in precedenza,saranno ricoperte in tessuto semitrasparente stampato con le immagini dei Compassi d’Oro alle carriere.L’illuminazione della parte lasciata con travi a vista è data da 5 grandi cilindri semitrasparenti, mentre nell’area specifica della mostra l’illuminazione generale è collocata sulle travi e filtrata dal velario metallico;luci specilizzate saranno opportunamente collocate.

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Tavola 1

CORTESI DESIGN, Angelo Cortesi, Carlo Ronchi, Ni Ya — Uno spazio per tutti

Tavola 2

House in Fulham - V+V interni

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The project started out as a minor renovation and ended up as a total refurbishment. At basement level a major excavation took place to gain more headroom and to install a proper damp proofing membrane. A rear patio was introduced to bring in more light and a plant room equipped with new mechanical services. The patio was obtained by reducing the size of the rear garden and can be crossed with a metal grating bridge. The plant room was created by digging under the public footpath and increased the total floor area by 7 sqm. At ground floor level a new centrally placed staircase with an extensive skylight above was built to brighten up the core of the basement The top floors were newly isolated and partially reshaped by moving a few partitions to improve the overall layout.

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

V+V interni — House in Fulham

RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B - Giancone A R C H I T E C T S

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IL PROGETTO PREVEDEVA IL RESTAURO CONSERVATIVO DI VECCHIO EDIFICIO E LA RICONVERSIONE IN LUXURY B&B

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

FACCIATA IN arenaria o arenite (pietra arenaria se intesa come materiale lapideo) è una roccia sedimentaria composta di granuli dalle dimensioni medie di una sabbia.

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

INGRESSO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

ESTERNO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

SCALINATA

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

PATIO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

LETTO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

LETTO SOSPESO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

CAMERA TIPO

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

INTERNO CAMERA

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

INTERNO CAMERA

Giancone        A R C H I T E C T S — RESTAURO CONSERVATIVO LUXURY B&B

TERRAZZA

Amsterdam VI - Framework

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This is one of the residential projects Framework Architects did in Amsterdam.

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Framework — Amsterdam VI

Centro congressi Italia - GIANFILIPPO REBECCHINI

The Mirage - Lorenzo Faroldi

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Una visione, un luogo, un materiale, un’idea. Una rotatoria è di per se e necessariamente un elemento funzionale, spesso ridotto a squallida aiuola o eclettica scultura di cattivo gusto. Ma la sua posizione privilegiata e la sua forma così pura e perfetta ci chiedono molto di più. Il cerchio nel progetto diventa base di partenza e non conseguenza della funzione. La visione : Il miraggio. Come in un deserto la rotonda così progettata si scorgerà all’orizzonte come un miraggio,mutevole ed evanescente. Un sogno ad occhi aperti. Il Luogo : il territorio del Frignano è qui rappresentato ed evocato, con le forme sinuose che ricordano le colline e le valli. Un territorio unico e da preservare. Il materiale : solo minerali, caolino, feldspati e argilla…e la mano dell’uomo che grazie a processi tecnicamente avanzatissimi forgia gli elementi naturali. Questa è la ceramica. Nel progetto si vuole proprio rappresentare la terra che ci da gli elementi necessari alla produzione. L’ idea : miraggio, terra, ceramica e tecnica. Il futuro vuole essere qui idealizzato nelle forme scultoree. Il prodotto ceramico viene liberato dalla sua doppia dimensione, divenendo protagonista dello spazio tridimensionale. Gli elementi modulari opportunamente accostati possono adattarsi a forme insolite e plastiche, come nei progetti di Gaudì o Miralles-Tagliabue. Il progetto si compone di strisce di materiale metallico strutturale accostate e curvate il quale farà da supporto agli elementi ceramici incollati ad esso. Si è deciso di utilizzare il prodotto di Mirage ceramiche Xgone in quanto la sua forma esagonale si adatta perfettamente a superfici curve. Il colore prescelto è quello più chiaro della gamma disponibile.

Lorenzo Faroldi — The Mirage

Lorenzo Faroldi — The Mirage

Lorenzo Faroldi — The Mirage


Guggenheim Helsinki Design Competition. - Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore

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The project intends to be a sensorial experience and a landmark for the city. The concept design is modeled on the analysis of the urban paths and the relation with the surroundings. The building, through curves and folds becomes a livable infrastructure that links the harbor and the park through different roof slants. The museum is designed to respond to the flexibility that contemporary art demands, hosting hybrid spaces characterized by different heights and several variety of atmospheres. The expositive area has been designed as an unconventional and innovative space, without a hierarchical structure of floors and rooms. The structure of the building is in glassfibre reinforced concrete and in the interios the dominant materials are wood and glass. The building integrates alternative energy sources with many passive energy solutions such as natural lighting and ventilation and a reduced consumption of water.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Fulvia Patinella, Mirko Geraci, Daniele Parlavecchio, Roberta Randazzo, Silvia Tusa, Rossella Minore —  Guggenheim Helsinki Design Competition.

Appalto Integrato Via G. Montea - Bastione medievale - Cavati - Gravina in Puglia (BA) - Progetto I° classificato - Mascellaro & Mastrodonato Associati

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L’ Amministrazione Comunale, nell’Ambito 1 Gravina 2020 e nel perseguire gli obiettivi previsti dall’Asse VII del PO –FESR 2007– 2013 azione 7.1.1, ha redatto la proposta progettuale avente ad oggetto “Bastione medievale – Via Montea – Cavati: Progetto di riqualificazione, fruizione del margine urbano e potenziamento dei sottoservizi” al fine di migliorare l’attrattività delle città e dei sistemi insediativi e di valorizzare e fruire i beni naturali ed ambientali della “Gravina”, mediante politiche integrate di rigenerazione urbana e territoriale. Il programma degli interventi proposti, mira ad affrontare in modo integrato tutte le problematiche volte a “favorire lo sviluppo socio – economico, contrastare la marginalità e l’esclusione sociale, rafforzare i caratteri identitari dei luoghi, riconvertire in chiave ecologica gli spazi aperti”, come riportato nella relazione di progetto.

Mascellaro & Mastrodonato Associati — Appalto Integrato Via G. Montea - Bastione medievale - Cavati - Gravina in Puglia (BA) - Progetto I° classificato

Pertanto l’obiettivo primario dell’intervento proposto dall’ A.C. è la realizzazione di un sistema funzionale di valido ausilio alla fruizione compatibile e ad una migliore conoscenza non solo dei luoghi ma anche delle aree naturali protette e di pregio ambientale ed infine dei beni paleontologici, archeologici e rupestri presenti lungo la grave del torrente “la Gravina”, ponendo, così, le basi verso una significativa ricaduta occupazionale e turistica, verso un recupero ed una riqualificazione degli spazi pubblici.

L’Amministrazione Comunale, intendendo incentivare lo sviluppo sostenibile del territorio attraverso un insieme integrato di interventi, promuove questo progetto il quale mira:

- alla realizzazione di attività volte alla promozione del turismo di natura, visite guidate, attività di studi e ricerca scientifica, informazione alle comunità locali; - ad incentivare la promozione del territorio, valorizzando i contesti turistici omogenei (centro storico, centro antico, aree marginali naturali a forte carattere storico-ambientale, Habitat rupestre); - a realizzare e potenziare l’offerta turistica per la fruizione dei beni naturali, rupestri ed ambientali; - a creare le condizioni economiche di sviluppo e creazione di imprenditorialità nel settore turisticoricettivo; - ad aumentare la competitività delle imprese operanti nel settore attraverso la realizzazione di infrastrutture a servizio delle utenze turistiche.

La presente relazione mira a descrivere in modo compiuto ed esauriente le soluzioni tecniche differenti e adotatte rispetto al progetto posto a base di gara dall’Amministrazione Comunale di Gravina in Puglia.

RELAZIONE METODOLOGICA SULLE SCELTE PROGETTUALI

L’area di progetto fronteggia la città storica lungo il perimetro a Ovest. Essa è, pertanto, immediatamente a ridosso del centro storico, segna il limite della città contemporanea e si addentra nella parte più antica della città.

Il percorso pedonale si sviluppa lungo l’area naturale della grave del torrente “Gravina”, e si collega a valle con la fine di Via Fontana La Stella ed il Ponte acquedotto e a monte con il centro antico della città che attraverso le sue vie si snoda fino a raggiungere i due principali rioni antichi della città, Piaggio e Fondovico.

L’area oggetto di intervento è tipizzata dal vigente P.R.G. come zona A1, centro storico, e presenta emergenze storico-architettoniche-ambientali di grande pregio, tra queste il Bastione fortificato, unica permanenza storica dell’antica cinta muraria, posto a guardia del ponte e di Via Giudice Montea, i “pilacci”, le chiese rupestri e lo scenario storicoambientale rupestre e archeologico. Sulla Via Giudice Montea prospettano gli edifici che delineano il vecchio tracciato delle mura che cinsero la città fino alla fine dell’Ottocento.

Queste, anche dopo la loro distruzione, con il limite naturale della gravina determinarono lo sviluppo ottocentesco della città verso Nord.

La proposta progettuale migliorativa, che è stata elaborata anche con l’ausilio di elaborati grafici in scala adeguata sulla base delle indicazioni emerse durante la fase conoscitiva (descritta successivamente), è supportata dall’esposizione delle scelte funzionali, formali e tecnologiche maturate già in fase di analisi. Essa ottimizza, a nostro avviso, l’impianto tipologico degli spazi urbani a partire dalla definizione della soluzione architettonica adotatta, l’impatto degli impianti tecnologici, le scelte operate per il consolidamento statico, per l’arredo urbano, per l’eliminazione delle interferenze (crollo, ecc.) trascurate e/o trattate marginalmente nel progetto a base di gara e l’organizzazione operativa e gli aspetti della sicurezza sui luoghi di lavoro del cantiere in generale.

L’idea di progetto si è manifestata soprattutto con l’analisi delle vicende costruttive che hanno interessato il manufatto (Bastione medioevale) e gli spazi urbani (Via Giudice Montea, Cavati) che caratterizzano la promenade architettonica a ridosso della “Gravina”.

Si è posta particolare attenzione alla tipologia di interventi migliorativi da proporre mirati alle tecniche di restauro urbano ed architettonico dei manufatti e degli spazi urbani e la loro configurabilità, consapevoli che una progettazione non accorta possa nuocere alla storia e alla sicurezza del fabbricato stesso.

Cosicchè la fase di analisi e di progetto hanno avuto pari dignità nell’elaborazione finale della proposta migliorativa che di seguito si descrive, al fine di sviluppare tra i fruitori del bene, il senso di appartenenza, migliorando le loro condizioni di vivibilità secondo standard abitativi attuali e favorendo lo sviluppo di spazi di aggregazione sociale anche in ambiti di marginalità urbana rispetto al sistema costruito consolidato.

La proposta migliorativa analizzerà gli interventi sotto l’aspetto funzionale ed architettonico dell’area di intervento in generale, sotto l’aspetto del restauro, della conservazione e del consolidamento, ed infine sotto l’aspetto impiantistico e di organizzazione di cantiere volta alla salvaguardia dei luoghi di lavoro, alla eliminazione delle interferenze presenti (detriti dovuti al crollo di due fabbricati, pali enel, ecc.), affrontando separatamente le diverse zone che compongono l’intera proposta progettuale.

AMPLIAMENTO CIMITERO - Emiliano Spaziani, Raffaella Gatti, Linda Roncaglia, Paolo Cannata

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L’approccio al tema dell’ampliamento del sistema cimiteriale esistente è esplicitamente indirizzato al concepimento di un intervento sincronico, continuo dal punto di vista morfologico e rispettoso in termini figurativi e percettivi. Il tema concorsuale diviene occasione per ridisegnare i rapporti e gli equilibri tra il manufatto cimiteriale esistente ed il suo contesto territoriale, articolato in una serie di trame episodiche stratificatesi nel tempo. L’ampliamento è inteso, infatti, come elemento urbano di connessione tra l’episodio cimiteriale esistente, predominante tra i tessuti pieni del territorio, ed i paesaggi vuoti agricoli periurbani, protagonisti primari dell’area in esame. L’approccio figurativo al tema risponde, così, ad un criterio di fascializzazione dinamica a lettura trasversale che misuri e scandisca lo spazio di intervento, generando una matrice semplice, piuttosto regolare ed allo stesso tempo aperta alle dinamiche ibride del paesaggio.

Emiliano Spaziani, Raffaella Gatti, Linda Roncaglia, Paolo Cannata — AMPLIAMENTO CIMITERO

La relazione intercorrente tra il luogo deputato alla memoria di una comunità ed il tessuto urbano in cui vive ed opera la medesima comunità risulta ancor più efficace se, nella sua articolazione, comporta un sistema scandito ma interconnesso che consenta al cittadino di “ricordare chi non c’è più, dove si è”. L’ampliamento cimiteriale in esame è concepito, in tal senso come un’alternanza sincopata di pieni e vuoti, un microcosmo che alterna statiche masse volumetriche a scenari aperti ed orizzonti scanditi dal paesaggio circostante. Tra cielo e terra, un luogo di partenza e ritorno, di spunti e contaminazioni tra paesaggi e tessuti, un luogo di transito.

Emiliano Spaziani, Raffaella Gatti, Linda Roncaglia, Paolo Cannata — AMPLIAMENTO CIMITERO

L’enfasi posta sul vuoto, inteso come elemento primigenio sincopato da estrusioni volumetriche, consente di definire l’ampliamento come un vero e proprio parco delle anime. Il progetto di ampliamento dell’area cimiteriale si configura secondo una matrice regolare, composta da un’alternanza di differenti strutture ed aree volte all’accoglienza dei vari elementi cimiteriali, attestata lungo un edificio contenente le varie funzioni di servizio e fruizione del cimitero. La stecca servizi ribatte la viabilità di servizio, a garanzia e mantenimento della attuale accessibilità in comune con la struttura esistente. li spazi adibiti a differenti funzioni che conformano la stecca si aprono, a seconda del grado di fruibilità del pubblico, sulla citata strada di servizio oppure verso l’area cimiteriale propriamente intesa. Se, infatti, i locali tecnici e di servizio allo svolgimento delle attività cimiteriali (zona lavoro e deposito attrezzi, marmista, deposito salme) affacciano sulla viabilità interna, i locali adibiti a maggiore pubblica fruizione (ristoro, servizi igienici, ufficio servizi funebri, fiorai, portineria ed accoglienza) affacciano direttamente sul parco cimiteriale. In testata alla stecca servizi sorge il crematorio, in posizione funzionalmente baricentrica rispetto al vecchio ed al nuovo insediamento cimiteriale. Il crematorio si compone di spazi direttamente fruibili dal pubblico, secondo la scansione imposta dal rito cinerario che si conclude con il giardino esterno dei ricordi, e di locali, opportunamente distinti, adibiti alla preparazione e gestione del rito da parte degli addetti. L’accesso principale al nuovo parco cimiteriale, lungo via Tosca Fiesoli, avviene tramite una struttura trave-pilastro (simboli di cielo e terra), oltre il quale si estende il primo dei due campi a sterri. Il primo campo a sterri (s1) è delimitato, lungo il perimetro, dalla stecca servizi a ovest, dalle strutture dei loculi a nord, dalla passeggiata degli ossarini ad est e dal fronte interno delle cappelle gentilizie (j), che ritmano il prospetto su via Fiesoli, a sud. L’area centrale dei loculi (l1,l2,l3,l4,l5) cerniera fisica e visiva tra i due campi e le rispettive quote d’imposta (+0,0mt e +1,0mt), si articola in 5 corpi composti ciascuno da 4 livelli e 2 fronti di occupazione. Il fronte est è scandito, come detto, dalla passeggiata degli ossarini (o), “parete attrezzata” di perimetrazione est dell’area cimiteriale costituita da blocchi di 6 livelli alternati a vuoti/viste sul paesaggio. Il profilo est è ulteriormente rimarcato dalla promenade alberata che raccorda il salto di quota tra i due livelli dei campi. Il secondo campo a sterri (s2), raggiungibile dalla promenade alberata o dalla gradinata dei loculi, è delimitato dalla stecca servizi e dal crematorio a ovest, dalla struttura a loculi (l6) a nord e dalla passeggiata degli ossarini ad est. La struttura a loculi (l6), composta da 4 livelli a fronte unico, rimarca il perimetro nord dell’area cimiteriale e si raccorda al crematorio tramite il “vuoto” del giardino dei ricordi, “camera all’aperto” posta a silenziosa conclusione del rito cinerario. La discontinuità tra la stecca servizi ed il crematorio è enfatizzata dalla gradinata prospiciente la viabilità in corrispondenza del Giardino della Fraternità. Posta la primaria accessibilità alle due aree cimiteriali da via Fiesoli, la viabilità di servizio, ribattuta sulla traccia esistente, servirà sia le aree cimiteriali, storica e di progetto, sia il crematorio.

Emiliano Spaziani, Raffaella Gatti, Linda Roncaglia, Paolo Cannata — AMPLIAMENTO CIMITERO

RISTOPUB OCIO BURGER - Luca Marraghini

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Intervento di riqualificazione e ampliamento di piccolo fabbricato vicino alla Ferrovia Torino-Aosta a Ivrea e inserimento nuova attività commerciale di ristorazione ‘zero Km’ con Dehor.

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

White Block

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Torretta residenziale

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Intorno urbano

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Il Dehor

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

L'ingresso al ristopub

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Scala esterna appesa in acciaio

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Pavimentazione scala

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Red round wall

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

City life

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Ferrovia TO-AO

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Render1

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Render 2

Luca Marraghini — RISTOPUB OCIO BURGER

Ferrovia TO-AO

Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio - Marco Lo Curto, Marco Enia

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L’intervento si pone sui margini del lotto assegnato disegnando un alto recinto in mattoni di forma rettangolare che si confronta con l’ultima addizione che è stata realizzata a sud-est dell’impianto originario, includendola e facendola partecipe dell’ampliamento. Nell’intento di rendere unitario l’intero complesso l’accesso principale viene posto nella soluzione di continuità tra il vecchio e il nuovo insediamento cimiteriale: in tal modo l’odierno accesso carrabile, che attualmente consente di visitare il lungo corpo di sud-est, diventa l’asse portante di distribuzione del nuovo complesso. Il corpo costruito dell’ampliamento ha forma a “C”, così da liberare più spazio possibile al centro del lotto assegnato, che si viene a configurare come un grande giardino. Le essenze arboree, i prati, il pergolato, gli specchi d’acqua, le zone d’ombra e di luce naturale e le quinte murarie creano una successione di paesaggi e di luoghi che si relazionano tra loro; un’alternarsi di spazi aperti o chiusi, o intermedi, tutti pensati come luoghi dove si può sostare in un ambiente intimo e raccolto. Un sistema modulare, formato da un susseguirsi di piccoli cortili, identificati ognuno da una diversa essenza arborea, raggruppa i loculi in una successione lineare che definisce sia il margine Est che quello Nord del progetto. Sul fronte stradale invece vi è il corpo che accoglie gli esercizi commerciali e, al secondo livello, gli uffici. Un portico a doppia altezza metterà in relazione tutti i fronti dell’intervento che guardano sul parco interno, ponendosi in relazione con l’esistente.

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

L’intervento è stato proporzionato a partire da un asse centrale su cui si reggono gli elementi posti all’interno del grande giardino, che in successione sono: - Il campo d’inumazione, di forma quadrata, che ha uno schema centrale che ricorda il primitivo impianto del 1917. Al centro vi è una “stanza” formata da 12 cipressi; luogo di sosta, di meditazione, di raccoglimento, dove può essere disposta una installazione artistica confacente al luogo. - L’area destinata alle cappelle gentilizie, che si configura attorno ad una piazza quadrata pavimentata in pietra e una fontana centrale che alimenta gli adiacenti specchi d’acqua. - Il complesso crematorio, che oltre a legarsi allo stesso schema centrale, fa da cerniera all’asse che incrocia il percorso carrabile. Si tratta di un volume chiuso rivestito in pietra che sorge come un blocco dal prato che lo circonda. L’interno si articola in tre parti, diverse per spazialità oltre che per funzione: in ciascuna si svolgono, rispettivamente, la cremazione, il commiato e il deposito delle ceneri. Dal giardino si può accedere direttamente alla parte centrale: un piccolo cortile quadrato, in ghiaia, al cui interno si trova una stanza cilindrica con un lucernario tondo e dove la luce entra filtrata da un sistema di elementi lignei: è la stanza del commiato. Accanto alla stanza del commiato è situato da una parte il cinerario, uno spazio a cielo aperto, sistemato a prato, con al centro un cipresso, e dove è possibile prevedere la disposizione di opere d’arte. Dall’altra parte si trova la zona adibita alla cremazione, dove si trova il forno crematorio e tutti i locali ad esso collegati; l’accesso carrabile al forno si trova su una facciata costituita da elementi d’acciaio che possono essere rimossi nella eventualità di dovere sostituire le varie parti dell’impianto di cremazione e di post-combustione.

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

La soglia tra questo grande giardino e la strada carrabile adiacente al cimitero preesistente è un doppio filare di cipressi. Tra i due filari insiste un percorso pedonale in terra battuta stabilizzata. Parallelo ad esso e affacciato sul parco vi è un sistema pergolato che forma una linea d’ombra dove vi sono delle panchine disposte lungo tutto il percorso. Il progetto prevede la realizzazione dell’ossario e del giardino dei ricordi per la dispersione delle ceneri. Essi sono disposti all’esterno del recinto e si configurano come due “stanze” delimitate da alti muri in calcestruzzo. Nel giardino dei ricordi le ceneri potranno essere sparse in un campo di ghiaia o in uno specchio d’acqua.

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

Marco Lo Curto, Marco Enia — Ampliamento Cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio

SUBURBAN HOUSE - Besonias Almeida

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Design and Project Management: María Victoria Besonías – Guillermo de Almeida

Besonias Almeida — SUBURBAN HOUSE

Collaborators: Arch. Diorella Fortunati

Besonias Almeida — SUBURBAN HOUSE

Location: Francisco Álvarez, Buenos Aires, Argentina

Besonias Almeida — SUBURBAN HOUSE

Land area: 595m2

Besonias Almeida — SUBURBAN HOUSE

Built area: 85 m2

Construction year: In project

Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland - SIBILLASSOCIATI srl

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In una società in cui l’individualità prevale e l’integrazione con lo “ sconosciuto “è sempre più all’ultimo posto delle nostre priorità, un modo per incentivare l’aggregazione e la condivisione della propria vita, della propria storia, è lo sviluppo di ambienti, luoghi, edifici che possano racchiudere le diverse attività di una svariata società.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland

Un edificio flessibile in grado di rispondere a plurime esigenze e necessità di tutti quelli che vi si trovano all’interno, è quello denominato “polifunzionale”.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland

Piano terra

Con il termine “multi generazionale” si apre il concetto più profondo d’integrazione che deve avvenire indipendentemente dalle età dei soggetti fruitori.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland

Fronte N-E

La partecipazione al Concorso di progettazione per un edificio polifunzionale multi generazionale a Gland in Svizzera ha consentito di approfondire i concetti sopraesposti e di sperimentare le capacità progettuali sviluppate negli anni universitari mettendo in pratica reali esigenze e specifiche rispondenze a normative vigenti. Le attività qui di seguito descritte, costituiscono la sintesi delle diverse fasi dello sviluppo progettuale di una struttura al cui interno si insediano, un asilo, residenze per giovani, residenze per anziani e spazi comuni di relazione.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland

Sezione Longitudinale

Un’idea di luogo, o topos, è sempre stato centrale al rapporto tra l’uomo ed il proprio ambiente. Il progetto di un edificio comporta la ricerca del significato di luogo e di come quest’ultimo sia stato modificato da una diversa comprensione del mondo. Partendo appunto da questa considerazione si sviluppa l’idea di questo progetto che sottolinea l’importanza di avere una propria identità rispetto al contesto ove è situato, e dare un forte senso di appartenenza ai principali fruitori.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovi laboratori, uffici e un asilo nido a Gland

Vista notturna

Bisogna inglobare lo studio del rapporto che esso ha per la città, per la sua identità, per la qualità dello spazio urbano e quindi anche per la vita dei suoi abitanti, in modo che esso sia manifestato e reso elemento di valorizzazione e di qualità urbana.

L’opportunità di disporre del sito centrale, di un luogo adiacente alle principale vie del centro cittadino, dà la possibilità di offrire funzioni di eccellenza ed originali e di essere punto di aggregazione e di socializzazione per la popolazione, spingendo verso una soluzione basata sulla essenzialità, modernità, sobrietà se pur in coerenza con la conformazione del tessuto urbano nonché dell’equilibrio edilizio ed ambientale circostante.

L’organizzazione funzionale dell’asilo di 323 mq avviene per blocchi che seppur di dimensioni e forma analoghe, nel loro aggregarsi generano configurazioni diverse perchè diverse sono le capacità di percezione e la necessità di protezione dei bambini. I blocchi interagiscono in modo flessibile e armonioso pur mantenendo autonomia e riconoscibilità. Le tre parti sono dunque, quella più pubblica ove vi è il locale della direzione e del personale, il guardaroba, i servizi sanitari del personale, la cucina e la mensa. Tali spazi sono raggruppati in modo da definirne uno spazio regolare rettangolare, adiacente a questo, dedicato al gioco dei bambini, si viene a creare un’altra zona regolare di forma quadrata, all’interno della quale scavato nel pavimento troviamo il “quadrato” di Hertzberger, ove i bambini possono giocare controllati da ogni punto di vista; gli altri bocchi, che costituiscono lo spazio attribuito alle aule, con planimetria rettangolare, si inseriscono spezzando la linearità del perimetro dell’area gioco suddetta. La aule, disposte a raggiera sono suddivise in base alle attività e ai servizi di cui hanno bisogno i bambini in base alla fascia d’ età, per questo motivo ritroviamo un’aula per i bambini di età compresa tra i 0-6 mesi, un’altra per quelli di 0-18 e un’altra ancora per la fascia di età 18-36 mesi. All’interno di esse vi sono lettini, biberoniere per quelli più piccoli, fasciatoi, e giochi per tutti i bambini di età compresa tra i 0-36 mesi. Hanno una struttura fissa di arredi base e il resto è mobile per configurarle come scenari dinamici e neutri, che permettono agli educatori e ai bambini di modificare l’ambiente secondo le proprie esigenze. La trasparenza delle vetrate, realizzate in lastre trasparenti, rende i confini spaziali fluidi in modo da definire i vari ambienti senza separarli visualmente e da potenziare le relazioni tra i bambini delle diverse classi e tra l’interno e l’esterno. Il resto della struttura è in cemento armato colorato, come il piano terra dell’edificio delle residenze, adiacente. La percezione dell’asilo che si ha dall’esterno è quella di una struttura costituita da due blocchi, il parallelepipedo ove vi sono servizi e area gioco bambini e le aule che grazie appunto alle vetrate si distinguono ma allo stesso tempo compentrano nella struttura. La copertura aereodinamica delle aule contribuisce e rafforza tale percezione in quanto sembra avvolgere e trascinare parte dell’edificio all’interno delle aule. Le aperture e la pelle dell’edificio dialogano con quelle della parte basamentale dell’edificio residenziale sia per la struttura in cemento armato colorato sia per le bucature di forma rettangolare disposte orizzontalmente, posizionate a due altezze, quella accessibile ai bambini che non supera i 75 cm e quella ad 1.70 m di altezza per gli adulti. Nell’insieme della costruzione il bianco cede il posto ai colori che rivestono muri esterni ed interni, pavimenti e soffitti. Dunque per quanto riguarda l’asilo il bambino si trova immerso in un universo speciale in cui il giallo, colore dominante, riflette il sole. Due altri colori sono destinati agli elementi di ciascun ambiente, il celeste per i servizi igienici dei bambini, il rosa per il guardaroba.

La separazione delle funzioni, quali l’asilo e la struttura residenziale, oltre a perseguire una logica insediativa, genera una misurata varietà architettonica, che anima e articola l’intero intervento.

Benchè entrambi i volumi si percepisco legati in una chiara unitarietà, le scelte architettoniche di facciata, le finestrature e l’uso dei materiali di rivestimento li differenziano e ne enfatizzano una certa autonomia. Il corpo basso accoglie i servizi pubblici, quali la sala incontro, una piccola cucina, la sala medica e l’ingresso con vano scala, ascensore e portineria. Rivestito in cemento armato colorato, lascia a poche orizzontali aperture vetrate, il movimento e il disegno delle facciate. I serramenti in legno richiamano nei materiali e nei colori il corpo residenziale dei piani superiori. Quest’ultimo si impone per contrasto con un volume più significativo e soprattutto grazie alla sua complessa tessitura delle sue facciate, realizzata interamente in setti di legno. Una sequenza serrata e continua di setti in legno verticali, che si ripetono secondo una libera serialità, avvolge le quattro facciate dell’edificio, intelaiando i serramenti alti e stretti, che quasi spariscono dietro al movimento teso dei setti verticali.

L’estesa articolazione di questa tessitura anima la semplicità geometrica dell’edificio, che diventa capace di relazionarsi con rinnovata qualità sia ai ritmi della strada principale, sia alla distesa pacatezza dei paesaggi agricoli in cui si inserisce. In base all’angolo da cui si osserva la struttura si percepisce l’edificio ora come blocco continuo color legno, ora rivelando le fasce dei serramenti tra setto e setto.

Le scelte architettoniche semplici e ben misurate riescono a costruire un edificio capace di calibrare un disegno semplice e sobrio alle esigenze di visibilità e qualità simbolica richieste dalla sua funzione.


Down Town - Tommaso Rossi, Dorotea Buffa

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Nuova energia al piano interrato con il rifacimento dei bagni e della saletta voltata storica.

Tommaso Rossi, Dorotea Buffa — Down Town

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Tommaso Rossi, Dorotea Buffa — Down Town

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Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí - El Fabricante de Espheras

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The starting point for the urban regeneration of the Palau-Castell de Betxí, was the attack against the Valencian heritage suffered in the decade of the 70’s. Half of the Renaissance cloister was lost, when it was invaded by two residential building blocks.

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

The revitalisation of the monument (protected with the top national rank, BIC) was claimed by several bodies of the Valencian Society, and supported by the city council of Betxí, during 20 years of abandonment.

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

Previous State

The proposal is about the first of the 8 phases of the Master Plan of the monument, ended in July 2014, where the dividing preexisting wall is used as a support for a mirror that reflected the lost part of the Renaissance cloister. It evokes the past plenitude of the Palau-Castell and restores a forgotten urban space, that recovers the socio-cultural importance it had once.

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

Previous State

The Palau-Castell Urban Regeneration has been awarded with the Ceramic Architecture Award ASCER 2014 recognizing the urban regeneration and the heritage protection of this architecture intervention using a mirror and traditional ceramics pavement.

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

Previous State

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

El Fabricante de Espheras — Renewal of the Palau-Castell Renaissance Cloister in Betxí

ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA - SIBILLASSOCIATI srl

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NKG Bero Italia SpA è una Società che appartiene a Neumann Kaffee Gruppe, multinazionale tedesca con sede ad Amburgo, leader indiscusso del mercato mondiale del caffè crudo. La Società, nell’ambito delle proprie attività, ha preso parte alla importante manifestazione annuale HOST (2009 e 2011) nel polo di Fiera Milano ove sono presenti tutte le principali realtà del settore dei servizi all’ospitalità. Le scelte progettuali sono volte a evidenziare come la NKG sia presente in 28 Paesi con 47 Società e con ha attività che coprono tutta la filiera del caffè, dalla produzione agricola fino alla distribuzione all’industria. E’ a partire da questa realtà che la scelta di ridurre al massimo le parti costruite limitandole alla realizzazione di una semplice pedana rialzata ed a un fondale in continuità rivestiti da una stampa a grande dimensione (ml 14×10) costituisce l’elemento caratterizzante del’allestimento. La stampa riproduce le decorazioni dei sacchi di caffè appartenenti a ciascuna delle società della multinazionale e invadendo lo spazio disponibile riduce al massimo l’uso di elementi tipici del linguaggio fieristico. Gli arredi sono stati studiati quali oggetti singolari a organizzare nella terza dimensione un allestimento ove prevalgono i piani del fondale in continuità con la pedana.

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

Fronte principale

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

Sezione trasversale

SIBILLASSOCIATI srl — ALLESTIMENTO NKG BERO ITALIA

Sezione longitudinale

K_4 - Anna Foresio

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Abbiamo progettato questa cucina insieme a Cristina e Marco, cercando di creare qualcosa che fondesse il loro amore per lo stile shabby chic, con i suoi elementi particolari, le sue mensole, le vetrine e i cassettini, e una visione più minimal e moderna dei volumi. Il risultato è una mediazione stilistica, ottenuta anche grazie all’uso di materiali come il legno, che crea un ambiente caldo e accogliente, e il Corian, più freddo e decisamente in contrasto.

Anna Foresio — K_4

I volumi arrivano a tutta altezza, ottimizzando gli spazi, e la zona centrale è occupata da un banco da lavoro, attrezzato con cassetti e porta bottiglie, sempre riprendendo gli elementi tradizionali. Materiali: Legno rovere sbiancato Corian Resina

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

Anna Foresio — K_4

RSA - DESIGN IDEA PER NUOVI UFFICI A GENOVA - SIBILLASSOCIATI srl

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Proposta di sistemazione degli spazi degli uffici della SocietàRSA e del front-office al piano terreno della sede della stessa. Il design degli spazi prevede la realizzazione di un’area funzionale mista quale ingresso e luogo di interscambio tra il personale della RSA e la clientela. In questo caso il colore scelto, il giallo, diviene elemento di caratterizzazione estendendosi anche agli arredi e fonte di richiamo per chi percorre il porticato antistante l’edificio.

SIBILLASSOCIATI srl — RSA - DESIGN IDEA PER NUOVI UFFICI A GENOVA

SIBILLASSOCIATI srl — RSA - DESIGN IDEA PER NUOVI UFFICI A GENOVA

SIBILLASSOCIATI srl — RSA - DESIGN IDEA PER NUOVI UFFICI A GENOVA

SIBILLASSOCIATI srl — RSA - DESIGN IDEA PER NUOVI UFFICI A GENOVA

Sezioni

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