In una società in cui l’individualità prevale e l’integrazione con lo “ sconosciuto “è sempre più all’ultimo posto delle nostre priorità, un modo per incentivare l’aggregazione e la condivisione della propria vita, della propria storia, è lo sviluppo di ambienti, luoghi, edifici che possano racchiudere le diverse attività di una svariata società.
© SIBILLASSOCIATI srl . Published on December 19, 2014.
Un edificio flessibile in grado di rispondere a plurime esigenze e necessità di tutti quelli che vi si trovano all’interno, è quello denominato “polifunzionale”.
Piano terra
© SIBILLASSOCIATI srl . Published on December 19, 2014.
Con il termine “multi generazionale” si apre il concetto più profondo d’integrazione che deve avvenire indipendentemente dalle età dei soggetti fruitori.
Fronte N-E
© SIBILLASSOCIATI srl . Published on December 19, 2014.
La partecipazione al Concorso di progettazione per un edificio polifunzionale multi generazionale a Gland in Svizzera ha consentito di approfondire i concetti sopraesposti e di sperimentare le capacità progettuali sviluppate negli anni universitari mettendo in pratica reali esigenze e specifiche rispondenze a normative vigenti. Le attività qui di seguito descritte, costituiscono la sintesi delle diverse fasi dello sviluppo progettuale di una struttura al cui interno si insediano, un asilo, residenze per giovani, residenze per anziani e spazi comuni di relazione.
Sezione Longitudinale
© SIBILLASSOCIATI srl . Published on December 19, 2014.
Un’idea di luogo, o topos, è sempre stato centrale al rapporto tra l’uomo ed il proprio ambiente. Il progetto di un edificio comporta la ricerca del significato di luogo e di come quest’ultimo sia stato modificato da una diversa comprensione del mondo.
Partendo appunto da questa considerazione si sviluppa l’idea di questo progetto che sottolinea l’importanza di avere una propria identità rispetto al contesto ove è situato, e dare un forte senso di appartenenza ai principali fruitori.
Vista notturna
© SIBILLASSOCIATI srl . Published on December 19, 2014.
Bisogna inglobare lo studio del rapporto che esso ha per la città, per la sua identità, per la qualità dello spazio urbano e quindi anche per la vita dei suoi abitanti, in modo che esso sia manifestato e reso elemento di valorizzazione e di qualità urbana.
L’opportunità di disporre del sito centrale, di un luogo adiacente alle principale vie del centro cittadino, dà la possibilità di offrire funzioni di eccellenza ed originali e di essere punto di aggregazione e di socializzazione per la popolazione, spingendo verso una soluzione basata sulla essenzialità, modernità, sobrietà se pur in coerenza con la conformazione del tessuto urbano nonché dell’equilibrio edilizio ed ambientale circostante.
L’organizzazione funzionale dell’asilo di 323 mq avviene per blocchi che seppur di dimensioni e forma analoghe, nel loro aggregarsi generano configurazioni diverse perchè diverse sono le capacità di percezione e la necessità di protezione dei bambini. I blocchi interagiscono in modo flessibile e armonioso pur mantenendo autonomia e riconoscibilità. Le tre parti sono dunque, quella più pubblica ove vi è il locale della direzione e del personale, il guardaroba, i servizi sanitari del personale, la cucina e la mensa. Tali spazi sono raggruppati in modo da definirne uno spazio regolare rettangolare, adiacente a questo, dedicato al gioco dei bambini, si viene a creare un’altra zona regolare di forma quadrata, all’interno della quale scavato nel pavimento troviamo il “quadrato” di Hertzberger, ove i bambini possono giocare controllati da ogni punto di vista; gli altri bocchi, che costituiscono lo spazio attribuito alle aule, con planimetria rettangolare, si inseriscono spezzando la linearità del perimetro dell’area gioco suddetta. La aule, disposte a raggiera sono suddivise in base alle attività e ai servizi di cui hanno bisogno i bambini in base alla fascia d’ età, per questo motivo ritroviamo un’aula per i bambini di età compresa tra i 0-6 mesi, un’altra per quelli di 0-18 e un’altra ancora per la fascia di età 18-36 mesi. All’interno di esse vi sono lettini, biberoniere per quelli più piccoli, fasciatoi, e giochi per tutti i bambini di età compresa tra i 0-36 mesi. Hanno una struttura fissa di arredi base e il resto è mobile per configurarle come scenari dinamici e neutri, che permettono agli educatori e ai bambini di modificare l’ambiente secondo le proprie esigenze. La trasparenza delle vetrate, realizzate in lastre trasparenti, rende i confini spaziali fluidi in modo da definire i vari ambienti senza separarli visualmente e da potenziare le relazioni tra i bambini delle diverse classi e tra l’interno e l’esterno. Il resto della struttura è in cemento armato colorato, come il piano terra dell’edificio delle residenze, adiacente. La percezione dell’asilo che si ha dall’esterno è quella di una struttura costituita da due blocchi, il parallelepipedo ove vi sono servizi e area gioco bambini e le aule che grazie appunto alle vetrate si distinguono ma allo stesso tempo compentrano nella struttura. La copertura aereodinamica delle aule contribuisce e rafforza tale percezione in quanto sembra avvolgere e trascinare parte dell’edificio all’interno delle aule. Le aperture e la pelle dell’edificio dialogano con quelle della parte basamentale dell’edificio residenziale sia per la struttura in cemento armato colorato sia per le bucature di forma rettangolare disposte orizzontalmente, posizionate a due altezze, quella accessibile ai bambini che non supera i 75 cm e quella ad 1.70 m di altezza per gli adulti. Nell’insieme della costruzione il bianco cede il posto ai colori che rivestono muri esterni ed interni, pavimenti e soffitti. Dunque per quanto riguarda l’asilo il bambino si trova immerso in un universo speciale in cui il giallo, colore dominante, riflette il sole. Due altri colori sono destinati agli elementi di ciascun ambiente, il celeste per i servizi igienici dei bambini, il rosa per il guardaroba.
La separazione delle funzioni, quali l’asilo e la struttura residenziale, oltre a perseguire una logica insediativa, genera una misurata varietà architettonica, che anima e articola l’intero intervento.
Benchè entrambi i volumi si percepisco legati in una chiara unitarietà, le scelte architettoniche di facciata, le finestrature e l’uso dei materiali di rivestimento li differenziano e ne enfatizzano una certa autonomia.
Il corpo basso accoglie i servizi pubblici, quali la sala incontro, una piccola cucina, la sala medica e l’ingresso con vano scala, ascensore e portineria. Rivestito in cemento armato colorato, lascia a poche orizzontali aperture vetrate, il movimento e il disegno delle facciate. I serramenti in legno richiamano nei materiali e nei colori il corpo residenziale dei piani superiori. Quest’ultimo si impone per contrasto con un volume più significativo e soprattutto grazie alla sua complessa tessitura delle sue facciate, realizzata interamente in setti di legno. Una sequenza serrata e continua di setti in legno verticali, che si ripetono secondo una libera serialità, avvolge le quattro facciate dell’edificio, intelaiando i serramenti alti e stretti, che quasi spariscono dietro al movimento teso dei setti verticali.
L’estesa articolazione di questa tessitura anima la semplicità geometrica dell’edificio, che diventa capace di relazionarsi con rinnovata qualità sia ai ritmi della strada principale, sia alla distesa pacatezza dei paesaggi agricoli in cui si inserisce.
In base all’angolo da cui si osserva la struttura si percepisce l’edificio ora come blocco continuo color legno, ora rivelando le fasce dei serramenti tra setto e setto.
Le scelte architettoniche semplici e ben misurate riescono a costruire un edificio capace di calibrare un disegno semplice e sobrio alle esigenze di visibilità e qualità simbolica richieste dalla sua funzione.