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Church of St. Francis in Koper - Damjan Bradač

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The Minorith Church of St. Francis of Assisi in Koper is a typical gothic church of this beggars order, with a single nave disposition and originally constructed with three choir chapels. It was built in 1268 and was afforded a baroque style redesign in the 18th century. By 1809 all interior was removed and it was no longer used for ecclesiastic purposes. Its last use was from 1968 to 1990 as gymnasium of a secondary school. Until the reconstruction in 2014 the building remained unused.

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

In 2008 the Municipality of Koper commissioned a project for the reconstruction of the church for use as municipal protocol hall. Strict regulations regarding the protection of cultural heritage minimized this project to an intervention into the floor of the building and the design of a dematerialized facade between the church and the old monastery building. No interventions into the gothic walls and the baroque ceiling were allowed.

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

A new raised terrazzo floor with integrated heating was designed, with the ventilation system, electrical and IT connections as well as the lighting system hidden in two high tech channels beneath. Beneath this floor construction lie the graves of over a thousand distinguished citizens, whose recorded burials date as far back as the construction of the church itself.

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

The general design principle of this project was how to impact the building in the least possible way, while displaying an authentic view of historic church architecture. Construction works on the project began in 2013 and were promptly delayed due to archaeological excavations on site. In 2014 construction continued.

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

detail

The project was co-financed by the EU.

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

presentation of original pavement

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper

Damjan Bradač— Church of St. Francis in Koper


Piazza IV novembre e Municipio - Nicola Rossi, Augusto Andriolo

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Le scelte progettuali intendono operare un rafforzamento delle relazioni e delle regole sottese al “trittico” costituito da villa Thiene, piazza IV Novembre, edificio Bonin Longare (ex sede delle scuole elementari e di cui il progetto prevede la riconversione a sede municipale). Il parcheggio a nord costituisce un’appendice al sistema: assicura i posti auto necessari a garantire accessibilità ai due edifici e consente di liberare dalla sosta dei veicoli l’ambito più prossimo a villa Thiene. Allo stesso modo, la “calle” esistente offre il necessario collegamento pedonale tra piazza e parcheggio; il progetto ne ridefinisce il carattere di passaggio e di “porta” del sistema degli spazi aperti. La necessità di definire una nuova struttura portante dell’edificio, non gravante sulle esili murature esistenti, ha suggerito di adottare una soluzione a telaio: una sorta di “gabbia” metallica, costruita all’interno dell’edificio, definisce un rigoroso ed autonomo passo strutturale al quale i paramenti murari vengono “appesi”. I solai esistenti vengono demoliti; le altezze interpiano consentono si disporre di un piano ulteriore, impostando il secondo impalcato a quota + 9,85 da terra. Si definisce all’interno dell’edificio un open space scandito dalla nervatura sottesa e dalle travature metalliche. Il ricostruito prospetto nord, a differenza delle altre murature perimetrali, è scandito all’esterno ed all’interno dal nuovo passo strutturale ed è immaginato come “spina” tecnologica dedicata alle mandate degli impianti meccanici ed elettrici; la serie paratattica degli spazi dedicati agli uffici è definita da tramezze in cartongesso alte m. 2,4, chiuse all’occorrenza da un sopraluce vetrato fisso, distribuite sul passo strutturale ed impiantistico. La copertura è immaginata come dispositivo energifero fortemente caratterizzante gli spazi dedicati alla Giunta Comunale e alla sala polivalente: un lucernaio continuo posto in sommità assicura luce ed aria ai locali; in corrispondenza del foyer centrale, lo stesso lucernaio scende fino a scoprire il vano scale ed inquadrare la vista delle montagne a nord.

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Nicola Rossi, Augusto Andriolo — Piazza IV novembre e Municipio

Ristrutturazione di edificio residenziale - Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro

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Il progetto prevede la ristrutturazione di un edificio residenziale costruito alla periferia est di Vicenza alla fine degli anni ‘50. Si prevedono i seguenti interventi: 1) Adeguamento strutturale: il sistema viene implementato con l’adozione del sistema FRCM (fiber reinforced cementitious matrix) che consiste nell’applicare sulla faccia esterna della muratura una rete in fibre di vetro lunghe impregnate con resine termoindurenti, intrecciate ortogonalmente. Su questa viene gettato a pressione un intonaco armato sottile dello spessore di 5 cm. La struttura armata viene estesa all’intero perimetro del fabbricato, incrementando così la resistenza a taglio nel piano e la resistenza a flessione, senza tuttavia modificare eccessivamente la rigidezza dei paramenti. 2) Ridefinizione degi affacci e delle terrazze, con riferimento all’esposizione solare e alla qualità dei punti di vista; 3) Definizione di una distribuzione interna più consona alle attuali esigenze 4) Aggiunta di un piano in sommità 5) Aggiunta del vano ascensore 6) Adeguamento impiantistico ed energetico; 7) Utilizzo di fonti di energia rinnovabile tramite l’intallazione di un campo solare in copertura.

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Nicola Rossi, Augusto Andriolo, mirco zengiaro — Ristrutturazione di edificio residenziale

Aiello's House - Vittorio Maria Mirto

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Rennovation of a big house in a turistic site.

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Render by Alessandro Damiano

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Vittorio Maria Mirto — Aiello's House

Ficodindia chair - Vittorio Maria Mirto

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“Ficodindia” is a composition that contains within it two armchairs and a coffee table. The idea of “Ficodindia” comes from the study of the shape of a plant with fleshy leaves and colourful fruits, the prickly pear, and from the cutting technique with which the pulp is extracted from its fruit. With a hypothetical cut of the “fruit”, you get two symmetrical sections, of the same shape and size, which incorporate a small coffee table.

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

The interlocking between the seats and the little table is simple and does not require the use of anchoring systems. The curved shape of the arms of each of the two sections matches that of the small table enclosed inside them, so as to prevent slippage of the different elements.

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

From the form of the “fruit”, you have a decorative piece of garden furniture or a comfortable high-table (about 140 cm tall). With simple steps, you can get two seats, with a high back and armrests and a coffee table. The piece functions as a furnishing element of gardens and outdoor spaces forming compositions of colour, which can be blended with other “fruits” of smaller size designed for children. However, it immediately becomes a comfortable sitting area, when required. These “fruits” are designed for both interior and exterior use. Those for external use are made of polyethylene, by rotational moulding, to obtain a weatherproof and durable finish.

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

In order to obtain an elegant finish, the interior model is made with an aluminium cover and PVC. The outer cover may be smooth or textured. The textured cover can represent: the prickly skin covering the fruit of the “ficodindia”, the “dense covering of spiders’ webs” that generally surround the plants or the “uncinetto”, a typical texture from Sicilian artistic traditions. The texture can be chosen by the end user. Touching the surface you can feel the “warmness” through the different textures, making the object recognisable and recalling memories of the prickly pear. The range of colours used is derived from the typical colours of the prickly pear. The outdoor seats range from white to green, yellow to orange, and red colour. The finish for interior provides for a single colour, with a black aluminium cover and seat (available in either a glossy or satin version).

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

The back is high in order to give the user the ability to support the head, and the presence of side arms gives more comfort to the seat. The materials used for the realisation of this composition have been chosen in relation to the characteristics of practicality, lightness, strength and modelling, so as to enable mass production.

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

Vittorio Maria Mirto — Ficodindia chair

Lamp Post - Cristiano Mattia Ferme

"RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO) - Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi

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L’area fa parte dell’ex Fiat Avio, dove è presente il grattacielo della Regione Piemonte. Il progetto si inserisce all’interno del masterplan ideato.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Matrici microclimatiche

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Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Planimetria

Concept

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

La forma dell’edificio deriva da un’attenta analisi microclimatica della zona. L’analisi delle scie del vento e dell’ombreggiamento hanno determinato la posizione e l’orientamento dell’edificio all’interno del lotto prescelto. La sagoma triangolare dettata dalle analisi, si trasforma in relazione allo sviluppo progettuale sino a definirsi in relazione all’orientamento, agli ingressi ed agli impianti.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Progetto

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Il progetto prevede la realizzazione di un edifico di 18 piani fuori terra e 2 piani interrati. Le destinazioni d’uso previste sono differenti: 2 piani per l’atrio d’ingresso, 2 piani per l’auditorium, 8 piani per gli uffici, 4 piani per l’hotel, 2 piani per il ristorante e 2 piani interrati per il parcheggio.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

L’edificio prevede: raffrescamento passivo, ventilazione naturale, controllo della radiazione solare, ricerca di materiali ecocompatibili.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Oltre all’architettonico, particolare attenzione è stata anche riservata al dimensionamento degli impianti della rete di distribuzione dell’aria. L’impianto è stato suddiviso in due parti per ridurre l’ingombro del cavedio della rete di distribuzione principale e per facilitare la distribuzione uniforme nonostante l’altezza dell’edificio, evitando così i rumori fastidiosi che si possono generare e le elevate pressioni che si potrebbero creare a causa del dislivello. Sono stati realizzati quindi due locali tecnici, uno sulla copertura ed uno sotto l’auditorium, situato al secondo piano, rispettando i requisiti di sicurezza previsti dalla norma. Queste posizioni sono state scelte anche per motivi di integrità architettonica, l’impianto sulla copertura è coperto dalle schermature mentre quello sotto l’auditorium non è visibile dall’esterno. I cavedi sono stati messi a fianco al corpo scale. Le distribuzioni orizzontali invece sono state integrate nel controsoffitto. L’impianto è a tutt’aria a ricircolo parziale. Per quanto riguarda le bocchette di espulsione ed aspirazione dell’aria esterna si è fatto attenzione alla loro distribuzione, mettendole ad una distanza appropriata.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

L’edificio è inoltre dotato di un impianto solare e fotovoltaico, i pannelli sono posizionati sulle schermature orizzontali rivolte a sud.

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

Emanuele Amati, Elton Balla, Marco Defilippi — "RODS TOWER", riqualificazione area ex Fiat Avio, Torino Lingotto (TO)

NUOVA COMPOSIZIONE 1 - architetto Giuseppe Giammarinaro


MUPP - Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano

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Il progetto del nuovo Museo per Pompei nasce dallo stretto rapporto con la pre-esistenza, dalle rovine romane e dal loro riemergere dalla natura. Attraverso la storia, e l’analisi di un terreno con caratteristiche proprie ben precise, sono ricavate le linee su cui innestare la nuova costruzione. L’idea è quella di un museo a ridosso dell’antico impianto urbano della città di Pompei, sommersa dai lapilli vulcanici dell’eruzione del 79, nelle immediate vicinanze dell’anfiteatro e della palestra romana, che sia però anche un polo di valorizzazione del patrimonio locale.

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

VISTA INGRESSO

Il principio generatore è quello di una struttura che, a partire dai sistemi costruttivi tradizionali romani, si frammenti, si muova, si scuota come per effetto di un movimento tellurico e che diventi fluida come lava vulcanica. L’impianto si adagia sull’area di progetto modellandosi sulle differenti quote del terreno. La copertura diventa un piano continuo con il verde esistente conformandosi come tetto giardino. Da questa quota si innesta una rampa che conduce al piano ipogeo, memoria della Pompei sommersa e riemersa dalle ceneri, in cui si snodano tutte le varie funzioni. Al blocco museale si accosta il volume dell’ auditorium, sul quale poggia in copertura un teatro all’aperto la cui inclinazione suggerisce un punto di vista particolareggiato verso le antiche mura della città.

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

VISTA INTERNI

La copertura è caratterizzata da un gioco di intersezione di materiali di rimando all’evento vulcanico, che riesce a riprodurre quel carattere di fluido che ricopre a mano a mano l’intera struttura, un’architettura dalle linee moderne ma legata al contesto topografico, dove l’intervento artificiale umano si integra con gli elementi naturali esaltandosi a vicenda: si assiste alla compenetrazione di cemento a vista, legno e verde che gradatamente si alleggerisce sempre di più. L’elemento principale del progetto è il muro ricoperto in tufo che, disposto in asse con l’antica cinta muraria, viene a rappresentare l’elemento di chiusura sul fronte sud dell’intero complesso. Con questo elemento l’opus reticulatum romano è riproposto non come piano ma modello fluido, in una rivisitazione moderna della tecnica compositiva che vede i blocchi di tufo posti in opera sfalsati tra loro fino a dare una forma ondulata all’intero elemento contrapponendosi all’intera struttura completamente lineare.

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

VISTA INGRESSO 2

Alla struttura si accede tramite una rampa ricavata dal dislivello del terreno, che porta alla quota del piano principale. Qui una corte delimitata a sud dal muro di contenimento in tufo, e sugli altri tre lati dalle pareti in cemento armato dall’edificio stesso, individua sul lato est l’ingresso al nuovo museo attraverso una zona filtro creata tra le pareti in cemento e infissi in vetro. Su quest’unico piano si snodano i vari ambienti del museo in maniera molto lineare, quali, servizi di accoglienza, sala per l’esposizione permanente e sala per l’esposizione temporanea, deposito, laboratorio e locali accessori, quali bagni per l’utenza e bagni di servizio, direzione e uffici. In continuità con l’elemento museale è accostato lo spazio riservato agli eventi che distingue un auditorium al coperto e uno all’esterno; quest’ultimo con un’inclinazione tale da garantire uno scorcio particolare verso le mura dell’antica Pompei situate a ridosso dell’area di progetto.

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

ORGANIGRAMMA

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

PIANTA

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

Chiara Lombardi, Alessia Petriccione, gabriella gargiulo, David Napodano — MUPP

CASA SL - MARINELLA ORSO

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Il progetto propone un edificio articolato su un solo livello fuori terra integrato da un piano interrato destinato ad autorimessa e locali accessori alla residenza. Esso, concluso da copertura piana utilizzata per l’inserimento dei pannelli solari e fotovoltaici atti a rendere l’edificio conforme alle normative vigenti in materia di risparmio energetico ed utilizzo di energie rinnovabili, è caratterizzato da ampi spazi porticati aperti sull’ area di pertinenza che consentono un continuo dialogo tra gli spazi interni ed il giardino.

Missing image

Le superfici abitative vengono articolate secondo una netta distinzione tra zona giorno ,comprendente cucina, soggiorno, studio, dispensa e servizio igienico accessibile da disimpegno con funzione di spogliatoio sul quale si attesta la piattaforma elevatrice di collegamento con il piano interrato, e zona notte costituita da due camere singole con servizio igienico e dalla camera da letto padronale integrata da sala da bagno a cabina armadio,

MARINELLA ORSO — CASA SL

L’interrato è collegato al piano terra anche tramite un corpo scala esterno ed è raggiungibile veicolarmene mediante uno spazio di raccordo con la viabilità pubblica dimensionato in modo da garantire idonee condizioni di manovra mezzi.

MARINELLA ORSO — CASA SL

La superficie lorda abitabile è pari a circa 250 mq.

MARINELLA ORSO — CASA SL

MARINELLA ORSO — CASA SL

MARINELLA ORSO — CASA SL

MARINELLA ORSO — CASA SL

Intestazione - JAM ARCHITECTURE

Nuova biblioteca comunale. Briosco - Alberto Longo, Giovanni Carlassare, roberto scarsato

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PROGETTO PARTECIPANTE– Concorso di idee per la realizzazione della nuova biblioteca comunale di Briosco

Alberto Longo, Giovanni Carlassare, roberto scarsato — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Alberto Longo, Giovanni Carlassare, roberto scarsato — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Alberto Longo, Giovanni Carlassare, roberto scarsato — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Enlaces peatonales murallas de Cartagena - Miguel Arias

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INTERVENCION ENLACE BOCA DEL PUENTE Las diferentes plazas en la ciudad son puntos nodales de encuentro, la intervención jerarquiza estos lugares y los articula por medio de texturas de suelo. En el tramo de la avenida Venezuela y Blas De Lezo sobre la plaza de la Paz se concibe un pompeyano que vincula el sector con la plaza del camellón de los mártires y relaciona aún más su contexto con el centro de convenciones Julio César Turbay Ayala haciendo de estos tramos una superficie que jerarquiza la movilidad peatonal sobre la vehicular, también se establecen nuevos tipos de mobiliario y arborización para reafirmar con mayor contundencia la priorización programática del sector.

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

INTERVENCION SOBRE LA CALLE DE MEDIA LUNA La calle de la media luna, conector multimodal de la Cartagena amurallada es la histórica entrada a la ciudad por tierra, por ello se convierte en un punto vital de intervención urbana la cual actualmente se encuentra en condiciones deplorables. La propuesta se enfoca en revitalizar el contexto y generar un nuevo espacio público la cual es la antesala a la ciudad amurallada, los antiguos elementos históricos ya desaparecidos desempeñan un papel crucial en la concepción de la propuesta, en primera instancia la zona que yace bajo los baluartes está actualmente baldía y tiene un amplio potencial por sus características visuales y espaciales para desarrollar un gran espacio público recreativo, artístico, educativo y cultural con estancias que priorizan el paisaje marítimo presente, el perfil de Bocagrande y los lienzos fortificados, múltiples pasarelas articulan el nuevo espacio público con las fortificaciones y un replanteamiento señalético y vial jerarquiza la posición del peatón sobre el vehículo que le da preponderancia a las actividades sociales y dinamizan un sector inerte.

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

INTERVENCION SOBRE LOS BALUARTES DEL REDUCTO Y SAN JOSE A diferencia de otros tramos de muralla, los baluartes del Reducto y San José son inhóspitos e inseguros. La propuesta se concibe como un parque lineal paralela a la cortina de la fortificación la cual carece de adarve, por lo tanto la textura de suelo y la vegetación circundante juega un papel crucial en el trayecto, la proyectación de un mobiliario con alcorques capaces de albergar elementos arbóreos, pedestales, monumentos y vallas informativas hacen de estas pasarelas un elemento articulador con generación de estancias en microclimas, educativo, informativo y recreativo

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

INTERVENCION SOBRE PARQUE CENTENARIO Las continuidades del recorrido desde el enlace de Media luna hasta la torre del reloj se garantizan a través de elementos lumínicos articuladores y texturas pétreas resaltantes para priorizar el peatón en todo momento y que los flujos de circulación y movilidad sean satisfactorios. El parque centenario es intervenido y despojado de sus cerramientos emplazando nuevos mobiliarios y articulando por medio de tratamientos de piso con el camellón de los mártires, el resultado es un gran zócalo urbano en el que se unen la plaza de la paz, el camellón, el parque centenario y el centro de convenciones Julio César Turbay Ayala, cuatro grandes espacios urbanos reconvertidos en una gran plaza sobre la añeja entrada de la ciudad heroica. INTERVENCION SOBRE AVENIDA VENEZUELA

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

En el sector correspondiente a los testimonios la avenida Venezuela es un eje crítico de intervención ya que allí un gran lienzo de fortificación yacía y fue derruido a comienzos del siglo pasado. En aquella avenida se encontraban dos baluartes los cuales con las cubiertas propuestas se rememoran abstrayendo sus morfologías y creando un juego de alturas y niveles y gracias a las columnas metálicas esbeltas las losas flotan y logran una permeabilidad en su interior en donde unas recreaciones artísticas y anamórficas recrean al transeúnte y aportan a este sector una mirada histórica. La vegetación en su superficie genera microclimas confortables para combatir los efectos del asfalto y generar así recorridos confortables.

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Miguel Arias — Enlaces peatonales murallas de Cartagena

Coworking Space _ Oporto - Awa Ideas Competitions

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Summary

Awa Ideas Competitions — Coworking Space _ Oporto

Oporto is one the main cities in Portugal, with a rich culture and traditions. With a huge historic past including christians conquests over the muslim empire, french napoleonic invasions in the 19th century and even a civil war during the political tensions between monarchists and liberalists, Oporto has a huge package of traditions ready to be told and explored by the all!

The Proposal

This exercise will focus on designing a Co-working space promoting the right conditions for the young creative professionals to work in the city. The project must be able to reunite professionals from all kinds and have a critical and innovative thinking about the the city’s actual issues and weaknesses.

Located near the historic centre of the city, the site is mainly a car parking area partially under a bridge, on the top of a cliff with a unique view to the river and the opposite margin. Teams are free to explore the most bold and out of the box ideas, using for their advantage the relief of the site and also promoting new ways to innovate co-working spaces within the program stipulated.

Within the co-working area the project must include a good spacial diversity demonstrating a study and analisys of the new tendencies in these new functional buildings.

Registration

30 €– until February 5th 2015 50 €– until March 5th 2015 75 €– until April 15th 2015

Submission Deadline April 15th 2015

Winners Announcement May 10th 2015

Prizes

1st PRIZE 1100 €

2nd PRIZE 600 €

3rd PRIZE 300 €

5 MENTIONS

Efesto - Giancarlo Covino

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Efesto, non è solo una scenografia, è un piccolo teatro (33 posti a sedere) allestito nelle sale di una vecchia officina meccanica per lo spettacolo “Il Mangiafuoco” (ideazione e regia di Michele Pagano, produzione Officina Teatro), rappresentato durante le festività natalizie.

Giancarlo Covino — Efesto

Chi è o cos’è che può mantenere i fili e paradossalmente gestire la vita di un altro? Forse l’amore, forse il potere, forse una struttura gerarchica. La rappresentazione andata in scena giunge ad una unica consapevolezza: tutti sono vittima e allo stesso tempo carnefici di un altro.

Giancarlo Covino — Efesto

Per esigenze di testo e per enfatizzare il tema dell’opera, l’allestimento si configura come una profonda prospettiva centrale che catalizza la visione del pubblico. La composizione, estendendosi in due sale del complesso, genera una stordente e inattesa spazialità che consegna, ai due ambienti occupati, funzioni e connotazioni contrapposte. Nella misura in cui è ospitale e assorbente il primo ambiente, dove è allocata la platea, così il secondo, destinato a divenire scena, si rivela frastornante e riflettente. Al fine di dare una adeguata visibilità ad ogni spettatore, nella prima sala, i posti a sedere sono posizionati su di una cavea realizzata con pallet impilati. Pavimento, pareti e soffitto sono completamente rivestiti di nero come a creare una camera oscura, un grembo accogliente. Nella seconda sala è allestita la scenografia: una scatola che si schiude verso il pubblico per svelare il suo recondito, argenteo, interno; un cannocchiale semiriflettente il cui fondale scorrevole concede, unitamente alle porte presenti sulle pareti laterali, l’ingresso degli attori e le diverse soluzioni di allestimento. Tutti i fronti e i passaggi della scenografia sono rivestiti con lamiere di alluminio riflettenti: un moderno e meccanico dromos le cui pareti, fronteggiandosi, riverberano e amplificano all’infinito, le azioni, le gesta e le luci presenti in scena. L’ampio passaggio che connette i due ambienti diventa idealmente proscenio.

Giancarlo Covino — Efesto

Efesto, is not just a scenography, it is a small theater (33 seats) set up in the halls of an old machine shop for the show “Il Mangiafuoco” (conceived and directed by Michele Pagano, Officina Teatro production), represented during the Christmas holidays.

Giancarlo Covino — Efesto

Who or what that can keep the wires and paradoxically manage the life of another? Maybe love, maybe the power, perhaps a hierarchical structure. The representation staged reaches a unique awareness: all are victims, and at the same time, perpetrators of another.

Giancarlo Covino — Efesto

For the need of the text and to emphasize the theme of the work, the setting is configured as a deep central perspective that catalyzes the vision of the public. The composition, extending in two rooms of the complex, generates a stun and unexpected spaciousness that delivery, to the two environments occupied, functions and conflicting connotations. To the extent that is hospitable and absorbing the first environment, which is allocated the audience, so the second, destined to become the scene, reveals deafening and reflective. In order to give adequate visibility to every spectator, in the first room, the seats are positioned on an auditorium made with pallets stacked. Floors, walls and ceiling are completely covered in black like creating a dark room, a cozy womb. In the second room is set up the scene: a box that opens up to the public to reveal its hidden, silver, internal; a telescope semireflecting whose bottom sliding, together with the ports on the side walls, allows the entrance of the actors and the different solutions available. All fronts and the doors are coated with reflective aluminum sheets: a modern and mechanical dromos where walls, facing each, reverberate and amplify endlessly, actions, deeds and the lights present in the scene. The wide passage that connects the two environments becomes ideally proscenium.

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto

Giancarlo Covino — Efesto


Casa 5x5 - Diego Candito

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Progetto di casa unifamiliare ad un piano con corti interne. Anno 2008.

Diego Candito — Casa 5x5

schema distributivo

Diego Candito — Casa 5x5

pianta piano terra

Diego Candito — Casa 5x5

pianta coperture

Diego Candito — Casa 5x5

pianta arredata

Diego Candito — Casa 5x5

prospetto principale e sezioni

CUBE building - Diego Candito, Mauro Dotto

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Edificio residenziale plurifamiliare. Anno 2010.

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

schema strutturale

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

pianta piano terra

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

pianta piano tipo

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

pianta piano quarto

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

pianta piano sottotetto

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

prospetto anteriore

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

prospetto laterale

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

prospetto posteriore

Diego Candito, Mauro Dotto — CUBE building

sezione

Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese - Diego Candito, Massimiliano Mattiello

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Istituto Universitario IUAV di Venezia. Esame finale del Workshop di Composizione Architettonica del prof. arch. Sergio Pascolo. Progetto di un isolato residenziale a bassa densità in una new-town cinese. Disegno urbano basato su una porzione di tessuno urbano veneziano. In collaborazione con: arch. Massimiliano Mattiello

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

manifesto del workshop

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

planimetria della new-town cinese

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

planimetria della new-town cinese con indicazione dell'isolato progettato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

planimetria della new-town cinese con indicazione delle alberature (1 casa = 1 albero)

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

porzione di tessuto veneziano preso ad esempio per il disegno urbano dell'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

planimetria dell'isolato con indicazione delle residenze progettate

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

planimetria dell'isolato con attacco a terra

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

pianta piano terra

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

pianta piano primo

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

sezione sulla corte

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

sezione sulla residenza

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

prospetto esterno all'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

prospetto interno all'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico dell'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico dell'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico dell'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico dell'isolato

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico della residenza

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico della residenza

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico della residenza

Diego Candito, Massimiliano Mattiello — Isolato Residenziale a Bassa Densità in una New Town Cinese

modello architettonico della residenza

Centro civico di Paese (TV) - Diego Candito, Mauro Dotto

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Progetto non realizzato di un centro civico per Paese (TV). Programma funzionale: teatro, bar, centro anziani. In collaborazione con: ing. Mauro Dotto

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

schemi proporzionali

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

pianta piano terra

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

pianta sottotetto

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

sezioni

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

schemi per rappresentazioni teatrali stagionali

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Diego Candito, Mauro Dotto — Centro civico di Paese (TV)

Esagona - Diego Candito, Mauro Dotto

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Progetto non realizzato di una nuova città ideale. In collaborazione con: ing. Mauro Dotto

Diego Candito, Mauro Dotto — Esagona

planimetria stadio 00

LA MIA CITTAIDEALE: PRIMO STADIO La mia città ideale ha una forma ben riconoscibile: l’esagono. Questa figura regolare è inscritta in un cerchio, quindi ha un centro preciso: la piazza, spazio identitario e sociale. La piazza, di 300 metri di diametro, è un grande spazio vuoto con alcuni “oggetti architettonici” che rompono la forte simmetria: il teatro, la biblioteca, il museo, il cinema, edificati nel corso del tempo. Una strada circolare per la grande viabilità lambisce la parte esterna della città e la racchiude: all’interno, sei viali di viabilità di quartiere suddividono sei settori di residenze ad alta densità (utilizzazione intensiva di 4 mc/mq). Queste abitazioni sono grandi corpi stretti 9 m, allungati in direzione nord-sud per una corretta illuminazione dei locali interni, e distanziati l’uno dall’altro di 18 m. Abitazioni atipiche si identificano a ridosso della grande piazza, definita dalle facciate di questi palazzi, e all’esterno dell’anello viario, con abitazioni a bassa densità con grandi giardini privati. All’esterno della grande viabilità, collocati tenendo conto della direzione dei venti dominanti (da nord-est) e delle reciproche vicinanze, troviamo i servizi primari: impianto sportivo a nord-est, scuole ad est (sorgere del sole…), area commerciale a sud-est, zona industriale a sud-ovest, centro amministrativo ad ovest, servizio sanitario a nord-ovest. Queste attività sono inserite in strutture della medesima grandezza caratterizzate da una grande flessibilità nell’uso degli spazi interni, poiché in un momento successivo di ampliamento della città ospiteranno funzioni diverse.

Diego Candito, Mauro Dotto — Esagona

dettaglio planimetrico stadio 00

LA MIA CITTAIDEALE: STADI SUCCESSIVI La prima espansione della città avverrà nel settore sud-est, ampliando l’offerta di residenze ad alta densità e dotando la città di un grande parco. All’esterno troveranno spazio alcune strutture che ospiteranno per il 50% attività commerciali, per il 25% attività amministrative e per il 25% attività sportive. L’espansione crescerà con l’aggiunta degli altri 5 settori, in senso antiorario, individuando una nuova viabilità esterna ad alto volume di traffico. L’edificato esistente nella zona originaria, attorno alla grande piazza, col tempo verrà abbattuto e sostituito da residenze a media densità di medio-alto livello, lasciando una fascia di verde attorno agli edifici insistenti sulla piazza che ospiterà gli impianti sportivi di quartiere. Nel corso del tempo, le sei strutture primarie dello stadio originario (impianto sportivo, scuole, area commerciale, zona industriale, centro amministrativo, servizio sanitario) si ritroveranno a contenere funzioni di quartiere: due scuole elementari, due scuole medie, due scuole superiori (di indirizzi diversi, accoppiati in ogni settore: liceo classico e socio-pedagogico, liceo scientifico e artistico, turistico e linguistico, geometri e agrario, alberghiero e ragioneria, elettrotecnico e chimico). All’esterno del grande anello di circolazione, che definisce il nuovo limite della città, verranno collocati servizi adeguati alla crescita della popolazione cittadina: la zona industriale a sud-ovest si sposta all’esterno della città, il servizio sanitario a nord-ovest si sposta in un grande ospedale, ad est le scuole si spostano nei sei quartieri lasciando posto ad una università. Il centro amministrativo ad ovest viene smembrato in tre diversi settori a nord-est, sud-est e ovest. In queste tre zone, in percentuali diversi, si espndono anche le strutture commerciali e sportive cittadine.

Diego Candito, Mauro Dotto — Esagona

planimetria stadi 01/02

Diego Candito, Mauro Dotto — Esagona

planimetria stadi 03/04

Diego Candito, Mauro Dotto — Esagona

planimetria stadi 05/06

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