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Apartment in Arklių street - Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute

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Apartment in Arklių Street

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Living room

Type: Apartment Interior

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Living room

Status: Complete

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Living room

Area: 75 m²

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Living room

Year: 2014

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Kitchen detail

Location: Vilnius, Lithuania

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Door detail

Team: Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponavičiūtė

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

The internal walls between two small multi-roomed flats are removed to reveal a spacious and bright apartment in the Old Town of Vilnius. A cowhide and timber ceilings bring a unique cosiness to the generously proportioned spaces.

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Master Bedroom

Contact: hello@doarchitects.lt www.doarchitects.lt Pilies g. 16, LT-01403 Vilnius, Lithuania

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

Master Bedroom

© DO architects 2014

Gilma Teodora Gylytė, Marija Steponaviciute — Apartment in Arklių street

The Plan


b&b cassero 261 - beatrice caffarelli

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In un palazzo degli anni ‘70, lungo l’importante arteria che attraversa il centro storico di Palermo, asse viario un un tempo noto con il nome di ‘cassaro’, è stato realizzata un b&b, i cui dettagli si ispirano appunto agli anni Settanta del secolo scorso.

beatrice caffarelli  — b&b cassero 261

camera 1

beatrice caffarelli  — b&b cassero 261

camera 2

beatrice caffarelli  — b&b cassero 261

camera 3

beatrice caffarelli  — b&b cassero 261

camera 4

beatrice caffarelli  — b&b cassero 261

planimetria

The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof. - Daniele Menichini

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Il progetto di ampliamento per ricavare l’abitazione privata di uno dei proprietari, all’interno del complesso edilizio adibito ad hotel in cui si trova, è basato sul recupero dell’ultimo piano dell’edificio oltre che della grande terrazza a tasca che era a servizio delle camere. L’idea è come sempre molto semplice, basata sul creare un segno contemporaneo di estrema pulizia di linee e volumetria, attraverso il taglio di una porzione del tetto ed il posizionamento di un modulo eco-sostenibile in legno sulla terrazza, collegato all’edificio esistente; una “intrusione” architettonica scaturita dopo l’aver studiato ed osservato a lungo il complesso edilizio, frutto di molti ampliamenti e superfetazioni, in vario stile dagli anni settanta del novecento fino ad oggi, come “un’attinia che si attacca alla conghiglia del paguro” per avere una base certa e trarne vita. L’architettura dell’ampliamento è costituita da un parallelepipedo in legno che ospita un grande open space dedicato al living ed alla cucina ed in cui si crea un cannocchiale visivo verso il paese e la montagna dando spazio a grandi aperture per essere messi in contatto con l’ambiente e la natura circostanti, dove il piacere di vivere sarà caratterizzato soprattuto da questi scorci. La struttura tecnica è piuttosto semplice ma allo stesso complessa ed è nascosta dal rivestimento in tavolato di legno trattato con cere naturali, un telaio in travi di metallo e piastre di fissaggio asimmetriche consente l’ancoraggio alle strutture esistenti di travi e pilastri in cemento armato e ne crea il nodo strutturale antisismico ed abilitato alla perfetta distribuzione dei carichi, sopra il quale è stato posizionato il sistema di costruzione in legno più leggero ed a basso impatto ambientale. La zona notte ed i locali di servizio sono invece stati ricavati utilizzando lo spazio di 7 vecchie camere d’albergo poco utilizzate, stando attenti che la nuova configurazione planimetrica fosse il più possibile vicino alla vecchia così da intervenire il meno possibile sulle strutture murarie consolidate. L’intero intervento di ampliamento e ristrutturazione è concepito sull’utilizzo di tecniche, impiantistiche, materiali e soluzioni che, per la fislosofia progettuale eco-responsabile dello studio, vanno alla ricerca dell’impatto ambientale più vicino allo zero possibile anche attraverso l’utilizzo di fonti energetiche alternative ben nascoste ed integrate. Uno strano rapporto tra “vecchio e nuovo” che sfocia in un accento architettonico forte e discreto allo stesso tempo e che potrebbe soddisfare anche le nuove direttive sul consumo di suolo zero.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

Daniele Menichini — The anemone and the hermit crab, a wooden house on the roof.

The Green Container - PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo

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Contenitore: ciò che contiene, destinato a trasportare merci via terra, fiume, mare o cielo. Costruiti in acciaio ed obbedendo ad una dimensione standardizzata, i Container hanno caratteristiche strutturali incredibili. Devono poter essere trasportati in qualunque posto e attraverso diversi mezzi di comunicazione, per questo sono stati pensati e disegnati per resistere ad urti, resistere all’aggressività della salsedine e anche per essere facilmente impilati, ottimizzando gli spazi fino ad un massimo di 12 unità (vuote). A partire dagli anni 50, questi contenitori iniziano a viaggiare e a trasportare mercanzie in qualunque parte del mondo.Una eccessiva attività di importazione/esportazione ha avuto come conseguenza una surplus produttivo di questi ‘contenitori’. Ovviamente risultava più economico e veloce ricomprare un contenitore nuovo nel punto di origine del carico, piuttosto che aspettare il rientro del contenitore vuoto dal punto di arrivo…in questa dinamica i containers cominciano ad essere immagazzinati ed accumulati costituendo veri e propri cimiteri di acciaio.

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

In occasione del Green fest 2014, il maggior evento sulla sostenibilitá in Portogallo, siamo stati invitati per la progettazione di uno spazio multifunzionale dove poter effettuare laboratori di diversa natura: riutilizzo creativo di materiali di scarti, piantumazione e potature, taglio e cucito.

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

Così il Green container di Paratelier nasce proprio dall’idea di riutilizzo di questa scatola, sperimentando nuove possibili soluzioni per la riconversione di questi ingombranti oggetti inutili, spazzatura industriale, volendo riscattarne le qualità ed il valore. Un pannello composto di fibra di cocco e sughero di Amorim isolamentos garantisce l’isolamento termico/acustico e come rifinitura viene applicata una superficie lignea perforata sistematicamente attraverso una macchina a controllo numerico dove poter ‘incastrare’ a piacimento pioli di diversa lunghezza che serviranno poi come supporto a mensole, scatole, tavole per appoggiare un lavandino od un letto….una pagina bianca, insomma dove qualsiasi persona possa liberamente ed autonomamente costruirsi il proprio spazio secondo le proprie esigenze.

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

Così i ‘dots’ in serie disegnano le superfici interne del container definendone l’immagine, il design e su cui ognuno crea la propria struttura: una falegnameria, un piccolo studio, una libreria, una stanza per la musica, una dependance per il giardinaggio, un ricovero attrezzi…. fino ad arrivare ad una casa minima, un piccolo rifugio. Materiali economici e naturali che in tempi record costruiscono un Luogo per lo stare.

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

PARATELIER_leonardo paiella, PARATELIER_monica ravazzolo — The Green Container

Curatela mostre 2006-2014 - JAM ARCHITECTURE

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Curatela di mostre di arte, fotografia, architettura, spazio e società, con organizzazione di convegni tematici, curatela allestimenti, coordinamento contenuti e grafica.

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

JAM ARCHITECTURE — Curatela mostre 2006-2014

Maison à Genève - PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE

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La parcelle, située au bord de la route, offre une légère pente longitudinale. Pour s’intégrer à cette topographie en offrant des prolongements extérieurs, la maison est constituée d’une succession de demi-niveaux.

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

Le garage intégréà l’ouvrage est adosséà la parcelle voisine. Dans le prolongement de la cuisine, une terrasse extérieure est couverte par le volume en porte-à-faux du séjour. Communiquant avec la salle à manger, le séjour se développe en plusieurs plateaux et profite au point haut, d’une situation dominante sur le paysage voisin. Les chambres sont protégées du bruit de la route par le volume du garage.

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

Principalement en béton armé, la structure est complétée par une toiture légère en métal, garantissant ainsi l’équilibre statique de la maison.

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

PIERRE-ALAIN DUPRAZ ARCHITECTE — Maison à Genève

IL LINGUAGGIO MODERNO - architetto Giuseppe Giammarinaro

LA CITTA' 1 - architetto Giuseppe Giammarinaro


Helsinki Guggenheim - Carlo Rivi

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The New Guggenheim Museum was thought to become a significant landmark of the Helsinki harbour. The site is at the end of a sequence of building facades that belong to the city center, where the city structure ends and a park start to rise a small hill.

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

View

The new museum will rise up too, in order to leave a visual break between itself and the city facade sequence to let the Tahititornin Vuori Park be part of the harbour landscape.

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Entrance View

The project is articulated in two parts: the exhibition building and a platform. The platform defines the outdoor spaces in a terrace facing the sea and in a birch garden that will be used for outdoor exhibitions. In the entrance floor are placed the service funcitons for the visitors: ticket and information desk, museum store, cafe, restaurant and classrooms.

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Site Plan

The entrance floor is completely open with windows walls facing the surround. The volume is composed by two systems. One is the exhibition spaces which is closed with blind walls, the other is the lobbies and circulation spaces which are opened toward the harbour and the city views. At the first floor a large lobby welcome the visitors. Here begins the exhibition system. The spaces are organized around the central distribuition part of the building. A sort of continuity is given with a system of spaces overlapping and overlooking each other in order to create different kind of spaces with different heights and different point of view. This system rise along the building to reach the ceiling natural light of the last floor. Every exhibition floor has its own lobby until the last floor where the lobby space rise even more and open itself toward the sky.

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Plans - Elevation

In the ground floor will be placed the conference room and all the technical, service and storage spaces. The museum will be built with precast concrete elements with a light colour stone cladding. The interior surfaces will be mainly in wood and white plaster.

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Elevations - Sections

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Elevations - Sections

Carlo Rivi — Helsinki Guggenheim

Section

Alley of Light - Serge Schoemaker

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During the 2014-2015 Amsterdam Light Festival you can experience Amsterdam’s most sparkling street this winter: the Alley of Light. Dutch-based design offices Serge Schoemaker Architects & Digiluce created this twelve-metre-long passage that is surrounded by a four-metre-high three-dimensional matrix of 2000 handmade lights.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Interior View

The Alley of Light is an urban space defined by light. Recalling the typical narrow alleys of red and grey bricks in the historic centre of Amsterdam, this installation visualises the theme of this third annual light festival in Amsterdam, A Bright City, in a radical way. Open, dynamic and enchanting, this alley represents the best qualities that a contemporary city like Amsterdam has to offer.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Visitor

The architectural light installation consists of 320 vertical strings with six lights each, hanging in a black steel cage construction. The footprint of the installation measures 10 by 12 metres. It is placed on an existing platform on Jonas Daniël Meijerplein, which could be considered a stage for the design. As the installation rises one metre above ground level, visitors have to climb several steps to enter this sparkling world.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Bird's-eye view

The atmosphere and sense of space within the twelve metre-long passage change continuously thanks to its programmed variation of light configurations that never repeats. The lights continuously change intensity. The wave-like motion of light within the installation generates a unique spatial experience: when all lights are lit, the passage appears enclosed and intimate; as soon as the lights dim, the space becomes fluid and the borders of the alley start to fade.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Interior View

Alongside the internal experience, the installation is perceived externally as an eye-catching three-dimensional animation. The motion of light within the strong geometric shape of the matrix can be seen from afar and invites people to experience the installation from within. The algorithm that controls the individual lights and generates the wave-like motion through the grid, is inspired by and derived from the physics of underwater lighting effects.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Detail

The individual lights are designed as abstract vertical lines. Each handmade light consists of two LEDs enclosed by an acrylic tube. The tubes are covered with white paper and sealed with heat shrink tubes. Next to the nearly 2000 lights, the installation consists of one-and-a-half kilometres of cabling.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Interior View

During the Amsterdam Light Festival the Alley of Light is located in the historic centre of Amsterdam on Jonas Daniël Meijerplein, between the Jewish Historical Museum and the Portuguese-Israeli Synagogue. The experience of the installation is supported on site by music from Machinefabriek/ Rutger Zuydervelt.

Serge Schoemaker — Alley of Light

Perspective

Serge Schoemaker — Alley of Light

Elevation

Word Trade Center Fortaleza - ReCS Architects

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Proposta progettuale riqualificazione area sito lungo una delle direttrici di accesso al centro cittadino. Si prevede la realizzazione di una galleria commerciale fronte Avenida e torri residenziali sul retro del lotto.

ReCS Architects — Word Trade Center Fortaleza

ReCS Architects — Word Trade Center Fortaleza

ReCS Architects — Word Trade Center Fortaleza

ReCS Architects — Word Trade Center Fortaleza

Aguas Belas development - ReCS Architects

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Sviluppo lottizzazione residenziale di livello alto, caratterizzato da spazi pubblici e percorsi pedonali in grado di offrire alta qualità della vita in un contesto naturale unico.

ReCS Architects — Aguas Belas development

ReCS Architects — Aguas Belas development

ReCS Architects — Aguas Belas development

ReCS Architects — Aguas Belas development

Riacho Maceiò development - ReCS Architects

Parcheggio di interscambio e nuovo ponte - ReCS Architects

Sotto le vele - SCEG

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Quattro volumi elementari su due livelli ospitano gli ambienti interni della residenza. Una organizzazione primaria con spazi indipendenti uniti da percorsi di legno. Il patio centrale, elemento di mediazione tra l’interno e l’esterno, collega il fronte con il retro, il mare con la foresta. Il tetto, come una tenda di paglia, ricopre i volumi verso la spiaggia e protegge l’abitazione dall’acqua, dalla luce e dal vento. Una vela naturale che si alza in tre punti: occhi che guardano il tramonto dietro l’isola di Sakatia.

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele

SCEG — Sotto le vele


Nuovo polo scolastico a Vado Ligure - Giancarlo Tonoli Architetto

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La realizzazione del nuovo polo scolastico di Vado Ligure avrà luogo nell’area industriale della città, tra la sopraelevata a scorrimento veloce e via Galileo Ferraris. Quest’ultima rappresenta l’asse di riferimento su cui si innesta il lotto e che conduce al lungo mare. Il progetto si basa sull’idea di un edificio a corte, che stabilisce immediatamente una determinata relazione con il contesto. Il carattere industriale dell’area suggerisce infatti la creazione di spazi aperti protetti che permettano di vivere anche l’esterno dell’edificio evitando recinzioni per garantire la sicurezza. Il volume si sviluppa progressivamente in alzato partendo e terminando sull’ingresso pedonale di via Ferraris. Qui la continuitàè interrotta per creare l’ingresso principale alla corte e quindi all’edificio. Si attestano in questo punto sia la sezione scolastica che quella civica, che contiene la biblioteca, la ludoteca, l’auditorium e la scuola di musica. Gli ingressi alle varie attività sono fruibili dalla corte interna: a Nord/Ovest l’ingresso delle scuole primarie, a Nord/Est quello delle scuole secondarie di I grado, entrambi affiancati dalle relative segreterie didattiche ed uffici amministrativi. A Sud è invece collocato l’ingresso principale dell’auditorium, posto al piano terra e interrato, e dei servizi civici agli altri piani. La sezione scolastica è progettata in modo da avere l’affaccio delle aule didattiche verso la corte attraverso delle vetrate a tutta altezza che danno su un ballatoio. Le facciate esterne sono invece disegnate con un gioco di aperture quadrate di varie dimensioni che servono aule di servizio, integrative, atelier e uffici amministrativi. Ai piani interrati, nell’ala di Nord/Ovest, sono collocati i laboratori e gli archivi. La struttura è distaccata dalla sopraelevata e in questa fascia è stata pensata una strada di servizio che porta ad una quota inferiore. Questa è sufficiente a liberare le facciate dei piani interrati di quella porzione di edificio per garantire l’illuminazione naturale della palestra e permettere l’accesso al parcheggio interrato sotto la corte. L’ala civica, posta a Sud, è un volume direttamente collegato alla sezine scolastica, ma trattato discontinuamente nel disegno e nella sua articolazione. All’ultimo piano è posta la biblioteca, sottolineata esternamente da una grossa terrazza che si apre anch’essa verso la corte. La copertura è articolata in tre sezioni: la parte di Nord/ovest è praticabile e attrezzata con degli orti didattici e vasche per il recupero delle acque; la parte di Nord/Est non è praticabile, è costituita da una lamiera zincata e caratterizzata da una serie di lucernari a servizio degli atelier; a Sud, sopra la biblioteca, è stato progettato un sistema di sheds che, oltre a garantire luce naturale diffusa all’ambiente interno, è stato dotato di pannelli solari e fotovoltaici.

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista dell'ingresso alla corte

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Planimetria di inquadramento

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta piano terra

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta piano primo

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta piano secondo

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta delle coperture

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta piano interrato -1

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Pianta piano interrato -2

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Sezione A-A'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Sezione B-B'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Sezione C-C'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Sezione D-D'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista aula didattica

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista aule didattiche integrate

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista spazi informali di apprendimento

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista gradinata/teatro

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista atrio di ingresso scuola secondaria

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista sala lettura della biblioteca civica

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista palestra

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista da Sud-Ovest

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista Nord-Ovest

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista terrazza della biblioteca

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista corte interna

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista corte interna dall'ingresso

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Vista da Nord-Est

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Assonometria

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Sezioni tecnologiche

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuovo polo scolastico a Vado Ligure

Diagramma superfici destinazioni d'uso e percorsi

Nuova biblioteca comunale. Briosco - Giancarlo Tonoli Architetto

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Nonostante stiamo vivendo nell’era della digitalizzazione la biblioteca continua ad essere un polo importante, sia per le grandi città quanto per i più piccoli comuni, purché non la si consideri come un mero archivio. Oggi la biblioteca deve essere laboratorio e centro d’informazione, infrastruttura della conoscenza e luogo di aggregazione sociale. Sono questi i valori sui quali si fonda il progetto. La necessità di favorire relazioni sociali fra le persone è il filo conduttore nella progettazione della nuova biblioteca comunale di Briosco. All’interno del nuovo edificio viene concettualmente riproposto il luogo che, da sempre, costituisce l’archetipo dove tali interazioni umane trovano una scena ideale: la piazza. Fulcro centrale e imprescindibile del progetto è appunto quella che viene chiamata “Piazza della Cultura”, ovvero il luogo dell’incontro e dello scambio. L’orientamento e la disposizione dei volumi della biblioteca è principalmente gerarchizzato secondo l’esposizione solare e il rapporto con il contesto. Il volume della parte a scaffale aperto è disposto a Nord, in modo da sfruttare la luce diffusa, massimizzandola grazie agli sheds in copertura. L’ingresso è localizzato a Sud-Ovest, così da aprirsi sullo spazio teatrale esterno, che accoglie il visitatore e lo proietta direttamente alla Piazza interna. Gli uffici amministrativi e lo spazio bambini sfruttano il patio come fonte di luce e come spazio esterno più protetto. L’insieme dei volumi è in stretta relazione con l’edificio degli Alpini. Grazie ad esso e al dislivello del parco viene creato un sistema di terrazzamenti, nel quale la biblioteca si inserisce come un meccanismo per muoversi nel parco. L’approccio all’area da via Carducci, uscendo dal centro storico, è stato risolto attraverso un disvelamento graduale dell’oggetto architettonico. E’ il parco ad accompagnare il visitatore verso una serie di spazi aperti che suggeriscono la presenza della biblioteca, ma che solamente una volta davanti all’ingresso o principale all’interno del patio è possibile percepire come tale. Muovendosi verso il centro storico, sia su via Carducci che su via Da Vinci, la percezione della biblioteca è invece immediata. Il visitatore è colpito dal prospetto principale e dallo spazio teatrale antistante. L’obbiettivo è proprio quello di rendere immediatamente riconoscibile il nuovo progetto per chi non vive a Briosco e arriva da fuori e, al contrario, inserirlo con rispetto verso chi vive il paese e deve imparare a convivere con un nuovo spazio pubblico. Il tipo architettonico proposto è quello di un edificio a patio semi-ipogeo. La biblioteca è progettata in modo da sfruttare le differenze di quota per portare l’edificio a fondersi, in parte, con il parco stesso, liberando la facciata principale in una direzione e mantenendo un basso profilo nell’altra. In questo modo la sezione massima dell’edificio non supera mai il livello di visuale delle residenze retrostanti, permettendo una totale integrazione con il contesto. Verso l’ingresso Ovest una rampa genera uno spazio teatrale legato al gioco e alla socializzazione, che caratterizza la facciata principale del manufatto. Gli interni sono pensati nel dettaglio per garantire un facile orientamento, un’ottima flessibilità degli spazi, un’illuminazione naturale massimizzata e un gioco di materiali che creano ambienti in grado di favorire l’occasione dell’incontro e dello scambio culturale. Un cambio di livello, risolto attraverso un efficace disegno di rampa e scale, separa la Piazza della Cultura dalle funzioni di base della biblioteca.

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Vista dell'ingresso

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Planimetria di inquadramento

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Pianta

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Sezione A-A'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Sezione B-B'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Sezione C-C'

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Prospetto Nord

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Prospetto Ovest

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Prospetto Sud

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Assonometria

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Vista atrio di ingresso

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Vista sala lettura

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Vista da Nord-Ovest

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Schemi sulla flessibilità degli spazi

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Diagrammi esplicativi

Giancarlo Tonoli Architetto — Nuova biblioteca comunale. Briosco

Diagramma superfici destinazioni d'uso

Riqualificazione di Piazza Municipio - PS2HouseLab

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IL PROGETTO L’obiettivo principale del progetto è stato quello di riqualificare l’area attraverso una proposta urbanistica e architettonica funzionale in grado di valorizzare le qualità ambientali presenti, il panorama percepibile e le caratteristiche storiche, artistiche e culturali del territorio.

PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PIAZZA DEL MUNICIPIO La proposta si articola attorno alla realizzazione di un “podio” polifunzionale disposto al centro della piazza in direzione Monte Rosa. Questo nuovo elemento urbano oltre ad essere un punto privilegiato per godere e ammirare l’eccezionalità del paesaggio naturale circostante diventa un palcoscenico per organizzare eventi culturali come mostre, concerti, dibattiti e spettacoli teatrali. La piazza del municipio si propone come nuovo spazio per la sosta e il ritrovo dei cittadini capace di creare una connessione più intima con la montagna, di far sentire il cittadino avvolto da un paesaggio naturale imponente che lo porti a riscoprire il concetto del sublime.

PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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Il “podio” si ispira all’architettura Walser richiamando sia il piano terra in pietra adibito a rimessa del bestiame e degli attrezzi da lavoro sia la polifunzionale lobbia in legno. Esso è infatti costituito da un basamento in beola e dalla presenza di una seduta continua lignea. Il tutto è impreziosito dalla presenza delle targhe storiche, da un profilo descrittivo delle cime e da uno spazio per il posizionamento estivo della storica fontana attorno alla quale si potrà continuare a sostare durante le serate estive. Al fine di sottolineare l’importanza del palazzo del municipio si è deciso di definire per quest’ultimo una fascia di rispetto con una pavimentazione in beola a cubetti cosi come per lo spazio dedicato ai plateatici che è stato regolarizzato secondo il nuovo disegno della piazza. Il progetto prevede un collegamento pedonale diretto tra la casa comunale e il centro IAT in prossimità del quale sono stati ricavati 13 parcheggi pubblici. Con l’obiettivo di dare alla piazza una chiara distribuzione funzionale è stato inoltre previsto uno spazio dedicato al parcheggio di biciclette utile ai numerosi ciclisti che frequentano la zona.

PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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PS2HouseLab — Riqualificazione di Piazza Municipio

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manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE) - FEDERICA RIZZARDI

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Intervento di manutenzione straordinaria con rivisitazione del distributivo interno ed interior design

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto - 2

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto - piano terra

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto - pianta primo

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto - prospetto est

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

progetto - prospetto sud

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

progetto - prospetto est

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

progetto - piano primo

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

stato di fatto - prospetto sud

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

progetto - piano terra

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

cantiere

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

cantiere

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

cantiere

FEDERICA RIZZARDI — manutenzione straordinaria casa unifamiliare Mestre (VE)

cantiere

JOC RABOT GENT - Beel & Achtergael Architecten

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The new Rabot park consists of several distinct strips. Two parallel circulation axes, a tree-lined lane and a wide cyclists and pedestrian zone along Opgeëistenlaan define the central park zone. Each has its own different rhythm and feel, corresponding with the specific conditions in the immediate surroundings. The presence of the youth centre reinforces the program for the park and stimulates a richer experience in a more intensely green environment. The JOC will have its own place at the North East side, in the active zone of the neighbourhood park.

Beel & Achtergael Architecten — JOC RABOT GENT

This meeting place for youngsters accommodates three youth organisations and a polyvalent hall to be used by the three of them. Within this layout, the three services are considered as separate, autonomous entities with their own rooms, lavatories, storage spaces, secretariats and access entrance from ground floor level. Providing for a common space that is in fact a dual, separately accessible configuration allows multiple use, by the associations, by external people or by both. This configuration also allows it to be used as a party hall. This way,two projects were realised in one go, which yields a number of obvious organisational and budgetary advantages.This well-considered layout provides all rooms with ample daylight and fresh air by means of three patios and two walkable light roofs. Strategic positioning of glazed walls and ceilings allows the light to penetrate deep into the lower floor and offers a broad range of perspectives and connections. The four aboveground volumes provide separate entrances and secretariats for each of the associations as well as access to the communal space. Each of the rooms is accessible to the handicapped. The volume near the central access stairs is constructed out of a translucent material and functions as a light funnel during the day and at night as a beacon of light that renders activities in the polyvalent hall visible to visitors to the park. The park extends over the top of the subterranean volume, in effect forming a green roof – a sustainable way to keep rainwater from seeping through.

Beel & Achtergael Architecten — JOC RABOT GENT

Beel & Achtergael Architecten — JOC RABOT GENT

Beel & Achtergael Architecten — JOC RABOT GENT

Beel & Achtergael Architecten — JOC RABOT GENT

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