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AQUARAMA - ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini

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Aquarama è un ristorante nella provincia di Firenze, uno di quei locali attorno a cui si snodano le trame mondane di una sorniona cittadina di periferia e che negli anni Duemila ha vissuto il suo massimo periodo di splendore. Una nuova proprietà decide nel 2013 di rilevare l’attività e di imprimere un deciso rinnovamento ai locali e all’impresa, affiancando alla ristorazione un lounge bar e un rigoglioso giardino pensile, dove organizzare eventi musicali e di intrattenimento notturno.

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

Il progetto prevede il recupero dei locali esistenti e la loro parziale riorganizzazione distributiva mediante la realizzazione di poche partizioni interne. I due spazi principali sono distribuiti attorno alla terrazza di accesso (terzo fulcro del disegno) e ospitano il ristorante e l’american bar, uniti tra loro da un tunnel interno rivestito in alluminio.

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

Del vecchio edificio sono conservati i soffitti a volte rovesciate e la struttura esterna del fabbricato, mentre sono di nuova realizzazione la scala curva di accesso alla terrazza e la rampa di ingresso all’american bar. Gli interni sono caratterizzati dal colore azzurro pressoché ubiquo e dalla presenza misurata del legno di teak e dell’alluminio negli arredi del ristorante; a ciò fa da contrappunto il marmo bianco di Carrara, con cui sono realizzati i banconi bar, il rivestimento delle colonne lungo la galleria della sala e il rivestimento losangato di una parete interna.

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

I lavori, iniziati nel novembre 2013, sono oggi sospesi, rallentati una volta di più dalla crisi economica. Empoli attende la rinascita dell’Aquarama e l’attendiamo anche noi.

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA

ZEIT, Jurji Filieri, Elisa Gaggini — AQUARAMA


6 TALES APARTMENT - ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini

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Ore 7.03, Risveglio – soggiorno Da quando abito qui mi sveglio presto. All’inizio era perché non riuscivo a dormire bene. Forse l’ansia delle giornate riempite a forza, il disordine dei tempi di passaggio, l’urgenza di svuotare gli scatoloni e di popolare queste mura degli oggetti che le rendono casa. Forse soltanto l’adrenalina e il sottile disagio del cambiamento. Mi svegliavo prima dell’alba e mettevo in ordine. Poi quella di alzarsi per prima è diventata un’abitudine – chissà, forse un retaggio di mio padre. La casa addormentata, i depositi del giorno prima; le macchine ancora rade sul viale, la luce bianca del mattino presto, tutto questo è diventato solo mio. È l’angolo da cui mi sento di contemplare il mondo in pace. Mi siedo sul divano, davanti al camino ancora mai acceso. Sul tavolo, per le stanze, ho ancora i piatti della cena di ieri. La scrivania ingombra delle solite mille carte abbandonate di Fede (del resto è il suo spazio, gliel’ho promesso). Tra poco, camminando a piedi nudi sul parquet freddo di questo inverno che non finisce, darò inizio all’ennesima giornata vorticante. Ma adesso, in quest’ora sospesa di silenzio, sono io. Ore 8.12, I rumori del mattino – camera da letto Il braccialetto di Giulia cade tintinnando sul parquet. La sento imprecare sottovoce. Lo cerca al buio per un po’, poi finalmente si decide ad accendere la luce della cabina armadio. Prima di girarmi dall’altra parte, intravedo la sua figura al di là della parete in plexiglass, in mezzo all’armatura di tubi rossi che organizza i suoi vestiti. Prova a non fare rumore, ma non ci riesce mai. Tutte le mattine, la sento alzarsi, scegliere i vestiti, chiudere la porta della stanza. Poi va in cucina, apparecchia la tavola per la colazione, vuota la lavastoviglie con un gran baccano di piatti. Apre l’acqua della doccia. Se si dimentica che sto cercando di dormire, certe volte addirittura canta. Sento tutti i suoi rumori per la casa, lontani, spezzettati dalle pause dei suoi gesti e dei miei pensieri, ancora addormentati. Eccola che esce, già pronta, da dietro il paravento, crede di venire a svegliarmi. Inizia una nuova giornata. Ore 9.03, la stanza degli specchi – bagno Giulia si dà un’ultima occhiata nello specchio che nasconde la lavatrice e i panni stesi, mi saluta sulla porta del bagno, ed esce in fretta. Finalmente posso cominciare a prepararmi coi miei ritmi. Mentre si scalda l’acqua della doccia, accendo la musica. Poggio il telefono sul lavandino, e rimango intrappolato nel sortilegio della mia infanzia: il gioco dei riflessi infiniti degli specchi davanti e dietro di me. Mi diverto a guardarmi da ogni lato. Studio le mie espressioni, cerco di scoprire qualche angolo della stanza che ancora non conosco: gli accappatoi appesi, la nicchia dei saponi, l’armadietto sotto il lavandino. Smetto solo quando il vapore della doccia appanna gli specchi, spezzando a forza l’incantesimo. Domani potrei provare a lasciare aperta la porta del bagno e l’anta dell’armadio della lavatrice… potremmo avere il nostro labirinto di specchi personale. Ore 19.24, Rientro – ingresso La porta dell’ascensore si apre. Mentre cerco la luce a tentoni, mi investe il calore di casa. Finalmente le abat-jour fanno luce sulla libreria. Si accendono i piccoli rumori che già conosco a memoria: il brontolio della lavatrice, un telefilm in tv, il ronzio del traffico in strada. Resto sulla soglia, ferma immobile. In piedi, il cappotto in mano, la borsa pesante, la spesa, la cena. Mi lascio abbracciare dai libri, gli oggetti, i ricordi, allineati lungo gli scaffali, disposti secondo lo schema indecifrabile dei nostri giorni. Sospiro di sollievo. La casa mi abbraccia e io mi lascio abbracciare. Lascio finalmente chiudersi la porta. Gli invisibili fantasmi delle preoccupazioni del mondo sono rimasti in ascensore. Ore 20.15, La cena – cucina Assaggio la pasta: per me è quasi pronta, ma lui dirà che è ancora troppo dura. Il sugo borbotta nella padella aperta, sta schizzando tutte le piastrelle dietro i fuochi. Amen. Fede apparecchia sul piano scuro a ribalta, stasera ha deciso che mangeremo guardando fuori dalla finestra; lascia tutti i cassetti e gli sportelli aperti e intanto mi racconta la giornata. Mi apre una birra, io chiudo le ante ocra, metto via gli avanzi. Scolo la pasta – per me è pronto – e ci mettiamo a cena. Ore 23.00 Dopo la partita – cameretta È solo un’amichevole, ma a quanto pare proprio non potevano perdersela: i fratelli sono venuti anche stasera a guardare la partita con Fede. Che ci devo fare, è il loro momento di aggregazione. Si accalcano sul divano e sul pavimento, bevono una cosa, fanno tremare le pareti a furia di imprecare, poi salutano e tornano a casa loro. Ora, con la tv spenta, questa stanza sembra un posto diverso. Sembra il posto indefinito, in divenire, che volevo quando pensavo questa casa. Apro la finestra, lascio entrare l’aria gelida della sera. Guardo giù, alle piante cresciute a dismisura nell’aiuola davanti a casa. Quest’estate ci sembrerà di stare nella giungla, da tanti insetti entreranno. Inutile pensarci adesso. Abbasso le tapparelle – chiudo gli occhi della casa – e vado a letto.

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

ITCH Società d'architettura sa, marco corazza, Alessandro Mingolo, Giulia Castelli, sara saggiorato, Giulia Minini — 6 TALES APARTMENT

Dine Hoxha Mosque - Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio

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The Dine Hoxha Mosque is a public space that aims to manifest the cultural context of Islam. The mosque itself is a symbolic entity and the performance of such a building overcomes the limits of religious activity.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Night view

The Dine Hoxha Mosque is meant to be a monument of Light and Peace through day and night. The impact offered by the mass of the building is gradually translated into a soft luminescent sensation.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Elevation

Simplicity, rhythm and elegance are the principles that derive from the Islamic culture and that shape the Dine Hoxha Mosque. These principles are materialized into the urban context by creating a legible mechanism which is monumental but not intrusive and that attempts to translate universal values into architectural form.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Elevation

The concept consist of a raised building that creates a public space on the ground level. This space is a gathering area created within the limited site configuration.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Section

The prayer hall consists of the main prayer ground and the above prayer galleries; three for men and two for women (Mahfil). The galleries allow a flexible vertical use of the space in accordance to the praying capacity needed during daily use, Friday prayer and Festival prayers.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Main view

The building offers separate entrances for its activities. The mosque can be accessed from “Kavaja” Street and offers separate entrance for man praying area, women praying area and a central entrance for the additional functions located in the basement.

Gjergj Islami, Denada Veizaj, X-plan Studio — Dine Hoxha Mosque

Entrance

Paper airplane - Gjergj Islami, Elian Tanini

appartamento a Como - Pietro Macchi Cassia

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In una casa del ‘700 sono stati uniti i locali della classica distribuzione a corridoio per ottenere un ampio spazio soggiorno-cucina. L’ambito volumetrico dedicato alla cucina è segnato dai suoi spigoli verdi, travi e pilastro, senza che questo limiti la percezione e il valore dell’interezza del volume liberato. I mobili della cucina sono stati realizzati su disegno. Il volume del soggiorno-cucina è connesso alle camere senza soluzione di continuità dello spazio. Il rivestimento in legno di betulla dai mobili della cucina si insinua nel disimpegno arricchendolo con le linee orizzontali delle scaffalature che sul fondo diventano una scala per raggiungere il sottotetto.

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Il disimpegno non è così più uno spazio morto di sola distribuzione ma partecipa pienamente alla percezione dello spazio abitato arricchendo dinamicamente il volume principale.

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

I bagni sono riorganizzati utilizzando ancora una volta gli spazi limitati in maniera inusuale, come la proposta, accettata dalla committenza, di non sacrificare gli spazi nel nome di una tassonomia funzionale annettendo i sanitari del bagno padronale nel vano della doccia ottenendo così spazi più ampi e multifunzionali.

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Pietro Macchi Cassia — appartamento a Como

Duplex M - Tomas Ghisellini Architetti

Un bâtiment, combien de vies ? - RAUM

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Temporary architecture’s exhibition at Cité de l’architecture et du patrimoine, Paris, France. Curator : F. Rambert (director of French architecture institute), C. Carboni & M. Colombet.

RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

Global view

RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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RAUM — Un bâtiment, combien de vies ?

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SCS HOUSE - Michele Cassino, Manuela Rosso

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Cuneo Italia 2015 Si tratta di un progetto per una mini-house di appena 18mq (6m x3m). Nonostante le sue limitate dimensioni essa è completa di tutti i confort, al suo interno si trovano un angolo cottura, un bagno, una zona living e una notte. Grazie alle due ampie aperture la mini-house privilegia la luce naturale e offre la possibilità di avere una notevole vista panoramica. SCS house è interamente realizzata in legno intonacata sull’esterno ed appoggiata su un basamento in calcestruzzo armato. L’interno è rivestito in pannelli in osb dandone un aspetto caldo e confortevole.

Michele Cassino, Manuela Rosso — SCS HOUSE

Studio3Mark mini-house

Michele Cassino, Manuela Rosso — SCS HOUSE

Studio3Mark mini-house

Michele Cassino, Manuela Rosso — SCS HOUSE

Studio3Mark mini-house

Michele Cassino, Manuela Rosso — SCS HOUSE

Studio3Mark mini-house

Michele Cassino, Manuela Rosso — SCS HOUSE

Studio3Mark mini-house


Miglioramento di una casa con giardino - Abbisogno e Colace Architetti Associati

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Progetto in fase di redazione. La casa si compone di un salone e tre vani, disposti consecutivamente, disimpegnati da un corridoio centrale; contrapposti agli ambienti principali sono l’ingresso ed i servizi: cucina, bagno, locale igienico e ripostiglio. La superficie netta residenziale è di mq. 116,46). La casa, al piano ammezzato gode di un giardino pertinenziale di mq. 280,00. Nella dotazione della casa sono compresi: una cantina di mq. 15,00, seminterrata, con accesso diretto dal giardino e, unità autonoma, un’autorimessa sottostante. Alla sufficiente consistenza, la casa gode, a partire dal giardino, di un eccellente panorama sui Campi Flegrei, con vista profonda sino al Golfo di Pozzuoli ed alle isole occidentali dell’Arcipelago Campano; la quota d’imposta della veduta e di circa m. 135 s.l.m., che configura una piacevole vista a volo d’uccello. I due assi maggiori e paralleli del giardino e della casa, sono orientati a Sud-Sud-Est, cosicché lungo questa direttrice l’ampio panorama è frontale. La casa sviluppandosi lungo quest’asse, dispone le camere con i propri assi principali e gli affacci in direzione ortogonale, con veduta totalmente obliqua sul panorama, ad eccezione della camera da letto che, terminale della casa, ha affaccio diretto sulla conca.

Abbisogno e Colace Architetti Associati — Miglioramento di una casa con giardino

Tavola d'insieme degli spazi principali

Abbisogno e Colace Architetti Associati — Miglioramento di una casa con giardino

Complesso Residenziale - Parco Martio - Antonio Nardi, Cinzia Trinchese

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Nel rispetto dei parametri di edificazione della Zona Territoriale Omogenea “B1 – Centro”, si propone la realizzazione di un fabbricato residenziale composto da 6 unità abitative descritte nella Tavola 3, contraddistinte in “Unità A1-A2”, “Unità B1-B2”, mentre con “C1-C2” si identificano due distinti appartamenti in sottotetto e con “D” l’intero piano seminterrato destinato a garages. Dal punto di vista planimetrico la pianta del fabbricato in oggetto si presenta costituita da una forma geometrica regolare e dall’unione di due rettangoli che disegnano un organismo a forma di T. In esso trovano posto un seminterrato, n° 4 unità abitative ai piani rialzato e primo e n° 2 unità abitative in sottotetto. Più in dettaglio il piano seminterrato, posto a quota -2,20 rispetto alla quota esterna sistemata, ha un’altezza interna di ml. 2,90 ed accoglie n° 6 garages. Le unità abitative A1-A2 e B1-B2 si sviluppano rispettivamente al piano rialzato e al primo piano. Il piano rialzato, posto a quota +1,00 rispetto alla quota esterna sistemata, ha un’altezza interna di ml. 2,70 ed accoglie due appartamenti speculari (A1-A2) composti ciascuno da una cucina con ripostiglio, un soggiorno, tre camere da letto, un bagno un wc e un disimpegno per complessivi netti mq. 106,84. Il primo piano, posto a quota +4,00 rispetto alla quota esterna sistemata, ha un’altezza interna di ml. 2,70 ed accoglie due appartamenti speculari (B1-B2) composti ciascuno da una cucina con ripostiglio, un soggiorno, tre camere da letto, un bagno un wc e un disimpegno per complessivi netti mq. 106,84. Il piano sottotetto, posto a quota +7,00 rispetto alla quota esterna sistemata, ha un’altezza interna min. di ml. 1,50 e media di ml. 2,40 ed accoglie due appartamenti speculari (C1-C2) delle medesime dimensioni di quelli posti ai piani inferiori. A ciascuna delle unità testé descritte è associato un garage al piano seminterrato cui si accede tramite una rampa a leggera pendenza con accesso su via On. Emilio De Feo. Gli appartamenti in sottotetto sono esclusi dal calcolo della volumetria in ossequio al dettato della legge regionale n° 15/2000 e smi che prevede la trasformazione dei sottotetti in abitazione senza incidere sui parametri urbanistici del fabbricato.

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco Martio

Panoramica dell'edificio

Comédie de Béthune - Manuelle Gautrand

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Extension – restructuring of the National Drama Theater « Comédie de Béthune ».

A BUILDING WITH A PRECIOUS HISTORY
Firstly named “National Drama Center of the Nord Pas de Calais” then “Theater of the Northern Countries” and finally renamed “La Comédie De Bethune” by Agathe Alexis and Alain Barsacq who managed it from 1992, this theater distinguishes itself by its location in the heart of a territory marked by the crisis. Since the 1980s, culture has become a priority in the development of the Nord-Pas-de-Calais area; “La Comédie De Bethune” reflected the will of the elected representatives of the department to be equipped with a National Drama center. Place of reference and artistic excellence where the theater can express itself in all its forms and reach all audiences, the building contributes strongly to the attractiveness of the area and represents the most emblematic cultural equipment of the city. Installed in a marquee with three hundred seats in 1992, the theater moved in 1993 in an old powder magazine, built by Vauban and refurbished into a «Studio Theater» which is still used nowadays.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

There was initially a movie theater called «The Palace» built in the 1930s on the present site of “La Comédie De Bethune”. The facade of the building maintained by girders, was all that was left when it was demolished in the 1990s. In 1994, the agency MANUELLE GAUTRAND ARCHITECTURE won the competition for the construction of the theater. From the beginning, the project anticipated what has now become an extension: it already was in the form of two functional sections, the first one containing most of the program, which was then carried out, the second one immediately unrealizable because it was positioned on the corner of the plot, involving the demolition of a house.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

From 2009, the corner house having been demolished, the extension of “La Comédie De Bethune” was able to be realized at the same time as the renovation of the existing theater. The agency MANUELLE GAUTRAND ARCHITECTURE, laureate of a new architectural competition for this extension, took advantage of this unique opportunity to improve and complete the global functioning of the theater and endow it with a rehearsal room allowing the presence of the artists on the site.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

THE EXISTING BUILDING (THEATER DELIVERED IN 1999)
The building delivered by the agency in 1999 included most of the features, but compared to a conventional theater, there was still missing a rehearsal room for the artists (provided by the current extension). This first piece has been installed «around» the conserved house on what was available on the plot, adopting a “S” form complicated by this context. A big part of the plot was naturally dedicated to the room and its direct additional premises (dressing rooms, backstage, state control) while the narrowest part of the north was for the rest of the functions, with the lobby, the administration, and the accompanying facilities (toilets, technical rooms. ...). The implementation of a slightly sloping ground at the ground floor has permitted to add at the very last moment a coffee bar under the slope of the flowerbed of the room, so as to create a friendly place, both to the artists and the public.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

In order to capture the best of this complex and narrow site, the architectural concept had been to create a very compact project with spaces close to each other, and facilitating the displacements from one space to another. The program was divided into two parts sharply juxtaposed: one intended for the artists, opening on the boulevard Victor Hugo, and the other one intended for the public facing the November 11th street. This second part was the smallest, its more complex volume was inserted in the artists’ building: the flat and regular floor of the ground floor, came down from the November 11th street where is located the lobby, up to sunken the boulevard Victor Hugo where was the bar. The bar was under the slope of the bleachers of the room, the whole arrangement created a very fluid and unitary space, sliding from one end to the other of the plot. Inside the section intended for the artists, the functions are linked and follow each other with rigor: on one side the back-stage, on which all the cabins of the artists and their accompaniment premises are superimposed, then the scene, the proscenium, and finally the room on which comes to settle in height the state control, above the back seats. The scene is constituted by a tray of 240 m 2 with a stage bellow on the same surface, and above the grid and the false grid. The proscenium also has a grid that can be equipped. The distance between the lowest point of the bottom of the scene and the highest point of the grid is 21 meters. The building represents a very large volume entirely in concrete varnish in dark purple. The shape of this volume is slightly curved and rounded, giving it an almost precious appearance and certain softness.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand did not attempt to hide the important volume of the building, but to assert this shape, and improve it by rounding it and dressing it entirely in purple varnish. This warm color used several references: the theater, often red through the ages, a timeless and strong color. It is also a reference to the Northern bricks, to the colored facades that goes from red to brown through purple. When the color of the bricks is not bright enough to contradict the gray sky, they are often painted, reinforced with large flat glowing which is brightening up the city. The facades thus present a monumental aspect and distinguished themselves by their purple satin color. The surface of the varnish is covered with a pattern from stencil, drawing very graphically a frieze of black glazed bricks, from the floor to the top. This stylized frieze has allowed giving a certain scale to the facades of this part of the project. Furthermore, the other element coming to recall the scale of the environment is the facade of the former movie theater identically reproduced since it’s a part of the historical heritage of the residents of Bethune.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

GOALS OF THE EXTENSION AND THE RENOVATION:
Today, the street corner house having been demolished, the extension was able to be realized after 16 months of work, partially in occupied site. The agency Manuelle Gautrand Architecture took this opportunity to put in the current building safety regulations (which have changed since 15 years). The project reached two main goals: •Realize the extension, planned since 1994, including the rehearsal room •Put in the new safety regulations and renovate the theater (the administration, the hall…).

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

1/ THE EXTENSION:
The extension is located on the corner of the plot, on three levels: a volume of high-rise located on the same level as the natural ground, and dedicated to the rehearsal room; then a level of offices, which links with the existing office floor to the second floor of the building. The size of the rehearsal room allows relocating the hall on the corner of the November 11th street and the Avenue Victor Hugo, a provision that already existed during the competition in 1994. This position has several advantages: it allows to give a better visibility to the theater and to make the coffee bar more accessible. The coffee bar formerly located under the volume of the room’s floor, could not benefit neither of a direct entrance from the Avenue Victor Hugo, nor a natural lighting. Now, the construction of the hall corner connects directly to the coffee, bringing a natural lighting and making it an animated and welcoming passageway. Above, the administration has a larger and more functional space thanks to the extending from the second floor of the existing theater.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

2/ RESTRUCTURING OF THE EXISTING:
Many spaces have also been changed within the existing building. Indeed, since the delivery of the original building fifteen years ago, the safety regulations have evolved considerably. This project therefore involved the upgrading of the entire building. Several safety regulations were concerned, including the fire safety regula- tions and the accessibility to all spaces of the theater for disabled people. The extension also required the construction of a staircase located on the right of the future hall and serving on the first floor the upper level of the rehearsal room of the CNAD (National Academy of the Dramatic Arts) and its additional premises, and the offices on the second floor. Finally, the building reached the most ambitious thermal and energy regulations.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

3/ THE ROOM ABOVE THE PIT:
The agency used all these work to complete this room, which had been left «raw» during the construction of the original building, into a second rehearsal room without grid, and smaller than the main rehearsal room, with an access facilitated by the raising of the staircase of the offices.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Surface : 2.0820 sqm in total, including extension of 720 sqm
Extension & restructuring cost: about 3,6 million Euros including all taxes
Theater of 350 places, with grid, 15-meter high and 14-meter large scene frame, 15,50-meter large and 13,50-meter deep theater floor with trap room, grid and fake grid. Rehearsal space with grid.
Initial building : competition: 1994, delivered in 1999. – Extension-restructuring: competition : 2009, Stu- dies: 2010-2013, Construction: 2013-2014, Opening of the new theater with its rehearsal space : september 2014.

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

Manuelle Gautrand — Comédie de Béthune

“Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia - Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi

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1. INDIVIDUARE GLI ASSI URBANI E LE DIRETTRICI DI PROGETTO

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Prospettiva della piazza

Il progetto riguarda una delle due maggiori piazze del Centro storico della città di Pistoia (anche se, nel caso di piazza dello Spirito Santo, saremmo più orientati a definirla “pausa del tessuto urbano”). Una città che, come si evince dalle analisi in loco e dalle planimetrie forniteci dalla stazione appaltante, risulta essere dal punto di vista urbano, specialmente nel suo centro storico, piuttosto compatta ed articolata. Colpisce l’immediata armonia di questo Centro storico: risultato di una sapiente progettazione nel corso della sua esistenza. Abbiamo, infatti riscontrato che sull’impianto di fondazione romano si sono poi esplicitati e sviluppati gli edifici nel periodo più vivo economicamente della città storica seguendo unità di misura ed assi del tutto propri alla città di Pistoia: la Coltra e la Pertica longobarda, ambedue direttamente derivanti dal piede Longobardo di Liutprando nella sua versione pistoiese. Dalle analisi urbane effettuate nella prima tavola, si evince come questa maglia abbia condizionato lo sviluppo del Centro storico nelle sue proporzioni, ed è per questo che abbiamo scelto di non negare questa unica e, ad un primo sguardo invisibile, realtà . Piuttosto, siamo convinti, che è in questo adeguarci alle condizioni esistenti che la nostra idea di piazza Spirito Santo trae maggiore forza e appeal urbano.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Analisi Urbane

La piazza si configura come uno spazio pedonale sicuro ed invitante. La griglia regolatrice e gli assi individuano e generano una serie di soluzioni aderenti e coerenti sia esteticamente che funzionalmente alla città murata, di cui noi proporremo una versione semplice, mantenendo però chiaro che la soluzione di piazza proposta è semplicemente una “immagine a scopo illustrativo” di una delle molteplici combinazioni che, come ipotesi sono possibili oggetto di interazione con la cittadinanza. Alla base di tutto vi è la specifica volontà di creare uno spazio unificatore pubblico, pedonale e multifunzionale. Nonostante la piazza derivi da più di una volontà ed occasione, e sia nata per quasi caso, abbiamo deciso di dare la priorità, filologicamente e palingeneticamente, al risultato delle trasformazioni urbane lanciando un sasso nel futuro e riconoscendo finalmente che la piazza dello Spirito Santo è una PIAZZA, urbana, dignitosa, di carattere europeo ma capace di dialogare unicamente con Pistoia e la sua storia. Appare utile specificare che la piazza urbana nel Medioevo non si configura come uno spazio verde.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Planimetria della piazza

E’ per questo che la nostra piazza pur mantenendo un carattere unitario si distingue in due momenti urbani ben riconoscibili, uno minerale e urbano, l’altro intimo e riservato una sorta di salotto urbano nel centro storico di Pistoia. Piazza Santo Spirito si modella come un segno in cui la città nuovamente si apre nel suo rapporto con l’uomo per cui è stata concepita. Abbiamo voluto omaggiare la presenza della piazza del Duomo e il peso urbano delle due cupole ottagonali che insieme al campanile della piazza dall’alto dei secoli “proteggono la città intiera”. Il nostro richiamo simbolico alle due cupole, che segnano i poli di relazione spaziale urbana, si incontrerà spesso nel progetto, anche nei segni che marcano una deriva dalla griglia della pertica pistoiese e che come si può osservare non sono casuali. Lo spazio urbano invita l’attraversamento e la sosta, valorizzando questo vuoto e le sue visuali inaspettate. La Chiesa dello Spirito Santo, ha ora un sagrato dignitoso che le da il giusto rispetto che merita, potenziandone le peculiarità e forse facendoci dimenticare il suo carattere di incumpiuta, che la rende unica . La statua del Forteguerri si attesta e si configura come un importante episodio della piazza, finendo il suo lungo pellegrinaggio; mentre la palma, diventa l’occasione di relazionare lo spazio urbano con la città e alcuni suoi episodi fisicamente salienti, come meglio si evince dalle planimetrie allegate. I PERCORSI Lo spazio urbano risulta completamente pedonale, anche se i passaggi carrabili sono garantiti da via de Rossi in entrata e via Borgo Strada in uscita. Sono previste anche due piccole aree di sosta di cui una riservata ai disabili e l’altra come piazzola di carico e scarico merci in supporto all’eventuale pubblico esercizio che suggeriamo di localizzare al piano terra dell’ex convento angolo via Abbondanza, dove il nostro progetto prevede di introdurre una fascia alberata e una un’area di riposo andando a configurare l’ episodio più intimo e raccolto della piazza.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Prospettiva della Piazza

IL VERDE La piazza, pur minerale, ha quindi degli episodi verdi: le alberature presenti nell’ansa della piazza, potrebbero essere fornite a sponsorizzazione da uno dei vivai della zona che sarebbero ricompensati con una serigrafia sulle sedute che abbiamo appositamente studiato per Pistoia (di cui si parlerà in seguito) la palma esistente, che viene ricollettata con una seduta ottagonale che ne aumenterebbe l’aiuola e la ridisegna come elemento della città, esaltandone la presenza. I pali di illuminazione (di cui si parlerà in seguito), sono allo stesso tempo delle aiuole verticali da far divenire un palinsesto per la fantasia ed il gusto dei fioristi locali, e che segnerebbero un verde puntuale e scenografico della piazza, nonché una prestigiosa vetrina per una delle attività di punta della città. I SEGNI La superficie che abbiamo inviduato come area di intervento coinvolge anche parte delle strade che si attestano sulla vera e propria piazza. Questo ci ha aiutato molto a rendere questo spazio una superficie dall’ andamento cromatico unico e di sicuro effetto urbano. La pavimentazione che, è uno degli elementi che uniformano la città, e la soluzione pixel che sgranano dalle strade per assumere e condensarsi nella piazza e’ un segno urbano forte ma sicuramente distinto e modesto nella sua esplicitazione pratica.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni, damiano rocchi — “Uno spazio urbano aperto a tutti, Riqualificazione di Piazza dello Spirito Santo”. Pistoia

Vista della piazza

I segni a terra sono generati dalla città, come generatori di funzioni e veri meccanismi per la polifunzionalità della piazza. Le tre linee adagiate sulla diagonale infatti sono delle caditoie per l’acqua piovana in acciaio cor-ten che contengono anche gli allacci per i mercati e le manifestazioni, gli alloggiamenti per i pali dell’illuminazione. La piazza può cosi’ assumere diverse conformazioni spaziali e funzionali, fermo restando che la pavimentazione deve essere realizzata in modo tale da permettere la carrabilità totale e la possibilità di montare palchi. Proprio per garantire la massima polifunzionalità della piazza abbiamo progettato dei pali di illuminazione removibili e smontabili in lamierino cor-ten da 3mm che possono essere spostati nella piazza secondo schemi diversi ( illustrati in tavola2). La piazza puo’ (e deve) continuare ad ospitare il mercato delle calzature, ma anche cinema all’aperto, sagre, eventi, addirittura una pista di pattinaggio. Al centro della piazza nel rettangolo centrale puo’ esservi installato un generatore di vapore. La nuvola di umidità che potrebbe funzionare in estate, sarebbe un mark territoriale molto invitante per i cittadini.

Complesso Residenziale - Parco quattro - - Antonio Nardi, Cinzia Trinchese

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Riqualificazione edilizia di un vecchio edificio in muratura, con l’abbattimento e la ricostruzione di un nuovo e moderno edificio, pluriresidenzile.

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco quattro -

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco quattro -

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco quattro -

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco quattro -

Panoramica dell'edificio

Antonio Nardi, Cinzia Trinchese — Complesso Residenziale - Parco quattro -

Panoramica dell'edificio

Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti - Alessandro Caiello, Alessandro Campioni

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L’assetto Funzionale – Architettonico I servizi Le residenze

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Vista del Complesso da Valle

Servizi e Residenze sono contenuti in un congiunto di edifici che mutua la sua forma da una interpretazione delle case tradizionali, tese a catturare la maggior quantità di sole e disposte a favore di pendio, in modo da garantire esposizione e soleggiamento in maniera piu uniforme possibile.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Schema Funzionale

Abbiamo comunque deciso di porre attenzione su un intervento di carattere piu puntuale per intergrare il progetto nella tipologia prevalente della zona, e renderlo adeguato al tessuto urbano circostante Condividere muri di ambito per risparmiare materiale ed economie, ma garantire un aspetto e una concezione dei luoghi moderni che proveniente da lontano.Gli edifici sono costituiti da una base-solaio in conglomerato cementizio armato, lavorato con antigelivi e rivestito in pietra locale, e gli edifici sono strutture di legno rivestite pannelli X-Lam, pacchetto sandwich in legno, con alte capacità termiche e in grado di garantire una ottima tenuta agli agenti atmosferici, anche piuttosto estremi.. Le strutture portanti sono travi e-pilastri in legno, possibilmente di produzione locale, per rendere questo progetto veramente appetibile anche dal punto di vista territoriale e per rimanere sempre nel tema del locale e delle sapienze della tradizione.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Planimetria Piano terra e sezione

Gli edifici dei servizi sono contenuti in due volumi di 11 metri per 30 circa, che ospitano tutte le funzioni comuni compreso il wintergarder un interno esterno, giardino invernale nel vero senso della parola,cui noi abbiamo delegato anche la funzione di protendersi verso la parte abitata, per raccontarla e per disporsi a favore di sole, in modo da garantire anche un effetto bioclimatico. Gli edifici delle case, accoppiate o disposte in multipli di due, sono una struttura in legno anche essa in pannelli lignei. Ogni edificio delle case e’ di 3 piani dalle dimensioni approssimative di 6×12 metri, serra e patio bioblimatico incluso. Ogni edificio nella parete disposta a sud, mutuando il disegno all’edilizia storica, per approfittare della radiazione solare ( in maniera differente, nella condizione invernale ed estiva come da disegno) contiene una serra con un patio bioclimatico in vetro ma apribile, in grado di aumentare le capacità termiche degli edifici,e diminuire il dispendio di energie.Inoltre ogni tetto esposto a sud conterrà pannelli fotovoltaici e le case avranno a disposizione una centralina geotermica per il riscaldamento invernale ed il raffrescamento estivo.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Prospetto Meridionale

Gli spazi aperti circostanti gli edifici, esclusi i passaggi in pietra locale bocciardata, e parzialmente coperti, sono mantenuti a prato, nell’intenzione, per quanto possibile di lasciare una impronta quanto più naturale.I parcheggi sono fissi nella zona prevista ad ovest, mentre nella parte nord, nord est, sono parcheggi esondabili su un prato che normalmente quando non vi e’ necessità di posti auto puo’ benissimo essere adibito ad attività all’aperto, o al gioco dei bambini. ai quali, col nostro insediamente andiamo a sottrarre un bellissimo posto dove giocare.

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

disegno assonometrico nuclei Abitativi e Servizi

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Assonometria Residenze

Alessandro Caiello, Alessandro Campioni — Senior City Cortina D’Ampezzo: 30 alloggi per anziani autosufficienti

Ingresso Nord

House Carrer Migdia - Sau Taller d'Arquitectura

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The project starts from two client’s requirements:
A house with plenty of natural light.
A house with the possibility of increasing in size through the years.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

To comply with those requirements SAU Taller de Arquitectura proposes a clear action: to bring services and storage areas to the blank walls leaving a central core which articulates the space around it. With this decision we get the street and courtyard façades free of program. Those façades are facing north and south so they can become a light and ventilation filters. Another consequence of this decision is getting a free and flexible section which will aloud future light slabs to be built if the inhabitants need them. With this aim, concealed anchorages where left into the concrete to aloud simple timber structure to be built in the future.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

A multifunctional garage space is located at ground floor level, related to both, street and courtyard, is a space to have familiar meals or courtyard related activities. Facing south at first floor level we find the dinner area, next to it, and facing north we find the kitchen. The bedroom is linked to the living area through a double sliding door that gives different levels of privacy. At roof level and thanks to the section flexibility we find two terraces, the first one, protected with a vegetal pergola is more private, the second is an open one and works as a solarium. The two side concrete walls are not perpendicular to the main façade, so in order to organize the plan the remaining spaces are used as a service and storage areas.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Integrated with the core we find the bathroom, and slightly moved to the north-east corner we have the stairs, this layout defines spaces with different proportions around the program which improves the relation between them. A small internal patio is located in the core to illuminate the central areas and the bathroom, in the future can contain the lift.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

The two main façades had been thought as a triple skin. They act as a filter to improve internal light, temperature and comfort conditions. The outer skin is made of 4cm cellular polycarbonate and the inner one is made of double glass, movable aluminium louvres are located between those two layers. Facing south, we have the possibility to open or close the chamber between the polycarbonate and the glass depending on ventilation requirements: during winter time this chamber will remain closed and louvres will be orientated towards the interior to get more radiation, during summer time the chamber will remain opened and louvres will face exterior, that way we stop direct radiation exposure. If needed, is also possible to totally open the inner glass layer to ventilate the whole space from south to north. The house is been designed to get the best comfort using passive techniques. We only use 3 climate mechanical elements: one ventilated hearth, a fan system, and a thermostat with ducts that brings the worm air accumulated in the higher areas of the double height down to the lower levels and a heat pump as an additional support.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

We have worked with neutral and rough materials: concrete, glass, polycarbonate, maple timber… trying to create a non contaminated space which allows the inhabitants to bring their own colour and personality with the chosen furniture, vegetation, paints, lamps, racks… in a way we are trying to project a daily life support.

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia

Sau Taller d'Arquitectura — House Carrer Migdia


Nuova Biblioteca Comunale di Briosco - Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni

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La proposta progettuale si esplica nel creare un edificio integrato e relazionato all’ambiente circostante, una striscia di terra che fuoriesce dal dislivello esistente e contiene la biblioteca sottostante, dando vita a un edificio a basso impatto visivo che, allo stesso tempo, sia visibile e riconoscibile come “spazio pubblico”.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

Vista Principale

La copertura vegetale e calpestabile è stata pensata come proseguimento del parco sovrastante e si modella secondo la pendenza del lotto tramite delle rampe “verdi” che connettono gli ambienti della Biblioteca agli spazi aperti del parco e alla Casa degli Alpini.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

Planimetria Generale intervento

Si tratta di un edificio bioclimatico di tipologia semi-ipogea che si sviluppa in parte sotto il terreno del parco esistente, dal quale emerge il volume interamente vetrato della sala lettura con orientamento a Sud. L’obiettivo è quello di creare un Landmark riconoscibile nel paesaggio capace di coniugare il rapporto tra l’architettura e l’aspetto culturale facendo emergere la loro reciproca importanza.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

vista dal parco

La grande sala lettura presenta una doppia altezza tramite una zona soppalcata andando così a creare una serie di relazioni spaziali e di affacci sia sul patio verde che sugli ambienti interni. La sala, a sua volta, racchiude un locale bioclimatico schermato da un sistema parasole con pannelli fotovoltaici. Il patio verde interno presenta una duplice funzione: connettere gli spazi interni e garantire l’illuminazione e la ventilazione naturale agli ambienti interrati.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

vista dal parco

Nello spazio esterno antistante la Biblioteca, viene rilocalizzato lo stemma degli Alpini, futura memoria del dono fatto dai Militi alla comunità di Briosco. 2. Caratteri generali Il progetto, nel corso della sua elaborazione, ha fatto emergere una serie di questioni che insieme ai dati programmatici, climatici, ambientali, topici, spaziali, funzionali ed estetici hanno contribuito alla sua composizione. 2.1. Il contesto La presenza della Casa degli Alpini nel lotto adiacente e la volontà di mantenere forte la componente verde prediligendo l’utilizzo dell’area a prevalenza parco, fanno emergere una stretta relazione tra l’esistente dell’intorno e il nuovo intervento, anche se l’idea portante del progetto non vuole essere quella di approfondire rapporti di carattere spaziale, tipologico e architettonico con l’edificato circostante ma piuttosto di far sì che la nuova Biblioteca, senza negare la sua importanza come edificio, sviluppi connessioni primarie con l’orografia del lotto sul quale si localizza

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

prospetto principale

2.2. L’idea L’elemento generatore dell’intervento progettuale è stato evidentemente dettato dalla morfologia del lotto su cui si è andato ad inserire l’edificio: partendo, infatti, da quello che era il limite di demarcazione del dislivello presente nell’area di forma piuttosto lineare, questo è stato ridisegnato dall’inserimento del nuovo edificio della biblioteca caratterizzato da una serie di prospetti articolati racchiusi sotto una grande copertura verde praticabile. Il patio verde interno rafforza l’idea di complessità dello spazio che dall’esterno si proietta all’interno creando un ambiente al “negativo”, sottraendo e moltiplicando le relazioni spaziali in una ridotta volumetria.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

interno della sala lettura

2.3. Gli spazi Tutti gli spazi dell’edificio sono raccolti sotto il tetto-giardino, generando una serie di rapporti: interno-esterno, alto-basso, coperto-aperto, aperto/interno-coperto/esterno. Questo è dovuto alla forte relazione con il patio sia attraverso un affaccio diretto, anche da diverse quote, che da quello che si può definire un “affaccio indiretto” dato da una maggiore illuminazione interna e complessità spaziale, originando, così, una relazione diretta con l’esterno anche nei suoi spazi ”più profondamente interni”. 3. Sostenibilità L’intero progetto è stato pensato sotto i principi dell’architettura bioclimatica sia da un punto di vista progettuale che nell’uso dei materiali naturali utilizzati e tecnologia di fonti energetiche rinnovabili. Proponiamo una biblioteca bioclimatica con l’obiettivo di essere un “edificio passivo” cioè in grado di produrre autonomamente l’energia di cui necessita.

Alessandro Caiello, Spyridon Andrikou, damiano rocchi, Alessandro Campioni — Nuova Biblioteca Comunale di Briosco

Pianta piano Terra

L’edificio semi-ipogeo presenta una copertura vegetale coibentata da uno strato di terra che riduce la perdita di calore di inverno e protegge dal calore estivo. Il volume della sala lettura fuoriesce dal terreno e cerca l’orientamento a sud proprio per trarne vantaggi bioclimatici derivanti dalla serra solare e dai parasole in pannelli fotovoltaici regolabili che hanno la duplice funzione di ridurre l’irraggiamento solare e di produrre energia. Tali pannelli sono stati integrati nel disegno del prospetto sud e sono stati pensati in prospettiva futura di poter essere sostituiti aumentandone il numero. Come impianto di riscaldamento-raffrescamento abbiamo optato per un impianto geometrico composto da una sonda geotermica e pompa di calore integrata ai pannelli fotovoltaici che garantiscono un elevato rendimento energetico.

Haus für Julia und Björn - Innauer-Matt Architekten

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Refining the place
The new house, clamped between a lime tree and a walnut tree, comfortably completes the small hamlet in which it is situated. Due to the inclination and the narrow nature of the premises, the clear layering of the building follows the contour lines and makes use of the sloping ground.

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

The entrance of the building is located on the first floor, guided by laterally entering light a staircase leads to the ground floor. Here, the living area spans across the whole building – eating, cooking and living. Two terraces open up under lime tree towards the east and walnut tree to the west. A capacious window with a bench offers a spectacular view of the village beneath and the surrounding mountain scenery. A stove divides the living area in the middle. The efficient wood burning stove functions both as production of hot water as well as heating.

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

On each floor, an enclosed service zone emphasizes the longitudinal alignment of the house. The walled zone distinguishes the living area from the ancillary rooms. Its spatial depth is visible in niches and relief- like protrusions. All furnishings and floors made from solid spruce, taken from the woods nearby, these elements alternate with hand-made plaster surfaces, produced on-site from light grey marble powder. Contrary to the spaciousness of the ground floor, the private retreats on the first floor are more densely organized, and a gallery-like extension to the roof, make the small rooms astonishingly generous.

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

The appearance of the house goes beyond what is merely practical. A lattice structure comprising of wooden rails encases the entire building. Although it functions as weather protection, it’s more a dress, carefully woven, both concealing and revealing at the same time. However, because the house is built in the countryside, the decoration is intentionally discreet but does not lose anything by the fact that the house is clearly structured, has a steep roof and structural elements such as roof cantilevers.

Floor Area 148m2
Site Area 845m2

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

Innauer-Matt Architekten — Haus für Julia und Björn

TERAMO SOCIAL HOUSING - RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI

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Il progetto prevede la realizzazione di due livelli di spazi pubblici, il primo a livello di via De Gasperi, con un fronte commerciale ed un largo marciapiede con aree di sosta temporanea, ed il secondo al piano inferiore accessibile sia da via De Gasperi che da via Campano. La residenza, situata sopra i due livelli pubblici, è organizzata in unità di dimensione contenuta, 6 unità di 4 piani più pianoterra. Si ripropone, quindi, il principio insediativo del quartiere esistente evitando di creare un fronte continuo che farebbe barriera rispetto alla visione del centro storico. Le due serie di unità residenziali sono collegate tra loro ai piani bassi in modo da servire tutti gli alloggi con un unico vano scala e ascensore per ogni coppia di edifici.

RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI — TERAMO SOCIAL HOUSING

RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI — TERAMO SOCIAL HOUSING

RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI — TERAMO SOCIAL HOUSING

RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI — TERAMO SOCIAL HOUSING

RICCISPAINI architetti associati srl, STUDIO MACOLA, Mosé Ricci, Claudia Di Girolamo, GABRIELE DI FELICIANTONIO, FABRIZIO CAPRIOTTI — TERAMO SOCIAL HOUSING

Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax - Alessandro Caiello, Bettina Balzano

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Importanza della questione dell’inserimento e della riqualificazione paesaggistica degli insediamenti produttivi dismessi

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

Inserimento progetto

La questione dell’inserimento e riqualificazione paesaggistica degli insediamenti produttivi dismessi è di cruciale importanza, nell’ottica della realizzazione di reti ecologiche, in quanto permette la mitigazione della scarsa riconoscibilità spaziale degli ambiti urbani contemporanei e il ripristino di spazio naturale sottratto in questo caso da un’attività produttiva ( la cava ) in funzione di una ricucitura con l’esistente. Ciò inoltre, come ovvio, ricade positivamente sull’appetibilità turistica dei luoghi:le bellezze “nascoste” vengono portate in primo piano e rese fruibili.

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

Planimetria intervento

Il consumo di territorio non è soltanto una questione legata al “paesaggio” come elemento di valore meramente estetico ed esterno alla nostra sfera umana, ma al contrario esso ci riguarda in maniera diretta, poiché la nostra sfera individuale più intima si trova in armonia con il proprio spazio naturale. Il problema della sicurezza del fronte di cava Riprendendo le osservazioni di Alberto Ferraresi sull’argomento, si può affermare che creare per quest’area un assetto stabile utile alla fruizione pubblica è possibile, ma occorre in primo luogo porre in sicurezza un fronte di cava tanto naturale quanto, per così dire, vivo per via delle frequenti possibilità di movimento e frana, particolarmente dalle bordure più alte della scarpata poste ad un’altezza di circa 30 m sul mare. Il rilievo e le rielaborazioni d’analisi hanno quindi permesso di censire zone diverse dell’area di cava, su cui intervenire nei modi più convenienti in funzione della specificità di ciascuno, quali fasciature, chiodature e reti ancorate nei tratti di fronte più aspro, mentre risultano più indicate sole barriere paramassi in rilevato a ridosso delle creste più basse, se non addirittura uniche risagomature del terreno finalizzate alla dissipazione dell’energia di rotolamento.  Uso del verde nella progettazione Aldilà delle questioni strutturali, in questo contesto l’ inserimento di fasce vegetate di mascheramento formate da vegetazione autoctona ( macchia mediterranea ) per la mitigazione dell’impatto visuale e, all’occorrenza, acustico degli insediamenti si pone come primo semplice elemento di intervento nella bonifica della base della parete a sud costituente la barriera invalicabile verso la zona più elevata e gli elementi costituenti il continuum artificiale carico di significati storico-artistici, come il faro di Bellavista e più a sud la torre spagnola di Portu Frailis, oltre agli elementi facenti parte del parco de S’Iscultura presenti nelle vicinanze. Se le piantumazioni, come effettivamente richiesto, vengono effettuate con specie autoctone, il comune può richiedere le piantine ai vivai regionali, che forniscono il materiale vegetale gratuitamente, realizzando un ulteriore risparmio. Impiantando vegetazione autoctona e mettendo in atto una gestione seminaturale, con arbusti e alberi ( quali corbezzoli, lentischi,olivastri, oleandri con apparato radicale non invasivo ), quindi rinunciando ad una gestione classica da aiuola con manutenzione intensiva, è possibile ottenere migliori effetti di mascheramento e naturalistici, nonché un risparmio sulla manutenzione.

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

Vista dei gazebi

Per i primi tre anni, l’impianto di specie autoctone va seguito con impegno nelle cure colturali, pena l’insuccesso, inoltre le fallanze, almeno entro certi limiti di percentuale (da definire) devono essere recuperate. Suggestioni derivanti dal luogo, dalla storia e dagli esempi contemporanei La continuità con la baia di cala Moresca viene ipotizzata lungo costa con un percorso estremamente “ leggero “ in legno quanto più possibile in piano. La collocazione del palco utilizzato durante le manifestazioni musicali è definita “ punto focale “ della composizione progettuale, spalle al mare e da cui si diparte a ventaglio una piazza pavimentata in basalto con fasce di granito sardo sabbiato a sottolineare la forma della piazza, che risente di un esempio classico quale piazza del Campo a Siena ovvero si propone come suggerimento di elementi tipici del luogo (conchiglia ). La conformazione degli scogli che si protendono nel mare suggerisce una direzione privilegiata per l’organizzazione delle attrezzature di balneazione, in rapporto con l’andamento delle attrezzature portuali e con la direzione della barriera a sud rappresentata dalla parete di cava.

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

Vista dell'avvicinamento al mare

L’accessibilità della zona di balneazione , a quota -2.00 mt sotto il livello della piazza, attualmente costituente una pesante discontinuità data la presenza di un muro di contenimento, è assicurata da una serie di gradonate di altezza 40 cm sul lato ovest, con possibilità di sosta, posto che la larghezza è di mt 1.00, e, proseguendo verso est, da una serie di percorsi in quota e di rampe in legno con pendenza massima dell’8%, che si agganciano ad una serie di elementi leggeri sempre in legno collegati da percorsi in piano o con pendenze non superiori all’8%, destinati alla balneazione in una situazione quanto mai accidentata come quella degli scogli rossi, sull’esempio delle realizzazioni di Alvaro Siza. Alcune realizzazioni esistenti ( gradini ) vengono conservate, ma la gran parte delle microstrutture esistenti ( muretti in pietrame, scalini etc. ) viene rimossa in favore di una accessibilità“ diffusa “ e sicura alla zona di balneazione La transizione fra l’attuale edificato e la nuova proposta viene risolta con un parcheggio e alcuni piccoli elementi di edificato in materiali a scarso impatto, volutamente contemporanee e con un aspetto leggero ma in grado di creare un fondale più che dignitoso al piazzale degli scogli rossi .Essendo queste attrezzature situate strategicamente il comune potrebbe ricavare da esse degli introiti a vario titolo, o sceglierne l’alienazione . Trattasi di 4 locali negozi, dotati di bagno e spazio magazzino, con dei bagni esterni fruibili da bagnanti e spettatori e una caffetteria – ristorante a doppia altezza, il tutto in legno, riproponenti il classico prospetto delle strutture leggere tipiche negli anni ’50 sulla spiaggia; mentre a ridosso della linea di separazione fra la quota della piazza e la zona degli scogli ad est sono stati previsti degli elementi modulari in tubolare d’acciaio coperti da tela impermeabile dotati di arredi fissi per la consumazione di un pasto al coperto.  Norme relative alla mitigazione dell’impatto acustico La legge quadro sull’inquinamento acustico 447/95 impone ai comuni di effettuare una classificazione del territorio di competenza in base ai livelli di emissione sonora corrispondenti alle attività che vi si svolgono. Prescrive tra le altre cose di evitare “l’accostamento critico” tra aree classificate come altamente rumorose e aree sensibili (residenziali, cimiteriali, ecc.), è definito critico un accostamento di aree che differiscono per più di 5dB di classe di emissione sonora. Nel caso obbliga all’inserimento tra queste aree di una fascia di territorio con funzione di cuscinetto larga 50m con qualità acustica tale da rendere graduale il passaggio con la differenza di qualità delle fasce preesistenti. Questa fascia verso l’abitato è stata parzialmente piantumata onde aumentare l’effetto insonorizzazione, mentre la disposizione degli alberi non ostacola l’eventuale deflusso degli spettatori verso la via di fuga, prevista ad ovest verso l’abitato e di larghezza notevole.  Sottostrutture. Si è volutamente mantenuta la differenza di quota fra l’inizio ( a monte ) e la fine della piazza, con pendenza circa del 2%, in favore di un buon processo di smaltimento delle acque meteoriche tramite un sistema di canalizzazioni periferico all’invaso, che raccoglie a monte l’acqua dal costone, a ridosso delle gradonate e la convoglia a valle verso un sistema continuo che prosegue verso la rete dell’abitato e , in parte, alimenta la lama d’acqua presente ad est. Separatamente, il tronco di smaltimento delle acque nere dai bagni e negozi, viene anch’esso convogliato verso la rete urbana. Per quanto riguarda l’illuminazione, i punti luce più importanti si sono localizzati verso il parcheggio, la zona di accesso e uscita, con elementi in altezza, e tutto attorno alle gradinate a monte, davanti ai negozi e in alcuni punti strategici della zona verde a est, con luci d’accento a terra da porre soprattutto dietro gli alberi per favorire la visione notturna della loro silhouette ovvero davanti a qualche esemplare particolarmente interessante, oltre che per illuminare i percorsi e gli eventuali ostacoli. Le attrezzature in legno sugli scogli e a mare dispongono di qualche punto luce a terra , mentre il lato est della piazza vera e propria è illuminato da elementi a terra, che rimarcano l’andamento delle fasce di granito, scelti fra quelli che non si limitano ad illuminare in superficie ma diffondono la luce anche in alto, per una fascia di una certa altezza , caratteristica utile per la deambulazione di persone a vario titolo in stato di handicap. Tutti gli elementi, compresi quelli in altezza, sono previsti a Led, una nuova tecnologia che garantisce al massimo la sostenibilità e il basso consumo.

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

Alessandro Caiello, Bettina Balzano — Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax

AFhouse - Giuseppe Raimondo

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Un’unità abitativa di circa 200 mq che fa della ricerca del minimalismo assoluto il suo punto di forza. Totem/contenitori bianchi e porte a tutt’altezza caratterizzano il piano superiore destinato alla zona giorno. Il piano inferiore, con un bagno completamente open, è dedicato al riposo e al relax

Giuseppe Raimondo — AFhouse

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