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An attic on the Gironde estuary - B O L D

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Densify the suburban fabric is one of the major urban challenges to preserve agricultural land, to deal with the real estate pressure and anticipate energy dependence. This densification must be possible with the addition of architectural qualities often lacking in order to restore the desire to live in these suburban areas.

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

View from the road

The Home housing a family of four children requires an extension: a versatile space for children music lovers and for practicing their instruments, without disturbing others; the family to gather around a campfire or a projection; to receive family and friends around a big table …

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

view from the garden

The bet here lies in building two overlapping extensions for almost the price of the first: a versatile space of 45 m2 opening onto a terrace and her equal as a second floor, without insulation. This area, identified as the attic itself opens wide, through a glazed strip, triggering stunning views of the surrounding vineyards and below the Gironde estuary. This attic is to be considered as a space and more scalable in time: playroom, guest room, office …

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

View from the road

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

view from the garden

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

bottom view

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

First floor

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

View first floor

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

View on second floor loggia

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

Second floor

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

View on the Gironde estuary

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

Site plan

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

Floor plan

B O L D  — An attic on the Gironde estuary

Cross section


Casa S_ - Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio

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Un fabbricato degli anni 70’, un interno “vanvitelliano “e 200 mq mal organizzati. Questo lo stato di fatto. Con un’operazione di “sventramento”, luce e ampi spazi stabiliscono un nuovo carattere, rassicurante ed etereo. L’interno e l’esterno si compenetrano, si lascia spazio all’essenzialità e alla quiete.

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Filomena Fusco, Giuseppe Mascolo_marasmastudio — Casa S_

Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona - Sara Gerini

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Il lavoro di tesi, il quale indaga la rigenerazione urbana ed architettonica del fronte mare della città di Ancona, si pone l’obiettivo di analizzare le dinamiche sociali, economiche e ambientali in atto, di cogliere gli aspetti maggiormente significativi per la progettazione ed attuarli in maniera accorta e consapevole nella proposta di riqualificazione. Effettuare una ricerca storica riguardo il lento e complesso percorso di creazione e sviluppo del porto commerciale, la cui evoluzione è stata spesso bloccata a causa di problemi burocratici, è stato il primo passo di analisi, per comprendere a fondo il motivo della attuale conformazione delle banchine e della destinazione d’uso. Successivamente, è stato necessario osservare con occhio critico ogni aspetto del sito, dal punto di vista morfologico e climatico, in quanto il progetto non deve risultare una mera esercitazione stilistica dell’ingegnere, ma una conseguenza naturale dell’analisi accurata del luogo, delle caratteristiche peculiari da valorizzare e delle problematiche da risolvere. Per il progettista, inserire un nuovo sistema in un contesto esistente, che sia urbano oppure architettonico, equivale a comportare modificazioni di larga scala, incentivando commerci o sviluppando nuove tipologie di attività: per questo motivo occorre studiare i fattori in gioco, promuovendo campi in continua evoluzione, creando nuove strutture in grado di rispondere a nuove richieste, seguendo i passi di una società in continua evoluzione. Per tale motivo, il terzo passo è stata un’indagine riguardo i maggiori settori in crescita, quali il turismo, soprattutto quello traghettistico, e il campo culturale, in cui le Marche vantano un primato nazionale per quanto riguarda i trend positivi. Contemporaneamente si sono considerati le necessità richieste dall’insediamento di queste nuove attività e dalle carenze dimostrate dalla città, quali strutture alberghiere, parcheggi auto, locali di ristoro e commerciali, residenze di varia metratura, per adeguarsi alla variazione sociale. L’idea che ha guidato lo sviluppo del lavoro è stata quella di limitare l’intervento di nuova costruzione, per quanto possibile, sfruttando l’edificato esistente, ovvero le due strutture di silos, e ridurre l’impatto invadente di nuovi edifici, adottando soluzioni ecosostenibili. L’attenzione è stata focalizzata alla creazione di spazi vivibili, fruibili da ogni tipologia di utente, con alti livelli di comfort, sfruttando accorgimenti naturali, come un corretto orientamento, un utilizzo mirato delle schermature solari, una scelta consona dei materiali, una localizzazione del verde conforme alle esigenze di ombreggiamento. Attraverso questo metodo procedurale, per passi successivi e sempre maggiormente approfonditi, si sono affrontati i principali temi di interesse per il progetto architettonico, cercando di includere le maggiori problematiche, quali la sicurezza, il risparmio energetico e il comfort percepito dall’utente.

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

Planivolumetrico

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

Prospetti

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

Sara Gerini — Laboratorio tesi di laurea - Porto di Ancona

tria - Giuseppe Mascolo_marasmastudio, Filomena Fusco

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Poltrona in cuoio cucito a mano, montato su una struttura in tondi in ferro nero. La finitura del cuoio è personalizzabile.

Giuseppe Mascolo_marasmastudio, Filomena Fusco — tria

Il telaio si complica e l’ossessione per i tralicci prende forma. Una poltrona nuda, vestita dove serve…

Giuseppe Mascolo_marasmastudio, Filomena Fusco — tria

Giuseppe Mascolo_marasmastudio, Filomena Fusco — tria

Giuseppe Mascolo_marasmastudio, Filomena Fusco — tria

Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale - danilo rinaldi

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INDICE: 1. premessa, la piega. 2. Il concept progettuale, la doppia dimensione ed il suo continuo. 3. Tecniche costruttive e materiali utilizzati. 4. Integrazione nel contesto storico urbano. 5. Riepilogo dimensionale.

danilo rinaldi — Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale

render di progetto

1. Premessa. “Supponiamo per un momento che l’architettura possa essere concettualizzata, come un nastro di Moebius, come continuità ininterrotta tra interno ed esterno. Che effetto avrebbe questo sulla visione? Gilles Deleuze ha proposto tale tipo di continuità con la sua idea di <>. Per Deleuze, lo spazio ripiegato costruisce un nuovo rapporto tra <> e <>, figura e piano, interno ed esterno. Tutte strutture articolate dalla visione tradizionale. A differenza dello spazio della visione classica, l’idea di spazio ripiegato si sottrae all’inquadramento e punta invece su una modulazione temporale. Lo spazio ripiegato non privilegia più la proiezione planimetrica, ma si riduce in una curvatura variabile”. Peter Eisenman, architetto di fama mondiale, commenta così il pensiero di uno dei più influenti filosofi del ventesimo secolo, e prosegue: “Lo spazio tradizionale può essere considerato <>: funziona,protegge, è significativo, inquadra, è estetico. La ripiegatura è invece un movimento che va dallo spazio <> allo spazio <>. (...) Lo spazio ripiegato è un tipo di spazio <>, che riguarda quegli aspetti che non sono più associati all’ effettivo, che sono molto di più della ragione, del significato, della funzione”.

danilo rinaldi — Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale

spaccato prospettico

2. Il concept progettuale, la doppia dimensione ed il suo continuo. Il concept adottato nel progetto, propone, così come ottimamente espresso da queste autorità in campo filosofico ed architettonico, una soluzione progettuale in chiave moderna, in sintonia con l’ epoca contemporanea, eppure integrata in maniera armonica e sostenibile con il contesto storico/urbano di riferimento, che rappresenta il “genius loci” con cui è necessario confrontarsi, e che bisogna valorizzare in maniera dialettica, e non mimetica o addirittura ossequiosa e svilente. Di fatto, l’ elemento principe della proposta, è ciò che non si vede al primo impatto: la rampa, elemento scultoreo che si fa “glutinum”, cioè collante tra le due dimensioni contrapposte esterno/interno, dichiarato/celato, pubblico/intimo, grazie alla sua fluidità dinamica e tagliente al tempo stesso, che fa della piega una tecnica architettonica. Essa unifica e collega, fisicamente ed idealmente, il piano della piazza e quello interrato della cisterna, in una passeggiata suggestiva e panoramica che accompagna la discesa alla scoperta del manufatto storico. La funzione di contenitore rappresentato dalla cisterna, viene omaggiato dalla passerella/pontile, sollevata di circa 50/60 cm dal piano pavimentato della cisterna, al di sotto della quale uno strato d’ acqua fa eco all’ antica funzione, ed è occasione scenica per inserire puntualmente dei giochi di luce che, rifrangendosi e rifrettendosi nell’ acqua, riverberano all’ interno dell’ intera struttura come un suono muto, fatto di dinamismo fluido e colore. La suddetta passerella permette la visitabilità dell’ intera struttura anche a chi ha problemi di mobilità, grazie ad un ascensore che collega direttamente la piazza col piano interrato flottante, consentendo una fruizione ottimale e l’ apprezzamento di allestimenti e mostre tematiche che molto agevolmente possono essere ospitate al suo interno.

danilo rinaldi — Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale

fotoinserimento

3.Tecniche costruttive e materiali utilizzati. Le strutture così come sono state concepite, mirano a non intaccare i manufatti esistenti, ma piuttosto vi ci affiancano, in segno di rispetto e armoniosa convivenza tra ciò che esiste, e ciò che si appresta ad dialogare con l’ esistente. Nello specifico la struttura ricettiva esterna,p otrà ancorarsi lateralmente ai paramenti murari esistenti, grazie ad una fondazione a plinti, che come una “L” avvolge l’ angolo dell’ ideale volume interrato. La parte calpestabile che si inscrive dell’ ipotetico triangolo che si andrà a formare, potrà essere sorretta a sbalzo, grazie alle doti di leggerezza e flessibilità che le strutture in acciaio permettono, essendo strutturate in tralicci saldati e quindi di estrema affidabilità strutturale. La scalinata, realizzata in acciaio Corten, necessita invece di una fondazione a plinto nella parte bassa, in corrispondenza della curva a gomito, e di semplici ancoraggi nei punti di appoggio in entrata ed in uscita dalla rampa, interessando così in maniera minima le murature esistenti, e concentrando il carico in un unico punto. La passerella/pontile, è anche essa sorretta da tralicci scatolari in acciaio che ripartiscono il peso direttamente sul piano calpestabile della cisterna, necessitando solamente di ancoraggi che stabilizzino la piattaforma. La difficoltà dettata dal raggiungimento del cantiere, obbliga a privilegiare elementi smontabili ed il più possibile modulari, permettendo la calata in basso dei materiali, e la successiva saldatura di piccoli elementi che vanno a costituire un intero. Nella scelta dei materiali, si è tenuto conto di tali difficoltà, optando per soluzioni che hanno al tempo stesso carattere di temporaneità e leggerezza.

danilo rinaldi — Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale

pianta piano interrato

4.Integrazione nel contesto storico urbano. In rispetto del contesto storico, e considerate le esigenze di integrazione tra l’ esistente ed il nuovo, la proposta progettuale mira ad amalgamarsi il più possibile con ciò che la circonda, tentando al tempo stesso di imprimere sulla pelle della città un ‘impronta in chiave moderna di un elemento che di per sèè classico, cioè la ristrutturazione, la riscoperta ed il riutilizzo del patrimonio storico. Il gesto scultoreo, che da solo si cristallizza e diventa funzionale all’ esigenza turistico ricettiva, ne giustifica l’ apparente discesa distonica valorizzando ed accentuando i rispettivi caratteri temporali dei due universi/piani paralleli, il moderno e l’ antico. Essi dialogano e si esaltano nella contrapposizione se sono in costante equilibrio, e non tentano di prevaricare l’ identità dell’ altro, e ciòè possibile solo in rapporto alla scala metrica che ne innesca il confronto. Il dentro tenta di essere un tutt’ uno con il fuori e viceversa, ed il dinamismo plastico scaturito nell’ informe, destabilizza inizialmente la concezione cartesiana della mente umana, avvicinandoci però in maniera molto più veritiera alla natura, ed in parte alla geometria spontanea e pluriassiale della città.

danilo rinaldi — Valorizzazione della cisterna borbonica del Comune di Formia (LT), menzione speciale

render interno

5. Riepilogo dimensionale.

superficie struttura esterna:     17,00 mq
superficie passerella/pontile:     162,00 mq
dimensione ascensore:         1,30 m x 1.70 m
larghezza variabile rampa:    1,50 m - 1,70 m

PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT - Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto

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PARCO URBANO– Le aree destinate al parco urbano si collocano lungo il rio Paisa e il fiume Livenza ed hanno perciò una grande valenza dal punto di vista paesaggistico. Alcune sono già oggi utilizzate ed attrezzate, per esse si propone sostanzialmente il mantenimento dello stato attuale e il miglioramento dell’accessibilità attraverso una loro più stretta connessione. Tali aree sono: il giardino dell’Ortazza, l’area verde di Prà Castelvecchio e l’ambito dei mulini lungo via Carducci. L’area, quindi, che risulta maggiormente trasformabile e che assume un ruolo strategico nella ridefinizione dei percorsi di connessione, è quella dell’ex Oratorio dove si prevede un intervento di maggior riorganizzazione delle funzioni, a partire dallo spostamento delle strutture sportive esistenti nell’area del parco dello sport. Lungo il nuovo percorso ciclo/pedonale di progetto troveranno posto, in appositi spazi pavimentati in legno e secondo un’organizzazione a “cluster”, le attrezzature per il gioco dei bambini e dei ragazzi. Una nuova passerella collegherà l’area dell’ex Oratorio con Prà Castelvecchio e quindi con il centro storico. Su via Carducci, sempre a partire dall’ex Oratorio, un percorso ciclo/pedonale si affiancherà all’area dei mulini e condurrà alla passerella di accesso al parco dello sport che inizia su via Cartiera Vecchia. Per quanto riguarda l’area golenale del rio Paisa, collocata tra via Cartiera Vecchia e la ferrovia Sacile-Gemona, si prevede una destinazione esclusivamente naturalistica, come parte integrante del costituendo Bosco Urbano.

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

PARCO DELLO SPORT– L’area progetto è caratterizzata dalla presenza di chiari elementi di delimitazione, il rio Paisa a nord, la ferrovia Venezia-Udine a sud e la ferrovia Sacile-gemona a ovest. Il rio Paisa qualifica dal punto di vista paesaggistico l’intera area, mentre le due infrastrutture ferroviarie costituiscono delle barriere fisiche molto forti che limitano l’accessibilità dell’area. Il progetto si sviluppa a partire dall’assunzione della nuova strada di previsione, “gronda est”, quale asse ordinatore nella distribuzione degli impianti sportivi e nell’organizzazione dei percorsi di accesso. E’ ovvio che tale infrastruttura avrà un impatto fisico e visivo molto forte sull’intera area. Per mitigare tale impatto il progetto prevede di caratterizzare il perimetro della strada con terrapieni alberati che, oltre a ridurre il rumore, diventeranno elementi caratterizzanti il nuovo paesaggio. La dimensione di tali terrapieni sarà determinata dalla scelta della modalità di superamento della ferrovia Venezia-Udine: con sovrappasso o sottopasso. Il progetto è stato sviluppato a partire dalla scelta di superare la ferrovia con un sovrappasso, perché ci sembrava la soluzione migliore e definitiva in relazione ai problemi di allagamento che riducono la funzionalità dei sottopassi esistenti. Questa scelta, comunque, non incide significativamente sulla struttura complessiva del progetto che può funzionare anche con un sottopasso, con minimi aggiustamenti relativi all’altezza dei terrapieni alberati e al percorso di collegamento con l’area delle piscine, che potrà essere spostato a sud a margine della strada in costruzione. Le strutture sportive sono organizzate in due parti ben distinte: a est dell’asse viario si trovano gli impianti per lo svolgimento di sport all’aperto, mentre a ovest si propone la realizzazione di una piscina coperta e una scoperta. Le strutture sportive a est sono così articolate:

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

PLANIMETRIA GENERALE

due campi da calcio: il più grande delle stesse dimensioni di quello dell’ex Oratorio, il più piccolo dedicato al calcio dei ragazzi; quattro campi da tennis; uno skatepark; una piattaforma polifunzionale; una pista per pattini a rotelle o roller; un boschetto con campi di bocce; un’area gioco per bambini; una palestra di arrampicata.

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

AREA EX ORATORIO

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

PASSERELLA PRA' CASTELVECCHIO

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

AREA DELLE PISCINE

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

AREA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI ALL'APERTO

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

PALESTRA DI ARRAMPICATA

Gino Fasan architetto, MARIO TUSSET, Orieta Zoratto — PARCO URBANO E PARCO DELLO SPORT

AREA DEL CASTELLIERE

Apartamento MT - Francesco Picciallo, Inara Palinkas

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Quando o jovem casal de Campinas adquiriu o apartamento de 96 mq, não havia dúvidas quanto ao primeiro passo a ser dado: uma completa reforma. O trabalho ficou a cargo do Escritório de Arquitetura BRITA, dos arquitetos Inara Pálinkás e Francesco Picciallo. Amantes de Design e de referências arquitetônicas modernas, os clientes desejavam um apartamento próximo ao conceito de Loft americano, com espaços integrados e continuidade visual. Deste modo, a principal preocupação dos arquitetos para a reforma foi eliminar barreiras entre o Living, a Sala de Jantar, a Cozinha e o Home Office. Algumas paredes foram retiradas e a estrutura evidenciada ao manter pilares e vigas em concreto aparente. Essa atitude conferiu um caráter contemporâneo ao apartamento, fortalecido pela parede de tijolos à vista com junta seca, evidenciada pela iluminação indireta, e piso vinílico. A cozinha americana tem seu espaço delimitado pela bancada em Silestone Cinza, o mobiliário desenhado pelos arquitetos foi feito sob medida, com coluna forno e refrigerador preto Brastemp. A decoração segue o estilo adotado nos ambientes adjacentes, em que os tons de cinza contrastam com pequenos detalhes em cores mais fortes presentes em objetos de estilo retrô, como o frigobar da Brastemp. Os banhos social e suíte também foram totalmente transformados, priorizando a luminosidade com uso do branco no revestimento do Box e na bancada em Nanoglass, contrastantes com tonalidade fendi no piso e nas paredes. Louças e metais DECA. Na suíte, respeitando uma das solicitações do casal, foi projetado armário com porta central em vidro refletivo com TV embutida. Portas de correr em MDF com puxadores assimétricos em baixo relevo, conferem um toque de originalidade ao ambiente.

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Francesco Picciallo, Inara Palinkas — Apartamento MT

Sushi Pearl - PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis

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Inspired in the traditional Japanese sushi bar, Sushi Pearl fusions the traditional Japanese essence with the simplicity of the contemporary lines.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

Behind a traditional facade, the client is transported to the traditional sushi bar. With passion in the details, this small project of 65sqm, was designed to maximize the areas without compromising comfort or function. The glazed transparent entrance, together with the big glass window, provides the necessary natural lighting to the space as the flexibility to open the glass window for the summer days, thus opening the space to the exterior.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

Entrance Detail

Inside the comfort to the space is brought by lowering the ceiling height, with the use of suspended betula wood beams across the restaurant, suspend lighting appear between each wood beam to provide the exact illumination to each table. On the sides, bellow the small white stones, hidden floor lighting brings warm and depth to the space, showing attention to the controlled lighting.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

The sushi-bar designed in betula wood represents an essential element to the project, referencing traditional sushi bar, where you can sit directly in front of the sushi-man. The always present materials, the betula wood, the small white stones and the clear gray concrete, blend perfectly the warm traditional spirit with the contemporary cleanness of the space. Behind the traditional shoji-screen, you can access the bathrooms where in front of bamboo elements you find a specifically design washbasin in betula wood and LG Hi-Macs, in the back wall of the bathroom, you can discover the sushi pearl monogram carved in wood.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

All the furniture’s, sushi-bar, doors, chairs, tables, washbasin where specifically designed and detailed for Sushi Pearl. Blending the architecture with the design and branding of the project, done in partnership with Triplesky, was essential from the first day.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

Sushi Pearl is presented as the pearl of sushi, where in a distinctive designed space, you can try from trendy fusion-sushi to traditional sushi flavors.

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl

PLAN Associated Architects, Matias Dos Reis, Liliana Reis, Luis Caetano, Carla Reis — Sushi Pearl


Ristrutturazione Ediliza - Neno Begovic

PIZZERIA MEGUSTA - Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione

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Arredi e rivestimenti in legno non trattato, superfici in cemento lasciato a vista, un pavimento dall’effetto optical, ecco gli ingredienti per una buona ricetta tradizionale rivisitata da un progetto contemporaneo Il gruppo di architetti formato dai KANZ (Antonella Maione e Mauro Cazzaro) + Nicola Feriotti ridisegnano lo spazio intorno alla pizza creando un’esperienza da vivere con tutti i sensi Rivestimenti e tavoli in legno di quercia non trattato, elementi originali in cemento lasciato a vista, superficie ruvide e al contempo calde, come un buon impasto appena sfornato, perché i dettagli di un buon progetto sono importanti come gli ingredienti di una ricetta ben riuscita.

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

E’ questa l’esperienza che Kanz (Antonella Maione e Mauro Cazzaro) + Nicola Feriotti hanno voluto trasmettere nel ridisegnare una pizzeria dalla tradizione consolidata a Sottomarina (Venezia). Il disegno qui è totale, non si limita alla progettazione degli spazi, né si ferma alla definizioni delle superfici, ma si spinge fino all’ideazione dei corpi illuminanti in vetro disegnati ad hoc, alla realizzazione di sedute originali ispirate dai pallet, al bancone e al forno sferico in cemento lisciato, agli arredi fissi in legno, per finire con gli elementi meramente decorativi. Il legno di quercia che riveste le pareti e che compone gran parte degli arredi è sicuramente il protagonista indiscusso dello spazio, ma lentamente tutti gli altri dettagli emergono allo sguardo e alla coscienza dello spettatore/commensale, per creare un quadro equilibrato e completo.

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

ingresso MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Il giusto dosaggio degli elementi/ingredienti come le grandi vetrate trasparenti, il cemento, il ferro, la ceramica policroma accostati al legno, concorrono a creare uno spazio al contempo arioso, tecnico e caldo.

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

sala MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

photo Wizardandblonde Nicola Feriotti

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

sala MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

veranda MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

bagno MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Nicola Feriotti, Mauro Cazzaro, Antonella Maione — PIZZERIA MEGUSTA

bagno MEGUSTA pizzeria Sottomarina Venezia

Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo - STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli

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L’adeguamento dell’edificio storico di Casa Betania alle nuove esigenze funzionali si configura a tutti gli effetti come un’importante occasione di riqualificazione urbana in cui convivono aspetti storici, architettonici, urbanistici e di attenzione alle risorse ambientali. Il progetto denominato “Trasparenze Eclettiche”è fondato su un’impostazione strategica basata su due scelte fondamentali e più precisamente: 1. non aggiungere alcuna volumetria edilizia all’interno del parco, valorizzando lo storico rapporto pieno/vuoto tra l’edificio e il relativo spazio aperto; 2. far coincidere il rifacimento del vecchio tetto degradato dell’edificio con la realizzazione di un volume vetrato; si tratta di una serra solare che da un lato rende l’intero edificio energeticamente più efficiente e dall’altro rafforza il carattere eclettico di Casa Betania.

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

STUDIO74, ALICE LUSSO, Alberto Altavilla, Alessandro Garnero, Stefano Averame Architetto, Barbara Arciuolo, Roberto Garelli —  Ristrutturazione della nuova sede dell’Associazione Confindustria Cuneo

living - Lorenzo Loiacono

Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach - cukrowicz nachbaur

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The idea for the new headquarters is based on the principle of a continuous car park. The new building reacts with a two-storied building on pillars to the situation of the parked trucks. The structure is situated on the most north-eastern corner of the site and is positioned slightly away from the road. The new headquarter generates a closure of the existing patio-like situation and through its precise definition it enables a clear differentiation from the neighboring residential area. The two-storey planar conception of the office building with its affiliated patios creates a sound and true to scale integration in the heterogeneous environment. The contents corporate value and global acting are translated through the motif of extension. Taking the headquarters off the ground allows a free view from the offices and the lounge area over the parked trucks. Simultaneously the building’s function as corporate headquarters gets legible. An emphasized entrance situation leads the visitor via a spacious, two-parted ramp element to the first floor. The two-storey composition generates flat hierarchical structures and promotes internal communication through the informal exchange between the workers. The interior transparency conveys a generous atmosphere; the chosen conception offers a spatial experience to visitors and users, showing a spatially translated prospect of the global network of Gebrüder Weiss.

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

Team Design: Andreas Cukrowicz, Anton Nachbaur-Sturm, Christian Schmölz, Simon Metzler Team Project: Martin Ladinger [PL], Julia Grund, Anika Kienzle, Anton Nachbaur-Sturm, Andreas Cukrowicz Client: Gebrüder Weiss GmbH Lauterach Competition 2011 1st Prize, Completion 2012-14

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

cukrowicz nachbaur — Headoffice Gebrüder Weiss Lauterach

Ecclettismi - stefania caputo

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Restyling di un appartamento di lusso a Milano, dove l’amore per il gusto classico della proprietaria aveva bisogno di un nuovo ordine di distribuzione interna. Arredi antichi si confrontano un ambiente riletto in chiave moderna dove i colori dettano stile.

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

stefania caputo — Ecclettismi

Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant - cukrowicz nachbaur

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After a catastrophic fire, the carpentry workshop and biomass power plant serving Mehrerau monastery and its nursing home had to be rebuilt. The surroundings are defined by large, open meadows, forests and the uninterrupted expanse of Lake Constance to the north. The architecture of the existing monastery, including nursing home and residential quarters, influenced the new design. The few original features spared by the fire, such as the emergency power generator and the parts of the biomass system, were the first to be designed into the new building. Aside from economy, perfect spatial organisation of the processes within was an especially important design criterion. The design adopts the monastery’s characteristic closed and semi-open inner courtyards, while also reflecting the assertive proportions of its buildings. The timber construction contrasts with the masonry used elsewhere in the monastery, identifying the new building’s secondary function. The facade is clad in robust vertical timber beams.

cukrowicz nachbaur — Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant

Design Team: Andreas Cukrowicz Project Team: Michael Abt [PL], Stefan Abbrederis, Clemens Hämmerle, Anton Nachbaur-Sturm, Andreas Cukrowicz Client: The Cistercian Abbey of Wettingen-Mehrerau, Bregenz Building Manager: I+R Industrie- und Gewerbebau GmbH, Lauterach Concept 2012, Construction 2013

cukrowicz nachbaur — Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant

cukrowicz nachbaur — Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant

cukrowicz nachbaur — Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant

cukrowicz nachbaur — Mehrerau Monastery Bregenz Carpentry workshop and biomass power plant

MEHR 16@Adolf Bereuter for cukrowicz nachbaur architekten


Appartamento CBS - Gabriele Pitacco Architetto

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Vivre ensemble è il titolo della serie di conferenze tenute da Roland Barthes alla Sorbona di Parigi sul tema dei ritmi individuali nel vivere assieme. È appunto sul tema dei ritmi e dei luoghi del vivere la casa che si è voluto sviluppare questo progetto di ristrutturazione.

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Particolare del bagno degli ospiti.

Nell’immaginare la vita di una giovane coppia con due figli (un maschietto ed una femminuccia più piccola) si sono voluti creare degli spazi dove stare tutti assieme e degli spazi privati dove coltivare i propri interessi e la propria privacy. Per questo motivo la zona living è la più ampia possibile ed accoglie gli spazi per cucinare, mangiare assieme e rilassarsi in uno spazio unico dove interagire, dove fare cose diverse contemporaneamente (papà cucina e chiacchiera con il piccolo che apparecchia mentre la mamma è al telefono e la piccola gioca sul divano) stando tutti assieme. Discorso inverso, invece, per quel che riguarda la zona notte, dove le camere, tutte doppie, sono filtrate dagli spazi comuni a tutta la famiglia non solo dal disimpegno per renderne gli spazi il più possibile autonomi ed indipendenti sia fisicamente che percettivamente (e grandi abbastanza per giocare da soli che con altri bimbi).

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Zona living, vista verso il terrazzo.

Lo stato di fatto poneva pochi spunti, numerosi vincoli e anche maggiori problemi. Per questo si è optato per un progetto in grado di riportare la razionalità nelle forme ed uso ricco dei materiali.

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Piante stato di fatto e di progetto

Tutte le stanze sono di forma regolare, con proporzioni e profondità studiate per sfruttare l’orientamento, massimizzare la penetrazione della luce naturale e rendere piacevole lo stare. Dall’ingresso si accede direttamente alla grande zona giorno di più di 50 mq. Il soggiorno è un grande rettangolo su cui si aprono, sui lati corti opposti, le finestre e le porte-finestre per portare il soggiorno all’esterno nel grande terrazzo con vista mare e garantire una ventilazione ed un raffrescamento naturale d’estate. La diversa pavimentazione in legno a doghe larghe ed in gres porcellanato color tortora definisce ambiti diversi per svolgere le attività diverse del vivere assieme. Gli arredi, già scelti per un’altra abitazione, vengono riadattati ai nuovi spazi e si incastrano con precisione tra gli elementi strutturali e le porte che, lungo i lati lunghi, in un sistema studiato al centimetro, si aprono verso la cucina, il piccolo terrazzo di servizio e la zona notte. Un nucleo di servizi raccoglie la cucina ed i bagni e crea un core duro, attorno al quale corre una fascia di resilienza che separa zona living dalla zona notte.

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Fascia di resilienza.

La semplicità delle forme rende il progetto personalizzabile ed adattabile. Personalizzabile perché vuole che l’architettura non assuma il controllo di ogni singolo aspetto del progetto, ma diventi uno sfondo neutro capace di accogliere gli oggetti e le scelte (anche non condivise) dei committenti, offrendo degli spunti senza voler definire ogni elemento. Adattabile perché flessibile ai potenziali cambiamenti futuri della famiglia permettendo di suddividere o unire ulteriormente gli spazi o cambiare la destinazione d’uso delle stanze.

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Bagno degli ospiti

Particolare attenzione è stata posta nella scelta dei materiali, non solo come soluzioni di pregio, ma studiando attentamente il loro uso in funzione del senso del progetto. Per questo anche materiali resistenti e dal costo contenuto assumono un valore diverso perché convogliano l’idea di progetto, proponendo modi d’uso ricchi e stimolanti.

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Zona living

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Zona living

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Zona living

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Camera della femminuccia

Gabriele Pitacco Architetto — Appartamento CBS

Camera dei genitori

Retorica figurativa - Daniele Zerbi

Fundación Casa Wabi - Tadao Ando

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Fundación Casa Wabi is an interdisciplinary art center whose purpose is to foster the ex-change of ideas between national and international artists from various disciplines and practices.

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Designed and cosntructed by the Japanese architect Tadao Ando, the foundation has a priviledge location, situated between the mountains and the Pacific Ocean and few minutes from Puerto Escondido in the Oaxaca state of Mexico.

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Our facilities include six private bedrooms, two shared studios, a multipurpose hall, a screening room, an exhibition space, many leisure spaces and a sculpture garden. The term wabi comes from the japanese wabi sabi, an aesthethic ideal and way of life that finds beauty in imperfection, impermanence, the accident and nature’s profoundness.

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Fundación Casa Wabi is a project where residents are exposed to a unique setting for their creative and professional development.
All our programmes arise from the interaction between artists, art and the people from the local communities.Our programmes are:
• Residencies
• Community
• Garden
• Film

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

We are an active site, different from the traditional museum or gallery, where exchanges between art and the social take place. We pursue trough our programmes to stimulate the interaction between the community, nature, architecture and contemporary art.

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

Tadao Ando — Fundación Casa Wabi

AISTHESIS - All’origine delle sensazioni - Robert Irwin, James Turrell

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Luce, percezione e spazio: questi gli elementi fondanti della sperimentazione di Irwin e Turrell che hanno condotto i due artisti verso un approccio mai tentato prima nella storia dell’arte. Le caratteristiche del loro lavoro avevano da subito interessato il collezionista milanese Giuseppe Panza di Biumo che era rimasto affascinato dal contesto di una città come Los Angeles: dalla natura e dall’ambiente che la circondano, dall’immensità degli spazi, dalla purezza della luce e dei colori, nonché dalla vitalità e trasversalità delle ricerche.

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

I due artisti sono presenti nella Collezione di Varese già dagli anni Settanta (Villa Panza è l’unico museo che ospita in Italia alcuni loro lavori site-specific) grazie alla lungimiranza di Giuseppe Panza che commissionò loro i memorabili interventi – Varese Portal Room, Varese Scrim, Varese Window Room (1973) di Robert Irwin e Lunette, Sky Space I e Virga (1974) di James Turrell – tutte opere che hanno segnato in maniera definitiva la relazione tra l’uso dell’architettura e la creazione di nuove esperienze visive.

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Per questa importante esposizione Robert Irwin e James Turrell hanno realizzato opere pensate appositamente per gli spazi della Villa. Per la Scuderia Grande Turrell ha ideato un nuovo Ganzfeld: ambiente ampio, chiuso e senza soluzione di continuità. Al suo interno le sofisticatissime luci programmate in uno spazio apparentemente vuoto impediscono agli occhi del visitatore di “attaccarsi” a qualsiasi superficie, rendendo quindi difficile percepire la differenza tra le sensazioni visive generate internamente ed esternamente. Il termine tedesco Ganzfeld (che in italiano si traduce campo totale) indica in psicologia una tecnica di deprivazione sensoriale volta a verificare le capacità di percezione extrasensoriale umana, Attraverso la creazione di un campo visivo omogeneo l’artista indaga i fenomeni percettivi: “Non si è più sicuri di quale sia l’alto e quale il basso” dice James Turrell “Sono interessato a un nuovo paesaggio senza orizzonte”.

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

In occasione della mostra, Robert Irwin ha invece progettato – a distanza di quarant’anni dal suo primo intervento a Varese – una nuova installazione site-conditioned dal titolo Villa Panza 2013 in un ideale dialogo con il Varese Scrim del 1973, che si trova in perfetta corrispondenza al primo piano nei Rustici della Villa. Occupando l’ambiente della Limonaia, l’artista ha creato uno spazio puro modellato dalla luce naturale e da un velario che disegna in modo geometrico e ritmico una via simile a un labirinto – simbolo enigmatico e cifra stilistica molto cara a Irwin – pensato per evocare l’incessante ricerca di un percorso e di un lavoro interiore dell’uomo. “L’intenzione di un’arte legata alla percezione” dice Irwin “consiste semplicemente nel capire oggi un po’ di più rispetto a ieri.”

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

La mostra è stata organizzata dal FAI– Fondo Ambiente Italiano con il Los Angeles County Museum of Art (LACMA), dal 27 novembre 2013 al 8 dicembre 2014 a Villa Panza.
Il progetto espositivo è stato realizzato in collaborazione con il Guggenheim Museum di New York, il Getty Research di Los Angeles e l’Archivio Panza di Mendrisio.

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Robert Irwin, James Turrell — AISTHESIS - All’origine delle sensazioni

Bamiyan Cultural Centre - Maxim Calujac

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project team: Oleg Budeanu, Andrei Vatamaniuc, Ina Borozan, Irina Dubinschi

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Main view

The project aims to reveal the embroidery of green field into the Cultural Centre territory, tend to imply a combination of anthropomorphic forms that repeat Buddha’s cliffs and Islamic symbolism under the entrance wall. External design the elevation define the aspectual line of the mountain, also the lines which are going through the wall can be interpreted as those cultures which lives in the valley, and the fact that they all can meet in one place; that they can be unified by one architectural form and spatial articulation of it.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Entrance to the Exhibition

From the main entrance to the territory, a view will be open to locals and visitors, the path will snake according to the riverside until the entrance to the proper building of the Centre. Walking by this meandering way, people will open a great atmosphere, given by natural paths of the river side.Artwork combines natural image across the first building territory, which leads to the synchronisation of the Valley’s specific typology.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Whole upper building will contain the forms and patterns of local environment. The line of the elevation may be interpreted from one side as austere design but also it is repeating the entire aspectual form of the valley.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

The relief allow securitization of the territory, the building situated at the bottom repeat the tectonic of the cliffs situated at the mountain in front view, and the area in front of the building will have the function of a garden which will have the role of social activity as an open space.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

The exhibition hall will be connected with the tea house, and the view will give opportunity to see not only the view over the mountain but also over the whole valley, the hall as well as tea house will be provided with daily light.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Bellow building will include the line of necessary spaces for workshops, classrooms and performance hall located at the foundation of the sharped relief which passes across the upper area to the below zone.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

The line of the lower construction will be covered by a roof which will represent a green strip until the end of the below area, also the lighting will be supplied by skylights from the top of the building.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

The strait of the Cultural Centre proposal was oriented to rebuild the prototype of the valley in it. To transpose the feeling of mountains presence, and their giant niches which appear like a natural shield bounding, in which the rock have the role of home at the same time.

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

General plan

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

Maxim Calujac — Bamiyan Cultural Centre

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