INDICE:
1. premessa, la piega.
2. Il concept progettuale, la doppia dimensione ed il suo continuo.
3. Tecniche costruttive e materiali utilizzati.
4. Integrazione nel contesto storico urbano.
5. Riepilogo dimensionale.
render di progetto
© danilo rinaldi . Published on February 25, 2015.
1. Premessa.
“Supponiamo per un momento che l’architettura possa essere concettualizzata, come un nastro di Moebius, come continuità ininterrotta tra interno ed esterno. Che effetto avrebbe questo sulla visione? Gilles Deleuze ha proposto tale tipo di continuità con la sua idea di <>.
Per Deleuze, lo spazio ripiegato costruisce un nuovo rapporto tra <> e <>, figura e piano, interno ed esterno. Tutte strutture articolate dalla visione tradizionale. A differenza dello spazio della visione classica, l’idea di spazio ripiegato si sottrae all’inquadramento e punta invece su una modulazione temporale. Lo spazio ripiegato non privilegia più la proiezione planimetrica, ma si riduce in una curvatura variabile”.
Peter Eisenman, architetto di fama mondiale, commenta così il pensiero di uno dei più influenti filosofi del ventesimo secolo, e prosegue:
“Lo spazio tradizionale può essere considerato <>: funziona,protegge, è significativo, inquadra, è estetico. La ripiegatura è invece un movimento che va dallo spazio <> allo spazio <>. (...) Lo spazio ripiegato è un tipo di spazio <>, che riguarda quegli aspetti che non sono più associati all’ effettivo, che sono molto di più della ragione, del significato, della funzione”.
spaccato prospettico
© danilo rinaldi . Published on February 25, 2015.
2. Il concept progettuale, la doppia dimensione ed il suo continuo.
Il concept adottato nel progetto, propone, così come ottimamente espresso da queste autorità in campo filosofico ed architettonico, una soluzione progettuale in chiave moderna, in sintonia con l’ epoca contemporanea, eppure integrata in maniera armonica e sostenibile con il contesto storico/urbano di riferimento, che rappresenta il “genius loci” con cui è necessario confrontarsi, e che bisogna valorizzare in maniera dialettica, e non mimetica o addirittura ossequiosa e svilente.
Di fatto, l’ elemento principe della proposta, è ciò che non si vede al primo impatto: la rampa, elemento scultoreo che si fa “glutinum”, cioè collante tra le due dimensioni contrapposte esterno/interno, dichiarato/celato, pubblico/intimo, grazie alla sua fluidità dinamica e tagliente al tempo stesso, che fa della piega una tecnica architettonica. Essa unifica e collega, fisicamente ed idealmente, il piano della piazza e quello interrato della cisterna, in una passeggiata suggestiva e panoramica che accompagna la discesa alla scoperta del manufatto storico. La funzione di contenitore rappresentato dalla cisterna, viene omaggiato dalla passerella/pontile, sollevata di circa 50/60 cm dal piano pavimentato della cisterna, al di sotto della quale uno strato
d’ acqua fa eco all’ antica funzione, ed è occasione scenica per inserire puntualmente dei giochi di luce che, rifrangendosi e rifrettendosi
nell’ acqua, riverberano all’ interno dell’ intera struttura come un suono muto, fatto di dinamismo fluido e colore.
La suddetta passerella permette la visitabilità dell’ intera struttura anche a chi ha problemi di mobilità, grazie ad un ascensore che collega direttamente la piazza col piano interrato flottante, consentendo una fruizione ottimale e l’ apprezzamento di allestimenti e mostre tematiche che molto agevolmente possono essere ospitate al suo interno.
fotoinserimento
© danilo rinaldi . Published on February 25, 2015.
3.Tecniche costruttive e materiali utilizzati.
Le strutture così come sono state concepite, mirano a non intaccare i manufatti esistenti, ma piuttosto vi ci affiancano, in segno di rispetto e armoniosa convivenza tra ciò che esiste, e ciò che si appresta ad dialogare con l’ esistente.
Nello specifico la struttura ricettiva esterna,p otrà ancorarsi lateralmente ai paramenti murari esistenti, grazie ad una fondazione a plinti, che come una “L” avvolge l’ angolo dell’ ideale volume interrato. La parte calpestabile che si inscrive dell’ ipotetico triangolo che si andrà a formare, potrà essere sorretta a sbalzo, grazie alle doti di leggerezza e flessibilità che le strutture in acciaio permettono, essendo strutturate in tralicci saldati e quindi di estrema affidabilità strutturale.
La scalinata, realizzata in acciaio Corten, necessita invece di una fondazione a plinto nella parte bassa, in corrispondenza della curva a gomito, e di semplici ancoraggi nei punti di appoggio in entrata ed in uscita dalla rampa, interessando così in maniera minima le murature esistenti, e concentrando il carico in un unico punto.
La passerella/pontile, è anche essa sorretta da tralicci scatolari in acciaio che ripartiscono il peso direttamente sul piano calpestabile della cisterna, necessitando solamente di ancoraggi che stabilizzino la piattaforma. La difficoltà dettata dal raggiungimento del cantiere, obbliga a privilegiare elementi smontabili ed il più possibile modulari, permettendo la calata in basso dei materiali, e la successiva saldatura di piccoli elementi che vanno a costituire un intero. Nella scelta dei materiali, si è tenuto conto di tali difficoltà, optando per soluzioni che hanno al tempo stesso carattere di temporaneità e leggerezza.
pianta piano interrato
© danilo rinaldi . Published on February 25, 2015.
4.Integrazione nel contesto storico urbano.
In rispetto del contesto storico, e considerate le esigenze di integrazione tra l’ esistente ed il nuovo, la proposta progettuale mira ad amalgamarsi il più possibile con ciò che la circonda, tentando al tempo stesso di imprimere sulla pelle della città un ‘impronta in chiave moderna di un elemento che di per sèè classico, cioè la ristrutturazione, la riscoperta ed il riutilizzo del patrimonio storico. Il gesto scultoreo, che da solo si cristallizza e diventa funzionale all’ esigenza turistico ricettiva, ne giustifica l’ apparente discesa distonica valorizzando ed accentuando i rispettivi caratteri temporali dei due universi/piani paralleli, il moderno e l’ antico. Essi dialogano e si esaltano nella contrapposizione se sono in costante equilibrio, e non tentano di prevaricare l’ identità dell’ altro, e ciòè possibile solo in rapporto alla scala metrica che ne innesca il confronto. Il dentro tenta di essere un tutt’ uno con il fuori e viceversa, ed il dinamismo plastico scaturito nell’ informe, destabilizza inizialmente la concezione cartesiana della mente umana, avvicinandoci però in maniera molto più veritiera alla natura, ed in parte alla geometria spontanea e pluriassiale della città.
render interno
© danilo rinaldi . Published on February 25, 2015.
5. Riepilogo dimensionale.
superficie struttura esterna: 17,00 mq
superficie passerella/pontile: 162,00 mq
dimensione ascensore: 1,30 m x 1.70 m
larghezza variabile rampa: 1,50 m - 1,70 m