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Concorso di idee per la rifunzionalizzazione del Cinema Ambra _ Martinsicuro -TE - Roberto di Pizio, MARCO GRAMENZI, pierpaolo core, Maurizio Fusilli

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Prima ancora di un intervento di demolizione e ricostruzione, è nostra convinzione che l’intervento sull’edificio denominato cinema Ambra, sia un’azione sul territorio, un’occasione di incontro, conoscenza, condivisione, dialogo; un’opportunità di coinvolgere le realtà del territorio con proposte che sappiano porre le condizioni per la costruzione di relazioni positive, per realizzare attrezzature capaci di fornire servizi proponendo esperienze partecipative. Uno spazio di aggregazione per funzioni pubbliche e di servizio, uno spazio intergenerazionale caratterizzato da una flessibilità negli spazi e negli orari di accesso. Uno spazio per il prolungamento della vita quotidiana degli abitanti, luogo dello svago, delle attività sociali, ludico e culturali. Nello sviscerare il ruolo fondamentale di connessione e polarizzazione con la città, ci si è posti il problema di creare una efficiente rete di circolazione e di comunicazione indirizzando la progettazione verso scelte architettoniche che consentissero delle forme di organizzazione indipendenti dalle diverse funzioni. Un concetto di progetto inteso come strategia piuttosto che come design. Orientandosi su quattro ordini programmatici RELAZIONE RICREAZIONE INFORMAZIONE PROMOZIONE sono state compiute scelte architettoniche che interpretassero il significato, orchestrando una serie di attività che provocassero, con la loro interazione, una reazione a catena di episodi sparsi per l’intero centro abitato.

Roberto di Pizio, MARCO GRAMENZI, pierpaolo core, Maurizio Fusilli — Concorso di idee per la rifunzionalizzazione del Cinema Ambra _ Martinsicuro -TE

La risposta progettuale a questi aspetti del programma non può esimere dal concetto di libertà inteso come apertura. Apertura perché genera un percorso partecipato allargato ai diversi attori della città, attraverso la localizzazione di elementi di contatto, divulgazione, comunicazione, dislocati nei punti nevralgici, in una tappa, un percorso di condivisione che troverà la sua polarizzazione nell'edificio cinema Ambra, non più inteso come contenitore ma come catalizzatore di esperienze, attraverso forme architettoniche che coniughino memoria del territorio, ambiente, aspetti aggregativi e sociali. Apertura perché seppur confinato all'impianto quadrangolare dettato dalle regole urbanistiche, l'edificio sprofonda il suo piano terra, rompe gli argini fisici di piazza Cavour e consente lo straripamento dello spazio sulla via C. Colombo che, rialzata alla quota della piazza stessa nel tratto compreso tra la via Emilia e via Roma, muterebbe la propria destinazione assolvendo le molteplici funzioni di: _garanzia dei flussi veicolari attraverso l'attivazione di una zona 30 (massima velocità consentita); _coinvolgimento attivo e diretto delle attività commerciali insistenti sulla via C. Colombo; _restituzione del ruolo di centralità alla chiesa ed al cinema Ambra; _compimento di uno spazio coperto, una stoà, capace di migliorare e favorire ulteriori relazioni ed interazioni fra persone.

Sotto l’aspetto specificamente architettonico, l’edificio si compone di un piano interrato dove si colloca una sala convegni di oltre 250 posti a sedere, addossata sul lato est del lotto. In tal modo si genera, sul lato opposto, un patio-giardino della larghezza di oltre 3 ml che oltre a fornire aria e luce alla sala, ne consente l’accesso. All’interno di essa, volumi appoggiati contengono i servizi, la cabina di proiezione, i ripostigli, mentre il magazzino è situato nello spazio sottostante la scalinata. Il prolungamento del volume dei servizi all’esterno della sala, intercetta la verticalità del blocco ascensore in un continuum sino alla sommità dell’edificio. La copertura della sala, piegata secondo angoli generati dai coni visivi degli spettatori, riverbera la propria forma al piano della piazza sovrastante, concependo una tettonicità capace di rimappare le relazioni con l’esistente, fornendo una nuova percezione dell’esperienza di movimento durante il passaggio. In questo spazio, di altezza doppia, un’ossatura di pilastri in calcestruzzo armato, a V rovescia, disposti in sequenza rigorosamente modulare, dominano visivamente e fisicamente l’intero volume. La traslazione di alcuni di essi consente di generare il complesso distributivo verticale costituito da rampe inclinate ortogonali alla pendenza dei pilastri. Un primo livello, di dimensioni ridotte, fluttuante all’interno del doppio interpiano, funge da appoggio per un salotto di lettura all’aperto ed una mediateca completamente vetrata, non inficiando in maniera preponderante sulla spazialità visiva della galleria. Un secondo livello caratterizzato da una matericità accentuata rispetto all’intero edificio, contiene spazi destinati alle attività espositive e di piccola ristorazione, generando una convivenza ed una flessibilità dettate dalle varie celebrazioni. Qui, quasi con riservatezza, spazi esterni ed interni coesistono in maniera autonoma rispetto al resto dell’edificio.

Roberto di Pizio, MARCO GRAMENZI, pierpaolo core, Maurizio Fusilli — Concorso di idee per la rifunzionalizzazione del Cinema Ambra _ Martinsicuro -TE

Roberto di Pizio, MARCO GRAMENZI, pierpaolo core, Maurizio Fusilli — Concorso di idee per la rifunzionalizzazione del Cinema Ambra _ Martinsicuro -TE


Riqualificazione urbana - marcello carzedda, Silvia Settimj

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Il tema progettuale riguardava la riqualificazione di un’area marginale e di risulta, prevalentemente verde. L’idea di progetto nasce da un primo schizzo nel quale elementi naturali come l’albero e le foglie assumono un ruolo simbolico ed evocativo, caratterizzando fortemente l’identità di un luogo.

marcello carzedda, Silvia Settimj — Riqualificazione urbana

vista d'insieme

Un albero-scultura segna l’ingresso al parco, è elemento verticale di suggestione che proietta la sua ombra a terra. La gente del luogo potrà riconoscersi in questo “giardino”, attraversarlo, occupando le grandi “foglie” e fermandosi, al di sotto delle nuove strutture circolari – “i padiglioni”, oppure usufruire delle sei aree tematiche (gli orti didattici, il teatrino all’aperto, il labirinto, gli spazi di sosta, gioco bimbi e fitness).

marcello carzedda, Silvia Settimj — Riqualificazione urbana

la strada

L’intervento prevede il recupero per quanto possibile delle strutture vegetali esistenti, potenziando l’apparato arboreo con nuove essenze autoctone.

marcello carzedda, Silvia Settimj — Riqualificazione urbana

ingresso al giardino

LocalArt 2015 - Art.ur

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Apre il bando di selezione del concorso LocalArt 2015 promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo in collaborazione con l’Associazione Art.ur di Cuneo e con la Fondazione Fotografia di Modena, dedicato ai giovani artisti under 40 nati, residenti e/o operanti in provincia di Cuneo. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, intende rinnovare il sostegno e la promozione della giovane arte emergente del territorio.
Molte le novità dell’edizione 2015. In primis la scelta di articolare il percorso espositivo degli artisti selezionati nei centri storici di due importanti della provincia di Cuneo: Alba e Mondovì. Entrambi i luoghi saranno coinvolti in un unico percorso artistico, che inaugurerà nel mese di ottobre 2015, creando un discorso comune tra due punti nodali della geografia culturale cuneese.
I 6 artisti selezionati, tra le candidature pervenute, saranno sin da subito coinvolti in un processo di produzione site-specific di opere allestite tra le vie ed i palazzi dei due centri storici. Saranno invitati in primis a prendere parte a due momenti conoscitivi organizzati da Fondazione CRC e da Art.ur nei mesi di aprile e maggio 2015, che consisteranno nella visita e nell’approfondimento della conoscenza dei due centri storici di Alba e Mondovì e in incontri e confronti aperti al pubblico, con importanti relatori. Altra novitàè la collaborazione con Ilaria Bonacossa, direttrice del centro d’arte Villa Croce di Genova e curatrice di levatura internazionale. Ilaria Bonacossa metterà a disposizione degli artisti la propria competenza e il proprio supporto nel seguire le fasi di concezione, produzione e allestimento delle opere. La scadenza per presentare le candidature al concorso 2015 è fissata per il 05 aprile 2015: i portfolio dei candidati verranno esaminati da un comitato scientifico composto dalla curatrice di LocalArt Ilaria Bonaccossa, due rappresentanti della Fondazione CRC e un rappresentante dell’Associazione Art.ur. Da questa selezione saranno nominati i 6 artisti che usufruiranno dei premi di produzione delle opere che saranno esposte nei centri storici di Alba e Mondovì nei mesi di ottobre e novembre 2015.
Tra questi verranno individuati  infine 3 vincitori, i cui progetti avranno maggiormente convinto il comitato scientifico e a cui andrà un ulteriore premio del valore di 1.000 euro.
La Fondazione CRC offrirà inoltre agli artisti selezionati la possibilità di prendere parte a corsi e workshop del Master di Alta Formazione sull’Immagine Contemporanea, promosso dalla Fondazione Fotografia di Modena. Si prevede la pubblicazione di un catalogo, dedicato alle opere dei finalisti del concorso, con un focus sulle tre opere vincitrici. Per offrire maggiore visibilità ai 3 vincitori del concorso, la Fondazione CRC intende promuovere nuovamente l’esposizione delle loro opere in fiere d’arte a rilevanza nazionale, come accaduto nella scorsa edizione di LocalArt 2014, con l’esposizione allestita, con grande successo, nello stand della Fondazione CRC ad Artissima, fiera internazionale d’arte contemporanea di Torino. S’invitano gli interessati a leggere con attenzione le condizioni di partecipazione al bando di LocalArt al seguente indirizzo web: www.zooart.it Deadline: 05 aprile 2015

Art.ur — LocalArt 2015

The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market - Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi

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Recently, ‘Urban Renovation’, proposed by Shanghai city and Shenzhen City, become the most popular topic in urban and architectural area, which however, was put into practice by Dushe nearly three years ago. In a latest completed project in Nanjing, Dushe convert a former food market into a cultural center. In this project, Dushe provided integration services including architecture design, interior design and landscape design. Following Jiahe Boutique Hotel, Baiyunting Culture and Art Center has become another representative work of Dushe in the area of urban renovation.

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Demolition or not Baiyunting food market was an important market, one of Food Basket Projects of Nanjing city. After the transformation of its function, it was difficult for policy makers to decide whether or not to demolish it. Eventually, through the prophase research, Dushe and the government of Nanjing reached an agreement to convert the old building into a cultural and art center instead of building a new one.

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Replacement of functions Baiyunting Culture and Art Center successfully combines functions of exhibition hall of city planning, library, art gallery and even theater of the local district. By redesigning of the atrium of old building, a new atrium including the exhibition hall of city planning with the height of five-stories was created. The most dramatic part was to convert the old ramp way for cargo logistics trucks to a library, as this new library implicates a Chinese proverb with the meaning of ‘only the diligent will be rewarded by God in their pursuit for knowledge’, by making use of this special form of traffic space. The library was widely reported by the local media and named as ‘the most beautiful library’.

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Renovation of facade The design concept of the surface of Baiyunting Culture and Art Center, stem from the latest design culture and package art -one kind of contemporary avant-garde arts. With the inspiration coming from the name of ‘Baiyunting’, which means ‘Cloud Pavilion’, the architect created a new artistic facade, looking like floating clouds by redesigning the building’s sun shading system. Just like an opening folding paper or a accordion, even a traditional Chinese lantern at evening, the new facade breath new life into the architecture. Technically, exterior sun-shading system blocks noise and sunlight from the west. At the same time, to meet the requirements of rapid construction, unit module installation was put into practice to control the visual effect. By using a combination of enamel glass and transparent glass, the architect reduced ramp way’s influence on east facade. Vertical greening was applied in north facade, improving the quality of landscape for citizens in north residential areas.

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Baiyunting Culture and Art Center is the largest public cultural facility among districts in Jiangsu Province, also the first completed key project after the new Gulou District founded. Less than 6000 yuan of construction costs per square meter and 9 months of construction period, this project set two new records in the same kind of construction. Facing urgent needs of large amount of buildings’ renovation in contemporary China, Baiyunting Culture and Art Center shows the world the direction of future.

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Kege Ling, Zhang Qi Lin, Qin Di, Liu Yi Jia, Xu Qi, Zhang Ya Chao, Zhang Jia Qi — The Metamorphosis of Nanjing Baiyunting Food Market

Parco del fiume Zerra - Architettura e Paesaggio

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Il nuovo parco nasce come riassetto delle aree centrali del comune di Montello, dalla necessità di recuperare le aree naturali attorno al fiume Zerra e le aree marginali al centro storico di Montello di origine medioevale, caratterizzato dalla presenza delle rovine dell’antico Castello. Quindi il progetto individua tre spazi collegati fra loro ma, distinti da caratteri e funzioni diversi e che sono: il Giardino, la Torre e il Parco. Il “Giardino” e lo spazio da dove si diparte il ponte in legno ed è caratterizzato dalla presenza sullo sfondo del bosco che scende verso il fiume Zerra. Il ponte in legno pedonale conduce alla “Torre”, vera e propria cerniera di scambio, centrale nel contesto e nelle funzioni. L’elemento ligneo, servito anche per occultare la brutta cabina elettrica Enel che segnava il paesaggio fluviale, diviene totem che richiama la storia antica di Montello. Infine, il “Parco”è disegnato per valorizzare gli elementi naturali fra i quali il fiume Zerra e il piccolo rio Seniga; nuovi filari tracciano figure geometriche che si confrontano con quinte arboree di ripa, ancora ricche di alberi e arbusti.

Architettura e Paesaggio — Parco del fiume Zerra

Il ponte pedonale in legno e la "torre"

Architettura e Paesaggio — Parco del fiume Zerra

Vista della "torre" da est

Architettura e Paesaggio — Parco del fiume Zerra

Il fiume Zerra visto dal nuovo ponte

Architettura e Paesaggio — Parco del fiume Zerra

Progetto complessivo del parco

Nuova concessionaria Harley-Davidson Bergamo - Architettura e Paesaggio

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Il progetto della nuova concessionaria Harley-Davidson di Bergamo si estende su una superficie di circa 800 mq a San Paolo d’Argon (BG). Attualmente una delle prime concessionarie in Italia per dimensioni e fatturato, il progetto del 2005, per la parte relativa alla vendita ha voluto ricreare in maniera rivisitata spazi ed elementi capaci di esaltare i prodotti del famoso marchio americano. Alcuni materiali tipici delle concessionarie dell’ american dream sono stati rivisti nel disegno con un gusto tutto europeo, rivolto ad esaltare gli acciai lucidi dei motocicli. Al centro del quadrilatero espositivo è stato collocato il banco circolare in acciaio che rappresenta il perno dello spazio commerciale e delle attività connesse. E’ il riferimento dei clienti i quali, attraverso delle apposite finestrature, possono anche osservare l’officina nella quale si svolgono i servizi di assistenza. Lo spazio centrale è sottolineato da un cielo di rete stirata, ribassato e ricco di faretti, mentre alle pareti il legno, l’acciaio e il cristallo si alternano contribuendo ad articolare e connotare i diversi angoli dello spazio espositivo.

Architettura e Paesaggio — Nuova concessionaria Harley-Davidson Bergamo

Architettura e Paesaggio — Nuova concessionaria Harley-Davidson Bergamo

Architettura e Paesaggio — Nuova concessionaria Harley-Davidson Bergamo

Architettura e Paesaggio — Nuova concessionaria Harley-Davidson Bergamo

Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno - Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea

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Intervenire su un contesto ad alta valenza paesaggistica e ambientale come il Colle Bellaria,fortemente degradato ed inquinato dalle preesistenze, comporta un notevole sforzo di sintesi. Il frutto dell’antropizzazione del luogo deve essere proprio la sintesi tra l’intervento umano e l’interpretazione dell’elemento naturale, per far sì che la natura diventi elemento simbolico e paesaggio nel significato dato al termine dalla Convenzione Europea del Paesaggio: “Paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle persone, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. L’esigenza infrastrutturale, attualmente genesi di un vero e proprio elemento di disturbo deve quindi essere reinterpretata nella gestione dell’elemento ambientale e urbano, facendo si che questi restituiscano alla cittadinanza uno spazio pubblico degno di tale nome, riconsegnando una parte del territorio ormai desolata. La minimizzazione dell’impatto ambientale non sarà quindi un processo a posteriori e marginale, ma parte della genesi del progetto e per questo in grado di integrare gli elementi antropici con quelli naturali. Il sistema colonizzativo sarà capace di innervare e reinterpretare il territorio, dando all’intervento una matrice compositiva con forte carattere identitario, coerente sia nella composizione degli spazi del nuovo Parco Urbano sia nella composizione della Torre delle telecomunicazioni. Il risultato non sarà quindi un unico elemento iconico che prende il sopravvento sul colle, ma una trama continua che dal colle si genera e prende vita per esprimere il suo culmine nell’elemento cardine della Torre. La genesi compositiva trae spunto sia dagli elementi naturali come gli alberi facenti parte del Colle e del futuro Parco Bellaria, sia dalla finalità dell’elemento Torre come nodo delle Telecomunicazioni. Lo schema della tipica struttura reticolare propria delle torri viene paragonato alle radici di un albero come struttura di sostegno e di alimentazione, ma anche alla fitta rete di connessioni radio, video e dati che percorrono e innervano la società moderna. Questa similitudine si sintetizza in un processo di semplificazione che, esaltando la componente triangolare, genera moduli capaci di dialogare con la morfologia della collina e della torre, ricomponendo i salti altimetrici.

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Francesca De Angelis, Carmine Leone, luca usai, Claudio Pia, leidea — Parco del colle Bellaria e antenna/landmark, Salerno

Garden House - Vécsey & Schmidt Architekten

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Till the 1970 a huge barn could be found at the place where the structural work of the garden house was erected. The boundary wall merges with the wall of the garden house. On top of the wall a cornice fulfills the transition between wall and steep roof. The ornament of the cornice can also be found at the covering of the two gables. The simple looking floor plan and the distinct shape put the garden house into an archetypical appearance.

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Minimal interventions inside the building offer the possibility to use the garden house all-the-year. Each corner of the space is occupied by one function. The double swing doors can be fixed in three different positions in order to generate three different spaces: the space reaching through the whole building, the central space with niches next to the windows, the central space with a main view through the front doors. Two big gates in the attic allow to open the gable keeping the airy character of the structural work.

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Location: Buggingen near Freiburg, Germany
new construction: 2011-2013
client: private

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

An jener Stelle des Grundstücks, wo bis in den 1970-er Jahren eine imposante Scheune stand, wurde der Rohbau eines Gartenhauses errichtet. Die Grundstücksmauer geht direkt über in die Mauern des Gartenhauses. Auf diesen lastet ein ornamentales Kranzgesims, welches den steilen, mit gleichem Motiv versehenen Giebel trägt. Der einfache Grundriss und die klare Kubatur verhelfen dem Haus zu seiner archetypischen Erscheinung. Im unausgebauten Zustand diente das Gartenhaus als Pavillon. Mit minimalen Eingriffen wurde der Einraum zum Rückzugsort, der den längeren Aufenhalt zu jeder Jahreszeit ermöglicht. Die vier Raumecken werden besetzt durch je eine Nutzung. Die Doppelflügel der zwei Innentüren sind in drei unterschiedlichen Stellungen fixierbar je nach gewünschter Raumaufteilung: Abhängig von deren Position bildet sich ein grosses Raumkontinuum, ein Zentralraum mit seitlichen Nebenräumen oder ein Hauptraum mit Nischen am Fenster und vier Eckkammern. Der Schlafraum unter dem Dach verfügt über zwei grosse Tore, sodass der Giebelraum so luftig bleiben kann wie im Rohbau. Zur Zeit hat die Bauherrschaft auf die Eigennutzung verzichtet zu Gunsten der Unterbringung von Flüchtlingen. Die nahe Anbindung an das Haupthaus und der gemeinsame Garten fördern die sozialen Kontakte der Bewohner beider Häuser.

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House

Vécsey & Schmidt Architekten — Garden House


Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose - Lanoire & Courrian

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There is now a tower overlooking the countryside in Saint-Julien Beychevelle, at Gruaud Larose. This is 21 metres tall, has an overhang, and is built in a harmonious style with right angles. It appears enigmatic when seen from afar.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

While it was being built, some people said that that this would be tallest palombière (wood pigeon hunting hide) in the Médoc…

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

The owners of Château Gruaud Larose asked Bordeaux architects Lanoire et Courrian to design a new building to house a visitor reception centre, boutique, and tasting room.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

The project consists of a rectangular parallelipiped building 46 metres by 9 metres set into a natural slope. This houses a visitor reception centre with plate glass windows on one side overlooking the park and on the other side looking out onto the vines, both with a ground level view.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

The mineral and vegetated roof of this concrete structure rises up from the slope as though it were an extension of the grounds. The 21-meter tall observation tower overlooks this pedestal-like building located at its extremity that fits in so well with the park. The appearance close-up is very attractive, featuring two staircases decorated with a mirrored polish finish stainless steel mesh pattern providing access to the platform on top of the tower. This sparkles and reflects the surrounding landscape.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

Traditionally, the high point of visits to the château was the panoramic view from the tower encompassing the Gironde estuary and the entire Gruaud Larose vineyard, located in a single block around the château.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

The observation tower perpetuates this magic moment for visitors thanks to a 360 degree view available thanks to automated shutters that open up all along the periphery.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

When closed, these mirrored polish finish stainless steel blinds blend into the façade.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

The tower thus seems very mysterious and luminous at night, like a lighthouse in the vines. This sensual project is embedded in the Médoc gravel, taking off towards the vines and the sky, with a view of the vines, the prestigious Gruaud Larose estate, and the estuary.

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

Lanoire & Courrian — Tasting centre and observation tower at château Gruaud-Larose

© Edouard Decam

dehor workinprogress bar - EROS COLZANI ARCHITETTO

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il progetto prevede l’ampliamento dello spazio a sedere per il bar workinprogress attraverso un elemento leggero e smontabile che è stato posizionato su suolo pubblico. la sistemazione del parterre è stata eseguita attraverso l’utilizzo di un deck in legno.

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

EROS COLZANI ARCHITETTO — dehor workinprogress bar

Nuova casa sul lago - Architettura e Paesaggio

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L’intervento si è confrontato con il luogo, con le caratteristiche formali del territorio, con il panorama verso il lago di Endine individuando le visuali più gradevoli per chi abiterà la casa, ma nel rispetto di un ambiente pedemontano di indubbio valore. Il progetto mostra particolare attenzione sia agli aspetti naturali e ambientali presenti attraverso alcune scelte fondamentali che caratterizzano l’intervento, fra i quali si evidenzia il mantenimento sia a monte sia a valle della vegetazione boschiva spontanea, il rispetto della morfologia dell’area seguendo l’acclività dell’area pedemontana attraverso una forma del fabbricato allungata che segue le curve di livello del terreno e l’utilizzo di materiali di costruzioni tradizionali quali l’intonaco, il legno e il rivestimento lapideo in pietra a spacco di Carobbio degli Angeli.

Architettura e Paesaggio — Nuova casa sul lago

Architettura e Paesaggio — Nuova casa sul lago

Architettura e Paesaggio — Nuova casa sul lago

Architettura e Paesaggio — Nuova casa sul lago

Piano terra

Architettura e Paesaggio — Nuova casa sul lago

Piano primo

fred&ginger - EROS COLZANI ARCHITETTO

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poltroncina e bergère in legno massello con seduta imbottita in stoffa

EROS COLZANI ARCHITETTO — fred&ginger

EROS COLZANI ARCHITETTO — fred&ginger

Nuovo oratorio parrocchiale - Architettura e Paesaggio

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Il progetto del nuovo Oratorio di San Paolo d’Argon si pone in primo luogo come segno urbano nel contesto caratterizzato dalla presenza dall’antico monastero benedettino del XII secolo. La forma riprende la corte chiusa che caratterizza le aie agricole e lo stesso monastero con i due chiostri di elegante fattura. L’Oratorio è progettato per avere uno spazio interno più raccolto, intimo e interiore, in ombra durante le caldi estati, mentre l’esterno è lo spazio dedicato al gioco e allo svago. La composizione ha interpretato quegli elementi ritmici e compositivi delle fronti che caratterizzano i complessi monastici: fronte sobria esterna e ricca all’interno, alternanza di superfici piene e vuote determinate dai colonnati nella corte benedettina, mentre nelle corti rustiche dai pilastri. Distribuito prevalentemente su un unico piano, le attività principali si trovano direttamente in contatto con gli spazi esterni esaltando così quegli scambi funzionali tipici dei luoghi di aggregazione.

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Architettura e Paesaggio — Nuovo oratorio parrocchiale

Ristrutturazione Urbanistica a Saronno Via Varese - Paolo Rolandini

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Il progetto intende ridefinire in modo sostanziale le scelte insediative ed architettoniche adottate in fase di proposta di Piano di Recupero a partire dalle sue connotazioni planivolumetriche. Lo studio assume l’ analisi del costesto urbano , quello formatosi attorno al complesso monumentale , di cui il lotto di intervento è parte integrante, come fondamento del progetto. La proposta mira a salvaguardare tutte quelle condizioni ambientali e paesaggistiche del luogo ormai consolidate , i corridoi prospettici , le traiettorie visive , le direttrici pedonali , gli spazi di inperposizione , poste a garanzia dell’ integrità e della valorizzazione del patrimonio storico , al fine di preservarne il carattere originario . Il nuovo complesso edilizio , configurandosi come una sorta di quinta urbana svincolata dalla rigida continuità della cortina edilizia , scaturisce pertanto dalla volontà di istituire una ideale relazione tra il nuovo segno rbano e le tracce generatrici della città storica .

Paolo Rolandini — Ristrutturazione Urbanistica a Saronno Via Varese

plastico

Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’ - dmvA, Hlc.r architect

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Concept: absence of architect
‘Hof van Busleyden’ consists of a complex of buildings, built out of brick and sandstone in replicating late-gothic style, around three external spaces: the small northern court-yard with pine trees, the central rectangular one, paved with cobblestones, and the south-oriented town garden. Since 1938 its function is the one of city museum. The building was a protected monument.

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

Museum-axis
The ‘Hof van Busleyden’ is the northern objective of the museum-axis of Mechelen, but in the same time the connection to some tourist trails. In contrast with the commercial centre, the ‘Grote Markt’ might be seen as the centre of cultural heritage. North of the ‘Grote Markt’ a concentration of important buildings is situated. Walking the scenic routes is experiencing the past.

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

Location as a museum object, part of the city
In the proposed concept, the location itself of the ‘Hof van Busleyden’, the central city museum, is sublimed to a museum object. The museum intensifies the local urban culture and is integrated in the tissue of the city. By the sequence of routes, court-yards and gardens, with bars, terraces and a bookshop attached, the museum is again an essential part of the city. The museum is being set up by minimal interventions. The 19th century care-takers dwelling is going to be torn down and replaced by a contemporary building volume with a skin of vertical steel strips.

Built area : 1800m2
Completion : 10/08/2013

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’

dmvA, Hlc.r architect — Renewal ‘Stedelijk Museum Hof van Busleyden’


YAC - Rome Community Ring - Nadia Saglietti, Andrea Tabusso, Enza Russo

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The aim of this project is the rehabilitation, restoration and revival of Portuense military fort in Rome. What is now shown for this fort can be used to transform all the others forts, located around Rome, creating a strong identity for those kind of place. Rome Community Ring collects all this part of territory full of history to giving them a new future as applied and performing arts centers. Lin- king together Rome fortifications means create a real community, with same language, able to offer a diversified program. This community, made of artists and art-lovers, takes place in each fort, so accessibility, connections and opportunity to get in touch with the international art scenario are essential for a successful project. THINK GLOCAL, ACT LOCAL Another key point is the importance of the place where the community grows; the neighborhood has to be involved in the program, establi- shing connection with local associations, schools and any other aggregation form. Involve local people in new activities and give them a key role, is the first step for a successful program. Part of the fort will be available for associations and local groups, in order to increase a sense of belonging to the Rome Community Ring and establishing connections.

Nadia Saglietti, Andrea Tabusso, Enza Russo — YAC - Rome Community Ring

Nadia Saglietti, Andrea Tabusso, Enza Russo — YAC - Rome Community Ring

Nadia Saglietti, Andrea Tabusso, Enza Russo — YAC - Rome Community Ring

Nadia Saglietti, Andrea Tabusso, Enza Russo — YAC - Rome Community Ring

We Are Juice - Federico Masotto

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WE ARE JUICE is a brand new juice-bar that opened its doors last January in the heart of Paris (between Les Halles and the Grands Boulevards). This new venue is supposed to mark with success the always-growing landscape of high quality fast-food. The recipes of fresh juices – prepared on order – have been conceived by a nutritionist and the whole ingredient list of its sandwiches, salads and cakes comes from the best well-known suppliers. The four young owners, newborn in the food business, definitely want to claim their difference and asked Federico Masotto to design this space according to their ambition.

Federico Masotto — We Are Juice

The willing to stage the gesture of fresh-pressed fruits has been developed by designing a large central bar, colored, mineral and sculptural.

Federico Masotto — We Are Juice

The counter’s typology and its materials are intended to dominate the whole space as a weird monolithic mineral masterpiece. The granites’ slabs have been chosen according to their resistance to acids juices and composed following an original geometry which plays with their different patterns and colors. The whole volume is sublimed by a slightly deformed orthogonality whose massive effect is supplied by developing forms of same granite’s surfaces on contiguous faces. The scale of the graphics in the chromatic composition and the textures of the different employed stones mark the place as unique. Some “blades” of black-glass encased in the top sides of the one-level counter are meant to protect fruits and food during preparation.

Federico Masotto — We Are Juice

The polychrome bar is surrounded by wooden furniture and parquet flooring stained in black in order to emphasize its own graphic peculiarity. The seats are spread on three different levels with different kinds of skï-padded benches as in the tradition of the Parisian brasserie.

Federico Masotto — We Are Juice

Strange volumes with pale-pink flock fiber (?) coating inhabit the high ceilings of the restaurant. In stark contrast with the smooth surfaces of the bar their organic and irregular surface – echo to the fruit peels – accommodates (integrate …) the shiny cold lines and grids of the technical lighting.

Federico Masotto — We Are Juice

Wide mirrors keep these two worlds together and the room’s theatrical curved geometry is magnified by their numbered facets.

Federico Masotto — We Are Juice

The glazed façade can be largely opened to enjoy the outside when the sunny days take place and its drawing follows the pure Art Déco geometry of this building by André Granet (the architect of Salle Pleyel). Through these wide transparent windows the captivating composition of the bar with the floor levels and the block-animated ceiling get the passer-by easily caught up.

Federico Masotto — We Are Juice

Photo credits © Philippe Garcia

Federico Masotto — We Are Juice

Federico Masotto — We Are Juice

Department of Biochemistry - University Illinois USA - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati

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Il Dipartimento di Biologia dell’Università dell’Illinois è un edificio “Hangar” dove gli spazi al suo interno si organizzano e si articolane come laboratori di ricerca,aree di montaggio di sistemi biologici in evoluzione. La ricerca di organismi biologici complessi, che relazionano con l’ambiente, “habitat di riferimento” per la ricerca,l’evoluzione e la trasformazione molecolare.

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, Giulia Speranza, sas&a - Studio di Architettura Speranza Associati — Department of Biochemistry - University Illinois USA

Can Cisa · Bar Brutal - PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos

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In Guirilandia, vicino al Museo Picasso, riapre questa bottega che fu di proprietà di Tere Durán e ancor prima di suo padre. Can Cisa é consacrrato ai vini naturali, o vini liberi, come i proprietari li chiamano: sostanza senza adorni, senza correzioni, senza ritocchi. La vigna al naturale. Proseguire la tradizione innovando. La reverenza per le botti di vino, l’aroma che sprigionano e l’atmosfera che hanno generato durante gli anni. Da questo nasce l’esigenza di preservare la memoria e la funzione di un luogo simbolo per il vicinato. Lo spazio si articola in differenti scenari, permettendo così la convivenza tra usi differenti (negozio, caffetteria, ristorante-bar), conducendo il visitatore alla scoperta sequenziale degli spazi e invitandolo ad adentrarvisi e scoprirli.

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

Dall’ingresso principale in c/ Princesa si accede alla parte riservata alla vendita di vini e prodotti gastronomici. Al mobile espositore dei prodotti e al banco vendita si contrappone, sulla parete opposta, una maglia metallica regolare, continua e tridimensionale che, quasi dissolvendosi, sorregge le bottiglie, protagoniste assolute dello spazio.

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

Quinta della bottega é un bancone di ridotte dimensioni posto nella sala adiacente, sormontato dalle botti contenenti il vino di vendita sfusa, che suggerisce al cliente l’esistenza di diverse situazioni. Questa sala rappresenta la cerniera del locale, tanto a livello distributivo come funzionale.

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

Da qui, come dalla stretta via posteriore c/ Barra de ferro, si accede al Bar Brutal. Qui sorgeva l’antico magazzino del negozio. Un’imponente bancone rivestito di vecchie tavole di legno rigenerate assicura la continuità delle due sale divise dalle arcate. In una terza sala piú piccola si colloca il celler con i vini a temperatura controllata e un grande tavolo, configurando lo spazio più intimo del ristorante.

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

Il ripristino di due grandi aperture sulla strada posteriore permette, attraverso una trama nella parte inferiore degli infissi, l’accesso della luce senza sacrificare la privacy all’interno della sala.

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

PiSaA Piemonte·Samsarelou·Arquitectos — Can Cisa · Bar Brutal

Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015 - Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria

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From decumano, along a paved area representing the cotton plant, you walk along a reproduction of a shallow crater with two or three steps, illuminated by small and fine lights. The central part of the crater will be possibly red, evoking the splendour of gas springs. The spatial layout of the complex, influenced by the chemical structure of methane gas (CH4), is made of steel tubes, designed to achieve a network structure in which the triangles are empty or filled with glass windowsor with insulated opaque panels. In the core area you will find a dedicated point where personnel offer information about the country and the exposition. In the same area traditional food seasoned by typical essences of Turkmenistan will be exposed, offering visitors the opportunity to taste some samples. A second environment is closely following, where traditional rugs will be the frame of handicraft and ancient autochthonous objects. Cotton trees and dedicated machinery will explain the art of fabric. In the third area the industrial excellence will be shown to the visitors potentially interested investing in the country. Screens and panels around the entire area will connect the three sectors with films and projections about the country. Outdoor, a space will be dedicated to horses. In the case live animals could not be allowed inside the Expo, we propose to keep the reference to the traditional animals by introducing sculptures and a carousel depicting the horses of Türkmenistan. Technology, already highlighted by the special structure of the pavilion, will be reproposed by large photographs of the mechanisms adopted for extracting oil and for perforations. A small area of approximately 30 sqm, with a private toilet, will be reserved for guests (VIP area) to organize business meetings and relaxing. Some archaeological findings or their photographic reproduction will close the path of this fairy tale country.

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

General view

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Masterplan

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Uses

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Concept-Themes

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Themes

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Exhibition set up

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Plans-Main Facade

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

Night view

Juanita Devis Clavijo, filippo tartaglia, nicola anguilano, Lucio Castrataro, Domenico Caloria — Turkmenistan Pavilion, Expo Milano 2015

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