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Casa SG - tuttiarchitetti

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Un edificio a piano terra largo 5 metri e lungo 20 con generosi muri a sacco in pietra lavica si eleva su un torsolo di sciara sagomata a filo perimetrale, residuo delle edificazioni massive degli anni ’70; due soli spiragli diagonali, a nord-est verso i giardini di quartiere, a sud-ovest verso uno squarcio della città. Un prisma di legno “a capanna” viene appoggiato sul lacerto lavico della casa, ruotato di 6 gradi e ritagliato sul volume sottostante, intagliato in profondità da due terrazzi sulla diagonale degli squarci: un’arca arenata fra i retri eroici degli edifici alti.

tuttiarchitetti — Casa SG

tuttiarchitetti — Casa SG

Photo © Salvatore Gozzo

tuttiarchitetti — Casa SG

Photo © Salvatore Gozzo

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Photo © Salvatore Gozzo

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Photo © Salvatore Gozzo

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Photo © Salvatore Gozzo

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Photo © Salvatore Gozzo

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tuttiarchitetti — Casa SG

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Photo © Salvatore Gozzo

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Photo © Salvatore Gozzo

tuttiarchitetti — Casa SG

Photo © Salvatore Gozzo

tuttiarchitetti — Casa SG

tuttiarchitetti — Casa SG


Opere e Omissioni - Davide Vargas

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Davide Vargas
Opere e Omissioni
Works and omissions
Dicembre 2014, formato 16,7×22 cm, 256 pagine, brossura, colore
Prezzo € 25,00 € 21,00
(spese di spedizione in Italia gratuite)

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Il libro è un viaggio attraverso trenta anni di lavoro fatto di progetti disegni libri e scritture. Una sorta di confronto faccia a faccia con la propria autobiografia personale. Cadono i “commenti” critici, i riconoscimenti, la bibliografia, e resta soltanto la narrazione delle immagini. E delle parole che trovano origine nelle sensazioni e nella memoria personali. Resta anche un luogo. Il “qui” dei racconti pubblicati nel 2009, che tanta parte ha nelle ragioni del lavoro presentato. Come in una sorta di grafo si rintraccia in ogni opera. Restano anche le omissioni. Fatte di errori e di aspirazioni inespresse. Ogni cosa onestamente mostrata. Disegnata. Raccontata.

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

Davide Vargas — Opere e Omissioni

CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA ZONA CENTRALE DI AGRATE BRIANZA - Studio Galantini, Paolo Galantini, Alessandro Baglieri, Marco Biondi, Mario Provenzano, carmela bova, Gianluca Benassi

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Concept. La proposta progettuale muove dalla volontà di esaltare la strategicità dell’area in oggetto del concorso, rispetto all’obiettivo primario di qualificare il centro storico di Agrate Brianza come polarità del suo territorio; l’area si pone a completamento del quadrilatero individuato da Via Cesare Battisti, Via Ugo Foscolo, Via Giovane Italia e dalla ztl a sud del Palazzo Comunale. In quest’ottica soprattutto la localizzazione della funzione del parcheggio pubblico appare particolarmente importante quale porta di accesso al centro storico, per la sua utilità pubblica abituale e per gli usi legati ad eventi che coinvolgono tale polarità urbana; di non trascurabile rilievo è inoltre l’economicità della funzione ed il loro sfruttamento ai fini della finanziabilità del progetto proposto nella sua globalità. Il presupposto progettuale dell’intervento è stato l’innalzamento della qualità residenziale ed urbana dell’intera area centrale di Agrate Brianza, con particolare riferimento alla zona ricompresa nell’area sopra individuata, con l’ottica allargata di qualificare ancor di più tale ambito come polarità territoriale. Il concetto di riqualificazione urbana del centro storico poggia sulla creazione di polarità funzionali come volano della vitalità dei luoghi; nel progetto si è scelto di concentrare sull’area una serie di attività/funzioni con lo scopo di creare un “centro di vita” ad integrazione delle aree circostanti e delle funzioni previste dai vari programmi integrati. Le qualità posizionali dell’area del concorso, in coerenza con gli obiettivi sopra menzionati, sono state ottimizzate organizzando le funzioni su due livelli: nel sottosuolo i parcheggi, a livello terra le funzioni urbane “di vita”; questo approccio ha fornito l’occasione per poter esprimere architettonicamente, attraverso il ridisegno dell’area, non solo la disposizione funzionale delle attività insediabili ed i loro spazi vitali, quanto la possibilità di interpretare il nuovo luogo come cerniera urbana fra il tessuto edilizio denso ed irregolare del centro storico, la razionale regolarità della nuova edificazione e la modernità non sempre congrua degli interventi di sostituzione edilizia avvenuti in un recente passato. Il disegno architettonico del luogo pubblico, qui proposto sulla superficie del lotto, è originato da una matrice a base triangolare, e da alcune direzionalità che raccordano i percorsi principali individuati, con le linee della pavimentazione esistente sulla piazza S.Eusebio; le figure che si determinano dalla geometria degli assi viari si sollevano dalla terra come schegge, offrendo al contempo occasioni funzionali e traducendo l’idea di un “caos controllato”, in qualche modo razionale, che media fra l’immagine del caos del centro storico e la razionalità del nuovo edificato.

Studio Galantini, Paolo Galantini, Alessandro Baglieri, Marco Biondi, Mario Provenzano, carmela bova, Gianluca Benassi — CONCORSO DI IDEE PER LA RIQUALIFICAZIONE DELLA ZONA CENTRALE DI AGRATE BRIANZA

Tavola 1

Funzioni Il parcheggio pubblico. Si è ritenuto indispensabile conservare la funzione dei parcheggi pubblici collocandoli nel sottosuolo ed ampliandone la dotazione fino a 68 nuovi posti auto; tale funzione è stata posta alla base del piano economico di fattibilità del progetto come occasione di finanziamento dell’opera. La sua utilità e la consistenza dell’offerta di ulteriori posti auto, è valutabile in dipendenza dal raggio di influenza che tale funzione può avere sul territorio; si ritiene comunque che un raggio maggiore di 250m non costituisca più un occasione di sfruttamento economico vantaggioso in relazione alla utilità che la stessa produce. Si prevede inoltre la possibilità tecnica del raddoppio dei piani interrati, che porterebbe la dotazione fino a 136 posti auto e oltre; tale opportunità economica è da valutare alla luce di ulteriori studi che dimostrino la congruità dell’offerta con la richiesta locale.

Il parco. Si propone un nuovo luogo pubblico urbano, in continuità con il tessuto storico riqualificato della Piazza S. Eusebio ed a completamento dell’offerta del Centro storico di Agrate Brianza. Nella porzione sud è stato aperto un vasto viale, della larghezza media di circa 7m, alberato sul margine nord e limitato a sud da un lungo specchio d’acqua che lo raccorda con l’edificato esistente; il viale apre un collegamento ciclopedonale fra la via Ugo Foscolo e la Piazza S. Eusebio, ed è concepito come un luogo potenzialmente adattabile, mediante la predisposizione di allacciamenti integrati nella pavimentazione, ad eventi “di passeggiata”, (mercatini, esposizioni, ecc); esso rappresenta al contempo l’accesso alle altre funzioni collocate nella parte nord del lotto. Sul viale si attesta una ampia area gioco per l’infanzia, costituita da alcune installazioni a gioco libero e da una fontana a raso, che costituisce il fulcro della piazza centrale, diventando anch’essa occasione ludica nel periodo estivo. Sulla stessa piazza inoltre sono stati collocati gli accessi al parcheggio interrato, un bar/caffetteria, ed un’ampia zona alberata, destinata alla sosta ed al relax che apre il parco sulla Via Cesare Battisti. Di particolare importanza è inoltre lo spazio riservato agli eventi di spettacolo e/o di meeting, collocato nella porzione ovest del parco; un semicerchio, ricavato in un piano inclinato, disegna la cavea per rappresentazioni o per la musica, esso affaccia su un ulteriore piano inclinato speculare al primo ed inerbito (la pensilina della rampa di accesso al parcheggio), a completamento dello spazio delle rappresentazioni. E’ previsto inoltre un bike sharing all’ingresso del viale dalla Via Ugo Foscolo.

Dotazione verde. Il verde inerbito occupa alcuni grandi piani inclinati a pendenza comunque praticabile per la libera fruizione, essi sono realizzati mediante costruzione edilizia ( pensiline) o con semplici rilevati; sono previste in particolare due aree dedicate al verde funzionale: il boschetto dei gelsi nella parte nord, accoglie l’area relax, l’orto officinale (lavanda, rosmarino, camomilla, timo, iperico, salvia…) all’ingresso del viale su via Ugo Foscolo introduce alla passeggiata, la cui direzione è indicata da una alberatura continua di morus alba (gelsi bianchi) e ginko biloba, nella piazza centrale sono previsti inoltre alcune piante di acer campestre.

benedetta bosaia architetto _ Saronno 2012 | Appartamento - benedetta bosaia architetto

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Alla periferia della città si trova un complesso residenziale costituito da diverse unità abitative; l’intervento si concentra su un appartamento affacciato verso ampi spazi verdi e riguarda la ridefinizione degli spazi di ingresso e della zona giorno, nel pieno rispetto dei numerosi vincoli tipologici esistenti. Il progetto è completato dallo studio di arredi su misura e dalla scelta di finiture contemporanee.

benedetta bosaia architetto — benedetta bosaia architetto _ Saronno 2012 | Appartamento

benedetta bosaia architetto — benedetta bosaia architetto _ Saronno 2012 | Appartamento

benedetta bosaia architetto — benedetta bosaia architetto _ Saronno 2012 | Appartamento

benedetta bosaia architetto — benedetta bosaia architetto _ Saronno 2012 | Appartamento

Bright Stones Collection - Giancarlo Zema

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Large matt stones like fascinating organic sculptures stand out massive and sensual and light up at dusk as if by magic. This is the vision of architect Giancarlo Zema in when creating for the brand Luxyde, an exclusive range of outdoor furniture. Single or double seats with coffee table made of translucent eco-cement where the many veins come to life thanks to fibre optics and LED technology with RGB variation. A collection of extreme luxury perfect for use in gardens, swimming pool and private spa villas and the most exclusive hotel facilities as it adds a unique and almost poetic touch.

Giancarlo Zema — Bright Stones Collection

Bright Stones Collection by Giancarlo Zema for Luxyde

Giancarlo Zema — Bright Stones Collection

Bright Stones Collection by Giancarlo Zema for Luxyde

Giancarlo Zema — Bright Stones Collection

Bright Stones Collection by Giancarlo Zema for Luxyde

Giancarlo Zema — Bright Stones Collection

Bright Stones Collection by Giancarlo Zema for Luxyde

EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini. - emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu

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Is it possible to think about a new challenging and revitalising future for the EUR area located in Viale Europa 242 (so called EUR 242)?

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Le torri ex MEF di Ligini viste dal Lago dell'Eur. Elementi di progetto: il lago, il parco, la fermata Eur-Fermi (bus e Metro), il mercato rionale, l'Hotel e il Nuovo Centro Congressi di Fuksas.

The area hosts the historical Cesare Ligini towers which were redesigned for the 1960 Olympic games. “The towers represent the refined, civilised and international imaginary of the Roman architecture and make the entrance from the south one of the beach reaching points into town” ( A. Greco, G. Remiddi, 2006). The removal of the facades brought to the loss of their main character whose restoring could compensate only the external aspect but not the real historical meaning. For this reason the aim of the project is to give new birth to the functions of the buildings and their facades in a sustainable way. The urban project underlines the innovation of connections considering the surrounding areas. The entire area includes new uses, both temporary and permanent, as it is proposed into the project: 1) Temporary uses – The multiethnic local market – Meeting point for people – Outdoor sport activities – Outdoor recreation – Different uses of free areas – Temporary uses of EUR park for several events 2) Permanent uses – Metro Stop EUR Fermi – Bus station – Fuksas Congress hall – Local parking

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Masterplan

The abandonment of the area and its uses answers the questions “who for” and “why”. The strategies of the program, which was proposed by the contest, have been integrated and enhanced by actions covering temporary and spontaneous uses of the entire area seen as a huge urban space.

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Sezione principale di progetto. Il lago dell'Eur, il nuovo piazzale degli autobus, il nuovo edificio commerciale di collegamento tra la metro B EUR-Fermi e le torri ex MEF di Ligini fino all'Hotel e al Centro Congressi di Fuksas, il parco inclinato, la facciata verde fotovoltaica sulla torre/lama esposta a Sud, il collegamento in quota tra gli edifici che genera uno svuotamento sulla facciata della torre/lama esposta a Sud con centro fitness e, sullo stesso edificio, roof-garden dell'Hotel, gli ingressi carrabili interrati e il bosco/parcheggio in quota.

Who for? The project aims to a good organization of the spontaneous uses which are the main cause of degradation of the surrounding spaces which are brightly attended during the weekend. Therefore, in addition to the destinations given by the contest, new potential uses regarding working spaces and reception spaces are proposed. To the traditional business hotel reception way the project proposes a residence (building 1) which is addressed to immigrant and non-immigrant working people. The ground floor (building 5) can be potentially used for associations (immigrants, street doctor…), event planner (profit and no-profit organizations, show companies) and retailers. The upper floors ( building 5) are intended to co- working spaces for students, young professionals and artists’ studios. The remaining areas of the project are used by the hotel and the shopping mall. The huge void between the excavation area and the building 3is represented by a semi hypogeum building called commercial gallery / connection among the metro, the bus terminal, the square leading to the hotel and Fuksas congress hall.

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Tracciati di progetto.

Why? The purpose of the project is a strategic intervention connected to the area of EUR Lake, and a new key reading of the potential urban transformation aiming to a quarter built for people (it does not aim to an intervention of urban acupuncture). “Single sectorial politics, single casual projects, single applied technologies do not make a territory smart. Technologies, projects, politics will create results only if they come from a shared idea enhancing the potentials“ (Ambrosetti, 2012). As the smart city provide new investigative tools and production capabilities, leading to a new mode of relationship between things and people, physically still does not renew the outline of the city. The project will therefore, more properly within the architecture, including the interface with these tools, interpret the space of disposal buildings as the basis by which new digital relationships and new areas of production, they will find a real physical dimension. In this space, the movement of people, the way they live and work, will be generated by a spacious, innovative and environmentally friendly, by experimenting with new forms of real community. Based on the studies on technological innovation and the remarkable transformation that it determines the economic and productive sectors, the project aims to be a stimulus for a creative reuse of site as well as new production possibilities consistent with the following characters ecologically sustainable development: 1)the production of energy from Central has become widespread and compact; 2)in the construction of buildings the standard has been replaced by the flexibility; 3)the individual mobility is becoming shared; 4)the work has become industrialized flexible and widespread; 5)the one-way communication has become ubiquitous and in real time; 6)the market maker of the product in use, sell products created by the user (make & sell). These radical changes require planning and design of the future for the “city of man” (Olivetti, 1959) in order to: 1)Accelerate the process of self-generation of storage and widespread; 2)promote ICT platforms; 3)to stimulate multi-modal transport; 4)implement collaborative processes of urban organization; 5)planning and design of zero-emission; 6)accommodate the production and logistics in an integrated manner in the territory; 8)accelerate the integration and convergence of urban management. How? The urban project EUR 242 offers a reading of the modular square base and identifies a macro grid, on which the towers of Ligini – as modular – are included, along with the roads and the surrounding blocks, into a coherent urban design. In turn, the macro planimetric grid comes from reading modular facades removed from the towers (the typical curtain wall) and become matrix of the new elements of the project. Above all arranges: 1)The pass of new structural curtain wall facades determined by the previous; 2)The paving of open spaces and in particular the floors of the building 2 and 5 (spaces designed to outdoor sports); 3)The pedestrian connector bridges that provide access networks between the buildings; 4)The excavation of connection – between the area subject of the competition with the EUR Fermi metro station and the bus stop in the square to quota lake promenade and Japan – determined by the macro module;

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Schema delle tecnologie applicate al progetto per la sostenibilità ambientale

5)The module’s rotation of 30 ° to draw the walking downhill which lead to the metro and shopping mall; 6)The insertion of a volume underground connection between the same underground station, the bus station and the area of competition, placed on the axis of the macro module that is a multiple of the micro module; 7)The inclusion of a velarium placed parallel to Viale America to host the multiethnic market overlapped to Metro stop. In addition, the existing enclosure – which delimits the area of competition – has been opened to facilitate the transit of pedestrians and to define new opportunities for access. In particular they have been defined 3 driveways, 2 of which only for the existing underground parking. The third driveway leads up to the North East in a “forest parking” at the street level. It is in contact with the pedestrian plaza of access to Hotels and Residences and the pedestrian connector bridges. Access to these bridges can be done either from an escalator and from both the public stairs placed at the head of buildings 3 and 4 and from the internal entrances of the residence, of the Hotel and of the offices (buildings 1, 3, 4 and 5) . The transit of the visitor is organized on several heights to ensure flows divided by interest: 1)trade, across a basement tunnel; 2)green environment between the transversal dimensions of the project; 3)sports and leisure on the mall’s roof and building 5; 4)urban environment between Viale America and Viale Europa.

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Vista sintetica del progetto dalla porta Sud di Roma.

The transition between the public and semi-public spaces is mediated through internal entrances to the buildings. This entrances take place mainly from the square of the Hotels and Residence through the big roof that also incorporates the pedestrian bridges connector.

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Buffer space. Spazialità interna alla facciata fotovoltaica verde tra la torre/lama esposta a Sud e il parco inclinato che conduce al lago. Sullo sfondo i nuovi collegamenti verticali della torre e il nuovo spazio pubblico generato da questo ambiente di intermediazione climatica capace di accumulare calore, produrre energia, depurare l'aria.

In brief: Architectural, urban and social connection. 1)Urban space breaking through new links causing new connection with the area ( green stepped excavation, new semi hypogeum shopping building and gates); 2)Approbation of the existing on Viale Boston ( remaining facade) and redevelopment of the urban area trough trees line and of the pedestrian area; 3)Improvement of the internal road condition and of the links with the urban surrounding poles ( Fuksas Congress Hall and Terminal Bus Station); 4)Determination of new potential functions for the city life rooting ( local market covering, building 5 ground floor locating for the association venues, etc.).

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Vista degli ingressi alle torri con particolare della facciata Nord di una delle torri (contenente i nuovi collegamenti verticale di sicurezza). Inoltre è visibile: 1) il collegamento aereo tra le torri e le terrazze della piastra commerciale e della stecca degli uffici; 2) scale mobili di accesso ai collegamenti in quota; 3)l'accesso allo spazio commerciale seminterrato di collegamento tra la metro e "la nuvola" di Fuksas (con scale e ascensore); 4)la piazza di accesso alle torri.

Elements of environmental sustainability and technological research: Rainwater collection and recycling system linked to gardens irrigation; 1)Gray water recycling for toilet flushing; 2)Ground source geothermic technology; 3)Climbing plants for shadow control; 4)Solar Greenhouse 5)Solar PV panels applied to facade elements (building 3 and 4 on the roof and on the South facade); 6)Modular facade composed by a vibrant photocatalytic concrete columns; 7)Solar collector for heating system (building 3 South/East facade); 8)Pedestrian connector bridges provide access networks between buildings (5th floor); 9)Community fitness and Health level on the 5th floor of buildings 1, 2, 3, 4, 5; 10)Real-time data feeds display the Fuksas Congress Hall activities on the 3th building south facade; 11)Building systems fully integrated with smart grid and urban resource streams; 12)Co-working centre (building 5th) with telepresence facilities for mobile workers; 13)Underground transport hub integrated with buildings infrastructure and terminal bus station; 14)Car-sharing, bike sharing below “Bosco Parcheggio” (woodland parking) and near the terminal bus station; 15)Algae silos that produce biofluel near the EUR Lake in front of ENI building; 16)Floating docks for boating (rowing and painting).

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Vista dalla Torre/Lama Sud verso il Palalottomatica di Nervi. In basso è visibile la pensilina per il mercato rionale e il nuovo accesso alla metro e al lago dell'Eur.

emilio corsaro, Filippo Sicuranza, paolo caseti, Federico Aramu — EUREGENERATION. AWR Competitions. Torri di Ligini.

Schema delle relazioni stabilite dal progetto.

Comune di Briosco Concorso di idee per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale - Studio Galantini, Paolo Galantini, Giulia Cai, Alberto Suardi, Daniela Chelli

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Il progetto per la realizzazione della nuova biblioteca del Comune di Briosco, trova la sua collocazione all’interno del parco degli alpini, una zona urbana fortemente caratterizzata dalla presenza di verde e dal declivio che la attraversa, due temi propri dell’area collinare della Brianza. Intorno ad essa sono presenti invece diversi edifici, per lo più della seconda metà del ‘900, e accomunati dalla dimensione indicativamente plurifamiliare. A questa logica sfugge la sede dell’A.N.P.I., edificio nel lotto confinante a quello di progetto, caratterizzato da un corpo arretrato rispetto alla linea di gronda, grazie ad un porticato, che ne enfatizza la funzione sociale e aggregativa. È in questo contesto che va ad inserirsi il progetto per la nuova biblioteca comunale: l’intervento ambisce ad instaurare un rapporto diretto tra forma e spazi esterni, rafforzando l’espressione comunicativa del parco, cercando di sfruttare le difficoltà dettate dal declivio a favore della vivibilità degli spazi esterni, a loro volta matrici di quelli interni della biblioteca. ANALISI ARCHITETTONICA Queste linee progettuali d’ intervento sono state tradotte all’atto pratico, mediante la realizzazione di un corpo ipogeo, che assecondando la pendenza del suolo vada ad organizzare uno spazio collettivo, vario, in grado di garantire le diverse fasi della vita pubblica, da quelle più aggregative a quelle maggiormente intime. Ciòè stato possibile grazie alla realizzazione di una piazza sulla quale affaccia la biblioteca, e di un percorso pedonale, sovrastante l’edificato, immerso nel verde, all’interno del quale sono state ricavate varie zone di sosta vivibili secondo diversi gradi di socialità. Tale percorso è stato progettato cercando un dialogo tra le esigenze dovute alla sua praticabilità da parte dei diversamente abili, e la necessità di creare un percorso nel verde che permettesse di salire al di sopra della quota dell’edificio. È stata presa quindi la decisione di collegare la piazza, con le funzioni poste alla quota superiore mediante una serie di rampe, immerse nel verde, ed alternate a luoghi di sosta di differente dimensione e caratterizzazione che amplino la vivibilità del percorso, configurandolo non solo come tramite tra le due altezze ma come parte integrante della vita del parco. A coronamento del percorso, nella parte sovrastante la biblioteca si è realizzata una piazza, di differente dimensione e funzione, rispetto a quella sottostante, con un area gioco per i bambini, caratterizzata da pavimentazione antitrauma e differenti aree a sedute. descrizione luogo rapporto con il contesto il parco Per la piazza sottostante si è andati a realizzare un intervento maggiormente ampio, ovvero una piazza pavimentata, destinata ad ospitare le manifestazioni locali, che metta in comunicazione la biblioteca di nuova realizzazione con la sede dell’A.N.P.I., così da garantire l’interazione tra i due edifici pubblici, mediante uno spazio comune a loro e alla comunità di Capriano. A detta piazza si giunge mediante un collegamento pavimentato che dalla strada consente di accedere ad essa, allargandosi progressivamente sino al raggiungimento della stessa, punto in cui lo sguardo si allarga all’intero spazio della biblioteca, sino a prima in parte celato dalla presenza del terrapieno. L’ingresso al parco sul lato della strada viene quindi riprogettato, in funzione di tale prospettiva, e del suo posizionamento latistante l’edificio, al fine di armonizzarsi con il progetto. All’interno della piazza trova comunque posto, una zona maggiormente privata, a verde, posta frontalmente alla sede dell’A.N.P.I., nella quale è stato ricollocato il simbolo lapideo degli alpini, circondato da un arbusto e varie sedute, così da andare a definire uno spazio dalla forte caratterizzazione evocativa. Il corpo della biblioteca, si caratterizza per le due facciate interamente vetrate che affacciano sulla piazza, in modo da garantire una corretta illuminazione a tutti gli ambienti interni, e per l’aggetto della copertura, che va a caratterizzarne il prospetto, mediante una rielaborazione della falda tradizionale, invertendone l’inclinazione, garantendo la funzione di schermatura dal sole, e copertura degli ambienti attigui alla biblioteca, e ricreando la suggestione di un ambiente scavato nel fianco della collina. Tale copertura, realizzata in listelli di legno, verrà riproposta anche negli ambienti interni alla biblioteca, in modo da dare continuità all’ideale erosione, ed agli ambienti stessi. La copertura, si caratterizza anche per le differenti dimensioni degli aggetti, che trovano il punto di massima estensione nel loro incontro, ovvero dove verrà ricavato l’ingresso alla biblioteca, in modo da avere lo spazio coperto di maggiore entità in corrispondenza del punto di prevalente sosta esterna. L’intero progetto si caratterizza per la presenza di 3 principali materiali da costruzione: vetro e cemento, come simboli distintivi dell’edificato, e il legno, come materiale unificante del nuovo progetto con il contesto naturale che lo circonda, andando ad identificare il segno della copertura come simbolico collegamento tra l’edificato e il parco, simbolo che pur mantenendo una spiccata visibilità e caratterizzazione architettonica cerca tramite il materiale naturale il dialogo con il parco. la piazza materiali ARREDO Al suo interno gli spazi della biblioteca sono stati suddivisi a seconda della destinazione, tenendo sempre presente la flessibilità che uno spazio ridotto come questo deve avere per poter fornire tutti i servizi di cui la comunità necessita. A tale scopo si è deciso di realizzare nello spazio di maggiori dimensioni la sala lettura, uno spazio flessibile, direttamente collegato con l’ingresso, in grado di ospitare, oltre alla sala stessa (suddivisa a seconda del tipo di consultazione), grazie ad arredi mobili, uno spazio adatto alla realizzazione di mostre e di conferenze. illuminazione Sempre dall’ingresso, dove sono state ubicate la zona riguardante le informazioni per la comunità ed una piccola emeroteca, sono collegate la sala multimediale, ed il settore bambini, uno spazio dotato anche di ingresso esterno, interamente dedicato ai più piccoli, distinto anche dalla forte informalità che uno spazio simile richiede. In ultimo, l’archivio, progettato per non essere accessibile ai più, è stato collocato in prossimità del guardaroba, in una zona defilata rispetto al comune traffico interno alla biblioteca, ma comunque in prossimità del banco prestiti, ovvero all’operatore, ma al tempo stesso celato alla vista del fruitore della biblioteca. Come risposta alla maggior profondità dello spazio di lettura a scaffale aperto, ed alla sua necessità di illuminazione, si è deciso di effettuare un taglio nella copertura, sull’estremità maggiormente incavata, in modo tale da garantire illuminazione naturale a l’intero spazio, e non interrompere la continuità della copertura che dall’esterno, prosegue uniformemente negli spazi interni. Area per mostre Aula civica 63 posti circolo d’aria orientamento irraggiamento struttura portante Per assicurare un illuminazione corretta, i tavoli di consultazione sono stati posti ad una distanza da esso che non consenta alla luce diretta di arrivarvi, garantendo in questo modo un’illuminazione ottimale alla zona di lettura. Nelle altre stanze invece l’illuminazione è garantita naturalmente dalla sequenza di vetrate che costituiscono il prospetto e artificialmente da un sistema di illuminazione integrato all’interno del soffitto ligneo che ricopre l’intero progetto. ANALISI TECNOLOGICA: All’interno del progetto, parallelamente alla ricerca architettonica si è portata avanti quella sugli aspetti legati alla sostenibilità dello stesso, che consentano all’edificio di porsi sia come modello legato all’importanza istituzionale e sociale della biblioteca, che come modello di “buon costruire”. Per la conformazione del lotto, e dei necessari rapporti che la biblioteca necessita con l’intorno, si è deciso di orientare l’edificio a sud/ovest, così da garantire la radiazione solare in inverno, e grazie all’aggetto della copertura, una schermatura, essenziale in estate per evitare di generare un’effetto serra all’interno dell’edificio. La copertura è stata pensata in materiale ligneo, sia al fine del dialogo con l’intorno, sia con la funzione di sfruttare le materie prime già rintracciabili in zona, al fine di rendere il più possibile sostenibile l’intera costruzione. Per ovviare al problema dell’irraggiamento interno alle facciate vetrate si è scelto di realizzarle in vetri a bassa emissività, in grado di “riflettere” la radiazione termica con una rilevante riduzione della trasmittanza del vetro. Per la schermatura dal sole, si provvederà invece all’installazione di tende interne. La struttura della biblioteca è stata progettata con una struttura in acciaio-calcestruzzo precompressa, in modo da riuscire a sostenere oltre al carico derivante dalla struttura stessa, il carico di terreno inerbito sovrastante, in modo da avere un’isolante naturale, ed al contempo ridurre la perdita di suolo permeabile dovuta al nuovo edificio. E’ stato inoltre adottato un sistema di rinfescamento passivo, all’interno della sala di lettura, grazie ad un taglio effettuato nel solaio, in grado di consentire sia una corretta illuminazione, che un percorso naturale di ricircolo d’aria, in modo da garantire in estate, tramite l’apertura di un portello, che un flusso costante di aria fresca sostituisca quella calda, fuoriuscente dal taglio nel solaio.

Studio Galantini, Paolo Galantini, Giulia Cai, Alberto Suardi, Daniela Chelli — Comune di Briosco Concorso di idee per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale

Tavola 1

Studio Galantini, Paolo Galantini, Giulia Cai, Alberto Suardi, Daniela Chelli — Comune di Briosco Concorso di idee per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale

Tavola 2

Studio Galantini, Paolo Galantini, Giulia Cai, Alberto Suardi, Daniela Chelli — Comune di Briosco Concorso di idee per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale

Tavola 3

Studio Galantini, Paolo Galantini, Giulia Cai, Alberto Suardi, Daniela Chelli — Comune di Briosco Concorso di idee per la realizzazione di una nuova biblioteca comunale

Tavola 4

The Office - David Grindley Architects

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Designed by David Grindley Architects, the new studio in Milton Keynes is a linear, single storey open plan space, which has been articulated into four distinct zones with North facing, clearstory windows bringing natural light into the space.

David Grindley Architects — The Office

Larch timber rainscreen cladding

In rebuilding and extending the Architects studio, the opportunity was taken to place emphasis on the use of sustainable materials and prefabrication.

David Grindley Architects — The Office

Solid wood construction is left exposed internally.

The principal construction material is a solid cross-laminated timber panel system. The panels were craned into position and screwed together to form the total structure and enclosure. The interior is left unfinished and treated with a white wax. The exterior is insulated and waterproofed using a continuous breathable rubber membrane. This is overlaid with vertical rain-screen cladding of untreated larch slats to the roof and walls. The gables are finished in pre-weathered zinc.

David Grindley Architects — The Office

solid timber panel drawings

The design attempts to reconcile the linear nature of the building with the vertical aspects of the tree-surrounded site, whilst expressing the use of materials by articulating and layering the design elements.

David Grindley Architects — The Office


Casa T&G - Nicolás Campodonico

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El proyecto de la casa T&G se ubica en un barrio cercano al centro de la ciudad de Rosario, en un tejido consolidado con construcciones de una y dos plantas de uso residencial. La construcción se levanta en un lote con frente al norte y sobre un pequeño pasaje dentro de esta trama.

Nicolás Campodonico — Casa T&G

La viga de hormigón armado que reconstruye la fachada pública retoma la altura de la casa lindera (unos cuatro metros de altura). Desde esta estructura se forma un colgajo que divide el ingreso peatonal del vehicular, generando para cada uno una altura y una profundidad diferente. Ya en el interior, la secuencia de espacios: cubierto – abierto – cubierto – cerrado – cubierto – abierto y las distintas atmósferas producidas por la luz y los materiales proponen una serie de recorridos. Estos caminos, conectan la calle con la masa verde de cítricos, moreras y pastos que crecen en el fondo del terreno y se superponen con los Plátanos más lejanos. Una escalera lateral nos lleva a la planta alta, que cerrando el recorrido se vuelve a vincular con la calle y el barrio a partir de vistas elevadas.

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Los espacios de la casa se producen a partir de elementos de Hormigón (premoldeados e in-situ) que se apoyan en ambos muros medianeros, respetando un orden y modulación en la planta y adquiriendo variaciones en el corte. Estas variaciones permiten proporcionar espacios de diferentes dimensiones y producir entradas de luz diversas para animarlos y ponerlos en tensión.

Nicolás Campodonico — Casa T&G

El jardín del fondo del terreno, está orientado al sur con respecto a la casa, relacionado por una profunda galería. Esta condición lumínica fue balanceada con un ingreso de luz entre el techo de la galería y el del estar, y por un lucernario corrido que toma luz desde el norte por encima de la planta del dormitorio.

Nicolás Campodonico — Casa T&G

La casa explora diversas condiciones de atmósferas a partir de las relaciones entre sus espacios, la luz y los exteriores.

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Nicolás Campodonico — Casa T&G

Edificio Maipu - Nicolás Campodonico

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El proyecto esta ubicado en la ciudad de Rosario, que como la mayoría de las ciudades Argentinas es homogénea y ordenada en planta (de manzanas cuadradas repetidas infinitamente) y totalmente heterogenea en el alzado… al revés de la histórica ciudad europea: desestructuradas y quebrada en la planta y con un alzado ordenado y continuo. El proyecto se ordena con respecto a la calle y toma su rol en la desestructuración del alzado urbano.

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Es un edificio de planta baja y 15 pisos altos, y dos niveles de cocheras, donde el tema estructural es determinante. A pesar de estar entre medianeras, sus dos vecinos bajos lo transforman en un edificio más parecido a una torre. La estructura se resume a los tabiques perimetrales, y una gran y única columna central donde además de concurrir las cargas se produce el movimiento vertical y la totalidad de las instalaciones.

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

El sistema de vigas en el frente, va transmitiendo las cargas al centro, al mismo tiempo que se constituye en parasol fijo ventilado en el 60 % de la fachada oeste, el 40 % restante son balcones. La permanente alternancia de lozas y vigas va produciendo ventanas para lavaderos y escalera. La pieza íntegramente resuelta en Hº Aº resuelve las etapas constructivas a partir de los cambios de plomo y no de buñas. Interiormente los departamentos tienen una doble pared para alojar instalaciones, generar divisiones y proporcionar aislamiento térmico.

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Nicolás Campodonico — Edificio Maipu

Ampliamento con struttura in legno x-lam - Davide Padovani architetto

WaterNest 100 - Giancarlo Zema

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The eco-friendly floating habitat WaterNest 100, designed by Giancarlo Zema for EcoFloLife is an enveloping of 100 sqm residential unit, 12 m in diameter and 4 m high, made entirely of recycled glued laminated timber and a recycled aluminium hull. Balconies are conveniently located on the sides and thanks to the large windows, permit enjoyment of fascinating views over the water. Bathroom and kitchen skylights are located on the wooden roof, as well as 60sqm of amorphous photovoltaic panels capable of generating 4 kWp which are used for the internal needs of the residential unit. The interior of WaterNest 100 can include a living room, dining area, bedroom, kitchen and bathroom or have other configurations according to the different housing or working needs. It is perfect like an ecological house, office, lounge bar, restaurant, shop or exhibition floating space. The selected furnishings in the EcoFloLife catalogue are top design, eco-friendly and elegant, and thus meet the most demanding contemporary needs. WaterNest 100 can be positioned along river courses, lakes, bays, atolls and sea areas with calm waters. The use of materials and sustainable production systems make this unit recyclable up to as much as 98%. In addition, thanks to a sophisticated system of internal natural micro-ventilation and air conditioning, it is classified as a low-consumption residential habitat. WaterNest 100 is the ideal solution for those wishing to live independently, exclusively and in complete harmony with nature. WaterNest 100 has several possible configurations, depending on the different housing or working needs.

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

Giancarlo Zema — WaterNest 100

WaterNest 100 by Giancarlo Zema for EcoFloLife

nuova biblioteca comunale - Rosalba Barrile Architetto, gaetano arcidiacono

Concorso di idee per il recupero della Torre Tintoretto - Studio Galantini, Paolo Galantini, Alessandro Baglieri, Marco Biondi, Mario Provenzano, carmela bova

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Il progetto vuole trasmettere un senso di “stabilità”, attingendo a forme semplici, che permangono nel tempo e che sono in grado di sottrarsi alla mutevolezza delle mode che caratterizzano l’attuale mondo dell’architettura. Il progetto coniuga la creatività progettuale alla sostenibilità ottenendo un risultato in piena armonia con il contesto urbano e paesaggistico, che diventa il genius loci ispiratore per la forma e la proporzione dei volumi, aspirando alla integrazione del nuovo progetto con l’esistente. La riqualificazione della Torre muove dall’immagine architettonica attuale, l’intento è quello di non modificare la percezione volumetrica di un elemento che rappresenta un segno importante nel paesaggio circostante, esso infatti fa parte di un complesso di torri simili, ma di riqualificarlo sia esternamente che internamente, conservandone il cromatismo, interpretato come legame con il pittore Jacopo Robusti da cui l’edificio trae il nome. In questo spirito le viste prospettiche sono state caratterizzate dall’inserimento di figure tratte dalle opere del Tintoretto. Il mantenimento del cromatismo e della geometria permette di salvaguardare l’integrità dei rapporti spaziali e volumetrici con l’ambiente circostante. La creazione di un vuoto centrale alleggerisce la pesantezza del blocco volumetrico e diventa il luogo rappresentativo dell’edificio, uno spazio catalizzante, caratterizzato da una molteplicità di visuali. Attorno a questo spazio ruota la dimensione collettiva della vita dei residenti nonché, nelle ore diurne, il momento collettivo della vita lavorativa contrapposto al momento individuale del lavoro nella singola unità ufficio. La cortina esterna è segnata da una duplice scansione, una orizzontale data dalla suddivisione in fasce di diversa tonalità cromatica ed una verticale affidata alle proporzioni allungate delle aperture e dei pannelli in grès laminato, kerlite, con finitura opaca. L’ultimo livello completamente ricostruito viene trattato in maniera neutra tramite l’inserimento di pannelli di vetro opaco tra montanti in acciaio, inoltre è stato arretrato rispetto al profilo esterno dell’edificio in modo da accentuarne e definirne il carattere di coronamento superiore. L’incremento consentito del 20% della S.L.P. in aggiunta a quella sottratta per la realizzazione del vuoto centrale, per la demolizione dell’autorimessa e degli spazi commerciali antistanti la Torre, determina una S.L.P. disponibile per la nuova edificazione parzialmente utilizzata per la costruzione di 3 edifici, costituenti la corte centrale. Questi nuovi corpi di fabbrica definiscono spazialmente una piazza rettangolare con aree verdi, la cui vocazione pubblica la rende luogo catalizzante della vita dell’intero quartiere. Le lastre in arenaria grigia della pavimentazione ripropongono le dimensioni delle nuove aperture della torre. Il disegno degli spazi verdi segue l’impianto modulare della facciata e della pavimentazione. Anche le dimensioni delle panchine, ugualmente in arenaria e caratterizzate da una fascia luminosa orizzontale alla base, sono legate al modulo prevalente del progetto della piazza. La realizzazione della piazza ha comportato la demolizione dell’autorimessa e degli spazi commerciali antistanti la Torre e la progettazione di un nuovo parcheggio interrato, di 198 posti auto di cui 11 per diversamente abili. Strategie Bioclimatiche Gli edifici sono stati progettati come elementi tecnologici dove le energie rinnovabili sono integrate all’architettura, in modo da realizzare un complesso a buona efficienza energetica. Le scelte alla base del concept ambientale vedono l’applicazione di strategie passive ed attive: la riduzione della domanda energetica tramite corretti e semplici criteri di progettazione bioclimatica, quali forme compatte e materiali di involucro ad alte prestazioni; il miglioramento del comportamento della coibentazione sia in fase invernale che estiva, prevedendo per le pareti nord ed est come isolante la lana di roccia, mentre per le pareti sud ed ovest il sughero, per migliorare il comportamento capacitivo grazie alla sua notevole inerzia termica; l’utilizzo di vetri selettivi nelle facciate sud ed ovest e di vetri basso emissivi nella facciate nord ed est; la realizzazione della facciata ventilata; l’inserimento di sistemi impiantistici ad elevata efficienza e basso consumo; l’utilizzo di fonti rinnovabili quali fotovoltaico, solare termico e geotermia che coprono parte della domanda energetica. Pur mantenendo la distribuzione con il corridoio centrale si è cercato di realizzare unità con affaccio sia a nord che a sud per favorire la ventilazione naturale trasversale, mediante l’interruzione del collegamento centrale a partire dal tredicesimo livello. La presenza del verde sia nel grande spazio centrale sia nella piazza e nelle coperture dei nuovi edifici favorisce il controllo del microclima esterno e contribuisce al raffrescamento passivo in fase estiva e all’isolamento termico in fase invernale. L’irrigazione delle aree verdi è garantita mediante un sistema di raccolta delle acque piovane. Per il condizionamento degli ambienti in inverno e in estate è previsto un impianto a pompa di calore a ciclo reversibile abbinato a sonde geotermiche verticali. Si prevede un sistema combinato di pannelli radianti e UTA con recuperatore di calore per garantire il rispetto dei livelli di comfort in ambiente e il corretto numero di ricambi d’aria. Per quanto riguarda l’oscuramento sono previsti frangisole scorrevoli esterni in acciaio colorato, contenuti all’interno dell’intercapedine d’aria della facciata ventilata. L’integrazione delle fonti rinnovabili insieme ad una particolare attenzione verso la scelta di tecnologie impiantistiche ad elevata efficienza consentono, quindi, di ridurre i consumi energetici e quindi i costi legati al condizionamento, illuminazione e funzionamento delle apparecchiature elettriche. Strategie ambientali Invernali : Strategie ambientali Estive : Apporti Solari Protezione solare mediate frangisole Impianto fotovoltaico e solare termico Impianto fotovoltaico e solare termico Pompa di calore geotermica Pompa di calore geotermica Raccolta acque piovane Raccolta acque piovane Tetto verde estensivo Tetto verde estensivo Involucro ben isolato 12 cm di isolante ed assenza di ponti termici Spazi verdi Inerzia termica Facciata ventilata Distribuzione Funzionale Al livello 0 di tutti gli edifici sono state collocate le attività commerciali in modo da garantire loro la più ampia accessibilità e fruibilità; dal primo al quarto livello dell’edificio a Torre ed al primo livello dei nuovi edifici sono stati previsti gli spazi direzionali. Gli ulteriori 12 livelli della Torre sono stati riservati alle residenze, ricavando 104 appartamenti di diversa dimensione, l’ultimo livello è destinato a locali pertinenziali delle abitazioni. Per quanto riguarda i collegamenti verticali, il nuovo progetto della Torre conserva inalterati i collegamenti laterali adeguandoli con l’inserimento di nuovi ascensori, a servizio sia degli uffici che delle residenze, mentre il collegamento centrale viene rimodulato a seguito dell’apertura del vuoto strutturale, rimanendo ad esclusivo utilizzo dei primi 3 livelli a destinazione direzionale. La corte verticale, collocata al livello 4 e realizzata all’interno del vuoto centrale, è accessibile da entrambi i collegamenti verticali laterali. La nuova struttura in acciaio, inserita per la realizzazione del vuoto centrale, è nascosta dal rivestimento di facciata ed attraversa solo gli ambienti destinati a negozi ed uffici, mantenendo inalterata la fruibilità e risparmiando destinazioni sensibili come quella residenziale. Caratteristiche costruttive e facilità di manutenzione L’intervento strutturale consiste nella demolizione della parte centrale della Torre a partire dal 4 livello e dall’inserimento di una nuova struttura in acciaio per consentire la realizzazione della corte verticale e per sostenere la nuova struttura centrale in calcestruzzo armato. Le soluzioni tecnologiche ed i materiali adottati garantiscono facilità e bassi costi di manutenzione. Il fotovoltaico ed il solare in copertura sono montati su di una struttura in acciaio facilmente accessibile ed ispezionabile, in quanto installati ad una quota pari a 2,40 metri dall’ultimo orizzontamento. Il materiale che costituisce il paramento esterno garantisce elevata resistenza, mentre le superfici vetrate verticali sono apribili e quindi pulibili dall’interno in sicurezza. La manutenzione degli spazi verdi della piazza si limita alla potatura ed alla irrigazione delle piante. Per garantire il contenimento dell’apparato radicale delle alberature ad alto fusto ed evitare conflitti con il parcheggio sono state ricavate delle vasche interrate opportunamente dimensionate. Per quanto riguarda il verde della corte verticale e della piazza al livello 0 la scelta delle essenze è stata dettata non solo dalla compatibilità con il luogo ed il clima ma anche dalla adattabilità ad ambienti relativamente ristretti. Si propongono spazi verdi sociali in cui convivono specie tipiche di un ambiente prealpino, quali il rhododendron e la betula pendula, e specie maggiormente ornamentali, quali la magnolia. Betula pendula Magnolia bianca Magnolia viola Rhododendron La vasca di alloggiamento delle piante della corte verticale è stata riempita con terreno vegetale ed aggregati alleggeriti, tipo argilla espansa, per diminuire il peso specifico del terreno che grava sul solaio, che viene rinforzato. Sono stati apportati opportuni meccanismi per garantire la stabilità delle alberature, come l’inserimento di una rete metallica nel terreno a sostegno dell’apparato radicale, e per salvaguardare la struttura dell’edificio dall’espansione delle radici e dalla propagazione dell’umidità. La copertura verde estensiva, prevista nei nuovi edifici, presenta una stratigrafia di limitato spessore (5-15 cm) ed esigenze di manutenzione molte ridotte, in quanto richiede apporti energetici minimi. Le specie selezionate sono erbacee perennanti e crassulacee, in quanto contraddistinte da elevata capacità di insediamento, propagazione e di ottima resistenza

Studio Galantini, Paolo Galantini, Alessandro Baglieri, Marco Biondi, Mario Provenzano, carmela bova — Concorso di idee per il recupero della Torre Tintoretto

Tavola

un villaggio ecosostenibile - Rosalba Barrile Architetto, gaetano arcidiacono


Uno spazio urbano aperto a tutti - Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani

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Lo spazio pubblico urbano è il luogo privilegiato per la nascita e la vita di una comunità di cittadini capace di intraprendere programmi di medio e lungo periodo per la gestione dei beni comuni. Oggi più che mai il recupero del ruolo della piazza diventa fulcro di un processo collettivo in cui gli attraversamenti, la sosta, il dialogo, le cerimonie, le attività culturali, il divertimento e lo svago trovano ospitalità all’interno di un luogo privilegiato in cui verificare, oltre al proprio senso di appartenenza alla polis, la solidità dei legami sociali con il proprio territorio. Il progetto si pone come obiettivo rendere Piazza dello Spirito Santo un luogo di aggregazione sociale e culturale all’interno di un percorso cittadino che metta in relazione le diverse e contigue aree del centro storico di Pistoia e recuperi quelli che sono gli spazi pubblici della città del passato (la piazza, la strada, il verde) e elaborando al tempo stesso una reinterpretazione secondo criteri di semplicità, chiarezza ed eleganza valorizzando gli elementi insiti nella storia del luogo.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Sotto il profilo funzionale si è scelto di sostituire l’attuale destinazione d’uso prevalente a parcheggio con una molteplicità di funzioni. L’area oggetto d’intervento, attualmente percepita come un unico spazio, viene suddivisa in due zone differenti per caratteristiche fisiche e funzionali. Questa scelta progettuale consente da un lato la ridefinizione dello “spazio fisico” urbano in favore di soluzioni che puntano a conferire qualità ai luoghi, e al contempo permette di arricchire lo “spazio delle relazioni” prestandosi a modi d’uso molteplici, interagendo con le dinamiche di vitalità della piazza e della strada.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

La parte est, costituita dal sagrato della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola e dalla sua successiva espansione, viene destinata ad uso collettivo polivalente. Si presenta come un grande spazio aperto, libero da arredi fissi, che vengono posizionati nelle fasce laterali. L’idea di realizzare un nuovo piano inclinato, sul sedime di quello storico, permette di ritrovare un grande spazio collettivo adibito all’uso pubblico. Lo spazio così costituito, ritmato da sedute e alberi che ne delimitano la visione prospettica, trova il suo punto focale sulle gradinate di connessione tra le due zone.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Posizionata a un livello leggermente più alto, la parte ovest, corrispondente alle storiche piazze del Baglione e del Mergugliese, si presenta come uno spazio racchiuso, intimo, denso. Mediante l’introduzione di una dimensione più contenuta, si ristabilisce un legame con i vecchi percorsi cittadini quali Via dell’Abbondanza e Via dei Baglioni e con gli elementi storici della palma e della statua del Cardinale Forteguerri. I fondi vuoti presenti potranno accogliere nuove attività, come ristoranti, bar, locali o simili. L’amministrazione potrebbe incentivarne lo sviluppo permettendo e agevolando la costruzione di piccole pensiline e dehor sul modello parigino, dando vita a una “terrazza urbana”, dalla quale ammirare la prospettiva di ciò che avviene al livello sottostante in un turbine di curiose percezioni sull’intorno. La proposta progettuale prevede inoltre l’inserimento di elementi di “verde urbano” nel sistema lineare della piazza. Una fila di aceri campestri, specie tipica del pistoiese, oltre a creare giochi d’ombra e a segnare un filtro tra le sedute e i palazzi, apre una comunicazione ideale con il giardino pensile adiacente e con la palma della piazzetta del Baglione.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Pur divise da punto di vista funzionale e articolate con una differenza di quota le due aree della piazza conservano il loro aspetto unitario grazie all’introduzione di alcuni elementi di continuità. Sul lato sud dell’invaso è presente un percorso trasversale privo di barriere architettoniche, pavimentato in pietra in continuità con le strade circostanti, che garantisce la connessione pedonale così come il transito eccezionale di veicoli per carico e scarico merci e l’accesso di mezzi di emergenza. Il manto stradale viene portato al livello dell’attuale marciapiede permettendo la continuità totale dello spazio.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Nella zona centrale della piazza l’articolazione tra le due zone assume una complessità maggiore, per mezzo di tre aspetti fondamentali. Il primo riguarda il cambio di pavimentazione: si passa dal mattone rosso posato a lisca di pesce per la zona est alla pietra arenaria toscana disposta a lastre sfalsate per la zona ovest. Il secondo riguarda l’andamento del terreno che scende attraverso un leggero declivio da Via dell’Abbondanza verso Via de’ Rossi, un sistema di scale e gradoni incide il terreno e si inserisce nelle trasformazione del suolo ridisegnando l’immagine della piazza e facendo da “liaison” tra le zone. Le leggere pendenze (dislivello di 65 cm) accompagnano i visitatori all’appropriazione dello spazio urbano. Nuove prospettive e spazi di sosta creano un ambiente ideale per manifestazioni e avvenimenti culturali all’aperto. Terzo elemento che caratterizza questo passaggio tra le due aree della piazza è la sistemazione della zona adiacente alla statua del Cardinale Niccolò Forteguerri, la cui posizione viene mantenuta invariata. Il monumento viene dotato di un nuovo basamento che si integra con quello esistente sovrapponendosi ad esso, e che presenta una serie di sedute. Una piccola rampa farà da sponda ad una nuova fontana a vasca, in luogo dell’esistente, simbolo di vita e continuità con uno degli elementi storici più caratteristici delle piazze italiane.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Tenendo conto degli spunti forniti dal documento sulla partecipazione si è scelto di limitare la presenza del mercato solamente alla zona est della piazza, prevedendo delle strutture specifiche che sostituiscano gli attuali banchi eliminando la presenza dei furgoni, per il parcheggio dei quali verrà riservata un’area vicina da parte dell’amministrazione. Il piccolo disagio provocato da questo cambiamento verrà compensato dalla presenza delle nuove infrastrutture, dotate di luce e attacchi elettrici, montate in loco dalla prima mattinata e smontate al termine del mercato o manifestazione. Le panchine che fanno da quinta al sistema piazza avranno la funzione di deposito per questa struttura, contenendo tutto il necessario per il montaggio del mercato bisettimanale. Un semplice studio di innesti di pali e teli, come in un fanciullesco gioco, darà origine ai “tendalini” per il mercato o per altre manifestazione che ne faranno utilizzo, in modo da ottenere, una volta che tutte le strutture leggere saranno aperte, una configurazione spaziale continua che ospiti lo spazio del commercio. In questo modo la struttura del mercato, collocata all’interno delle panchine e fornita in questo caso dall’amministrazione pubblica diviene parte integrante della piazza, e può assumere una molteplicità di configurazioni.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

All’interno di questa cornice storica le strutture temporanee o parti di esse funzioneranno come integrazione scenografica degli eventi culturali e di aggregazione sociale, come cinema all’aperto, spettacoli di teatro, manifestazioni musicali, incontri, fiere, e simili aprendo così la piazza ad un uovo tipo di fruizione da parte della cittadinanza. Il percorso longitudinale stesso potrà diventare palco per le manifestazioni pubbliche ed istituzionali sulla piazza o, viceversa, tutto l’invaso della piazza potrà essere usato come scena, con il pubblico seduto sui gradoni della statua o sulle panchine sotto gli alberi e la manifestazione al centro sul tappeto rosso mattone. A completare il progetto vengono previste alcune rastrelliere per biciclette e contenitori differenziati per i rifiuti urbani.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Al tramonto l’illuminazione della piazza sarà garantita interamente attraverso luci lineari incassate ai piedi delle panchine, corpi illuminanti e in parte dall’illuminazione indiretta degli edifici circostanti. I dehor della zona più alta, e in generale i locali aperti durante le ore serali faranno da cornice a questo grande spettacolo e avranno oltre alla funzione di ristoro anche quello di aggregazione sociale all’interno di un unico concetto di fruibilità della piazza.

Marco Giachetti, Jacopo Ammendola, Laura Ercoli, Giulio Innocenti Degli, Benedetta Masiani — Uno spazio urbano aperto a tutti

Social Housing a Fuorigrotta, Napoli - Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare

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L’esercizio di social housing ha riguardato il recupero dal punto di vista tecnologico e ambientale di un lotto di edilizia economica e popolare progettato da Luigi Cosenza nel secondo dopoguerra.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Il progetto mira a non stravolgere l'esistente, pur adattandolo ai nuovi standard residenziali, garantendo una mixitè funzionale, abitativa e morfologica.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

L’area presenta nel complesso forti potenzialità, per la presenza di vari impianti sportivi (lo stadio San Paolo in primis), poli universitari (Federico II) e strutture ricettive come alberghi e ristoranti. Il lotto di studio si inserisce nel quadro della ricostruzione post-bellica di cui Cosenza sovracitato sarà uno dei principali fautori. I mezzi di trasporto pubblico (metropolitana, cumana e pullman anm) sono presenti in quantità sufficiente ma offrono un servizio non sempre efficiente. Scarsa attenzione è riservata ai portatori di handicap e a coloro che vogliano utilizzare mezzi propri alternativi come le biciclette.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Un secondo studio indirizzato sul lotto di intervento e sulle parti urbane strettamente limitrofe (attrezzature e servizi) ha permesso di comprendere punti di forza e lacune, per avviare l’intervento di riqualificazione in maniera corretta. L'indagine ha riguardato anche la presenza e la disposizione di parcheggi, rivelati sovrabbondanti e disposti in maniera non idonea; l’accessibilità alla “piattaforma” comune, completamente isolata dal contesto per via di un importante salto di quota e di difficile ingresso per i portatori di handicap; e gli spazi verdi, non fruibili e con specie arboree selezionate e collocate in maniera assolutamente arbitraria. Dalla ricerca sui rapporti sociali nelle aree comuni è emersa una minima fruizione di essi, non idonei ad ospitare attività ludiche o ricreative sia per la mancanza materiale di attrattori che per il discomfort climatico, soprattutto nei mesi più caldi.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Napoli si trova in zona climatica “C”, con 1034 gradi giorno. Il picco delle precipitazioni si registra nel mese di novembre, mentre le temperature più alte sono a cavallo tra luglio e agosto. L’Indice BAF sovracitato si riferisce all’analisi del Biotope Area Factor, un metodo sviluppato negli ultimi anni in Germania, per calcolare la percentuale di superficie permeabile in base a valori che variano a seconda dei materiali e al loro livello di drenaggio. L’albedo di un materiale è invece la frazione di luce che viene riflessa in tutte le direzioni. Serve a conoscere il potere riflettente di ogni copertura orizzontale per comprendere se i raggi solari, e quindi il calore, che giungono sul suolo vengano assorbiti o meno. L’albedo medio ponderato, risultato essere 0.25 su un massimo di 1 (riflessione assoluta), indica che la maggior parte del calore resta intrappolato, causando ulteriore discomfort climatico. Ciòè confermato inoltre dall’altissima temperatura media ponderata di 51.5 °C. L’analisi climatica ha anche tenuto conto del soleggiamento e della ventilazione. In estate c’è un problema dovuto al forte soleggiamento sia dei fronti che della corte. In inverno i fronti degli edifici e gli spazi aperti sono quasi completamente all’ombra per tutto l’arco della giornata. Per quanto riguarda la ventilazione, è emerso che d’estate i venti provengono principalmente da sud e c’è una certa ventilazione tra gli ambienti situati ai piani più alti. Ai piani inferiori e nella corte c’è invece una ventilazione più limitata, con la formazione di vortici di aria calda. In inverno i venti provengono da nord est, ma la presenza del forte salto di quota proprio in quella direzione, ovvero sul lato corto degli edifici analizzati, ne limita di tantissimo il flusso.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

La piattaforma su cui sono posizionati i cinque edifici, passa da luogo di nessuno dove era praticamente impossibile qualsiasi attività sociale, sia per la mancanza di attrezzature che di adeguato comfort, a spazio dove poter fare acquisti e dedicarsi ad attività ludiche, senza trascurare nessuna fascia di età. Un locale collettivo, situato a pianterreno negli edifici di tipologia “B”, è uno spazio destinato unicamente ai condomini del palazzo dove è collocato. Esso sopperisce alla mancanza di uno spazio chiuso dove poter trascorrere il tempo libero, dedicarsi ad attività ludiche, rilassarsi e organizzare eventi come riunioni di condominio e feste. Guarda verso l’esterno, ma è accessibile unicamente dalla rampa di scale interna.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

L’analisi dello stato di fatto aveva denunciato un BAF molto basso (0.14) e l’utilizzo di materiali poco drenanti e con un alto indice di assorbimento. Per questo si è deciso di intervenire ricoprendo le superfici aperte con mattoni drenanti ed autopulenti. Sono state inoltre incrementate le aree trattate a verde e, sui tetti, si è passati dal bitume al tetto giardino di tipo estensivo. Esso permette un incremento della resistenza termica nei mesi invernali e un incremento dell’inerzia termica in quelli estivi. Mitiga inoltre l’isola di calore e contribuisce ad aumentare il BAF. La strategia adottata ha portato infatti il Biotope Area Factor ad un valori pari a 0.58, vicino agli 0.60 ottimali. Le superfici permeabili raggiungono il 99% e l’albedo è aumentato a 0.28 su 1. Anche la scelta delle specie arboree e la loro collocazione non è stata casuale. Tra le installazioni inserite si citano l’albero solare e i camini di ventilazione, che, oltre ai benefici più volte citati, sono pensati come “totem” che contengono informazioni sulle emissioni di Co2 risparmiate e sui vari benefici che l’utilizzo di certe tecnologie comporta, in modo da educare gli astanti alla sostenibilità e catturare la loro attenzione.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Tra gli scopi principali di un intervento di social housing c’è quello di assicurare una certa mixitè abitativa. Nel progetto degli edifici si è cercato di venire incontro alle diverse fasce di utenza, come famiglie composte da 3-4 persone, studenti, divorziati, e giovani coppie. La prima suddivisione è stata fatta tra edifici di tipologia “A”, di quattro piani, e tipologia “B”, di due piani. Per i tre edifici “A” sono stati pensati cinque alloggi differenti, sia nella metratura, che nel numero di stanze e di servizi, che nella presenza di patii e logge. Il pianterreno, come visto precedentemente, è adibito ai locali commerciali già analizzati nel masterplan, mentre l’ultimo piano accoglie il locale collettivo, aperto esclusivamente ai condomini e con un ampio terrazzo che guarda verso lo spazio verde sottostante. I due edifici “B” prevedono invece tre diversi tipi di alloggi, di cui due più piccoli per coprire così le richieste più disparate. La collocazione degli ambienti all’interno di tutti gli appartamenti è scaturita dalla simulazione di vari modelli comportamentali, riguardando il possibile nucleo familiare per cui era pensato quell’alloggio, le ore di giorno in cui le stanze erano maggiormente utilizzate e da quali soggetti, in modo da sfruttare il più possibile la luce naturale (e l’ombra) per diminuire il dispendio energetico. Le scelte progettuali sono state, nel complesso, orientate in modo tale da ridurre la metratura (in parte recuperata con la realizzazione della sovrastruttura in acciaio) e di ottimizzare gli spazi creando un nuovo rapporto tra “casa” e “socialità”, tra “dentro” e “fuori”. Se nell’esistente era praticamente impossibile immaginare una vita al di fuori delle mura domestiche, sia per la mancanza di funzioni che per il forte discomfort climatico, con l’intervento si è cercato di proiettare la casa verso l’esterno, eliminando ogni tipo di barriera fisica e sociale.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Le strategie ambientali hanno cercato di non trascurare nessun campo della progettazione, partendo dall’ampia scala del masterplan fino ad arrivare al dettaglio costruttivo. Una distinzione di massima può essere fatta tra soluzioni che riguardano l’aria, la terra e il sole. Tra le strategie aria si annoverano i tagli fatti nella struttura e gli attraversamenti a pianterreno, il soggiorno passante, e il camino di ventilazione. Le strategie di terra riguardano l’utilizzo di materiali drenanti e con una buona riflettanza, quindi chiari, e l’incremento del verde sia a livello terra che sulla sommità degli edifici. Infine, il sole viene sfruttato tramite i moduli e gli alberi fotovoltaici, schermato con i pannelli scorrevoli e microforati. Un discorso a parte va fatto per il recupero dell’acqua piovana. E’ intollerabile infatti che essa passi dai tetti agli scarichi senza essere riutilizzata. Per il dimensionamento delle vasche di raccolta è stato innanzitutto effettuato un calcolo delle superfici di copertura per ottenere l’area complessiva. Il fabbisogno idrico per ogni mq di verde è 250 litri. Dal prodotto tra la superficie verde e il fabbisogno idrico a mq si ottiene il fabbisogno idrico totale, che dev’essere inferiore rispetto alla quantità d’acqua raccolta dai serbatoi installati.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Per quanto riguarda le soluzioni tecnologiche adottate nell’edificio, il pacchetto di chiusura originario (con lapillo cemento e intonaco) presentava una trasmittanza di 1.55 W/mqK. Il valore è stato portato a 0.292 W/mqK utilizzando un cappotto termico in lana di roccia apprettata. Il cappotto è stato poi rivestito con del gres porcellanato, per conferire all’edificio l’aspetto estetico desiderato. L’infisso, scorrevole, è in pvc e a taglio termico, con vetro basso-emissivo per diminuire ulteriormente le dispersioni termiche, che sono notevoli nei tamponamenti trasparenti. Il pvc è un materiale sintetico, facilmente smaltibile, riutilizzabile, e che richiede una manutenzione minima. La sovrastruttura è invece realizzata interamente in acciaio, con elementi bullonati e saldati. Il rivestimento superficiale è in un materiale sintetico e antiscivolo che riprende la trama del legno. All’UPN della trave principale è ancorata inoltre la balaustra e lo scheletro della schermatura verticale scorrevole e microforata. Il controsoffitto, infine, include un ulteriore isolante termo-acustico, e permette l’inserimento di impianti e sistemi di illuminazione.

Agostino Granatiero, Marco Lucignano, Andrea Casolare — Social Housing a Fuorigrotta, Napoli

Piano Urbanistico Attuativo - Davide Padovani architetto

Nuova area umida - Architettura e Paesaggio

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Il progetto di valorizzazione si concretizza mediante la formazione di uno specchio d’acqua “artificiale” in sostituzione dell’acquitrino che come premesso allo stato attuale risulta evidente solo dalla presenza di piante idrofile. Tale specchio d’acqua e in particolare la nuova vegetazione arborea opera un generale miglioramento paesaggistico dell’area anche attraverso un occultamento degli elementi estranei o negativi che direttamente o indirettamente “cadono” visivamente nell’area. L’aspetto didattico, cioè legato ad una fruizione consapevole dell’ambiente palustre, rappresenta un’altro obiettivo del progetto. La vicina presenza delle scuole di diverso ordine e grado permette di utilizzare l’area con grande facilità introducendo gli studenti al tema della salvaguardia della biodiversità anche in ambito urbano.

Architettura e Paesaggio — Nuova area umida

Architettura e Paesaggio — Nuova area umida

LUDOTECA - Paolo Rolandini

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Obiettivo principale del progetto è quello di definire spazi di socialità , aperti e condivisi, in cui fare interagire , attorno al tema comune del gioco e della sperimentazione ludica , la comunità direttamente convolta nella tematica della disabilità infantile con le differenti occasioni di vita sociale e culturale promosse dal territorio. La nuova struttura , traendo spunto dalla morfologia dei luoghi , si configura come uno spazio urbano fortemente connotato , ben integrato nel disegno e nella trama infrastrutturale del futuro parco pubblico denominato ” La Biblioteca degli alberi ” Il progetto , finalizzato a generare nuove sinergie ambientali , scaturisce dalla volontà di operare un rafforzamento della connessione fisica e visiva tra il nuovo padiglione dell’ infanzia ed i luoghi vitali del parco , mediante la formazione di una piastra di collegamento pedonale attrezzata , impostata alla quota di aggancio della strada di accesso al podio. Il complesso edilizio è costituito da due principali elementi architettonici interconnessi a formare un continuum infrastrutturale : il volume sopraelevato , destinato ad accogliere gli spazi della ludoteca e la piastra di collegamento pedonale.

Paolo Rolandini — LUDOTECA

MODELLO

Paolo Rolandini — LUDOTECA

PROGETTO

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