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Progetto di restauro delle parti comuni del fabbricato di monumentale “Palazzo Sanfelice”, Napoli via Sanità 2/6 - StudioCennamo Architetti&Ingegneri

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A valle di una selezione tra professionisti indetta dalla Amministrazione Condominiale di Palazzo Sanfelice, lo Studio Cennamo Architetti&Ingegneri è stato selezionato (delibera del 15.02.2012) e successivamente incaricato (disciplinare del 30.03.2012) per redigere il progetto del restauro delle parti comuni dell’edificio di interesse storico – monumentale. L’approccio al progetto di livello “definitivo”, suddiviso in otto stralci funzionali, si è basato sostanzialmente su una accurata fase di indagine, finalizzata ad assumere la necessaria struttura cognitiva rispetto alla fabbrica ed allo stato di degrado, così da pianificare con buona certezza gli interventi a farsi; è stato infatti soprattutto effettuato un puntuale rilievo metrico, anche esso oggetto dell’incarico, che è andato ad integrare con gli indifferibili dati mensori un quadro cognitivo già disponibile per l’edificio. La competente Soprintendenza ha autorizzato il progetto con parere n° 29603 del 11 novembre 2013.

StudioCennamo Architetti&Ingegneri — Progetto di restauro delle parti comuni del fabbricato di monumentale “Palazzo Sanfelice”, Napoli via Sanità 2/6

Sezione trasversale cortile al civico n°6


RI.U.SO. Asse Torrente Albula - Ermes Brunelli

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Il tema progettuale riguarda la riqualificazione dell’alveo del torrente Albula, il cui percorso attraversa e divide in due la città di S. Benedetto del Tronto (AP). Lo studio del tema proposto ha evidenziato alcune problematicità riguardanti, essenzialmente, un aspetto visuale, riferito al degrado antropico dell’argine e delle strade che oltrepassano il corso d’acqua, ed un aspetto artificiale, ovvero la cementazione pressoché completa dell’alveo torrentizio. Per risolvere tali criticità non si è chiusa la veduta del torrente, ma si è deciso di _ridisegnarlo per guardarci dentro_.

Ermes Brunelli — RI.U.SO. Asse Torrente Albula

Ponte - passerella pedonale

Il progetto si è sviluppato considerando due principali ordini di intervento: uno all’interno dell’alveo che identifica una serie di percorsi turistico-ricreativi ed uno esterno, attuato lungo il perimetro di ogni settore, per connettere l’area interna e quella esterna del torrente, con i percorsi pedonali esistenti e quelli previsti attraverso la costruzione delle passerelle a sbalzo sui ponti e sul lato sud dell’area, sprovvisto di marciapiedi.

Ermes Brunelli — RI.U.SO. Asse Torrente Albula

Gli interventi previsti sono pensati per:
  1. ORGANIZZARE un SISTEMA di PERCORSI ciclo – pedonali all’interno e lungo gli argini che permetta di connettere tutta l’area di intervento.
  2. Parziale RINATURALIZZAZIONE dell’alveo del torrente e creazione di ISOLE di FILTRAZIONE quali “SISTEMI CAPTANTI” che permettano la filtrazione delle acque.
  3. RISOLVERE la VEDUTA della struttura di CONTENIMENTO degli argini attraverso il rivestimento della superficie con una trama di elementi laterizi giallo – rosati quale disegno di “facciata” interno.
  4. Creare un SISTEMA di ELEMENTI FORMALI che rievochino la tradizione marinara (strutture a vela) visibili lungo il torrente e attraverso le strade che lo interrompono.
  5. Impostare una nuova SISTEMAZIONE di PARCHEGGI dell’ospedale con coperture a vela e chiusure verdi.

Completano il progetto la sistemazione di un approdo per derive da diporto, nei pressi del circolo nautico, con il percorso sulla scogliera che porta al monumento del pescatore e la costruzione di una rampa di accesso all’alveo naturale del torrente, fra il ponte della ferrovia e il lungomare.

Ermes Brunelli — RI.U.SO. Asse Torrente Albula

Ermes Brunelli — RI.U.SO. Asse Torrente Albula

Ponte - Passerella pedonale - Particolare

Ermes Brunelli — RI.U.SO. Asse Torrente Albula

Ideazione percorsi - schizzo

La passerella nella Valle dei Templi - COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé

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La passerella è concepita come un elemento scultoreo che si integra con l’incantevole contesto della Valle dei Templi di Agrigento, ed instaura con essa un dialogo che trae ispirazione dalle caratteristiche paesaggistiche e architettoniche del luogo.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

La finalità principale della passerella pedonale è restituire unità al percorso del parco archeologico, diviso dall’attraversamento della strada statale 118; e consentire una fruizione sicura del parco, restituendo al visitatore la percezione di questo come elemento unico ed organico.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

L’aspetto romantico delle rovine, il concetto di non-finito cui queste rimandano, le operazioni di restauro per anastilosi compiute nel corso del tempo, hanno portato ad un’immagine della Valle dei Templi caratterizzata da elementi di diverse altezze e dimensione, creando differenti moduli espressivi e formali.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

Le differenti altezze delle colonne del vicino tempio di Eracle sono state trasfigurate e reinterpretate progettualmente nella passerella, in una sequenza dinamica di elementi verticali di diverse altezze, che generano una vibrazione della luce, producendo un effetto di trasparenza, di smaterializzazione, di antitettonicità.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

La passerella è prevista interamente in acciaio corten, materiale caratterizzato da differenze cromatiche, opacità e mutevolezze, assimilabili ad elementi naturali come il legno, integrando il progetto col paesaggio. La struttura è costituita da un cassone a sezione alveolare rastremata alle estremità e da protezioni laterali formate da barre di diverse altezze, disposte a distanze modulari.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

L’ancoraggio della passerella è previsto mediante apparecchi di appoggio in elastomero armato, che realizzano una cerniera bi-direzione ad un’estremità e un carrello unidirezionale nell’altra. Anziché una fondazione superficiale tradizionale che richiederebbe uno scavo invasivo è stato elaborato un sistema reversibile a impatto limitato. La resistenza allo scivolamento nei confronti delle azioni orizzontali trasmesse dalla passerella, solitamente garantita dall’affondamento della fondazione nel terreno, è ottenuta aumentando l’attrito terreno-fondazione attraverso un sistema di chiodature in roccia con barre tipo Dywidag. La logistica connessa alla realizzazione dell’opera presuppone il contenimento delle operazioni in situ, sia in ragione del particolare contesto d’inserimento che delle interferenze con la viabilità e l’accesso. Per rispondere a questa esigenza si ricorrerà alla prefabbricazione dell’intera passerella e al successivo trasporto e posizionamento in opera, laddove saranno già stati predisposti i punti di appoggio della struttura.

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

COTTONE+INDELICATO ARCHITECTS, Joan Puigcorbé— La passerella nella Valle dei Templi

Intrecci - Arch. J. Francesca Seri

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INTRECCI_Wine and Flowers….Un intreccio tra il profumo del vino e il profumo dei fiori. Un accessorio per la casa, da usare con una duplice funzione: porta bottiglie e vasi per fiori. Dalla forma lineare, un prodotto che si adatta bene a tutti i tipi di arredamento. Costituito in legno castagno e acciaio verniciato lucido bianco. I tre tubolari per i fiori sono completamente in acciaio e hanno altezze diverse, per rendere meno statico l’elemento. Anche la base che vanno a tagliare è in acciaio verniciato lucido bianco Il porta bottiglie è interamente di legno (ad esclusione della base di appoggio per le bottiglie che è in acciaio) può contenere fino a 15 bottiglie di vino.

Arch. J. Francesca Seri — Intrecci

Arch. J. Francesca Seri — Intrecci

Arch. J. Francesca Seri — Intrecci

Arch. J. Francesca Seri — Intrecci

Arch. J. Francesca Seri — Intrecci

O'Clock - Arch. J. Francesca Seri

Nuova biblioteca a Maserada sul Piave - febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati

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Il progetto per la nuova Biblioteca di Maserada sul Piave (poi intitolata a M. Rigoni Stern) muove dall’esito di un concorso di progettazione indetto dall’amministrazione comunale nel 2006 di cui è risultato vincitore il gruppo composto dagli archh. M. Bosio (capogruppo), M. Ferrari M. Cafaro, C. Zavan e A. Pesce. In fase di concorso si richiedeva una proposta di assetto complessivo per le aree centrali del paese ed, in particolare, si richiedeva la sistemazione degli spazi pubblici antistanti il municipio e lungo Viale Caccianiga, nonché la collocazione di un nuovo polo culturale, costituito dalla futura Biblioteca, dal Museo Naturalistico del Piave e della Grande Guerra, da uno spazio polivalente per mostre temporanee e da una sala auditorium. Un approfondimento specifico era richiesto per l’edificio della biblioteca, che avrebbe rappresentato il primo stralcio esecutivo dell’intero intervento. La stesura definitiva e poi esecutiva del progetto, ha pienamente confermato le scelte fatte in fase di concorso con la proposta di un edificio ad un solo piano, addossato al corpo della palestra esistente, costituito da un’unica lunga sala articolata tramite leggeri dislivelli che si adattano all’orografia esistente e differenziano gli accessi e la distribuzione interna. Ciò ha permesso la creazione di due sale di lettura principali, diversificate per tipo di fruitore, fiancheggiate da un lato da un lungo “muro di libri” contenente fino a 30000 volumi, dall’altro da ambiti di lettura minori. Pochi, ma espressivi i materiali che caratterizzano l’edificio; primo tra tutti il cls con inerti colorati, ossidi e additivi ritardanti che costituisce la muratura continua lungo il lato cieco ad est e che suggerisce una matericità analoga a quella dei vecchi muri di sassi che sono ancora visibili a delimitazione di alcuni vicoli storici del paese.

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — Nuova biblioteca a Maserada sul Piave

Onda - Arch. J. Francesca Seri

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ONDAè un oggetto con la duplice funzione: porta vaso e porta riviste. Realizzato in acciaio e rivestito in ceramica, onda grazie alla sua forma flessibile e morbida può essere posizionato in qualunque angolo della casa o dell’ufficio. Design semplice, ma nello stesso modo di effetto, diverso dai soliti porta vasi esistenti in commercio. Pratico contenitore per riviste, facile da spostare in qualunque luogo.

Arch. J. Francesca Seri — Onda

Arch. J. Francesca Seri — Onda

Unioni - Arch. J. Francesca Seri

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Unioni_è un vaso realizzato in ceramica bianca che può ospitare fino a quattro piantine. Si presenta come un accessorio dalla forma semplice e tondeggiante che lo rende adatto ad ogni tipo di ambiente della casa, sia interno che esterno, dando un segno “green” agli ambienti.

Arch. J. Francesca Seri — Unioni

Arch. J. Francesca Seri — Unioni


Progetto Flaminio - Beniamino Servino

Palazzo signorile in centro storico a Piacenza - Elena Bottazzi

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Il complesso di una certa rilevanza storico artistica rappresenta quasi un unicum nel centro storico di Piacenza. Molto interessante l’articolazione dei pieni e vuoti del complesso che si affaccia su un grande giardino. Il palazzo fu riprogettato nell’ottocento.

Elena Bottazzi — Palazzo signorile in centro storico a Piacenza

Fronte su strada

Elena Bottazzi — Palazzo signorile in centro storico a Piacenza

Elena Bottazzi — Palazzo signorile in centro storico a Piacenza

Render by Arch. Valeria Sdraiati

Elena Bottazzi — Palazzo signorile in centro storico a Piacenza

Albergo a Napoli - Sergio Crauso

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Restauro e risanamento conservativo con abbattimento delle barriere architettoniche ed adeguamento funzionale ed impiantistico per la destinazione d’uso dei piani 3°, 4° e 5° ad attività ricettiva del complesso

Sergio Crauso — Albergo a Napoli

Facciata principale

Ville a schiera - Nicola Bertini

Condominio - Sergio Crauso

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Manutenzione ordinaria.

Sergio Crauso — Condominio

Facciata principale

Balconi - Sergio Crauso

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Intervento di manutenzione straordinaria su n°4 balconi privati afferenti alle n°4 unità immobiliari poste nella stessa verticale, eseguito completamente con cestello.

Sergio Crauso — Balconi

Inizio lavori

Sergio Crauso — Balconi

Intradosso balcone finito

Sergio Crauso — Balconi

Balcone tipo in via di completamento

Sergio Crauso — Balconi

Verticale a lavori ultimati

53 alloggi P.E.E.P. a Treviso - febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati

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Il progetto si pone come naturale proseguimento di un iter iniziato con un Concorso bandito dal Comune di Casier (TV) nel 1997 per la riorganizzazione delle aree centrali della frazione di Dosson e proseguito con la stesura del Piano Attuativo relativo alle “isole” residenziali e al parco pubblico che le connette. L’isola C, con una superficie complessiva di circa 8500 mq, si compone di quattro edifici (per complessivi 13.000 mc) con i corpi di fabbrica principali disposti ortogonalmente al bordo sud dell’ Isola a cui si collegano alcuni corpi più bassi ad un unico piano con la funzione di delimitare l’area a giardino condominiale e chiudere, configurando delle corti allungate, la profondità dei passaggi trasversali. Rispetto alle indicazioni di Piano il progetto architettonico conferma il forte orientamento delle testate degli edifici verso sud e verso il “canale verde” di accesso al parco che infatti risultano caratterizzate da aperture (logge o finestre) riunite in grandi figure unitarie. Anche i volumi delle “mansarde”, che costituiscono evidenti eccezioni nella semplice volumetria degli edifici, contribuiscono a rafforzare il sistema degli affacci verso il parco e verso la campagna creando affacci privilegiati dove gli scarti tra i corpi costruiti permettono una più ampia visuale. I quattro edifici presentano caratteristiche tipologiche e soprattutto distributive che seppur simili non sono mai del tutto identiche. La forte differenza tra i due fronti longitudinali (logge da un lato, terrazze continue protette da brise -soleil dall’altro) risponde invece alle diverse condizioni di esposizione, ma anche al tentativo di assicurare, in un sistema densamente costruito, una relativa autonomia e privacy negli affacci.

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 53 alloggi P.E.E.P. a Treviso


43 alloggi - febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati

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Il progetto si pone come naturale proseguimento di un iter iniziato con un Concorso bandito dal Comune di Casier (TV) nel 1997 per la riorganizzazione delle aree centrali della frazione di Dosson e proseguito con la stesura del Piano Attuativo relativo alle “isole” residenziali e al parco pubblico che le connette. L’isola E si compone di quattro edifici in linea, di cui solo tre sono stati progettati da questi studio. Gli edifici sono caratterizati da principi di grande semplicità tipologica e costruttiva. Gli alloggi al piano terra sono rivolti verso piccoli giardini e corti private, mentre quelli ai piani superiori, normalmente organizzati in duplex, si rivolgono verso delle doppie logge che disegnano, attraverso la loro verticalità, i lunghi prospetti longitudinali. Le testate che si rivolgono verso il percorso di accesso al parco pubblico sono caratterizzate anch’esse da grandi logge e si segnalano soprattutto per il rivestimento in mattoni a vista in continuità con il basso muro d’ambito che delimita l’area.

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 43 alloggi

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 43 alloggi

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 43 alloggi

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 43 alloggi

febo_ferrari bosio architettura, Amaca Architetti Associati — 43 alloggi

Abaco delle opere minori nel PLIS delle Valli d'Argon - Architettura e Paesaggio

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La finalità dell’abaco è mettere in evidenza quegli elementi costruttivi tradizionali e quelle tecniche compatibili da utilizzare per migliorare e uniformare gli interventi nel paesaggio rurale del territorio delle Valli d’Argon, caratterizzate dalla presenza del Parco omonimo. Il presente abaco indirizza gli interventi costruttivi nel territorio rurale coscienti che i processi di industrializzazione e di abbandono delle campagne hanno alterato quel rapporto armonioso fra le diverse attività dell’uomo e il territorio agricolo. Quindi l’obiettivo è quello di promuovere la conservazione dei materiali, delle forme e il recupero di tecniche costruttive tradizionali.

Architettura e Paesaggio — Abaco delle opere minori nel PLIS delle Valli d'Argon

Pannello degli elementi costruttivi diffusi

[EN] The aim of the abacus is to put in evidence the traditional building elements and compatible technics usable to improve and make uniform the interventions in the rural landscape of the Argon valleys territory, characterized by the presence of the homonymous park. This abacus addresses the building interventions in the rural territory even if we are aware that the process of industrialization and of the country abandonement have altered the harmonic relationship among different human activities and the agricultural territory. The purpose of the abacus is to promote the conservation of the materials, the shapes and the recovering of traditional building technics.

Architettura e Paesaggio — Abaco delle opere minori nel PLIS delle Valli d'Argon

Pannello dell'architettura rurale

Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole - QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno

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La proposta progettuale presentata risponde alle richieste del bando che la Sezione Cadorina del C.A.I. di Auronzo a pubblicato per la progettazione del nuovo bivacco alpino “Fratelli Fanton” che sarà collocato in Forcella Marmarole a quota 2.661 msl, andando a sostituire quello oggi esistente in Alta Val Baion a quota 1750 msl. La scelta di prevedere un nuovo manufatto è dovuta dalle ormai condizioni scadenti in cui versa questo bivacco, ma soprattutto per collocare questa nuova struttura dove inizialmente era prevista.

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

La risposta che più ha convinto è la forza che può avere l’uso dell’arketipo della tenda, simbolo per eccellenza del luogo di sosta degli escursionisti. Lo sviluppo del progetto ha portato a fare in modo che il tetto stesso possa svolgere anche funzione di parete perimetrale, consentendo di utilizzare un solo elemento che costituisca parete e copertura e che si trasforma in un cannocchiale posto a 2677 msl. al limite dello strapiombo, da cui si gode una vista sulle valli sottostanti e delle altre vette dolomitiche, Godersi il panorama in un luogo confortevole, al riparo dal vento e dalle intemperie attraverso il taglio di luce presente, o sul piccolo terrazzino previsto sul fronte dello strapiombo, rende la visione emozionante e magica.

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

Un solo pilastro in acciaio, rivestito con pietra locale, sostiene l’intera struttura, fissato direttamente alla roccia. Unico elemento che andrà ad intaccare il terreno, dando un senso di leggerezza e rispetto dell’ambiente. Inoltre rende il bivacco modulabile: avendo un solo punto d’appoggio si potrà adattare a qualsiasi posizione che verrà scelta per la realizzazione finale.

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

Sfruttando la pendenza presente, se da un lato l’ingresso principale al bivacco è praticamente allo stesso livello del terreno (ingresso estivo), dall’altro, grazie ad una scala a pioli che ne garantisce il raggiungimento, questo è posto ad una quota che consente agli sci alpinisti di poter raggiungere l’interno del bivacco anche durante l’inverno in presenza di neve.

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

L’opera è pensata con una tecnologia costruttiva totalmente a secco, che evita quindi periodi di asciugatura dei materiali per ottenere buone performance meccaniche. La struttura principale in acciaio sarà montata a terra, per quanto più possibile conceda il trasporto in elicottero, consentendo ai carpentieri di saldare e bullonare le varie travi in condizioni di comodità e sicurezza decisamente migliori rispetto all’alta quota.

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

QAYIN ARCHITETTURA, Francesco Sabbatini, Nicola Scaramuzzi, Fabiagio Salerno — Ricostruzione del Bivacco F.lli Fanton sulle Marmarole

Casa BT - AAAR Arquitectes

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La volumetría y acabados de la casa responden a criterios funcionales y de ecodiseño. Se nos ofrece cerrada y masiva a norte para protegerla de la zona térmicamente más fría y de la tramontana, y abierta a sur donde controlamos mediante los vuelos y los porticones la aportación de energía solar.

AAAR Arquitectes — Casa BT

Desde el acceso, un camino de piedra basáltica atraviesa la casa con la doble intención de resolver el cambio de cota hasta el jardín y de organizar funcionalmente los espacios interiores. Independizando los espacios de noche y de día de la casa, y separando claramente el garaje de los espacios habitables.

AAAR Arquitectes — Casa BT

La edificación ocupa la máxima amplitud del solar para abrir todas las estancias principales a sur, hacia el jardín, con grandes aberturas protegidas por vuelos y porticones de madera de iroko que evitan el sobrecalentamiento en verano. A norte, volúmenes macizos y cerrados, materializados en hormigón texturizado, y estuco para protegernos de la tramontana. Un patio a norte, protegido y fresco para favorecer la ventilación cruzada, nos permite prescindir de sistemas de refrigeración en verano.

AAAR Arquitectes — Casa BT

En la fachada se ha situado el aislamiento térmico continuo por el exterior eliminando los puentes térmicos y aumentando la inercia de los cerramientos. La cubierta es ajardinada, para aumentar su aislamiento y reducir el sobrecalentamiento en verano, recuperando el suelo perdido por la implantación del edificio. Mejora del factor solar en las aberturas con protecciones solares móviles. La renovación del aire interior de la vivienda se soluciona con ventilación mecánica con la incorporación de un recuperador de calor que aprovecha el 50% de la energía necesaria para condicionar el aire exterior. La demanda energética se compensa con equipos de producción térmica de muy alto rendimiento. Se han instalado captadores de vacío para la producción de ACS y calefacción (suelo radiante). Se consigue un nivel de aportación solar para ACS del 90% y del 25% para calefacción. La calificación energética conseguida para la vivienda es A.

AAAR Arquitectes — Casa BT

AAAR Arquitectes — Casa BT

Restyling facciata capannone industriale - Davide Padovani architetto

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Restyling della facciata di un capannone industriale con lo studio di nuove forometrie per gli uffici all’interno e il rivestimento in Silver Grey della ditta Jaipur Pietre.

Davide Padovani architetto — Restyling facciata capannone industriale

Dettaglio rivestimento in Silver Grey

Davide Padovani architetto — Restyling facciata capannone industriale

Dettaglio rivestimento in Silver Grey

Davide Padovani architetto — Restyling facciata capannone industriale

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