Cimitero…oggi.
Affrontare il progetto della “casa dei morti”, un tema che la società di oggi cerca di sradicare, di cui non vuole parlare, significa analizzare un argomento estremamente complesso ed intenso, ma allo stesso tempo specifico, in quanto risposta ad un’unica necessità.
Le immagini dello stato attuale del cimitero della Misericordia di Campi Bisenzio rappresentano uno stimolo di partenza per capire che il cimitero è una città: è un luogo della memoria collettiva in cui sono custoditi i segni dello scorrere degli eventi, è la misura della civiltà e della cultura di un popolo.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
All’interno di questo grande contenitore, privo ad oggi di rapporti con l’esterno, con la città dei vivi, bisogna creare spazi di riflessione, individuali e collettivi, spazi di raccoglimento, spazi con nuove funzionalità come in tutte le città in evoluzione, spazi che rispettino e rispecchino i cambiamenti dei costumi, degli stili di vita, che immaginino questo nuovo “sentire”.
In sintesi bisogna invertire lo sviluppo della separazione della città dei morti da quella dei vivi originata dall’editto Napoleonico del 1800, riallineando questi due mondi apparentemente lontani ma così inscindibilmente legati. Lo spunto rilevato nel bando sull’idea di un parco cimiteriale segue questo riallineamento.
La forza di un intervento in un spazio così complesso, ricco di trasformazioni ed ampliamenti sta in un progetto unitario con una visione precisa esplicitata in maniera coerente e programmata.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
Idea…ricerca di una geometria ed equilibrio tra elementi antropici e naturali
Il Cimitero della Misericordia di Campi B. sembra “aspettare”, nella sua incompletezza derivata dall’ultimo ampliamento (a sud-est) e nella sua posizione tra rurale ed edificato, la realizzazione di spazi e verde urbano sintesi di questo nuovo modo di sentire il cimitero.
Abbiamo pensato, dopo un’attenta analisi dell’esistente e delle possibili interazioni con l’area in ampliamento, di creare un grande giardino ad isole gerarchizzato dai percorsi e dal verde, contenuto in un bordo “funzionale” ma naturale al contempo, definito ma con luci (aperture) verso l’esterno.
La gerarchizzazione dei percorsi permette una migliore fruibilità e gestione delle isole, le quali, pensate come lievi movimenti di terreno (da 0 a 1 ml di dislivello), accolgono le sepolture a terra, creando spazi delimitati ma integrati.
Realizzate con opere di ingegneria naturalistica e materiali quali acciaio cor-ten e legno, le isole verdi sono quel paesaggio riletto in cui sedute e spazi per la riflessione accolgono anche il “visitatore”. Sono inoltre accessibili tramite rampe sul margine dimensionate secondo la normativa regionale (<5%pendenza). Gli stessi assi principali di percorrenza determinano i punti di accesso verso l’esterno e di collegamento con il cimitero esistente. Essi però non sono solo percorsi privilegiati per una percorrenza di servizio e gestione (vedi schemi tavola 1) ma diventano i luoghi dell’acqua e del relax del nuovo cimitero.
Sui due assi in diagonale di collegamento tra gli accessi nuovi e quello esistente sono previsti al margine del percorso, spazi con pavimentazione in pietra e zampilli d’acqua a sfioro, il tutto integrato con alberi di salice disposti a filare. Spazi dove poter sostare e riflettere, dove le fronde si muovono col vento e l’acqua bagna ed illumina i materiali vicini: spazi dove in estate ci si può ristorare, dove i bimbi posso giocare, dove l’acqua è vita ma anche sostenibilità in quanto acqua piovana recuperata dai tetti e dai percorsi pedonali (in calcestruzzo granulare).
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
La stessa lettura per il vecchio asse a margine dell’ultimo ampliamento: qui un sistema di spazi lineari in ghiaia con alberi a medio-alto fusto e sedute integrate, creano un dialogo con le logge esistenti e definiscono un percorso pedonale (carrabile di servizio/gestione). Un piccolo parco lineare, uno spazio di flussi ma anche di sosta per il vecchio ed il nuovo cimitero: in particolare esso verrà usato per la gestione interna dell’ampliamento e non come collegamento verso l’esterno del giardino della Fraternità, al fine di proporzionare la larghezza del percorso ad una scala adeguata. L’accesso a tale giardino è previsto dalla nuova viabilità a margine, grazie alla piccola rotatoria lato nord-ovest.
Il recinto è l’elemento per antonomasia simbolo e significato della divisione, della delimitazione. Nel nostro caso anch’esso cerca un’integrazione funzionale e visiva, sia verso l’esterno che verso l’interno. Esso è un “taglio” nel paesaggio, fatto di “paesaggio”.
I volumi che racchiude si organizzano sugli assi dei percorsi prima menzionati, e gli stessi volumi determinano vuoti e pieni che tagliano il recinto attraverso aperture rivolte alll’esterno.
Un bordo funzionale, che cerca relazioni visive e non, permeato dalla luce, dove la luce entra dai lati (percorso coperto e tagli nel recinto sull’esterno) descrivendo spazi interni piacevoli, dove la pietra dei forni, degli ossari e delle cappelle si amalgama con la copertura in legno e le murature in gabbionate di pietra. Sì, la muratura in gabbionata in pietra è il taglio del paesaggio, è elemento di paesaggio che però si rivela anche negli interni del bordo, creando rapporti visivi e sensoriali tra esterno ed interno. Servizi cimiteriali e attività di supporto sono tutti compresi, ad esclusione del crematorio, in esso: una città lineare, ricca di luce e materiali naturali, a bassa manutenzione ed impatto sull’ambiente.Luce, verde, materiali naturali/riciclabili, acqua sono gli elementi in gioco, tutti modellati in questa visione di futuro Parco cimiteriale, futuro spazio di condivisione, di collettività, di ricerca di se stessi negli altri.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
Simbologia e sculture/arti collettive
La simbologia ed i significati raccolti nell’idea progettuale sono elementi dominanti. A partire dalle geometrie utilizzate nel disegno del paesaggio, ma anche di alcuni particolari architettonici (disegno della piazzetta ingresso del crematorio, caratterizzazione del recinto dall’esterno e dei cancelli ingresso) la maglia triangolare , simbolo della Confraternita è elemento segno e significato insieme.
Una dinamicità dei segni da cui traspare libertà ma anche ordine, flessibilità e certezza: questo offre al “visitatore” elementi positivi nell’attraversare il Parco e nel vivere il proprio lutto. Questa maglia assume anche il significato di guardare oltre, di speranza, nelle pareti-filtro verticali (cavetti acciaio inox e essenze rampicanti), le quali verranno realizzate sul lato interno del recinto e a schermatura di parte del crematorio. Andare oltre, ma anche sentirsi protetti pur essendo in un esterno, racchiusi ma non prigionieri; sentire di poter vivere le proprie emozioni.
In questo caso la simbologia, il segno assumono valore assoluto: da un punto di vista funzionale tali schermature infatti proteggeranno gli spazi dall’eccessivo soleggiamento in regime estivo e da piogge e correnti fredde in inverno.
Lo studio della bioclimatica, nelle fasi successive di approfondimento della progettazione, sarà fondamentale per conseguire un elevato benessere interno delle attività e per un alto livello di manutenzione e gestione sostenibile dei manufatti.
Grandissima attenzione è stata riservata all’individuazione in maniera diffusa di spazi-attrezzature (acqua, rifiuti, ecc) i quali però avranno un decoro elevato, vista il buon livello di integrazione all’ambiente costruito e non (vedi render 2°tavola).
Tali spazi, assieme a spazi come la Piazzetta di accesso al crematorio, il Giardino dei Ricordi ma anche le pareti verticali-filtro del nuovo loggiato, creeranno un sistema distribuito ma ben collegato di ambienti espositivi per varie forme d’arte. L’arte probabilmente dovrà essere arte collettiva, arte che unisce, che non crea differenze, arte che darà la possibilità a tutti di emozionarsi, di sentirsi riflessi in qualcosa di più alto: questo perchéè nella logica stessa del Parco cimiteriale, un recinto non per escludersi ed escludere, ma per raccogliere il proprio dolore avendo la possibilità di viverlo e, se richiesto, condividerlo.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
Crematorio, spazio introverso integrato al Giardino dei Ricordi
Il crematorio nasce esso stesso dal paesaggio, ricercando una propria identità senza diventare elemento dominante. Uno spazio semi-ipogeo con accesso principale dall’ingresso laterale del nuovo cimitero e di servizio sul lato opposto.
Sala del commiato, servizi e locali per la cremazione ruotano intorno alla Corte dei Ricordi. In quest’ultima vengono disperse le ceneri ed assieme al commiato e al deambulatorio di collegamento, sono il cuore dell’edificio. Un cuore introverso ma permeato dalla luce: il filtro verticale contaminato dal verde rampicante, lato sud, lascia intravedere dal deambulatorio il Giardino dei Ricordi: in esso verranno inseriti alcuni olivi e delle sedute lineari e sarà possibile, se richiesto, utilizzarlo per la dispersione, in quanto spazio attrezzato ad accogliere tale funzione nella parte centrale.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.
© Elena Del Fante . Published on April 23, 2015.