PREMESSA
L’area di concorso, i fabbricati ed il relativo parco, nonché le finalità del bando stesso ed il tipo di figura dell’ente banditore hanno portato a proporre, per la riqualificazione dell’ambito, un intervento che privilegi la destinazione sociale degli immobili mirato a:
- garantire l’utilizzo agli scopi della proprietà
- mantenere gli edifici esistenti e le loro caratteristiche (casa padronale ed accessori rurali)
- riconfigurare l’insieme, con le nuove funzioni ed utilizzi, consentendo la leggibilità dell’insieme e della sua storia connessa alla costituzione del bene stesso
- valorizzare l’intervento sia la sua realizzazione nel contesto territoriale in cui si trova, oggi trasformato da rurale ad abitativo/urbano
- consentire, oltre a quanto sopra, che la proposta abbia e trovi adeguato riscontro economico positivo sia per la realizzazione che per la gestione
© Diego Toluzzo . Published on May 15, 2015.
1) L’INTERVENTO
Si è quindi proposta una soluzione che prevede il recupero degli edifici con finalità residenziali al servizio di anziani o comunque mirato a quelle “nuove richieste”, ”nuove” perché provenienti da utenti che solitamente non vengono considerati quali:
- disabili
- donne con figli ed in cui il nucleo famigliare è da solo loro costituito
- persone con disagio abitativo (es. i nuovi poveri)
- migranti
che hanno esigenze abitative difficilmente risolvibili nel normale mercato immobiliare senza per ciò costituire una sorta di ghetto ove isolare le varie figure sopracitate.
E’ ovvio che la progettazione dovrà consentire un arricchimento del progetto stesso (più attento, più curato), integrando quindi i vari tipi edilizi e garantire una serie di alternative multi – opzionali.
Una residenza accessibile, usabile e fruibile che consenta di contenere l’emarginazione superando la soglia di istituzionalizzazione e le false e fuorvianti esigenze di edifici speciali.
Un progetto che rafforzi il percorso di inclusione nella direzione di democraticità ed eticità.
Un progetto che porti l’usabilità come funzionalità, comprensibilità, sicurezza, gradevolezza delle attività della casa e che tenga conto di:
- ampliamento delle attività di lavoro, studio, svago, cure sanitarie, etc.
- bisogni e desideri di persone “nascoste” o “sottovalutate”
- allungamento della vita e migliori condizioni di sopravvivenza
- superamento del bisogno dell’istituzionalizzazione
- del progredire di attività connesse con gli sviluppi tecnologici ed informatici
comprendere quindi, oltre al soddisfacimento del “bisogno casa”, di quanto oggi è ed ha un senso più ampio: ambiente, arredo, impianti, terminali ovvero in un concetto che va al di là della mera assenza di barriere architettoniche ma che tiene conto delle possibilità di agire, fare, oziare, riposare in modo sicuro, agevole, autonomo, piacevole garantendo pari dignità ed opportunità a qualsiasi persona.
E ciò anche nell’ottica di poter consentire i continui cambiamenti che oggi sempre più frequentemente interessano il target degli utenti a cui è dedicato il progetto.
Occorre quindi prevedere una serie di tipologie e tagli di alloggi aperti e flessibili, sia privati sia collettivi che consentano una convivenza solidale con una struttura organizzativa interna.
Si è quindi giunti ad una serie di minialloggi e di camere in comunità, a cui connettere quegli spazi comuni utili:
- Per pranzare
- Per lavare
- Per passare il tempo
- Per attività di movimento
- Etc.
a cui aggiungere , sempre in riferimento agli spazi comuni, quelle strutture/servizi:
- Piccola infermeria
- Zona cucina e pranzo
- Vani a servizi per gli addetti
oltre a prevedere il soddisfacimento degli uffici dell’Ente in modo da liberare quanto attualmente in uso presso la biblioteca comunale.
Ovvero in modo da avere, nella stessa struttura, soddisfacimento di chi, senza problemi fisici, possa conseguire una propria autonomia anche aiutando coloro che invece, con problemi fisici, risultano bisognosi di aiuto specializzato o di terzi.
© Diego Toluzzo . Published on May 15, 2015.
2) LA SOLUZIONE PROGETTUALE
E’ risultato necessario collegare tra loro i vari immobili, in modo da garantire quell’unità abitativa e di servizio utili e, mantenendo comunque inalterate la precipua identità degli edifici, evidenziare la struttura di collegamento (tra edifici) per consentire leggibilità al complesso, nel rispetto di soluzioni che diano percezione dell’accessibilità della nuova struttura e ne garantiscano individualità.
La struttura di collegamento tra gli edifici è costituita da un porticato vetrato su due piani che ha sistema portante in una serie di pilastrini lignei a rappresentazione della ruralità in cui sono inseriti.
I pilastrini serviranno per realizzare, a mascheramento delle strutture stesse, un verde verticale composto da piante rampicanti (glicine, vite canadese, etc.) riproponendo quel paesaggio rurale quasi fosse un percorso sotto un viale fittamente alberato.
Una inclusione che lascia gli edifici esistenti, liberi ed autonomi:
- La casa padronale verrà divisa al suo interno in una serie di minialloggi (mono e bilocali)
- L’edificio centrale (ex stalla) sarà invece ripartita in una serie di camere (a due o ad un posto) per utenti necessitanti di maggior assistenza e con parti e zone di riposo comune
- La struttura rurale verso strada diventerà la parte di servizi comuni, uffici ed il vero e proprio centro dell’intervento, lasciando comunque accessibilità autonoma ad ogni edificio ma, con le strutture di collegamento, consentire dall’edificio comune l’effettivo ingresso all’insieme ed al complesso.
Le opere previste mantengono quasi completamente l’esistente e non snaturano né la percettività storica né quella del precedente uso e funzione.
Gli spazi esterni saranno quindi funzionali:
- Zone a parco con percorso nel verde
- Zone a gioco( per bambini) ed impianti (bocce etc)
- Zone di relax nel verde
- Zone ad orti
- etc.
con spazi parcheggio sia per addetti sia per visitatori sia per gli utenti stessi, di fronte all’edificio e servizi, direttamente connessi con la sede viaria.
Nell’area esterna vi saranno inoltre una serie di strutture lignee a deposito attrezzi, deposito biciclette/moto per riprendere la tradizione dei piccoli “Casotti” che punteggiano solitamente le aree agricole.
Si prevede una struttura che possa soddisfare almeno 20 utenti, gestibile almeno da 5 addetti, oltre al personale dell’ufficio dell’Ente.
L’intervento, oltre ad non avere barriere architettoniche , consente comprensione degli spazi e orientamento negli stessi, è calibrato come accessibilità, ricerca la “sicurezza” (in tutti i sensi) e la rende evidente, garantisce benessere e comfort, potenzia l’autonomia degli utenti con caratteristiche multisensoriali utili alle varie esigenze.
Garantisce il vivere sia “dentro” che “fuori”, considerando l’importanza che il “verde” ha sia per soddisfare quelle logiche di necessità di movimento e di attività, sia con gli orti, facendo ritrovare soddisfazione nel produrre, scambiarsi frutti, verdure o fiori tra gli utenti stessi o, addirittura, creare un mercato di vicinato, coinvolgendo la popolazione locale.
Nel rispetto delle varie necessità compendiando sostenibilità ed istanze ecologiche.
Una serie di impianti domotici garantiscono una casa “intelligente” ed “interattiva” avvicinando maggiormente le generazioni, oltre che consentire miglior svolgimento e comodità nell’uso e gestione della struttura e della sua unità.
È una risposta ai bisogni non solo funzionali, ma anche emotivi e che consente l’opportunità di organizzare autonomamente e a propria misura la residenza assegnata.
L’intervento, seppur mantenendo (come già indicato) la quasi totalità delle strutture e dei manufatti esistenti, prevede, oltre ai portici di collegamento (nuove costruzioni), l’inserimento di due ascensori che colleghino tutti i vari piani e quote degli edifici esistenti mentre, tra loro gli edifici, avranno il superamento dei dislivelli all’interno dei porticati stessi.
Si potrà quindi servire anche l’interno della “casa padronale” ed utilizzarlo ad accessori (lavanderia comune, deposito, cantina, area per attività di movimento), mentre gran parte del sottotetto, anch’esso servito dall’ascensore, verrà destinata a spazi a deposito, ripostigli etc evitando così di ampliare, con nuove superfici o volumi, il costruito e mantenerlo nelle caratteristiche del volume fisico attuale.
Il locale ad impianti (geotermico, tecnico impiantistico) sarà all’esterno della “Villa”, nell’interrato e sulla copertura si avrà una vasca d’acqua sia per abbellimento e ad effetto estetico, sia come ulteriore dispositivo antincendio, servito dal recupero delle acque meteoriche, che verrà effettuato con idoneo serbatoio, sempre interrato, al fianco del locale impianti stesso.
Un muro di contenimento della vasca farà da panca di seduta verso il cortile e la zona a tavolini esterni per visitatori, parenti etc sfruttabili con il bel tempo.
Sulla scorta di quanto già evidenziato risulta che:
© Diego Toluzzo . Published on May 15, 2015.
A) Organizzazione interna degli spazi
© Diego Toluzzo . Published on May 15, 2015.
I tre edifici, denominati:
- ex rustici
- ex blocco stalla
- ex villa padronale
Il progetto per la “residenza sociale”è costituita da:
1) Edificio ex rustici
Al piano terra vi sarà la zona “ingresso” dell’intero complesso con, entrando, a sinistra la zona soggiorno comune; da questa si arriverà direttamente allo spazio cucina. A destra, con autonomo passaggio, direttamente alla cucina che è annessa al locale per la preparazione cibi/cottura e, da cui si può accedere alla zona pranzo zona lavaggio e distribuzione.
Vi sarà piccolo locale per gli addetti (spogliatoio e servizi).
La zona pranzo avrà oltre all’accessibilità dalla cucina, collegamento con il disimpegno posto sul lato nord e, sempre con accesso dal disimpegno, vi sarà WC al servizio piano (soggiorno e pranzo).
Dal disimpegno, tramite porticato coperto e chiuso con vetrate affacciante sia sul cortile interno che sulle zone esterne, si potrà giungere agli altri due blocchi edificati.
Al piano primo vi sarà la zona riservata per gli addetti con spogliatoio, servizi e locale a disposizione.
Sopra la zona pranzo/cucine vi è l’area ad uffici, con front-office, un ufficio per il dirigente e piccola sala riunioni, oltre a servizi e ripostiglio.
Anche il piano primo è collegato con gli altri edifici dal portico che è su due piani.
L’ingresso alla struttura è in doppia altezza ed al piano terra vi è piccola attesa con panca.
2) Edificio ex blocco stalla
È su due piani e nella parte di terrazzo al piano primo vi è l’unione dei due portici laterali che collegano i vari edifici.
Al piano terra, attraverso il portico, si giunge in uno spazio interno aperto su cui vi sono gli ingressi delle camere e del locale infermeria che ha servizio igienico proprio.
A fianco della scala viene ricavato piccolo ripostiglio. La distribuzione al piano primo è identica, con tre camere con doppio posto e zona soggiorno comune.
3) Edificio ex villa padronale
Al piano terra vengono ricavati due alloggi con bilocale si ha accessibilità autonoma verso l’esterno.
La scala e l’ascensore collegano tutti i piani del fabbricato.
Nel piano primo vengono riproposti due bilocali e un monolocale.
Tutti i vani a servizio igienico/bagno sono dimensionati per disabili.
L’interrato è a deposito, cantina, lavanderia comune oltre a zona hobbies/motoria con annesso servizio igienico.
All’esterno, tra la scalinata esistente e la strada verrà aggiunto il locale impianti con le funzioni già indicate.
Nei porticati di collegamento verranno realizzate rampe e gradini per eliminare i dislivelli tra le varie parti degli edifici, al piano terra ove non vi è interrato saranno completati con vespaio areato.
Vi sarà quindi un collegamento coperto e chiuso tra tutti gli edifici e su tutti i piani in modo da assiemare i vari blocchi ed i vari piani; da questo “portico” si potrà accedere agli spazi esterni.
B) organizzazione spazi esterni
Tra i tre edifici verrà creato un cortile interno che con i porticati previsti servirà a maggiormente identificare la soluzione proposta con la previsione di assiemazione degli edifici.
Le rimanenti parti esterne verranno attrezzate:
- parco
- percorso nel verde con zone di riposo
- zone orti
- campo di bocce
- zona a gioco bambini
- zona per pranzo all’aperto
- etc.
Una serie di piccoli orti, ciascuno con piante a chiudere il confine, saranno a disposizione degli utenti e vi sarà, un piccolo accessorio ligneo, per deposito per attrezzi.
Sul lato verso la via Roma vi sarà il parcheggio con accessibilità diretta, pedonale, al complesso.
Su quest’ ultimo verrà creato ulteriore accessorio ligneo per deposito bici/moto; l’ingresso principale, quello già esistente e delimitato dai due pilastrini, collegherà il complesso con la strada e sarà riservato agli addetti ed ai suoi mezzi di soccorso nonché accesso pedonale per visitatori e parenti.
La zona a parcheggio è prevista per n° 19 posti auto, di cui 2 per handicappati.
Tutta la zona a verde e parco verrà riqualificata sia nei percorsi sia nelle piantumazioni al fine di renderla più consona con la risistemazione della zona.
C) Risistemazione della facciata
Gli edifici manterranno le loro caratteristiche peculiari al fine di tramandarne la storia, gli usi e funzioni.
Unico intervento previsto, oltre ai porticati di collegamento, è nella facciata di retro dell’edificio ex rustici che verrà trattato a vegetazione verticale in modo di dare continuità e unitarietà all’insieme.
Alcune aperture (finestre e portefinestre) verranno realizzate al fine di migliorare i rapporti aeroilluminanti dei locali, mantenendo comunque ritmi e calibrature consone alle facciate in cui vengono inserite.