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Nuovo polo scolastico di Cairate - Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo

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Il tema del nuovo plesso scolastico è stato trattato partendo innanzitutto dal rapporto tra il sito prescelto dall’amministrazione comunale ed il suo contesto, sia nel suo ambito locale sia in modo più generale al contesto padano-prealpino. Alcune regole della costruzione del paesaggio sono visibili già sulla carta regionale che riassume alcuni caratteri geografici. Le giaciture dei campi e i loro confini, forse memori di antiche centuriazioni, tracciano un segno regolare ed una sorta di guida alla costruzione del nuovo paesaggio, che si perde solamente nella parte più centrale del paese, dove la medievalizzazione dell’impianto è ancora visibile. L’area di progetto occupa in questo senso una posizione strategica e, quasi fosse il baricentro di questi due sistemi, urbano ed extraurbano. La presenza di un collegamento viario diretto tra il centro (e quindi il municipio) e l’area della scuola (Via San Martino, Via Forlì) avvicina concettualmente questi due edifici pubblici. L’area non ha particolari connotati altimetrici o presenze architettoniche tali da richiedere un adattamento dell’impianto a situazioni particolari; per contro, la scarsa definizione in termini di disegno urbano di questa zona ci porta ad optare per un progetto molto caratterizzato formalmente, che porti con se una sorta di vocazione “fondativa”. L’edificio scolastico, in quanto sede della conoscenza e luogo dove una persona inizia la sua formazione culturale, porta con sé l’idea di essere luogo aperto e flessibile, massima espressione dei valori “civici” di un luogo. Queste premesse introducono la scelta tipologica che ha caratterizzato il progetto, ovvero la riflessione sulla tipologia a corte, legata oltre che al territorio anche alla tipologia edilizia della scuola. La nostra corte, che concettualmente può essere sintetizzata dal quadro di Piet Mondrian presente sulle tavole di progetto, si evolve in una “crociera”, per metà occupata dagli spazi comuni, amministrativi e palestra e per l’altra metà dagli spazi per la didattica, divisi sui due piani (elementari al piano terra e medie al primo piano). La crociera presenta due cortili nella parte occupata dalle aule ed è divisa in due parti, nella direzione nord/sud da una “faglia” che raccorda funzionalmente le due parti.

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

L’ingresso principale è posto sul lato nord/est, allineato con l’asse viario che conduce al centro del paese. Tra il cancello d’ingresso e l’edificio l’area libera offre la possibilità sia di svolgere attività di vario genera all’aperto e di lasciare all’esterno il parcheggio che può essere quindi utilizzato in orari extrascolastici. Il disegno delle sistemazioni esterne riassume i diversi allineamenti presenti, articolando i diversi ingressi divisi per tipologia (carraio, pedonale, pedonale e ciclabile). Salvo le verifiche dovute a questioni legate alla sicurezza, si potrebbe ipotizzare la realizzazione del percorso ciclabile attraverso il lotto e attorno all’edificio scolastico fino a ricollegarsi con la viabilità locale, per dare a questa zona verde una maggior fruibilità ad esempio nei mesi estivi quando la scuola non svolge attività didattica. Entrando nell’edificio dall’ingresso principale, l’utente all’interno di uno spazio molto articolato, a doppia altezza, con la parte centrale vuota che funge da piazza coperta. In questo luogo l’orientamento è molto semplice in quanto sia i percorsi che la dislocazione degli spazi risulta semplice e lineare. La parte “direzionale” della scuola occupa il primo settore, con gli uffici divisi sui due piani (elementari e medie). La palestra, sull’altro lato, consente al piano terreno la vista sul campo da gioco. Il terrazzo da cui si può assistere allo svolgimento delle varie discipline possiede un ingresso dalla piazza coperta ma può essere fruito anche da un ingresso indipendente, utile per manifestazioni extrascolastiche. In luogo del terrazzo potrebbero essere collocate delle piccole tribune, che non interferiscono col funzionamento degli spogliatoi collocati al piano inferiore. La palestra è dotata di vetrate che permettono un contatto visivo con la piazza coperta. L’altro elemento che caratterizza lo spazio d’ingresso è la scala che collega al primo piano che si allarga fino a formare una vera tribuna. In questo luogo, una sorta di aula magna aperta, possono essere organizzate proiezioni, eventi musicali ed altro ancora. I collegamenti tra le due parti della scuola al piano terreno avvengono direttamente oltrepassando la “faglia” centrale che rappresenta il limite della zona della didattica, al primo piano attraverso la detta tribuna oppure tramite un percorso aereo che permette di cogliere lo spazio per intero. Le aule come detto sono collocate attorno a due cortili interni. L’orientamento delle aule rispetta l’asse ottimale per questo tipo di attività (nord/sud), con un’articolazione degli spazi che prevede l’inversione del rapporto corridoio/aula nella parte occupata dalle aule delle elementari (piano terra) e biblioteca (primo piano). Questi spazi ricevono aria e luce dal piccolo patio che li divide dalla parte a doppia altezza. Il calcolo degli spazi segue quanto richiesto dalla normativa vigente. La scuola elementare possiede aule di tipo normale e aule interciclo. Nella scuola media le aule normali sono tutte disposte lungo l’asse nord/sud, lasciando gli spazi orientati diversamente ai laboratori e/o alle aule speciali. La mensa è collocata nella parte sud dell’edificio ed è divisa su due livelli per evitare la confusione dovuta alla presenza di alunni di età diversa. La cucina (o zona di distribuzione a secondo del tipo di scelta che si vorrà seguire) è collocata al piano terreno, dotata di ingresso di servizio, scala interna e montacarichi di collegamento al piano superiore e alla dispensa posta nell’interrato (dove trovano spazio altri locali tecnici oltre all’archivio e ai magazzini). Nel lato sud/ovest le aule sono protette da un portico abbastanza profondo al piano terra e dal ballatoio del primo piano che collega direttamente le aule alle scale di sicurezza.

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Le scelte strutturali e di materiali denunciano il carattere dell’edificio e le suggestioni che hanno generato il progetto. Il modulo regolare su cui si basa la maglia strutturale permetterà una razionalizzazione del cantiere e conseguenti risparmi sui costi ma deriva in primo luogo dall’idea di riproporre gli allineamenti presenti nei terreni circostanti stabiliti dall’andamento delle coltivazioni e dalla tradizione rurale locale. L’edificio prevede una struttura in cls armato (in parte prefabbricato, ad esempio nella palestra e in alcuni elementi strutturali quali i solai) coibentato all’interno. Le partizioni interne saranno in muratura tradizionale, la copertura piana (anch’essa prefabbricata). Lo schema strutturale può tuttavia adattarsi a diverse tecnologie costruttive, a seconda della disponibilità economica della committenza. Rispetto alla sostenibilità dell’edificio si sottolinea la possibilità di introdurre una serie di accorgimenti relativi alle fonti rinnovabili (fotovoltaico e/o solare termico sulla copertura), recupero delle acque meteoriche ad uso irriguo, impiantistica di tipo innovativo (geotermico), domotica e quant’altro. Il progetto ha previsto alcune “zone calde” lungo i corridoi della scuola e viceversa alcune zone protette con frangisole in legno. Altre parti dell’edificio possono contare sulla protezione data nelle stagioni calde dallo sporto di gronda del lato sud ed est. A grado di progetto non è prevista alcuna analisi più specifica, essendo noi sprovvisti di dati precisi. Per quanto riguarda la possibilità di costruire l’edificio in due diversi lotti funzionali, si rimanda alla prima tavola (planimetria) ove è presente uno schema esemplificativo su come si intende suddividere la costruzione, dando un primo lotto funzionale con la scuola media e poi completando la costruzione con i rimanenti lati delle corti.

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate

Nicola Mastalli, Matteo Maggioni, giorgia colombo — Nuovo polo scolastico di Cairate


Villa Mörtnäs - fourfoursixsix

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This four bedroom family home, designed by international architecture practice Fourfoursixsix, is located in Mörtnäs, a locality within the Stockholm archipelago.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

Fourfoursixsix were commissioned by Strömma Projekt to design a family home that stood out from the vernacular, whilst making the most of a spectacular site.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

The naturally north facing granite landscape prompted a reversed hierarchy of layout, resulting in the upper floor becoming a triple aspect, open plan living space, with 3.2m ceilings and full height windows to the rear which encourage vast amounts of sunlight to enter the house at all times of year.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

A large south facing terrace provides ample space for entertaining during the Summer months, whilst the rock face it encapsulates helps create a sense of enclosure and maintains privacy. Beneath are four family bedrooms which have lower ceiling heights and proportionally smaller windows.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

The design and material choice allowed for an efficient 6 month build, which was coordinated to complete before the Swedish winter set in. The house is constructed from a single leaf insulative aerated concrete block which is coated in a homogenous light-grey render.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

The interior is decorated simply with whitened pine floors, flush skirting and inbuilt carpentry, to allow maximum adaptability for the future owners. Large format windows exaggerate the scale of the living space whilst highlighting views to the harbour beyond.

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

fourfoursixsix — Villa Mörtnäs

Great Land - CORTE

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Great Land è una porzione di paesaggio servita sulla piazza del MAXXI. Uno stralcio di vita campestre inserito in un contesto urbano, per rilassarsi come dopo un raccolto, sdraiati a terra a nutrire l’anima e ristorare il corpo.

CORTE — Great Land

Un grande vassoio di forma rettangolare aperto sui due lati corti accoglie la zolla di terra esaltando le dimensioni dell’allestimento. Il carattere artificiale del contenitore, la sua struttura in legno e la finitura delle superfici accentuano il contrasto visivo con il temperamento bucolico della natura ospitata all’interno.

CORTE — Great Land

Il paesaggio è caratterizzato da un’alternanza di pendii e parti pianeggianti che suggeriscono usi diversi: il palco e i giochi d’acqua ai due estremi della zolla, il relax tra le valli più intime.

CORTE — Great Land

La vegetazione ha un sapore agreste, spontaneo, esuberante: alberi dalle folte chiome e porzioni di prato si alternano a zone dalla vegetazione rigogliosa, costituita da essenze tappezzanti, erbacee e graminacee.

CORTE — Great Land

I teli da picnic raccontano l’intervento dell’uomo: pixel rettangolari disposti sul prato sono unità di misura del consumo della risorsa e il suggerimento per un suo godimento più genuino. Distinti in elementi fissi e mobili, i primi disegnano su una griglia regolare le zone destinate al palco e ai giochi d’acqua, i secondi consentono una disposizione libera, assecondando i desideri di relax dei visitatori.

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

CORTE — Great Land

DIOR MEN OFFICES - Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department

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The block develops on six levels (basement to R + 4), with a main building on the rue de Marignan and wings back on the impasse Bourdin. On pre- existing first floor terrace overlooking the impasse, a wood-frame house adjoining the gable wall is demolished and an extension replaces it. The extension creates a meaningful dialogue with the existing site by giving back good proportions to the terrace.

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

The extension includes new shared areas and a covered outdoor walkway. It is grafted to the building. To revitalize the existing architectural style, without distorting or faking the preserved facades, this extension features a deliberately contemporary style and is widely opened to the terrace. To emphasize the intervention, the extension is slightly elevated and detached from the wall. LED lights reinforce the impression of an object placed at the heart of Paris heritage. The choice of materials confirms this game of contrasts: wood, glass and metal meet to offer a timeless architectural vocabulary. Framed in black, the extension is highlighted : the vertical lines try to repeat the sequence of existing windows, while the diagonal on the canopy are to be imagined as a reinterpretation of the old Parisian glass roofs. On the dead end, two new windows shed light on the ground floor. A glass roof that enlivens the terrace is created to bring more natural light.

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

Antonio Virga Architect, Dior Architecture Department — DIOR MEN OFFICES

NYC Vertical Farm - selim senin

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The architecture is adapted to the natural form of the mountains in Machu Picchu which is extensive terraces were used for agriculture. For the design of a vertical farm was inspired from Machu Picchu. The plot was divided into longitudinal horizontal grid as natural planted fields.This line was lifted up plans to achieve vertical terracing. X description terracing on the form was designed for agricultural production.Rain and sunshine to the gradual change of place terrace can be used most efficiently. Rising slope and forms a giant mutual support beams on the main carrier.Terrace sits on the inclined beam.Curved beams defines the space in the middle for the elevator.Lifts runs on the rails with the inclined beam as in the Eiffel Tower.Structure mutually connecting cable has become the top spot in the stable. Places first in the 25-meter studio apartment with terrace were placed.It is designed from the ground terracing down 3 levels the volume of the main dwelling.There is up to 50 meters from 25 meters outdoor terraces only for agricultural production.Rainwater is used in the most efficient manner.Reaches into housing filtered down from the terrace, rain from above.Each terrace accessible by elevator.Located in the head by a structure designed for emergency stairs are located on the inclined beam.While agricultural production in history with reference to the vertical structure of the building also offers an impressive symbol of the city.Aims to draw attention to agricultural production should also thanks to the impressive structure

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

selim senin — NYC Vertical Farm

breathe austria - Terrain: Loenhart & Mayr

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With breathe Austria is making an incisive contribution to the theme “Feeding the Planet, Energy for Life” at the Expo Milan 2015. breathe highlights the No.1 source of nourishment and one of the most important resources for an international audience: AIR. Architecture, Nature, Culture and Research are brought together to offer the visitor a personal experience.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The outstanding quality of Austria’s air is not just one of the country’s most important assets and extremely high in an international comparison; air, the climate and the atmosphere are shared by the entire world. They are sources of nourishment, information media, energy producers and a resource. The breathe contribution of the Austrian pavilion places the focus firmly on the country’s natural and technological expertise and at the same time tackles future issues relating to the use of this key resource. An Austrian forest planted on the Expo site makes a statement that can be experienced with all the senses in the former industrial district to the north west of Milan.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

“Every breath connects me with the whole world”, “without air it’s impossible to survive even five minutes”, “each year a person breathes in thousands of cubic metres of air and breathes out hundreds of kilogrammes of carbon dioxide”, “the pavilion produces enough oxygen for 1,800 people per hour”, “the air from the pavilion will now stay in my lungs for two years. Then, at the very latest, I’ll have to go to Austria” (excerpts from the concept).

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The Austrian pavilion in Milan combines the structure and the environment into an integrated contribution. By planting a forest on an area of 560 m² breathe creates a multi-faceted network of relationships between mankind, the environment and the climate.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The pavilion forms a frame around a generous vegetation zone and acts as a vessel for the performance of the indoor landscape. With technical support (but without air-conditioning) the framed form actively generates the micro-climatic conditions of an Austrian forest. Where light enters the built structure, there is growth and ecological metabolism.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The vegetation of the miniature forest has a foliar surface or evaporation area of approx. 43,200 m² and produces 62.5 kg fresh oxygen per hour – enough for 1,800 people – a “photo-synthesis collector”, which contributes to the global production of oxygen. Inside the pavilion this effect is technically supported by evaporative cooling – but without air-conditioning systems. This replicates an atmosphere that feels like a thick forest in Austria with comparatively natural means using the cooling effect of the evapo-transpiration of the plants. The result that is achieved differs significantly on a number of sensory levels from the air and climate in Milan and can thus actually be felt by visitors.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The planting of trees over the entire exhibition area is an exemplary contribution to action in an urban setting, as the integrated use of a landscape can supply urban areas with sufficient oxygen and cooling air, which in turn provides an opportunity to draw attention to Austria’s policy of sustainable and multi-functional forest management or conversely to the decline in the global tree population.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

breathe is a natural cycle where the emphasis is upon ecological performance: Designed as a process and thought lab of causal relationships, scientific expertise, urban visions, ecological research, ecosophy and the artistic production of knowledge come together to be translated into site-specific sensory experiences.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

The forest is both the formal vessel for the leitmotif “Air and Climate in the 21st century” and a space for substantive interventions and experiments in artistic and scientific work. Stimulated by their senses, visitors to the Austrian pavilion will undertake a journey of discovery that presents air as an essential source of nourishment. Space. Experience and the exhibition all flow into one another. During the six month exhibition period, air will be made tangible as a commons that can be experienced with the senses, and a networking room will be offered that generates and communicates knowledge.

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

Terrain: Loenhart & Mayr — breathe austria

RESIDENZIALE VARESE - renzo antonicelli architetto

X-light - Giulia Reatti


RESIDENZA PARCO - renzo antonicelli architetto

Besta e Billy - Giulia Reatti

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La sfida di creare architettura con elementi predefiniti e industrializzati. Il confronto con il limite. Il progetto ha come elementi immodificabili i moduli d’arredo IKEA, partendo e utilizzando la “standardizzazione” si è voluto invece realizzare un progetto “su misura”, cucito addosso a quel preciso involucro e a quel preciso utente.

Giulia Reatti — Besta e Billy

Giulia Reatti — Besta e Billy

Giulia Reatti — Besta e Billy

RESIDENZA NIEVO - renzo antonicelli architetto

Appartamento Axa - Lorenzo Pagnini

Appartamento via Flaminia - Lorenzo Pagnini

Ambiente Cucina - Lorenzo Pagnini

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Ristrutturazione di spazi interni

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Lorenzo Pagnini — Ambiente Cucina

Caffè del Lago - Lorenzo Pagnini


Huis BASSI - francesco stabilini

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l’appartamento si trova nel pieno centro di Milano a pochi passi da Corso Buenos Aires e dalla stazione Centrale. Tipica casa a ballatoio dei primi del ‘900, l’immobile affaccia sia sulla pubblica via sia sul grande cortile interno, impreziosito dalle linee continue orizzontali dei ballatoi con le ringhiere in ghisa e dalle maioliche che rivestono i pozzi scale

francesco stabilini — Huis BASSI

ingresso

l’impianto della casa è rimasto sostanzialmente immutato, si è intervenuto su due direttrici: in primis con operazioni di sottrazione che hanno riportato alla vista gli elementi strutturali dei soffitto, successivamente utilizzando materiali e finiture per esaltare le forme semplici e pulite dell’involucro edilizio dato.

francesco stabilini — Huis BASSI

living cucina

l’input progettuale era quello di creare uno spazio neutro in funzione della sua destinazione d’uso, ovvero “buen ritiro” per chi soggiorna in città per brevissimi periodi di tempo sia per lavoro che per svago, e preferisce il concetto di “casa” a quello più impersonale dell’albergo.

francesco stabilini — Huis BASSI

living cucina

E’ nato un semplice spazio abitativo, fluido e senza soluzione di continuità tra gli ambienti, facile da abitare, in cui sentirsi a proprio agio immediatamente e molto luminoso grazie al total white enfatizzato dal pavimento in legno wengè scuro, che contrasta fortemente.

francesco stabilini — Huis BASSI

living cucina

Infine l’arredo, che gioca un dualismo importante: moderno dove si “lavora” ( cucina / bagno ) , vintage dove ci si rilassa ( studio , camera da letto)

francesco stabilini — Huis BASSI

camera studio

francesco stabilini — Huis BASSI

camera studio

francesco stabilini — Huis BASSI

bagno

francesco stabilini — Huis BASSI

planimetria

francesco stabilini — Huis BASSI

corridoio

CASA ERREPI - ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti

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L’intervento di recupero lascia inalterato il fabbricato e le sue finiture interne ed esterne. I materiali vengono mantenuti nella condizione reale in cui si trovano, con l’idea di dare forma ad un concetto astratto come il tempo. Le uniche modifche all’edificio consitono nel rifacimento del manto di copertura con coppi bianchi , e la trasformazione di uno spazio accessorio in cucina. Il grande tavolo di 6,50 metri di lunghezza, diventa luogo in cui si preparano i cibi, in cui si consumano i pasti e sul quale si fanno i compiti , recuperando e rinnovando una tradizione domestica dell’abitare italiano.

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

ARCHIPLAN STUDIO // Diego Cisi e Stefano Gorni Silvestrini Architetti — CASA ERREPI

Discoteca al Mare - Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba

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Progetto di una discoteca in località turistica marina in Sardegna. La composizione architettonica continua, per la seconda volta, il tema della gonna del costume femminile tradizionale sardo.

Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba — Discoteca al Mare

Simulazione dell'esterno della Discoteca.

Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba — Discoteca al Mare

L'interno della sala principale.

Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba — Discoteca al Mare

Prospetto principale.

Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba — Discoteca al Mare

Prospetto laterale.

Arch. Francesco Saba, Arch. Melania Saba — Discoteca al Mare

Tavola di presentazione.

APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi - Gliarchitetti, Sironi Dario

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1. Descrizione dello stato attuale L’immobile in cui insiste l’appartamento, risulta dislocato in una strada abbastanza tranquilla, in un isolato quasi esclusivamente residenziale. L’appartamento è collocato in una palazzina, probabilmente degli anni settanta, al primo piano. L’esposizione risulta di ottima qualità avendo i lati lunghi esposti est-ovest ed il lato corto (cieco) esposto a sud. Le finiture attuali dell’appartamento sono da considerarsi di media qualità.

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

A

2. Ipotesi progettuali Per quanto concerne il progetto, sono state elaborate tre soluzioni. Si tratta di proposte razionali, funzionali e semplici, che salvaguardando al massimo le caratteristiche dell’appartamento originale, introduce attraverso piccoli spostamenti delle pareti e delle dotazioni impiantistiche, una riflessione organica e globale su tutta la Casa, adeguandola alle normative vigenti e conferendogli una elegante flessibilità e una “rappresentativa accoglienza”. La messa a norma della Casa, al di là della necessaria certificazione organica degli impianti, ha anche dato delle indicazioni precise in merito ad alcuni elementi ormai non più conformi alla legislazione vigente, quali ad esempio : la caldaietta ed i serramenti. Una particolare attenzione è stata posta alla illuminazione della Casa, in quanto si ritiene che tale funzione svolga una funzione prioritaria tesa alla valorizzazione dello spazio.

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

B - Ipotesi progettuale 1

3. Materiali Per quanto concerne i materiali, su indicazioni della coppia che abiterà la casa, ci si è orientati verso prodotti di gamma medio/alta, con caratteristiche prestazionali tipiche dei materiali della bioarchitettura e dell’edilizia sostenibile. La scelta dei materiali e dei colori deve consentire oltre alla familiarità e al comfort anche una facile manutenzione, una rapida pulizia e un efficace ripristino. Si è quindi optato per dei materiali naturali e tipici della bio-architettura, che pur avendo dei costi contenuti, garantissero ampiamente nell’ambito della “sostenibilità ecologica”. I principali materiali sono : Pavimento – listoni di bambou (o rovere certificato) 600×96 x 10 mm. Posato flottante o incollato con collanti naturali ; Piastrelle verticali – in gres porcellanato fine a listelli con fughe in colore (tono su tono) 5×20 cm. a scelta dei proprietari. Collanti cementizi naturali; Piastrelle orizzontali – in gres porcellanato fine a piastrelle 30×60 cm. con fughe in colore (tono su tono) a scelta dei proprietari. Collanti cementizi naturali; Accessori bagno – tipo Ideal Standard Serie Connect (coordinati : vaso, bidet, lavabo, doccia, vasca); Zoccolino – in legno di bambou o in gres, abbinato al pavimento ed incassato nelle murature; Serramenti interni – con porte in legno tamburato (tipo Tre- P), con guarnizioni; Pitturazioni – tutte con idropitture lavabili a basi naturali. Colori a scelta dei proprietari; Serramenti esterni (se da sostituire) – in legno certificato, con vetrocamera ad alta prestazione. Murature – in laterizio e/o in cartongesso a lastre su telaio metallico (doppia lastra).

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

C

4. Impianti Le recenti normative in merito alla progettazione degli edifici ed al contenimento dei consumi energetici, indirizzano la progettazione dell’intervento verso la realizzazione di un sistema impiantistico a risparmio energetico. Le linee guida dettate dall’ipotesi progettuale, che descrivono le peculiarità dell’edificio, stimolano la creatività progettuale impiantistica con richieste di risparmio energetico, innovazione, efficienza, integrazione. La proposta di seguito illustrata prevede l’utilizzo di materiali, tecniche e tecnologie mediamente innovative, ma soprattutto efficienti ed ad alto risparmio energetico. Si sono quindi sondate ipotesi di realizzazione di un cappotto interno, scartando quelle di un cappotto esterno per i motivi di consenso condominiale. Ipotesi comunque praticabile e più performante. Sostanzialmente il sistema si basa su un impianto tradizionale a radiatori, caldaietta del tipo a condensazione. L’utilizzo di serramenti con vetri basso-emissivi e l’isolamento termico superiore rispetto a quello richiesto dalle normative nazionali (se realizzato, con cappotto interno mediante placcatura), consente di ridurre in modo considerevole, pur rimanendo all’interno della convenienza economica, i fabbisogni energetici invernali ed estivi. Il sistema di contenimento dei consumi energetici consentirà di ottenere dei risparmi stimabili in circa un 25-30 % in meno rispetto a quelli attuali.

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

E

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

G

Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

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Gliarchitetti, Sironi Dario — APPARTAMENTO PER UNA COPPIA DI INFERMIERI PROFESSIONALI - Dario Sironi

H - Ipotesi progettuale 2

El Mercat de Glòries - L35

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As part of the comprehensive renovation project for the Glòries shopping centre and following the opening of the “El Passatge” outdoor leisure and dining area, work is now going ahead on a new 3,200 m2 space which will provide a variety of gastronomic activities and opportunities to sample gourmet cuisine. The new space “El Mercat de Glòries” consists of a large restaurant with various culinary “corners” bringing together nineteen different companies, and a cookery workshop. The design, inspired by Barcelona’s traditional markets, uses modernist touches such as “trencadís”, elaborate ironwork, coloured glass, and mosaic encaustic tiles, upon which the kiosks are distributed around the central area. All of this combining the very latest materials: wooden boards which incorporate the lighting and white strips of composite material (corian) for the design of the ceilings, walls coated with lacquered glass and porcelain stoneware tiles for the main floor. El Mercat is located in the semi-basement of the shopping centre, with a direct street entrance on the corner of Avinguda Diagonal and Llacuna street. The market area can also be accessed through the indoor mall and through “El Passatge”, by way of a spectacular circular glass staircase which is illuminated at night and joins both levels to create a truly unique restaurant space.

L35 — El Mercat de Glòries

L35, Sergio Flores, Cristobal Arjona

L35 — El Mercat de Glòries

Sergio Flores, Cristobal Arjona

L35 — El Mercat de Glòries

Sergio Flores, Cristobal Arjona

L35 — El Mercat de Glòries

Sergio Flores, Cristobal Arjona

L35 — El Mercat de Glòries

Sergio Flores, Cristobal Arjona

L35 — El Mercat de Glòries

Sergio Flores, Cristobal Arjona

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