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A pavilion on the garden - Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis

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A pavilion on the garden A crystal box in a site with strong character, full of landmarks and an accurate order. Therefore, we took the root of the problem: a crystal box, garden equipment, and museum’s pavilion. We built a shade and a protection, another element of the sumatory of quality spaces that already exist. For this purpose a simple metallic structure, which contains the crystal box in the inside, was erected. It was implanted according the site data. It lies on the brick wall in the south in order to generate a gallery in the north which is the access of the pavilion. It provides an extension for the coffee shop area in favorable weather conditions, and natural conditioning for the inside space. We looked for sobriety as a way of permanence over time. The architecture doesn’t takes more atributions that the ones needed to resolve the task for which was convened. It silently blends with the landscape , trying to hide in the shadows and reflections of the sculpture garden.

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Garden Museum Plan

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion Plan

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion Section

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion Section

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion East Facade

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion North Facade

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion West Facade

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Pavilion Diagrams

Andres Bonino, Diego Secco, Matias Coll, Rafael Alanis — A pavilion on the garden

Details


Aggiungi un posto... a Knos - METRIQUALI Studio

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Chiamata per autocostruttori e laboratorio di progettazione e costruzione partecipata per lo studio di prototipi di tavoli e sedute in vista dell’allestimento degli interni durante del 79°incontro TEH– Space of indecision.

METRIQUALI Studio — Aggiungi un posto... a Knos

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Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare - Elias Koch, Rossella Sanna

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Il progetto ha per oggetto la ristrutturazione di una villa di inizio anni ’60, dove gli unici vincoli erano quelli strutturali e volumetrici.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Il progetto mirava al miglioramento della vivibilità dell’appartamento al primo piano con la unificazione di diversi vani per creare ambienti aperti per la zona giorno e una razionalizzazione delle camere con i relativi bagni per la zona notte.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Al piano terra sono stati ricavati due piccoli appartamenti uno dei quali dependance dell’abitazione principale.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Questo ha generato la semplificazione della volumetria e delle bucature ricondotta ad un disegno minimale enfatizzato dalla scelta del bianco per tutte le facciate esterne, con esclusione della parete a protezione della scala esterna.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Questa è stata realizzata come un grande brise-soleil costituito interamente da mattoni di marmo bianco Tirreno posati a creare un’alternanza di vuoti e pieni.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Questa soluzione, adottata anche per la recinzione perimetrale, riprende ed enfatizza l’essenzialità e le ombre nette del volume principale, aggiungendo un sistema di filtro visivo che media con equilibrio la relazione della casa con il contesto. Esposto a sud si apre il giardino, quasi un patio chiuso, dove si affacciano due spazi aperti coperti.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Gli ambienti interni riflettono il minimalismo esterno, pareti soffitto e pavimento sono bianchi e continui, definiti solo da tagli di luce nelle aree di passaggio e di accesso, gli ambienti di lavoro, quali la cucina e lo studio, sono caratterizzati da mobilio bianco attorno ad un unico elemento di arredo colorato, mentre gli ambienti di permanenza, come le camere da letto e il soggiorno, sono caratterizzati ognuno da una parete attrezzata in tonalità diverse a seconda del fruitore (rosso, blu, legno e grigio).

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Da un punto di vista energetico e tecnologico, la villa ha un cappotto termico che garantisce un ottimo isolamento degli ambienti interni, un impianto fotovoltaico integrato nella copertura dimensionato per coprire i consumi di energia elettrica ed un impianto solare termico, anch’esso integrato, che, unito al sistema di riscaldamento a pavimento distribuito in tutti gli ambienti, garantisce per 9 mesi all’anno acqua calda per riscaldamento e scopi sanitari.

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Elias Koch, Rossella Sanna — Ristrutturazione ed ampliamento di una villa plurifamiliare

Light & Glow - dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè

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Light & Glow è un’idea semplice ed economica che integra l’utilizzo della carta a quello dei polimeri foto luminescenti ottenuti dalla stampa 3D. E’ il packaging di una lampadina che si trasforma poi in un para lume divertente. Ad esso è applicato un inserto in plastica fotoluminescente in grado di immagazzinare luce e brillare anche quando la lampada è spenta. A seconda del tipo di lampada, la scatola può acquisire nuove forme, colori e dimensioni.

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

Light&Glow, il progetto che ibrida la tecnica del ‪#‎packaging‬ e la ‪#‎stampa3d‬, vince il premio ‪#‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#‎OneMorePack2015‬.

Light&Glow vince il premio ‪‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#OneMorePack2015‬.

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

Light&Glow, il progetto che ibrida la tecnica del ‪#‎packaging‬ e la ‪#‎stampa3d‬, vince il premio ‪#‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#‎OneMorePack2015‬.

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

Light&Glow, il progetto che ibrida la tecnica del ‪#‎packaging‬ e la ‪#‎stampa3d‬, vince il premio ‪#‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#‎OneMorePack2015‬.

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

Light&Glow, il progetto che ibrida la tecnica del ‪#‎packaging‬ e la ‪#‎stampa3d‬, vince il premio ‪#‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#‎OneMorePack2015‬.

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

dMake, Rosamaria Faralli, Gaetano De Francesco, Giuseppe D'Emilio, Denise Franzè— Light & Glow

Light&Glow, il progetto che ibrida la tecnica del ‪#‎packaging‬ e la ‪#‎stampa3d‬, vince il premio ‪#‎innovazione‬ e il 1° premio al concorso ‪#‎OneMorePack2015‬.

Sasone's Pub - Rosamaria Faralli, dMake

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Pub-Ristorante-Pizzeria

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

creazione logo

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Bigliettino da visita retro

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

bigliettino da visita

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Selfie al Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

grafica Menù

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

menù

Rosamaria Faralli, dMake — Sasone's Pub

menù

EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol - Matteo Cassano

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Il concept che porta all’idea di progetto nasce dall’intuizione di considerare l’albero, in particolar modo il melo, come luogo di riflessione dove ognuno di noi possa rifugiarsi per poter pensare e/o riposarsi, infatti il padiglione progettato non cerca di sopraffare i visitatori con un infinità di informazioni, al contrario, vuole essere un luogo di relax e tranquillità dove i visitatori possano anche riposarsi dal frastuono dell’Expo 2015 e al contempo innamorarsi dell’Alto Adige/Südtirol.

Matteo Cassano — EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol

L’intenzione principale del progetto è quella di trasportare l’essenza dell’Alto Adige/Südtirol nel padiglione attraverso i 5 sensi: -Gusto: alimenti, cucina tipica -Tatto: materiali, pietra, legno -Vista: con panoramiche del paesaggio -Udito: riproducendo i suoni della natura e degli abitanti -Odore: erba, piante aromatiche tipiche, alimenti

Matteo Cassano — EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol

Uno dei maggior punti di forza del padiglione è la facilità di montaggio, smontaggio e trasporto che permette di riutilizzare il padiglione al di fuori del contesto dell’ Expo 2015 di Milano, in altre fiere o montandolo nelle piazze di qualsiasi città in modo da trasformarsi nel padiglione itinerante della provincia dell’Alto Adige/Südtirol così da rendere l’investimento più vantaggio .

Matteo Cassano — EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol

Fasi di montaggio

Matteo Cassano — EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol

Idea progettuale

Matteo Cassano — EXPO 2015: Padiglione Alto Adige/Sudtirol

ARCO DI ROMA - Marco Peroni

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Roma è la città eterna. Per qualità, numero e ampiezza dell’arco storico delle sue opere d’arte, delle architetture e dell’impianto urbanistico della cittàè unica al mondo. Le altre capitali del mondo e d’Europa, che non hanno certo il fascino e l’interesse di Roma, hanno tutte un punto di osservazione privilegiato e di grande attrazione: Parigi ha la Tour Eiffel, Berlino la torre di Alxanderplatz, Londra la ruota panoramica del millennio. In America, St. Louis ha l’arco parabolico di Saarinen: il Gateway Arch, Washington il monolite del Washington Memorial, New York ha i grattacieli, che sono di per se stessi punti di osservazione privilegiati oltre alla Statua della Libertà al largo di Manhattan. In Cina, Shangai e Pechino hanno le loro torri di osservazione o grandi ruote panoramiche, che sono ora le più grandi del mondo.

Marco Peroni — ARCO DI ROMA

L'Arco vista dalle Terme di Caracalla

L’arco di Libera

Marco Peroni — ARCO DI ROMA

L'Arco visto da Via Cristoforo Colombo prima di entrare nelle mura storiche della città

A Roma era prevista la costruzione del grande arco imperiale disegnato dell’architetto Adolfo Libera e dell’Ing. Gino Covre in occasione dell’Expo42 poi non costruito causa la guerra. Era un arco a tutto sesto (nella tradizione degli archi romani) che celebrava l’esposizione ed era realizzato in alluminio causa il regime autarchico imposto da Mussolini. Aveva un’altezza di 100m ed era un arco monumentale per il quale non era prevista la possibilità per il pubblico di salirvi in sommità se non per una ordinaria manutenzione ed ispezione della struttura al suo interno.

Marco Peroni — ARCO DI ROMA

Assonometria della bolla tipica per il trasporto dei visitatori lungo l'Arco

L’Arco di Roma Se è vero che la città non ha bisogno di monumenti simbolo è pur vero che a parte alcune pur splendide realizzazioni moderne, non sembra essersi saputa rinnovare come hanno fatto in questi anni le altre capitali Europee (e come ha fatto in Italia per esempio Milano) e stupire come fanno le altre grandi capitali. Ricordiamo come le opere rinascimentali e la stessa costruzione di San Pietro (la cui cupola peraltro rappresenta uno dei pochi punti di osservazione dell’alto della città) negli anni in cui sono state realizzate furono delle vere e proprie innovazioni e mega-monumenti per la città. Noi pensiamo che le stratificazioni urbanistiche che hanno disegnato la città nei secoli meritino di essere osservate da un punto di osservazione privilegiato che attragga i turisti e che possa rappresentare una porta per la città da cui iniziare e programmare poi una visita più approfondita. Nel rispetto della tradizione millenaria della città, pensiamo che una ruota panoramica, sistema di trasporto circolare in altezza delle persone, sia nel caso di Roma una costruzione troppo “futile” e che non possa rispettare il carisma e la storia della città. Pensiamo invece che possa essere ancora l’arco a rappresentare questo tipo costruzione e che sull’arco si debba costruire il sistema di movimentazione del flusso di turisti. Diversamente dal Gateway Arch di St. Louis, che è un arco parabolico servito da ascensori al suo interno con solo un punto di osservazione in sommità, nel nostro caso proponiamo un arco a tutto sesto percorso, lungo il suo sviluppo, da un sistema a cabine trasparenti come per la London Eye. In particolare conformeremo la sezione trasversale dell’arco in modo da far scorrere in verso contrario tra loro, due grandi cabine ovoidali trasparenti sopra e sotto l’arco in modo che si incrocino in corrispondenza della sommità della costruzione, all’altezza di 300m dal suolo. Per garantire un opportuno flusso di persone, paragonabile con quello delle grandi ruote panoramiche sarà necessario, vista la presenza nel nostro caso di solo due cabine, di realizzare delle cabine a tre piani che possano ciascuna contenere circa 250-300 persone e che abbiano un tempo di percorrenza dell’arco di 25 minuti. In questo modo sarà possibile trasportare ogni ora circa 1000-1200 persone. La London Eye, per confronto, può trasportare 1500 persone/ora. In totale l’arco di Roma potrà quindi trasportare circa 3 milioni di persone all’anno.

Marco Peroni — ARCO DI ROMA

Vista dell'interno della struttura con le controventature e i percorsi pedonali per l'accesso a piedi alla sommità dell'arco

La nostra cabina è una vera e propria costruzione a più piani delle dimensioni ragguardevoli di 20×20m a sezione ellittica con scale al suo interno per permettere alle persone di muoversi tra i piani e scegliere il punto di vista più favorevole. Il grande arco che essendo a tutto sesto avrà una corda di 600m sarà posto a cavallo della via delle terme di caracalla – Cristoforo Colombo nel parco delle terme appena dentro le mura della città come una sorta di porta moderna di Roma. L’arco toccherà terra nel modo più leggero possibile (con una impronta comunque importante vista l’imponenza della struttura) senza superfetazioni alcune. L’ingresso del pubblico sarà direttamente alla base dell’arco dal quale si accederà ai sotterranei dove saranno previsti i locali per il pubblico e gli ingressi multipiano alle cabine. Il tempo di ingresso-uscita dovrà essere previsto in 5 minuti. Tutti i servizi e i negozi per il merchandising dell’opera saranno nel sottosuolo nei due punti alle rispettive basi dell’arco. Il tutto dovrà risultare molto sobrio dall’esterno e impattare il meno possibile sul parco all’interno del quale si posa l’arco. In sintonia con le grandi cupole rinascimentali, anche nell’arco potrebbe essere prevista l’ascesa in sommità per i più temerari e sportivi attraverso un percorso a scale e pianerottoli ed arrivare al punto di osservazione più alto come nell’arco di St. Louis. Durante il percorso ci potrebbero essere punti di osservazione intermedi e piccole aree ristoro o aree espositive. Anche in questo caso, vista la particolarità dell’ascesa, si potrebbe stimare un flusso di persone non indifferente e si potrebbe pensare di avere minimo 1000 persone/giorno e quindi circa 400000 persone /anno con un guadagno ulteriore di circa 4000000 Euro che potrebbero ripagare ampiamente il costo della manutenzione dell’opera.

Marco Peroni — ARCO DI ROMA

Tavola generale di presentazione del progetto

La struttura sarà in acciaio con struttura a lastra ortotropa cioè a lamiera irrigidita da controventature diagonali al suo interno per evitarne l’imbozzamento nelle zone compresse. Le tecnologie di costruzione e di montaggio della struttura sono tutte disponibili e sperimentate. La costruzione è di per se stessa semplice e prefabbricabile in conci simmetrici e quindi sarà programmabile la spesa necessaria per realizzarla.

Per quello che riguarda il costo dell’opera e la sua sostenibilità economica, possiamo stimarne il costo in circa 200 milioni di Euro. Considerando il costo medio del biglietto di 10 Euro a testa (allineato a quello delle altre strutture simili) il ricavo annuo per i soli biglietti si potrebbe aggirare intorno ai 30 milioni di Euro, senza considerare il merchandising indotto negli immediati punti di vendita agli ingressi delle cabine. L’arco potrebbe poi infine essere sponsorizzato, come è stato fatto dalla British Airways per la London Eye e quindi ripagare parte degli oneri di costruzione dell’opera.

3D Product Rendering Services - Jonney Hounest

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Jonney Hounest — 3D Product Rendering Services


The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University - Alberto Faliva

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Exhibition in Westminster University, London Festival of Architecture, Marylebone road.

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Pubblicità su Sky Arte tv HD

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Alberto Faliva — The bastions, the portico and the farm. London, Westminster University

Il Daimon di architettura - Renato Rizzi

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Dopo il ‘68, la disciplina architettonica ha subito una così forte devastazione culturale da renderla pressoché incomprensibile. Il sapere della Forma è stato invaso (al pari dell’alluvione del ‘66) dal sociale (la preminenza del funzionale sull’essenziale), dall’estetizzazione (la preminenza dello psicologico sull’ontologico), dal tecnicismo (la preminenza del pratico sul metafisico). Tutti contenuti – ma non sostituti – di Architettura. In più, ad aggravare le cose, la riforma universitaria del 3+2, la quale ha istituzionalizzato la deriva scientista, senza rendersi conto delle conseguenze disastrose per una disciplina umanista (e tecnica). Da queste premesse nasce l’esigenza e l’urgenza del presente saggio su “Architettura”. Con due obiettivi principali. Il primo, riconoscere il carattere distruttivo del pensiero dominante nel quale – noi e la disciplina – siamo collocati: il nichilismo (tecnico-socio-scientifico). Secondo, aprire la riflessione a tutto l’orizzonte del sapere occidentale (dal pensiero greco fino al contemporaneo) per restituire ad “Architettura” l’unità minima conoscitiva che le è propria. Pensiero nichilista e pensiero occidentale predispongono quindi lo sfondo generale sul quale Architettura proietta il proprio sapere essenziale: quello “estetico”. E già nel titolo riemergono le tre parole fondamentali di quel sapere: Daimon, l’originaria sorgente dello sguardo; theoria, la visione donante, inaugurante, fondante; eresia, l’inevitabile strappo…

Il daimon di architettura. Vol. 1/2/3
Rizzi Renato
Editore Mimesis
Compra ora!

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Renato Rizzi — Il Daimon di architettura

Restauro ufficio Giacomoni - GIACOMONI STUDIO TECNICO

appartamento a milano - Maurizio Lazzari

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Appartamento su due livelli in prestigiosa casa d epoca di due committenti ” storici ” del mio studio .

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

soggiorno

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

ingresso

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

soggiorno

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

soggiorno

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

cucina

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

lavello genovese

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

pranzo

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

dettaglio impiantistico

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

cucina

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

bagno

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

bagno

Maurizio Lazzari — appartamento a milano

bagno

+ CULTURA = MENO PAURA ! - Mme Duplok, Vari Anonimi

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Condividi questo messaggio? Puoi renderlo tuo firmando questo intervento di public-art presso la sede del Liceo Amaldi in via Locatelli 16, Alzano Lombardo.

Mme Duplok, Vari Anonimi — + CULTURA = MENO PAURA !

Fotomontaggio di progetto

Mme Duplok, Vari Anonimi — + CULTURA = MENO PAURA !

Realizzazione dell'opera

Scala interna - Vicenza - Ing. Arch. Luca Giacomoni

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Progettazione della scala interna di un’abitazione privata nel centro di Vicenza.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Scala interna - Vicenza

Vista della scala interna

La scala rappresenta il fulcro della zona living, le pedate sospese e il parapetto in vetro le conferiscono una particolare leggerezza.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Scala interna - Vicenza

Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...) - Francisco Jorquera, Miguel Florit

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This is the latest of our projects for an institution of military rule. Under three 11-storey residential blocks there is a huge basement occupied by 8,000 m2 of official and security departments of the Guardia Civil squad in Palma. Below this there is another similar level intended for vehicle parking. The contradiction between the need to reorganize the building to provide natural lighting and air and the intention of the architect to retain the hermetic and complicated character of the original plan leads to a double-edged solution. SEVEN PARALLEL INETRIOR STREETS are arranged to produce a paradoxical effect: In one direction the streets drills (or bulldozer) and sectorizes the building from side to side.

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)

Francisco Jorquera, Miguel Florit — Guardia Civil Command Headquarters (The making of ...)


Residenza privata - GIACOMONI STUDIO TECNICO

Sopraelevazione residenza - GIACOMONI STUDIO TECNICO

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Sopraelevazione, restauro e miglioramento energetico e strutturale di una residenza privata.

GIACOMONI STUDIO TECNICO — Sopraelevazione residenza

Vista renderizzata degli esterni

Padiglione - Ing. Arch. Luca Giacomoni

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Luce e musica: le tre pareti del padiglione sono caratterizzate da aperture relazionate alla musica. La parete a Est presenta delle aperture che richiamano la posizione delle note sul pentagramma.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

La parete a Sud è composta da tagli che alludono alla durata temporale che distingue un componimento musicale da un altro.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

La parete a Ovest è caratterizzata da aperture di varie dimensioni in relazione all’intensità del suono.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

La luce esterna porta all’interno dei raggi luminosi, delle NOTE DI LUCE che suggestionano il compositore e definiscono lo spazio.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

Illuminato artificialmente dall’interno, il pensatoio libera i raggi e le note, rivelando così la sua identità.

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

Ing. Arch. Luca Giacomoni — Padiglione

Riqualificazione Polo Giudiziario - Trento - Ing. Arch. Luca Giacomoni, Riccardo Roverso, Massimo Dalle Vedove, Moreno Rosi, Mattia Tosi

Scuola elementare - Noriglio (TN) - Ing. Arch. Luca Giacomoni, Riccardo Roverso, Massimo Dalle Vedove, Moreno Rosi

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