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T811 - Gian Paolo Mauri

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L’intervento prevede nel Comune di Fara Gera d’Adda, all’interno di un lotto di proprietà raggiungibile mediante la via Treviglio, la realizzazione di due unità abitative distinte collocate in un unico edificio residenziale.

Gian Paolo Mauri — T811

L’edificio eretto sull’area oggetto d’intervento, viene classificato come “Ristrutturazione Edilizia”, quindi dovrà rispettare la stessa Superficie residenziale complessiva, definita secondo i parametri dello strumento urbanistico ad oggi in vigore, pari a 234.75 mq.

Gian Paolo Mauri — T811

Il manufatto esteticamente si compone di un blocco unitario, scisso da una rottura orizzontale sui due livelli, che va a generare una serie di volumi emergenti, distinti secondo una logica di frammentazione, che si stagliano per rendere organica l’architettura del manufatto in oggetto.

Gian Paolo Mauri — T811

La relazione fra vuoti, pieni, spazi aperti e chiusi ha lo scopo di generare nel fruitore delle situazioni differenziate sia dal punto di vista visuale ma soprattutto funzionale.

Gian Paolo Mauri — T811

Le due unità sono collegate al fronte strada attraverso due ingressi pedonali distinti e un unico spazio comune destinato a corsello per il passaggio carrale.

Gian Paolo Mauri — T811

La pavimentazione a ridosso del manufatto che forma i percorsi perdonali esterni e di accesso, i porticati e le logge è in gres antigelivo e antiscivolo posato secondo una trama che consenta di ottenere un effetto unitario del pavimento stesso.

Gian Paolo Mauri — T811

La pavimentazione delle terrazze al piano primo, è flottante in gres antigelivo e antiscivolo, al fine di garantire la massima manutenibilità degli spazi esposti agli agenti atmosferici.

L’involucro esterno dell’edificio si caratterizza di tre elementi principali: il rivestimento silossanico in pasta (tonalità bianca e grigia), le lattonerie e gli elementi metallici.

Il primo elemento che caratterizza la maggior superficie del manufatto è il rivestimento silossanico in pasta; tale materiale, a finitura dello strato di muratura esterna, garantisce sia ottime prestazioni di protezione e traspirabilità ai pacchetti murari che una colorazione finale variabile secondo una vasta gamma di colori. Le lattonerie per esterni, in lamiera preverniciata, sono uno degli elementi che danno all’edificio un carattere raffinato e un equilibrio con le caratteristiche architettoniche insite nella concezione del manufatto. Il terzo elemento caratterizzante sono gli elementi metallici. Questo materiale ha la funzione nel progetto di connettere struttura e architettura, di dare continuità alla logica costruttiva scelta.

Gli elementi trasparenti sono serramenti in alluminio oscurati mediante tapparelle motorizzate del medesimo materiale. Questi sono alloggiati su basamenti in pietra color grigio (quarzite grigia), su fondo bianco.

I portoncini d’ingresso e le sezionali dei box sono gli elementi di rottura cromatica scelti in fase progettuale. Essi, infatti, saranno riconoscibili a livello cromatico attraverso una tonalità bordeaux. I portoncini saranno blindati in acciaio, come le sezionali formate da pannelli sandwich coibentati.

I parapetti, le recinzioni e gli elementi di chiusura delle proprietà, saranno in metallo, accostati secondo una logica legata al carattere architettonico del progetto.

La copertura è in lastre di acciaio a profilo grecato rifinita con lattonerie in lamiera preverniciata. Quest’ultima copertura è stata scelta perché rende favorevole all’alloggiamento dei pannelli fotovoltaici necessari al funzionamento dell’impianto in pompa di calore.

Gli sporti in aggetto sono formati da elementi strutturali appositamente coibentati al fine di evitare i ponti termici, che hanno una duplice funzione: di protezione dal soleggiamento estivo e/o dalle intemperie per gli elementi trasparenti, che come canali di scolo delle acque meteoriche .

Internamente, le finiture sono state pensate secondo una logica unitaria di continuità rispetto alle caratteristiche dell’involucro.

I locali destinati a ricovero delle automobili, avranno una pavimentazione in gres o in battuto di cemento, similare sia dal punto di vista cromatico che tecnico, rispetto a quella utilizzata per le pavimentazioni perimetrali esterne.

Verranno utilizzate nelle zone abitative delle piastrelle in gres porcellanato, della resina cementizia e/o del parquet prefinito. I bagni e gli anti-bagni avranno un rivestimento in gres porcellanato e/o resina, coordinato con quello della pavimentazione, avente un’altezza variabile.

La soluzione progettuale del complesso abitativo dimostra il rispetto dei seguenti valori: • Limiti di termotrasmittanza “U” della struttura edilizia riscaldata di ciascuna abitazione con i volumi adiacenti riscaldati e non e con l’ambiente esterno;

• Determinazione dell’indice di prestazione energetica di ciascuna abitazione, per la climatizzazione invernale “EPh” e verifica che lo stesso sia inferiore ai valori limite tabellari. Inoltre, ci si è avvalsi dei principi espressi dalla Legge Regionale n° 33 del 28_12_2007 (articolo 12) e del successivo D. Lgs n° 115 del 30_05_2008 (art. 11) sulle modalità di calcolo delle volumetrie edilizie nel caso di aumento degli spessori dei tamponamenti verticali, per il perseguimento di maggiori livelli di coibentazione termica, acustica e di inerzia termica. Alla presenza di riduzioni certificate, superiori al 10% rispetto ai valori limite previsti dalle disposizioni regionali sopra richiamata (LR n° 33 e LR n° 26), non sono considerati ai fini volumetrici i muri perimetrali portanti, di tamponamento e i solai che costituiscono involucro esterno di nuove costruzioni e i solai intermedi sino a un valore massimo di 15 cm. Per consentire di raggiungere i valori-limite imposti dalle norme per il risparmio energetico, sono stati adottati particolari accorgimenti per le stratigrafie materiche della copertura, delle murature esterne (piano terra e primo).

Tutti i corpi fabbrica rilevano caratteristiche strutturali verticali e orizzontali in Cemento Armato quali platea di fondazione, setti e pilastri con solai in getto pieno a piastra.

Si elencano ora solo alcune principali stratificazioni: • La muratura perimetrale esterna dei piani fuori terra sarà composta da blocchi in calcestruzzo autoclavato dello spessore di 36 cm, intonacati sulla faccia interna con malta rasante, mentre esternamente rivestito con malta rasante applicata con rete in fibra di vetro e finitura con rivestimento in pasta ai silicati.

• La muratura divisoria tra i vani abitativi è composta oltre che dall’intonaco rasante su entrambe le facce, da una muratura di varie dimensioni sempre in calcestruzzo autoclavato.

• Il pacchetto del manto di copertura sarà costituito, oltre che dalla piastra in cemento armato, da una barriera al vapore, da uno strato coibente di 10 cm in lastre in polistirene e da una sovrastante struttura metallica a piedi telescopici che sostiene la copertura in lamiera di acciaio a profilo grecato.

L’impianto di riscaldamento – raffrescamento sarà per le abitazioni, con pompe di calore a produzione d’acqua calda installate all’esterno e con zone di riscaldamento indipendenti a pavimento.

L’impianto elettrico corrisponderà alla normativa vigente, corredato di apparecchi illuminanti esterni e dell’automazione dei cancelli carrali/pedonali comuni d’ingresso.


LESZNO - Adam Wiercinski

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Project of the extension and interior of a single family house of 1995 in Leszno city. Construction starts in 2015.

Adam Wiercinski — LESZNO

house extension

Adam Wiercinski — LESZNO

terrace

Adam Wiercinski — LESZNO

current state

Adam Wiercinski — LESZNO

extension stages

Adam Wiercinski — LESZNO

plan changes

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Adam Wiercinski — LESZNO

Homage a Richard Buckminster Fuller - Piero Speranza

International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk - Maurizio Carones, Luca Scalingi

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Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

INTEGRATED ROAD“Maintain existing one-way roads on east and west side of the Seun Greenway Park, and accommodate these roads into the design of the deck. Also, design a pedestrian-vehicle road with safety features.” (pag.34) The project proposes a system of articulated pathsl that aims to distinguish and separate the pedestrian and vehicular routes. The roads and decks become places to be integrated with a number of elements that facilitate safety in traffic. Warning and informational panels and protection elements are tools to define paths, on both sides of the building, rich of directions. The facade of the building becomes an integral part of the road contributing to the general architectural qualification.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DECK EXPANSION“Design structures to connect the deck and its neighboring buildings, and facilities to connect Seunsangga Complex and the surrounding areas. […] This part may or may not be constructed in Phase 1, and factor this into the design.” (pag. 30) The system of the deck becomes connective matrix with the context. The expansion of the element is formed with the evolution of the built environment and goes to recreate a new urban scheme in which the built is called by the links and areas of the public sector. The choice is to take down the urban apparatus from Seunsangga buildings through a new idea of the city that will be developed in a pattern of layers in which the design of the deck sets the general distribution pattern.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CROSSING IN HEIGHT“Design a crosswalk over 20m wide and a sidewalk that connects the Seunsangga Complex buildings and the near- by roads Jong-ro, Cheonggyecheon-ro, Eulji-ro, Mareun-nae-gil and Toegye-ro so that pedestrians can continue on ground level.” (pag.30) The height of nine meters develops a new connective pedestrian network that extends from the deck, to the coverage of the square and finally to the pedestrian crossing on Jong-ro. The overhead crossing allows to extend the paths along the Seunsangga and continue the crosswalk up to the Jongmyo Park. This approach, placing crossing higher than ground level, allows better management of pedestrians and vehicles in order to improve traffic circulation. This is an attempt to re-compose the complex’s elements with the context and to redefine its architectural character.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CLIMBS PALIMPSEST“May suggest elevators, slopes, and convenience facilities on the deck and pedestrian bridge for the pedestrian’s convenience.” (pag. 30) The placement of the elements of the vertical distribution highlights the intersections of Seunsangga with the historical urban grids. The vertical elements added to the building have a dual function. They allow the highlighting of the ancient urban system transforming the building that interrupts it in a sort of tool of detection. While the repetition of vertical structures defines a new urban landscape as recognizable system of authorizing transformations not all predictable and extended around.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

VERTICAL CLIMBS“Design a vertical circulation from above the deck to below without restricting parking or pedestrian movements below.” (pag. 31-32) The vertical elements allow a progressive modification of the Seunsangga up to the level of the cover that is turned into a large roof garden. This system of vertical connections allows the gradual increase of the plant engineering (elevators, air conditioning and service networks) without preventing the use of the interior of the building. The vertical elements define a system of paths at different heights that can also be extended around the building.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

BRIDGE’S CLIMBS“Design a vertical circulation to the levels below for each pedestrian bridge” (pag. 33) The redevelopment of the existing deck allows the realization of a continuous walkway that borders both the parties around the Seunsangga. The path goes beyond all elements (roads, the Cheonggyecheon, the Jongro) connecting itself to the garden of the new covered square and to the Jongmyo Park. The pedestrian path identifies the major share of the new public pedestrian traffic and it is the element that also connects the new paths that will be generated by the redevelopment of the surroundings.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

PUBLIC PLATES“Putting pedestrians first, design a place where various public activities can take place that takes into consideration ongoing developments in the surrounding areas.” (pag. 31–32) The progressive regeneration of the Seunsangga triggers processes of progressive qualification of the spaces around the building. This will be done in phase later.At first with the creation of quality public spaces at the sides of the building, even with the introduction of simple profiles (reserved spaces for public use, event, meeting). Subsequently also with the extension of public pathways in differentiated shares, in relation with the processes of transformation that will take place in the surrounding blocks.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

COVERED SQUARE“Design a Civic Space in the current location of Seun Greenway Park and connect this to the deck of Seunsangga Complex, to Jongmyo Park in the north, and the pedestrian crossing on Jong-ro.” (pag. 30) The Seunsangga renews its face towards the important historical axis of Jong-ro. This is done with the realization of a covered square at different levels with links that allow easily to reach the different units. Both at the level of the land and at higher altitudes all surfaces are characterized by gardens and water tanks to create pleasant areas in connection with the Jongmyo Park. These public spaces promote, in different seasons, the holding of public events and community events.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

PEDESTRIAN COVER“Seunsangga Gadong faces Jongmyo and Cheonggyecheon which will increase pedestrian traffic. Factor this when designing the space above and below the deck.” (pag. 35) The platforms that cover the square outside the Seunsangga are connected to the side decks and constitute a conclusion to the Jongmyo Park. Here they are connected by a pedestrian bridge. The different platforms have many links between the different dimensions and allow a stop in articulated places, full of trees and water tanks. At the same time they are scenic places to the Jong-ro and towards the Jongmyo Park and fit to be a meeting place for different pedestrian flows.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

EVOLUTION IN TIME“Propose program and provide utilization plan for the area, considering events and activities that will take place in the civic place.” (pag. 30) The redevelopment of Seunsangga is thought as a gradual process that takes place over time. Each transformation can take place at different times and in different points of the building. The types of interventions are gradual: they can start with simple changes of use, related to events and social processes, and then consolidated in construction operations. This also affects the surrounding areas of the building that will be progressively involved in the processes of transformation, according to the opportunities favored by the interventions on Seunsangga.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CIVIC SPACE PROGRAM“Propose a detailed program for this area. Entrants may consider public amenities such as restrooms and small- scale stores.” (pag. 36) The transformation process of Seunsangga will establish over time a program of interventions on public spaces favored by new routes and new architectural elements. There will be built on the sides of the building small squares and plazas that will alter the relationship between the surrounding buildings and the large building. This will also promote interventions of greater magnitude with the incorporation of more housing units and the possible insertion of relevant functions.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DETAILED PROGRAM“Putting pedestrians first, design a place where various public activities can take place that takes into consideration ongoing developments in the surrounding areas.” (pag. 31–32) The new architectural elements (walkways, bridges, stairs, elevators, entrances) shape the processes of regular transformation that can be defined with specific programs and projects developed to the necessary scale of detail. This will capture the specificity of individual locations in relation to the unitary structure of the large Seunsangga, also in relation to the opportunities arising from the different construction projects.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DRIVEWAY SYSTEM“Can use space below deck as long as vehicle flow is not restricted.” (pag. 39) – “Entrants can change the parking system to reduce parking space to make way for a wider pavement.” (pag. 31–32) The new decks reorganize the system of the pedestrian and vehicular traffic through separate paths. In this way it is guaranteed maximum security, the ease of paths and the possibility of interconnection between the different types of circulations at any point in the Seunsangga building. At ground level vehicular traffic guarantees access to parking and the performance of all the services that the building needs.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

ROOF GARDEN“Entrants can freely propose PR, exhibitions, amenities that suit the surrounding area.” (pag. 39) The building Seunsangga with its linear structure and its size becomes an extraordinary opportunity to create a linear roof garden on the cover. This garden ideally connects the mountain Namsan to Jongmyo Park and defines a linear park of great value both for the richness of spaces that follow, for the various quotas, for panoramic city and the natural elements. The building in this way becomes a positive element of the urban landscape precisely because of its unique size and continuity.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

SQUARE UNDER BRIDGE“Suggest a use for the space outside the Seunsangga Complex that meets the pedestrian bridge.” (pag. 33) The expected architectural elements allow to enhance some particular points making them particularly significant nodes of the whole intervention. An example is the square located at the intersection between the Seunsangga building and Cheonggyecheon. The bridge that allows the continuity of the walkway to the portion of the decks enriched this important node making it a spatial location of intersections and connection paths.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

BELOW THE DECK“As long as the minimum height restriction of 4.5m is met, entrants can propose additional structures deemed useful to revitalizing the Seun(sangga Complex below the deck.” (pag. 31 – 32) The redevelopment of the routes and the introduction of the architectural elements generate a planned regeneration process in the spaces below decks. On the ground level of the Seunsangga will be proceeds transversal passages along the lines of ancient paths in order to create relations between the two parts of the building and its surroundings. The constant presence of links to higher levels, openings of light and pedestrian bridges will make these spaces below decks places of high architectural quality and very visited.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

OVERSTRUCTURES“Entrants can propose additional structures deemed use- ful to revitalizing the Seunsangga Complex above the deck as long as they do not disturb pedestrians.” (pag. 31 – 32) One of the methods of intervention for the renovation of the Seunsangga is to graft architectural elements on the surfaces of decks and on the facades of the building. These items are available for different uses and are added as needs resulting from special conditions (activities, opportunities, events), they can be prepared even temporarily, easily moved and removed. They have the role of triggering different processes of reuse of the building and they are defined by standardized types which provide possibilities of differentiation for measurements, color and material.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

REST AREAS“Design a deck as a rest area in the city.” (pag. 31 – 32) With the architectural upgrading the building of Seunsangga is constituted as a positive element for the city. Its special architectural nature of linear and repetitive elements, referring to a certain idea of the modern city, thanks to changes in design allows to cross different contexts adapting to them. The building so changed becomes a kind of multifaceted urban walk, a place to stop and rest in the thick texture of streets and buildings of the contemporary city.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

WEST SIDE ROAD“A 4-meter-wide road to the west of the Seunsangga Complex and a 7~10-meter-wide green walkway on the east will be developed in the future. Factor these into the proposal.” (pag. 31 – 32) The redevelopment of the building Seunsangga provides a path of vehicular service. The width of the road will be determined by the type of service that will be predicted and may vary in relation to particular locations to define an articulated path. At crossings there will be realized useful widenings to temporary parking and access to underground parking. Particular attention will be given to the differentiation of the levels of pedestrian and vehicle paths and there will be placed elements to moderate the speed of vehicles.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

SMALL& LARGE DISTRICTS“The west side of Seunsangga Gadong is a small-scale Re- generation District and the east is a large-scale Regenera- tion District. Factor this into the design.” (pag. 35) The size and the role of Seunsangga propose a dual scale of intervention: one linked to the urban dimension, the other relating to the architectural one. In this sense the building redevelopment proposes two approaches. There is a general approach to the realization of the continuous green linear path and one particular place where each specific occasion becomes retraining starting from its specificity. This double scale allows even limited intervention and partial ones as long as it is included in an overall program of implementation.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

MEDIUM DISTRICT“The east and west sides of Cheonggye-Sangga and Daelim-Sangga are middle-scale Regeneration Districts. Factor this into the design.” (pag. 35) The design of the building, built by the planned interventions, allows to use the system of pedestrian paths in different levels as the source of a regeneration of neighborhoods. This may be achieved, for example, with the extension of the paths from Seunsnggaa towards some neighboring districts to connect other buildings to the retrained system of paths. This functional relationship can be the origin of gradual transformation processes of the surrounding buildings, triggering over time even substitute processes, partial or more overall.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

GREENWAY“Consider the scenery and green corridor from Bukaksan Mountain ~ Jongmyo ~ Seunsangga Complex ~ Namsan Mountain.” (pag. 33) The large size of the Seunsangga building establishes a relationship between the different scales of the project. The architectural, urban and territorial scales define a system of green routes, at different levels of the building. The roof garden, the green walks and the wooded platforms compose a green corridor that connects at the territorial scale Mount Namsan and Mt. Bukaksan, and that physically combines at the urban scale Jongmyo Park with large roof garden Seunsangga.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DRAFT LANDSCAPE“Giving priority to vegetation that flourishes in the climate of the site area, propose landscape plan of the site.” (pag. 33) The construction of the roof garden, the greenwalks and platforms will provide for a specific landscape project with the use of local vegetation as the Korean pine, bamboo, fruit trees and water as a fundamental design elements. The design of the roof garden includes elements of variation and of articulation in relation to the tracks of the ancient urban paths. These intersections define the sides of the linear path, several rest areas with water tanks and small pavilions in the tradition of the Korean garden.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DEEP SLAB“Consider proper soil depth, watering and drainage facilities for the vegetation on the deck.” (pag. 33) The decks will be characterized by the implementation of a series of technological elements suitable for the cultivation of ornamental plants, water tanks, tanks for hydroculture and vertical green walls. Other added elements will characterize the walls of Seunsanggaa. These elements may vary over time, changing their arrangement according to particular topics and according to the succession of the seasons. In this way, the decks will be changing greenwalks while the roof garden on the top will be a permanent garden.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

NEW INDIPENDENT DECK“Consider existing condition of Sampung-Sangga and Pungjeon Hotel, and propose the area that can be connected and the area that should be distanced to the existing buildings. The new deck should be designed as an independent structure.” (pag. 31 – 32) The new decks and other architectural elements (bridges, elevators and stairs) are independent structures that will not interfere structurally with the existing building. The used technologies and materials allow rapid assembly, easy modification and, as required, also easy disassembly. In this way the structure can be made for parts and according to a time schedule differentiated in relation to the different needs of the activities that take place within the Seunsanggaa.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

NATURAL LIGHT“Create a pleasant pedestrian environment below the deck allowing natural lighting.” (pag. 31 – 32) All the decks of the Seunsangga building are made of light structures and technologies that will allow them an easy modification according to all the changing needs. In this sense it will be very easy to achieve a series of large skylights at the higher level facing to the lower level, creating passages of light, visual relationships and allowing functional links. These skylights and passages may be subsequently modified.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CONTESTUAL VIEWS“Deck or pedestrian bridge area that conveniently connects surrounding areas and has a good view of city scape such as Jongmyo, Cheonggyecheon, and Namsan Mountain.” (pag. 39) Seunsanggaa building for its size and extension lends itself to be a great point of view of the city and surrounding landscape. The building with the construction of the roof garden, stairways, elevators and walkways, becomes a complex optical device for observing the city. Some places will be prepared with equipment and instrumentation to facilitate the panoramic viewing of the city, its architectural emergencies and the ring of mountains that surrounds it.

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CROSSING IN HEIGHT

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CONTESTUAL VIEWS

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

COVERED SQUARE

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CIVIC SPACE PROGRAM

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

DRIVEWAY SYSTEM

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

ROOF GARDEN

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

CONTESTUAL VIEWS

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

SMALL & LARGE DISTRICT

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

GREENWAY

Maurizio Carones, Luca Scalingi — International Competition for Re-structuring Seunsangga Citywalk

NEW INDIPENDENT DECK

Homage a Richard Buckminster Fuller - Piero Speranza

Porta Susa Station - Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi

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The station serves as the entry point and linkage between Italy and Northern Europe. Conceived as much for the city as it was for its functional purpose, the station strengthens an important urban axis.

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

The project’s striking glass gallery is an intentional nod to the historical glazed halls of the 1800s, from World’s Fairs to historical railway stations. Here, however, the volume derives its shape from a quite modern technology: that of the high-speed (TGV) train, as the station measures 385m in length, or the length of such a train’s configuration. At its widest, the station measures 33 m. The gallery is made-up of glazed panels with integrated solar cells (spanning a surface area of 15,000 m2) which aim to produce 680,000 kWh/yr.

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Proposed as a new pedestrian thoroughfare, the gallery is traversed by existing city axes, allowing the station to stitch back together areas of the city previously divided.

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

The station will be connected at the South to a mixed-use tower currently underway. Access is provided by a multitude of circulation elements : ramps, escalators, stairs, elevators… which help ensure ease-of-passage amongst the station’s various levels, from the metro access at its lowest point (-5), to the main tracks (-3), to the main level (-1).

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Statut / status: Livré, built / Concours lauréat, competition winner Lieu / location: Turin, Italy Programme / typology: Pôle d’échanges TGV, high-speed transit hub MO / client RFI: Equipe / team Silvio d’Ascia Architecture – AREP– Agostino Magnaghi Mission / scope: Mission de conception et de suivi architectural Conceptual design, development, construction mgmt. Calendrier / dates: 2002-2013 Surface: 30,000 m2 Coût / cost: 65 M € Prix / awards: Large Rail Station of the Year 2013; European Steed Award 2013; Eurosolar Award 2012

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Silvio d'Ascia, AREP, Agostino Magnaghi — Porta Susa Station

Another Small House on Tracks - Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota

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SMALL HOUSE ON TRACKS is a concept which aims at bringing back to life the post-industrial area of historic Gdańsk Shipyard. By using the remaining railway, we want to introduce a mobile living units system that enables a fully adaptable organisation of the space, which depends on the current need / use of what once used to be called The Art Colony.

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

The area is well known for numerous cultural events on both local and international scale throughout the year where many artists and activists come to participate in the process of creative development of the site. Our idea is to create and modulate a transformable housing complex so that a certain part of the post-industrial area would always be a liveable and comfortable space for artists, interns, workers and simply those, to whom the unique atmosphere of the site would appeal.

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

As a part of the project, small sanitary facilities – base points for living units – are designed, comprising all the necessary functions of a good public space (street lights, waste bins, benches, planters).

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

Tomasz Zabłotny, Paweł Maszota — Another Small House on Tracks

«Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016 - José Francisco García-Sánchez

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La Capital Europea de la Cultura 2016 será una gran oportunidad para apostar por la cultura y el diálogo como vías para construir una mejor convivencia en la que prevalezca el entendimiento mutuo. Además, servirá para estrechar los lazos con el resto de Europa y fomentar la innovación en el sector cultural. El programa de DSS2016EU se ha diseñado para que deje un legado específico para el futuro: una ciudadanía más libre, humanista y respetuosa con los derechos humanos, una sociedad más participativa que aprende a resolver sus conflictos a través de la cultura y las artes. Donostia/San Sebastián desea convertirse en una referencia de los procesos creativos y la cultura. En este contexto se propone, en el ámbito de la Unión Europea, construir un Pabellón Efímero como Punto de Información del proyecto Donostia San Sebastián Capital Europea de la Cultura 2016.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

Sostenibilidad. El pabellón se apodera de la palabra sostenibilidad, en un amplio término: —Sostenible económicamente: se trata de una estructura construida con tubos metálicos baratos. Su disposición modular le permite ampliarse según las necesidades y cambiar de posición. Y cuando se agote su vida, se podrá reciclar, fundiéndose. —Sostenible energéticamente: El pabellón aprovecha la escasa luz del norte, y se hace translúcido. Aprovecha las propiedades del vidrio para calentarse en invierno, y para facilitar la corriente de aire fresco en verano. Unas piezas horizontales, ayudarán a la protección cuando así se requiera.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

1. Materia prima. Se parte de unas sencillas barras metálicas formando un octaedro, que constituye el volumen germinal. El triángulo es el origen. 2. Ensamblaje. Los octaedros se unen entre sí, formando una urdimbre. Una estructura sencilla, eficaz, barata y reciclable. Un bastidor sobre el que disponer la alegría del trasiego de la vida.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

3. Escala. Al ser un elemento modular y de pequeñas dimensiones puede ser manipulado y dominado por la mano del hombre. 4. Estanqueidad. Unos vidrios de colores se colocarán en el interior. Estos vidrios irán modulados a la geometría triangular del octaedro. Y unas planchas horizontales procurarán la protección solar.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

5. Módulo. El pabellón estará formado por 11 módulos con forma de cuña, de 3×3 m en planta. La inclinación de la cubierta, de 60º, es fruto de la geometría de la urdimbre de octaedros. Por tanto, es una estructura lógica. 6. Transporte. Nómadas. Los módulos del pabellón se pueden desmontar y transportar a otro lugar, convirtiéndose en un pabellón nómada.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

7. Agrupación. Los módulos se agrupan entre sí, y su cubierta recuerda, de algún modo, las casetas de los bañistas de la playa de San Sebastián. Tradición y futuro. Alegría y color. Todo el perímetro está destinado a colgar anuncio de actividades del programa cultural de DSS2016EU. 8. Reciclado. Los módulos se pueden agrupar siguiendo otras estrategias. Alineados, aislados o alrededor de un espacio público. Se trata, por tanto, de un sistema flexible y contemporáneo.

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016

José Francisco García-Sánchez — «Urdimbre de Color», Pabellón efímero de información, DSS2016


Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'" - Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio

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Le scelte progettuali “Nutro forti dubbi sulla necessità di esplorare in Architettura nuove strade, nuovi linguaggi. Nello specifico, molti di noi credono che il vero rinnovamento sia nel recuperare, prima di tutto in noi stessi e poi nelle manifestazioni esterne, un profondo senso di contenuti etici e religiosi. Di manifestazioni esteriori che ripercorrano il significato che i Padri della Chiesa hanno voluto dare ai simboli sui quali si era costruito, poi, un contenuto”. Nicola Pagliara

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

La proposta progettuale si fonda su un ritorno alle origini del culto cristiano, attingendo al suo vocabolario vero, basato su forme geometriche pure ed essenziali. L’intera organizzazione spaziale del complesso nasce da questa filosofia progettuale che vede nell’edificio adibito al culto la sua sublimazione. Tale volume, che si articola a partire da una pianta quadrangolare, si colloca sulla principale arteria veicolare di via Valeria, filtrato da essa dall’ampio sagrato, nell’angolo del lotto più prossimo alla esistente Chiesa dei Romiti con la quale si pone in continuità spaziale anche, e soprattutto, per porsi in naturale continuità nelle sedimentate abitudini fruitive dei fedeli. Alla marcata verticalità dell’edificio, la cui mole è bilanciata dalla snellezza del campanile – immaginato come un rinnovato faro della Fede – si collegano le ali costituite dagli edifici della Canonica e della scuola elementare verso sud-est e delle aule che culminano con la grande sala polivalente da 350 posti verso nord-ovest che, con la loro orizzontalità di braccia aperte verso la comunità, cingono su tre lati un ampio spazio intercluso, una piazza con al centro un ampio specchio d’acqua che diverrà il cuore vivo del nuovo borgo parrocchiale. Borgo la cui articolazione prosegue verso sud-est con il corpo di fabbrica dedicato alle attività di accoglienza delle associazioni di volontariato come la Caritas e a sud con l’ampio complesso sportivo costituito dai tre campi da gioco e dall’edificio di servizio annesso. Al di sotto del campo da calcio a 11, trova collocazione l’ampio parcheggio che doterà non solo la nuova comunità parrocchiale ma l’intera zona di superfici ben superiori alle richieste di standard normativi. E’ opportuno sottolineare che tale scelta progettuale non andrà a scapito della eco-sostenibilità del progetto in quanto si eviterà la totale impermeabilizzazione della superficie del campo di calcio – che sarà, di fatto, la copertura del parcheggio – mediante l’adozione di una struttura portante in colonne di c.a. cave le quali, riempite con lo stesso terreno vegetale di cui sarà costituito il substrato del campo stesso, provvederanno a mantenere la continuità tra la superficie e gli strati più profondi del terreno e, quindi, con la falda acquifera. Sottrarre superficie alla natura, infatti, è lecito solo se tali superfici vengono restituite alla comunità con nuovi valori aggiunti. E l’intero progetto tenta di coniugare qualità architettonica, innovazione tecnologica sostenibile e integrazione costruito/ambiente, in un processo caratterizzato da un’immanente ideale di bellezza che si è cercato di perseguire, come detto, attraverso la semplicità delle forme, la sincerità strutturale e l’impiego di materiali senza tempo non frutto, cioè, di mode. Un’Architettura, quindi, rispettosa del “genius loci”, inteso come insieme di caratteristiche ambientali, naturali e antropiche, peculiari del nostro sito di progetto. Difatti, la maggior parte degli edifici, in primis la Chiesa, sono previsti in struttura portante di calcestruzzo armato e acciaio con tompagnature in mattone scuro legato con malta bianca, basamento in pietra bianca di Ancona, colonne in acciaio smaltato e ottone brunito, copertura in rame ossidato, pavimento interno in lavagna nera o cotto con lastre 1×1m e pavimentazione degli esterni in lastre rosso Verona. Per la casa canonica, nei due piani in elevazione, è prevista una rifinitura in intonaco tinteggiato ocra mentre la scuola materna avrà una rifinitura cromatica in azzurro-turchese. Si prevede l’impiego ampio di materiali costruttivi naturali caratterizzati da un’elevata percentuale di materia riciclata. L’intero complesso è fruibile attraverso la viabilità interna carrabile, che consente agevolmente di raggiungere i vari edifici e di sostare presso di essi anche con pullmini, mezzi furgonati e ambulanze. Tale viabilitàè stata calibrata per il minimo ingombro e impatto possibili e distribuita in tangenza alle funzioni principali in modo da ridurre al minimo i punti di discontinuità del borgo parrocchiale, per consentire al terreno naturale di restarne il tessuto connettivo nel quale i vari edifici si innestano. Tessuto connettivo costituito anche dagli spazi aperti e dai percorsi non carrabili che consentono di fruire l’intero complesso anche in mobilità dolce e, soprattutto, lo permettono a tutti, incluse le persone con abilità motorie diverse e con percezioni sensoriali ridotte. La stessa fruizione degli edifici è calibrata attraverso una progettazione inclusiva (Universal Design) e, per questo, non sono previsti percorsi differenti dedicati e/o appositamente progettati.

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

Alessandro Siniscalco, Nicola Pagliara, Antonio Iovine, Massimo Fraternali, Sergio Vecchio — Concorso nazionale ad inviti "NUOVO INSEDIAMENTO PARROCCHIALE DA REALIZZARSI IN FORLI'"

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Torre per San Benedetto del Tronto - elleA.I.

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The study area is that of Ballarin, located in the north – east of the city of San Benedetto del Tronto on the border with the town of Groton, close to the port area and currently identifies and what is the old stadium Ballarin . The same area is a barrier between the two cities. The eastern part of the area there are many residential and industrial buildings to service the port that are in a state of decay and some parts have been abandoned since decommissioned and abandoned. At the center of the stage Ballarin is now rarely used, as well as the rest of the area, as immersed in an urban rather small for a hotel of its case. To the west are residential buildings to the south there are residential, commercial and public use. After a careful study of the area has come to a hypothesis of the project for the environmental rehabilitation of the whole area and the construction of a new building with the goal of making a point of reference for those entering from the north in the city of San benedeto del Tronto going to create spaces for exhibitions, administration – management, catering, relaxation areas and walkways in the park at the disposal of the community.

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

L’area oggetto di studio è quella del Ballarin, ubicata nella zona nord – est della città di San Benedetto del Tronto a confine con il comune di Grottammare, in prossimità dell’area portuale ed attualmente ciò che la identifica e è il vecchio stadio Ballarin. La stessa area costituisce una barriera tra le due città. Nella parte Est dell’area ci sono diversi edifici e capannoni industriali a servizio del porto che risultano in evidente stato di degrado e per alcune parti in stato di abbandono in quanto dismessi ed in disuso. Al centro dell’area si trova lo stadio Ballarin ad oggi poco sfruttato, come anche il resto della zona, in quanto immerso in un tessuto urbano piuttosto stretto per una struttura di tale fattispecie. Ad ovest sono presenti edifici residenziali mentre a sud ci sono edifici residenziali ,commerciali e ad uso pubblico. Dopo uno studio attento dell’area si è arrivati ad un ipotesi di progetto che prevede la riqualificazione ambientale di tutta l’area e la realizzazione di un nuovo edificio con l’intento di renderla un punto di riferimento per chi entra da nord nella città di San Benedeto del Tronto andando a realizzare spazi destinati ad attività espositive, amministrativo – dirigenziali, di ristorazione, di spazi relax e di camminamenti nel verde a disposizione della comunità.

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

elleA.I. — Torre per San Benedetto del Tronto

Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze - Andrea Tanganelli

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La piazza dell’Isolotto rappresenta il nodo focale della “città-giardino” pensata a misura di persona ma anche centro della “città- satellite”, cioè una città che, pur orbitando intorno alla metropoli, dispone di tutti i servizi e le strutture che la rendono autonoma. La piazza nata come sottrazione di superfici edificabili all’interno di un lotto, ha continuato a mantenere tale aspetto di incompletezza subendo la quasi completa saturazione da parte delle automobili. La proposta progettuale si prefigge di ridare una nuova identità alla piazza, liberandola dal traffico veicolare a favore di quello ciclo-pedonale e del verde, potenziando e incrementando le funzioni e le attivitá destinate ai bambini. Il progetto si propone anche di raccogliere e sintetizzare le risultanze emerse dal dibattito tra i cittadini e l’amministrazione comunale contenuto nel documento “Idee in piazza: percorso partecipativo per la riqualificazione di Piazza dell’Isolotto” dell’Ottobre 2013 e dallo studio PIR 2003 (Piano integrato di rivitalizzazione dell’ambito Isolotto – Pisana).

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Nella proposta progettuale la piazza rimane un luogo aperto e permeabile ai collegamenti non precludendo le relazioni con il suo intorno. L’asse longitudinale che la attraversa e collega il quartiere con la passerella e col Parco delle Cascine viene rafforzato con l’inserimento di un percorso ciclo-pedonale che si affianca alla mobilitá veicolare di viale delle Magnolie. Tale asse diventa fondamentale pensando anche a un possibile rafforzamento commerciale di via Andreotti – viale delle Magnolie e al progetto di una linea tranviaria. L’attraversamento della passerella sull’Arno rimane esclusivo dei pedoni o con ciclomotori condotti a mano. L’asse trasversale verde del viale dei Bambini-viale dei Pini viene ricucito nella frattura che attualmente avviene nella piazza con una nuova continuitá ciclo-pedonale e con l’inserimento di nuove alberature e giochi per bambini. L’accessibilitá alle aree verdi ottiene così una maggiore integrazione con le area pedonale della piazza e dei percorsi interni tra i blocchi delle abitazioni. Il percorso ciclo-pedonale lungo il fiume tangente al Lungarno dei Pioppi viene congiunto con quello interno Bambini / Pini attraverso un collegamento parallelo a via delle Magnolie. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, si ipotizza un possibile collegamento con la linea della tranvia in viale Talenti-via Foggini sfruttando in parte il percorso dell’attuale linea 93 con incremento della frequenza in orario di mercato. La fermata da via delle Magnolie viene spostata sul lungarno dei Pioppi per consentire la creazione di parcheggi a spina.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

La principale modifica nella piazza è la realizzazione di un area pedonale compresa tra il sagrato della chiesa e via dei Ligustri con l’eliminazione dell’area centrale a parcheggio e il transito veicolare tra i portici e via delle Magnolie. L’unico passaggio consentito rimane quello dal parcheggio di via delle Ortensie per le auto autorizzate a entrare nel cortile laterale della chiesa e per la sosta dei portatori di handicap nello stallo dedicato accanto al sagrato. I sensi di marcia delle strada sono stati sostanzialmente conservati. L’incrocio stradale tra lungarno dei Pioppi e via delle Magnolie è stato semplificato e gli attraversamenti ciclo-pedonali sono stati riorganizzati. L’ingresso al parcheggio viene mantenuto su viale dei Pioppi ma l’uscita è stata spostata su via dei Ligustri in modo da non intrecciare i flussi come avviene attualmente. Durante l’attraversamento ciclo-pedonale i semafori bloccano i veicoli sia su viale dei Pioppi che in uscita da via delle Magnolie in modo da rendere più sicuro il passaggio. Nell’area pedonale centrale sono stati indicati due accessi riservati ai mezzi di soccorso e ai veicoli del mercato.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Nella definizione del progetto é stato pensato di disporre nella parte centrale un unico manto lapideo in porfido in grado di unificare la percezione dello spazio, inquadrato da fasce laterali in pietra che identificano i percorsi pedonali e delimitano l’area adibita al mercato. Il sagrato delle chiesa è stato valorizzato con una pavimentazione in pietra arenaria con ricorsi in pietra calcarea che riprendono l’andamento obliquo e convergente dei bracci della facciata. Tra il sagrato e il resto della piazza è stato disposto un filare di alberi a protezione della pista ciclabile e come schermatura per il sole da sud. La nuova pensilina del mercato diventa l’elemento dominante della piazza, concettualmente pensata come unica ma in realtà spezzata, divisa in due e poi ruotata per separare le sue funzioni. Immaginato come elemento leggero ma allo stesso tempo protettivo, proseguimento astratto delle fronde degli alberi delle aree verdi. La pensilina più piccola, parallela alla facciata della chiesa, accoglie i chioschi esistenti riposizionati, un bagno automatico a pagamento e il fontanello per l’erogazione dell’acqua potabile. L’idea è quella di non costruire nessun volume ma di avere uno spazio flessibile e di contenere le funzioni necessarie all’interno di moduli smontabili e riposizionabili secondo le esigenze.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Il mercato rionale è stato potenziato, la nuova copertura consente di proteggere un maggior numero di banchi e migliora la funzionalità ampliando l’utilizzo oltre l’orario del mercato. Il sistema di sosta è stato pensato per il parcheggio dei veicoli con tenda e banco (stalli sui bordi) e di quelli parcheggiati solo per carico e scarico delle merci. Lungo via dei Ligustri è stato inserito uno spazio ordinato per i rifiuti. La loro raccolta avviene con camion e non intralcia o invade le aree pedonali.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Il commercio di vicinato dei portici, dialoga direttamente con il mercato, non ci sono barriere o interruzioni tra uno e l’altro. I percorsi di accesso all’area prevedono un percorso di 3,50 metri di larghezza in grado di consentire anche l’accesso a i mezzi di soccorso. Gli stalli per i camion nel pomeriggio tornano a essere parcheggi per auto.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

La copertura della pensilina raccoglie l’acqua piovana e la incanala in un serbatoio con filtraggio posto sotto una pedana nei pressi dell’area verde. L’acqua recuperata servirà alla pulizia della piazza, a alimentare un fontanello di servizio al mercato e per annaffiare le aree verdi.

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Andrea Tanganelli — Concorso di Progettazione per la Riqualificazione di Piazza dell'Isolotto a Firenze

Gandra House - Esposende - Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda

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Architect: Raulino Silva Arquitecto; Team: Hélder Silva, Daniela Amorim, Ismael Santos e Cátia Sampaio; Builders: Silfermat – Sociedade de Construções; Photography: João Morgado; Design: 2012/2013; Construction: 2013/2015.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

The House in Gandra on the right bank of the river Cávado is placed next to a metal bridge that connects the village Fão to the city Esposende in the North of Portugal.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

The family house with a single floor is the last building before the protected area of the river banks. The implementation allows the shelter of the pool area and the kitchen porch from the northern winds, very common in this region.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

The access of Ribeira Street to the garage and the main entrance of the house is conducted on the East zone with a black concrete floor, allowing the opening views for the river in the west and south area of the house with the pool and the garden.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

The inner organization has the winter garden as its reference center, wich is part of an aisle that communicates with all spaces. In the front of the house we have the main room with the kitchen that is extended to the outside pool deck, to the West we have the bedrooms and the suite all facing the river, to the East, the office and the laundry, and at the back we have the garage and the engine room.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

About the finishing materials, inside the house the main space is covered with eucalyptus flooring, except for bathrooms and laundry which are coated with white marble from Greece, the kitchen that is covered with silestone Zeus along the bench and the garage and the engine room that have a black concrete floor.

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Raulino Silva Arquitecto, Unipessoal Lda — Gandra House - Esposende

Casa CP - Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese

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Casa per una giovane coppia. Il lotto si trova in una anonima lottizzazione recente, ai margini del centro abitato. Due gli elementi che definiscono il progetto: il primo, la costruzione è addossata ai due lati del lotto toccati dalla strada, così da chiudere la proprietà senza bisogno di recinzioni o mura di cinta; il secondo, un grande ambiente a doppia altezza, aperto verso il giardino e la campagna circostante, attorno al quale organizzare tutto l’edificio. Pochissime le aperture sui due lati pubblici della casa, la composizione dei prospetti è affidata al gioco di queste con due fasce basamentali di colore più scuro. Verso il giardino, al contrario, la facciata si sviluppa su piani diversi, contenendo in un unico disegno varie aperture, protette da profondi aggetti essendo rivolte a sud. L’ingresso, si apre su un piccolo vestibolo, contenuto e semi-oscuro il quale contrasta con la grande luce della seguente sala centrale a doppia altezza che contiene anche un piccolo studio. La successione degli ambienti presenta una nuova contrazione dello spazio in corrispondenza della cucina, per concludersi, uscendo, in una sorta di stanza a cielo aperto. Una scala diritta, compresa tra due muri e illuminata da un lucernario, conduce alle camere al piano superiore. Il vuoto centrale divide le due minori da quella principale, quest’ultima completata da un grande terrazzo, anch’esso configurato come una stanza a cielo aperto, chiuso su due lati da un muro e da frangisole.

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

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Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Photo by Alessandra Bello

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

Elia Marchioni, luca giacomini, Massimo Mantese — Casa CP

ViSte house - Salvatore Nigrelli

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l’intervento si caratterizza con l’utilizzo di materiali, luci, volumi e spazi composti tra di loro in un delicato equilibrio compositivo.

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Salvatore Nigrelli — ViSte house

Bauhaus Museum Dessau - LUCA POIAN FORMS

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The building is set in the middle of the buildable plot and occupies an area of approximately 55×55 meters. In order to establish a strong connection between the Museum, the City Center and the City Park, it presents a fabric-like structure that refers to both.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Exterior view from pedestrian walkway and cycling-route

On the ground level the North-South arrangement of the structural walls allows permeability in this direction, visually connecting the General Post Office with the South Side of the park and the Springbrunnen Fountain. Vice-versa on the upper level the East-West orientation of the volumes references to the axes of City Park Town Hall and the Council Lane on the East, while focusing the views towards the City Park and the Alberto-Adriano Column on the West.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

View of the foyer

The chess like pattern generated by the juxtaposition of the lower and upper structural walls results in a multi-sided structure with no rear side.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Close-up view towards temporary exhibition space

Creased patterns and minimal surfaces. Seeking to evoke an intense and continuing dialog with the Bauhaus history, the building is inspired by Josef Albers’s creased pattern sculptures.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Bridge connections between galleries serve as relaxation areas

Josef Albers and his students experimented origami techniques as form-finding exercise to investigate the relationship between form and materials. One of the most intriguing and popular forms they achieved with the creased pattern was the Enneper Surface, which is a mathematical surface categorized as minimal (in mathematics, a minimal surface is a surface that locally minimizes its area).

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

View of typical permanent collection space

Another example of minimal surface is the Sherk Surface, similar to Enneper’s but different as it can be fitted into a box. A doubly-periodic Sherk surface defines the basic structural and spatial module of the building. Its geometry allows a smooth transition between the North-South arrangement of the structural walls on the ground floor and the East-West orientation of the upper galleries, generating an interlaced twisted-vaults system.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Formation diagram

The cross-juxtaposed structural walls are therfore smoothly interconnected via the interlaced crossed-vaults system, generating a space that is permeable and concealed at the same time.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Function diagram

Materials and construction. The modular structure of the building allows flexibility and it is more advantageous in terms of constructability.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Site plan

The main construction material is concrete. Reinforced concrete lands itself well for being moulded and because of its inherit properties it felt like the most suitable material for this particular structural shape as much as paper was for Albers creased pattern experiments.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Basement

The interior spaces present a fair-face concrete finish which conveys an “industrial touch” to the design, refined by the subtle play of natural light filtering through the vaults down to the lower levels. On the upper floor, a series of skylights illuminates the assessment of exhibits below with diffused soft light.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Ground floor

Premier destination. With its iconic presence and unique character the new Bauhaus Museum will increase the profile of the city, becoming the internationally recognized symbol of Dessau, a must-see destination attracting visitors from all around the world. It will provide a modern flexible facility at the forefront of museum design, reaffirming Dessau reputation as a leader in cutting-edge design.

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Mezzanine

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

First floor

LUCA POIAN FORMS — Bauhaus Museum Dessau

Sections and elevations


CAM Marsella - Lugares Colectivos

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“El espacio: un concepto y una propuesta: Espacios para encontrarse, relacionarse e interactuar. Espacios para construir ciudades y ciudadanías. Espacios con raíces en la historia pero instalados en el presente. Espacios emplazados en dialogo con su entorno, con la geografía y el paisaje. Espacios para que el tiempo se despliegue. Espacios que se descubren en los recorridos. Espacios cósmicos atravesados por los elementos: el aire, el agua, el fuego y la tierra. Espacios sensoriales, visibles, táctiles, olorosos. Espacios vivos, transformables. Espacios donde la estética es política. Espacios habitables: lugares en el mundo.”– Rogelio Salmona.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lo particular y lo colectivo El centro administrativo municipal de Marsella (CAM Marsella) no solo es un edificio que resuelve un problema locativo, un edificio institucional es una marca y un reflejo; marca en la medida que es símbolo del estado y presencia continua y tangible del gobierno, y reflejo porque no solo es un elemento para las autoridades, sino para la comunidad que gobierna, es a fin de cuentas un edificio de carácter público y una pieza fundamental de identidad para la ciudad. La ciudad es la estructura que el estado refleja: el edificio estatal entonces retoma características cívicas de la ciudad como la plaza, el andén y la calle; y características comunes de la vivienda como el patio, el corredor y el balcón. Estos elementos transforman el sitio, conjunto a los contenedores de actividades en los que se desempeñan las acciones de los habitantes de la ciudad, en este caso de los funcionarios públicos y los ciudadanos que acuden a ellos para resolver sus problemas. El edificio re-interpreta los elementos y operaciones presentes en el entorno patrimonial en el que se inserta, por este motivo no son ajenos a él, elementos comunes de las arquitecturas de la región cafetera: el alero, la galería y el zaguán invitan a ingresar, el patio central que deviene la plaza, recibe a los ciudadanos, desde esta y en su borde se desarrolla la atmósfera de la ciudad: personas que transcurren, personas que esperan y personas que observan, son contempladas desde los corredores que dan cara a la plaza; es a fin de cuentas una ciudad, una casa, la casa de todos: el edificio del estado, del gobierno y la comunidad.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Memoria arquitectónica.

De lo particular a lo general Al desarrollar el objeto arquitectónico dentro de un entorno de características patrimoniales: centro histórico de la ciudad incluido en la declaratoria de Paisaje Cultural Cafetero; implica tener en cuenta la lógica con la cual está consolidado este lugar, no es solo conocer o destacar aspectos técnicos o cuantificables (sin demeritar la importancia de esto), sino, comprender la manera en que las personas se han apropiado de este espacio urbano, como desde este marco de la plaza se desarrolla diariamente la historia de Marsella, y como determina una pieza fundamental en la identidad de los ciudadanos para con su ciudad. Sobre el costado occidental de la plaza se ubica el sitio donde siempre ha permanecido el centro de gobierno del municipio, delimitar y conformar el borde de la manzana es el primer paso hacia el efectivo reconocimiento del sitio por parte del proyecto, al entender el territorio desde esta particularidad, el proyecto se entiende como parte integral de la manzana que lo acoge y esta manzana es ahora una unidad a escala de ciudad y se encarga de consolidar y dar marco a la plaza de Marsella. La plaza y el marco de esta, es un espacio colectivo que se rodea de las más relevantes actividades y edificios para el diario vivir del municipio, sobre la plaza se encuentran los ciudadanos y en ella se realizan los hechos civiles más importantes, como manifestaciones políticas o ferias y fiestas, etc., sino también acciones comunes pero que contribuyen de igual manera a la alta valoración, uso y apropiación que tiene este espacio. El borde de la plaza agrupa, como es común en los pueblos de la región, las instituciones públicas o privadas más relevantes, la iglesia, las actividades comerciales más destacadas y las casas de las familias más prestantes del pueblo; estas particularidades del contexto manifiestan las repercusiones simbólicas que tiene la localización del centro de gobierno en este lugar, reuniendo en el a los poderes eclesiástico y civil, y junto a ellos la comunidad representada en la plaza y en los demás edificios que dan la cara a esta. El nuevo edificio del poder civil se instala conservando las proporciones del marco de la plaza, siendo protagonista no por especulaciones formales o banales intentos de copiar estilos figurativos sino por sus repercusiones poéticas, por ofrecer a la ciudad una espacio para las acciones cívicas, un espacio para la política y el encuentro: un lugar para los ciudadanos. y desde el, observar atentos al pueblo, dar la cara a la plaza y la iglesia; pero ser un observador neutral, reconociendo la historia y la memoria, buscando no interferir en las tradiciones que conllevan el sitio donde se emplaza.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Memoria arquitectónica.

Reinterpretando lo singular Una aspiración proyectual fundamental con el proyecto es conservar la secuencia de la fachada patrimonial sin caer en lo figurativo. Por ello la imagen del edificio obedece a la reinterpretación de los elementos típicos de esa arquitectura cafetera atestada de balcones, chambranas y aleros, esa arquitectura materializada con el sistema constructivo artesanal del bahareque y con la minucia en el detalle como política de su materialización, siendo el resultado final de estas reflexiones un edificio claramente nuevo con carácter propio, pero sin desconocer y por el contrario respetar el de aquellos objetos arquitectónicos que han hecho presencia en la plaza desde la fundación de la misma. La imagen del edificio es pesada, monolítica pero a su vez con transparencias intermitentes que se convierten en marcos, permite percibir mediante estos algo de lo que sucede al interior, como si se tratara de una invitación constante a la reunión, a la congregación de la comunidad dentro del edificio que representa y acoge a los habitantes de Marsella. Las operaciones de fachada son pensadas como marcos que desde el interior del edificio encuadran hechos visuales preponderantes del sitio para producir una constante recordación del lugar en el que se encuentra el habitante y desde el exterior dichos marcos invitan a hacer parte de una cómplice intimidad pública del proyecto.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Memoria territorial.

“La arquitectura es un arte del espacio y del tiempo porque permite que se infiltren y palpiten los sentidos, percibiendo su transcurrir. Así como la música se da a conocer poco a poco con la razón y con el sueño. Es un continuo errar, siempre sorpresivo, siempre efímero. Y cuando pudo ir más allá del hecho constructivo, lo hizo porque supo emocionar y confiarse a su tiempo, ser su cómplice sutil y constante.” - Rogelio Salmona.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Planta subsuelo.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Planta baja.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Primera planta.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Segunda planta.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Planta cubiertas.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Sección longitudinal A_A.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Sección longitudinal B_B - Alzado.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Secciones transversales.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles por fachada.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles por fachada.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles constructivos.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles constructivos.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles constructivos.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Detalles constructivos.

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Lugares Colectivos — CAM Marsella

Vortex Tower - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati

Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante - Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis

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Il Comune di Villacidro ha acquisito al Patrimonio comunale, in seguito alla donazione della Curia Vescovile di Ales-Terralba, nel marzo del 2013, lo spazio identificato al Catasto terreni al Foglio 602, particelle 93/parte, che si estende per circa 4.800 mq. Per quest’area l’Amministrazione Comunale ha indetto un concorso di idee con l’obiettivo di acquisire diverse proposte progettuali per il recupero di tale area, con l’intenzione di realizzare un Centro Civico Comunale, struttura oggi assente sia nel Comune di Villacidro stesso che nei comuni limitrofi. Il terreno su cui insisterà l’idea progettuale è delimitato a nord dalla via Giovanni XXIII, a Est dalla piazza Rondò, a Sud dalla via Carceri e ad Ovest dal Centro internazionale di alta formazione (ex Seminario vescovile). Il concorso di idee inoltre, intende acquisire proposte per una futura riqualificazione delle aree limitrofe, comprendendo una eventuale sistemazione delle Regie Carceri presenti all’interno dell’area, della Piazza Rondò e delle strade stesse indicate sopra. SITUAZIONE ESISTENTE L’Amministrazione Comunale, ha identificato due perimetri sui quali ha esplicitamente richiesto diversi interventi. Il perimetro identificato con il colore rosso è quello all’interno del quale è da studiare la proposta progettuale per la realizzazione del Centro Civico Comunale. Esso rappresenta precisamente la porzione di terreno che risulta di proprietà del Comune e pertanto legittimata ad eseguire qualsiasi tipo di intervento. Inoltre, le opere progettate all’interno di questo perimetro sono quelle che vanno stimate e che andranno a costituire l’importo dei lavori da inserire nel quadro economico. L’area in esame risulta avere un andamento altimetrico molto irregolare. Sono presenti infatti vari terrazzamenti, collegati fra loro in modi differenti. Alcuni con qualche gradino, altri con scarpate naturali più o meno pendenti. All’interno dell’area si raggiungono differenze di quota anche di 13m. In tutti i terrazzamenti sono presenti piante da frutto che nel complesso costituiscono un unico “orto storico” che andrà rigorosamente preservato e riqualificato. Attualmente vi dimorano piante di arancio, limoni, ulivi, alcuni ciliegi e qualche filare di vite. Si trovano inoltre alcuni manufatti che presumibilmente avevano la funzione di vasconi per accumulo d’acqua per consentire l’irrigazione dell’orto in parola. LINEE GUIDA DELLA PROPOSTA PROGETTUALE La collocazione del lotto su cui verrà edificato il volume del Centro Civico Comunale e i relativi spazi di servizio e il suo orientamento, hanno ispirato la logica formale dell’edificio. L’andamento altimetrico dell’intero comparto ha suggerito la scelta di realizzare un piano interrato per la sistemazione dei posti auto, consentendo una contenuta movimentazione dei volumi di scavo. La richiesta di mantenere e preservare l’Orto Storico inoltre ha indirizzato la scelta di realizzare il Centro Civico sul lato confinante con la Via Giovanni XXIII. Così facendo, l’intervento di riqualificazione dell’Orto Storico è stato più economico e meno invasivo all’interno del lotto, mantenendo le quote esistenti dei terrazzamenti e conservando le stesse specie che attualmente vi dimorano. Proprio la sistemazione attuale a “terrazza” ha ispirato anche il volume edificato, anch’esso sistemato con coperture orizzontali a quote differenti, quasi a voler richiamare la logica del parco sul quale esso si affaccia. La facciata principale dell’auditorium è stata dotata di una serra solare, all’interno della quale è sistemato il “Foyer”. SOLUZIONI STRUTTURALI La soluzione adottata per la realizzazione dell’intera struttura principale prevede l’utilizzo di un sistema prefabbricato. Questo consente una riduzione notevole dei tempi di realizzazione e dei costi complessivi. Il piano seminterrato per i posti auto è concepito interamente in lastre prefabbricate in C.C.A. sia per quanto riguarda le pareti di contenimento che per i solai, realizzati con lastre alveolari precompresse per grandi luci e assolvendo contemporaneamente alla funzione strutturale e a quella del soddisfacimento dei requisiti antincendio. Le strutture in elevazione proseguono anch’esse con telaio in C.C.A. prefabbricato per tutti i volumi che riguardano l’auditorium e i locali annessi. Le lastre prefabbricate consentono il superamento di grosse luci e carichi derivanti dalla particolare destinazione d’uso dell’edificio. La struttura della serra solare che contiene i locali del “foyer” invece è prevista interamente con struttura in acciaio e vetro combinati.

Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis — Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante

Planimetria sistemazione area di intervento

CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL CENTRO CIVICO La distribuzione prevede la separazione fra le funzioni “pubbliche” dell’auditorium, collocato al centro dell’edificio, e quelle più“private”, che si svolgono all’interno dell’edificio stesso ma all’ultimo piano, dove è stata sistemata la sala proiezioni da 30 posti, la sala polivalente che può essere ulteriormente suddivisa in due ambienti con una parete mobile e ulteriori due uffici. Gli accessi possono essere resi completamente indipendenti a seconda del tipo di manifestazione o utilizzo a cui saranno destinati gli ambienti. L’auditorium infatti ha l’ingresso principale alla sala al piano primo, mentre un vano scala e vano ascensore dedicati consentono l’accesso al piano secondo anche con la sala auditorium chiusa. L’ingresso al centro civico avviene attraverso un percorso urbano che attraversa l’intero comparto. Essa permette l’accesso al piano terra e al piano primo. Al piano terra trovano sistemazione il bar e il bookshop, con la possibilità di utilizzare tutta l’area racchiusa dalla serra solare e l’area esterna prospiciente durante il periodo estivo. Un ascensore collega questi spazi con i parcheggi nel piano seminterrato e arriva fino alla quota del piano primo. Da qui, attraverso un ballatoio che corre nello spazio a tutta altezza della serra solare si può arrivare direttamente alla quota di ingresso all’auditorium. Qui si trova l’accesso principale alla sala. Il “foyer” accoglie il pubblico negli spazi antistanti questo ingresso, spazio in cui è organizzata anche la biglietteria. Tutti gli ambienti destinati ad accogliere le scenografie, i camerini del personale figurante, sartorie e laboratori vari sono stati collocati sul lato opposto rispetto all’accesso, su 3 livelli differenti. Su questo stesso lato (nord-est), le quote del terreno hanno permesso la realizzazione di un’area parcheggio al quale si può facilmente accedere in quanto si trova in quota rispetto alla strada esistente. Qui, oltre alla sistemazione di alcuni posti auto si è pensata la zona di carico e scarico di servizio agli spazi del retro palco. All’ultimo piano, sopra la sala dell’auditorium nasce infine un piano dedicato interamente agli spazi richiesti dal concorso, a servizio del centro civico: la sala riunioni/proiezioni da 30 posti, la sala polivalente e due uffici. Questi spazi che si affacciano sul parco interno avranno una parete quasi interamente vetrata. Una terrazza a livello consentirà la fruizione di uno spazio all’aperto dotato di un giardino pensile. CARATTERISTICHE PROGETTUALI PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI L’intero involucro dell’edificio del Centro Civico è stato concepito per ottenere i migliori risultati in termini di prestazioni energetiche e comfort termo igrometrico e acustico. La scelta dei materiali che compongono le pareti di tamponamento è stata studiata a seconda del lato di esposizione della parete. Pertanto per la parete sul lato nord si è utilizzato un pacchetto che possa contenere la formazione di muffe o condense, mentre per la parete dell’auditorium esposta a sud il pacchetto utilizzato consente di acquisire una grossa inerzia termica, immagazzinando calore dalla Serra Solare durante i mesi estivi e rilasciandolo in maniera graduale durante i periodi invernali quando le temperature sono più rigide. Tutto ciò sarà supportato da un impianto di condizionamento centralizzato a servizio dell’intero edificio, collaborando attivamente al mantenimento del comfort termico nelle diverse stagioni. Sulla copertura del blocco dei camerini nel lato nord-est saranno installati i gruppi di condizionamento. Nella copertura dell’ultimo livello è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica di distribuzione pubblica con lo scopo di fornire il servizio elettrico per soddisfare parzialmente il fabbisogno energetico della rete alla quale è collegato. Esso sarà collegato alla rete pubblica di media tensione gestita dalla società distributrice, iniettando nella stessa l’energia prodotta. II progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza totale di circa 60 kWp. L’intero impianto sarà composto da circa 400 mq di moduli fotovoltaici in silicio monocristallino, collegati in serie. I locali del Foyer sono compresi all’interno di una serra solare. Questa “stanza del sole” svolge un ruolo di cuscinetto tra il clima esterno e quello interno, integrando il sistema di condizionamento. In estate è stata prevista una schermatura sulla facciata laterale; i sistemi oscuranti all’interno di tale serra e le aperture in alto garantiscono che il calore che entra esca per i moti convettivi che si creano tra aria calda e aria fredda. RIQUALIFICAZIONE DELL’ORTO STORICO La progettazione del parco annesso al Centro Civico Comunale parte dal principio della conservazione dell’Orto Storico esistente. Attualmente infatti nell’area sono presenti varie piante da frutta, sistemate a gruppi su dei terrazzamenti a diversa quota. La proposta quindi mantiene sostanzialmente lo stesso principio. Questa soluzione inoltre permette il contenimento dei movimenti terra che altrimenti sarebbero necessari considerata l’orografia del terreno esistente. Tutti i muri in pietra e in cls che assolvono più o meno a funzioni di contenimento sono stati riprogettati seguendo le linee dell’edificio dell’auditorium, realizzando in pianta delle sagome ad “L”. Come si può facilmente osservare degli elaborati grafici anche nei volumi del centro civico, in pianta si identifica facilmente la stessa trama. Tutti i terrazzamenti che andranno a costituirsi, mantenendo le quote esistenti di ciascuno di essi, saranno messi in comunicazione attraverso degli scivoli naturali. L’accesso e la fruizione dell’intero parco da parte di persone disabili è garantito attraverso un percorso perimetrale al parco che corre parallelamente alla via carceri. Questo percorso è privo quasi completamente di ostacoli tranne che per un breve tratto in cui è installato una piattaforma che assolve alla funzione di servo scala. Da questo percorso è consentito accedere a tutti i livelli dell’orto. Inoltre, una rampa consentirà il raggiungimento della quota del terrazzamento dove attualmente si trova un campo di calcetto. Quest’area non rientra all’interno di quella progettuale ma si è ritenuto opportuno realizzarla pensando ad una sua futura sistemazione. Tutte le piante da frutta che necessariamente andranno eliminate dell’area di sedime dell’auditorium saranno spostate sui vari terrazzamenti del nuovo orto. Il principio è quello di sistemare una coltura differente in ogni terrazzamento, ma questo dovrà essere compatibile con il numero di piante che dovranno essere spostate e con lo spazio a disposizione. Una parte sarà destinata alla composizione di un orto didattico. Le pareti con superfici maggiori a monte del parco saranno sistemate con del verde verticale riempito essenzialmente da specie autoctone, che non necessita di particolari manutenzioni e con un impianto di irrigazione integrato. Lo stesso impianto, sarà esteso a tutto il parco, con possibilità di automazione per una programmazione a specifici orari consentendo il minimo intervento di operatori per la manutenzione. MATERIALI UTILIZZATI Tutti i tamponamenti prefabbricati saranno realizzati con “pacchetti isolanti” che garantiranno la migliore inerzia termica e acustica. Gli infissi saranno del tipo a ridotta conducibilità termica, che grazie alla maggiore massa atomica, garantisce già in sé un elevato isolamento termo-acustico. Inoltre attraverso l’inserimento di uno o più strati di speciale isolante MDF permette di incrementare ulteriormente i già eccellenti coefficienti di valore trasmittanza. Vetri basso emissivi, che potrebbero essere le possibili soluzioni che dovrebbero portare ad una trasmittanza dell’elemento vetrato di circa 1,4 W/m2K ovvero un 30% più bassa rispetto al valore limite di legge come la vetrata tripla con aria nell’intercapedine con emissività< 0.1. L’utilizzo di ampie superfici vetrate nella serra solare, impone una particolare attenzione ai problemi dovuti al surriscaldamento per irraggiamento diretto dei locali durante i mesi estivi, con conseguenti alti consumi energetici per il condizionamento degli ambienti ed un basso comfort degli utilizzatori. Il sistema di frangisole previsto nella parte superiore con sistema brise soleil orizzontale realizzato con listelli in legno, oltre ad essere un elemento caratterizzante dal punto di vista architettonico, gioca un ruolo importante nella regolazione termo climatica dell’edificio per la sua funzione di schermatura solare. Tuttavia, anche la parete verticale sarà dotata di un sistema saliscendi con funzioni analoghe. Le pavimentazioni esterne saranno in materiale lapideo, quale basalto e trachite, materiali già presenti nel circondario e nella stessa Villacidro. Gli spazi occupati dalla serra solare destinati ad ospitare il foyer sono concepiti come una naturale prosecuzione del percorso di ingresso. Pertanto, tutti questi spazi avranno la medesima pavimentazione in basalto, con l’unica differenza della finitura superficiale: una per esterni e l’altra per esterni. Particolare attenzione è stata data alla facciata del blocco dell’auditorium nel retro palco. Il placcaggio in trachite con colorazioni differenti la rendono infatti particolare dando una peculiarità al progetto complessivo. Infine, l’ultimo livello è interamente rivestito con listelli in legno a sezione quadrata, tranne che nella parete interna interamente vetrata. Lo stesso rivestimento è stato adottato anche nel ballatoio interno. Gli stessi materiali lapidei sono poi presenti anche all’interno del parco. Nel complesso infatti, si può notare l’impiego di un numero limitato di materiali.

Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis — Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante

Piante e sezioni auditorium

RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE LIMITROFE ALL’AUDITORIUM Lo studio del traffico con la progettazione della rotonda nella Piazza Rondò fornito dall’Amministrazione Comunale di Villacidro, si è ritenuto che fosse la soluzione più ottimale per la regolazione veicolare. Tuttavia, considerata la richiesta del concorso di proporre una riqualificazione delle aree limitrofe a quella di sedime del centro civico, si è pensato ad una sorta di prosecuzione a quanto iniziato nel centro storico di Villacidro. Pertanto tutte le strade Via Carceri, Via Giovanni XXIII e la stessa piazza Rondò avranno una pavimentazione analoga a quella già realizzata nel centro storico, al quale si andrà a ricollegarsi. La pavimentazione dei marciapiedi della Via Carceri e Via Giovanni XXIII riprenderà quella proposta all’interno del centro civico. Il parcheggio seminterrato sarà fruibile, come richiesto, 24 ore su 24. Tuttavia chi scrive, suggerisce che l’accesso sia regolamentato e controllato, in futuro. Alcuni posti auto infatti sono stati sistemati anche nell’area antistante il palazzo vescovile, per cui se proprio fosse necessario ricavare dei posti auto che rimangano aperti è preferibile che siano questi piuttosto che quelli seminterrati. Particolare attenzione sarà posta nel recupero delle carceri. Sostanzialmente viene ripresa la stessa sistemazione interna degli ambienti, con una serie di opere edili per la messa in sicurezza di tutto l’edificio e il suo completo restauro. Solo la copertura sarà completamente ricostruita ex-novo considerato che parzialmente è gia crollata e la staticità della parte ancora esistente è ormai compromessa. Le condizioni precarie e il totale stato di abbandono suggeriscono la completa demolizione e il suo rifacimento. Tutte le operazioni di restauro ovviamente verteranno alla realizzazione di una struttura che risulterà essere del tutto analoga a quella esistente ma ovviamente con una destinazione d’uso differente. Parte degli ambienti al piano terra si è pensato che possano essere riutilizzati come memoria storica, sistemando anche eventuali manufatti oggi ancora presenti e suppellettili. Al piano primo invece gli ambienti recuperati potranno essere dati in gestione ad uso esclusivo ad associazioni locali di volontariato o associazioni onlus che possono necessitare di spazi per lo svolgimento delle rispettive attività. L’area esterna in quota alle carceri sarà collegata al percorso perimetrale del parco. Questo consentirà anche l’accesso a piccoli mezzi d’opera meccanici necessari alle manutenzioni e per la cura del nuovo parco. I terrazzamenti esclusi dal perimetro rosso ma inglobati in quello azzurro, dove oggi è presente un aranceto e un campo da calcetto verranno inglobati al sistema del parco. Il percorso che attraversa l’intero comparto del centro civico infatti prosegue idealmente, inserendosi all’interno di questi con un sistema di scale e pianerottoli, raggiungendo la quota del parcheggio antistante il seminario vescovile. Qui sono previsti ulteriori posti auto nell’area che oggi è occupata da un campo di calcetto.

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Seminterrati e viabilità

Nuovo science centre di Città della Scienza - Napoli - Matteo Battistini, TEKNE Spa, laprimastanza, ellevuelle_architetti, Davide Agostini, steve camagni, francesco ceccarelli, Giorgio Liverani, Luca Landi, Michele Vasumini, Matteo Cavina

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Immaginare la riqualificazione di un edificio a seguito di un evento catastrofico richiede una doverosa riflessione: nell’etimologia della catastrofe risuona, infatti, il verbo greco strèpho che ha, tra i suoi numerosi significati, anche quello di “girare” nel senso di “girare la barra del timone”, mutando la rotta, oppure di “voltare lo sguardo”, cambiando panorama. In questo senso la catastrofe non è solo una figura tradizionale della distruzione e dell’annientamento, ma anche un simbolo poderoso di trasformazione.

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Trasformare un evento tragicamente distruttivo in una occasione di rinascita significa fermarsi e riflettere su come un luogo dalle grandi potenzialità possa essere reinterpretato in un racconto sospeso fra innovazione architettonica e memoria del passato.

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L’innovazione architettonica passa non attraverso il ricorso a forme avveniristiche che rischierebbero di intaccare il delicato equilibrio fra natura e artificio di questa parte di paesaggio partenopeo, ma attraverso la scelta di fare entrare la forza evocativa del paesaggio e della sua storia, all’interno del progetto.

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Questi principi danno corpo ai punti cardine del progetto e cercano di tenere assieme la complessità tematica di questo intervento con la semplicità e la naturalezza di un progetto nato dall’unione di tre semplici ma importanti azioni: - il grande foyer di ingresso - la grande vista a mare - il quinto prospetto

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Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante - Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis

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Il Comune di Villacidro ha acquisito al Patrimonio comunale, in seguito alla donazione della Curia Vescovile di Ales-Terralba, nel marzo del 2013, lo spazio identificato al Catasto terreni al Foglio 602, particelle 93/parte, che si estende per circa 4.800 mq. Per quest’area l’Amministrazione Comunale ha indetto un concorso di idee con l’obiettivo di acquisire diverse proposte progettuali per il recupero di tale area, con l’intenzione di realizzare un Centro Civico Comunale, struttura oggi assente sia nel Comune di Villacidro stesso che nei comuni limitrofi. Il terreno su cui insisterà l’idea progettuale è delimitato a nord dalla via Giovanni XXIII, a Est dalla piazza Rondò, a Sud dalla via Carceri e ad Ovest dal Centro internazionale di alta formazione (ex Seminario vescovile). Il concorso di idee inoltre, intende acquisire proposte per una futura riqualificazione delle aree limitrofe, comprendendo una eventuale sistemazione delle Regie Carceri presenti all’interno dell’area, della Piazza Rondò e delle strade stesse indicate sopra. SITUAZIONE ESISTENTE L’Amministrazione Comunale, ha identificato due perimetri sui quali ha esplicitamente richiesto diversi interventi. Il perimetro identificato con il colore rosso è quello all’interno del quale è da studiare la proposta progettuale per la realizzazione del Centro Civico Comunale. Esso rappresenta precisamente la porzione di terreno che risulta di proprietà del Comune e pertanto legittimata ad eseguire qualsiasi tipo di intervento. Inoltre, le opere progettate all’interno di questo perimetro sono quelle che vanno stimate e che andranno a costituire l’importo dei lavori da inserire nel quadro economico. L’area in esame risulta avere un andamento altimetrico molto irregolare. Sono presenti infatti vari terrazzamenti, collegati fra loro in modi differenti. Alcuni con qualche gradino, altri con scarpate naturali più o meno pendenti. All’interno dell’area si raggiungono differenze di quota anche di 13m. In tutti i terrazzamenti sono presenti piante da frutto che nel complesso costituiscono un unico “orto storico” che andrà rigorosamente preservato e riqualificato. Attualmente vi dimorano piante di arancio, limoni, ulivi, alcuni ciliegi e qualche filare di vite. Si trovano inoltre alcuni manufatti che presumibilmente avevano la funzione di vasconi per accumulo d’acqua per consentire l’irrigazione dell’orto in parola. LINEE GUIDA DELLA PROPOSTA PROGETTUALE La collocazione del lotto su cui verrà edificato il volume del Centro Civico Comunale e i relativi spazi di servizio e il suo orientamento, hanno ispirato la logica formale dell’edificio. L’andamento altimetrico dell’intero comparto ha suggerito la scelta di realizzare un piano interrato per la sistemazione dei posti auto, consentendo una contenuta movimentazione dei volumi di scavo. La richiesta di mantenere e preservare l’Orto Storico inoltre ha indirizzato la scelta di realizzare il Centro Civico sul lato confinante con la Via Giovanni XXIII. Così facendo, l’intervento di riqualificazione dell’Orto Storico è stato più economico e meno invasivo all’interno del lotto, mantenendo le quote esistenti dei terrazzamenti e conservando le stesse specie che attualmente vi dimorano. Proprio la sistemazione attuale a “terrazza” ha ispirato anche il volume edificato, anch’esso sistemato con coperture orizzontali a quote differenti, quasi a voler richiamare la logica del parco sul quale esso si affaccia. La facciata principale dell’auditorium è stata dotata di una serra solare, all’interno della quale è sistemato il “Foyer”. SOLUZIONI STRUTTURALI La soluzione adottata per la realizzazione dell’intera struttura principale prevede l’utilizzo di un sistema prefabbricato. Questo consente una riduzione notevole dei tempi di realizzazione e dei costi complessivi. Il piano seminterrato per i posti auto è concepito interamente in lastre prefabbricate in C.C.A. sia per quanto riguarda le pareti di contenimento che per i solai, realizzati con lastre alveolari precompresse per grandi luci e assolvendo contemporaneamente alla funzione strutturale e a quella del soddisfacimento dei requisiti antincendio. Le strutture in elevazione proseguono anch’esse con telaio in C.C.A. prefabbricato per tutti i volumi che riguardano l’auditorium e i locali annessi. Le lastre prefabbricate consentono il superamento di grosse luci e carichi derivanti dalla particolare destinazione d’uso dell’edificio. La struttura della serra solare che contiene i locali del “foyer” invece è prevista interamente con struttura in acciaio e vetro combinati.

Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis — Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante

Planimetria sistemazione area di intervento

CARATTERISTICHE FUNZIONALI DEL CENTRO CIVICO La distribuzione prevede la separazione fra le funzioni “pubbliche” dell’auditorium, collocato al centro dell’edificio, e quelle più“private”, che si svolgono all’interno dell’edificio stesso ma all’ultimo piano, dove è stata sistemata la sala proiezioni da 30 posti, la sala polivalente che può essere ulteriormente suddivisa in due ambienti con una parete mobile e ulteriori due uffici. Gli accessi possono essere resi completamente indipendenti a seconda del tipo di manifestazione o utilizzo a cui saranno destinati gli ambienti. L’auditorium infatti ha l’ingresso principale alla sala al piano primo, mentre un vano scala e vano ascensore dedicati consentono l’accesso al piano secondo anche con la sala auditorium chiusa. L’ingresso al centro civico avviene attraverso un percorso urbano che attraversa l’intero comparto. Essa permette l’accesso al piano terra e al piano primo. Al piano terra trovano sistemazione il bar e il bookshop, con la possibilità di utilizzare tutta l’area racchiusa dalla serra solare e l’area esterna prospiciente durante il periodo estivo. Un ascensore collega questi spazi con i parcheggi nel piano seminterrato e arriva fino alla quota del piano primo. Da qui, attraverso un ballatoio che corre nello spazio a tutta altezza della serra solare si può arrivare direttamente alla quota di ingresso all’auditorium. Qui si trova l’accesso principale alla sala. Il “foyer” accoglie il pubblico negli spazi antistanti questo ingresso, spazio in cui è organizzata anche la biglietteria. Tutti gli ambienti destinati ad accogliere le scenografie, i camerini del personale figurante, sartorie e laboratori vari sono stati collocati sul lato opposto rispetto all’accesso, su 3 livelli differenti. Su questo stesso lato (nord-est), le quote del terreno hanno permesso la realizzazione di un’area parcheggio al quale si può facilmente accedere in quanto si trova in quota rispetto alla strada esistente. Qui, oltre alla sistemazione di alcuni posti auto si è pensata la zona di carico e scarico di servizio agli spazi del retro palco. All’ultimo piano, sopra la sala dell’auditorium nasce infine un piano dedicato interamente agli spazi richiesti dal concorso, a servizio del centro civico: la sala riunioni/proiezioni da 30 posti, la sala polivalente e due uffici. Questi spazi che si affacciano sul parco interno avranno una parete quasi interamente vetrata. Una terrazza a livello consentirà la fruizione di uno spazio all’aperto dotato di un giardino pensile. CARATTERISTICHE PROGETTUALI PER IL CONTENIMENTO DEI CONSUMI ENERGETICI L’intero involucro dell’edificio del Centro Civico è stato concepito per ottenere i migliori risultati in termini di prestazioni energetiche e comfort termo igrometrico e acustico. La scelta dei materiali che compongono le pareti di tamponamento è stata studiata a seconda del lato di esposizione della parete. Pertanto per la parete sul lato nord si è utilizzato un pacchetto che possa contenere la formazione di muffe o condense, mentre per la parete dell’auditorium esposta a sud il pacchetto utilizzato consente di acquisire una grossa inerzia termica, immagazzinando calore dalla Serra Solare durante i mesi estivi e rilasciandolo in maniera graduale durante i periodi invernali quando le temperature sono più rigide. Tutto ciò sarà supportato da un impianto di condizionamento centralizzato a servizio dell’intero edificio, collaborando attivamente al mantenimento del comfort termico nelle diverse stagioni. Sulla copertura del blocco dei camerini nel lato nord-est saranno installati i gruppi di condizionamento. Nella copertura dell’ultimo livello è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico collegato alla rete elettrica di distribuzione pubblica con lo scopo di fornire il servizio elettrico per soddisfare parzialmente il fabbisogno energetico della rete alla quale è collegato. Esso sarà collegato alla rete pubblica di media tensione gestita dalla società distributrice, iniettando nella stessa l’energia prodotta. II progetto prevede la realizzazione di un impianto fotovoltaico della potenza totale di circa 60 kWp. L’intero impianto sarà composto da circa 400 mq di moduli fotovoltaici in silicio monocristallino, collegati in serie. I locali del Foyer sono compresi all’interno di una serra solare. Questa “stanza del sole” svolge un ruolo di cuscinetto tra il clima esterno e quello interno, integrando il sistema di condizionamento. In estate è stata prevista una schermatura sulla facciata laterale; i sistemi oscuranti all’interno di tale serra e le aperture in alto garantiscono che il calore che entra esca per i moti convettivi che si creano tra aria calda e aria fredda. RIQUALIFICAZIONE DELL’ORTO STORICO La progettazione del parco annesso al Centro Civico Comunale parte dal principio della conservazione dell’Orto Storico esistente. Attualmente infatti nell’area sono presenti varie piante da frutta, sistemate a gruppi su dei terrazzamenti a diversa quota. La proposta quindi mantiene sostanzialmente lo stesso principio. Questa soluzione inoltre permette il contenimento dei movimenti terra che altrimenti sarebbero necessari considerata l’orografia del terreno esistente. Tutti i muri in pietra e in cls che assolvono più o meno a funzioni di contenimento sono stati riprogettati seguendo le linee dell’edificio dell’auditorium, realizzando in pianta delle sagome ad “L”. Come si può facilmente osservare degli elaborati grafici anche nei volumi del centro civico, in pianta si identifica facilmente la stessa trama. Tutti i terrazzamenti che andranno a costituirsi, mantenendo le quote esistenti di ciascuno di essi, saranno messi in comunicazione attraverso degli scivoli naturali. L’accesso e la fruizione dell’intero parco da parte di persone disabili è garantito attraverso un percorso perimetrale al parco che corre parallelamente alla via carceri. Questo percorso è privo quasi completamente di ostacoli tranne che per un breve tratto in cui è installato una piattaforma che assolve alla funzione di servo scala. Da questo percorso è consentito accedere a tutti i livelli dell’orto. Inoltre, una rampa consentirà il raggiungimento della quota del terrazzamento dove attualmente si trova un campo di calcetto. Quest’area non rientra all’interno di quella progettuale ma si è ritenuto opportuno realizzarla pensando ad una sua futura sistemazione. Tutte le piante da frutta che necessariamente andranno eliminate dell’area di sedime dell’auditorium saranno spostate sui vari terrazzamenti del nuovo orto. Il principio è quello di sistemare una coltura differente in ogni terrazzamento, ma questo dovrà essere compatibile con il numero di piante che dovranno essere spostate e con lo spazio a disposizione. Una parte sarà destinata alla composizione di un orto didattico. Le pareti con superfici maggiori a monte del parco saranno sistemate con del verde verticale riempito essenzialmente da specie autoctone, che non necessita di particolari manutenzioni e con un impianto di irrigazione integrato. Lo stesso impianto, sarà esteso a tutto il parco, con possibilità di automazione per una programmazione a specifici orari consentendo il minimo intervento di operatori per la manutenzione. MATERIALI UTILIZZATI Tutti i tamponamenti prefabbricati saranno realizzati con “pacchetti isolanti” che garantiranno la migliore inerzia termica e acustica. Gli infissi saranno del tipo a ridotta conducibilità termica, che grazie alla maggiore massa atomica, garantisce già in sé un elevato isolamento termo-acustico. Inoltre attraverso l’inserimento di uno o più strati di speciale isolante MDF permette di incrementare ulteriormente i già eccellenti coefficienti di valore trasmittanza. Vetri basso emissivi, che potrebbero essere le possibili soluzioni che dovrebbero portare ad una trasmittanza dell’elemento vetrato di circa 1,4 W/m2K ovvero un 30% più bassa rispetto al valore limite di legge come la vetrata tripla con aria nell’intercapedine con emissività< 0.1. L’utilizzo di ampie superfici vetrate nella serra solare, impone una particolare attenzione ai problemi dovuti al surriscaldamento per irraggiamento diretto dei locali durante i mesi estivi, con conseguenti alti consumi energetici per il condizionamento degli ambienti ed un basso comfort degli utilizzatori. Il sistema di frangisole previsto nella parte superiore con sistema brise soleil orizzontale realizzato con listelli in legno, oltre ad essere un elemento caratterizzante dal punto di vista architettonico, gioca un ruolo importante nella regolazione termo climatica dell’edificio per la sua funzione di schermatura solare. Tuttavia, anche la parete verticale sarà dotata di un sistema saliscendi con funzioni analoghe. Le pavimentazioni esterne saranno in materiale lapideo, quale basalto e trachite, materiali già presenti nel circondario e nella stessa Villacidro. Gli spazi occupati dalla serra solare destinati ad ospitare il foyer sono concepiti come una naturale prosecuzione del percorso di ingresso. Pertanto, tutti questi spazi avranno la medesima pavimentazione in basalto, con l’unica differenza della finitura superficiale: una per esterni e l’altra per esterni. Particolare attenzione è stata data alla facciata del blocco dell’auditorium nel retro palco. Il placcaggio in trachite con colorazioni differenti la rendono infatti particolare dando una peculiarità al progetto complessivo. Infine, l’ultimo livello è interamente rivestito con listelli in legno a sezione quadrata, tranne che nella parete interna interamente vetrata. Lo stesso rivestimento è stato adottato anche nel ballatoio interno. Gli stessi materiali lapidei sono poi presenti anche all’interno del parco. Nel complesso infatti, si può notare l’impiego di un numero limitato di materiali.

Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis — Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante

Piante e sezioni auditorium

RIQUALIFICAZIONE DELLE AREE LIMITROFE ALL’AUDITORIUM Lo studio del traffico con la progettazione della rotonda nella Piazza Rondò fornito dall’Amministrazione Comunale di Villacidro, si è ritenuto che fosse la soluzione più ottimale per la regolazione veicolare. Tuttavia, considerata la richiesta del concorso di proporre una riqualificazione delle aree limitrofe a quella di sedime del centro civico, si è pensato ad una sorta di prosecuzione a quanto iniziato nel centro storico di Villacidro. Pertanto tutte le strade Via Carceri, Via Giovanni XXIII e la stessa piazza Rondò avranno una pavimentazione analoga a quella già realizzata nel centro storico, al quale si andrà a ricollegarsi. La pavimentazione dei marciapiedi della Via Carceri e Via Giovanni XXIII riprenderà quella proposta all’interno del centro civico. Il parcheggio seminterrato sarà fruibile, come richiesto, 24 ore su 24. Tuttavia chi scrive, suggerisce che l’accesso sia regolamentato e controllato, in futuro. Alcuni posti auto infatti sono stati sistemati anche nell’area antistante il palazzo vescovile, per cui se proprio fosse necessario ricavare dei posti auto che rimangano aperti è preferibile che siano questi piuttosto che quelli seminterrati. Particolare attenzione sarà posta nel recupero delle carceri. Sostanzialmente viene ripresa la stessa sistemazione interna degli ambienti, con una serie di opere edili per la messa in sicurezza di tutto l’edificio e il suo completo restauro. Solo la copertura sarà completamente ricostruita ex-novo considerato che parzialmente è gia crollata e la staticità della parte ancora esistente è ormai compromessa. Le condizioni precarie e il totale stato di abbandono suggeriscono la completa demolizione e il suo rifacimento. Tutte le operazioni di restauro ovviamente verteranno alla realizzazione di una struttura che risulterà essere del tutto analoga a quella esistente ma ovviamente con una destinazione d’uso differente. Parte degli ambienti al piano terra si è pensato che possano essere riutilizzati come memoria storica, sistemando anche eventuali manufatti oggi ancora presenti e suppellettili. Al piano primo invece gli ambienti recuperati potranno essere dati in gestione ad uso esclusivo ad associazioni locali di volontariato o associazioni onlus che possono necessitare di spazi per lo svolgimento delle rispettive attività. L’area esterna in quota alle carceri sarà collegata al percorso perimetrale del parco. Questo consentirà anche l’accesso a piccoli mezzi d’opera meccanici necessari alle manutenzioni e per la cura del nuovo parco. I terrazzamenti esclusi dal perimetro rosso ma inglobati in quello azzurro, dove oggi è presente un aranceto e un campo da calcetto verranno inglobati al sistema del parco. Il percorso che attraversa l’intero comparto del centro civico infatti prosegue idealmente, inserendosi all’interno di questi con un sistema di scale e pianerottoli, raggiungendo la quota del parcheggio antistante il seminario vescovile. Qui sono previsti ulteriori posti auto nell’area che oggi è occupata da un campo di calcetto.

Alessio Erriu, gabriele di felice, Andrea Montis — Progettazione di un centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante

Seminterrati e viabilità

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