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Studio Offices - Andrea Atzori Architect


Yacht 74 - Andrea Atzori Architect

Moon Chair - Andrea Atzori Architect

Dining 2015 - Andrea Atzori Architect

Catamaran 1 - Andrea Atzori Architect

Comparto scolastico Arbedo Castione - Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini

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L’IDEA La proposta per il nuovo Campus scolastico può essere descritta secondo tre diverse chiavi di lettura: urbanistica, urbana e paesaggistica; il progetto si articola infatti in un insieme di soluzioni che: - determinano un ampio comparto pedonale che, libero da flussi veicolari, coincide con l’intera area di concorso; via delle Scuole viene infatti mantenuta nel suo attuale tracciato, ma il suo uso è consentito esclusivamente ai bus scolastici e ai mezzi di servizio, mentre i parcheggi per le autovetture private e gli stalli di stazionamento dei pullman sono posti lungo il perimetro dell’area d’intervento; - definiscono l’immagine urbana del Campus con la nuova Scuola dell’Infanzia posta lungo il margine di Carrale di Bergamo; in tal modo la sequenza di edifici scolastici, fortemente unitari pur all’interno di forme e dimensioni diverse, si contrappone all’edilizia residenziale esistente – minuta, eterogenea, puntuale – costruendo l’identità del luogo e dell’intero Campus; - configurano un sistema verde lineare e continuo, costituito dalle attrezzature sportive nuove ed esistenti, dal parco pubblico, dalle aree di sosta, dallo spazio giochi; questo bordo “ecologico” cinge il Campus e, attraverso il futuro percorso ciclopedonale alberato, si rapporta direttamente alla dimensione del paesaggio circostante costituita dalle montagne che circondano l’area e dal greto del fiume.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

L’idea di Città_Campus conosce il suo principale elemento di connotazione architettonica e urbana nel percorso pedonale – parte a terra e parte in quota – che ha inizio dalla piazza antistante l’esistente Scuola dell’Infanzia. Quest’area assume un ruolo strategico dal momento che rappresenta sia il punto di relazione tra il minuto tessuto antico di Castione e il nuovo Campus, che lo spazio di pertinenza dell’attuale Scuola dell’Infanzia, riconvertita a sede di associazioni e gruppi di interesse comunali e regionali. Da questa piazza si può accedere alla Scuola Media o salire in quota, proseguendo la passeggiata tra i volumi della Media ampliati ed efficientati. La piastra soprelevata, forata da vuoti che consentono di percepire il brulichio della vita scolastica sottostante attraverso affacci, introspezioni e compenetrazioni, si configura come un’area di sosta, ma anche come un luogo per possibili attività all’aperto della scuola e come via di fuga in caso d’incendio. Percorrendo un ponte soprelevato si sovrappassa via delle Scuole, declassata a strada di servizio, e si giunge sulla copertura della nuova Scuola dell’Infanzia, anch’essa forata e attrezzata con vasche verdi e gradonate per un possibile uso collettivo. Da qui si può anche entrare nel volume della mensa, scendere al livello della strada, raggiungere il refettorio della Scuola media con i servizi annessi. Conclude la passeggiata un’ampia scala-gradonata, che funge da seduta in caso di manifestazioni all’aperto, attraverso la quale si ridiscende alla quota del parco pubblico attrezzato per le rappresentazioni, il gioco, lo svago e il tempo libero; da qui è anche possibile accedere al percorso ciclopedonale alberato che verrà realizzato sul sedime della ferrovia mesolcinese e fruire del sistema ambientale della valle.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

VIABILITA’ E PERCORSI L’idea di Campus comporta la necessità di definire un ampio comparto libero dal traffico veicolare che, nell’ipotesi di progetto, viene spostato sui limiti esterni dell’area d’intervento. I mezzi pubblici raggiungono il comparto scolastico percorrendo via Prati dei Mulini e via delle Scuole (inizio), per proseguire poi per via della Chiesa; viceversa i bus scolastici transitano per via Prati dei Mulini, via delle Scuole e si fermano in appositi stalli qui ricavati. Al termine dell’orario di lezione, raccolti gli studenti, percorrono in uscita via delle Scuole e, attraverso Carrale di Bergamo, riprendono via S. Bernardino. I mezzi privati transitano invece per via delle Scuole (inizio), via della Campagna, via alla Tenza e Carrale di Bergamo in uscita. In tal modo via delle Scuole viene liberata dal traffico ed è declassata a strada di esclusivo uso dei bus scolastici e dei mezzi di servizio; peraltro la presenza del ponte pedonale che sovrappassa via delle Scuole fornisce la possibilità di spostarsi da un punto all’altro del comparto senza alcuna interferenza con il traffico veicolare.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

PARCO PUBBLICO e aree aperte Se il margine nord del Campus è risolto con una progressiva densificazione edilizia, il perimetro a sud si pone, al contrario, come un bordo verde disponibile a usi collettivi. Adiacente alla pista ciclopedonale alberata, di prossima realizzazione, si distende l’area per lo sport e il tempo libero costituita da un insieme di attività che rispondono a un ampio spettro di esigenze: dal campo sportivo all’aperto della Scuola Elementare alle piazzole per i giochi all’aperto (ping pong, piattaforma per la pallacanestro, tavoli per giochi di dama e scacchi ecc.); dalla zona per il gioco dei bimbi allo spazio per lo svago e la sosta; dall’ambito destinato alle manifestazioni e alle rappresentazioni teatrali alla piazza pubblica per la sosta e la socializzazione. La parte dell’area che corrisponde al parco pubblico richiesto dal bando è recintata, in modo da assicurare la chiusura nelle ore serali e notturne per garantire la necessaria sicurezza. Questa prima sequenza di spazi lungo la ciclabile prosegue oltre via delle Scuole in un sistema di aree più articolato, anche in ragione delle preesistenze edilizie e delle rampe esistenti per l’accesso al piano interrato. Zone pavimentate, superfici verdi e il campo sportivo della Scuola Media si concludono nell’area verde di pertinenza dell’attuale Scuola dell’Infanzia, dove si trovano alcune specie arboree di pregio.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

FUTURA SCUOLA DELL’INFANZIA La Scuola dell’Infanzia è posta tra le attuali Scuole Elementare e Media in prossimità di Carrale di Bergamo, determinando un fronte urbano articolato, eterogeneo ma continuo, che si rapporta con la dimensione minuta e puntuale dell’edilizia residenziale esistente; ne risulta una quinta urbana di forte valore espressivo, che costruisce l’identità del Campus rendendolo percepibile e riconoscibile anche da lontano. La scuola si suddivide in due blocchi di due sezioni che, caratterizzati dalla particolare sagoma della copertura, riprendono le differenti giaciture della Scuola Elementare e della Scuola Media. Tra di essi s’insinua l’atrio e il connettivo, intesi come luogo di incontro e di gioco; questo spazio vetrato risulta fortemente permeabile, aprendosi verso la corte d’ingresso e, sull’opposto lato, verso il parco e l’area giochi della scuola. Il punto d’incontro tra le maglie della Scuola Media e della Scuola Elementare è risolto con l’introduzione del volume tronco conico della mensa per gli studenti dei diversi istituti: gli alunni della Elementare vi accedono direttamente dalla strada, mentre quelli della Media possono giungervi sia dalla strada che dal percorso in quota.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

SCUOLA MEDIA L’attuale Scuola Media viene profondamente ripensata nell’organizzazione spaziale e nei criteri distributivi e funzionali. Particolarmente significativa è la scelta di chiudere i portici e lo spazio aperto posto tra gli attuali corpi di fabbrica, in modo da passare da un blocco all’altro percorrendo ambienti chiusi e climatizzati. Questo spazio costituisce il core dell’intervento e ospita gli atri e le attività integrative sia al chiuso che all’aperto, oltre a un’ampia corte attrezzata per lo svago, la ricreazione e le rappresentazioni. L’ampliamento richiesto di 6 nuove aule, nonché l’adeguamento dei servizi esistenti, vengono realizzati attraverso un aumento di superficie sia al piano terra che al primo livello. In particolare viene modificato il sistema distributivo delle aule e degli spazi laboratorio, dove un corpo triplo (corridoio che serve ambienti su entrambi i lati) sostituisce l’ormai superato schema funzionale degli anni Sessanta. Per effetto delle giaciture esistenti, le nuove aule sono orientate in direzione sudest o sudovest; al fine di controllare la radiazione solare in ingresso, evitando fenomeni di surriscaldamento e abbagliamento, i nastri delle finestre presentano una lama che scherma i raggi e garantisce una piacevole luminosità diffusa.

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

Maurizio Petrangeli, Laura Guglielmi, Maria Grazia La Rocca, Matteo Murzi, Marco Grippo, Flavia Mini — Comparto scolastico Arbedo Castione

Sirens - Maurizio Di Curzio

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“Sirens”è un progetto di “Landart” ubicato, nel Parco di Villa Gregoriana a Tivoli , precisamente nella cosiddetta “Valle dell’Inferno”. Attraverso l’utilizzo di pochissimi materiali quali fogliame di scarto e reti metalliche si è voluto creare delle sculture che trasmettano leggerezza , sostenibilità nei costi e nella progettazione, quasi a formare delle Sirene per l’appunto. Sagomandole grazie a delle semplici reti e imbottite di normali foglie secche di sottobosco ,formano un unicum naturale in cui l’elemento materico parte integro dal capo prendendo vita e sottolineando la figura umana con i suoi lineamenti ma che scendendo svanisce verso la coda in cui emerge la parte animale nella sua semplicità strutturale . Esse costituiscono le attrici principali del “Genius Loci” della valle e di quel carattere sublime e romantico tipico dell’ottocento che sapeva trasmettere ai visitatori. Rievocato e ripensato a quello che un tempo in questo luogo si era formato, il famoso lago conosciuto con il nome di “Pelago” , e immaginandolo abitato da queste creature marine abitanti della grotta adiacente in cui dimorano .

Maurizio Di Curzio — Sirens

Tavola 1 concorso

Maurizio Di Curzio — Sirens

Tavola 2 concorso

Maurizio Di Curzio — Sirens

Maurizio Di Curzio — Sirens

Maurizio Di Curzio — Sirens

Maurizio Di Curzio — Sirens

Maurizio Di Curzio — Sirens

RECUPERO DI EX OPIFICIO - Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini

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CENNI STORICI L’opificio della Tabaccaia viene costruito nel corso delle estati del 1941/42 per la produzione di sigari Toscani. La Fattoria di Piantravigne, di proprietà di uno degli eredi dei Conti Guinigi da Lucca, ne decide la sua costruzione stimolata dai finanziamenti dell’allora monopolio di stato che ne autorizzò la realizzazione in concerto con l’allora Ministero dell’Agricoltura.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

L'ex Opficio

Nei primi anni del dopo guerra la produzione del tabacco impiegò in quell’opificio fino a cinquanta persone, prevalentemente donne. Per diversi anni del dopo guerra la Tabaccaia mantenne il primato di industria più grande del suo Comune. La produzione tra alti e bassi è proseguita fino al 1993, anno della sua definitiva chiusura. Una nota di colore e di costume si aggiunge alla storia della Tabaccaia durante gli avvenimenti sociali degli anni 60 “ quando le donne si mettono la minigonna e cominciano a fumare”.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Ingresso Ex-Opficio

L’IDEA PROGETTUALE

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Stanza per l'essicazione del Tabacco

Abitare un luogo che concilia coesistenza ed equilibrio, dove “coesistenza” significa essenzialmente prendere atto dell’architettura esistente e trovare modo di modificarla o convogliarla nel tipo di spazio in cui vivere, ed “equilibrio” equivale ad accordare affascinanti tracce del passato – elementi architettonici, mobili, tessuti, opere d’arte o artigianato – alle presenti e future esigenze abitative di ciascuno.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Schema 3D concettuale di recupero e trasformazione dell'ex opificio in 14 Loft.

Stimolare la tabaccaia a produrre un nuovo “valore” conservando la propria anima. Trasformare l’uso di uno spazio produttivo in un ambiente rinnovato per fini domestici.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Edificio recuperato

I lavori hanno saputo restituire il fascino perduto a questo edificio.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Edificio recuperato

L’obiettivo di trasformare questo spazio produttivo in un ambiente ad uso abitativo ha prodotto in realtà un nuovo valore, riuscendo però al contempo a conservare l’anima di una costruzione che in un certo qual senso ha fatto e visto la storia di una comunità.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Ingresso ai loft

Il recupero dei locali del loft 09 rispecchia tale filosofia.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Planimetria Loft09

Uno spazio unitario senza delimitazioni, in cui la zona giorno diventa il cuore di tutto il progetto, dominato da ampie superfici finestrate. La vetrata circolare collocata in alto, come un rosone, diviene elemento decorativo e contemplativo che arricchisce di luce l’intera superficie abitativa.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Planimetria Loft09

Nella ristretta tavolozza cromatica volutamente impiegata, il bianco, il marrone ed il grigio nelle loro variabili tonalità, viene riproposto nell’allestimento dello spazio.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Living - Loft09

Sulle pareti in mattoni, lasciate come un tempo, vengono sottolineati gli innesti della struttura lignea utilizzata per l’essicazione del tabacco, e che ora rendono l’intervento caratterizzante e riconoscibile. Il pavimento in resina tinto color creta è una realizzazione monolitica che dona leggerezza e continuità degli spazi, senza interromperne gli ambienti.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Living - Loft 09

La cucina si integra in questo open-space, anche se preferisce celarsi dietro una parete attrezzata che lascia spazio libero ai lati.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Cucina - Loft09

Sulla destra è inserita un area snack con lampade a sospensione a sottolinearne la presenza, mentre a sinistra, la prosecuzione del camminamento, si ferma nella zona lettura dalla forte impronta razionalista.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Snack - Loft09

Una scala in metallo dal design minimale permette di accedere al secondo livello: il soppalco. L’interno del loft è un’alternanza di superfici “vive” e diafane. Il mattone si avvicenda a pareti finite in cartongesso, molto più nette e pulite. Ad evidenziare l’aspetto “vivo” ed industriale del luogo, il pavimento in legno di rovere naturale del soppalco si contrappone a quello in resina del primo livello.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Scala in lamiera - Loft09

La camera da letto matrimoniale esprime volutamente una scelta non tradizionale dell’abitare. Come le quinte di un teatro, essa si affaccia sul “palco” principale: la zona living. Per sfruttare a pieno la luce che filtra dalle vetrate, si è lasciata la camera “aperta”: al posto di una consueta parete è stato creato un luminosissimo guardaroba. All’occorrenza un tenda a rullo che si nasconde entro una delle interruzione del controsoffitto è in grado di oscurare l’ambiente notte.

Claudio Lastrucci, Alessio Agnoletti, Stefano Fabbroni, Marco Lapi, Enzo Monini, Marco Rossi (ar), Simone Tellini — RECUPERO DI EX OPIFICIO

Camera - Loft09


CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO - Tiziana Lenti

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Concorso di idee per la riqualificazione dell’immagine interna ed esterna e delle funzioni del Museo. Facciata Via Giolitti: l’evoluzione umana in teche di policarbonato con relativo anello mancante scimmia-uomo; Facciata Via Accademia Albertina: teste di animali attuali e preistorici, ricostruzioni realizzabili con materiale tipo schiuma di poliestere emergono dalle facciate storiche comunicando con l’esterno. “supporti amovibili e rispettosi dell’edificio”. Entrambi gli allestimenti possono scorrere su guide fissate sugli occorrenti punti della nicchia muraria, quindi rimovibili per esigenze di pulizia, manutenzione, sostituzione.

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

Vista da Via Giolitti

Loggiati parte integrante-caratterizzante del Museo, ne introducono l’atmosfera. Museo accessibile a tutti con le stesse modalità. Mezzo. Introduzione alla visita: le stesse creazioni della natura caratterizzano gli ambienti. Così, la natrolite (minerale) diventa un corpo illuminante, la gigantografia dei fossili riveste le pareti del loggiato di sx e “segna il passo” sulla rampa di dx. Il parapetto della rampa ospita la collezione di minerali. La porta Rei è stata arretrata di circa 4 m, nel rispetto delle distanze antincendio, per consentire lo sviluppo della rampa a norma. L’illuminazione costituita da miniature della grande bottle esterna introduce il tema del giardino sonoro.

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

Vista da Via Accademia

Il loggiato di sx è concepito come un “salotto” del museo, le sedute per la sosta sono una reinterpretazione delle “Neverending” di L. Nichetto. Tutti i corpi illuminanti sono in materiale leggero per poter essere appesi ai supporti esistenti (catene) con filo di nylon trasparente tipo lenza, tale da non interferire con le volte e dare l’effetto fluttuante di sospensione.

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

Giardino Sonoro

Il giardino sonoro o “delle farfalle”è un’installazione scenografica interattiva ed un’esperienza sensoriale. La forma in pianta dei percorsi rievoca la forma a chiocciola dei fossili ed è un’alternanza di andature circolari e radianti intercalate da aree di sosta, contemplazione e conoscenza. Anche qui, sono le stesse opere della natura a fornire lo spunto per le scenografie: così la ricostruzione a grande scala di minerali si incontrano nel percorso con la loro doppia valenza di opere d’arte e di conoscenza.

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

loggiato

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

loggiato

Tiziana Lenti — CONCORSO MUSEO REGIONALE SCIENZE NATURALI TORINO

spettacoli

Complesso residenziale "Pila Pontino" - Manrico Mazzoli, Massimo Bordone

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Il complesso residenziale “Pila Pontino” prevede l’edificazione di edifici residenziali di edilizia convenzionata, l’ampliamento del complesso parrocchiale con spazi destinati ad attività ricreative con il completamento della facciata principale della chiesa di San Paolo, la costruzione di una autorimessa interrata con boxes pertinenziali e boxes commerciali, la sistemazione a parcheggio a raso dell’area ad est del campo sportivo, la sistemazione a verde attrezzato degli spazi compresi tra le residenze e la chiesa e la trasformazione del campo Sivori B in parco urbano con aree verdi ed aree destinate al tempo libero.

Manrico Mazzoli, Massimo Bordone — Complesso residenziale "Pila Pontino"

vista generale dell'intervento

Nella zona dove è prevista l’edificazione residenziale, lo spazio pubblico tra la chiesa e le residenze diventa il fulcro dell’intervento dal momento che oltre alle opere parrocchiali si realizzerà il vero ingresso nella facciata principale della Chiesa fino ad ora mai finito.

Questa zona potrà assolvere allo stesso tempo la funzione di “sagrato” della Chiesa, accogliendo le manifestazioni religiose di tipo giornaliero e straordinario, e le funzioni di transito, gioco e tempo libero dei residenti o dei cittadini in genere.

Rigenerazione urbana Lanciano - Andrea Jasci Cimini

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La risposta al tema del concorso si estende su un orizzonte più ampio rispetto a quello che può essere definito da una esigenza eccessivamente puntuale, come una rotonda o dell’arredo urbano. L’obiettivo è aprirsi verso un progetto ambizioso ma futuribile, che riesca a innescare una vera rigenerazione urbana. Una nuova prospettiva per Lanciano, che punta sulla bellezza e sul turismo, oltre a migliorare e rendere più agevoli tutte le attività delle persone che vivono quotidianamente lo spazio urbano. Il centro storico della città di Lanciano è avvolto ad est da due ampie zone parcheggio, che in qualche modo rappresentano una importante porta di entrata al nucleo, ma che nei fatti sono caratterizzate da una scarsa qualità e funzionalità.

Andrea Jasci Cimini — Rigenerazione urbana Lanciano

La zona è un punto importante di accesso per Studenti, Turisti, Residenti e utenti dei negozi del centro, ma si presenta come una valle di asfalto che divide la città. Per questo il progetto mira a ricucire lembi urbani e completare una fascia verde idealmente proviene dal parco del Diocleziano, moltiplicando i parcheggi esistenti, ma mitigandoli sotto un ampio parco, che rinnova completamente l’immagine del luogo. I punti nodali sono : - valorizzare il patrimonio architettonico – riannodare frammenti di città– ripensare una nuova porta di entrata al centro storico – innovare la viabilità e la sosta – prospettive di un futuro sostenibile Su piazza Memmo vengono ricucite due parti di città, attraverso una piazza verde che copre gli stalli dei bus turistici e scolastici, favorendo nuovi percorsi pedonali e di incontro. L’idea progettuale è di associare alla riqualificazione del parcheggio delle attività che ne permettano una valorizzazione paesaggistica e sociale. In questo modo, tramite un elemento verde, viene ridefinito il limite tra la città storica e la città contemporanea.

Andrea Jasci Cimini — Rigenerazione urbana Lanciano

Nella zona di Piazza Pietrosa, più vicina al centro, viene invece creato un vero giardino, interrando i parcheggi esistenti e rinnovando l’immagine della città, vista anche l’immediata vicinanza del Santuario del Miracolo Eucaristico. Processi simili sono avvenuti in moltissime città europee , ma anche in centri più piccoli con un grande patrimonio storico-architettonico e culturale. Un modello di rigenerazione urbana che apre nuove prospettive alla città di Lanciano e all’area frentana.

Andrea Jasci Cimini — Rigenerazione urbana Lanciano

Andrea Jasci Cimini — Rigenerazione urbana Lanciano

Edificio Residenziale e piazza Stazione FFSS a Sestri levante - Manrico Mazzoli, Massimo Bordone, riccardo maria nardone

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Edificio residenziale e per uffici, autorimessa interrata e riqualificazione della piazza della Stazione ferroviaria a Sestri Levante (GE)

Manrico Mazzoli, Massimo Bordone, riccardo maria nardone — Edificio Residenziale e piazza Stazione FFSS a Sestri levante

Manrico Mazzoli, Massimo Bordone, riccardo maria nardone — Edificio Residenziale e piazza Stazione FFSS a Sestri levante

Manrico Mazzoli, Massimo Bordone, riccardo maria nardone — Edificio Residenziale e piazza Stazione FFSS a Sestri levante

Ristrutturazione di un appartamento - Manrico Mazzoli

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La ristrutturazione di un interno collocato in un palazzo signorile costruito negli anni ‘20 come occasione per valorizzare dei meravigliosi pavimenti in graniglia decorati a mosaico, ultima traccia di una precedente ristrutturazione che aveva eliminato importanti finiture interne quali braghettoni e porte in legno lavorato e soffitti decorati.

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

le vetrate scorrevoli della cucina

Unico intervento “pesante” l’ampliamento della cucina pensata con grandi vetrate scorrevoli aperte sul corridoio e sulla grande sala ed il rifacimento dei due bagni. Come finiture si sono scelte pareti in colore grigio chiaro e rilaccature delle porte esistenti in bianco ghiaccio con l’inserimento di nuovi zoccolini sempre laccati color bianco, allo scopo di esaltare i colori dei pavimenti in graniglia

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

vista dalla sala del corridoio e delle vetrate scorrevoli

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

vista del corridoio

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

vista dalla sala delle vetrate scorrevoli della cucina

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

studio per le vetrate scorrevoli della cucina e atrio d'ingresso

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

studio pavimentazione e arredi bagno

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

studio pavimentazione bagno e arredi

Manrico Mazzoli — Ristrutturazione di un appartamento

studio prospetto parete corridoio

FOOD & WELLNESS CLUB - mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro

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Inside the ground there is a hidden treasure. It is the source of all nourishment. In her we find refuge. Gruond, Water and Light are the minimum elements. Combining them, we get the Life. This place nourishes the body, gives well-being. In the gruond, with water and light.

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

We imagine our project as a natural item, inserted in an industrial area. The external structure is made of rough concrete; the internal one is built with wooden floor and polished concrete walls.

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

In this way we are trying to re-build an artificial cave, where people feel like in a really one; for improving a natural image of our SPA, there will be clear glass cases which will contain trees and creepers.

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

Another element that go back over the nature is the Milky way represented from skylights in the ceiling, which spreads light in the acqua zone in a controlled way.

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

So everyone who visit our wellness club will enjoy an experience which could carry people in another dimension, far from their job and their personal problems.

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

mirco brion, Davide Scapin, Giovanni Ballotto, Paolo Canesso, Anita Brotto, Anna Favaro — FOOD & WELLNESS CLUB

NUOVE TOPOGRAFIE URBANE: SCALO FARINI - Bruno Messina, Fabio Guarrera, Alessandro Mauro, Ezio Siciliano


The Boeing - Atelier di moda - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati

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l’Atelier “The Boeing” è uno spazio che raccoglie multifirme della moda. Gli spazi dedicate alle varie grif sono organizzati con dei separatori espositivi vere e proprie quinte illuminate che risaltano gli abiti e gli accessori correlati dei vari marchi. Lo scintillio dei capi viene esaltato dalle luci e dai vari spot integrati nel controsoffitto.

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — The Boeing - Atelier di moda

La casa del porto - Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina

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Il progetto riguarda la ristrutturazione di una casa “a torre” di origine quattrocentesca situata all’interno del centro storico di Lovere, sul lago d’Iseo; la peculiarità dell’edificio, articolato su cinque livelli fuori terra, è quella di essere collocato a ridosso del “salto di quota” fra Piazza 13 Martiri, affacciata sul lago, a quota 0.00, e il nucleo medioevale della cittadina, a quota + 10 circa. Il progetto prevedeva la riconversione degli ultimi due piani dell’edificio ad uso abitativo privato, e di quelli sottostanti, escluso quello terreno, ad uso ricettivo. L’intervento si è posto l’obiettivo di “rileggere” morfologicamente la natura dell’edificio attraverso una reinterpretazione del suo rapporto con il sedime, fino a quell’epoca vissuto come un “difetto”, dato dalla presenza della maggior parte degli alloggi ad un unico affaccio. Il “salto di quota” fra la piazza e il centro storico è divenuto così motivo ispiratore del progetto, divenendo comune denominatore per tutti i piani dell’edificio; il punto di contatto fra l’edificio e il terrapieno è stato così trasformato in una intercapedine ventilata in grado di generare un nuovo “prospetto qualificato”, con funzione aeroilluminante per gli alloggi. Una vecchia grotta situata al piano primo, ottenuta all’epoca della costruzione scavando il tufo destinato alla costruzione dell’immobile, è divenuta una piccola zona benessere a servizio degli ospiti della struttura ricettiva.

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Ingresso

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

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Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

Alberto Marini, Arch. Giuseppe Morina — La casa del porto

House in Vordingborj - Ricardo Rebolledo

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Vondingborj Landevej

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Ricardo Rebolledo — House in Vordingborj

Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas - Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón

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Revitalización de los espacios públicos de la Av. Bolívar en Caracas, Venezuela

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

Ricardo Rebolledo, Luis Pernía , Milagros Chacón — Propuesta para el concurso Amenidades Urbanas

GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE - Manuelle Gautrand

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Located Place de la République, the Galeries Lafayett︎e building has undergone a real transforma︎tion, symbol of the city center’s metamorphosis in Metz and realized by architect Manuelle Gautrand. Reflecti︎ng the economic and social changes of the 19th century, the Department Stores, through their commercial and architectural boldness, are a part of the history of a city.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

Built in the 1980’s, the building – a true landmark in Metz – had to evolve in order to adapt to the new values of the Galeries Lafaye︎tte and to become a reference, both on the commercial and on the architectural level. Singular and remarkable element in the urban landscape of the city, the architect has focused on this urban scale of the building and referred to the symbolic aspect of Department Stores to give it a new image and iden︎tity.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

Clothed in a stone facade, rela︎tively cold and without any window or openings- except in its lower part – the exis︎ting building had entrances and vitrines that were not very generous. In order to transform the image of this building, visible from the other side of the square and to turn it into a signal or landmark for passersby, the architect decided to preserve the stone façade, with interesti︎ng classical ornamental features and to concentrate on its lower part, space where the public circulates.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

With the objecti︎ve to reconnect with the history of the Galeries Lafayett︎e, Manuelle Gautrand chose to create a canopy as a reference to the excep︎onal glassworks that were built in the early 20th century. The project has been organized around this overhanging façade that revisits in a contemporary manner a strong symbol of the Department Stores.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

In a large ethereal movement of pleated glass, the canopy runs along the three facades of the building, on a total length of 120 meters. To echo the stone that it enhances and to refer to the Galeries Lafaye︎e, the architect chose a red colored canopy which width varies from 2.30 meters to 5.30 meters, using a can︎lever of 7.40 meters at the angle of the building; the height from the ground varies from 3.50 meters at its lowest point, to 11 meters at its highest.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

Made of two tempered and laminated glass, in between which are enclosed four layers of red film – necessary to obtain the intensity of red desired – the canopy, 22 millimeters thick overall, finds a rhythm through a series of folds that are assembled with one another in a large wave-like movement. This long flight of glass starts at one side of the store, on Winston Churchill Street, then rises gradually up to the angle and main entrances of the building, to lower down along Clercs Street, and rise up again when approaching the following entrance on Poncelet Street. Technical achievement, the concep︎tion of the canopy was realized by TESS Ingénierie. The canopy is held by a metal structure made of triangular brackets that accompany each fold on its length and diagonal, in an almost chiseled manner.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

The building now exists on two scales: that of the square, offering a landmark from afar, and that of the passersby, offering now visible and generous entrance gates. The whole lower part of the building, situated under the canopy, is reconstructed in glass alterna︎ting between large vitrines and entrance gates.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

The ver︎cal windows are screen- printed with a white poin︎tillism pa︎ttern that comes to highlight them a delicate frame. In this way, they are displayed next to each other along the facades, like frames or pictures that are exposed to the public on the square gates. The whole lower part of the building, situated under the canopy, is reconstructed in glass alterna︎ting between large vitrines and entrance gates.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

The ver︎cal windows are screen- printed with a white poin︎tillism pa︎ttern that comes to highlight them a delicate frame. In this way, they are displayed next to each other along the facades, like frames or pictures that are exposed to the public on the square. The architect wanted the windows to reflect and mul︎tiply the red color of the canopy, so as to give the impression that the canopy would extend endlessly into the lower façade of the building. These windows also reflect the surroundings made of Jaumont stone. Whereas the upper facades of the Galeries Lafaye︎e are made of a ma︎ stone, the lower facades reflect the golden stones of the surrounding buildings.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

A project of ligh︎tning and illumina︎tion of the façade was specifically developed with the light concep︎tion agency ON. At night, the light design reinforces the red color of the canopy that assures its nocturnal presence in the landscape of Metz and goes far beyond a simple “staging”.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

The technology used is inspired from that of the neon that has been representa︎tive, for many years, of the “commercial and adverti︎sing nights” in large ci︎ties and metropolis. The neon celebrated its centenary in 2010. About 500 meters of electroluminescent tube were installed on the canopy. A specific coloring has made it possible to find a perfect combina︎on between the shade of the glass and that of the neon. Equipped with transformers and used at slightly under 30% of their capacity, the energy consump︎tion is completely controlled.

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

Manuelle Gautrand — GALERIES LAFAYETTE DEPARTMENT STORE

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