Il Complesso dell’Ex Scuola Saffi è situato a sud del Centro Storico di Pontedera, in prossimità del Duomo. L’area in progetto comprende, oltre al blocco edilizio a “L” con spazio prospiciente l’ingresso, una grande corte retrostante, utilizzata in passato per le attività degli alunni della scuola. Sono presenti un piccolo locale caldaia separato dall’edificio e un ricovero attrezzi a cielo aperto. Il volume a “L”è costituito da due corpi, costruiti in epoche diverse: il corpo originario, sviluppato lungo l’asse nord-sud, e il corpo ortogonale, successivo, entrambi con struttura in muratura portante di spessore variabile. La struttura appare oggi in stato di abbandono e degrado, soprattutto per quanto riguarda le coperture, costituite da solai in legno dai quali si infiltra l’acqua piovana. Al piano terra, soprattutto del corpo originario, sono evidenti i segni di risalita di umidità alla base delle pareti e sui pavimenti.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
Alla luce della lettura storica, della genesi dell’attuale configurazione volumetrica, si è ritenuto opportuno mettere in mostra la preesistenza del corpo originario, di maggior pregio architettonico, vittima di un incongruo intervento di ampliamento: infatti, il volume ortogonale del Blocco_B si inserisce prepotentemente sulla facciata esistente, come è visibile dalla poca distanza che hanno le aperture dall’angolo, violandone la simmetria della facciata e la configurazione architettonica. L’intervento allora ristabilirà, per quanto possibile, una lettura della stratificazione storica, costruendo una loggia all’intersezione tra i due corpi, aprendo così uno spazio di respiro separato da una semplice parete vetrata, dove la facciata del corpo originario si specchierà, facendo intuire nuovamente la propria autonomia. La cornice in sommità prosegue così fino all’interno della loggia, mentre quella del corpo del Blocco_B si interrompe bruscamente, mostrando il profilo netto come fermandosi per rispetto verso l’altro volume. Le aperture saranno evidenziate da cornici sporgenti, eco delle finiture classiche degli edifici di natura religiosa, ma semplificandone formalmente la decorazione fino al contorno puro, geometrico, e colorandone le superfici ben contrastando con la pittura muraria, accentuando così la monumentalità e denunciando la contemporaneità dell’intervento in un’ottica architettonica post-moderna.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
L’accesso principale resta quello lato Duomo. Sarà ridimensionato il muro di cinta in modo da connettere visivamente l’intervento in maniera migliore con la città e allargato il cancello per permettere un ingresso più agevole delle autovetture. E’ prevista l’installazione di un cancelletto per il passaggio pedonale. Lo spazio frontale sarà sistemato in parte con stabilizzato, in parte a verde, liberando nuovo spazio grazie alla demolizione del locale caldaia. La realizzazione di uno scannafosso permetterà il raggiungimento del nuovo locale tecnico, ricavato nel piano interrato, ora areato direttamente all’esterno; una nuova scaletta esterna consentirà inoltre il passaggio diretto di persone e oggetti destinati alle attività della CARITAS. Dalla facciata principale si può accedere a due ingressi: quello sinistro, l’arco più stretto, porta direttamente al primo piano nella zona adibita alla sola foresteria; quello a destra invece, l’arco di nuova costruzione, distribuisce tutte le altre funzioni dell’edificio. Infine sarà ristabilito il collegamento, oggi mal impraticabile, della corte interna col viale Risorgimento, passaggio solamente pedonale, riconnettendo l’area interna al tessuto urbano.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
Dal grande ingresso ad arco si accede all’Atrio, spazio di distribuzione principale, dove è possibile proseguire alla destra della parete curva verso i Locali per Attività Collettive. Questi spazi sono pensati come luogo d’incontro per lo svolgimento ad esempio di piccole feste di compleanno, dove i bambini e genitori possono usufruire anche di una piccola zona cottura con forno a legna. I locali saranno bonificati dall’umidità grazie al nuovo pavimento rialzato rifinito in moderna resina colorata e riqualificati architettonicamente dalla riproposizione delle volte in laterizio a vista. La posizione di questa funzione permette di accedere direttamente alla corte interna, ampliando il numero di persone ospitabili nella bella stagione.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
Dall’Atrio è possibile poi spostarsi nelle sale lettura, separate dalla parete curvilinea. I volumi sono conservati nei locali d’archivio ai quali si può pensare di far accedere soltanto un custode. I servizi igienici sono raggiungibili dal breve disimpegno e capaci di ospitare persone diversamente abili. Anche in questo caso, è possibile estendere la funzione agli spazi aperti della corte, dove può proseguire la lettura sulle nuove sedute o sotto al gazebo centrale. Come detto, dalla scaletta esterna è possibile accedere direttamente ai locali CARITAS: si incontra prima un ufficio (magari per la registrazione degli oggetti donati) dal quale si accede a un disimpegno che conduce al magazzino. Gli utenti delle Associazioni Cattoliche possono accedere al locale a loro destinato attraverso il disimpegno posto subito alla destra dell’Atrio principale.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
Attraverso il vano scale destro è possibile accedere ad un atrio superiore, illuminato dalla vetrata della loggia, spazio di distribuzione per i ragazzi del Catechismo e per gli utenti della grande Sala Riunioni: quest’ultima affaccia sulla corte posteriore attraverso nuove aperture a tutta altezza. La scala è dotata di monta-scale, in modo da consentire la frequenza alle lezioni anche per i ragazzi portatori di HD. I servizi sono pensati per servire le tre classi di ragazzi: anche qui ne è presente uno adatto alle persone diversamente abili.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
La Foresteria è collocata al primo piano e separata totalmente dalle altre funzioni. Vi si accede attraverso l’apertura ad arco più piccola alla sinistra della facciata. Da qui, salendo il vano scala, si accede ad uno spazio comune per gli ospiti, dal quale si distribuiscono i tre mini-appartamenti. Questi ultimi possono ospitare da una a due persone, per un massimo di tre persone nel locale più grande (appartamento F2, come indicato in Tavola_2). Sono spazi pensati per accogliere visite di prelati, oppure studenti temporaneamente in città, di altre persone legate alla Chiesa. Ogni appartamento è dotato di servizi indipendenti: qui come negli altri spazi della struttura, i servizi ricalcano la posizione esistente in modo da semplificare l’installazione degli scarichi.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.
© Lorenzo Papanti . Published on August 04, 2015.