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Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi - Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini

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Il Complesso dell’Ex Scuola Saffi è situato a sud del Centro Storico di Pontedera, in prossimità del Duomo. L’area in progetto comprende, oltre al blocco edilizio a “L” con spazio prospiciente l’ingresso, una grande corte retrostante, utilizzata in passato per le attività degli alunni della scuola. Sono presenti un piccolo locale caldaia separato dall’edificio e un ricovero attrezzi a cielo aperto. Il volume a “L”è costituito da due corpi, costruiti in epoche diverse: il corpo originario, sviluppato lungo l’asse nord-sud, e il corpo ortogonale, successivo, entrambi con struttura in muratura portante di spessore variabile. La struttura appare oggi in stato di abbandono e degrado, soprattutto per quanto riguarda le coperture, costituite da solai in legno dai quali si infiltra l’acqua piovana. Al piano terra, soprattutto del corpo originario, sono evidenti i segni di risalita di umidità alla base delle pareti e sui pavimenti.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

Alla luce della lettura storica, della genesi dell’attuale configurazione volumetrica, si è ritenuto opportuno mettere in mostra la preesistenza del corpo originario, di maggior pregio architettonico, vittima di un incongruo intervento di ampliamento: infatti, il volume ortogonale del Blocco_B si inserisce prepotentemente sulla facciata esistente, come è visibile dalla poca distanza che hanno le aperture dall’angolo, violandone la simmetria della facciata e la configurazione architettonica. L’intervento allora ristabilirà, per quanto possibile, una lettura della stratificazione storica, costruendo una loggia all’intersezione tra i due corpi, aprendo così uno spazio di respiro separato da una semplice parete vetrata, dove la facciata del corpo originario si specchierà, facendo intuire nuovamente la propria autonomia. La cornice in sommità prosegue così fino all’interno della loggia, mentre quella del corpo del Blocco_B si interrompe bruscamente, mostrando il profilo netto come fermandosi per rispetto verso l’altro volume. Le aperture saranno evidenziate da cornici sporgenti, eco delle finiture classiche degli edifici di natura religiosa, ma semplificandone formalmente la decorazione fino al contorno puro, geometrico, e colorandone le superfici ben contrastando con la pittura muraria, accentuando così la monumentalità e denunciando la contemporaneità dell’intervento in un’ottica architettonica post-moderna.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

L’accesso principale resta quello lato Duomo. Sarà ridimensionato il muro di cinta in modo da connettere visivamente l’intervento in maniera migliore con la città e allargato il cancello per permettere un ingresso più agevole delle autovetture. E’ prevista l’installazione di un cancelletto per il passaggio pedonale. Lo spazio frontale sarà sistemato in parte con stabilizzato, in parte a verde, liberando nuovo spazio grazie alla demolizione del locale caldaia. La realizzazione di uno scannafosso permetterà il raggiungimento del nuovo locale tecnico, ricavato nel piano interrato, ora areato direttamente all’esterno; una nuova scaletta esterna consentirà inoltre il passaggio diretto di persone e oggetti destinati alle attività della CARITAS. Dalla facciata principale si può accedere a due ingressi: quello sinistro, l’arco più stretto, porta direttamente al primo piano nella zona adibita alla sola foresteria; quello a destra invece, l’arco di nuova costruzione, distribuisce tutte le altre funzioni dell’edificio. Infine sarà ristabilito il collegamento, oggi mal impraticabile, della corte interna col viale Risorgimento, passaggio solamente pedonale, riconnettendo l’area interna al tessuto urbano.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

Dal grande ingresso ad arco si accede all’Atrio, spazio di distribuzione principale, dove è possibile proseguire alla destra della parete curva verso i Locali per Attività Collettive. Questi spazi sono pensati come luogo d’incontro per lo svolgimento ad esempio di piccole feste di compleanno, dove i bambini e genitori possono usufruire anche di una piccola zona cottura con forno a legna. I locali saranno bonificati dall’umidità grazie al nuovo pavimento rialzato rifinito in moderna resina colorata e riqualificati architettonicamente dalla riproposizione delle volte in laterizio a vista. La posizione di questa funzione permette di accedere direttamente alla corte interna, ampliando il numero di persone ospitabili nella bella stagione.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

Dall’Atrio è possibile poi spostarsi nelle sale lettura, separate dalla parete curvilinea. I volumi sono conservati nei locali d’archivio ai quali si può pensare di far accedere soltanto un custode. I servizi igienici sono raggiungibili dal breve disimpegno e capaci di ospitare persone diversamente abili. Anche in questo caso, è possibile estendere la funzione agli spazi aperti della corte, dove può proseguire la lettura sulle nuove sedute o sotto al gazebo centrale. Come detto, dalla scaletta esterna è possibile accedere direttamente ai locali CARITAS: si incontra prima un ufficio (magari per la registrazione degli oggetti donati) dal quale si accede a un disimpegno che conduce al magazzino. Gli utenti delle Associazioni Cattoliche possono accedere al locale a loro destinato attraverso il disimpegno posto subito alla destra dell’Atrio principale.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

piano terra

Attraverso il vano scale destro è possibile accedere ad un atrio superiore, illuminato dalla vetrata della loggia, spazio di distribuzione per i ragazzi del Catechismo e per gli utenti della grande Sala Riunioni: quest’ultima affaccia sulla corte posteriore attraverso nuove aperture a tutta altezza. La scala è dotata di monta-scale, in modo da consentire la frequenza alle lezioni anche per i ragazzi portatori di HD. I servizi sono pensati per servire le tre classi di ragazzi: anche qui ne è presente uno adatto alle persone diversamente abili.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

piano primo

La Foresteria è collocata al primo piano e separata totalmente dalle altre funzioni. Vi si accede attraverso l’apertura ad arco più piccola alla sinistra della facciata. Da qui, salendo il vano scala, si accede ad uno spazio comune per gli ospiti, dal quale si distribuiscono i tre mini-appartamenti. Questi ultimi possono ospitare da una a due persone, per un massimo di tre persone nel locale più grande (appartamento F2, come indicato in Tavola_2). Sono spazi pensati per accogliere visite di prelati, oppure studenti temporaneamente in città, di altre persone legate alla Chiesa. Ogni appartamento è dotato di servizi indipendenti: qui come negli altri spazi della struttura, i servizi ricalcano la posizione esistente in modo da semplificare l’installazione degli scarichi.

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

tavola_1

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

tavola_2

Lorenzo Papanti, Carlo Papanti, Giacomo Grassulini, Fabio Daini — Restauro e Recupero del Complesso Ex-Scuola Saffi

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Hang'm - davide varotto, andrea maragno

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Prende forma da qualcosa già preesistente: il punto di partenza è un appendiabiti in metallo, un oggetto primario per cui risulta difficile comprendere la logica senza citarne la forma. Hang-m è multifunzionale: può essere utilizzato come appendiabiti multiplo, o come appendino per il bagno, e invita ad un uso attivo e curioso da parte dell’utente che può ritrovarvi anche nuove e differenti funzioni. Essenzialità del materiale e della forma per una solida leggerezza strutturale. Il packaging è realizzato con un foglio di polipropilene tagliato e piegato, dal quale fuoriesce il gancio dell’oggetto stesso, utile all’occasione anche per essere appeso ad un eventuale espositore. L’imballo non è un elemento di scarto, da gettar via una volta aperto, ma piegato diversamente compie la sua metamorfosi, trasformandosi in una tasca porta-tutto da agganciare alla struttura. È stata inoltre posta una particolare attenzione alle tematiche della sostenibilità ambientale e agli aspetti del disassemblaggio dei componenti.

davide varotto, andrea maragno — Hang'm

davide varotto, andrea maragno — Hang'm

davide varotto, andrea maragno — Hang'm

Bit - davide varotto

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Realizzato interamente in metallo verniciato è caratterizzato dal piano di appoggio che si piega per diventare un vano porta cd. E’ una postazione di lavoro minima, con uno spazio per cd, un vano per le risme di carta, un cassetto, ed un foro passa-cavi.Bit è montato su ruote e la base si può attrezzare con un piano porta-tower e uno porta stampante; regolabile in altezza con un pistone a gas è utilizzabile anche come postazione di lavoro in piedi.

davide varotto — Bit

davide varotto — Bit

davide varotto — Bit

Agorà - davide varotto

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Agoràè uno svuotatasche o centrotavola in acciaio lucidato a mano,   le superfici piatte dei quadrati di lamiera di acciaio iscritti l’uno nell’altro e distanziati sviluppano un volume contenitivo decorato con pelle naturale di cinghiale e preziosi inserti in onice.

davide varotto — Agorà

TOURIST INFORMATION CENTER - rouby hemmerlé architectes

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The ambition of this landmark is purposely expressed by a simple, uncluttered and « chic » volumetry. In such a context, characterized by massive and complex architectures, by dense urban planning, the choice of a sobre and elegant volume, the use of noble materials (stainless steel and wood) single out the center ; Its dinstinctive design makes it easily recognizable.The stainless steel cladding, which shapes the envelope of the building, was chosen for its aesthetic qualities of reflection. Spread across each facade, the material provides an abstraction of the building, in order to put the city and the tourist at the forefront ; it is the mirror of the city of Strasbourg, of the visitor… a kind of kinetic interweaving between architecture, landscape and human being.

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

L’ambition d’un pavillon signalétique est volontairement traduite par une volumétrie simple, épurée et « chic ». Dans un contexte (Parc de l’Etoile) marqué par des architectures imposantes et complexes (conservatoire, CUS, presqu’île Malraux) et par des aménagements urbains denses, le parti d’une volumétrie sobre et élégante, avec l’emploi de matériaux nobles et précieux (inox et bois) singularise le pavillon ; il est facilement identifiable. Le parement en inox poli qui enveloppe le bâtiment a été choisi pour ses qualités plastiques de reflet. Réparti sur l’ensemble des façades, le matériau propose une abstraction du pavillon pour mettre en avant la ville et le touriste ; il est le miroir de la ville de Strasbourg, du passant … une sorte d’imbrication cinétique entre l’architecture, le paysage et l’homme.

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

rouby hemmerlé architectes — TOURIST INFORMATION CENTER

expo milano padiglione alto adige - Ivo Khuen-Belasi

Hèrmes - davide varotto

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Nasce dall’idea di voler creare un oggetto elegante dalla linea pulita, un segno deciso e discreto. Il decoro è parte integrante della costruzione dell’oggetto stesso, dettagli e materiali sono aspetti grammaticali di un linguaggio raffinato e sobrio.

davide varotto — Hèrmes

davide varotto — Hèrmes

Theo - davide varotto

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Specchio per il bagno realizzato in vetro incollato. Una composizione geometrica di elementi in vetro disegna sulla superficie dello specchio piani d’appoggio e nicchie creando un gioco di riflessi e trasparenze. Le nicchie sono retroilluminate con led e rendono lo specchio più simile ad un quadro astratto.

davide varotto — Theo

davide varotto — Theo

davide varotto — Theo


ARION'S FOUNTAIN - CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli

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« Infatti, come ormai sappiamo tutti, questi animali trovano diletto nella musica, la seguono e nuotano accanto ai marinai che remano al suono di un canto o di un flauto, divertendosi con evoluzioni quando il tempo è sereno ».

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

Notturna

The Arion’s Fountain, commissioned by the Municipality of Olomouc to Ivan Theimer for the artwork and Angela Chiantelli for the architectural design, was built in 2002 in Horni namesti square into the historic center of the city Olomouc, near the Stele of the SS Trinity, a UNESCO heritage site. The cultural and political authorities of the territory have wanted to rebuild the seventh fountain, which is in addition to the six monumental fountains of the city, to celebrate the cultural renaissance of the country after the fall of the Berlin wall, completing the old project whose first version was developed in 1751.

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

Vist complessiva dell'intervento

The Fountain, dedicated to the myth of the poet Arion, has great symbolic value connected to universal rebirth of the community, which has been deprived of its historical and cultural identity for half a century under the totalitarian system. The place has become, a few years after its creation, a symbol of city life and a reference territorial value.

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

The work is a contemporary project that, along with the sculptures by Ivan Theimer, has connected the legacy of this historic city with the Mediterranean world of classical tradition, fitting ideally in a dialogue having precedents in the Tuscan architects Giovanni Santini and Domenico Martinelli, who in the first half of the eighteenth century made important works of architecture in Olomouc and the Czech Republic, which are still very popular.

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

The oval basin of the fountain, partially recessed below the level of the square, is made in the blocks of stone from nearby quarry Maletín, reopened for the occasion, being the material used in all the monuments of Baroque Olomuz, and includes three sculptures and a turtle outside the perimeter of the fountain. The sculptures, casted in bronze in Italy by Fonderie d’Arte di Pietrasanta, are minutely engraved by Ivan Theimer to celebrate Moravia and the city of Olomouc through the best-known figures of art and science.

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

The work combines the functionality of a fountain with the artistic message in a monumental work, able to dialogue with the European cultural heritage, relating harmoniously with the surrounding context, and do not compete with the strong presence of the stele of the Holy Trinity. The low edge, like a seat, allows you to touch the water, unlike the other six fountains, creating an interactive relationship with the user in the tradition of Italian fountains.

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

CECCHINI CHIANTELLI & PARTNERS, Ivan Theimer, Angela Chiantelli — ARION'S FOUNTAIN

PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro - tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino

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Il progetto nasce da una chiave di lettura per la città che mira a individuare il valore del centro storico in una nuova accezione di Museo. Gli elementi che ne fanno parte sono caratterizzati da un totem che segnala la localizzazione lungo un asse di studio individuato come “Asse-Ypsigro” e ne descrive le caratteristiche o gli eventi in atto. Nasce un nuovo concetto di città che da una attenta analisi di tutti gli aspetti urbanistici e architettonici traccia le linee guida per un recupero ragionato di valori e funzioni ormai perdute.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Logo del Progetto

Tale recupero passa attraverso l’individuazione di elementi di diversa natura ed entità, quali strade, piazze, edifici, con lo scopo di restituire alla città stessa parti del suo tessuto urbano come museo di sè stesso e che attraverso il restauro e la rifunzionalizzazione restituisca una funzione quanto più pubblica, un uso culturale, abbandonando le attuali condizioni di degrado in cui versano alcuni elementi del tessuto stesso.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Il Museo diffuso - Analisi delle emergenze storico-architettoniche all'interno dell'Asse di studio

L’Ex Chiesa del Monte s’inserisce a pieno titolo tra gli elementi caratterizzanti di un percorso che partendo da via Umberto I termina a Piazza Castello con la sede del Museo Civico. L’ex Chiesa del Monte è già utilizzata come spazio per le mostre temporanee ed è stata quindi scelta quale luogo di sperimentazione e innovazione di tecniche e materiali. Lo studio ha l’intento di restituire all’edificio le caratteristiche di punto focale e luogo di eventi per la città. Da un’attenta analisi storica sono state individuate le principali fasi del monumento dal suo sviluppo fino al decadimento che ha comportato la perdita di parti importanti quali il Campanile e l’Abside.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Analisi storica dell'edificio

Alla fase della ricerca storica è seguita un’analisi dei materiali che costiuiscono l’edificio e delle forme di alterazione e degrado presenti che ne compromettono la conservazione. L’osservazione diretta ha permesso di notare anche una scarsa qualità ambientale dello spazio dovuta alla carenza di luce ed aria al suo interno.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Il rilievo: Ortofoto di prospetto e sezioni

Il progetto è stato quindi suddiviso in quattro parti: il restauro conservativo delle superfici, lo studio della nuova spazialità architettonica, il sistema d’illuminazione naturale e artificiale, la progettazione di elementi modulari per un allestimento flessibile.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Mappatura dei materiali

Le scelte d’indirizzo eseguite per il progetto di Restauro sono state condotte applicando i principi di minimo intervento, reversibilità e di compatibilità dei nuovi materiali con quelli esistenti. Gli interventi di restauro dovranno essere preceduti da una battitura di tutte le superfici al fine di stabilire l’integrità del supporto, e poter procedere ai necessari consolidamenti prima di rimuovere le forme di degrado presenti. Le operazioni principali proposte sono state studiate per ogni tipologia di materiale e suddivise in classi d’intervento: asportazione, pulitura, preconsolidamento, consolidamento e finitura, in accordo con le Raccomandazioni NORMAL 20/85.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Analisi delle forme di alterazione e degrado presenti

Gli elementi architettonici, l’Abside e il Campanile, oggi non più presenti ma che caratterizzavano sia l’ambiente interno che l’esterno, sono stati riproposti non attraverso una vera e propria ricostruzione ma suggerendone l’antica presenza con l’utilizzo di materiali e tecniche contemporanee. In particolare l’uso della lamiera microforata ha consentito di conferire a queste nuove strutture una certa leggerezza riducendone l’impatto visivo. S’ipotizza inoltre la rimozione di elementi impropri sia di allestimento come l’attuale palco rialzato e la parete in legno che chiude l’ultima nicchia, che di tipo impiantistico.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Mappatura del degrado e degli interventi di restauro delle superfici

La parete in blocchi di cls prefabbricato sul fondo della chiesa viene demolita e ricostruita in muratura armata che collabora più efficacemente ai fini del comportamento scatolare della struttura. Anche l’attuale pedana sopraelevata viene sostituita con un pavimento galleggiante in vetro sulle fasce laterali per consentire la rilettura della quota originaria della Chiesa e con una parte rivestita in legno al centro che avrà la funzione di pavimento tecnico nel quale canalizzare gli impianti elettrici e la serpentina per la climatizzazione a superficie radiante.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Progetto architettonico

L’allestimento è realizzato con elementi modulari componibili in alluminio, che conferisce una maggiore leggerezza, con finitura “corten”. Tali elementi sono componibili tra loro secondo diversi schemi in relazione alle esigenze dell’evento in atto.

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Progetto architettonico - dettagli

L’illuminazione dell’ambiente è incrementata migliorando sia quella naturale sia quella artificiale. L’illuminazione naturale viene potenziata realizzando un lucernario posto sulla falda di copertura parzialmente apribile attraverso un meccanismo elettrificato che consente di migliorare anche l’areazione del locale. Tale lucernario è coperto dalla superficie curva in lamiera microforata che suggerisce la presenza dell’Abside.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Modello tridimensionale del sistema di allestimento

L’illuminazione artificiale prevede un sistema modellato sulla base dell’allestimento, con dei binari elettrificati in corrispondenza del bordo della pedana centrale e degli apparecchi proiettori scorrevoli e orientabili che consentono di avere dell’illuminazione indiretta verso l’alto e verso il basso. A questi si aggiungono apparecchi al livello dei cornicioni superiori e al di sotto del piano di calpestio in vetro, con l’intento di illuminare gli apparati architettonici più significativi.

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Elementi modulari per l'allestimento degli spazi

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Possibili combinazioni per l'allestimento degli spazi

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Sezione longitudinale: sistema espositivo ed elementi del progetto architettonico

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Sezione trasversale: sistema espositivo ed elementi del progetto architettonico

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Foto inserimento - Sala espositiva

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Foto inserimento - Sala espositiva

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Prospetto esterno - Progetto architettonico del Campanile

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Studio illuminotecnico post-operam dell'edificio

tiziana mazzola, Lorenzo Mattone, Giulia Di Martino — PREMIO “Castelbuono Progetto Architettura” - Premio idea progettuale - Anno 2014. Ambito A - Idea Progetto di conservazione e restauro

Foto inserimento su prospetto esterno - Via S.Anna

Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma - alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola

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Il torrente Baganza può essere considerato al pari del fiume Parma una autentica “infrastruttura verde” per la città di Parma. Nonostante la forte valenza ambientale per la città, il sistema arginale ed infrastrutturale che si è stratificato nel tempo ai suoi margini ha dimostrato gravi fragilità fino agli avvenimenti drammatici conseguenti all’ultima alluvione del 2014.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

La ricostruzione del Ponte della Navetta offre l’opportunità per una proposta ampia di risistemazione del “lungo-baganza” partendo dalla ricostruzione di uno degli attraversamenti sorici del Torrente.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

La proposta progettuale cerca una forte integrazione con il sistema naturalistico delle sponde proponendo una ricucitura del sitema ciclabile e pedonale esistente e di prossima realizzazione come da previsioni di piano.Lo storico tracciato del vecchio ponte della navetta viene ribadito dalla giacitura del nuovo ponte che recupera e valorizzare i ruderi rimasti sulla sponda sinistra.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

Tenuto conto delle richieste vincolanti relative alle quote di imposta dell’intradosso del nuovo ponte come indicato dal bando, la proposta prevede la realizzazione di un “sistema-ponte” capace di ricucire e riqualificare le aree sulle due sponde del torrente.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

Viene ripreso il vecchio tracciato del ponte Navetta in modo da ricollegarsi alla pista ciclabile esistente sulla sponda destra; con un leggero disassamento sulla sponda sinistra si inglobano nel progetto i resti del ponte della navetta. Questo è un elemento tanto importante da influenzare e generare la geometria dell’impalcato oltre che la sistemazione del parterre di sbarco del nuovo ponte.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

Il disegno del nuovo parterre ha il delicato compito di raccordare la quota stradale-pedonale e la pista ciclabile che insiste su via baganza con la nuova quota di imposta del ponte, un piccolo snodo urbano che intercetta, armonizzandole, le direttrici ciclo-pedonali del quadrante sud-ovest di Parma. Sfruttando le differenze di quota si coglie l’occasione per risistemare la parte arginale interessata dall’attacco del nuovo ponte offrendo un nuovo spazio pubblico sulla sponda sinistra che fa rivivere i resti del vecchio ponte integrandoli nel nuovo progetto di risistemazione degli argini.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

Si è deciso di adottare una soluzione di struttura reticolare spaziale il cui funzionamento meccancico fosse rinconducibile ad uno schema statico di trave continua su più appoggi, capace di risolvere le problematiche tipiche di una struttura a campata unica con luce libera tra gli appoggi di circa 80 metri in modo da contenere il peso complessivo della struttura (500kg/mq), l’altezza dell’impalcato nel suo complesso e riuscire ad armonizzare gli attacchi sulle due sponde e l’inserimento nel paesaggio.

alessandro felici, alessio santamaria, rocco cammarota, Leo Viola, Francesca Di Felice , LAMA+, Domenico Viola — Ponte ciclo-pedonale della Navetta. Parma

24Kiosk - Fosbury Architecture, RBS GROUP

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I. Abstract The Chicago Architecture Biennial Lakefront Kiosk Competitions prerequisites are as ambitious as irreconcilable. If, on one hand, a structure efficient, flexible and solid is required in order to carry its commercial functions; on the other, its desire to build a monument for the city is necessary. 24Kiosk tries to fulfil all parameters without seeking any selfish or hedonistic detachment from the context. 24Kiosk fits into a series of preexisting kiosks, avoiding the degradation of their essential nature but exalting it as a fundamental value. 24Kiosk is externally coated with 24-carat gold leafs. This gesture, absolute and irreversible, gives monumentality to a familiar architecture. 24Kiosk is a small building that consciously recalls the image of the surrounding artifacts; its shape has been optimized through the use of the golden ratio in the design of all its parts.

Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

Greetings from Chicago

II. Desctiption Alois Riegl, in 1899, trying to define the real essence of modern monumentality, used the German term “Stimmung”: the feeling people get when they ‘feel at ease’ with a building in which they recognize the monumental character without understanding exactly why. A true tune that certainly does not imply an extreme gesture, instead, evokes a harmony with its user and its context. In order to avoid another ‘rambling gesture’ in an architectural panorama constantly searching for self-affirmation, 24Kiosk is an essential operation against striking design proposals, as ephemeral as aesthetically transitory. An immanent sign to contain the liar winks of temporality. The kiosk is a small, prefabricated structure, suitable for multiple uses. If locked, it is still able to attract visitors and tourists, becoming a recognizable urban object that can be easily dismantled and relocated in various areas of the city. It knows how to relate to the massive urban context of downtown and to the Lake Michigan landscape with its sticky hot summers and cold snowy winters. An ‘overdose’ of monumentality, we believe, is the only way to ‘protect’ such a humble and small artifact that offers the sharpness of typical ‘urban facts’: attractors of desires and catalysts of processes. Only an ‘exaggerated monumentality’ can, absolutely, solve the riddle. Only an ‘exaggerated monumentality’ gives, faithfully to the expectation, the ‘urban relevance’ needed. A golden bar lying on the sand is able to draw interest and jealousy, providing a pretext to talk about, ensuring a spectacle beyond the function hosted. 24Kiosk subverts the logic of building as a mere financial speculation: where the intrinsic value of the object is equal to its value in use and where, once the ‘gamble’ has been paid off, the building loses its meaning, becoming simply an obstacle to the next economic transaction. Through an investment that will last over time, given the fact that gold does not depreciate, the kiosk retains its intrinsic value by increasing its extrinsic: ensuring a lifecycle potentially unlimited. Architecture is the antithesis of real-estate. Architecture is an economic surplus that prevents to demolish a building once it ceases to accommodate the function for which it was made. Architecture itself is sustainable because able to host life and time passing, while remaining identical to itself. Architecture becomes a monument: the only way to survive fashions, crises and abandonment. When close 24Kiosk is a ‘nugget’, inacessible and pure. Once open on its short sides it shows a inner soft surface and it’s capacity to accomodate several functions. The design focuses on the purity of shapes, a ‘gold nugget’ can’t be anything else. The task of adapting to various uses is left to movable wooden ramps and footboards that colonizes the surrounding of the kiosk, quickly transforming it in a theatre stage, a blue tunnel, a bar with outdoor seating, etc. On a foundation, composed by steel beams, the wooden structure with metal joints is mounted. The whole surface of the kiosk is then coated with thermal insulation in order to extend the active use of 24Kiosk even to winter time and to reduce inner temperatures during summer.

Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

24Kiosk

Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

24Kiosk

Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

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Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

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Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

24Kiosk PLAN Detail

Fosbury Architecture, RBS GROUP — 24Kiosk

24Kiosk SECTION detail

2 + 2 Offices - upside down - Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati

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Uffici 2+2 studi di facciata

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

Piero Speranza, Corinne Piera Speranza, sas&a - studio di architettura speranza associati — 2 + 2 Offices - upside down

CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA - Cecilia Tosto, juan camilo olano

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Il comparto di Piazza della Repubblica, luogo d’importanza strategica del tessuto urbano, è posto a margine del nucleo storico originario ed è punto di accesso alla città. La zona che vi gravita attorno è contrassegnata da un livello di degrado edilizio, funzionale e sociale molto elevato, diventato insostenibile. Obiettivo del progetto è introdurre funzioni di eccellenza e qualità urbana partendo dal progetto dello spazio pubblico quale elemento strutturante la città, con particolare attenzione alla cura dell’arredo urbano, la ridefinizione e realizzazione di nuovi percorsi, spazi pedonali, ciclabili (via dei Giardini), la realizzazione di aree di sosta e di aree attrezzate a verde, sia per i locali cittadini che per i visitatori esterni. La riqualificazione di questo comparto rappresenta l’opportunità di ridisegnare una “porta” alla città, per ridare lustro all’area e renderla più fruibile alla comunità locale e non. Gli interventi architettonici interessano la progettazione di un nuovo Teatro per la città di Varese, di un edificio per i servizi dell’ASL, di un edificio polifunzionale per l’università e di un edificio per residenze.

Cecilia Tosto, juan camilo olano — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA

sezione teatro

Nuovo Teatro L’idea progettuale nasce dalla volontà di creare un elemento che possa diventare simbolo di riconoscimento per il quartiere. L’involucro che avvolge il teatro prende la forma di un sasso che accoglie al suo interno la struttura sinuosa del teatro vero e proprio. L’involucro, caratterizzato da una parete ventilata in acciaio corten che soddisfa la ventilazione naturale dell’edificio, viene bucato da aperture quadrate che, oltre ad illuminare l’ambiente fra l’involucro e il teatro, accolgono del verde, in ricordo del distacco avvenuto dal suo habitat naturale sulle Alpi.

Cecilia Tosto, juan camilo olano — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Cecilia Tosto, juan camilo olano — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Cecilia Tosto, juan camilo olano — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Cecilia Tosto, juan camilo olano — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE PER LA RIQUALIFICAZIONE URBANISTICA E FUNZIONALE DEL COMPARTO DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Sustainability Hub - Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde

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Sutainability hub è un spazio innovativo di accoglienza, condivisione e integrazione, che risponde alla necessità di comunicare le nuove tecniche di produzione sostenibili che interessano il ciclo di compostaggio delle nuove cialde Lavazza. La struttura è in stretto legame con il contesto della cascina Cuccagna, un progetto del consorzio di associazioni milanesi che ha strappato una storica cascina del 1695 all’abbandono, trasformandola in un nuovo spazio pubblico, un centro polifunzionale d’iniziativa e partecipazione territoriale. La partecipazione e lo scambio culturale accomunano fortemente le due strutture tanto che il nuovo spazio diventa un’estensione della cascina stessa.Progetto architettonico e contenuti. Il progetto è stato pensato per dialogare con la cascina esistente sia da un punto di vista estetico che funzionale, riprendendo l’archetipo della cascina e conferendole una permeabilità visiva e spaziale. Il volume tradizionale della serra è spezzato da aperture irregolari che permettono una grandissima permeabilità visiva e conferendo all’interno uno spazio caratterizzato da ampi tagli di luce. Queste stesse aperture creano nuove viste verso la cascina da un lato e incorniciano il muro di confine settecentesco dall’altro. Il sustainability hub è stato studiato per contenere il ciclo di decomposizione dell’innovativa cialda di caffè Lavazza, la quale, una volta compostata, può dar vita a fughi commestibili. Lo spazio vuole illustrare il processo a partire dalla piantina di caffè fino ad arrivare alla produzione di funghi commestibili. Proprio per questo la struttura nasce dalla fusione di due spazi climaticamente opposti. Da un lato umidi per poter ospitare la riproduzione dei funghi, dall’altro (…) per permettere la sopravvivenza delle piantine di caffè. Sostenibilità Materiali, Allestimento e struttura: 1.Materiali riciclabili non trattati – legno vetro ferro.Larice non trattato processo di ossidazione del larice 2.Upcycling- tubi che servivano per portare le risme di carta sarebbero stati smaltiti. Lo riutilizziamo senza ritrattarlo. Sia per le sedute che per i vasi 3.non ci sono fondazioni – smontabile – aspetto della temporaneità

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Carmine Chiarelli, Valerio Marazzi, Alberto Alcalde — Sustainability Hub


Tazio - davide varotto

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Tavolo allungabile in due dimensioni 150/240×90 x 74 e 180/270×90 x 74. Struttura in metallo verniciato o acciaio inox spazzolato, piano in legno di rovere chiaro o scuro, prolunga in legno con la stessa finitura del piano. Per questo tavolo che rilegge in chiave contemporanea una tipologia classica è stato studiato un sistema di allungamento semplice, immediato e originale con la prolunga alloggiata sotto al piano che ruotando su un asse centrale si porta in posizione.

davide varotto — Tazio

davide varotto — Tazio

davide varotto — Tazio

Piuma - davide varotto

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Piuma è un tagliacarte caratterizzato dalla semplicità e purezza della forma, in acciaio lucidato a mano e pregiata pelle di cinghiale.

davide varotto — Piuma

Cubotto - davide varotto

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Tavolino contenitore allungabile in legno di rovere in diverse finiture e laccato in diversi colori. Cub8 sviluppa un tema consueto nell’arredo domestico, il tavolino da salotto, con originalità, non tanto nella forma compatta che ricorda le scatole dei fiammiferi, ma nella funzione. Il tavolino e composto da due elementi con diversa finitura che scorrono, in questo modo si può allungare a piacere coerentemente con un idea di arredamento flessibile e trasformabile a piacere. Un altro piano scorrevole permette di accedere ad un vano interno utile per stivare cd dvd ecc.

davide varotto — Cubotto

davide varotto — Cubotto

davide varotto — Cubotto

davide varotto — Cubotto

Cicane - davide varotto

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Sedia e poltroncina in metallo e legno. La struttura in multistrati curvato della seduta diventa anche l’appoggio a terra della sedia nella parte posteriore, due gambe in metallo a taglio laser avvitate al curvato completano l’oggetto, caratterizzato da un segno deciso e riconoscibile. Particolare attenzione è stata data alla struttura in curvato con sezione ingrossata in corrispondenza dell’innesto delle gambe.

davide varotto — Cicane

davide varotto — Cicane

davide varotto — Cicane

T-House - Onur Teke

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The T-House is uniquely suited to the locale, letting the building intimately connected to its environment breathing with the nature.

Onur Teke — T-House

Transparency of the building allows the users to be connected with the nature. Almost everywhere in the house you can see through to the outside, melting the barrier between exterior and interior reinforcing the sense of place.

Onur Teke — T-House

The house integrates active and passive sustainable solutions into its architecture making these an un-detachable part of the whole design. Use of PV for producing energy, solar panels for water, ground source pumps for underfloor heating and cooling.

Onur Teke — T-House

While openings in the glazed surfaces creates cross ventilation using local winds in different seasons, natural lighting decreases the energy use, timber shading elements creates ventilated and a shaded roof surface reducing the heat gain, raised building structure allows a naturally cooled underground storage area, and designed for the possibility of collecting rain water reducing the carbon footprint of the house.

Onur Teke — T-House

Exterior envelope of the house is designed as continuous shear walls with exposed reinforced concrete, eliminating the need for a conventional frame structure.

Onur Teke — T-House

Prefabricated glue-lam beams sits on the top of the walls with steel supports and tension cables, allowing a distinct separation between different exposed structural elements.

Onur Teke — T-House

The house stands out as an example/proof in the village that a low cost sustainable living condition can be created working with local artisans, using technology, respecting the nature to create a contemporary architecture.

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Site Plan

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

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Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

Onur Teke — T-House

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