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Pegaso - davide varotto

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Scrittoio dalla linea essenziale realizzato in legno di rovere in diverse finiture. Nel fronte vi sono tre ampi cassetti rivestiti in pelle, nella parte posteriore il doppio piano consente di archiviare cd e dvd altri due piccoli cassetti completano la dotazione di questo oggetto ricercato ed elegante che reinterpreta in chiave contemporanea un oggetto della tradizione borghese.

davide varotto — Pegaso

davide varotto — Pegaso

davide varotto — Pegaso


Karma - davide varotto

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Sedia e poltroncina dal forte impatto visivo, caratterizzata *da forme che si raccordano armoniosamente. Il volume sagomato che la caratterizza *crea giochi di luce ed ombra che sottolineano il design minimale e ricercato di Karma. La struttura *è in metallo e l’imbottitura è realizzata in poliuretano schiumato interamente rivestito in pelle, ecopelle o tessuto.È disponibile anche nella versione con bordino in contrasto che sottolinea il *profilo dello schienale rendendo l’oggetto ancor più sofisticato. *La ricerca della qualità ha spinto l’azienda a curare anche i dettagli nascosti e meno visibili ottenendo un oggetto raffinato da qualsiasi punto di vista.

davide varotto — Karma

davide varotto — Karma

davide varotto — Karma

davide varotto — Karma

davide varotto — Karma

davide varotto — Karma

Scuola di Sassi in Al Jabal - Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde

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Il progetto della scuola di Al Jabal reinterpreta il linguaggio delle costruzioni di muri a secco, caratteristica di quest’area dei territori occupati Palestinesi, adottando come sistema costruttivo quello dei gabbioni di ferro riempite di inerti. Usando tutto materiale recuperato in loco, la scuola si integra completamente nel contesto pur mantenendo un linguaggio moderno e fortemente identitario

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Luca Trabattoni, Arcò società cooperativa, Alessio Dionigi Battistella, Diego Torriani, Valerio Marazzi, Carmine Chiarelli, Alberto Alcalde — Scuola di Sassi in Al Jabal

Retici Balzi Wine Hotel - Manuela Zecca

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Il Retici Balzi Wine Hotel nasce grazie ad una passione, quella per il vino. Sorge nel cuore della Valtellina, disposto su una serie di terrazzamenti e circondato da soleggiati vigneti. Era un vecchio albergo degli anni 60 chiuso da molto tempo e il suo proprietario, esperto ed appassionato di vini, ha deciso di affrontare questo progetto con grande dedizione.

Manuela Zecca — Retici Balzi Wine Hotel

Le 11 camere, ognuna con il nome di una vino valtellinese, hanno una gigantografia sia sulla porta d’entrata, dove c’è la foto della bottiglia del vino che da il nome alla camera, sia sulla testata del letto, dove c’è il vigneto dal quale nasce il vino che la intitola.

Manuela Zecca — Retici Balzi Wine Hotel

E’ stata data una grande importanza a tutti quegli elementi che danno l’effetto di una casa tipica della zona di montagna, come ad esempio i pezzotti valtellinesi, l’uso del legno e della pietra per ricreare un ambiente dall’atmosfera familiare che rispecchi il più possibile le tradizioni del territorio e del paesaggio in cui l’hotel è sorto.

Sono stati usati impianti fotovoltaici, un impianto di riscaldamento e di condizionamento che prevede una pompa elettrica e anche la domotica da il controllo della temperatura e dell’impianto elettrico. Il progetto prevede inoltre una zona di ampliamento che riguarderà l’area verde e che sarà arricchita da tinozze di acqua calda circondate dai vigneti.

Ristrutturazione ed efficientamento energetico di una casa unifamiliare - Lorenzo Colonna

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L’edificio è una abitazione unifamiliare esistente nella città di Altamura. L’intervento ha riguardato la ristrutturazione con ampliamento dell’edificio, la riqualificazione energetica e la coibentazione dell’involucro edilizio.

Lorenzo Colonna — Ristrutturazione ed efficientamento energetico di una casa unifamiliare

Lorenzo Colonna — Ristrutturazione ed efficientamento energetico di una casa unifamiliare

Lorenzo Colonna — Ristrutturazione ed efficientamento energetico di una casa unifamiliare

Situazione preesistente

Tangle - COORDINATION Berlin

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Tangle – a sculptural pendant light installation – consisting of three intertwined modules and one single element.

COORDINATION Berlin — Tangle

Design by COORDINATION Berlin Photo by Patricia Haas www.coordination-berlin.com

Tangle is inspired by modern jewellery, spatial mobiles and the crystalline molecular structure of natural stone. The intricate combination of brass and hand picked stone requires the highest standard of craftsmanship and precision. Integrated LED strips are accentuating the different characteristics of both brass and stone in terms of reflection and light diffusion.

COORDINATION Berlin — Tangle

Tangle was debuted at the Salone del Mobile Milan in April 2015. The new lighting installation was successfully presented to the public for the first time in the curated exhibition „Berlin Design Selection“ in the Brera district.

COORDINATION Berlin — Tangle

Materials: Quartzite, Marble, Brass, LED light source Dimensions: w 65 x h 121 cm | w 38 x h 40 cm Colour: blue azul macaubas quartzite | white thassos marble or brown emperador marble | white carrara marble Completion: 2015 Design: Flip Sellin, Claudia Pineda De Castro Manufacturer: COORDINATION Berlin Photos: Patricia Haas Made in Germany.

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

COORDINATION Berlin — Tangle

Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari - Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai

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La proposta di progetto presentata per il nuovo polo scolastico si distingue per la volontà di adottare soluzioni architettoniche e distributive che permettano di realizzare spazi didattici multifunzionali e dinamici, rispondendo in tal senso alle indicazioni date attraverso le Linee Guida per l’edilizia scolastica del 2011.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

Il complesso scolastico, nelle tre soluzioni progettuali proposte secondo le richieste del bando, è stato organizzando in modo da comunicare un’immagine di unitarietà morfologica, che al tempo stesso consenta di distinguere e non omologare i tre diversi livelli formativi, permettendo di percepire le diverse caratteristiche tipologiche di ciascun edificio e la reciproca relazione con il contesto, preferendo soluzioni planimetriche e tecnologiche che favoriscano la captazione solare passiva per migliorare il comfort termico e luminoso all’interno degli edifici.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

I tre edifici caratterizzati architettonicamente, pur essendo inseriti nel medesimo lotto di progetto, mantengono infatti la loro indipendenza funzionale e permettono di avere aree esterne distinte e dedicate ai tre tipi diversi di utenza, così che la scuola si configuri come una promenade architettonica nella quale l’alunno viene accompagnato, anche sensorialmente, nelle diverse fasi dell’apprendimento. Gli edifici sono stati configurati come blocchi funzionali semplici che, seppur di dimensioni e forme analoghe, nel loro aggregarsi generano configurazioni diverse in base alle differenti capacità di percezioni e alla diversa necessità di protezione dei bambini. Si determina così per la corte della scuola materna uno spazio introverso, controllato e non visibile dall’esterno dove i bambini possono giocare liberamente. Nella corte della scuola elementare si articolano il giardino e gli orti botanici presentando un maggiore grado di relazione con l’esterno. La corte della scuola media assume invece una conformazione estroversa, dovendo assolvere anche a funzioni pubbliche in orari diversi da quello strettamente scolastico.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

La scuola secondaria, posta nell’area nord del lotto, è caratterizzata da una distribuzione planimetrica ad U rovesciata verso est, per favorire la collocazione di un cortile interno da adibire ad attività sportiva. Come negli edifici precedenti le aule si affacciano verso sud est, mentre l’edificio è caratterizzato dalla presenza della palestra e dell’aula magna che sono accessibili anche dall’esterno così da diventare indipendenti dall’attività scolastica e utilizzabili dall’intera collettività. Come nei casi precedenti i fronti orientati verso sud sono caratterizzati da grandi superfici trasparenti schermate con tende colorate.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

prospetto sud_scuola secondaria_area A

Il fattore comune che caratterizza la proposta progettuale è sicuramente quello di scegliere la tecnologia del balloon frame in legno per la realizzazione degli edifici. Questa soluzione permette di realizzare edifici sostenibili in tempi brevi e caratterizzabili esteticamente con diverse soluzioni di finitura superficiale, calibrabili in relazione alla destinazione funzionale dei corpi di fabbrica e delle conseguenti necessità di isolamento termico e schermatura legate all’orientamento delle facciate. La scelta di adottare soluzioni tecnologiche innovative e sostenibili, come quella del ballom frame, permette di ridurre i tempi di messa in opera e di realizzare il polo scolastico per fasi di espansione in momenti distinti, garantendo ottimi requisiti in termini di isolamento termico e acustico, oltre alla possibilità di certificare l’intervento rispetto a moderni standard di valutazione dell’impatto ambientale (GBC, Protocollo Itaca, ecc.).

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planivolumetrico_area C

Le proposte progettuali rispettano la necessità di poter realizzare il polo scolastico per stralci funzionali: le tre scuole infatti sono funzionalmente autonome, ma al contempo articolate in modo da sfruttare efficacemente gli spazi comuni.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

prospetto ovest_scuola primaria_palestra_scuola secondaria_area C

Il criterio di organizzazione spaziale dei tre corpi di fabbrica è analogo a quello presentato in precedenza, ovvero strutturato rispetto ad una disposizione lineare e semplice, articolata su due assi perpendicolari, all’interno dei quali si trovano le aule, i corridoi e gli altri spazi deputati all’attività didattica. I servizi igienici, i ripostigli ed i depositi invece si distribuiscono lungo una parete inclinata rispetto a quella principale che contribuisce a rendere più dinamiche le relazioni degli spazi interni con quelli esterni.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

Anche in questa soluzione gli ingressi dei tre edifici avvengono in prossimità della strada interna, ma in posizioni ben distinte in modo da evitare l’incrocio dei diversi flussi d’utenza. La scelta di favorire l’orientamento dei corpi di fabbrica rispetto all’asse maggiore orientato est-ovest permette di avere tutte le aule esposte a sud- sud/est, e di evitare che queste si affaccino verso il fronte strada, godendo di maggiore introspezione

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria generale_area A

La scuola dell’infanzia si apre verso sud, con ampie vetrate schermate da un loggiato con tende mobili colorate. La sequenza giardino, loggiato aula didattica, attività speciali e spogliatoi è accompagnata dalla luce che, con accorgimenti naturali, definisce gli spazi interni. In ogni aula un’ampia parete attrezzata è luogo di gioco, palestra per attività motorie e ripostiglio per i bambini, inoltre può essere facilmente spostata permettendo di mettere in comunicazione i vari ambienti. Lo spazio intimo del giardino, definito da quinte attrezzate per il gioco, è il cuore dell’edificio, il luogo dove i bambini possono giocare protetti e sicuri e verso il quale tutte le aule si orientano.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planivolumetrico_area A

Il lotto di progetto C mantiene invariate le caratteristiche architettoniche presentate nelle due soluzioni precedenti variando però la sua conformazione planimetrica (presenta una forma concentrica rispetto a quelle longilinee dei lotti A e B)

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria_scuola secondaria_area A

Il criterio di organizzazione spaziale dei tre corpi di fabbrica è strutturato rispetto ad una disposizione concentrica intorno al nucleo centrale del lotto di progetto.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria generale_area B

Tutti gli edifici presentano volumi la cui conformazione spaziale si articola su due assi perpendicolari, all’interno dei quali si trovano le aule, i corridoi e gli altri spazi deputati all’attività didattica. I servizi igienici, i ripostigli ed i depositi invece si distribuiscono lungo i fronti orientati a nord, configurandosi come spazi con funzione di cuscinetto acustico e termico rispetto al resto dell’edificio. Anche in questa soluzione gli ingressi dei tre edifici avvengono in prossimità della strada interna collocata tangenzialmente al perimetro del lotto. Nonostante la forma dell’area di progetto, i tre edifici sono stati collocati in modo tale da ridurre fenomeni di ombreggiamento che potessero compromettere la vivibilità degli ambienti, favorendo la collocazione delle aule in corrispondenza dei fronti sud ed est, così da massimizzare l’illuminazione naturale, la captazione solare passiva e incrementarne il grado di introspezione.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planivolumetrico_area B

La scuola primaria presenta distribuzione planimetrica lungo l’asse est-ovest, con l’atrio collocato in posizione baricentrica tra il volume che ospita la mensa ed i laboratori ed il volume delle aule, queste ultime anche in questo caso sono orientate tutte verso sud così da favorire l’incremento dell’illuminazione naturale. Le schermature esterne integrate negli infissi permettono inoltre di limitare i fenomeni di abbagliamento sul piano di lavoro garantendo comunque i 300 lux previsti dalla norma UNI per garantire un corretto comfort luminoso all’interno degli ambienti. La mensa è stata collocata nel volume orientato a ovest così da poter essere gestita anche durante l’orario scolastico senza interferire acusticamente e visivamente con l’attività didattica ed essere accessibile direttamente dall’esterno.

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria_scuola dell'infanzia_area B

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria generale_ area C

Stefano Malfatti, Alfredo Di Zenzo, Pietro Esposito, Giuseppe Moschi, Leonardo Negro, Riccardo D'Aidone , Rosa Romano, Filippo Fornai — Nuovo polo scolastico. Casciana Terme Lari

planimetria_scuola primaria_ area C

Nuova Piazza della Scala - Luca Trabattoni

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Piazza della Scala non è la piazza della Scala. L’errore toponomastico nasce dalla morfologia urbana e dall’uso dello spazio pubblico. La prima impone una forma alla città e alla piazza tale per cui, lo spazio pubblico non è realmente direzionato e collegato alla scala; Piazza della Scala, con il suo imprinting ottocentesco e monumentale, che prevede tipologicamente il posizionamento del “monumento”, in questo caso la statua a Dante, nel mezzo del vuoto, impone un uso specifico dello spazio, un uso non di sosta, ma di ammirazione, di transito. Inoltre il richiamo formale alla sagoma circolare del centro della Galleria sviluppa coerentemente questa idea di spazio, occupando ulteriormente il baricentro della piazza. Ne risulta uno spazio assente, per i cittadini, che superano l’ostacolo per raggiungere altre mete.

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

Ad accentuare la scissione con il teatro concorre l’attuale stato della viabilità: via Manzoni impedisce l’accesso e l’uscita diretta dal teatro della Scala, mentre via Case Rotte impedisce l’accesso alla Galleria d’Italia tagliando complessivamente il legame diretto con la città e definendo piazza della Scala come la fine di un percorso, che arriva da San Babila attraverso piazza del Duomo e la Galleria con una potenziale deviazione verso piazzetta San Fedele e Palazzo Marino.

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

Obiettivo di questo progetto è quello di trasformare Piazza della Scala nella piazza della Scala. Ovvero si vuole ridare al vuoto urbano il carattere di uno spazio pubblico, e si vuole rinnovare il legame con il celebre Teatro. Prima di tutto si riflette sulla viabilità, ipotizzando di deviare il traffico su via Manzoni e via Santa Margherita, facendogli fare il periplo della scala, e prendendo definitivamente possesso dello spazio antistante l’ingresso al Museo. A lato si ipotizza di cambiare la sezione stradale di via Case Rotte, riducendo la porzione carrabile, limitata alla viabilità speciale. Unica permanenza dello stato attuale è il trasporto pubblico, il tram che continuerà a passare di fronte al teatro. La fermata del tram diventerà‘occasione per definire un polo di interscambio della mobilità leggera. Il parcheggio biciclette con potenziale posizionamento di bike sharing, legato all’arrivo dei mezzi pubblici e alla pista ciclabile in previsione su via San Fedele.

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

Secondariamente si ragiona sulla tipologia di spazio pubblico. La piazza monumentale è una piazza istituzionale che appartiene alla città e non ai cittadini. Il monumento a Dante oggi domina il vuoto, impedendo una visione stereometrica del contesto, occupando il punto di vista privilegiato. Inoltre è posizionato a metà della diagonale di attraversamento della piazza , interrompendo quindi anche quel percorso d’uscita dalla galleria e tagliando fuori il resto della città. Si propone quindi di cambiare tipologia di piazza, trasformando piazza della scala in uno spazio urbano dei cittadini oltre che della città. Innanzi tutto si sposta il monumento, liberando il baricentro del vuoto, e lo si porta all’angolo estremo della piazza, vicino all’inizio di via Manzoni. In questa posizione “Dante” diventa il fulcro della prospettiva diagonale, generando una tensione prospettica che trascini il passante in mezzo alla piazza aprendogli la visuale sul contesto. Ora che lo spazio pedonale connette tutti gli edifici, si sceglie di direzionarlo sul teatro, ridando significato al nome della piazza. Lavorando con la pavimentazione si definisce il nuovo orientamento della piazza , allineato con l’ingresso del teatro, pensando allo spazio pubblico come ad uno spazio servente del costruito, un palco a cielo aperto sulla scena fissa della città, oppure un vuoto temporaneo legato agli eventi del teatro.

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

Spostamento del monumento

Infine lavorando con materiali e finiture. Pensare lo spazio pubblico oggi significa pensare alla nuova idea di città, una città sostenibile in senso lato, non unicamente da un punto di vista energetico, ma anche da un punto di vista della qualità ambientale percepita e vissuta. Innanzi tutto è necessario risolvere il rapporto con la memoria storica. Le forme della piazza ed i materiali rispondono a questa esigenza: si mantiene il richiamo al passaggio della Galleria, la diagonale principale e lo spazio circolare, esattamente nella posizione attuale. Si riprendono i materiali esistenti integrati con materiali tipici della tradizione milanese: il porfido, la beola, il ceppo. Si enfatizza il valore dell’asse diagonale, lavorando con l’illuminazione e la pavimentazione per incrementare l’effetto prospettico e panoramico. Si definisce quindi una nuova direzionalità, una forma geometrica pura, un quadrato orientato sull’ingresso della Scala che definisce un ambito principale, un tappeto rosso per il teatro. Il nuovo allineamento genera una rotazione nelle direzionalità esistenti, che diventano una macro-segnaletica a terra che individua l’avvicinamento agli ingressi principali dei palazzi della piazza.

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

nuova viabilità

Infine si lavora con l’elemento vegetale per bilanciare la diagonale principale. Agli angoli opposti alla diagonale, l’ingresso di via Case Rotte su slargo San Fedele e la fine di via Santa Margherita, si posizionano degli alberi del tipo Prunus, che identificano dei punti di sosta, delle sedute ottenute dal “sollevamento” plastico del “tappeto”. La nuova idea di cittàè quella di un paesaggio urbano equilibrato capace di integrare l’elemento materico costruito e quello vegetale e immaginifico, è una città che immagina la meraviglia, scegliendo di parlare con i cittadini invece che guardarli da lontano. La meraviglia è il tappeto rosso della scala, un tappeto di pietra dove il verde di si insinua, appare per ricordare la storia, per muovere il piano orizzontale e far giocare i passanti

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

viabilità esistente

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala

Luca Trabattoni — Nuova Piazza della Scala


Due di Due - Davide Vero, Michele Armando

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Una coppia e il desiderio di trasformare la loro casa dopo quarant’anni vissuti al suo interno.

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Il nuovo disegno parte da necessità e desideri mutati, dal dedalo di muri che segnava le varie camere e che si dipanava lungo un corridoio, generando angoli e spazi chiusi. Il progetto apre l’ingresso con un unico spazio living formato da salotto e cucina, spostata sul lato del terrazzo per permetterne una migliore fruibilità. I segni della preesistenza rimangono sulle pareti, attraverso diversi trattamenti materici, e a soffitto con l’utilizzo di ribassamenti in cartongesso e tinteggiature.

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Photo by Federica Borgato. © Federica Borgato

Le scelte intraprese sono frutto dell’ascolto e dell’interpretazione delle parole che arrivavano dai clienti, diverse e a tratti opposte: cucina e salotto come spazi chiusi o aperti, l’utilizzo di materiali freddi o caldi, uno o due bagni, arredi esistenti o nuovi. Dicotomie che sono espressione di caratteri differenti e che hanno costituito la base dell’agire. A partire da questa dialettica, “Due di Due” lavora su questo apparante contrasto generando un’amalgama di soluzioni. Così i listoni a correre in rovere del pavimento dialogano con le soglie costituite da grandi formati in gres, la divisione tra cucina e salotto diventa un elemento mobile rappresentato da un pesante portellone in legno e da una grande vetrata scorrevole, l’antica libreria viene inglobata da una nuova che funziona da filtro per la camera da letto. In questo spazio nasce una zona stireria che prende luce dalla cucina attraverso il fondale della libreria in policarbonato.

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Nel cuore dell’abitazione il blocco dei bagni, uno per gli ospiti e il secondo ad uso della camera da letto padronale. Ai due lati, negli angoli dell’abitazione, le due camere da letto per la coppia e per il loro nipotino.

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Il gioco d’incastri dei vari elementi, il disegno dei dettagli, la scelta degli arredi e dei corpi illuminanti hanno poi rafforzato l’intenzione duale del progetto.

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

Davide Vero, Michele Armando — Due di Due

EVOLUTION SISTEM - Emanuela Faicchia

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EVOLUTION SYSTEMSISTEMA IN PRODUZIONEVEZZOSI SRL BORZANO DI ALBINEA (RE) È un sistema d’arredo per parrucchieri che comprende: posto lavoro a parete posto lavoro centro stanza espositore a parete espositore centro stanza mobile di servizio cassa

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

L’elemento caratterizzante del sistema dei posti lavoro ed espositori è una cornice in alluminio dove sono incernierate delle mensole: di servizio per i posti lavoro e come piani dove alloggiare i prodotti per gli espositori. La particolarità sta proprio nella possibilità di ruotare queste mensole in caso di utilizzo ed abbatterle quando non vi è più tale necessità in modo che siano perfettamente allineate alla cornice divenendo con essa un unico elemento. Altra caratteristica del sistema è la rotazione di tutto l’insieme cornice e mensole (ottenuta con due perni situati agli estremi della cornice stessa) . Tale rotazione consente uno sviluppo della direttrice di lavoro laterale e quindi la possibilità di collocare i posti lavoro a parete anche in luoghi costretti. Lo stesso movimento di rotazione viene riportato sul mobile laterale di servizio (un elemento a due ante). Interamente assemblato con giunti a 45°per ottenere un oggetto dalle linee essenziali. Infine l’elemento cassa (con una buona capienza) la cui peculiarità sta nella proporsi con un’ immagine dinamica ottenuta lavorando sulle altezze, sul taglio asimmetrico del piano di lavoro e del mobile sottostante e sul disassamento del cubo laterale.

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Emanuela Faicchia — EVOLUTION SISTEM

Birreria Marconi - Lorenzo Colonna

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L’intervento consiste nella ristrutturazione di un bilocale prospiciente una delle più belle piazzette del centro storico di Altamura e nel suo adeguamento all’attività di birreria-paninoteca.

Lorenzo Colonna — Birreria Marconi

Lorenzo Colonna — Birreria Marconi

Lorenzo Colonna — Birreria Marconi

Situazione preesistente

Lorenzo Colonna — Birreria Marconi

Situazione preesistente

Lorenzo Colonna — Birreria Marconi

Paus'ing' Kiosk - Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali

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Strategy_The idea will be realized through creating a simple box, with the homogenous interior of the floors and walls which helps transforming the space into a three dimensional excavation. This internal complexity will be a tangible experience of space for the visitors in the Chicago Architecture Biennial.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Courtyard_A simple box that is a recognizable form to all kind of users in any age, is a natural invitation for the public, while outer simplicity transforms its shape to inner complexity by rotating the geometry of the internal court, the users will no longer have the sense of orientation of the context. Once they enter the urban court the city as well as the lake are lost; the same happens when the kiosk located within the Millennium park.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Kiosk_As the physical body of the void with the rotated geometry gets elevated, other elements such as the entrance of the kiosk or the sitting area acquire their geometry from the non-rotated box and that is how the inner court becomes a complex space with the combination of two orientations.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Staircase_The court remains a close space to the surrounding with exits which are both indirect towards outside, therefore the main visible connection to the outside is the sky and the staircase which leads to it; climbing the stairs, disconnecting from the soil to reach the sky and abruptly discovering the orientation, the lake front as well as the city and the park.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Interaction/ lake front location_The complexity and contradiction inside the urban court is not only caused by different orientations, but also by the interaction of nature and artefact; how outside changes its last image in mind by the interior spatial tornado and how an exterior linear public space converts its dynamic-ism to an interior intimate scale by an urban inclosure pause. With this explanation, the chosen site is also an “intersection” of urban directions, an urban edge to accentuate on this landmark, to complete an urban system between junctions and breakwater. The interactive relationship with the urban texture is not only at this scale but also in the more intimate scale; the kiosk has accessibility from both inside (court) and outside, when the outside door is open, the simple geometry opens through to the public, organizing the exterior space for different uses with its different angles (advantage of pivot door). The court typology supports the use of space during the off-season months. Leaving the outside and inside (the court) doors of the kiosk, urban actors (e.g.lecturers, musicians, authors in book reading sessions and etc…) can perform inside while the public can pass by (adding the quality to the medium speed urban activities) or stop for a short pause in the court where the air is slightly protected by the enclosure walls and volumes (adding quality to the low speed urban activities) as well as light installations out from the court or on the exterior white open door of the kiosk (adding quality to the high speed urban activities). That is how the kiosk plays an interactive role for the lake front landscape.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Feasibility and transportation_All the materials used in the project can be easily transported on 1 truck. After each transportation, the materials and finishes only need to be fixed in a minimum way which will take 1 day for 1 worker.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

Chicago Architectural Biennal_Taking into consideration the inner complexity and disorientation of the spaces inside the court, one of the many activities during the Chicago Architecture Biennial will be the combination of silent video art on the physical elevated body of the void while the group of musicians are inside the kiosk, audiences can stay with the music band inside the kiosk or they can explore more by staying in the court or climbing up the stairs while watching the video on 4 elevated walls around the court. The aim is to create a flexible platform for a wide range of activities.

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

GF plan

Marco Merigo, Matteo Pagani, Alessandro Vitale, Kiana Jalali — Paus'ing' Kiosk

FF plan

Doce House - AREA - WORKSHOP

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Complesso residenziale, con spazi destinati al commerciale e terziario. La progettazione mira a ottenere ambienti dall’efficienza energetica elevata attraverso l’impegno di svariate soluzioni innovative.

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

AREA - WORKSHOP — Doce House

Hall di Palazzo del Grado - AREA - WORKSHOP

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Copertura nell’atrio dell’edificio storico di Palazzo del Grado di Catania.

AREA - WORKSHOP — Hall di Palazzo del Grado

AREA - WORKSHOP — Hall di Palazzo del Grado

CinEtna - AREA - WORKSHOP

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Ristrutturazione e riutilizzo dell’ex complesso delle Raffinerie Alonzo-Consoli nelle Ciminiere di Catania, come Centro internazionale di Cinematografia.

AREA - WORKSHOP — CinEtna

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CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA A VARESE - SUB-AMBITO 1 - Luca Grignola

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La Piazza L’idea progettuale per la sistemazione della piazza scaturisce dall’analisi dello stato dei luoghi con l’intento di trasformarne i punti critici in aspetti qualificanti. Tenendo conto dei vincoli funzionali del parcheggio interrato (aerazione e accessi) che sono elementi immodificabili, si è pensato di tramutarli in punti di forza del progetto stesso. Ecco quindi, al posto di meri pozzi di aerazione del parcheggio, sorgere delle “torrette belvedere” da dove ammirare la piazza da un punto di vista privilegiato. La torretta in prossimità dell’ex caserma ne favorisce la vista creando una piccola piazzetta sopraelevata, quella in posizione centrale è anche collegata mediante un ponte pedonale alla zona a verde in prossimità di via Bizzozero, al di sopra dell’accesso ai parcheggi. Le torrette, garantendo comunque la corretta aerazione del parcheggio interrato essendo dotate di griglie sui lati, diventano punti focali del nuovo assetto della piazza. Sono realizzate in struttura metallica con finitura effetto “corten” e fruibili mediante rampa anche agli utenti con disabilità. Il monumento ai caduti è stato riposizionato sulla piazza, adeguatamente valorizzato da un’ampia zona a prato sul lato sinistro dell’accesso ai parcheggi. Sul lato destro, un’altra zona a verde è pensata come piccolo parco giochi per bimbi e zona sosta e relax ombreggiata. Per quanto riguarda il disegno della piazza si è pensato di ricreare una sorta di percorso nel verde utilizzando una pavimentazione continua in calcestruzzo stampato. Si tratta di un sistema che, impiegando come materiale di base il calcestruzzo, permette di ottenere pavimentazioni monolitiche colorate e ben rifinite con queste importanti caratteristiche : monoliticità, lunga durata senza manutenzione, alta resistenza di fronte agli agenti atmosferici e protezione dai raggi U.V., antigrasso, antiolio, antimuffa, idrorepellente e inattaccabile dal gelo. I materiali di finitura per le strutture in elevazione sono realizzati con pannelli in metallo ad effetto “corten”. L’illuminazione della piazza è garantita da lampioni con corpi illuminanti a sorgente LED che ricordano il tronco di un albero stilizzato, anch’essi trattati con finitura “corten”.

Luca Grignola — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA  A VARESE - SUB-AMBITO 1

Vista Aerea

La Biblioteca L’edificio ex Caserma Garibaldi, sede della nuova biblioteca, viene mantenuto in toto. Si demoliscono solamente i bassi fabbricati presenti verso via Pavesi (con allargamento della sede stradale) e Via San Michele. Su queste vie si elimina qualsiasi recinzione, inserendo una nuova piazza di “rappresentanza” per i fronti che vi si affacciano. Su fronte verso piazza della Repubblica viene riproposto il porticato originale. Il loggiato coperto interno, presente ad ogni piano, viene chiuso da vetrate, diventando elemento con funzione di distribuzione dei vari ambienti. A piano terra viene ubicata una sala conferenze dotata di ingresso autonomo, gli ingressi dalla piazza della Repubblica, da via Magenta e dalla nuova piazzetta interna, il bookshop, la caffetteria, la sede della Polizia Urbana e i servizi igienici, la rampa di uscita dal parcheggio interrato. A piano primo sarà ubicata la biblioteca, l’emeroteca, la sezione ragazzi ed anziani, la zona didattica, gli uffici ed i servizi igienici. A piano secondo si troveranno una sala concerti e proiezioni, la sala prove ed ascolto musica, l’internet point, la sala consultazione multimediale e la sala di consultazione della videoteca, le sale studio, gli uffici ed i servizi igienici di piano. A piano sottotetto saranno ubicati i depositi. Si è inoltre previsto l’inserimento di due blocchi ascensori completamente vetrati ubicati all’angolo Nord lato cortile interno.

Luca Grignola — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA  A VARESE - SUB-AMBITO 1

Tavola 1 di concorso

Luca Grignola — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA  A VARESE - SUB-AMBITO 1

Tavola 2 di concorso

Luca Grignola — CONCORSO INTERNAZIONALE DI PROGETTAZIONE DI PIAZZA DELLA REPUBBLICA  A VARESE - SUB-AMBITO 1

Tavola 3 di concorso

1+1=1 Tower - georges hung

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Our proposal reflects the innovative spirit of the Great Wall company; creative, collaborative and visionary. Our strategies lies in creating architectural opportunities for collaborative-interactive spaces between departments and generating a unique and identifiable visual spatial volume that spans the macro and micro scale of a tower.

georges hung — 1+1=1 Tower

Eye level view from South

The new R/D + Administrative tower is composed of two towers, one R/D and the other Administration, facing one another forming a interconnected relationship. Each one unique in its form yet together recomposes into one overall tower. The strong feature of this project lies in the vertical void. It shapes a canyon of different volumes and different proportions that create a succession and hierarchy of shared spaces. The assemblage forms a layered organic composition of shared functions and facilities between the 2 principal departments (Administration offices and Research & Development). They are organised to foster interrelationship through collaborative and interactive shared functions, promoting networking, both professionally and socially. Natural daylight and air are omnipresent throughout the tower. Natural daylight intercepts the tower from the top to the bottom; the air crosses it from north to south and the landscape is laid out as a grid that creates a pixelated surface of pavement, water features and green areas.

georges hung — 1+1=1 Tower

Birds eye view

Our proposal creates a strong corporative identity for Great Wall, and defines a vibrant landmark for Shenzhen and Shenzhen High Tech Industry Park. A new edifice that defies boundaries between traditional and modern, public and private, exterior and interior…Something in between!

georges hung — 1+1=1 Tower

South plaza Entry view

georges hung — 1+1=1 Tower

Covered Exterior Lobby

georges hung — 1+1=1 Tower

Elevated Collaborative sky terrace

georges hung — 1+1=1 Tower

Executive level sky terrace

georges hung — 1+1=1 Tower

View from plaza looking up

georges hung — 1+1=1 Tower

Model view of collaborative terraces

georges hung — 1+1=1 Tower

Model

georges hung — 1+1=1 Tower

model 2

georges hung — 1+1=1 Tower

Diagram: Tower Morphology

georges hung — 1+1=1 Tower

Diagram: Sky terraces

georges hung — 1+1=1 Tower

Diagram: Vistas

georges hung — 1+1=1 Tower

Ground Floor Plan

georges hung — 1+1=1 Tower

Typical Floor-R&D/Office layout

georges hung — 1+1=1 Tower

Transversal section 1

georges hung — 1+1=1 Tower

Transversal Section 2

georges hung — 1+1=1 Tower

Facade Types

georges hung — 1+1=1 Tower

Photovoltaic Cell Imbedded Screen panels

georges hung — 1+1=1 Tower

Ventilated Double skin facade

georges hung — 1+1=1 Tower

In-between Facade detail

georges hung — 1+1=1 Tower

In-between facade detail 2

georges hung — 1+1=1 Tower

In-between facade detail 3

georges hung — 1+1=1 Tower

In-between Facade detail 4

georges hung — 1+1=1 Tower

North Plaza entry

Parco Didattico - Dario Faro

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progetto e realizzazione delle strututre e degli allestimenti per il parco didattico Soleintur a Viagrande (CT)

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Dario Faro — Parco Didattico

Bamboo Pavilion - Rocco Design Architects

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To the Chinese, bamboo is always associated with nobler human qualities such as resilience, honesty and humility. The practical and adaptability of bamboo scaffolding not only furnishes buildings, but are also used in constructing temporary theatres where troupes provide entertainment to communities.

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

These economical and functional supporting elements were used to design a temporary outdoor performance venue and symbolic focus for the Festival of Vision – Hong Kong in Berlin, part of a bilateral exchange project between the Hong Kong Institute of Contemporary Culture and Muffathalle / Goethe-Forum held in 2000. This was mirrored in Hong Kong during the exhibition ‘Berlin in Hong Kong’. In Berlin, the Bamboo Pavilion was erected on the pond outside the House of World Cultures, representing two starkly different cultural traditions and sensibilities. In Hong Kong, the Pavilion was erected at Tamar, a re-claimed former naval dockyard, over an abstract ‘pond’ of loose pebbles, establishing a paradoxical relationship with the city’s surrounding highrises.

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

The bamboo framework highlights the bespoke craft of jointing, yet the triangular form of the Pavilion is contemporary and highly engineered – none of the members are horizontal or vertical as in traditional bamboo structures. The bamboo simultaneously fulfills the functions of exterior enclosure and structural support, its gossamer translucency is a result of the lattice-like, rhythmic placement of the linear bamboo members.

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Rocco Design Architects — Bamboo Pavilion

Casa CP - Indice Creativo

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Un appartamento su due livelli, collocato nel centro storico della città di Catania, che guarda verso il fronte del porto. Tra il mare e l’edificio si trova l’ottocentesco viadotto ferroviario.

Indice Creativo — Casa CP

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