Quantcast
Channel: Divisare - Projects Latest Updates
Viewing all 11324 articles
Browse latest View live

Whitin-Above-Around - Francesco Pierazzi Architects, Valia Gliati, Alessandro Penna

$
0
0

Bruno Zevi once said that space is the “protagonist of architecture” because “Painting functions in two dimensions, even if it can suggest three of four. Sculpture works in three dimensions, but man remains apart, looking on from the outside. Architecture, however, is like a great hollowed-out sculpture which man enters and apprehend by moving about within it.”

Section_shot_large

The Pavilion is conceived as a solid block, which is, like a sculptor with a block of stone, carefully carved to form space. This act of carving creates three distinctive typologies of space; the space within, the space above, and the space around. Each typology has a different relationship with the space beyond.

Layered_large

The space within – Like the Montana Tindaya by Edwardo Chillida, the space within is gouged from specific positions in the block to create a contained enclosure. The holes left by this act allows shafts of natural light to penetrate deep into the space. Each opening moulds the light in a unique manner through the different relationships between the solid and the void. The space within is the heart of the pavilion. It is the space for gathering, interacting, viewing, listening, socialising. It incorporates a small refreshments bar that can double as an information desk or bookstand. It has the capability of hosting presentations, exhibitions and installations. Two pivot doors allow the inside to be closed off form the space beyond.

Section_large

The space above – The space above is an incision in the top surface of the block. This space, accessed from a narrow passage, which resembles that through a mountain, elevates the visitor above the ground to a raised position. Although this space can be considered a contained space as it is demarcated by its edges, it is also an open limitless space connecting the visitor with activates occurring on the ground and the space beyond. The visitor however is merely an observer from a privileged position, similar to being in a belvedere. Access to the space above can be restricted either through the space within or from the space around. This allows the Pavilion organisers to determine the use of this space, whether for a private venue associated to the space within or open to the general public associated to the space around.

Gf_and_roof_plan_large

The space around – Contrary to the contained space of the space within, The space around is an open, limitless space. It has the power to influence and be influenced by the urban environment in which it is placed. It can become a location for activity, relaxation, or both.

Piazza_san_marco_2_large

The carved block is then sliced and spread out. The pavilion takes on a layered nature while still maintaining its solid form. The layering resembles the strata found in natural formations. In architecture, the layers resemble the black and white ribbons present in the Duomo di Siena.

Turbine_hall-tate_large

The gaps created by the separation of the panels provide a level of transparency between the various spaces creating a dialogue with the surroundings while still maintaining a physical separation. This transparency also allows the visitors to view into and through the pavilion’s spaces without necessarily accessing them. The pavilion also becomes very dynamic. The movement of the visitors and the external environment enhance the experience of the spaces.

Red_square_4_large

The gaps set up an interesting opportunity to artificially illuminate the building by using LED strips mounted in-between the panels. While by day the Pavilion tends to blend within its surrounding, by night the Pavilion becomes a beacon clearly marking its territory.

Terrace_shot_large

The ‘Water’, an extension of the space around – The shallow pool of water, which extends from the side of the passage elevation, has a direct relationship with the pavilion’s facade. It is the same size of the passage façade. The water will change the perception of the pavilion by creating a mirrored reflection of the façade; making the pavilion appear taller. The water also extends into the space within creating a dynamic link between the two spaces. A waterspout will disrupt the flatness by creating ripples in the water’s surface. It is intended for the visitor to occupy the area around or, on a hot day, within the pool.

Stair_shot_copy_large

The Material – The Pavilion will be constructed using the Kingspan TEK Structural Insulated Panel laid horizontally. These structural panels provide the thickness required for the layers and structural rigidity. It is envisaged that the panels be held in place using steel rods with steel spreader plates.


piazza mercato delle fratte a lozzo atestino - Paola Veronese

$
0
0

L’area occupata da p.zza delle Fratte è situata in comune di Lozzo Atestino, all’interno del Parco dei Colli Euganei, il cui progetto di straordinaria manutenzione era sottoposto al vincolo di protezione delle bellezze naturali (DLgs 22.01.04 n.42).Il vigente P.R.G. indica la destinazione d’uso a parcheggio con obbligo di costruzione di passaggi coperti lungo il lato est.La naturale vocazione di questa area è quella di essere uno spazio urbano di aggregazione nel cuore del comune con caratteristiche di spazio polivalente per lo svolgimento di una pluralità di attività e di usi pubblici come l’uso a mercato settimanale, a parcheggio, a mostra di prodotti locali; un luogo di rappresentanza e fulcro di unione della vita cittadina prevedendo anche spazi di sosta (panchine) e zone a verde in un’ottica futura di unione ideale e fisica con la piazza Vittorio Emanuele II, piazza del municipio, che le fa da contrapposto. L’idea progettuale generatrice del disegno della piazza è nata infatti dalla volontà di unire sia idealmente, sia fisicamente le due piazze principali del paese, di trovare un legame, un segno di unione tra loro e con l’ambiente circostante facilmente leggibile.La geometria portante del progetto è un’asse fisico e ideale che unisce i due luoghi cittadini, segno ben visibile e percepibile immediatamente: una caditoia in acciaio inox che percorre in diagonale tutta la piazza.La strategia evolutiva del progetto prevede un futuro intervento per il riordino della piazza antistante il municipio al fine di chiudere il programma iniziato con il piazza delle Fratte e di avere come esito primario il riordino di Piazza delle Fratte e secondariamente l’unione fisica delle due piazze principali cittadine con precisa funzione aggregativa e sociale.

Foto01_large

La piazza, la diagonale che unisce idealmente le due piazze cittadine

Foto02_large

la pavimentazione della piazza in porfido e prun

Foto03_large

le linee di fuga

Foto05_large

la texture della pavimentazione

Foto12_large

il dislivello risolto con una rampa e dei gradoni

Foto09_large

particolare del muro in cls bianco di contenimento gradoni

Foto10_large

il muretto e il canale a fessura in acciaio inox

Foto06_large

la panchina realizzata in cls bianco su disegno che funge anche da contenimento aiuole

Foto08_large

la panca

Foto11_large

la panca verso il lato nord

01_schizzi_large

la genesi dell'idea progettuale

03_sdf_sezioni_large

la piazza prima dell'intervento: pianta, sezioni

05_prog_sezioni_large

il progetto della piazza: pianta e sezioni

06_part_sezioni_large

le sezioni: particolari dei sottofondi

07_part_pav_lampioni_large

particolari: pavimentazioni e lampioni

08_part_panchine_large

le panchine su disegno

09_canaliafessura_large

i canali a fessura in acciaio inox

Foto00_large

la piazza realizzata, la piazza disegnata

VIII Edizione del Concorso di idee RENOVATIO URBIS - 2° Premio Ex Aequo - Silvia Cardarelli, Elisabetta Cristofaro, valentina de angelis, Vittorio Onofri

$
0
0

Nel tentativo di rispondere alle esigenze evidenziate nel tema del concorso, si è proceduto innanzitutto ad un’accurata analisi del territorio cercando sempre di mantenere ben vive in mente le esigenze dei cittadini. Durante i diversi sopralluoghi effettuati si è potuto apprezzare la cura e la manutenzione di alcune zone dell’area in forte contrapposizione con altre aree di passaggio che risultavano “dimenticate” dall’intervento dell’uomo; abbiamo goduto della ristrutturazione della seicentesca Fontana dell’Acqua Acetosa e del suo inserimento in un piccolo parco che ne tutelasse l’integrità, ma abbiamo anche potuto notare il forte volume di traffico che di certo non esalta la sua memoria storica di luogo di pace e tranquillità; abbiamo osservato luoghi, percorsi, infrastrutture in stato di semi-abbandono ma ne abbiamo potuto constatare anche la grande potenzialità. Da questa serie di ambivalenze si è avvertita forte l’esigenza di creare un’ unità urbanistica ed un’ identità sociale all’area sede dell’intervento.

Tavola_schemi_large

Tavola 1

Forti del principio di base che in un progetto di riqualificazione di un’area così estesa, una serie di microinterventi per risolvere singoli piccoli problemi, non solo non risolverebbero il problema generale ma rischierebbero di accentuare le disparità sociali ed aggravare la situazione, si è pensata una strategia complessiva che coordinasse ed affrontasse contemporaneamente tutte le problematiche dell’area, cercando tuttavia di non turbare gli equilibri di microsistemi già di per sé funzionali.

Tavola_planimetria_large

Tavola 2

In fase di analisi è apparsa chiara la gerarchia che riguarda l’utilizzo della sede stradale ed anche la necessità di diminuire l’afflusso di traffico nella zona antistante la fontana della’Acqua Acetosa; la creazione di una strada che raccordasse il Lungotevere dell’Acqua Acetosa con Viale della Moschea è risultata la risposta più idonea a tale problema, divenendo essa stessa un percorso di attraversamento dell’area e lasciando a via Elia Enrico ed a via Antonio Sant’Elia il compito di accesso all’area. Tutto ciò per far si che via dei campi sportivi assolvesse quasi esclusivamente all’esigenza di condurre i cittadini alle strutture sportive ed alle nuove centralità progettate. Sono state totalmente riviste le sezioni stradali; in tal senso è esemplare dell’intervento proposto ciò che si è fatto nei pressi di viale della Moschea: gran parte della vegetazione a margine è stata risistemata dando vita ad un parco lineare che accompagna i cittadini lungo tutto il perimetro dell’area; si è anche recuperato molto spazio utilizzabile per la sistemazione di parcheggi lungo tutta la carreggiata.

Tavola_piazza_ponte_large

Tavola 3

Il parco lineare, le diverse tipologie di pavimentazione e l’ampiezza del nuovo percorso, concorrono a creare un sistema del verde che abbraccia quasi totalmente l’area; abbiamo ritenuto importantissimo infatti, da un lato raccordare le diverse “macchie” verdi presenti, dall’altro fornire ai molti sportivi che frequentano la zona (a piedi o in bicicletta) un circuito più confortevole e accogliente.

Tavola_elemento_arredo_large

Tavola 4

Ben presto ci si è resi conto che si veniva a formare un nodo che legava molti degli argomenti trattati: il sistema del verde, la necessità di nuove centralità, accessibilità alla stazione dell’Acqua Acetosa e persino la nuova viabilità, venivano a confluire nel punto in cui viale della Moschea è intersecato da via Fauro Ruggero. Qui probabilmente si è reso necessario l’intervento di maggior impatto sul tessuto urbano, seguendo il principio Linchiano per cui laddove si riconoscano delle disqualità ci si deve adoperare per trasformarle in qualità. Per questo motivo abbiamo facilmente individuato in questo luogo l’ideale raccordo di molteplici realtà, perché naturalmente, quasi come fosse il territorio stesso a segnalarcelo, qui abbiamo individuato la sede ideale della Porta Urbana oggetto del concorso di idee. Al posto dell’attuale passerella, che è esclusivamente un modo per superare il forte dislivello imposto dalla passaggio dei treni, abbiamo ritenuto essenziale costruire uno spazio più ampio (anche per ragioni di sicurezza, visto che si tratta di un attraversamento necessario a chi vuol raggiungere la stazione anche nelle ore serali). L’allargamento della sezione stradale di via della Moschea (che abbiamo precedentemente illustrato) fa si che si possa usufruire di una maggiore disponibilità di parcheggi e che il marciapiede stesso si allarghi fino a diventare una vera e propria piazza, la Piazza Ponte.

1_large

Piazza Ponte

La Piazza Ponte, nuovo luogo dello stare, spazio di relazione e luogo sicuro di convivenza civile è arricchita da un elemento di arredo urbano dalle molteplici funzionalità. Si tratta di una fontana che nelle dimensioni riprende le proporzioni delle tradizionali fontanelle romane (i nasoni) e nella forma curva, l’antica fontana dell’ Acqua Acetosa. Una linea “moderna” che vuole essere un omaggio al passato. Essa ha sul lato concavo i bocchettoni cui possono usufruire gli sportivi ed i cittadini tutti, sul lato convesso una lama d’acqua scivola lungo la parete ad incorniciare la piantina serigrafata dell’area dei Campi sportivi con le indicazioni dell’ubicazione. Nelle intenzioni infatti, essa è ripetuta all’ingresso di ogni campo sportivo e delle principali nuove centralità, in modo tale da esserne riferimento visivo ed anche elemento che caratterizza e da riconoscibilità all’intera area.

2_large

Piazza Ponte

Box_Doccia_Mobile - Denis Balliu

$
0
0

Il progetto è nato dall’esigenza di creare un oggetto che potesse differenziarsi sia formalmente che funzionalmente da quelli di uso tradizionale già esistenti in commercio. L’idea nasce dall’armonia tra la curva della scocca portante e la sinuosità del corpo umano che ne suggerisce la forma. Inoltre il punto di forza del progetto nasce dalla volontà di creare un prodotto assai versatile sia per le caratteristiche di mobilità che per quelle di funzionalità specifica, e non, del prodotto stesso.

Tav_a2_box_doccia_mobile_1_large

Infatti è possibile utilizzarlo in bagno o in qualsiasi altro spazio della casa (camera da letto o altro) poichéè dotato di attacchi rapidi a tenuta.

Tav_a2_box_doccia_mobile_2_large

Aldilà dell’uso tradizionale a cui esso è dedicato, smontando la paratia di protezione in metacrilato è possibile spostarlo e utilizzarlo anche all’esterno (in giardino ecc) o addirittura utilizzarlo come corpo illuminante di arredo della casa stessa sia per la sua forma particolare sia per i colori forti proposti (rosso, arancio ecc) sia per la presenza dei led che creano una luce puntiforme di ambiente.

Tav_a2_box_doccia_mobile_3_large

Apple Iphone presentation - Gianluca Milesi

$
0
0

Apple Iphone presentation

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_01_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

gianluca milesi architecture, Milan, 2008

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_02_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

concept

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_03_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

The proposal for the installation of the launch of the Apple iphone in Milan is conceived as an exhibition of historical products of Apple and Macintosh commercialized since their birth. The ending final part of exhibition is dedicate exclusively to the iphone.

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_04_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

In order to give the information to the visitors, according to the shape of the gallery hosting the event and at the some time to exhibit clearly the products, a ribbon-shaped volume is conceived; aside the ribbon 60 boxes contain an display the historical pieces of the collection.

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_05_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

The ribbon-shaped volume carry graphics and plasma screens displaying information and commercials and is lit from the inside. The boxes shape reminds the design of the last generation Apple products, still interpreting it in a consistent way with the project conception. Both the ribbon and the boxes are built with white plexiglas except for the vertical sustains that are built with steel.

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_06_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Because both the ribbon and the boxes are lit from inside the walls of the gallery are painted of black, so just the info and the products are visible.

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_07_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

The installation is supposed to be built in the summer 2008. The client is Consolo Produzioni for Satchi advertising company in Milan.

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_08_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_09_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_10_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_11_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_12_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_13_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_14_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_15_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_16_large

Iphone_presentation_gianluca_milesi_architecture_17_large

Apple Iphone presentation gianluca milesi architecture

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS - CARMINE IODICE - atochi design

$
0
0

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

1_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

2_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

3_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

4_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

5_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

6_large

A BEDROOM FOR THE NEWLYWEDS designed by ATOCHI DESIGN (CARMINE IODICE)

Scraping The Clouds - Nicola Sollai, Monica Serrano Velasquez, Manuel Andres Rubiano, Giovani Padilla

$
0
0

Bolivia, Colombia and Italy: three Nations engaged for design a new type of skyscraper and its neighborhood. Offices, hotel rooms, a mall , an auditorium, a pool 250 meters of height and a lot of trees in a wonderful vertical park that want inaugurate a type of building inusual for New York.

A1_registration_number_1000000423_large

View n.1

A2_registration_number_1000000423_large

View n.2

Riqualificazione del piazzale degli Scogli Rossi ad Arbatax - Ignazio Saitta, Delia Rini, Dario Dottore, Cristina Spirio, Roberto Sabella

$
0
0

Il Piazzale degli Scogli Rossi è un luogo di particolare interesse naturalistico: il promontorio, il piazzale, gli scogli e il mare. Tutti questi elementi rendono questo un “luogo” che non deve essere più soltanto un arrivo, ma deve diventare un punto di partenza. L’organizzazione del Piazzale degli Scogli Rossi diventa, seguendo l’andamento longitudinale al mare, una distribuzione in sequenza di luoghi, ognuno con una diversa funzione, ma facenti parte di un sistema organico che punta al miglioramento dei servizi e alla vivibilità dell’area, collegati fra loro per accentuare il legame esistente al sistema. Partendo dall’accesso all’area in successione si hanno una mediateca, una piazza e un teatro. Ognuno di questi elementi si integra nel territorio in quanto nessuno di essi rappresenta un’opera infrastrutturale imponente

01_planimetria_large

Planimetria

02_pianterreno_large

Pianta delle coperture

03_profilo_large

profilo

04_prospettiva_large

vista dall'alto

04_prospettive_large

vista dal basso

05_prospettive_large

vista dal teatro

06_schizzi_large

schizzo di studio

07_schizzi_large

schizzo di studio

08_schizzi_large

schizzo di studio

Mediateca_finita_large

mediateca

Sezioni_large

sezioni


hotel fenix - Paola Veronese

$
0
0

L’edificio venne costruito nel 1962-64 e a parte i necessari lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, da allora non aveva mai subito interventi di ristrutturazione generale ad esclusione del rifacimento dei servizi igienici delle camere. Dapprima si è intervenuto all’esterno creando una autorimessa e rifacendo le pavimentazioni dei marciapiedi perimetrali. L’anno successivo si è intervenuti sui primi due piani adibiti a camere. Ogni piano, composto da 16 camere, è stato dotato di impianto di climatizzazione, sono stati rifatti gli arredi usando materiali ecologici come il legno, i tessuti naturali per le tende e i copriletti, nuovi serramenti REI e porte finestre scorrevoli a tutta parete. È seguito un anno di pausa tra i primi due piani e i restanti due adibiti sempre a camere e si è lavorato nei locali magazzino e deposito al piano terra. L’anno successivo i lavori di ammodernamento e riqualificazione hanno coinvolto i restanti due piani a camere. È stata seguita la stessa idea progettuale caratterizzando ogni singolo piano con colori differenti, diverse essenze legnose della pavimentazione, scelte in base alla posizione delle stanze rispetto all’orientamento dell’edificio. Successivamente sono state sostituite le sedie della sala da pranzo e ripensato il bar—soggiorno. Per gli elementi in legno è stato usato il teak (richiamo alle barche a vela, al mare). I colori utilizzati sono sempre nelle nuance del sabbia o caffè con ogni tanto una punta di colore come l’arancio. Infine è stata rifatta la hall di ingresso citando e utilizzando materiali già presenti nella struttura: il banco reception è dello stesso marmo (travertino) della pavimentazione originaria, le bouaserie sono in teak, le sedute nei toni del color caffè come tutte le sedute presenti in tale piano. Da ultimo è stato rifatto il servizio igienico al piano rialzato a disposizione dei clienti.

03_hall_large

la reception

04_hall_large

il bancone della reception

06_hall_large

hall di ingresso

Bar_01_-_copia_large

il bancone del bar

Bar_02_-_copia_large

i divani nella zona relax

P1060139_-_copia_large

zona wifi

P1060150_-_copia_large

il bar - la zona divani

05_large

una camera

P1060146_large

la sala da pranzo

P1060147_large

la sala da pranzo

3_large

zona relax

6_large

zona wifi

10_large

il tavolo cocktail

Hall1_large

hall e banco reception

Reception2_large

il bancone della reception

Scala_2_large

la scala

Malga Fosse, comune di Siror - Passo Rolle - Ignazio Saitta, Hannes Mahlknecht

$
0
0

Il progetto rappresenta uno studio del limite, una sorta di ridefinizione del contorno del lotto su cui sorge la vecchia Malga Fosse. Si è deciso di sviluppare questa linea di principio al fine di ridurre l’impatto dell’inserimento paesaggistico del nuovo complesso integrandolo con il luogo di assoluto pregio che è il Parco Naturale del Paneveggio.

01_planimetria_large

planimetria

Infatti l’inizio del progetto è rappresentato da un percorso fatto da ciottoli, vera e propria soglia che segna il passaggio dalla Strada Statale 50 asfaltata ad una strada costituita da materiale naturale che porta alla piazzola di sosta con posteggi all’aperto o al chiuso, scavati all’interno della montagna per non sottrarre spazio utile all’area circostante la Malga che dista una decina di metri dalla piazzola.

02_profilo_large

profilo

Alla fine del percorso, tramite una piccola rampa che porta su i visitatori e che sembra quasi sollevarli dalla vista del caseificio, si arriva alla nuova Malga.

03_profilo_large

profilo

La nuova Malga Fosse Date le particolari richieste, e la conformazione del territorio su cui sorge la vecchia Malga, si è deciso di non scavare la parte al di sotto la preesistente costruzione, al fine di evitare difficili e costose soluzioni tecniche dovute alla composizione del terreno che secondo la relazione geologica prevede la presenza di strati gessosi. Per questo motivo si è deciso di inserire i posteggi coperti ed i vani tecnici all’interno della montagna, dove il terreno presenta materiali di drenaggio e garantisce un basso impatto visivo sul territorio. Inoltre, per venire incontro alle leggi paesaggistiche vigenti, si è deciso di mantenere inalterata la forma in pianta della Malga, recuperando, mediante ristrutturazione, le pareti in laterizio portante dal pianoterra fino al primo piano, modificando sostanzialmente il tetto, che comunque si presenta in pessime condizioni. Il primo piano ed il tetto verranno completati utilizzando pannelli di legno portanti di tipo XLAM. Le pareti esterne avranno un cappotto termico di 20 cm ed il rivestimento esterno sarà realizzato con tavole di legno prefabbricato. Al pianterreno la Malga presenta gli ambienti per il pubblico, con una grande sala open-space che funge da bar/ristorante con 40 posti a sedere ed una grande vetrata in direzione del Cimon della Pala; mentre, entrando sulla sinistra è presente una Stube, che dà la possibilità ai clienti di avere un ambiente tipico della zona, decisamente più raccolto ed intimo grazie anche alla presenza di un camino. Il pianterreno è completato con la presenza dei servizi pubblici, della cucina, dei vani tecnici e dell’abitazione del custode che si divide su due livelli e che funziona in modo indipendente dal resto dell’edificio. Il primo piano prevede le sei camere da letto suddivise in: due doppie (di cui una per disabili) e quattro singole; oltre ad uno spazio comune con tavolini e poltrone che garantiscono uno scambio di relazioni sociali e rendono ancora più piacevole la permanenza ai fruitori.

04_pianoterra_large

pianoterra

05_pianoprimo_large

piano primo

06_sezione1_large

sezione trasversale

07_sezione2_large

sezione trasversale

08_sezione3_large

sezione trasversale

09_vista_esterna_large

vista esterna

12_vista_esterna_large

vista dal piccolo teatro ipogeo

10_vista_interna_large

vista interna

13_vista_interna_large

vista interna della stube

11_vista_interna_large

vista interna piano primo

Concorso internazionale di idee "Un involucro innovativo" - AtelierArchitettura Ambrosi+Fucigna

$
0
0

La riqualificazione dell’area individuata dal Piano Urbanistico Attuativo Granatieri di Sardegna si connota come un’area di primaria importanza per il territorio vicentino, proteso com’è lungo una delle principali arterie veicolari della città veneta e insediata in una fascia urbana connotata dalla grande vocazione commerciale.Al fine di assecondare questa vocazione, l’edificio oggetto del concorso individuato all’interno del Piano Urbanistico deve poter recitare il ruolo di segno cardine all’interno del paesaggio urbano in cui s’inserisce, ponendosi nei confronti del territorio con vitalità e dinamismo. La proposta del nuovo involucro non sarà perciò solo il nuovo volto dell’area in cui sorge, ma anche il manifesto di un nuovo modo di interpretare l’attività commerciale e di marketing di quel brano di città che verrà nei prossimi anni. La soluzione da noi proposta può essere efficacemente esemplificata col concetto di Drappo Solare.

Da-rotonda_large

Si tratta di una pelle che figurativamente pende in modo scultoreo dalla sommità del marcapiano della facciata dell’edificio, increspandosi lungo il bordo inferiore e generando un tendaggio allineato alla facciata che percorre elegantemente l’edificio 5 in tutta la sua lunghezza. Il drappo, all’altezza dello spigolo a sud-est, si arriccia generando un secondo tendaggio che ricopre la facciata ad est. Il drappo, colto nella sua interezza, appare come una superficie di tessuto cristallino semitrasparente ed opalino.
Il tessuto è in verità una fitta trama di scandole di vetro leggermente sovrapposte. Ogni scandola è formata da un accoppiamento di due lastre di vetro, trasparenti ed acidate. Le due lastre celano all’interno l’anima tecnologica del progetto. Un sistema fotovoltaico inedito, semitrasparente, che, integrato alla facciata, permette di filtrare la luce solare generando energia elettrica.

Da-ciclabile_large

L’impatto visivo della facciata recita un ruolo di primaria importanza nei termini di vocazione commerciale dell’edificio e dell’intero comparto. La continuità, la sobrietà e l’essenzialità del linguaggio adottato, a differenza di una sintassi frazionata ed episodica, ben si adatta ad una lettura prolungata ed in movimento, che accompagna chi percorre Viale del Sole; un tipo di linguaggio già sperimentato con successo con edifici costruiti lungo i margini delle fasce infrastrutturali autostradali. All’interno di questa grande tela-facciata, seguendo una logica per contrapposizione, gli esercizi commerciali potranno inserire le proprie insegne pubblicitarie attestandosi sul lato est, in una posizione di contrappunto rispetto allo sviluppo della facciata. Lo stesso principio si applica nella facciata nord-est.

Innesto-drappo_large

Nelle ore notturne, infine, il drappo di facciata può trasformarsi in una tela per scenografie luminose, statiche o animate, retro-proiettate, in grado di pubblicizzare esposizioni od eventi temporanei, oppure diventare un macro spot commerciale nell’ipotesi di esercizi insediati monomarca.

Notturno_large

Un involucro innovativo - Concept srl

$
0
0

La proposta, prendendo in considerazione la lunghezza totale del fabbricato, di circa 150m, punta sulla graduale metamorfosi dello stesso che avviene da un estremo all’altro. La parola chiave che ha veicolato il progetto accompagnando ogni singola scelta progettuale è quindi SMATERIALIZZAZIONE.

M3tam_tav01_large

tavola 1

M3tam_tav02_large

tavola 2

M3tam_tav03_large

tavola 3

Parco Suburbano Diga Baiata - io=parco - Roberto Rao, riccardo lo giudice, maria rosa russo, Filippo Ielasi

REIMAGINING THE WATERFRONT - AARCH-MI, Giuseppe Peppe Mazzeo, Erica Bagarotti, Paolo Morandi, LAURA LEVI, Flavia Iandoli

$
0
0

Il progetto si sviluppa lungo l’intera Esplanade, sviluppando poi alcuni punti in particolare e costruendo, quindi, un sistema che è sia continuo sia discreto. Continuo perché l’intero percorso viene ripensato nei suoi elementi caratterizzanti (elemento di separazione dalla FDR Drive, arredo urbano, pavimentazione, illuminazione) nel tentativo di restituirne un’immagine unitaria; discreto perché alcuni luoghi in particolare vengono progettati ex novo diventando, con quelli già esistenti, delle tappe lungo il percorso, diverse a seconda delle possibilità e del carattere particolare delle singole aree. Le nuove aree attrezzate sono: 1. Il nuovo parco vicino al Queensboro Bridge: l’ampiezza delle superfici utilizzabili, difficilmente riscontrabile in altri tratti dell’Esplanade, permette qui la creazione di un vero e proprio parco urbano, in cui l’edificio esistente, dismesso, viene riutilizzato come spazio coperto polifunzionale, e integrato nel sistema dei percorsi. Viene proposta una torre panoramica in corrispondenza della E61st, che permetta di godere del paesaggio urbano dall’alto.

Reimagining_the_waterfront_page_1_large

Planimetria dell'intervento

2. I floating gardens. In un punto dove l’esplanade diventa un sottile percorso a ridosso della FDR Drive si è pensato di costruire dei veri e propri giardini pensili, che guadagnino lo spazio mancante aggettando sull’acqua, un’ampliamento del vicino parco esistente. Attraverso la formazione di specchi d’acqua protetti, sarà anche possibile la fruizione diretta del fiume attraverso l’uso di canoe e piccole imbarcazioni.

1_large

Parco lungo il Queensboro Bridge

3. Il percorso sospeso limitrofo al C. Schurz Park: questo è l’unico punto dove attualmente il percorso si allontana dall’acqua: si prevede quindi la creazione di un passaggio sospeso su piloni, che aggetti invece sull’acqua e che costituisca un’alternativa a quello interno.

2_large

Percorso lungo la Esplanade

4. Nell’ansa di fronte al Mill Rock si prevede una sorta di scogliera artificiale, che consenta l’interruzione del parapetto lungo il percorso e l’avvicinamento, attraverso spazi diversificati, all’acqua. Si auspica che la parziale rinaturalizzazione controllata di quest’area, con il tempo, porterà anche alcuni volatili e pesci a sostare nei pressi.

3_large

Lungo il C. Schurz Park

5. I moli dei pescatori, in realtà sono spazi che aggettano sul fiume, pensati per il relax di tutti i fruitori, ma sono strutturati in modo tale che anche i pescatori possano fruirne senza disturbare ed essere disturbati dai passanti.

4_large

Scogliera artificiale

6. Il piccolo parco vicino al Kennedy Bridge, ricavato dagli spazi interstiziali vicino al raccordo stradale, costituisce il possibile termine del percorso.

5_large

Moli dei pescatori

Lungo tutta l’esplanade, senza interruzioni, si snodano la pista ciclabile e il percorso pedonale, toccando le diverse tappe vecchie e nuove. La separazione dalla FDR Drive avviene mediante elementi verdi curvilinei, la cui altezza non supera mai gli 80 cm, strisce di prato ondulato che seguono tutto il percorso.

la bussola - atelier nido

$
0
0

Project for a new ’ living / learning ’ house for association Fondazione Torriani in Mendrisio.

Library_copy_large

Inside view from library space.

Groundfloor: office, library, tea room, courtyard, terrace.

Situation_plan_large

Situation Plan 1:500

First floor: 3 atelier, massage room, kitchen, bathroom.

-_1_floor__large

Basement floor 1:100

Second floor: 3 apartments + 3 terraces, families therapy room.

Ground_floor__large

Groundfloor 1:100

1_floor__large

First floor 1:100

2_floor__large

Second floor 1:100

Sez_a_-_a__large

Section A - A 1:100

Sez_b_-_b__large

Section B - B 1:100

Fass_nord__large

North Elevation 1:100

Fass_est_large

East Elevation 1:100

Fass_sud_large

South Elevation 1:100

Fass_ovest_large

West Elevation 1:100

Construction_detail__large

Constructive detail 1:50

Outside_copy_large

Outside view


Ripristino viadotto Tanaro (Cuneo) - Paolo Del Soldato, SPEA Ingegneria Europea, Antonio Pedna, Clementina Grande, Maria Rosaria Lagravinese

TORINO XX OLYMPIC WINTER GAMES - Migliore+Servetto Architects, Italo Lupi

$
0
0

The project consistently uses a number of distinguishing elements in keeping with the city’s architectural and town-planning characteristics.

Fontana_large

No multi-coloured blowups or advertising slogans, but large printed banners and three-dimensional installations in one colour, vermilion red, with an unfussy graphic design.

Ph_by_pino_dell_aquila_large

A simple, coordinated image that goes well and blends with the metal elements, big austere yet dynamic structures painted the same vermilion red, that punctuate the nodal points in the city and along the Olympic routes.

Ph_by_pino_dell_aquila_2_large

Ph_by_pino_dell_aquila_3_large

Ph_by_pino_dell_aquila_4_large

Ph_by_pino_dell_aquila_5_lr_large

Casa en el Mercado - Sol89. María González - Juanjo López de La Cruz

$
0
0

El proyecto surge de una situación de urgencia: una orden de ejecución municipal obliga a los nuevos propietarios de esta casa, de finales del siglo XIX, a intervenir en ella con inmediatez para reparar las patologías detectadas por la inspección técnica efectuada algunos años antes.

01_large

La premura impuesta y la inversión medida condicionan el modo de intervención; deciden comenzar ellos mismos la obra, demuelen y desmontan sin proyecto previo para ir conociendo paulatinamente lo que la casa pudiera ocultar. Retiran los falsos techos, particiones y revestimientos que velaban muros y forjados desde que en los años ochenta hubo un intento de convertir la vivienda en una especie de apartamento, tentativa imposible de domesticar la ambigüedad de esta morada centenaria de carniceros del mercado que penetra sinuosa e imprecisa en la manzana.

02_large

En ese proceso en el que avanzan a ciegas, donde borrar es más necesario que dibujar y donde el proyecto se hace y deshace sucesivamente, van descubriendo poco a poco una casa latente que permanecía oculta, velada bajo el disfraz de tabiques, morteros y escayolas. Forjados de madera y muros marcados por huecos cegados con el tiempo relatan una construcción hecha a trazos a partir de una negociación continua con sus vecinos que habría de provocar el cambio continuo de su perfil a lo largo de los años. Sobre la marcha deciden retirar los forjados y vigas en peor estado, soldar dinteles y recuperar huecos que existieron en otro momento, cediendo superficie a cambio de ganar volumen, también optan por conservar aquellos elementos revelados que narran la historia de aquel lugar asumiendo que el tiempo también construye. Casi sin que ellos mismos se den cuenta, la casa va pareciéndose a lo que en principio debió ser: un lugar donde construcción y vacío se alternan en similar proporción. Continúan desvelando pacientemente, se diría que como minuciosos arqueólogos más que como constructores, y el mal estado de los muros y dinteles de la planta a nivel de calle, donde existía un bar de mercado abandonado, obliga a intervenir en él; deciden entonces hacer muy poco, apenas recuperar el vacío de esa planta adintelando muros que dejen pasar el aire, una continuación del espacio de la calle que se mete dentro de la casa, como un pasaje, un zaguán o un adarve, como los vacíos que desdibujan el espacio común en la trama abigarrada y al tiempo porosa del centro de Sevilla. Ese lugar se convierte en el jardín de la casa, con la peculiaridad de que está debajo de ésta, un sitio de pasos y encuentros como lo es la propia plaza tumultuosa del mercado de la calle Feria, es un espacio sin programa en el que pueden suceder todos los usos: el hijo de la pareja tarda 37 segundos en recorrerla de un extremo a otro en su triciclo.

03_large

En algún momento de los dos años largos durante los cuales han ido revelando la casa oculta se unen a ellos Alejandro y Juan, dos albañiles amigos, y hay cambios, las prioridades cambian, se aceleran decisiones y se aplazan otras, hay cosas que sospechan que ya quedarán así. Pasa el tiempo, ya son tres, su hijo y la casa crecen a la par. El proyecto sin proyecto resulta ser como un texto continuado a partir de otro ya existente, donde ha habido que borrar párrafos que resultaban ilegibles por el paso del tiempo y donde se leyó pacientemente lo ya escrito para que nuevos renglones convivan con los anteriores continuando la historia ya comenzada tiempo atrás. El texto sigue abierto, aún quedan capítulos por escribir.

04_large

05_large

06_large

07_large

Estado_actual_large

Feria_large

Plantas_large

Secci¢n_fugada_media_large

Secci¢n_longitudinal_large

Secciones_trasversales_large

Villa unifamiliare sul Nevegal - Belluno - AtelierArchitettura Ambrosi+Fucigna

$
0
0

Progetto di una villa unifamiliare a due passi dal Nevegal, Belluno

Scorcio-soggiorno_large

Scorcio interno dal soggiorno

Scorcio-soggiorno-verso-panorama_large

Scorcio interno da sala lettura

Scorcio-da-solarium_large

Vista esterna del solarium

Scorcio-da-piscina_large

Vista esterna della piscina

Spa_scorcio-da-sauna_large

Scorcio interno della zona benessere

un involucro innovativo - Gianluca Nicolini

$
0
0

Realizzazione dell’involucro esterno dell’edificio 5 Palladio, del Consorzio Granatieri di Sardegna attraverso l’uso di elementi dal forte impatto visivo e modernità tecnologica per la riqualificazione di un’area di primaria importanza per il territorio Vicentino

Principale_large

Vista principale

Viewing all 11324 articles
Browse latest View live




Latest Images