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Polo scolastico via Goldoni/SP 121 in Comune di Cernusco sul Naviglio - ABDA architetti - botticini de appolonia e associati

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Concorso per il progetto del nuovo Polo Scolastico a Cernusco sul Naviglio

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Residence a Toscolano Maderno - Gianluca Lanfredi

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TOSCOLANO MADERNOCORTE FASANELLA - Corte Fasanella è un nuovo complesso residenziale a pochi metri dalla riva del Lago di Garda in un contesto e in una posizione unici. Progettazione esecutica del giardino con piscina comune e giardini pensili. PROGETTAZIONE DEEL’INTERO GIARDINO CONDOMINIALE E GIARDINI PRIVATI, COMPLETI DI STUDIO BOTANICO, IMPIANTI DI IRRIGAZIONE, PARETI VERDI, PISCINA, TAVOLE TECNICHE E COMPUTO METRICO ESTIMATIVO.

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Bozza di progetto

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PROGETTO ESECUTIVO

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Tavola Tecnica

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Irrigazione

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Pareti Verdi

Polo scolastico di via Piave. Castello di Godego - ABDA architetti - botticini de appolonia e associati

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Concorso per il progetto del nuovo Polo Scolastico a Castello di Godego TV

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Factoria i Magatzem dels Reis Mags a Fabra i Coats - Xevi Bayona Camo

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Degut a la necessitat que tenien Ses Majestats de disposar d’un espai per guardar tots els presents que cada any porten per les dates nadalenques, enguany la Fàbrica de Creació Fabra i Coats va acollir la factoria de joguines i el magatzem dels Reis d’Orient, allà on els patges reials rebien, organitzaven i elaboraven els regals que es distribuiren per totes les cases de la ciutat la nit del 5 de gener.

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La façana d’accés a l’antiga fàbrica mostrava una particular factoria de joguets, els finestrals dels tres pisos s’il.luminaven de colors i el contrallum deixava entreveure la pretesa activitat d’elaboració de regals que es vivia a l’interior, siluetes canviants accionades per un simple motor, projeccions mitjançant focus de color canviant a uns degradats tancaments vidriats recoberts únicament d’un paper translúcid.La façana posterior es va convertir en un gran aparador del magatzem. Milers de regals apilats, caixes contenidores dels tants desitjos materials, presents màgics amuntegats que es mostraren amb una particular llum canviant a través dels trenta-tres finestrals del monumental edifici.Mentrestant a fora, un patge recollia les cartes i explicava als petits, al ritme del canvi del joc de llums, com s’organitzava la factoria de joguines i el magatzem per tenir-ho tot a punt el dia de Reis.

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La Casa Della Musica A Catania - Cecilia Tosto

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Una Casa della Musica a Catania e riqualificazione del tessuto urbano del borgo di Ognina.

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Attraverso la lettura degli strumenti urbanistici si è potuto costatare che l’area a ridosso del Borgo di Ognina, nel tessuto urbano compreso tra le vie Artale Aragona ed il viadotto antistante la Chiesa di S.Maria di Ognina, consente di poter intervenire con uno studio di riqualificazione urbana e paesaggistica, ove è altresì possibile allocare “La Casa della Musica”. La Casa della Musica si propone come un nuovo punto di riferimento per l’intera città, come risposta alle crescenti esigenze professionali, didattiche divulgative e ricreative legate all’espressione musicale. Una struttura in grado di offrire molteplici servizi (sale concertistiche, sale prova, sale per la registrazione e aule per la didattica) e consentire una migliore coordinazione in un unico edificio, favorendo così la naturale complementarietà tra le attività stesse.

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Tra le esigenze che ci si è prefissi e che hanno influenzato e stimolato l’approccio al progetto della casa della musica è stato quello di creare un edificio moderno, non autoreferenziale e respingente, ma una struttura culturale, un luogo per la collettività, che sia espressione dell’idea di un comune possesso e di un ambiente aperto e senza barriere. Si è cercato quindi di realizzare un’opera accessibile, fruibile e percorribile non solo al suo interno ma anche al suo esterno, percorrendone i suoi elementi peculiari che lo costituiscono quali le coperture a piani inclinati, che lo agganciano alla piazza ed al suo intorno. Tali rampe, che svettano verso l’alto, avvolgono la casa della musica, la quale a sua volta consente di aprirsi sia verso la città sia verso il mare ed il porticciolo di Ognina. L’apertura dell’edificio alla città rappresenta il ribaltamento della consueta concezione di progettare edifici per lo spettacolo autocelebrativi e chiusi verso il contesto esterno e solitamente ad uso esclusivo dell’elite sociale. La rampa rappresenta l’icona del progetto ed è costituita da piani grigi in pietra lavica, che la legano alla piazza da cui si sviluppa e si eleva, integrandosi con il paesaggio, il territorio ed i suoi materiali locali.

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“TRA CITTA’ GIARDINO E PERIFERIA MODERNA: UNA PIAZZA PER MESSINA” - Rocco Frontera

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L’agorà nell’antica Grecia, il foro romano, le piazze medievali o quelle rinascimentali hanno sempre svolto un ruolo rappresentativo per le città, divenendo il proscenio di tutte le più importanti manifestazioni della collettività. Nonostante le evoluzioni che ha subito nel tempo, da luogo della cittadinanza nell’antica Grecia a proiezione verso l’esterno del potere temporale e religioso a partire dal medioevo in poi, la piazza non ha mai perso la propria natura di entità pulsante e vitale nel cuore della città. La piazza è un vuoto urbano; Portoghesi la definisce una pausa, “un’eccezione rispetto alla condensazione rappresentata dalla struttura della città tradizionale, costituita dalle strade; ma, mentre quest’ultime nel loro separare e insieme appartenere ai fronti degli edifici segnano una stretta relazione bipolare tra architettura e urbanistica, le piazze eccedono anche il carattere di tale relazione accogliendo altri elementi costitutivi e fattori identificativi: la piazza è anche un fatto antropologico”. La città contemporanea sembra interpretare il vuoto della piazza come spazio “in negativo”, come semplice assenza di costruito; ma in una composizione poetica o musicale i silenzi e le pause sono importanti tanto quanto le parole o le note: ecco, quindi, che il vuoto urbano ha lo stesso valore del costruito. La piazza va reinterpretata; deve recuperare il senso di articolazione dei contesti urbani, di spazio di relazione per le persone come per le parti della città. Un terreno per questo genere di operazione può essere rappresentato dalle moderne periferie urbane, luoghi ad elevata densità edilizia e scarsa dotazione di spazi dedicati a funzioni diverse da quella residenziale.

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Inquadramento territoriale

Una piazza per Messina L’attuale configurazione della città di Messina è frutto delle ricostruzioni successive al terremoto del 1908 e alla seconda guerra mondiale, quando la cittadina dello Stretto divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione delle istanze compositive e figurative dei linguaggi architettonici moderni. In tale contesto si trovarono ad operare diversi personaggi di rilievo del panorama architettonico del tempo – Piacentini, Mazzoni, Libera, De Renzi, Samonà– oltre ad alcuni progettisti locali che diedero vita ad una serie di interventi urbani – dalla nuova “Palazzata” alla Cittadella Fieristica- che si collocano nel quadro del Razionalismo italiano. Tuttavia la ricchezza di queste esperienze ebbe come contraltare uno sviluppo caotico e casuale delle zone periferiche, ed è proprio in una di queste che si è deciso di verificare l’ipotesi di progetto.

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Inquadramento fotografico

L’ex manicomio Mandalari L’area scelta per l’intervento è quella occupata dall’ex manicomio Mandalari di Messina, oggi in parte convertito in presidio medico e suscettibile, in futuro, di ospitare soggetti adulti affetti da autismo. Ancora alla fine dell’Ottocento l’area era occupata da un antico convento rimasto danneggiato dallo straripamento del torrente Badiazza, oggi Viale Giostra. Entrato in possesso del dottor Lorenzo Mandalari, il sito venne convertito in struttura ospedaliera configurata come una “città-giardino”, e nel 1890 venne inaugurato come “Manicomio privato Mandalari” con pensionato annesso. La struttura divenne un’eccellenza a livello nazionale, sia per la dotazione di edifici attrezzati per le attività dei ricoverati, sia per le cure proposte ai degenti che venivano impegnati nella coltivazione dei terreni annessi. La legge di riforma dei servizi psichiatrici (180/78) comportò una progressiva riconversione della struttura per soddisfare i nuovi orientamenti della legislazione vigente. Oggi solo alcuni dei padiglioni che originariamente costituivano il plesso ospedaliero sono utilizzati dall’ASL, ma per il resto si nota un degrado ed uno stato di abbandono diffuso. Il luogo, tuttavia, possiede delle potenzialità notevoli, dovute alla sua posizione baricentrica tra la “città giardino” ottocentesca e uno dei quartieri periferici “167” più popolosi e meno dotati di servizi; è direttamente collegato con il Viale Giostra, importante arteria cittadina che percorre l’intera vallata e la connette a est con il centro e ad ovest con l’autostrada. Altri aspetti rilevanti sono rintracciabili nelle peculiarità architettonico-ambientali del luogo: la dignità architettonica degli edifici ottocenteschi che circondano il piazzale d’ingresso o la Casa della Salute, in stile liberty, situata nella parte alta dell’insediamento; e il grande bosco-giardino che, a partire dalla collina sullo sfondo della cittadella sanitaria, degrada dolcemente verso il piano e si insinua tra gli edifici generando dei cortili alberati che costituiscono un insieme di notevole effetto ambientale. L’interesse verso questo sito nasce proprio dalla contrapposizione che esso propone rispetto quanto gli sta attorno: da una parte il “Mandalari” con il suo verde rigoglioso, i suoi edifici bassi e discreti, la sua misura a dimensione d’uomo; dall’altra la tipica periferia moderna, fitta e densa di casermoni. In questa parte di città si concretizza lo scontro tra due contesti urbani totalmente opposti: uno testimone della città contemporanea; l’altro della città giardino ottocentesca. Far coesistere due entità così differenti è compito difficile poiché sarebbe necessario individuare un elemento a scala urbana capace di “articolare” le due parti, metterle in relazione e farle dialogare. Occorre un elemento che filtri e mitighi le reciproche istanze: l’ipotesi di progetto è che la piazza possa svolgere tale compito.

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Planivolumetrico

Gli elementi della composizione La frammentarietà del sito ha suggerito una composizione fatta di pochi elementi, ma con un forte valore identitario:
  • il piano inclinato
  • il sistema muro-frangisole
  • il portale
  • il ponte belvedere
  • lo specchio d’acqua

Un ampio piano inclinato, situato all’incrocio con via Curcuruto, invita chi cammina lungo il viale Giostra ad un percorso alternativo che, superando un dislivello di quattro metri, permette di raggiungere l’accesso alla piazza segnato da un grande portale e al complesso dell’ASL. Il piano inclinato è separato dal viale Giostra da un sistema muro-frangisole che costituisce una compagine permeabile: i setti, con ritmo costante, si piegano aprendo dei varchi attraversabili. Il muro ha un duplice ruolo all’interno dell’intera architettura: uno compositivo ed uno “simbolico”. Il sistema muro-brise soleil costituisce infatti l’elemento unificante dell’intero progetto: subendo di volta in volta inspessimenti, traslazioni o rotazioni, definisce gli spazi funzionali delle attività a servizio della piazza; ma l’accostamento del muro e del brise soleil vuole “simboleggiare” la apertura di una parte della città su di un’altra – come una finestra dischiusa sul paesaggio circostante – e la tensione dei flussi urbani che, artificialmente deviati, colonizzano nuovi spazi. La presenza della piazza è celata alla vista di chi percorre il viale Giostra, per neutralizzare l’impatto del traffico a scorrimento veloce sugli spazi pedonali della nuova composizione architettonica; l’elemento di progetto destinato a segnalarne la presenza, anche da una distanza significativa, è il ponte belvedere. Esso si sviluppa secondo la direzione est-ovest, parallelamente al viale, e la sua altezza ne fa un luogo privilegiato dal quale spingere lo sguardo in direzione del porto e dello Stretto. Varcato il portale di accesso ci si ritrova nella piazza, uno spazio ampio, profondo, “decompresso”: a nord, è possibile traguardare il bosco che discende dalla collina retrostante; ad est troveremo il fronte della casa dello studente con un suggestivo gioco di chiaroscuri prodotto dal muro-brise soleil. Infine, volgendo lo sguardo a ovest verso il complesso dell’Asl, un vuoto, una pausa: è l’affaccio su un grande specchio d’acqua attorno al quale si articolano l’autorimessa, al di sotto della piazza, e una galleria commerciale su due livelli. Lo specchio d’acqua rappresenta uno snodo primario nella composizione, mettendo in relazione la piazzetta dell’Asl e la nuova piazza posta ad una quota più bassa. Gli spazi della galleria commerciale fungono da basamento della piazzetta sovrastante e da collegamento con quella nuova. Attraversando il portale posto a nord si raggiunge un vasto parterre verde, che collega la piazza ai quartieri 167 limitrofi: sullo sfondo si staglia la vegetazione ricca e incontaminata del bosco che discende dalle colline circostanti.

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Planimetria autorimessa

Il programma funzionale L’area d’intervento è caratterizzata da un’elevata densità residenziale e da una scarsa dotazione di servizi. Oltre il presidio Asl dell’ex manicomio “Mandalari”, suscettibile ad essere utilizzato come struttura per la cura dei malati adulti di autismo; nella zona sono presenti alcuni istituti professionali di istruzione secondaria, frequentati in molti casi da studenti pendolari. Un aspetto tenuto in considerazione per la formulazione del programma funzionale dell’intervento, è la presenza di associazioni no profit a sostegno delle disabilità psichiche, ospitate temporaneamente in uno dei padiglioni dell’ex ospedale psichiatrico; sistemazione che risulta insufficiente rispetto alle reali necessità. Quanto sopra ha suggerito di dotare la nuova piazza di strutture residenziali, in grado di soddisfare le esigenze ricettive attuali e future, e di predisporre spazi per l’attività delle associazioni di volontariato. Nello specifico sono state progettate:
  • una casa dello studente capace di ospitare allievi di entrambi i sessi, dotata di spazi comuni per lo studio e per i momenti di svago;
  • una foresteria;
  • una struttura destinata alle associazioni di volontariato: al piano terra presenta uno spazio informativo rispetto le attività ed i servizi offerti dal presidio ospedaliero; ai due piani superiori trovano sistemazione le sedi associative. Annessa a tale struttura, una casa alloggio per ospitare i familiari in visita ai pazienti in cura nella struttura destinata ai malati di autismo; Il programma funzionale delle attività a servizio della piazza è completato da:
  • un’autorimessa per circa centosessanta veicoli a servizio dell’ASL e dei fruitori della piazza il cui accesso è collocato sulla via Curcuruto;
  • spazi per la ristorazione (un ristorante panoramico collocato nel ponte belvedere, una mensa ed un bar in piazza);
  • una serie di attività commerciali di prima necessità dislocate nella piazza (tabacchi, lavanderia, farmacia, emporio);
  • una palestra;
  • attività commerciali collocate nella galleria preposta.

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Planimetria quota piazza

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Planimetria piano tipo residenze

Nuova Biblioteca e Laboratorio Protetto San Martino - ABDA architetti - botticini de appolonia e associati

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Nuova Biblioteca e laboratorio protetto per il Comune di San Martino in Passiria

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maquette

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Strumenti musicali. - Arch. Sandra Scanu

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Gli strumenti muscali, reinterpretati artisticamente nelle loro dimensioni, sono relizzati con struttura in cartone e rivestiti con fogli esratti da libri di pittori del ‘900.

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Violino

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Arpa in fase di realizzazione.

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Violoncello in fase di realizzazione.

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Violoncello

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Arpa vista dal basso.


Casa T. G. Jesolo - Alessandro Pasqual

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Tipologia: Edificio residenziale unifamiliare Nome dell’opera: casa tg volume realizzato mc 865 Progetto 2009 Realizzazione 2010-2011.

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Collaboratori Luca Bozzetto, Elena Cigana. Progetto Strutturale Nord Est Progetti S.R.L. San Donà di Piave Ing. Sandro Teso – Ing. Roberto Rossetto

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Il terreno che accoglie l’immobile dista circa 600 ml dal litorale e si inserisce in un contesto residenziale di una nuova zona di espansione come molto nate di recente nella celebre località turistica. Il lotto di terreno si ritaglia una posizione privilegiata, innestandosi nel vivo del sistema viario e di collegamento di cui via M.Luther King rappresenta un’importante elemento costitutivo, fiancheggiando tutto il lato sud e proseguendo sino ad innestarsi su piazza Milano. La sagoma dell’edificio presenta forma cubica semplice e regolare come richiesto dalla committenza, con porticati che delimitano lo spazio senza racchiuderlo completamente.

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La copertura è del tipo piano con predisposizione di pannelli solari per l’accumulo dell’energia elettrica e solare, collocati in uno spazio all’uopo ricavato secondo la migliore efficienza per esposizione ed inclinazione. Alcune aperture lasciano filtrare la luce solare destinata poi ad irradiarsi dalla copertura al piano sottostante.

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In prossimità dell’ingresso carraio posto a nord, lo scoperto è destinato ad area di manovra e di parcheggio. I camminamenti sul lato est collegano il cancello pedonale con la porta di ingresso alla residenza. I lati sud ed ovest, maggiormente illuminati ed esposti all’irraggiamento solare estivo, sono adibiti a giardino che accoglie un ampio ed aperto portico aggettante sul verde.

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Dall’entrata si accede al soggiorno, i vani adiacenti e direttamente raggiungibili sono rappresentati dalla cucina-pranzo e da uno studio; un disimpegno separa l’accesso ad una camera con annesso wc ed un secondo servizio ricavato in adiacenza al locale garage. Il reparto notte al piano superiore si compone di un bagno e tre camere da letto piuttosto ampie con attigue terrazze. Il tratto maggiormente distintivo è rappresentato dal portico a sud ricavato in doppia altezza e lo stile minimalista delle forme. Il portico in doppia altezza ha un importante risvolto in campo energetico. D’estate la luce del sole si irradia a perpendicolo nel momento della giornata di massima insolazione e viene schermata dai frangisole che garantiscono riparo e protezione contribuendo a mantenere fresca la temperatura ed evitare il surriscaldamento dei vani interni. D’inverno, il moto del sole descrive una traiettoria più bassa sulla linea dell’orizzonte e colpisce le vetrate che immagazzinano il calore. La sintesi di questo espediente architettonico predispone l’edificio ad usufruire nel modo più efficiente dell’apporto energetico solare, che garantisce in questi termini, il giusto raffrescamento estivo ed un adeguato riscaldamento invernale.

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Sheets - Laura Mottola, Move&sign

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L’obiettivo preposto era quello di creare una sedia pieghevole che fosse pratica e di facile utilizzo, con una linea semplice, ma non banale; altra caratteristica importante la comodità, sia in termini ergonomici che di utilizzo, a favore così di leggerezza e trasportabilità.

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Sheets si compone di cinque fogli uguali per dimensioni e forma (ma con curvatura diverse) che permettono il meccanismo di chiusura e apertura, grazie a cerniere di collegamento degli elementi. Di questi fogli, quattro vanno a comporre la seduta e uno lo schienale: maggior dinamismo è dato dalle curvature degli stessi, garantendo buoni livelli ergonomici sia per lo schienale che per la seduta. Al momento della chiusura i fogli vanno a combaciare l’uno sull’altro secondo le curvature, riducendo al minimo lo spessore della sedia; allo stesso modo i tre tagli sugli elementi frontali vanno a coincidere creando la maniglia per il trasporto.

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La struttura di Sheets è in alluminio: tale struttura, con rivestimento in legno e con rivestimento in materiale plastico, è formata da una sorta di panello sandwich con rivestimento esterno e struttura interna: la stratificazione è lasciata in evidenza negli spessori laterali, con la struttura che emerge anche nel ritmo delle cerniere delle giunture. Il singolo foglio, componente la sedia, presenta le basi del trapezio di dimensioni 25cm e 35cm, con altezza 35cm; lo spessore dell’alluminio è di 4mm e per il rivestimento di circa 3mm per ogni lato. L’ingombro totale della sedia è di 70cmx35cmx10cm chiusa e 70cmx35cmx35cm quando è aperta. Considerati i materiali di rivestimento qualsiasi finitura superficiale è possibile.

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Bando di Concorso promosso da The Plan per Volvo auto Italia - Swich to Pure Volvo - Noemi Maria Carretto, Brezzo Lorenzo, Cambiano Chiara

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L’idea progettuale per l’installazione nasce da un concetto di associazione di pensieri: per antonomasia l’energia viene collegata ad una lampadina e così la lampadina diventa l’involucro, il contenitore al cui interno collocare la Volvo V60. La forma non convenzionale e atipica per uno stand di questo genere ha anche lo scopo di creare qualcosa di nuovo, di attirare i visitatori proiettandoli e spingendoli all’interno, verso il vero protagonista: l’automobile. La sensazione di attrazione è aumentata poi dalla scelta dei materiali che rendono l’installazione trasparente, lasciando intravedere l’interno ed allo stesso tempo permettono di immaginare la Volvo V60 nei diversi contesti in cui lo stand sarà inserito.

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Il bulbo di vetro è stato tagliato a metà per ottenere una parte lineare da appoggiare a terra, su una base studiata e progettata appositamente; la forma curvilinea permette di avere una visibilità quasi a 360°, se si esclude quella che nella lampadina è la base a vite e che, nel progetto, diventa l’unico ingresso dell’installazione.

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La copertura impermeabile risulta essere fissa, mentre le pareti laterali sono mobili ed apribili: a seconda delle esigenze, soprattutto durante il periodo estivo quando potrebbe essere necessario un ricircolo dell’aria, si potrà così avere un’installazione formata quasi esclusivamente dalla base e dal tetto. Gli arredi presenti all’interno sono molto semplici, realizzati su misura e si compongono di un desk alto, quattro sedute che vanno perfettamente ad incastrarsi sotto il tavolo (questa scelta è mirata a limitare il consumo dello spazio quando questi non servono), dei porta brochures informativi; la forma è curvilinea, con angoli smussati, proprio a richiamare la linea morbida della lampadina.

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La tecnologia studiata per questa installazione è sostenibile ed impiega materiali riciclati, riciclabili e leggeri. I pannelli che vengono utilizzati sia per la copertura che per le parti laterali sono delle lastre compatte a base co- poliestere, caratterizzate da trasparenza essendo incolori, resistenza agli urti, protezione ai raggi ultravioletti (buona soluzione quindi per schermare i raggi solari durante l’esposizione in esterni), leggerezza, facilità di lavorazione e curvabili (quindi adattabili alla forma tondeggiante della lampadina), resistenza agli agenti atmosferici, difficilmente infiammabili. La pedana è realizzata in pannelli di cartone eco-compatibili e riciclabili al 100%, al cui interno è presente un’anima a nido d’ape in cartone riciclato, rivestito con una copertina in cartoncino ricilato per migliorarne la finitura. Risulta quindi molto leggero, ma allo stesso tempo robusto ed ignifugo, avendo la caratteristica di essere resistente al calore. L’installazione appare leggera per i materiali utilizzati e di semplice montaggio – smontaggio: una struttura in alluminio realizzata sulla forma di una mezza lampadina e dotata di guaine, permette di unire tra di loro delle lastre in plexiglas trasparenti ed adatte agli esterni; il tutto viene poi collegato alla pedana, sempre sagomata per rispettare l’idea di base. Quest’ultima è realizzata incastrando pannelli di cartone alveolare tra di loro ed è rialzata rispetto ai vari piani su cui verrà appoggiata tramite dei dischi metallici, evitando che l’umidità possa creare danni. La pavimentazione è costituita da lastre di cartone ondulato riciclato e riciclabile, resistente a pressione d ignifugo. L’ingresso appare come la vite della lampadina essendo realizzato con una struttura metallica ondulata. Le luci sono inserite a pavimento, sul perimetro esterno della pedana in modo da non contrastare o creare aggetti con la struttura in plexiglas.

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NP HOUSE - José Carlos Nunes de Oliveira

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Adequacy of existing housing, with 262.09m2 of gross floor area, to the actual needs of comfort for an family of 4 persons and the housing laws and rules of construction and building regulations.

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The building currently in the middle of a great mass of trees, as a mark. The housing consists of two floors, the ground-floor dedicated to service functions and garage, and the top floor exclusively dedicated to housing.

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Without questioning the value of the pre-existence, the proposal maintains the current volume, offering the services and the social spaces of the family. The expansion develops in the direction of the slope (west), where she opens a space for external expansion, contained in the far west area of the new rooms and the corridor north by stitching both areas of housing. Adjacent to the house at the ground-floor is nesting in the back of the hill, the garage, hidden under a coating plant.

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The intervention is in essence an extension of each of the habitable areas, increasing the number of existing health services (maintaining the same number of rooms), yielding a total gross area of 469.11m2.the landscape was the subject of major concern. The new emerges organically from the old. The building emerges as a root that grows, goes through the ground and anchor to life on earth.

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On the point of view of language to the proposal harnesses the most important element of preexisting is the roof – using the force in his profile to redesign and merged in the woods pending.

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The house is raised on a structural system of walls, retaining walls and reinforced concrete slacks interspersed with faces fi masonry. Interior floors have wood flooring american pine, with the exception of the service rooms cover with stony coverings. The garage and the den´s floor is in epoxy and the exterior spaces cover by wooden deck. The entire building will be covered by an acrylic plaster reinforced with glass fiber network cladding clipped (ventilated wall system). the roof will be in zinc. the interior walls and ceilings are plastered and painted or plaster according to the spatial and functional requirements of each compartment

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B.A.FI - Francesco Fiori

Taichung City Cultural Center - AP Arquitetos + Studio CSD - AP Arquitetos, André Prevedello, Henrique Galafassi, Giovana Coelho, caio smolarek dias

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CONCEPT

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View from the Gateway Park

The building´s concept derives from an everyday element of Taiwanese routine: bamboo. Bamboo is a natural item that has countless uses in oriental traditions. This project focuses on the ability of this element to be multifaceted. The concept abstracts many different characteristics of bamboo trees and apply them into the architecture. From its structural ability to withstand high wind speeds to its capacity to absorb as much CO2 as 3 trees combined. Geometrically, the building is a combination of several circles in different dimensions, elaborated in order to create a fabric – based on the bamboo cell – which is the basis for all plans. From this base, all rooms have been located in order to better suit the program. The circular geometry enhances the sensation of the architecture, and also creates infinite perspectives of the interior and exterior of the complex. Even more that creating a symbol for the city the composition of this new cultural center was created from a design process that resulted in a form. The architectural spectacle created was the result of a thought, a concept. It is believed that an idea can generate a form. Never a form to generate an idea.

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View from the elevated square

PROGRAM

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Permanent Exhibition

As for the program, it has been divided vertically. To comprehend the program, one must grasp it from the vertical axis. To better suit all site regulations – in height and distance from surrounding structures – the building has been placed in the middle of the site, maintaining all distances from neighbours and to better relate to the city and its population.

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Hall of Museum

ELEVATED SQUARE

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View from the literature floor

The building has been elevated in 10m from ground level to maximize the relation city – building - park. This relation is very important in this proposal, being the building part of the view, along with the park and the convention centre. From the ground floor all visitors can either sightsee the ground floor square, of climb to th centre of the complex to the elevated square. On the elevated square all visitors can either descent to the museum, or climb to the library. This gesture has been proposed to democratically allow all visitors the possibility to view the park and the city of Taichung.

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Bamboo Concept

RELATION BETWEEN ARCHITECTURE AND TAICHUNG GATEWAY PARK

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Sustainability Concept

This proposal considers the building as an addendum of the Taichung Gateway Park, and it is intended to maximize the synergy between these two key players. Such synergy is made by freeing the connection between the city and the park, making possible for citizens and users to use the park, as well as the convention centre, through the complex, and vice-versa. Although the connection is paramount for the relation between architecture and vegetation, the most important aspect is the visual relation. All elevated volumes from the museum, which constitute the program of the library, have been placed next to the entrance of the city, close to the street. This gesture allows for the elevated square to be turned to the park, and maintain a close relation with it. It also allows for the openings of the library to view the elevated square in foreground; the park; and Taichung´s skyline in background. It is a strong psychological feature, which permits library users to view the greenery of the park while reading/studying.

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Sustainability Concept

SUSTAINABILITY

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Zoning

Sustainability is a key feature of the complex. The proposal takes into consideration different sort of sustainability, either passively or actively. Passive sustainability is the sort of environmental upgrade that a building can have by using tools that already are part of the building process in a different way. An example of that is better orienting the architecture in the site to maximize natural illumination and ventilation. Activ sustainability is the application of technology to generate alternative means of producing electricity for the complex. Passively, the building takes into consideration the orientation of the building on the site allowing the North East wind to flow into it and naturally cool the building, horizontally or through chimney effect. Such action allows the building to have temperate climate without unnecessary use of air conditioner. The use of shading devices on the exterior facade permits that natural illumination enters the building, also allowing the building to be naturally lit without the use of unnecessary light. Actively the complex generates energy in many different ways. Initially it is intended to harves the Sun of Taichung – which is very intense all year – as one of the contributors, installing photovoltaic solar panels, as well as solar water heaters on the roof of the complex. Wind is also abundant in the region, therefore wind turbines have been installed on structura towers located in different points of the complex. Maximizing the relation of the complex witth wave making pool, other than making this relation only visual, the proposal also intends to make it sustainable. The large quantities of water placed in the pool can also serve as a coolin device for the mechanical ventilation and humidification of the architecture. The water is pumped into the building, used on the ventilation system as a coolant, and then return to the pool. Local materials have been proposed in order to generate incentives for Taichung´s suppliers, a well as craftsmen. The proposed radius for suppliers is 800km. Independently of the kind of sustainability, the proposal takes into consideration social, environmental, financial and cultural issues, intending to make this a local building, with local characteristics and identity.

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Aerial View

Taichung City Cultural Center Planning - caruso torricella architetti

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Conceptual premise The proximity with the park is definitely the main drive for this proposal that has a lot to share with the classical mix of nature and architecture, of vegetal and mineral, of water and terraces that we can see in chinese traditional gardens. Not less condivisibile, mostly in contemporary world, is the classical view of the garden as an idealized miniature landscape meant to express the harmony that should exist between man and nature. Last but not least the two cultural institutions that insist on the lot, immediately made us remember the scholars’ gardens and pushed us to look for an equivalent recipe to assure, even to a much more massive user, the same possibility of reading and appreciating art outdoor.

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Architecture The translation of these concepts into architecture brought us to the following choices: - lessen the individuality of the two buildings, looking for making them more an element of the park than an architectural statement in themselves; - give the two buildings terraced volumes that integrate directly into the park; - putting a pond as the center of the composition between Library and Museum; - overpassing the pond with bridge housing the common facilities of the two institutions; - completing the indoor use of the buildings with the outdoor space on the terraces that are in front of the reading and exhibition rooms. Buildings: their shape derive from stacking, in slightly irregular way, six layers of parallelepipeds with a set-back facing the park, allowing for lawns and vegetation on the resulting terraces. This will create a powerful effect of continuity with the park, implemented also by vertical green facades. Terraces: resulting from this set-back will be used as outdoor reading or exhibit spaces, creating a type of outdoor space, intermediate between public and private, that will allow users of the library and of the museum an experience of reading or seeing artworks in total immersion in the nature. Pond: water is an important item to make the building part of the park. Zig-zag bridges remind us of the proverb: “ by detours, access to secrets”. Bridge: some parallepiped, of the stacking process, bridges over the pond supporting a series of facilities shared by the two institutions: cafeteria, bookshop, learning, auditorium etc. The bridge allow a direct passage under the building from Park Avenue to the Park.

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Sustainability The physical shape of the buildings, the presence of greenery on the greater part of the roofs and on 70% of the facades, the use of triple insulating glass for windows will have a mitigating effect on the climate impact on the building that will prove effective in reduction of Energy consumption. A surface of 6000 sqm of high performance photovoltaic panelling will provide enough energy to run the building. A rainwater re cycling system will allow the reuse of rainwater for sanitary and watering use.

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URBAN PARK IN SAN POLINO (BS-IT) - ABDA architetti - botticini de appolonia e associati

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Parco giochi urbano

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Cedacri Group Headquarter - andrea mambriani

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Il complesso edilizio si caratterizza per l’uso accurato dei materiali che definiscono superfici e volumi, valorizzandoli a livello compositivo e negli aspetti funzionali. Sapientemente utilizzata sia dentro che fuori, la ceramica assume il ruolo di elemento regolatore che descrive la scansione delle facciate e ordina l’organizzazione degli spazi interni. La messa in opera della parete ventilata, coerentemente eseguita in ogni dettaglio, segue un preciso schema di posa, calibrato sulla forometria dei serramenti. Negli sfondati dei prospetti, il paramento ceramico ripiega nell’edificio accentuandone la continuità spaziale. All’interno, le lastre in grès porcellanato della pavimentazione sperimentano un inedito linguaggio grafico-cromatico a barre che, oltre a sottolineare i percorsi, qualifica fortemente i vari ambienti.

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GREEN 360 - ABDA architetti - botticini de appolonia e associati

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GREEN 360: 8 LOFT BUILDINGS BY THE GOLF CLUB“LOS INKAS” IN LIMA (PE)

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Church Sunnenbuhl - Thomas Bamberg

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Intervento architettonico chiaro e deciso, che interpreta con raffinata sensibilità il tema dell’inserimento nel contesto naturalistico. Caratterizzata da rigore e purezza formale, la costruzione emerge dal paesaggio con delicatezza creando un contrappunto armonico. La pavimentazione ceramica costituisce un elemento di omogeneità materica e continuità cromatica tra esterno e interno. L’equilibrio raggiunto nella definizione della spazialità tra l’involucro dell’aula liturgica e il piano pavimentale è brillantemente risolto con l’impiego corretto e discreto delle lastre in grès porcellanato accuratamente applicate secondo un preciso disegno di posa. L’uso coerente dei materiali, dei colori e della luce assume un ruolo fondamentale a livello compositivo nella determinazione della qualità ambientale, attraverso la ricerca dell’armonia e della semplicità.

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Airport Jasionka - Agencja Projectowa Architectura

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L’intervento mette in evidenza le proprietà del materiale ceramico in un ambito tipologico inusuale, attraverso un progetto di grande chiarezza formale, dove pochi elementi compositivi ben disegnati definiscono una complessità funzionale efficacemente risolta. La finitura levigata delle lastre in grès porcellanato, che rivestono il piano pavimentatale di tutti gli spazi, enfatizza la trasparenza e la permeabilità dei vari ambienti, stabilendo un rapporto costante con l’involucro architettonico, in piena sintonia con gli altri materiali. L’elegante superficie ceramica si comporta come un piano riflettente che fa risaltare la struttura tecnologica della costruzione. Il raffinato monocromatismo si accompagna alla rigorosa semplicità del disegno di posa modulare.

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