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Riqualificazione spazi polifunzionali al servizio del centro storico di Mesola - Paolo Canesso, Anita Brotto, Davide Scapin, Anna Favaro, mirco brion

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La volontà di interpretare in maniera unitaria il progetto per Mesola ha portato a rivalutare gli ambiti d’intervento proposti. La scelta di spingersi oltre i limiti perimetrati dal bando è stata sostenuta anche dalla necessità di migliorare la qualità degli spazi esistenti attraverso la realizzazione di nuovi percorsi e nuove relazioni. Allo stesso tempo si sentiva l’urgenza di sottolineare le “emergenze” (sia architettoniche che naturali) restituendone la visibilità, aumentandone la fruibilità e ricostruendone le relazioni. Non si tratta, dunque, di uno spostamento d’interesse, quanto piuttosto di una “sintesi” tra le pratiche non compromette la possibilità di realizzare il progetto tenendo conto delle preesistenze (parcheggio) e delle perimetrazioni date dal bando. La convinzione di aver cercato di armonizzare gli spazi a tutto vantaggio della suggestione dei luoghi e della loro vivibilità conforta e rafforza la declinazione del progetto. Ambiti d’intervento proposti dal bando Ambiti d’intervento “dagli Orti al Fiume”

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DAGLI ORTI AL FIUMEORTI ESTENSI. Ovvero un museo aperto Piano naturale e piano culturale si confrontano e convivono. Riscrivendo la natura e i colori dei campi dell’intorno, gli Orti si arricchiscono di valenze pubbliche e sociali oltre che didattiche. I percorsi che ci accompagnano all’interno del recinto in bosso ci introducono in un tempio culturale: ogni singolo orto è custode di una coltura e di un sapere, ogni area nel recinto è spazio didattico. La consapevolezza del valore del “saper lavorare” e del “saper tramandare”, unita alla necessità di trovare delle forme “sociali” di partecipazione al bene, hanno suggerito il progetto di Orti Comuni, dati in uso gratuito e lavorati (in maniera collettiva, con depositi e utensili in comune) da cittadini di Mesola, che diventano Guide del museo, presenze vive e attive nel percorso didattico. All’interno dell’ampio spazio, tra gli appezzamenti coltivati seguendo le tradizioni provinciali e paesane, incontriamo dei veri e propri box-didattici in cui bambini, ragazzi, visitatori possono toccare, annusare, vedere, sentire. Attraverso le sensazioni tattili si “sperimenterà” e si “conoscerà”, attraverso il lavoro privato il museo (gli spazi del museo ma soprattutto il sapere che ne determina la missione) sarà sempre custodito e protetto.

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LE PIAZZE. Ovvero la storia, i rapporti, le connessioni Lasciati gli Orti il percorso si snoda naturalmente verso il cuore di Mesola, verso il Castello. Pur mantenendo questa forte direzionalità, addirittura sottolineata dalla proposta provocatoria di spostare il parcheggio di recente costruzione per mantenere l’infilata prospettica centrale, il progetto prevede la realizzazione di una nuova serie di connessioni tra gli elementi Orti-Magazzini-Piazza Vittoria in grado di relazionare spazi ora divisi, di ridare dignità a ciò che fin ora era destinato a “retro”, di mostrare Mesola da angoli suggestivi e di ridare impulso e vita alla vocazione commerciale e turistica. In particolare il progetto prevede un collegamento diretto tra la corte dei Magazzini e Piazza Vittoria. Si determina quindi una osmosi di spazi e di funzioni, di persone e di servizi. La piazza storica entra nella corte dei Magazzini e viceversa le attività giovani e attive dei Magazzini si espanderanno fino a Piazza Vittoria. Senza soluzione di continuità. Il disegno della pavimentazione (in trachite gialla e grigia) ne sottolineerà la fusione.

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La rilettura rappresentata dal progetto non si limita, però, al ridisegno. Vuole che l’intero percorso si proietti verso il fiume. Una revisione della viabilità, un nuovo respiro dato da una sosta all’uscita dal Castello e il parco a gradoni che smorza la forte scissione esistente tra il piano della piazza e l’argine, accompagnano la via principale oltre il fiume, a cercare, con un ponte pedonale (ricordo di un ponte esistente, nuove relazioni e schemi evoluzione alzato su Piazza Vittoria nuovi stimoli). Dall’argine raggiungiamo pensiline in legno da cui osservare i pescatori, aspettare la barca per una gita fino al Delta oppure salire sulle torrette per osservare il Castello, il territorio, gli uccelli. Dall’argine guardiamo Mesola e guardiamo la natura. Il progetto separa e unisce. Il pensiero capisce le autonomie e le sintetizza. Anche qui natura e cultura convivono.

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I FABBRICATI. Ovvero il disegno architettonico Discorso particolare meritano i fabbricati oggetto del progetto. In particolare i Fabbricati a Corte e il Fabbricato su Piazza Vittoria.

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FABBRICATI A CORTE L’analisi dei fabbricati ha individuato delle porzioni più recenti e di scarsa qualità architettonica. In particolare l’appendice a sud esterna alla corte ed una piccola parte contigua verso nord sono state rimosse ed è stata costruita ex novo solo il volume necessario alla chiusura della corte.

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L’approccio al recupero dei fabbricati si propone di mantenere la leggibilità della struttura esistente e di sfruttare la versatilità dei nuovi spazi. In tal senso, il filo conduttore è la realizzazione di box autonomi utilizzabili in maniera differenziata, in base alle esigenze, alle domande, alla situazione economica. Il fabbricato su via 25 Aprile diventa un contenitore da poter dedicare al piano terra a mostre e ad attività collettive (in sintonia con il concetto di permeabilità e osmosi delle piazze) e, al piano primo, a foresteria. Lo studio in pianta delle singole stanze, unite da un corridoio ballatoio, permette di farle diventare, se necessario, uffici pubblici, per associazioni o da affittare a privati. Gli altri fabbricati contengono invece box ricettivi (un bar aperto su portico), commerciali (negozi autonomi ma legati da un “percorso” all’interno di uno spazio sempre proiettato verso la corte) e di servizio (uffici e front-office nella porzione più vicina a Piazza Vittoria)

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FABBRICATO SU PIAZZA VITTORIA La suggestione di alcune cartoline postali d’epoca ha dato lo spunto alla rilettura dell’alzato principale di questo fabbricato così pesantemente segnato dalla frammentazione delle proprietà, dalle esigenze di distribuzione e illuminazione interna e dalle mode rintracciabili in colori e finiture. Il progetto propone una rivalutazione della metrica tra pieni e vuoti, consci che, pur non potendo ritornare all’origine, è comunque naturale riproporre, con linguaggio contemporaneo, l’”immagine” del fabbricato. Il prospetto ritrova, in questo modo, le proporzioni definite dal marcapiano e il ritmo dato dalle aperture in serie al piano terra e dall’alternanza di finestre a bow-window in acciaio cor-ten (ricordo delle finestre storiche) e finestre a nastro (che permettono la personalizzazione interna degli spazi). La possibilità di inserire anche nelle vetrine elementi in acciaio corten (ingressi, portali, strutture espositive) sottolinea la volontà di mantenere la freschezza e l’apporto originale di chi vive Mesola, all’interno, comunque, di un disegno unitario e che nasce dalla storia.

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Anche il fronte opposto è stato oggetto di una riflessione progettuale vista l’importanza che assume nel contesto delle nuove relazioni spaziali e visive. In particolare, data l’attuale situazione di confusione e disorganicità, si propone di realizzare degli elementi contenitori (sempre in acciaio cor-ten) in cui alloggiare camini, scambiatori, risalite per impianti ecc. In questo modo si potrà ristabilire un ordine e un ritmo a tutto vantaggio della prospettiva verso il Castello e verso Piazza Vittoria.

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Parking for People - Giuseppe Morando, Marcella Del Signore, Elena Del Signore

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Parking for People is temporary intervention in public space that operates as catalyst for place making by building temporary communities through engagement and participation. It is a hybrid system that operates between the scale of infrastructure, space and furniture where the visitors are an active part of the spatial production. Our proposal is intended to look at the contemporary city and reflect on its future by designing a prototype that could act as a model to reclaim urban areas that are dysfunctional or misused and to re-think forms of density. The intervention explores possibilities to build different forms of temporary communities, imagining modes of production of (public ) space. The project proposes a set of prototypical tactics for temporary activation and appropriation that could be replicable in different contexts. The project operates simultaneously in a spatial [macro]scale and human [micro] scale. It is a spatial machine that unfolds in space and allows the incorporation of multiple (public) uses in one synthetic spatial construction. It offers a time-based scenario that take into consideration material and programmatic strategies as a mode to redefine its urban presence. Its spatial definition is negotiated through hard and soft forms that trigger the creation of temporary social spaces for aggregation. The project is intended to be developed in an outdoor – public space as a prototype that could be replicated throughout the city

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Helsinki Central Library - Julien Broussart, sylvain rety, Raphaël Renard, Adrien Durrmeyer, Julien Pasteau, Benjamin Haziot, Aurélie Hennequin, Pierre Bock

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Entry no. 232, pseudonym “Through the Looking Glass”

Honourable Mention (Stage 1)

Project team
Julien Broussart, Architect Sylvain Rety, Architect Raphael Renard, Architect Adrien Durrmeyer, Architect Julien Pasteau Benjamin Haziot Aurélie Hennequin, Engineer, Elioth (Egis concept) Pierre Bock, Structure Engineer Egis.

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The Green Hook - brenso, Daniela Zerbini

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La rigenerazione ed il ripristino ambientale del Gowanus Canal non possono trascendere da una complessa trasformazione e da un processo di rinnovamento sociale dell’intero quartiere che, grazie alla riprogrammazione di funzioni e l’integrazione di nuove attività, potrebbe generare una comunità vivace e a misura d’uomo all’interno di un eco-sistema urbano sostenibile. Il progetto propone la realizzazione di un Villaggio Sportivo con spazi pubblici, servizi ed attrezzature che integrino aspetti ecologici in un ambito urbano, grazie ad una struttura articolata dove ambienti naturali ed artificiali possano coesistere e dove energia/salute/verde possano essere introdotti in una della aree più degradate ed inquinate di Brooklyn. Grazie ad un metabolismo autosufficiente, nel Villaggio si inseriscono sistemi per il riuso, il deposito e la depurazione dell’acqua, il geotermico e meccanismi per la produzione di energia applicati alla pratica di attività sportive e fitness. Un’area eco-efficiente, verde ed animata, un complesso organico ed attivo che può fungere da aggregatore sociale ed allo stesso tempo da spin-off per la rigenerazione di tutto il lungofiume del Gowanus Canal.

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Sezione trasversale 3D / 3D cross section

A regeneration and environmental restoration of the Gowanus Canal can not set aside from a complex transformation and social renovation process of the entire neighbourhood, that while re-programming functions and integrating new activities could generate a vibrant and walkable community in a sustainable urban eco-system. The project proposes the realization of a Sport Village with public spaces, services and facilities that integrate ecological and urban environments within an articulated structure where natural and artificial frameworks are linked and life/health/green are injected into one of the most degraded and polluted areas of the borough. With its auto-sufficient metabolism, the Village integrates systems for re-using, storing and cleaning water, exploiting geothermic resources and producing energy through sport activities and fitness. An eco-effective, green and playful spot, an organic and active building complex that could work as social aggregator as well as spin-off for the regeneration of the Gowanus Canal waterfront.

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Vista aerea / Bird-eye view

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Ingresso sud-occidentale / South-Western entrance

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Vista della piazzetta interna / View of the inner plaza

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Pianta piano terra e sezione longitudinale / Ground-floor plan and longitudinal section

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Programma / Programme

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Sistema per il ricircole delle acque / Combined Sewer Overflow system

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Dimensionamento fitodepurazione / Wetpark dimensioning

Residential Block - Arbnor Murati

Helsinki Central Library - Tamás Lévai

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Entry no. 284, pseudonym “Illuminatio”

Honourable Mention (Stage 1)

Tamas Levai, Tarka Ltd.
Architect co-worker Agnes Joszai, Tarka Ltd.
Adam Tatrai Energy expert
Gabor Szigyarto, SMG, SISU Ltd.

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Helsinki Central Library - Monica Ponce de Leon

Helsinki Central Library - KUTONOTUK

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Entry no. 521, pseudonym “Helsinki Link”
Honourable Mention (Stage 1)

Team
Matthew Jull
Leena Cho
Pierre Jean Le Maitre
Soo Jung Yoo
Edward Nicholson
Marcus Parviainen
Giancarlo Mangone
Daniel Dobson

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Xixi Artist Clubhouse - AZL architects

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Located in Xixi wetlands in west of central Hangzhou, the Xixi Artist Clubhouse is organized as a village structure with five building units, 800 m2 each as studio for artists & designers in Hangzhou. Each cluster relies on three Y-shaped volumes, one in six by six and two in three by three meters square frameless openings, creating panoramas view of surrounding wetland landscape in different directions. Contrast to cubic outside geometric volume of building, twisting fiberglass installation redefines internal spaces. Walls, floors, and ceilings are integrated in continues surface, refers to different program.

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The six meter tall structure is in concrete, while two smaller sections in steel structure introduce translucent white PC panels as cladding to diffuse direct sunlight. During dark night, one could see a group of beautiful lanterns floating on the water of wild wetland horizon.

Location: Hangzhou, Zhejiang Province, China
Project Area: 4000 sqm
Project year: 2008-2011

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RIQUALIFICAZIONE DI PIAZZA BRACCI E AREE LIMITROFE A SAN LAZZARO DI SAVENA - Bandieramonte Giuseppe, Ieva Butkute, Andrea Cingoli, Giorgio Giurdanella, Michele Manigrasso, Gabriele Martinelli, Emanuela Spiotta

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Il progetto di riqualificazione di Piazza Bracci e delle aree limitrofe a San Lazzaro di Savena, pone le condizioni per avviare un processo di rigenerazione urbana più esteso, capace, da un lato, di restituire un’idea di città pubblica, dall’altro, di chiarirne la struttura urbana, nella sua unicità. Piazza Bracci, che al momento risulta essere uno spazio pubblico poco definito e in parte degradato, acquista, attraverso la proposta progettuale, una definizione più chiara: l’intervento sottolinea e definisce i bordi, rispondendo alle linee guida fissate dal bando, rispetto all’accessibilità e all’attraversamento pedonale, nonché rispetto alla necessità di recuperare un rapporto più diretto con i fronti, coinvolgendo via Emilia, nel disegno dello spazio pubblico. Ci si affida, infatti, ad un disegno di un parterre continuo, che oltre ad occupare lo spazio dell’attuale invaso della piazza, scorre in avanti, riconquistando via Emilia, e tutta la banchina antistante la banca con i porticati commerciali. In questo modo, non solo la piazza acquista un respiro spaziale più ampio, ma mette in relazione in maniera più decisa e costruttiva lo spazio aperto con i fronti, i porticati e le funzioni presenti.

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Il porticato è l’elemento morfologicamente fondante per ricalibrare la dimensione degli spazi e la forma urbana dell’area: ridefinisce il disegno di piazza e parco conferendo una finitezza al perimetro e una connotazione precisa ai fronti irrisolti. E’ inoltre il mezzo al quale il progetto si affida per relazionare piazza e parco, nonché per fornire all’intero spazio pubblico un’importante superficie coperta e flessibile. Si ritiene che questo dispositivo, reinterpretando il tema tipologico archetipo del porticato già presente in città, aggredito ed integrato con alberature e rampicanti, sia capace di rendere più graduale il passaggio tra piazza e parco, conferendo maggiore continuità percettiva e visiva all’intera area, sottolineando la trasversalità tra via San Lazzaro e via delle Rimembranze e riqualificando funzionalmente ed esteticamente gli spazi interstiziali, sul bordo dell’area, oggi retro di scarsa qualità del municipio.

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Concept

Lo spazio sul retro del municipio, diventa un’area a servizio del parco e della piazza, uno spazio ibrido tra il percorso e lo stare, in cui si può allestire il mercato o godersi un libro all’ombra. In prossimità del municipio e dell’ingresso da via delle Rimembranze, è stata inserita la “stanza della memoria”, dove verrà ricollocato il monumento ai caduti, insieme ad un sistema di panche dove poter sostare e meditare.

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Requisito di base del progetto, è la flessibilità e adattabilità alle esigenze giornaliere, settimanale e agli eventi. Alla presenza di attività sui fronti, si aggiunge un più organico sistema di superfici e oggetti architettonici che rendono più attivo l’intero spazio: la pensilina come elemento di distribuzione e dello stare, i box funzionali, sul lato di via San Lazzaro, le attrezzature del parco, e che assumono significati diversi rispetto alle utenze, agli orari giornalieri e ai periodi. Più in generale la flessibilitàè intesa secondo una doppia concezione. Per forma, cioè per la configurazione morfologico – spaziale dell’intera area: un telaio di spazi continui, ‘for all’, privo di barriere architettoniche, che offre un elevato grado di libertà di fruizione e di manovra, per la messa in scena di particolari eventi. Il secondo aspetto, invece, risiede nell’aver infrastrutturato tecnologicamente le superfici utili, per poter svolgere attività, le più diverse. La piaz­za, infatti, risulta essere uno spazio ampio, senza alcuno scarto di quota, superficie sgombra da barriere architettoniche, e munita di sistemi tecnologici a scomparsa per gli agganci alla rete di luce e acqua. Lo stesso dicasi per il banchinaggio su via Emilia, sul retro del municipio e per la superficie del palco, nel parco, che offrono la possibilità di montare attrezzature e di collegarsi alla rete dei sotto-servizi. La relazione tra questi ‘spazi liberi’, piatti operativi dove si potranno celebrare eventi, e la superficie coperta dalla pensilina risulta evidente: mediante il porticato, risultano scaricati sui bordi gli elementi di arredo a servizio dello stare, lasciando massima libertà nella piazza, grande ‘tappeto urbano’ che relaziona in maniera inedita gli elementi depositati del contesto e che offre una nuova e costruttiva provvisorietà.

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Venezia - casa vacanze - Venice holiday apartment - Alessandro Parisotto

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CURRENT STATUS The property is located in the Castello district, on the first floor of a “continuum building” entrance in Calle Bressana near Campo S. John and Paul. It looks like an apartment with three rooms (kitchen, living room and bedroom and bathroom in recess) and L-shaped floor plan (See Graphic table 1).

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Site plans

Design

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Inside - Daylight

Demolition of partition-wall of wooden planks that divides the living room from the bedroom. Demolition ceiling grid construction and cleaning cycle and varnished wooden beams. Demolition flooring beat.

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Refurbishing of all wooden doors and windows outside. Remake of glazed porcelain tile flooring in the living area and toilet including background acoustic insulation. Remaking flooring strips of plywood subfloor including leveling. New construction in drywall partitions (8cm thick) will be plastered in mortar with three layers pulled up civilian and coated ceramic tiles inside for the realization of the compartment toilet and kitchenette. New breathable coating system for the entire wall surface ivory for the living area and light dove for the sleeping area.

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Electrical system looks for an operation already under past, and therefore we will work to adapt it to the new internal distribution. The heating system, currently fitted with electric fan that will only be repositioned. The hob of the kitchen will be electric type. The toilet will have floor porcelain tiles as well as the lining of the walls to a height of 2.20 ml; also fitted wall of kitchens will have ceramic tile adjustment to a height of 2.20 ml. The interior doors will be instead of the blind guy and the entrance door to ‘home will be built in wood, clad type with acoustical characteristics of RW = 40 dB.

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STATO ATTUALE L’unità immobiliare è situata in Sestriere di Castello, al primo piano di un “continuum edilizio” con ingresso in Calle Bressana vicino a Campo S. Giovanni e Paolo. Si presenta come un appartamento con tre vani (cucina soggiorno e camera e bagno in nicchia) e pianta a forma di L (Vedi Tavola grafica 1). La struttura è composta da murature portanti in pietrame di buon spessore, con solai interpiano in legno con sottostante graticciato intonacato; Il pavimento è in battuto veneziano ormai incoerente e con differenti dislivelli. Attualmente il fabbricato non è utilizzato e necessità di una manutenzione straordinaria. PROGETTO Tale manutenzione straordinaria dell’unità immobiliare sopradescritto predeve la realizzazione dei seguenti lavori che non incidono nella parte strutturale del manufatto:

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1 Demolizione della parete-tramezzo in assi di legno che divide il locale soggiorno dalla camera. Demolizione controsoffitto in graticciato e ciclo di pulizia e verniciatura trasparente delle travi in legno. Demolizione pavimentazione in battuto. Asporto sanitari.

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2 Rimessa a nuovo di tutti i serramenti in legno esterni. Rifacimento pavimentazione in piastrelle di gres porcellanato nella zona giorno e servizio igienico compreso di sottofondo isolante acusticamente. Rifacimento pavimentazione in listelli di multistrato di legno compreso sottofondo livellante. Costruzione nuovi tramezzi in cartongesso(spessore 8cm) saranno intonacati in malta bastarda a tre strati tirata a fino uso civile e rivestite piastrelle di ceramica all’interno per la realizzazione del vano servizi igienici e angolo cottura. Nuovo ciclo di pitturazione traspirante per l’intera superficie muraria color avorio per la zona giorno e tortora chiaro per la zona notte.

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top view

Impianto elettrico si presenta già a norma per un intervento passato, quindi, provvederemo ad un opera di adeguamento in relazione alla nuova distribuzione interna. L’impianto termico, attualmente provvisto di ventilconvettori elettrici che saranno solo riposizionati. Il piano cottura del cucinino sarà di tipo elettrico. Il servizio igienico avrà pavimento in piastrelle di gres porcellanato come pure il rivestimento delle pareti fino all’altezza di ml 2,20; anche la parete attrezzata della cucine avranno il rivestimento in piastrelle per un’altezza di ml 2.20. Le porte interne invece saranno del tipo cieco; il portoncino di ingresso all’ abitazione sarà realizzato in legno, del tipo blindato con caratteristiche acustiche di RW= 40 dB. STATO ATTUALE L’unità immobiliare è situata in Sestriere di Castello, al primo piano di un “continuum edilizio” con ingresso in Calle Bressana vicino a Campo S. Giovanni e Paolo. Si presenta come un appartamento con tre vani (cucina soggiorno e camera e bagno in nicchia) e pianta a forma di L (Vedi Tavola grafica 1). La struttura è composta da murature portanti in pietrame di buon spessore, con solai interpiano in legno con sottostante graticciato intonacato; Il pavimento è in battuto veneziano ormai incoerente e con differenti dislivelli. Attualmente il fabbricato non è utilizzato e necessità di una manutenzione straordinaria. PROGETTO Tale manutenzione straordinaria dell’unità immobiliare sopradescritto predeve la realizzazione dei seguenti lavori che non incidono nella parte strutturale del manufatto:

1 Demolizione della parete-tramezzo in assi di legno che divide il locale soggiorno dalla camera. Demolizione controsoffitto in graticciato e ciclo di pulizia e verniciatura trasparente delle travi in legno. Demolizione pavimentazione in battuto. Asporto sanitari.

2 Rimessa a nuovo di tutti i serramenti in legno esterni. Rifacimento pavimentazione in piastrelle di gres porcellanato nella zona giorno e servizio igienico compreso di sottofondo isolante acusticamente. Rifacimento pavimentazione in listelli di multistrato di legno compreso sottofondo livellante. Costruzione nuovi tramezzi in cartongesso(spessore 8cm) saranno intonacati in malta bastarda a tre strati tirata a fino uso civile e rivestite piastrelle di ceramica all’interno per la realizzazione del vano servizi igienici e angolo cottura. Nuovo ciclo di pitturazione traspirante per l’intera superficie muraria color avorio per la zona giorno e tortora chiaro per la zona notte.

Impianto elettrico si presenta già a norma per un intervento passato, quindi, provvederemo ad un opera di adeguamento in relazione alla nuova distribuzione interna. L’impianto termico, attualmente provvisto di ventilconvettori elettrici che saranno solo riposizionati. Il piano cottura del cucinino sarà di tipo elettrico. Il servizio igienico avrà pavimento in piastrelle di gres porcellanato come pure il rivestimento delle pareti fino all’altezza di ml 2,20; anche la parete attrezzata della cucine avranno il rivestimento in piastrelle per un’altezza di ml 2.20. Le porte interne invece saranno del tipo cieco; il portoncino di ingresso all’ abitazione sarà realizzato in legno, del tipo blindato con caratteristiche acustiche di RW= 40 dB.

MUSV - masterplan urbano spinea venezia - NAT OFFICE - christian gasparini architetto

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Il progetto tenta di ordinare e semplificare gli elementi urbani esistenti per costruire nel centro storico di Spinea un nuovo sistema urbano di “stanze all’aperto” capaci di connettere ed estendere all’intorno l’effetto città, inteso come capacità di identificarsi in un luogo e di abitarlo.

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Soluzione A

Spinea è costruita su un’edificazione in linea addossata alla sua arteria principale (Via Roma), che costituisce elemento di movimento e di identificazione per ogni cittadino. All’oggi l’enorme traffico veicolare pone il problema di modificare l’essenza di Via Roma, trasformandola in luogo del passeggio e della sosta con una percorrenza veicolare possibile solo per i residenti, così da restituire tutte le aree centrali ricomprese fra il municipio e la chiesa di San Vito e Modesto ai cittadini, generando un nuovo sistema urbano continuo e interfacciato composto di edifici e spazi aperti che si alternano per costruire un paesaggio urbano dinamico.

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Modello Soluzione A

Il progetto dunque studia un sistema di affacci, viste, prospettive e percorrenze che valorizzino la Villa del Maino, la Barchessa, la chiesa di San Vito e Modesto e lo stesso Asilo Nido Parrocchiale in parte vincolato dalla soprintendenza. Per costruire il sistema urbano, il masterplan lavora sulle categorie e declinazioni del concetto di BORDO/MARGINE/DIAFRAMMA, come elemento di progetto che garantisca differenti aperture alla vista della città e dia gerarchia e senso ad un insieme oggi incoerente di spazi aperti.

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Soluzione A

L’idea dunque prevede la costruzione di una nuova portualità urbana (parcheggio interrato) capace di costituire polo aggregatore e terminale del traffico veicolare, in corrispondenza di Piazza Marconi. Tale architettura ipogea, genera la possibilità di eliminare le auto dal centro urbano, permettendo il passaggio su via Roma ai soli residenti, ai taxi e ai mezzi pubblici.

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Modello Soluzione B

Il sistema urbano quindi definisce un cardine ipogeo (il parcheggio) che ancora le varie soluzioni e ipotesi al sistema infrastrutturale e portuale generale e che, contemporaneamente, garantisce una molteplice modificazione delle “stanze urbane” e dei volumi di progetto. L’infrastruttura quindi, non solo definisce gli spazi pedonali e i differenti gradienti dei flussi veicolari, ma diventa propedeutica al concetto di connessione urbana, principio ispiratore del masterplan.

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Soluzione B

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Soluzione B

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Modello Soluzione C

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Soluzione C

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Soluzione C

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Modello Soluzione D

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Soluzione D

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Soluzione D

Chungha Building - MVRDV

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Just before a Korean pop-song became a global success on YouTube for the first time in history, and Gangnam became world famous as the nouveau riche hangout of the South-Korean capital Seoul, MVRDV was commissioned by Woon Nam Management Ltd. to redefine a building on Gangnams chic Apgujung Road. Even though the Chungha building was completed in the 1980’s it was already outdated in a street dominated by flagship stores. The transformation, which added an extra level, was completed in just 9 months.

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The Chungha building had become a rotten tooth in a fast changing streetscape dominated by single brand stores, this building contains a collection of brands in one. On the previous façade, a motley collection of fonts competed for the attention of passersby. The sober building’s beige natural stone façade was ruined by commercial messages. The ground floor is occupied by French leather accessories label Louis Quatorze, the floors above hold a wedding planners’ office, the clients’ maintenance society and two plastic surgery practices. The discretion required by the clients of the plastic surgeries also had implications for the building. The windows of these floors were hermetically sealed, adding to the worn out feel of the structure.

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The new façade concept is convincingly simple: Chungha is a multiple identity building which was transformed into a collection of shop windows so each commercial venture imposed onto the façade would have a fitting canvas for its display. The building’s façade becomes more advertisement, and in that sense paradoxically more honest.

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Curvaceous frames were found to be the best match to the large amount of shop windows, and a mosaic tile consequently became the façade material to follow the curves. LED lights change the buildings appearance. MVRDV was given nine months to complete the refurbishment. Adding to the complexity was the limited size of the construction site – five storeys tall but only 2,5 metres at its widest point. Construction workers were required to balance and squeeze themselves into narrow spaces.

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Once unwrapped, the building appears reborn, its large windows are filled with transparent posters which provide space for changing brand identities and discretion for the clients of the plastic surgeon. A 10% addition on the top floor will be turned into a café with outside terraces, resulting in a total surface of 2,820 m2. The exterior façade tiles, which resemble white foam from close-up and smooth white stone from further away, are also used on the sidewalk and in the lobby.

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Before transformation

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Jean Moulin School - Prinvault Architectes

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The Jean Moulin School, built in Bernay (Normandy) in 2012 by Prinvault Architectes (Paris) replaces a school destroyed in an arson attack in 2009. The project satisfies three requests of the municipality: to adjust the size of the school to the current local schooling needs, to redefine the nature of the relation to the existing family center and to rejuvenate the area with a contemporary building. Built on a single level, the building is organized around a central corridor with niches recessed to accommodate benches and create various informal spaces for children. Different sized windows frame multiple views of the court, the sky or the treetops. The building skeleton is a timber frame structure, its roof is green and the heating burns wood. The new building has hence overcome the traumatic loss with its range of 1000 colorful cladding strips that match the colors fire: a digitized photo revealed a spectrum of 2.5% black, 2.5% zinc yellow, 2.5% yellow gold, 2.5% red-brown, 25% orange-red, burgundy 25%, and 40% carmine red… A random formula Excel is then used to generate the distribution of the 1000 strips the facade cladding component.

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Re-Living St B12 - Tommaso Rossi, Dorotea Buffa

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Il progetto re-inventa uno ex spazio manifatturiero in un lotto stretto e lungo.

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Work in progress

Un duplex si apre con una maestosa vetrata continua su un giardino dimenticato con uno stile ed un sapore british.

Gli ambienti risultano eleganti e raffinati e gli spazi minimal sono valorizzati al massimo dalle ampie aperture finestrate che permettono alla luce naturale di disegnare sfumature e tonalità in sintonia con le stagioni.

Il progetto sfrutta il progetto del verde come nuova vista e va ad arricchire gli spazi creando un nuovo rapporto introspettivo tra interno ed esterno.


The Great Fen Visitor Centre - Marco Calenzo, Vincenzo D'ercole, Immacolata D'Ercole

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The key objective for the development of the Visitor Center project were to give the user the maximum view of the landscape and to feel him part of the same nature.

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Prospettiva da EST

The solution adopted in this context has been to raise the floor with a roof terrace at +4 (plus four) meters via a ramp that leads visitors into a privileged position for observation. The ramp and terrace are realized by green areas and wood flooring in order to let the visitor feel still on a natural ground and from here embrace view across the landscape. The terrace provides open sky spaces and partially covered spaces so it can use in any climatic condition.

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Panoramica dalla terrazza

The visitor, who comes through the driveway, coming from a location that is considered fast, as soon as get down from the car is in contact with nature and breathes a feeling that provides a quiet serenity. Arrived in the square a ramp accompanies him to the roof terrace where is immersed in the quiet landscape of the Fen.

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Ingresso principale arrivo dalla B660

The visitor who comes through the waterway, a slower path and already enjoying the natural beauty of the Fen, at his landing is in direct contact with the structure of the center that presents itself as the dominant item of the landscape and his desire is to enter into an ambience where all the wonders observed will also find a teaching approach.

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Sbarco dal canale navigabile

The building is characterized by the use of eco-friendly materials and colors, textures and fragrances are those of natural wood and straw. We have also evaluated the bio-mimetic experience with the use of the coat of straw that amalgamates the main block with the landscape and through the burying by 80% of the construction, in fact the roof is a large terrace not only passive (platform overview), but also active, giving the opportunity to exhibit in the flower beds that surround and form the path, the flora of the Fen to educational use (Eco-Museum).

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Prospettiva da Nord Est

The idea of being independent and sustainable has led us to make some fundamental choices for the use of alternative energy. For the production of energy has been assigned part of the large area used for parking, with a total area of 3000 square meters of which 600 square meters (expandable) covered by a roof fitted with photovoltaic panels. The energy production exceeds the absorption of the construction and all its components (New Decoy Bungalow), allowing even the “net metering” (sell their excess energy putting into the National Grid). This system could help to repay through operations of public incentives, the entire implantation investment cost, then going to fall back positively on consumption ordinary statements.

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Vista da Nord Ovest, il parcheggio con la copertura in pannelli fotovoltaici

Architecturally, the complex consists of a two-storey straight block, place to closure the future waterway, which is perpendicular to the driveway which enter to the Centre, and the roof terrace that is inserted on the first volume with 45° cuts.

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Schema distributivo

The two elements are welded to an always open path, both to the ground floor and to the upper floor, which connects the courtyard at the entrance to the interior park. On the right side of the access road has been placed the parking for 100 cars and 7 buses.

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Planimetrie ed esplosi

The block looks like a parallelepipedal body covered with a gable roof tracing materials typical of English country houses. This element grows on the extension of the waterway and presents at both ends a wooden double volume pergola that functions as a filter zone between the inside and the outside; the volume in its central part is compact while at its ends is dematerialized baring its wooden structure, transporting the visitor from closed space in the open Fen landscape. At the center, the volume is cut and opened by a vetrage that illuminates the vertical connections, stair and lift, allowing a really wide and full vision of the Fen landscape.

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Vista a volo d'uccello da Sud Est

The floor of the terrace penetrates the block and pass, it recurs again as panoramic viewpoint on the North-West.The block and the access ramp to the terrace are the wings that surround the entrance courtyard from which unrolls the road that arrives to the center. The main entrance is located on the west side of the court, marked by the confluence of these wings under a large cover that accompanies the visitor inside the structure. The parking is arranged on the opposite side of the entrance, filtered by a trees zone. On the ground floor of the principal block we find, from its north-east , the tea room / servery, the block of toilets / showers for visitors and the exhibition hall overlooking on the Water Taxi jetty, as well as an area of repository, with access from the outside and the inside. The tea room / servery is organized to accommodate up to 70 people with the ability to expand with 50 seats in outer space under the pergola. The space is presented fully opened with the possibility of being able to be divided in smaller spaces by moving partitions. On the opposite side to the external access of the tea-room / servery, are placed service rooms of this area, which consist of kitchen, storage and changing rooms with toilets and showers for staff. The servery’s services are provided of a direct access from outside and are in communication with the staffroom which also communicates with the exhibition hall. The restrooms for visitors have a direct access to the outside so that it can be used even when the visitor center is closed and consist of toilets and showers for men, women and the disabled as well as a baby feeding/changing facilities in the women area. The exhibition hall looks like a great free environment with large windows located on the north-west and south-west in order to allow a vision of the Fen from inside. In the exhibition hall is planned the “camera obscura” and a storeroom which is in communication with the exterior one. The storage area for replenishment of aid instruments to accessibility, such as all-terrain wheelchairs and personal mobility vehicles, has an area of about 30 square meters to accommodate at least three vehicles has a direct access to the outside and in communication with the interior, through the storage area adjacent to the “camera obscura”. The top floor of the block is made up of the exhibition hall, connected to the main floor and an open area. A staircase and a lift extend the exhibition hall from the ground floor to the upper floor where is also a large gallery that overlooks the lower level. Even at this level the exhibition hall has large openings to let in the landscape of Fen in the structure, and in the north-west side is placed a large open terrace for the exclusive use of the exhibition hall for the educational observation of the Fen landscapes. The remaining part of the main body has been designed as an extension of semi-covered terrace and offering space to host events. Parallel to the main building, on the ground floor, it develops a free path that connects the main square with the interior courtyard of the centre. Along the way we pass by the entrances of the reception, the toilet, the tea room / servery and the exhibition hall. Below the terrace on the ground floor, are located, in addition to the reception, Meeting room, multifunctional room, Retail area/ shop, local services outbuildings and warehouses. The reception has large windows so as to be readily perceived from the outside and its shape invites the visitor to go to the rooms of the ground floor of the main exhibition hall, the tea room / servery and toilet facilities, or to cross the access to the inner courtyard of the centre, from which depart the paths and the visit to the park. The meeting room has a direct access to the outside in one side of the square, below the terrace, and access from the inside through the multipurpose room. Sized to accommodate about 90 people, accompanied by spaces service as wardrobe / ticket office, toilets for men, women and disabled people and storage rooms. The multipurpose room has a direct access from the reception and comes with storage rooms, toilets for men, women and the disabled and a kitchen. The multipurpose room overlooking the panorama of the Fen through a large window open on the south-west. The Retail Area / Shop is located behind the reception to welcome the visitor when leaving the center. The rooftop terrace has large skylights that allow direct illumination of the local reception, conference room and multi-purpose room. The New Bungalow Decoy, located at the south end of the parking lot, is composed of a two-storey building above ground. The ground floor is oriented with the direction of the terrace’s ramp while the upper floor is oriented according to the block of the visitor center. On the ground floor there is a garage and two offices with waiting room and toilet. On the upper floor, accessed by an external staircase, we find the rooms for residence of the permanent team of the Great Fen, consisting of a day zone with living room and kitchen and a night zone with two bedrooms and a bathroom. The financial analysis of the project was carried out considering the unit prices which refer to the public buildings new construction, roads, parking areas and the arrangement of green areas.

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Affaccio a Nord

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Ingresso principale

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Vista da Ovest

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Area espositiva al piano superiore con affaccio sul canale

Villa Ipsas - Daniele Munno

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Abitazione monofamiliare situata nel quartiere San Leone di Agrigento. La preesistente casa in stile rustico, costruita con struttura in mattoni pieni di tufo è stata completamente demolita e ricostruita partendo dalle fondazioni con le più avanzate tecnologie di costruzione, la nuova struttura in travi e pilastri in acciaio ha permesso l’apertura delle grandi pareti vetrate che si affacciano sulla corte privata, riprendendo il tema delle abitazioni tipiche del Mediterraneo, mantenendo, invece, l’originale carattere introspettivo sul fronte strada. Il grande open space, dove si trovano il living, la cucina e la zona pranzo, si fonde, creando uno spazio omogeneo tra interno ed esterno, con la corte dove trovano posto un living esterno e una zona pranzo esterna. Allo stato di fatto la casa era composta da un solo livello ma presentava una copertura con un’altezza elevata, è stato quindi possibile creare un secondo livello con due stanze e una terrazza, collegate al piano terra da una scala a giorno in acciaio verniciato e legno.

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modello 3D

NRUV - nuova residenza universitaria venezia - NAT OFFICE - christian gasparini architetto

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Il progetto ha come obiettivo di definire un nuovo “evento urbano” capace di dare riconoscibilità al luogo e identità al quartiere. La localizzazione del lotto di progetto ha l’affaccio principale su via fratelli bandiera, margine e bordo, oggi impermeabile (un muro invisibile) fra città giardino e città industriale.

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Prospetto Est

La città giardino, con i suoi spazi aperti, in cui vengono costruiti singoli edifici residenziali, secondo un’idea di tessuto aperto e disaggregato, è legata solo a un disegno di arterie di viabilità interna, capaci di individuare lotti simmetrici affacciati sulla strada come prospetto principale e confinanti sul retro tramite uno spazio aperto a giardino. La città industriale con i suoi volumi giustapposti a creare un tessuto compatto con alcuni spazi aperti come luoghi di servizio alla produzione è un bordo continuo e spesso sordo alla città. L’estrinsecazione di quest’idea segregativa e funzionalista della città degli anni 60-70-80 è accentuata ed amplificata dalla grande arteria di traffico, che taglia in due, dal punto di vista percettivo e fisico, i due spazi della città.

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Vista da nord - via f.lli Bandiera

Il progetto crede in una vocazione urbana per entrambi i tessuti, con un’identità precisa e distinta, ma che permetta di creare connessioni e legami almeno dal punto di vista percettivo. La città industriale separa la città giardino dal mare; l’idea è che dalla residenza con la sua altezza e le sue bucature si possa traguardare il tessuto industriale fino al mare, come possibilità per gli utenti di collocarsi e identificarsi, non solo, tramite il lotto fisico inserito nella città giardino, ma anche tramite il “paesaggio urbano” circostante.

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Prospetto sud

Il progetto tenta di trasferire all’edificio tracce e segni evidenziati dal contesto: l’elemento predominante qui è sicuramente l’idea di margine, bordo, limite tra città giardino e città industriale: la residenza si costruisce per composizioni di bordi, intesi non come margini invalicabili, ma come cornici aperte di quadri interni (le camere) affacciate sulla città.

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Prospetto ovest

Il bordo si pone come connessione mediazione fra verticale e orizzontale, andando a riquadrare in modo variato le camere su ogni prospetto. Esso costituisce anche una distinzione molto precisa fra piano terra, urbano, aperto e orizzontale e piani superiori più composti, opachi e verticali nella loro totalità.

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Prospetto nord

Questa distinzione riflette il meccanismo di definizione del programma, che posiziona al piano terra tutti gli spazi di servizio comuni e più“pubblici”, sfumando (in pianta) da est a ovest la gradazione della privacy, dalla sala riunioni, palestra fitness, sala tv proiezioni, sala lettura relax, sala studio biblioteca fino ad arrivare alle camere.

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Fotoinserimento da nord

Si sottolinea altresì che il basamento staccato e indipendente agisce su tre prospetti, quelli più legati comunque al contesto urbano, inteso come via fratelli bandiera e il suo controviale interno, mentre sul quarto lato (ovest), quello più interno e privato, la residenza si appoggia direttamente a terra, sia dal punto di vista della composizione architettonica che funzionale d’uso.

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Planivolumetrico di progetto

Il basamento poi, è un elemento rivestito in acciaio corten, che dà un’alterità e un carattere, rispetto al contesto, costituendosi come elemento urbano. Il bordo dunque costruisce i prospetti come rete, maglia architettonica (reiterazione di una figura sempre variata), che corrisponde a una modalità di interpretazione della città. Tale modalità viene ricostruita anche all’interno del fabbricato, dove le tipologie di alloggi variano in funzione della flessibilità di divisione e adattabilità futura e della accessibilità/adattabilità per i portatori di handicap.

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Fotoinserimento da ovest

Le tipologie di alloggio costruiscono un network composito corrispondente agli spazi disponibili in pianta ed in profondità nel corpo di fabbrica e ai prospetti dell’edificio. Questo network è definito da una serie di cornici sovrapposte e giustapposte, che modulano pieni e vuoti, e costruiscono una variazione di scansioni verticali e orizzontali di pieni e vuoti componendo un edificio dinamico e poliedrico, capace di diventare condensatore e polo attrattore dal punto di vista urbano.

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Fotoinserimento da est

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Fotoinserimento da sud

Complesso parrocchiale Santa Maria di Nazareth - Giuseppe Di Vita

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La soluzione progettuale realizzata ha previsto la edificazione del complesso religioso lungo la via Piersanti Mattarella, via di minor transito rispetto alla SS.122, con accessi sia carrabili che pedonali. Nella parte più elevata è stata realizzata l’aula assembleare a cui sono stati affiancati i locali della sacrestia e gli uffici parrocchiali. In prosecuzione sono state realizzate ampie aule da destinare al ministero pastorale e un salone. Adiacente ad esso sorge la casa canonica. Tutto il complesso è esposto a ovest. Fanno eccezione l’aula assembleare che ha una esposizione a sud e la casa canonica che al secondo livello ha una esposizione su tutti e quattro i lati. Il disegno non si sviluppa con due soli assi ortogonali, ma si adagia sul lotto, piegandosi alle esigenze e accentuando le tensioni espressive negli elementi di raccordo quali la scala di collegamento e l’accesso ai locali di ministero pastorale dove si modificano gli assi ortogonali di riferimento. Elemento generatore del complesso parrocchiale è l’asse che unisce virtualmente tutti gli spazi con la custodia eucaristica (tabernacolo). Nel progetto si è cercato di ottimizzare le superfici cosicché il tetto dei locali di ministero pastorale è utilizzabile per i momenti di svago. Il teatro all’aperto, allo stato attuale non realizzato ma già progettato, viene posto in un luogo idoneo: giusta esposizione Nord-Ovest dove il sito naturalmente va a degradare verso la scena. Analogo ragionamento è stato fatto anche per il campo di gioco, anch’esso realizzabile in una seconda fase: asse maggiore con direzione Nord-Ovest. Tutta la superficie realizzata è di mq. 1.451 di cui mq. 650 per la chiesa e gli spazi accessori.

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Planimetra della chiesa

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Planimetria generale del complesso parrocchiale

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Vista esterna

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Vista esterna

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Vista interna

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Vista interna

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Vista del presbiterio

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Il fonte battesimale

Complesso parrocchiale Santa Rosalia - Giuseppe Di Vita

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IMPORTO COMPLESSIVO DI PROGETTO: € 1.572.000 CONTRIBUTO ASSEGNATO DALLA CEI a valere sui fondi dell’8 per 1000: € 1.071.000 IMPRESA ESECUTRICE DELLE OPERE MURARIE: Associazione Temporanea di Imprese Costruzioni Giorgio & Falzone Salvatore IMPRESA ESECUTRICE DELLA COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE: Intral S.a.S. INIZIO DEI LAVORI: 3/06/2008 FINE DEI LAVORI: 3/09/2010

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Vista esterna

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scorcio esterno

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Vista esterna

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Vista interna

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La casa canonica

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accesso alla casa canonica

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