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Sistema di Lampade "Gens Claudia" - marco colonnelli

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Il progetto in progress, prevede lo sviluppo di un sistema completo di lampade decorative. Applique, lampada da tavolo, da terra a soffitto. Un sistema omogeneo di forme e colori. I materiali previsti sono l’acciaio satinato per le basi e i fusti, il vetro satinato per i diffusori di luce e il legno di rovere naturale per il sistema delle schermature.

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versione diffusore opalino

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versione diffusore rovere

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dettaglio diffusore rovere

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Interior opalino

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Interior rovere


Sostituzione di solaio in legno - STUDIO TECNICO D'AMATO

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Il solaio è realizzato con travi in legno lamellare GL24h su cui poggia un tavolato in abete che assolve il compito di piano di posa della soletta in c.a. sovrastante. Per garantire la collaborazione strutturale fra le travi in legno e la soletta vengono messi in opera dei connettori a vite. Fra il tavolato e la soletta è interposta una guaina traspirante multistrato in polipropilene ad alta diffusione.

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Carpenteria del solaio

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Particolari costruttivi

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Sezioni

Parcheggio in località Longea. Moena - Luca Celli, Andrea Marchi

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Da un punto di vista dell’inserimento nel contesto ambientale il complesso edilizio tende ad uniformarsi alla conformazione morfologica della valle dell’Avisio: in estrema sintesi la soluzione determina dei terrazzamenti con la formazione alle varie quote di piani di vita sulle coperture – tra loro comunicanti – e con l’individuazione in sommità di una testata funzionale rappresentata da un nucleo di servizi.

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I vari livelli godono di un doppio sistema distributivo contrapposto, quello rappresentato dalla rampa circolare adiacente alla testata funzionale e quello costituito dagli inserimenti a raso, separati per i vari livelli, sulla viabilità principale della SS 48. La testata, posta al piano di vita +22, è confortata da una serie di servizi composti da caffetteria, bike-sharing, servizi igienici e locali di supporto. Per facilitare l’orientamento all’interno del complesso è stato utilizzato un codice cromatico differenziato per livelli che interessa sia la segnaletica orizzontale che il rivestimento della fascia più soggetto ad usura dei pilastri

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L’opportunità quantitativa di superficie coperta imposta dal programma, unita alla vocazione turistica del comune di Moena ha suggerito la formazione di uno spazio interno che non risponda solo alle mere esigenzedi mobilità ma che in funzione della propria spazialità, possa essere in grado di ospitare occasionali manifestazioni od eventi.

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Viste le particolarità del sito e il contesto geomorfologico è stata adottata una soluzione composta da due elementi costitutivi principali disposti sui versanti contrapposti: dalla parte del parcheggio multipiano un sistema costruttivo ad unica trave in acciaio supportata da un unico pila-puntone in calcestruzzo inclinato, dal versante opposto l’ideale prosecuzione della struttura del tunnel a costituire una mensola di appoggio in calcestruzzo armato a sostegno del primo sistema. La trave in acciaio COR-TEN è costituita da un cassone di sezione trapezoidale variabile lungo lo sviluppo del ponte che, in corrispondenza della stampella di appoggio, si sdoppia e si chiude a cerchio. La peculiarità del sistema consiste nell’utilizzo dell’estradosso della trave a cassone con funzione di viabilità pedonale. La sezione del tunnel è tale da poter consentire una doppia carreggiata ed un percorso centrale ciclo-pedonale rialzato.

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Cappelle cimiteriali - STUDIO TECNICO D'AMATO

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Il progetto riguarda una schiera di 9 cappelle cimiteriali, ognuna della quali include 8 loculi nella parte sopra terra e 6 in quella interrata. Dimensione in pianta 4,00 m x 2,50 m, altezza 4,40 m, rivestimenti come individuati dal Regolamento per la disciplina dell’attività edificatoria nell’area cimiteriale comunale. Su uno dei fronti è presente una croce in vetrocemento, che immette luce all’interno al di sopra dell’altarino.

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Piante, prospetti e sezione

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Renderizzazione su fotoinserimento tratto dalla relazione paesaggistica comunale

Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona - PmMt arquitectura

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This is a compact, single-level building of rectangular proportions, arranged towards its long side, parallel to the longitudinal direction of the plot on which it rests, which coincides with the health centre’s future access road. In this way two entrances are created: a public one, located at the end of the property, in contact with the views and the landscape, and close to the public parking area. The low-lying configuration of the plot in relation to the streets is used to enhance the integration of the building into its natural environment through the use to a roof garden and prefabricated concrete facades.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

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Healthcare Centre in Palaudàries, Barcelona, Spain.

POLO PRODUTTIVO INTEGRATO in via botteghelle Napoli - Giancarlo Scognamiglio

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PIANO URBANISTICO ESECUTIVO

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del Polo Produttivo Integrato della Strada Provinciale Botteghelle L’intervento si inserisce nell’ambito delle più ampie strategie di riqualificazione delle aree industriali storiche indicate dalla Variante Generale al P.R.G. del Comune di Napoli, il cui obiettivo, per la zona orientale del territorio, è la “riqualificazione urbana e ambientale intorno a moderni insediamenti per la produzione di beni e servizi”. Il piano parte da una attenta analisi dell’area e del territorio circostante, prendendo in esame: • le profonde trasformazioni subite dal paesaggio • la geo logia dei luoghi e le vicende archeologiche • il sistema dei collegamenti e delle infrastrutture Le soluzioni progettuali mirano alla realizzazione di un polo integrato per la produzione di beni e servizi che, con la sua articolazione interna e le sue relazioni con le aree limitrofe, faccia dell’integrazione con la grande scala territoriale il fattore primo della sua riuscita: 1) E’ stata posta grande attenzione alle tematiche ambientali; l’intervento è concepito come un grande parco urbano, che ingloba non solo l’area specificamente destinata a parco pubblico, con attrezzature per lo sport ed il tempo libero, ma tutte le attività di produzione di beni e servizi, inserite in un sistema di aree verdi collegate tra loro ed aperte verso l’esterno. Il rimodellamento del suolo attutisce le differenze di quota determinate dai precedenti interventi di spianamento e riconfigura l’area in rapporto alle quote degli insediamenti limitrofi. 2) Gli edifici per la Produzione di Servizi, con attività commerciali, ristorazione, uffici e residenze, sono concepiti come un nuovo insediamento urbano: i volumi, organizzati intorno a corti aperte, costruiscono una nuova cortina lungo la via Vialone, ampliata e risagomata per rafforzare la ricucitura con il tessuto circostante; la differenza di quota con l’area pianeggiante esistente viene sfruttata per la realizzazione di parcheggi interrati. 3) Il sistema dell’accessibilità all’area è stato sensibilmente migliorato; sono previsti collegamenti ad ampia scala, con un accesso al sistema autostradale, ed a scala locale, con l’allargamento delle strade di confine ed il collegamento diretto con l’area urbanizzata della via Strada Provinciale delle Puglie. 4) Gli edifici destinati alla Produzione di Beni, sono collocati nell’area pianeggiante a sud, risagomata con una leggera pendenza per migliorare il deflusso delle acque. La tipologia proposta per i capannoni, permette di accorpare differenti quadrature, con rapporti diversi tra area coperta e scoperta in relazione alle esigenze delle aziende. La sagoma esterna ottimizza l’illuminazione naturale e permette di realizzare diverse combinazioni formali. La qualità del progetto urbanistico, deve trovare riscontro nella qualità architettonica degli edifici e di tutte le sistemazioni esterne; ciò costituisce la premessa indispensabile perché il nuovo insediamento possa non solo integrarsi al contesto, ma diventare un punto di riferimento per i successivi interventi di riqualificazione di questa parte della città.

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Parcheggio in Località LONGEA. MONEA - Concept srl

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Le curve accompagnano i percorsi e delimitano gli spazi come elementi già presenti in natura a cui l’uomo si è adattato per necessità, creando un gioco di piani e terrazzamenti che simulano la valle. Per rendere ancor piu’ forte questa idea e nell’ottica di uno sviluppo sostenibile abbiamo scelto di utilizzare materiali naturali e locali come rivestimento delle superfici verticali, il tutto ricoperto da vegetazione che nel tempo rivestirà naturalmente l’edificio del parcheggio e caratterizzerà il percorso pedonale sul fiume che dal parcheggio permette di raggiungere il paese. L’idea di integrare la struttura al paesaggio attraverso un uso massiccio del verde è, come anticipato, frutto della convinzione che per quanto utile questo edificio, l’impatto ambientale che genererà deve essere ridotto al minimo al fine di preservare l’area.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain - PmMt arquitectura

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A rectangular and completely flat property located in an eminently urban setting on a plot that borders on its northern and southern ends of two sharply sloped streets which considerably hamper user’s access to the centre. The project plans aimed to solve this problem by proposing a low building parallel to the longitudinal east-west axis, setback with respect to the main street, generating a public square between the street and the centre, in this way expanding the pavement area in front of the centre, which was extremely from the town and favor its proper functioning. The formalization of the project and the surfaces of the facade, employing panels of naturally colored pre-cast concrete and dark grey narrow ribbed corrugated metal, seek to establish a harmonious relationship with the immediate surroundings while ensuring an attractive image for this facility.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain.

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Healthcare Centre in Amer, Girona, Spain.

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Healtcare Centre in Amer, Girona, Spain.


casa F - maltesebenedetti

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La casa si compone di due corpi gemelli, ciascuno di 50 mq per due livelli, con copertura a falda, e un elemento di snodo che li collega, e forma un cannocchiale visivo che connette la zona più privata e chiusa della casa alla parte che si affaccia sulla strada.

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Il rivestimento in larice naturale, segue un’orditura opposta sulle facciate dei due corpi. Con il tempo scurirà e assumerà una sfumatura grigia disomogenea, secondo il disegno del sole.

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Sauna e garage sono contenuti in un piccolo volume a falda porticato, che forma nella geometria della casa, una corte interna, cuore privato dell’abitazione, su cui affaccia un palco in legno, protetto da un’ampia tettoia, che garantisce la possibilità di vivere l’esterno anche in inverno.

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Un’ampia vetrata ad angolo, a tutt’altezza, porta la scenografia naturale degli alti alberi del bosco confinante, all’interno del soggiorno. Uno spazio a doppia altezza su cui affaccia il soppalco, studio privato dei proprietari, guarda il cielo attraverso 4 lunghi tagli.

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Nel corpo nord sono il soggiorno, uno spazio cucina molto ampio, da cui si accede con una rampa di scale al soppalco-studio e di lì alla zona notte matrimoniale con suo bagno privato e camera armadi. Per accedere dallo studio alla camera, si attraversa una sottile passerella in cristallo trasparente chiusa nel volume di connessione tra i due corpi gemelli.

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MIGLIORAMENTO NATURALISTICO E IDRAULICO DEL FOSSO LA PILA, CANALE LUPARA E GIARDINO - Mariangela Martellotta

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Programma Operativo FERS 2007/2013 – Asse II – Linea d’intervento 2.1 Azione 2.1.2 – interventi di miglioramento sui recapiti finali costituiti dai corpi idrici superficiali non significativi e dal suolo

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Elenco delle migliorie apportate in fase di offerta tecnica al progetto a base di gara

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Caratterizzazione delle acque e della vegetazione - stato attuale

Park am Gleisdreieck - Westpark - Atelier Loidl Landscapearchitects

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On May 31st of 2013 the senator of urban development and environment Mr. Michael Müller opened the second half of Berlin’s Park am Gleisdreieck.

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From the Landwehr Canal near Potsdamer Platz extending to the Yorck Bridges in the South, the ten hectares spanning western part of the Park am Gleisdreieck was built until spring 2013. With this the already finished Eastpark was supplemented and as of now offers Schöneberg’s local residents a rambling park landscape with sport, playground and relaxation facilities. Over forty years the area around the former railroad triangle “Gleisdreieck” had been inaccessible and subjected to changing plans and utilization demands.

Size // 10 ha (Westpark) – 36 ha (Total Area)
Client // State of Berlin, represented by Grün Berlin Stiftung
Costs // Total costs approx. 12 Mio €
Planning Period // 2006 (1st Prize international competition) – 2011 (Opening of Eastpark) / 2013 (Opening of Westpark)

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Concorso di Idee per la Progettazione di 2 Edifici residenziali con relative pertinenze - Lucia Castiglioni, Alfredo Maghetti, Alfredo Maghetti, Maurizio Motta, Roberta Tredici, Marino Ferrari, Ernesto Andreis, Elisabetta Ginelli

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L’intervento proposto si colloca sulla porzione del territorio, secondo le previsioni del bando, con la prospettiva di sviluppo del Centro Sportivo Comunale e di un organico polo scolastico. La flessibilità progettuale ipotizza, nella proposta, 17 alloggi per edificio con un numero medio di utenze per edificio, da 48 a 68. La flessibilità tipologica è stata concepita in modo da permettere, sostanzialmente in fase progettuale, una maggiore articolazione qualitativa delle utenze. E’ stata valutata la possibilità di alternare le unità in simplex o in duplex; quest’ultime, grazie alla flessibilità costruttiva possono, alla bisogna, ampliarsi per tutto o per parte dell’alloggio adiacente anche se di diversa tipologia distributiva (simplex con duplex e viceversa). A questo proposito la flessibilità costruttiva e le soluzioni tecno-tipologiche prevedono una porzione di solaio smontabile al fine di ospitare, senza opere di demolizione, un connettivo verticale in caso di trasformazione di alloggi simplex in duplex (e viceversa) con la collocazione di una scala prefabbricata per piccoli componenti montata a secco. L’assunto progettuale, indicatore della flessibilità tipologica e ambientale nell’accezione dinamica e trasformativa, è il binomio scelte formali- soluzioni tecnico costruttive, pur sapendo che questa complessità produce un maggior impegno economico a fronte, tuttavia, di un esteso soddisfacimento nel tempo di esigenze. Il percorso scelto è stato tracciato innanzitutto nella flessibilità progettuale, ovvero interpretando in modo funzionalmente differente lo stesso spazio determinato da caratteri statici, impiantistici ed architettonici: da ciò si è evinta la possibilità di “attivare“ le tipologie individuate in modalità creativa di ulteriori spazi, sia in senso orizzontale che verticale. La flessibilità d’uso, ovvero la possibilità dell’utenza di modificare entro certi limiti strutturali l’alloggio sulla base di nuove esigenze di facile realizzazione; aspetto che, per il contesto concorsuale estendibile specificatamente all’abitare sociale, richiama immediatamente alla flessibilità progettuale La flessibilità costruttiva è strettamente legata alla produzione; viene scelto un sistema costruttivo che si configura sia come assemblaggio di parti industrialmente prodotte, sia come assemblaggio di sistemi (“pacchetti a stratificazione definita”), utilizzabili sulla base delle procedure concorsuali future: questa flessibilità costruttiva ha come matrice il legno che si propone alla base del sistema più generale che possiamo definire a secco. Questa flessibilità può raggiungere la massima produttività, dalla progettazione, alla definizione delle parti e dei componenti, alle forme di assemblaggio, alla programmazione di flessibilità interne alla tipologia distributiva, alla definizione dell’involucro edilizio-architettonico ed a quello energetico, all’approvvigionamento dei componenti, alla organizzazione del cantiere: molti componenti degli involucri possono pervenire al cantiere in forma precostituita e compatta, prodotti in un ambito territoriale circoscritto, ed assemblati in modo di assorbire più cicli di lavorazione e di concentrare tutti gli apporti energetici. Si propone la struttura a setti abbinata alla flessibilità impiantistica; i setti sono portanti e costituiscono anche le pareti che separano le singole unità ambientali; la loro conformazione (legno compensato incrociato ) si presta a modulazioni e non è strutturalmente incoerente alla possibilità di modificare la tipologia iniziali di riferimento. La facciata degli edifici è sostanzialmente compatta; la scansione è data dalle tipologie sottolineate dalle colorazioni delle rientranze. La parte centrale dell’edificio è segnata dal “modulo” che corrisponde al vano scala–elevatore; gli elementi di facciata si riducono agli schermi solari ed alle serre energetiche che individuano gli alloggi in duplex: gli elementi possono venire spostati e modificare le dimensioni geometriche dell’insieme in senso orizzontale (accorpamento tipologico ) ed in senso verticale (ad esempio alloggi in duplex), adattare gli spazi alle funzioni, senza necessariamente intervenire sulla normativa vigente. Le facciate laterali non prevedono particolari affacci; vengono rinverdite con essenze a fioritura e cromatismi differenti. La facciata a nord si caratterizza per la diversità formale degli accessi alle unità, la collocazione degli schermi sullo spazio servente aperto, le cantinole al piano terreno con gli stalli protetti per i cicli. Gli edifici sono disposti secondo l’asse eliotermico corretto di 15°; la loro planimetria non inficia sostanzialmente l’irraggiamento invernale, per quanto si possa, in termini spazio temporali,modulare i benefici solari in relazione al comfort ambientale. Le serre energetiche vengono schermate mediante scorrevoli durante la stagione estiva: sono a tutta altezza, comprendono due moduli tipologici e sono concepite per gli alloggi in duplex. I due piani degli alloggi in duplex, hanno il balcone permeabile al calore ed il piano calpestabile è in legno. E’ prevista la possibilità di modulare lo scambio termico mediante l’inserimento di “ griglie” all’interno dei serramenti. La mobilità interna all’area non comporta barriere architettoniche, non è accessibile a mezzi motorizzati (se non quelli di pronto intervento), individua chiaramente tutti i percorsi, rende immediatamente fruibile il rapporto tra spazio collettivo interno ed esterno: non sono previste illuminazioni notturne alte degli spazi comuni ma solo quelle di servizio e sicurezza evitando, quindi, diseconomie gestionali e forme di inquinamento. L’impianto di ventilazione meccanica controllata con recupero del calore, ad alta efficienza (rendimento pari ac.ca 85%), sarà centralizzato, con distribuzione di aria pulita nei soggiorni e nelle camere,prelievo di aria viziata dalle cucine e dai bagni. La produzione di calore sarà affidata ad una pompa di calore condensata con acqua di falda, con elevati COP stagionali, destinata anche alla produzione di acqua calda sanitaria. L’impianto di riscaldamento sarà realizzato con piastre radianti a bassa temperatura, dotati di valvole termostatiche a bassa inerzia termica. Il sistema,considerando il bando, è preferibile in edifici particolarmente isolati, rispetto (ad es.) ai sistemi radianti a pavimento, in quanto in grado di rispondere più prontamente all’apporto gratuito di calore dovuto alle condizioni climatiche e a carichi interni. La regolazione dell’impianto, è climatica con compensazione, per zona con cronotermostato per ogni alloggio e contabilizzazione del calore fornito. Il gas metano sarà distribuito solo per le cucine.

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Tavola 1

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Tavola 2

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Vista Generale

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Vista singolo edificio

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Vista sud

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Vista dal retro

Identità_una Chiesa per l'Aquila - Emilio Basile, Ettore Marchetti, Eugenio Marchetti

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La proposta progettuale individua nel futuro complesso parrocchiale e nei contigui edifici destinati ad attività integrative, un efficace strumento di riqualificazione dello scenario urbano, che oltre ad arricchirsi di un nuovo “centro” in grado di ricucire e armonizzare le trame preesistenti, acquisisce un ideale e piacevole luogo di incontro e socializzazione. Si parte dalla creazione di un volume pieno, posizionato centralmente nell’area di progetto che, attraversato da un setto, focalizza la vista verso il centro della città suddividendo l’elemento pieno in modo da identificare le varie funzioni. Il passaggio pedonale centrale, ha lo scopo di separare la zona liturgica, contenente l’aula principale e la cappella della memoria, da quella delle aule per la catechesi, dalla sala di lettura e dalla sala polifunzionale. Gli accessi pedonali sono situati nella parte superiore del lotto che più si presta ad un affluenza del pubblico, sia per la natura di viale Antonio Panella, che connette alla parte centrale della citta’, sia per la vicinanza con l’attigua chiesa della Madonna del soccorso e con il Cimitero. L’accesso carrabile, da dove si sviluppano anche i parcheggi, è situato nella parte inferiore dell’area di progetto. Gli accessi, che proseguono con percorsi trasversali, si congiungono per formare nella parte antistante la chiesa il sagrato, e in quella prospicente la biblioteca uno spazio aggregativo. La lettura del contesto, ha portato all’adozione di volumetrie a prevalente sviluppo orizzontale, con coperture a falde uniche, che pur armonizzandosi con l’intorno sfuggono alla seduzione del mimetismo per definire una composizione inedita e solenne. L’obiettivo perseguito è quello dell’unità di insieme del complesso, pur rendendo distinguibili i vari elementi con le loro funzioni attraverso le differenti volumetrie, e la caratterizzazione dei prospetti. Lo svettare del setto governa la composizione quasi a sopraffarla, così come un’entità superiore che sempre ci osserva e ci sovrasta, e ingloba il campanile, che sorge all’intersezione delle strade che delimitano il lotto. Il processo progettuale ha da subito privilegiato le esigenze del culto, delineando e perfezionando il sistema di luoghi celebrativi. L’orientamento ad est, prezioso strumento di valorizzazione liturgica della luce naturale, è enfatizzato dalla disposizione assiale dell’altare e della fonte battesimale. L’ambone e l’altare si proiettano decisamente verso l’assemblea, disponendosi in corrispondenza di quel nodo strutturale che connette il setto principale al prospetto sud, che guarda il centro cittadino, un richiamo all’appartenenza aquilana del luogo. Nella parte posteriore rivolta a nord ovest, in una posizione più protetta, al riparo dal traffico cittadino, è situata la cappella della memoria, che ben si distingue dall’aula principale per la sua essenza più intima e riflessiva, grazie alla realizzazione di prospetti ciechi e ad un illuminazione esclusivamente zenitale.

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Vista dal sagrato

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Towards a new kind of public architecture - beyond-architects

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The public competition raises some urban issues, not only by the need to create a new library, but also by the need of rethinking the square where it stands.

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exterior view | square garden

The most striking elements of this space are a wide Auditorium “José Afonso”, an object designed for performing arts, built in the form of portico, with 21 meters high. The huge scale of this object and the square itself, which nevertheless present disproportionate dimensions, was the starting point for structuring the intervention concept for the new library and subsequent remodeling of Largo José Afonso.

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concept images

Starting from a simple topographic modeling that maintains the area of the square intact, introduces a certain animation in it, and allows to hide the volume of the library. This gesture will allow the relationship of the Auditorium with the square, without entering as an element in the race for scale.

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concept diagram

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concept diagram

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exterior view | library

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exterior view | parking

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entrance hall

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kids room

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exhibition room

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general plan and elevation

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ground floor plan and section | library

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first floor plan, elevation and section | parking

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detail sections | aereal view | programatic diagram

LOVO - écru architetti, Simona Bertoletti, Filippo Cavalli, Antonello Sportillo, Giulio Viglioli

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L O V Oè uno spazio. Uno spazio caldo. Uno spazio protetto. Uno spazio ritrovato. L O V Oè anche una dimensione ma priva di geometria. Nessuna geometria ha ricavato la formula dell’uovo. Per il cerchio, la sfera c’è il pigreco, ma per la figura perfetta della vita non c’è quadratura. (Erri De Luca). Si tratta infatti di una dimensione incommensurabile nella quale l’uomo cerca e ri/trova la vita, compiendo una sorta di regressione alla fase embrionale. Ma compie questa “impresa” avendone coscienza e serbandone il ricordo futuro. L O V Oè una dimensione uterina, fatta di soglie e atmosfere inedite che trascinano l’uomo verso un ritorno poetico all’origine della vita in comunione con la natura. E’ un percorso forzato eppur naturale a ritroso, di un ritorno a uno stadio prenatale nel quale immersi in un clima amniotico l’uomo e la donna si riscoprono al centro di un microcosmo rinascimentale in cui “l’inizio” prende forma e diviene tangibile. L O V Oè l’uovo cosmico che è ovulo, che è utero, che è alcova, che è rifugio. Il progetto “nasce” quindi dalla volontà di ricostruire una spazialità archetipa ed emozionale nella quale l’uomo e la donna possano poeticamente consumare la loro origine al riparo dal mondo esterno. In questo senso L O V Oè rifugio. È rifugio e riparo dalle caotiche circostanze esterne, perché al suo interno si condensa il senso più alto e vero della vita stessa. E come i due corpi nell’atto dell’amore si mescolano, le origini e la natura immensa pugliese allo stesso modo si diluiscono vicendevolmente in un’antica alchimia. Il grande parco dei Paduli in tutto questo recita una parte da protagonista. I suoi ulivi diventano, concettualmente ma anche fattivamente, le robuste radici alla base di questa presenza sfocata che èL O V O. Concepire infatti un intervento all’interno della maestà del parco dei Paduli non può prescindere dal considerare gli ulivi stessi all’origine del processo progettuale. L O V O si configura come una sorta di bolla stratificata innestata al di sotto delle chiome da attraversare e da scoprire. Si compone di due membrane, una più esterna, il guscio dell’uovo, bianchissima, apparentemente compatta ma in realtà fragilissima e permeabile e un’altra interna, separata da un diaframma libero, più densa e opaca, il tuorlo. È proprio questo “tuorlo” il cuore liquido del progetto, la dimensione spaziale e poetica ricercata. Al centro, è il tronco dell’ulivo l’appiglio terreno, il centro di gravità intorno al quale centrifugano le due membrane. La membrana esterna dell’L O V O si realizza mediante una tenda fitta, le reti bianche per la raccolta delle olive, utilizzata abbondantemente nelle pratiche contadine. Collegate in sommità ad una struttura realizzata con canne comuni (arundo donax) assemblate a disegnare una circonferenza innestata all’altezza delle fronde dell’ulivo, arrivano fino a terra dove una struttura identica, per materiale e dimensione, a quella che si trova in sommità, fa da contrappeso, tenendo in tensione le reti così da segnare, con una barriera diafana, una soglia tra il dento e il fuori. Lo stesso meccanismo viene utilizzato nello spazio interno per sorreggere la tenda realizzata con le reti arancioni per la raccolta delle olive. È ancora una volta evocativo il senso dei due materiali utilizzati. Le reti per la raccolta delle olive, colgono ancora una volta il “frutto” e lo custodiscono e lo preservano dal contatto con la terra. È proprio in questa serie di sequenze concettuali, spaziali, di eventi e di azioni che risiede la banale concretezza e verità della proposta dove la ricerca della forma architettonica viene declinata in favore e in funzione di quella più potente della natura. La “stanza” interna vede sacchi di juta riempiti di paglia a formare una grande superfice morbida e lampade alimentate ad olio lampante ottenuto dalla molitura delle olive dei Paduli, a creare un’atmosfera piacevole ed evidentemente romantica. La proposta prevede la realizzazione di più nuclei di stanze così da creare all’interno dell’area destinata alle istallazioni una sorta di piccolo villaggio caratterizzato da percorrenze, tracciati di linee sinuose realizzati con sassi e pietre recuperati in loco. All’imbrunire, questi elementi si accendono dall’interno, liberando una luce torbida e calda divenendo vere e proprie lanterne nel territorio.

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Parcheggio in località Longea. Moena - Salvi & Associati

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Successivamente ad uno studio delle caratteristiche morfologiche dei luoghi, dei caratteri ambientali ed urbanistici del sito e degli aspetti della viabilità, dopo aver valutato soluzioni alternative a quelle individuate nello specifico dal progetto di mobilità integrata “Moena 2010-2025” si è convenuto di inserire la nostra proposta progettuale all’interno delle linee tracciate dal Bando facendo riferimento al progetto suddetto. Dei tre elementi costituenti ciascuno parte integrante del progetto: - il manufatto ospitante il parcheggio multipiano con accesso da Strada Cernadoi; - il ponte-tunnel di collegamento del parcheggio con Strada Saslonch; - il collegamento pedonale del parcheggio col centro cittadino; il primo risulta evidentemente l’elemento volumetrico di maggiore impatto nel contesto ambientale.

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Dal ponte

Il Parcheggio

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Dalla statale

Stante l’inevitabile imporsi della presenza di questo nuovo edificio all’interno delle pendici che circondano l’alveo del torrente oltre che nel complessivo paesaggio del sito, si è ritenuto opportuno evitare la imposizione una tipologia edilizia “tradizionale” che non celasse le proprie inevitabili massicce dimensioni. Si è quindi fatto ricorso ad un manufatto che emerge dalla scarpata con la conformazione superficiale di una calotta ellittica che, lungo l’asse longitudinale, da copertura dell’edificio diviene parete laterale sino ad affondare e confondersi nel terreno circostante. Una sorta di frutto del terreno stesso. Sul fronte della Strada Cernadoi la calotta si interrompe conformandosi come un grande portale per ospitare gli accessi carrabili al parcheggio e quelli pedonali ai servizi previsti al “piano terra” a quota +0,60 ed al livello superiore a quota + 4,60. Sul fronte dell’Avisio la calotta di rivestimento dell’edificio si interrompe nuovamente dando luogo al prospetto di una parete lignea in parte composta di brise soleil e superficie di ventilazione naturale dei vari piani dei parcamenti, in parte attrezzata per la arrampicata libera, a distanza di 10 metri a picco sul torrente ed una parete vetrata che contiene un ascensore panoramico. Una volta parcheggiata la propria autovettura i suoi occupanti, utilizzando i connettivi verticali, possono optare per due diverse soluzioni di uscita dal parcheggio: alla quota della Strada Cernadoi, dove a poche decine di metri troveranno la fermata della navetta, in attesa della prevista metropolitana leggera tipo people-mover, oppure alla quota inferiore dell’impianto dove troveranno il percorso pedonale attrezzato che costeggia il torrente. Il manufatto, della volumetria complessiva di ca. 60.000 mc, si compone di nove livelli dei quali sette destinati a parcheggio con interpiano pari a 3,00 metri, con capacità complessiva di 309 posti auto e 32 posti moto disposti in uguale misura al primo e all’ultimo livello. Ogni piano di parcheggio accoglie due stalli destinati ai portatori di handicap, è accessibile veicolarmente per mezzo di due rampe elicoidali a senso unico di marcia destinate una alla discesa ed una alla risalita. Tutta la circolazione interna nelle corsie è a senso unico e favorisce una maggiore sicurezza d’uso. L’impianto è servito da due rampe di scale e da due ascensori che collegano i sette livelli di parcheggio con il livello di ingresso e uscita sulla Strada Cernadoi, posto alla quota relativa 0.00 coincidente con la curva di livello indicata a quota 21,00 sugli elaborati forniti dalla Amministrazione. In corrispondenza della entrata ed uscita dal parcheggio si rende necessaria la modifica dell’attuale assetto viario mediante la realizzazione di una rotatoria che consentirà la regolamentazione del flusso viario nella massima sicurezza. Alla quota 0,00 l’ingresso e l’uscita dall’impianto saranno regolamentati da tornelli. Per il pagamento del parcheggio in ognuno dei sette piani (da quota – 3,00 a quota -21,00), dotato dei relativi servizi igienici, sono previste casse automatiche che produrranno il ticket da utilizzare per l’uscita. A fianco dell’ingresso carrabile a quota 0,00 si sviluppa (a quota + 0,60), il primo dei due livelli destinati alle altre attività previste (fitto attrezzature invernali, commerciale, postazione interattiva per servizi informativi, bar, punto informatico interattivo, ecc.), che potranno svilupparsi anche al livello superiore a quota + 4,60. Oltre a quanto previsto dal bando si è ritenuto utile, ai fini della migliore vivibilità dell’intervento, l’inserimento delle suddette attività atte a renderlo un luogo nodale di scambio dotato di servizi utili non solo ai fruitori del parcheggio, ma a residenti e turisti che utilizzeranno ad es. il sevizio di bike-sharing o frequenteranno la palestra di free climbing e che lì troveranno esercizi commerciali dedicati, e un punto di ristoro con vista a picco sul torrente, non in ultimo permettendo in questo modo all’amministrazione comunale di poter valutare formule proprie del Project Financing, nell’auspicabile futura realizzazione dell’intervento. La superficie utile complessiva dei piani destinati a parcheggio, dotato di tutti i fondamentali impianti compreso quello di rilevazione di stalli disponibili, ammonta a 14.950 mq, mentre la superficie destinata alle altre attività previste alle quote + 0,60 e + 4,60 ammonta a ca. 2.300 mq. Il volume, pari a circa 14.200 mc, interessato dalle suddette altre attività sarà dotato di impianto di condizionamento parzializzato. Sia il livello a q. + 0,60 che quello superiore, sono inseriti in un unico ambiente delimitato superiormente dalla calotta di copertura con maglia strutturale visibile in legno lamellare. Le aree destinate al bike-sharing, protette dalla copertura, risultano esterne ed accessibili direttamente. La struttura portante dell’edificio è in cemento armato e prevede sistemi di prefabbricazione almeno per le partizioni orizzontali. Risulta staccata dall’involucro che determina la configurazione esterna del manufatto. Questo si compone di due parti. La prima è la parete in c.a. che circonda e delimita lo spazio entro il quale si sviluppa l’impianto del parcheggio e separa il volume edilizio interno dalla scarpata circostante divenendo, per un tratto, parete di contenimento del terreno circostante. Sul perimetro superiore di essa si attesta la struttura di copertura in legno lamellare che delimita superiormente lo spazio a partire dalla quota 0,00 concluso dalla calotta. Questa rivestita esteriormente con lastre di rheinzink o materiale similare delle cromaticità atte al migliore inserimento ambientale, con intercalati pannelli fotovoltaici posti sulla porzione di superficie di copertura favorevolmente esposta e pannelli dedicati alla ventilazione degli ambienti sottostanti. Il rivestimento si estende anche oltre la copertura in legno lamellare sovrapponendosi quindi alla parete in cemento per la parte di questa fuori terra discendendo lungo i poli estremi della calotta e conferendo al manufatto l’aspetto di un elemento morfologicamente unitario inserito nel suo contesto con forte intento di dialogo e di presenza sostenibile. Il solaio a quota + 0,60 e le pareti in c.a. delle rampe di accesso e uscita dal parcheggio sigillano il volume sottostante destinato all’impianto da quello superiore dedicato alle altre attività, rendendo le due parti completamente indipendenti tra loro. Le quote +0,60 e + 4,60, oltre che alla Strada Cernadoi, sono collegate direttamente alla quota esterna fronte torrente mediante l’ascensore panoramico dedicato così da rendere facilmente raggiungibile da ogni parte il nucleo delle attività poste ai livelli superiori dell’impianto. Il prospetto verso l’Avisio si caratterizza dal fronte di una parete verticale protetta da una parte aggettante della copertura. La parete, caratterizzata da un ampio fronte aperto per la ventilazione naturale dell’impianto alternato ai brise-soleil, è agganciata strutturalmente ai solai dei vari livelli, si distacca lievemente da questi ultimi ed è composta dal rivestimento ligneo di protezione dei piani di parcheggio, dalla porzione di superficie in pannelli OSB dedicata a palestra di free climbing e dai pannelli basamentali di cemento fibro-rinforzato (GRC).

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Ingresso

Il ponte-tunnel

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La realizzazione del collegamento tra la località Ischia con Strada Cernadoi è proposta nell’ambito dei vincoli dati dal bando. Dalla Strada Saslonch si accede al tunnel che sottopassa il piazzale della scuola di Polizia per mezzo di una rampa che occupa l’area oggi adibita a parcheggio di superficie all’angolo tra Via Ischia e la stessa Strada Saslonch. I muri di contenimento della rampa che si immette nel tunnel saranno rivestiti con pietra locale. I posti inevitabilmente perduti verranno ampiamente recuperati tra gli stalli del nuovo parcheggio coperto, sovrabbondante di 77 posti auto rispetto a quanto richiesto. Il tunnel si collega poi alla Strada Cernadoi di fronte all’Hotel Belvedere con un ponte con pendenza pari all’8% a scendere nella direzione del tunnel. Nell’attestarsi del ponte a ridosso della Strada Cernadoi si è avuto cura di invadere nella misura minore possibile la scarpata dell’invaso dell’Avisio. Ciò ha comportato una immissione diretta su detta viabilità che dovrà essere dotata di apposita segnaletica per la regolamentazione della circolazione viaria. Il ponte, lungo 59 metri, realizzato interamente in legno lamellare e acciaio, è concepito come un prolungamento a cielo aperto del tunnel e poggia su due diversi basamenti posti alle sue estremità: uno a ridosso dello stesso tunnel e l’altro, che invade in piccola parte la sottostante scarpata, a ridosso della Strada Cernadoi. Saranno questi gli unici interventi di modifica della morfologia del luogo per la realizzazione del ponte. Di larghezza stradale complessiva utile pari a metri 7,40 e altezza interna pari a m. 4,50, esso è dotato di due corsie di marcia e, al suo esterno, di due camminamenti pedonali panoramici ciascuno largo 140 cm, affacciati sull’Avisio e quello a sud, fronteggiante l’intero nuovo intervento. La parte carrabile del ponte è separata dai percorsi pedonali esterni aggettanti dalla struttura mediante un sistema parete in listelli di legno alternati a vuoti d’aria esteso anche alla struttura superiore di copertura, così da rendere percepibile l’esterno attraverso una texture orizzontale di luce, ombre e trasparenze e mantenere, allo stesso tempo, una netta separazione tra i differenti flussi di percorsi accolti dal ponte. La protezione dei percorsi pedonali è data, oltre che dalla struttura lignea del ponte, anche dai guard-rail posti all’esterno delle corsie di marcia. In corrispondenza del raddoppio strutturale delle travi di copertura sono previsti pannelli fotovoltaici per rendere autonomo il sistema di illuminazione del ponte che, proprio per la configurazione del suo involucro, sarà, nelle ore notturne caratterizzato dalla emissione di luce interna mediata dal sistema di rivestimento il listelli di legno alternati con il vuoto. I percorsi pedonali esterni, protetti da balaustre anch’esse in legno, proseguiranno all’interno del tunnel su marciapiedi protetti da guard-rail sino a raggiungere la viabilità a cielo aperto in località Ischia.

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Tav 01

Il collegamento pedonale dal parcheggio al centro cittadino

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Tav 02

In realtà i collegamenti suddetti sono due: quello attuale a ridosso della ex S. Statale delle Dolomiti ed il nuovo che, costeggiando l’Avisio lungo l’argine sinistro, collega la parte inferiore del nuovo parcheggio al centro urbano con due diverse modalità al fine di rendere ancor più integrato il nuovo intervento al centro stesso e favorire al contempo una agevole utilizzazione del nuovo impianto. Il percorso pedonale, che nasce dalla parte inferiore del parcheggio, costeggia con una leggerissima pendenza il torrente e, sdoppiandosi alla confluenza tra l’Avisio e il Rio San Pellegrino si immette attraverso due varchi sulla S.Statale 48. Il primo, superando con una gradonata un dislivello in salita di oltre quattro metri, raggiunge la strada all’altezza del ponte sul Rio. Il secondo, superando l’Avisio con un ponte pedonale in legno lamellare e costeggiando il torrente sulla sponda opposta, va a ricollegarsi alla Statale con un percorso in discesa di poco più di un metro di dislivello. Lungo il percorso pedonale pavimentato con lastre di porfido del Trentino, appena distanziate una dall’altra con inserti di erba connessa al prato adiacente, si aprono 3 spazi attrezzati, la “collina delle sport” la “collina dei giochi” e la “collina del relax” ognuna allestita per lo svolgimento delle suddette attività. Una particolare cura dovrà essere data alla sistemazione della scarpata a monte, alla manutenzione della vegetazione, della sistemazione a verde della stessa scarpata e dell’argine del corso d’acqua affinché il tutto divenga parte integrante del godevole paesaggio nel quale si inserisce il percorso allietato dai suoni della natura dell’acqua che scorre. Il percorso pedonale limitrofo alla S.S.48, in parte sovrapposto all’intervento previsto, nell’occasione di dover subire inevitabili modifiche, sarà oggetto di un parziale miglioramento comprendente una nuova pavimentazione ed una protezione rispetto all’adiacente manto stradale.

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Tav 03

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Tav 04

Riqualificazione urbana delle aree centrali del capoluogo di Langhirano - Daniele Luigi Ferretti, Marco Volpe

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Il concorso ha lo scopo di raccogliere proposte progettuali per il sistema delle aree pubbliche e private del “Distretto del Prosciutto” di Langhirano, nel comparto ricompreso tra le vie Martiri della Libertà, Micheli, Cesare Battisti e Fabio Bocchialini, al cui interno si trovano:

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il campo sportivo ed i suoi annessi; l’area del consorzio agrario; il museo del prosciutto ed i suoi spazi annessi; il sistema delle strade e degli spazi aperti di relazione.

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Bioclimatique Homes in Les Borges Blanques, Spain - PmMt arquitectura

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The project consisted building housing for four bioclimatic homes and two commercial locales in Les Borges Blanques, Lleida. This is a ground floor building, plus 2 standard floors, plus a loft and a basement. The ground floor and basement floors are intended for commercial use (local) while the first, second and loft levels are designated for housing. The project aimed to furnish the housing with habitable conditions and comfort and strength parameters which modern buildings must meet while also providing it with a high degree of sustainability and energy efficiency. The project plans took advantage of the area designated for the stairs, home access landings and the airshaft, converting it all into a single outside space with greater dimensions that will become a place for interaction between the building’s users while ensuring more and better lighting and natural ventilation for the dwellings.

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Housing en Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

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Housing in Les Borges Blanques, Lleida, Spain.

Parcheggio in località Longea. Moena - Marco Palazzeschi, Alessandro Bulletti, Andrea Dragoni

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Il progetto che presentiamo articola un’idea unitaria che cerca di dare una risposta tanto al parcheggio di testa con i relativi collegamenti pedonali con la città di Moena, quanto alla necessità di ricomprendere e reinterpretare tale manufatti come parte di territorio defilato rispetto alla città, caratterizzata da una dimensione ambientale suggestiva e ricca di potenzialità. Il principio della proposta pone l’attenzione riguardo la necessità di trovare un forte rapporto fisico e visivo tra il nuovo manufatto del parcheggio, inteso quale punto strategico di arrivo a Moena e la città stessa, con la centralità dei suoi luoghi pubblici che si sviluppano tra Piaz de Ramon e Piaz de Sotegrava In termini generali, alla scala della città, il progetto mantiene ferma l’ipotesi del nuovo sottopasso con tunnel che da via Ischia – Strada Saslonch conduce alla Strada Cernadoi, attraverso un nuovo ponte. Analogamente Il parcheggio per 256 auto si articolerà nell’area definita dal bando con accesso fisico dei veicoli disposto a circa 250 mt di distanza dall’attacco del ponte con la Strada Cernadoi (ex SS48 delle Dolomiti). Tale scenario strategicamente già delineato dal bando di concorso, è integrato da un sistema di collegamenti coperti (una sorta di loggia urbana) che costeggiando il fiume si materializza in forma di via pedonale che collega fisicamente il parcheggio con Piaz de Ramon. Lungo tale percorso non si avrà solo la possibilità di relazionarsi diversamente con il fiume e con la dimensione ambientale della gola, ma si avrà l’occasione di trovare spazi commerciali che renderanno tale collegamento una vera e propria promenade urbana la quale, previa demolizione di un modesto manufatto , si innesterà su Piaz de Ramon. In prossimità di tale attacco con la piazza si è immaginato di articolare un manufatto con destinazione commerciale che definirà con decisione questa sorta di porta d’accesso verso il parcheggio, tanto in termini visivi quanto di centralità all’interno della struttura della città. Tale articolazione per parti del progetto complessivo, mantiene un’unitarietà messa in atto attraverso un’economia di mezzi espressivi delle singole unità/parti. Il percorso /loggia lineare, con cui si cerca di rispondere all’esigenza urbanistica di trovare una relazione fisica tra il parcheggio ed il resto della città, funzionerà da segno architettonico deciso ma semplice, con un sua autonoma figurazione architettonica che dialogherà con l’artifiziosa natura della gola e del fiume. Il loggiato con il suo sviluppo lineare tiene insieme figurativamente e funzionalmente i singoli manufatti che si articolano lungo il suo sviluppo, ritmandone e scandendone la consistenza. Per una più agile lettura del progetto illustreremo le singole parti che lo compongono.

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1) Il ponte/tunnel Il progetto mantiene ferme le linee generali già individuate; l’area di via Ischia – Strada Saslonch è ridefinita attraverso una rotatoria rispetto alla quale si attesta una rampa a doppia corsia che conduce entroterra, la strada –tunnel che attraverserà l’area delle caserme fuoriuscirà in area diametralmente opposta e diventerà subito ponte; tale manufatto è immaginato a luce unica, realizzato con conci di calcestruzzo armato precompresso, ad alta sezione resistente al fine di enfatizzarne la leggerezza e lo spessore dell’impalcato. Oltre il fiume il manufatto si appoggerà su di una sorta di bastione in cls a vista che rettificherà il crinale di roccia esistente, permettendo di materializzare una sorta di angolo urbano, in forma di elemento cartesiano incastonato nel crinale roccioso, rispetto al quale in sommità il ponte potrà appoggiarsi. Il ponte si articolerà con profonda chiarezza nella vallata, e la sua esile stereometria lo configurerà come una sorta di segno lineare che andrà a dialogare con la medesima misura che, come vedremo, contraddistingue il percorso pedonale.

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2) Il parcheggio di testa Il manufatto del parcheggio si articola su quattro livelli fuori terra, per una capienza effettiva di 256 posti auto (64 posti /piano). L’impianto planimetrico è di semplice figurazione, al fine di ottenere la massima ottimizzazione dei costi e di fruibilità veicolare, ma anche per definire un agile volume che misurando longitudinalmente l’area disposizione, va ad infilarsi tra il versante e l’argine del fiume. Il progetto in questo senso fornisce due diverse chiavi di lettura: una risposta verso il crinale/montagna ed una verso il fiume. Esso non si configura come un manufatto che si inserisce a mo’ di intercapedine verso la montagna stessa, ma bensì propone l’edificio come una sorta di grande muro di sostegno, con la parte contro terra che ospita il programma funzionale e con la parte verso il fiume caratterizzata dalla presenza dei percorsi pedonali di collegamento tra i piani che permetteranno di avere un forte rapporto fisico e visivo con la dimensione ambientale dell’area. Il collegamento viario tra i piani sarà garantito da una rampa circolare di collegamento, disposta planimetricamente all’esterno del manufatto in posizione di testa. Tale dispositivo permetterà di funzionare anche come cerniera e punto di accesso veicolare da Strada Cernadoi. Il piano della copertura, agilmente conquistabile dai piani inferiori del parcheggio attraverso rampe pedonali e un ascensore di servizio, è trattato con una sistemazione a verde, che si raccorda con il camminamento pedonale in quota della Strada Cernadoi. In questo spazio pubblico sono previste una serie di funzioni come il Shelterparking per bici elettriche e spazi per la socializzazione, che cercheranno di fornire al manufatto un’ulteriore centralità funzionale all’interno della struttura della città. Per certi versi si è cercato di superare il concetto di facciata e di manufatto stereometricamente autonomo, per articolare un progetto in sezione che propone un rapporto di ampia apertura con il fiume.

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3) il percorso pedonale. Frontalmente al parcheggio a ridosso ed in quota soprelevata rispetto al fiume, si attesta una sorta di promenade urbana che supera il concetto di percorso pedonale inteso come mero collegamento funzionale con la città. Il principio è quello di trasformare tale programma funzionale in una sorta di esperienza sensoriale, in grado di instaurare un diverso rapporto con la natura dei luoghi attraverso forme architettoniche di grande semplicità. Planimetricamente tale percorso si schematizza analogamente ad una spezzata, articolata in due stecche che ruotano tra loro in prossimità del grande volume cilindrico della rampa del parcheggio. La prima parte del percorso, ovvero la prima stecca, è poco più lunga del parcheggio pluriplano e come la seconda stecca si articola tipologicamente come una sorta di loggia ritmata da un doppio ordine di pilastri (realizzati in cls a vista) alti quanto il parcheggio pluripiano e coperta con un impalcato in legno. Questa prima parte di loggiato si configurerà all’estremità, oltre il basamento di appoggio del ponte, con una rampa di raccordo che collegherà il percorso pedonale ed il piano terra del parcheggio con gli spazi verdi lungo la riva del fiume. In prossimità del volume cilindrico della rampa del parcheggio s’innesterà il secondo tratto di stecca –percorso che si differenzia dal primo per uno sviluppo in alzato più contenuto e da un ritmo serrato di pilastri, questa volta molto più esili e realizzati in legno lamellare. Lungo questo tratto, lasciandoci alle spalle la cerniera di raccordo tra i due percorsi, succedono diverse cose: in prossimità dell’abitato di Moena, l’idea è quella di continuare il tessuto di manufatti residenziali esistenti attraverso un nuovo edificio che ospiterà attività commerciali, frontalmente ad esso il ritmo di pilastri si aprirà, permettendo anche attraverso uno sbalzo verso il fiume di dialogare visivamente con il paesaggio della gola. Proseguendo, il percorso si svilupperà fino a Piaz de Ramon, lungo di esso si potrà trovare una rampa per conquistare la quota della riva del fiume. L’attacco con Piaz de Ramon è risolto, previa demolizione di un esiguo manufatto residenziale esistente, attraverso un disegno di suolo che si fa carico di dialogare con il resto dello spazio pubblico che nella proposta immaginiamo ridisegnato completamente secondo un ovale in acciottolato che misura trasversalmente l’intera area. Un nuovo manufatto con destinazione a servizi e spazi commerciali a scala adeguata ed articolato su più piani andrà a sostituire quello demolito, mantenendone il medesimo rapporto con la piazza. Tale sistema di varchi e manufatti individuerà questo luogo come una vera e propria soglia d’accesso verso il parcheggio di testa; una volta oltrepassata, il percorso diventa una vera e propria parte di città dotata di un mix funzionale che la renderà viva, al di là della presenza del parcheggio, durante tutto l’arco della giornata. Come è facile immaginare il progetto fa proprio un approccio riguardo il tema della sostenibilità che si manifesta attraverso una visione unitaria e strategica che cerca di individuare il giusto equilibrio fra sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’uso di un’economia assoluta di mezzi, al fine di minimizzare i costi ma con l’obbiettivo di innescare un dialogo di rispetto con le preesistenze ambientali valorizzandone l’identità, insieme ad una definizione di funzioni in grado di far funzionare il progetto all’interno della struttura sociale della città, rende la proposta di grande sostenibilità in senso allargato. Si evidenzia come le tecniche costruttive possano essere intese innovative sopratutto per il diverso modo in cui sono state declinate, ad esempio la seconda parte pedonale realizzata con pilatsri in legno lamellare si trasformerà in ponte sempre con i medesimi materiali, mentre per la prima parte del percorso si cercherà di utilizzare nel cls a vista dei pilastri, inerti provenienti dai luoghi, ciò garantirà una massima integrazione con il contesto ambientale nella quale il progetto si confronta, oltre ad una durabilità nel tempo e ad una facilità di gestione e manutenzione garantita dalla semplicità dei manufatti proposti. Va evidenziato che il programma, senza snaturarne il senso, si potrà articolare per fasi e tranche d’intervento successive che potranno essere sostenibili finanziariamente a seconda delle disponibilità del soggetto attuatore.

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Cappont Municipal Market - PmMt arquitectura

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The facility is divided into two floors above the ground plus a basement level. The ground floor with the main access form the Avinguda de Valencia houses the traditional market’s first area of stalls, which features a single, high-rise space highly visible form the street, perfectly lit by a large skylight that floods the sales floor with natural light. On the same level and int the basement, we find a supermarket and, on the top floor, facilities for a day centre for he elderly. The interior of the market is organized as if it were a urban street, with stalls along the route. This inner passage also welcomes people coming from la Plaça de Cappont ant the Career Sant Joan de Mata, allowing for a fluid flow of traffic through the spaces between the stalls.

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Cappont Municipal Market, Lleida, Spain.

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Cappont Municipal Market, Lleida, Spain.

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Cappont Municipal Market, Lleida, Spain.

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