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casa M - michele roccabruna

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riqualificazione energetica e sopraelevazione a Maso Roro | Sant’Orsola Terme

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Casa G - michele roccabruna

Casa dZ - michele roccabruna

casa RS - michele roccabruna

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casa in legno

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casa B - michele roccabruna

Casa HB - michele roccabruna

Casa a misura di bambino - michele roccabruna, leonardo belladelli, luca giani carella

concorso Pandino - michele roccabruna, leonardo belladelli

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concorso di idee per il castello di Pandino

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edificio residenziale - Lucio Serpagli, Alessandro Gattara, Saverio Cantoni, Barbara Gherri, Giuseppe Stefanini

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1 La proposta per un nuovo edificio residenziale in via 25 aprile è stata influenzata dalla particolare posizione del lotto – al limite tra un piano di espansione e un’area tutelata del paesaggio – e dalle proporzioni dell’area edificabile. Il progetto prevede la costruzione di un unico fabbricato a pianta rettangolare che divide il lotto lungo la diagonale in due parti distinte. Nelle periferie dettate dagli standard urbanistici è tipica la mancanza di attenzione per la progettazione degli spazi esterni; generalmente spazi di risulta sottoutilizzati intorno ad un volume edificato al centro del lotto, questi spazi forniscono una buona privacy agli abitanti dei piani bassi ma hanno proporzioni inadatte ad ospitare dignitosamente le attività all’aperto dell’abitare collettivo. La giacitura e l’orientamento del fabbricato proposto delimitano e distinguono due ampie parti nell’area di progetto. La parte sul lato stradale distribuisce tutti i parcheggi auto il più vicino possibile agli ingressi e presenta un carattere aperto e pubblico. La parte sul lato interno accoglie tutte le attività di aggregazione e ricreazione per i diversi tipi di utenza in un ampio giardino privato attrezzato. Il disegno del verde continua la giacitura regolare dei campi coltivati adiacenti instaurando un legame forte e diretto con il paesaggio naturale e agricolo locale. Il disegno del suolo rende subito visibile il sistema dei parcheggi auto e degli accessi evidenziando le gerarchie dei percorsi. Il volume massimo edificabile e l’altezza massima hanno permesso di progettare un fabbricato di dimensioni molto maggiori in confronto al contesto. Il possibile contrasto è stato risolto con lo studio attento dei prospetti e delle sezioni. I prospetti si compongono di un piano terra rivestito in laterizio e con finestrature a nastro, un piano primo con loggia in aggetto in calcestruzzo finito liscio a vista, e due piani (il secondo e il terzo) di volumi eterogenei, arretrati rispetto al piano primo rivestiti in doghe di legno. Il profilo marcatamente orizzontale e visivamente pesante della parte bassa è così bilanciato dal profilo frammentato e visivamente leggero della parte alta che riprende le dimensioni degli edifici del contesto. Posto al termine di una strada cieca e con i fronti principali perpendicolari ad essa, il fabbricato è visibile soprattutto dalla strada tangenziale e dalle tribune del campo da calcio. Nella parte sul lato stradale sono distribuiti tutti i parcheggi auto a margine del lotto e pubblici. I parcheggi per disabili hanno accessi prossimi agli ingressi. I parcheggi per le biciclette sono protetti dal porticato di ingresso. Una pavimentazione assicura continuità al percorso ciclabile e sicurezza ai pedoni. Nella parte sul lato interno sono distribuiti orti, spazi di sosta, aggregazione e ricreazione per i diversi tipi di utenza. La zona di ingresso è caratterizzata da un porticato e da un dosso erboso che arriva a toccare il solaio del primo piano. A piano interrato, al di sotto del dosso, si trovano gli spazi comuni interni. La stessa zona di ingresso mette in comunicazione le due parti del lotto.

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planimetria generale

2 La lettura dei dati Istat al dicembre 2010 fornisce un’immagine ampia e completa della composizione sociale nel Comune di Casorate Primo. La popolazione residente è aumentata di oltre il 20% negli ultimi dieci anni grazie a crescita demografica e immigrazione. Un’analisi più accurata sulla popolazione in relazione ad età, sesso e stato civile evidenzia fascie potenzialmente deboli non solo tra i giovani disoccupati e gli anziani. Il numero di abitazioni richiesto dal bando della Fondazione Rho è soddisfatto con la progettazione di 31 appartamenti di diversa tipologia. I layout degli appartamenti rispettano le particolari esigenze dei fruitori a cui sono destinati e più in generale sono ispirate dalle finalità della Fondazione Rho e dalle volontà del suo Benefattore. La distribuzione è fornita da 4 corpi scala con ascensore e accessi al pianerottolo senza corridoio, per sfruttare al massimo il volume edificabile. Sono stati ricavati n. 3 appartamenti per anziani soli o persone con disabilità medio-lieve, n. 2 appartamenti per anziani con necessità assistenziali, n. 5 appartamenti per coppie di anziani autosufficienti, n. 12 appartamenti per giovani coppie, n. 8 appartamenti per famiglie di diverso peso numerico. Circa 1/3 degli appartamenti è progettato specificamente per fruitori con limitata agilità. Per il soddisfacimento delle esigenze abitative dei diversi fruitori e per la generale vivibilità degli ambienti sono fornite numerose soluzioni di arredo e possibilità di accedere direttamente al giardino (a piano terra), alla loggia (a piano primo), o a verande e terrazzi (a piano secondo e terzo). L’integrazione e il coinvolgimento tra i diversi fruitori è incentivato dal mix delle tipologie di appartamento ai diversi piani e dai numerosi affacci verso l’esterno.

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vista complessiva

3 Il budget per i soli lavori di costruzione di circa 1000 euro/mq ha imposto una severa attenzione al rapporto tra costi e benefici nella valutazione delle possibili tecnologie costruttive. Prima dell’adozione di costose tecnologie sono state adottate soluzioni efficaci nella prevenzione dei consumi energetici come ad esempio la costruzione di un unico fabbricato, l’orientamento dell’asse principale lungo la direttrice Est-Ovest, la minimizzazione del rapporto tra superficie e volume, ventilazione e illuminazione naturale. Oltre alla divisione tra una parte di carattere più pubblico e un’altra più privato, l’orientamento e la giacitura del fabbricato permettono un totale soleggiamento del fronte sud nei mesi invernali che è anche sufficientemente ombreggiato nei mesi estivi. L’eccellente rapporto di forma tra superficie disperdente e volume dei piani secondo e terzo ottimizza il rapporto complessivo del fabbricato. Tutti gli appartamenti sono forniti di doppio affaccio (alcuni triplo) e godono di eccellente illuminazione e ventilazione. In ragione del costo stimato non è stato disposto un sistema di ventilazione meccanica. Il sistema costruttivo adottato si compone di muratura portante in blocchi di legno e cemento tipo Isotex con solaio in laterocemento. Il blocco Isotex fornisce buone prestazioni isolanti e non costituisce ponti termici nei nodi strutturali. L’impianto termico per il solo riscaldamento è centralizzato con pompa di calore con tecnologia geotermica di tipo open loop. Questa tecnologia è stata adottata sia in ragione del rapporto tra costi e benefici sia in ragione del clima e della particolare stratificazione geologica del sottosuolo. Le temperature rigide invernali infatti facilmente compromettono l’efficienza teorica di una pompa di calore aria/acqua mentre la possibilità di raggiungere la falda freatica con pozzi a un paio di metri dal piano di campagna rende l’impianto efficiente in modo costante.

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piano terra

Sulla copertura sono installati un impianto di pannelli solari per la fornitura di acqua calda sanitaria e un impianto di pannelli fotovoltaici per la produzione di metà del fabbisogno medio annuo di energia elettrica. A terra si trovano un sistema per il recupero e la depurazione delle acque grigie con letto

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prospetto corte interna

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vista corte interna

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vista ingresso

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pianta primo piano

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pianta secondo piano

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pianta terzo piano

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prospetto fronte ingresso

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concept

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dettaglio costruttivo

Giardino dinamico - Made Associati Arch. Michela De Poli Arch. Adriano Marangon

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Il progetto di questo piccolo giardino (due superfici a prato di circa 800 mq. totali) risponde alla necessità di costruire una tettoia per il ricovero delle auto, un magazzino, e di ridisegnare lo spazio a prato delle due superfici immediatamente adiacenti all’abitazione ri­salente ai primi del ‘900. Lo spazio è stato riordinato attraverso semplici linee: il grande quadrato bianco definisce lo spazio a prato in associazione all’immagine di giardino all’italiana, la linea materica delimita la zona deposito auto e ma­gazzino, l’asse pavimentato collega la casa allo spazio garage.

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In relazione alla costruzione del volume “garage” la normativa comunale riferita all’invarianza idraulica ha prescritto l’inserimento di una vasca di circa 20 metri­cubi. Questa esigenza è stata assunta come elemento di formazione del giardino evitando la costruzione di manufatti in cemento ma operando sulla modellazio­ne del suolo e la capacità del terreno di diventare am­bito di espansione dell’acqua nei casi d’esubero. Per questo in corrispondenza della linea bianca è sta­ta alloggiata una canala per lo scolo delle acque in cui il troppo pieno può uscire ad invadere l’invaso a prato. La depressione è visibile nel percorso di collegamen­to, casa/garage, in cui i blocchi di attraversamento escono dal terreno con diversi spessori.

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L’ambito di parcheggio delle auto e del magazzino è separato dal giardino attraverso un serie di lame me­talliche diversamente inclinate inserite nel terreno. Le lame hanno una leggera libertà di movimento gene­rando nelle giornate di vento un sensibile movimento verticale.

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LO SPAZIO DELL’ACQUA Lo spazio dell’acqua, equivalente alla vasca richiesta per il rispetto della normativa comunale sull’inva­rianza idraulica, è ricavato attraverso la modellazio­ne del suolo in corrispondenza del prato centrale. Nello spessore della canala bianca sono state rica­vate due fessure, rivestite in corten, che consento­no nei momenti di emergenza idraulica, il passaggio osmotico dell’acqua. Sul lato est, il giardino secondario collegato allo spa­zio cucina, è stato occupato con una struttura circola­re intrecciata, una pergola per pranzare all’aperto. E’ una corona circolare che contiene la luce e un nebu­lizzatore per raffrescare lo spazio circoscritto.

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Crediti Cronologia | Marzo 2013 Luogo | Treviso Committente | Privato Progettista | MADE associati _ Treviso arch. Michela De Poli arch. Adriano Marangon Coll. | arch. Francesco Faggian Superficie lotto | 768 mq Foto | Adriano Marangon, Michela De Poli, Corrado Piccoli

Helsinki Central Library - Elena Capodarca, Luca Caroti

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Il progetto si inserisce nel cuore della città di Helsinki e prende spunto dal concorso realmente indetto per la realizzazione della Biblioteca Centrale di Helsinki e per il parco di Toolo.

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IL PARCO L’area in cui si colloca il progetto è infatti l’area di Töölönlahti che ad oggi si presenta come un grande vuoto attorno a cui importanti edifici risultano contenitori di varie funzioni quali musei, sale conferenze, centro musicale… L’intervento vuole trasformare quest’area in una cerniera culturale, in cui le singole funzioni che ad oggi si svolgono negli edifici suddetti, possono trovare luogo anche all’interno del parco. Oltre a perseguire la volontà di una cerniera culturale, l’importanza della natura all’interno della città ha portato alla ricerca di un’unione naturale mancante proprio in quest’area. Un grande parco riempie quel tassello mancante di congiunzione naturale dell’esistente assolvendo la funzione di cerniera naturale.

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Studi sull’inclinazione del terreno ci hanno portato a considerare la possibilità di muovere il piano in modo da avere differenti condizioni solari, visive e climatiche.

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Alzando semplicemente alcuni punti del terreno, oltre ad ottenere nuovi punti di vista, avremo anche zone più riparate di altre, zone in ombra ed in luce, spazi giochi come arrampicate e, nel periodo invernale, discese sulla neve.

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Planivolumetrico

LA BIBLIOTECA La biblioteca si presenta come l’estensione estrema delle volumetrie del parco, localizzata nel punto di maggior prestigio. Un taglio pressoché orizzontale permette di sfruttare il dislivello naturale dell’area, andando ad inserire le funzioni della biblioteca nello spazio tra i due piani ideali creati.

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Render Parco

Le caratteristiche climatiche del luogo fanno si che l’aspetto della baia di Töölönlahti cambi completamente a seconda delle temperature. Nei mesi estivi la baia appare come un invaso d’acqua poco profondo, adatto all’uso di canoe e piccole barche. Nei mesi invernali, invece, la baia diventa una grande lastra attraversabile a piedi, adatta a passeggiate ed anche a sport quali il pattinaggio su ghiaccio o lo snowkite.

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Schemi compositivi

La copertura praticabile della biblioteca sfrutta questa caratteristica andandosi a piegare verso la baia e permettendo l’avvicinamento all’acqua in estate mentre in inverno è possibile proseguire il percorso sul ghiaccio.

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La biblioteca risulta sviluppata su due piani. Al piano terra si accede dal lato sud, ovvero dal parco. L’ingresso alla biblioteca è posizionato nella parte centrale, mentre nella parte ad ovest è localizzato l’ingresso alla zona ristorazione, al bookshop ed all’auditorium. Questo ingresso risulta autonomo rispetto all’ingresso principale alla biblioteca, così da permette una separazione delle due funzioni, in modo da non vincolare l’apertura dell’uno rispetto all’altro. Sul lato est sono localizzati gli spazi relativi al personale, collegati con il piano inferiore. Grandi “pozzi di libri” caratterizzano la pianta, rendendola un tutt’uno con il piano inferiore.

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Le aree collezioni a scaffale aperto e studio, sono state individuate nella zona a nord, quella verso la baia a diretto contatto con l’acqua.

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Schema della gradonata

Per avere un maggior contatto visivo con la natura circostante esterna, abbiamo optato per un’ampia gradonata in cui le librerie scandiscono i vari piani e fungono esse stesse da postazioni di studio. Inoltre un lungo piano di appoggio con numerose postazioni, prosegue il livello dell’acqua esterno, all’interno della biblioteca, regalando così una particolare ed unica vista sulla baia.

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Pianta Piano Terra

Lo studio funzionale della biblioteca ha portato alla volontà di localizzare a questo livello alcune delle necessarie funzioni per lo svolgimento quotidiano delle attività di una qualunque biblioteca. Un’ampio spazio che ruota attorno ad una corte circolare è stato dedicato alla sezione bambini/ragazzi. Non lontano da quest’area troviamo uno spazio flessibile dedicato ai laboratori ed una quiet room. Affacciata sull’altra ampia corte a cielo aperto, troviamo l’area multimedia con una piccola sala proiezioni e tre nicchie ove si può trovare un po’ di privacy per l’ascolto di musica o per la lettura di un libro. Delle sale studio chiuse e l’area collezioni a scaffale aperto completano le funzioni di questo piano continuamente in collegamento visivo con il piano sovrastante grazie alla presenza di numerosi “pozzi di libri”.

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Pianta Piano Interrato

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Sezioni

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Prospetto nord

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Sezione Prospettica

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Render Biblioteca

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Modello architettonico scala 1:1000

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Modello architettonico scala 1:1000

Kimisagara Community Centre - Architectural [Field] Office

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The ethnic groups of Rwanda today still struggle with the legacy of the genocide in 1994. In the search for justice and peaceful coexistence, Espérance seeks to fight the ethnic divide of the Rwandan population through education and social programs, establishing “Football for Peace and Anti-AIDS” in 2002.

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Community Centre at Dusk

The organization uses football as a tool for reconciliation, but also to facilitate life skills training and education for Rwandan youth. The proposed centre is located within the heart of the Kimisagara valley; the most densely populated, disadvantaged area in central Kigali with few opportunities for young people and alarming school dropout rates.

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Building in Context of Kimisagara Valley

The site, located within a local primary school’s ground (ecole primaire de Kimisagara) is situated adjacent to a re-engineered water course (canal) and seasonal wetland prone to flooding. The informal route along the banks of the canal connects the proposed center with existing public facilities and the dense residential district.

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View of centre under construction

This route is of further importance to the surrounding community as it allows access to a source of water for washing clothes & bathing, as well as providing public space for informal vending and a training area for moto-taxi drivers.

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Site Plan

The optimized orientation of the pitch (N/S) along with a desire to define and differentiate play spaces for the existing school, and a desire to activate the pedestrian way along the water course lead to the dynamic plan form of the project.

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Site Context

Due to the steep hills, densely developed, rising in every direction from the site is easily seen giving the roof a prominent role as the fifth facade and identity to Esperance’s social space in the community.

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Brick elevation and Loggia floor

The primary building functions are contained within a simple block to minimize costs, whilst a generous shading roof with an extended canopy gathers the overlapping activities, defining new communal outdoor spaces demarcating play areas for the school, and activating the edges for both planned events and haptic social encounters. In addition to organizing external functions the roof harnesses all rainwater.

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Elevations

Bi-annual wet seasons present the opportunity to a significant amount of water from the roof and from the large collection plane the pitch provides. Once captured, the water from the roof is stored and filtered for drinking. The football pitch water is used for flushing toilets, washing clothes and irrigation.

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Exploded Axo

A local contractor, supplying local materials from local suppliers, employing local labor constructed the centre. The surrounding community have invested in the physical landscaping & planting of the grounds for urban agriculture.

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Roof models

This area of Kigali lacks social & urban cohesion. The center binds the disparate functions that occur along the canal edge within this residual space.New spaces are defined in & around the building an overlapping with the centre activities to stimulate community activities; there is continued movement around the building.

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Construction_August 2011

The rising form of the building is derived by its hierarchy of functions; a double height space to the community room. This rising form assists the harnessing of rainwater, but is also harmonious with the context of rising and falling roof planes of Kimisagara.

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Original design

The centres uses materials efficiently, without sacrificing its architectural form & expression. Site levels minimize cut& fill. Surplus soil is mixed with cement to construct the plinth and floor slab. The building form standardizes the fabrication of roof trusses to limit steel. Locally fired clay brick is maximized & reinforced concrete reduced.

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Loggia during the day

The center acts an educational nucleus for the youth, and will be accessible to the community. The football pitch and multi-purpose space will be used for community activities with the library & computer assisting with education skills.

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Gathering space to read

Reclaimed water will be distributed to prevent the continued use of the canal as a water source where levels of contamination go unmonitored.

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Community centre and solar lighting at dusk

Through this low-tech system 1.4 Millon litres of water is captured providing a water security resource that can be easily replicated. The steel shipping containers used to transport the football pitch and its accessories from Europe, have been re-used and designed into the scheme as storage and a water tower which is equipped with solar cells that drive the water pumps.

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Honeycombed brick panel to cross ventilate laundry room

The pitch is lit with solar powered LED lights and will provide a welcome opportunity to play in the cool of the night. This approach is intended to reduce Esperance’s utility fees and provide a level of community resource security.

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Detail of weave light fixture

Fenestration has been considered to optimize views to and from the pitch whilst maintaining privacy where needed by placing windows at high level, in turn facilitating the natural cross ventilation of rooms. Deep overhangs to the north and south also assist with the cooling of the interior spaces. The use of concrete has been minimized to reduce costs, opting for local stone, brick and compressed earth where possible. Interior finishes are modest yet robust incorporating natural grass fibres and traditional weave into doors, windows and light fixtures.

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Entrance ramp and window box

Intensive planting of a new grove of indigenous trees, to restore the riparian edge of the water course along with trees around the centre and other planting will provide shade, soil conservation and greenery within an urban district that lacks evidence of natural optimism.

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Rear gathering space

This project was given an honorable mention in the SEED Awards for Excellence in Public Interest Design and nominated for the Curry Stone Design Prize 2012. It’s been featured on Arch Daily, Boundaries Magazine and exhibited in Ireland, USA, Canada, Japan, Germany and Rwanda.

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Brick detailing

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Interior of office space

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Approach from above.

Recupero e trasformazione in Castiglione del Lago - franco capacciola architetto

Treviolo verde - Renato Vavassori

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Importante intervento nell’immediata periferia di Bergamo di cui fanno parte alcune tipologie residenziali in uso, basse (villette a schiera, appartamenti in villetta), medie (condominio di 4 piani con appartamenti di ogni dimensione) ed alti (torre di 10 piani a destinazione mista residenziale/direzionale, che si erge a punto dei riferimento di tutta la zona). Al piano terra dei condomini è stato realizzato un Centro Commerciale tutt’intorno ad una gradevole piazzetta con vasca d’acqua e grandi spazi verdi attrezzati che separano il complesso residenziale-commerciale dalla zona parcheggi e dalla viabilità carrale.

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vista torre ed edificio uffici

TORRE Nella Torre i primi 7 piani sono destinati a terziario e sono evidenziati da pareti strutturali vetrate ben integrate con gli ultimi tre piani residenziali rivestiti con paramano rosato. All’ultimo piano 2 attici con superiore lastrico solare danno una vista panoramica sulla famosa “città alta” di Bergamo.

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VILLE BIFAMILIARI Lungo gli ampi vialetti alberati, prospettanti l’unica via tangenziale sono stati realizzate ville Bifamiliari di lusso, all’americana con box ed accessi carrali diretti a Piano terra. Il piano terra ha un’ampia zona giorno libera su 3 lati, come del resto la zona notte posta al primo piano; l’interrato invece è completamente destinato alla grande taverna ed ai servizi. Le due coppie di ville lussuose sono provviste di ascensore che servono i tre piani. Sul fronte delle 2 ville, nella parte centrale triangolare rivestita in legno, si evidenzia l’originale barbecue, canna fumaria e comignolo che funge da separazione. Inoltre il movimento di volumi, balconi, barriere e tettoie danno origine ad edifici sicuramente apprezzati esteticamente oltre che per la loro funzionalità.

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Appartamenti in villetta Smeraldo

VILLETTE A SCHIERA Classiche villette a schiera disposte su 3 piani di cui 1 interrato. La zona notte al piano primo, rientrante rispetto a quella più ampia della zona giorno a piano terra, dà luogo a giochi di volumi e di tettoie che li ricoprono; rifinite con inserti di mattone rosso. Canali e pluviali in rame, con ante in legno e coperture in tegole rosso brunito e rifinite in color rosato, ne evidenziano la caratteristica tipologia.

APPARTAMENTI IN VILLETTA Secondo lo schema classico, gli appartamenti in villetta prevedono un’unità al piano terra ed una al piano primo, ma completamente indipendenti poiché serviti da una scala esterna, la scala con il suo arrivo sul lato corto sono completamente riparati da una quinta in mattoni paramano rossi. Un’altra caratteristica è l’ampio balcone poggiante su 2 pilastri in Calcestruzzo martellinato che li connota fortemente; oltre agli inserti in paramano a piano terra, le ante in legno, canali e pluviali in rame in vista e le tegole rosso brunito ed un colore leggero rosato dominante che conferiscono piena personalità al complesso.

APPARTAMENTI IN VILLETTA SMERALDO Originale soluzione per 4 appartamenti in villetta disposti su 2 piani indipendenti, la cui particolare disposizione è dovuto al corsello sotterraneo che serve la parte interessata dei box passanti centralmente in modo trasversale e realizza con i vuoti a cielo aperto la loro separazione. Questa particolare soluzione è stata possibile grazie al fatto che il lotto originario aveva due vialetti che per tutta la lunghezza permettono l’accesso pedonale a tutte le unità. Con giochi di volumi, mansarde e gradevoli tettoie, caratteristici balconi su pilastri martellinati, i 6 edifici distinti prendono il nome di Smeraldo dal parziale rivestimento in piccole piastrelle color verde.

VOGOGNA - TEATRO ALL'APERTO - Bellan Sara, Francesca Guidetti, FEDERICA GUIDETTI

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Lo spettacolo ha inizio, il sipario si apre: le porte sono il preludio, una sorta di biglietto da visita. In questo senso rappresentano uno snodo fondamentale poiché hanno il compito di definire da subito le peculiarità del territorio: sono risolte con due rotonde, aventi la funzione di rallentare il traffico, ma anche di distogliere lo sguardo dalla monodirezionalità di un’asta rettilinea. Lo sguardo è attirato da una serie di costole ricurve di diverse dimensioni, che seguono l’andamento della rotonda e che formano una sorta di quinta. Arrivando alle porte, le costole sono inclinate verso l’interno e si aprono man mano che ci si avvicina alla rotatoria: proprio in questo modo si ha la sensazione di apertura del sipario. A lato delle rotonde, due spazi informativi con un piccolo ristoro presentano ai turisti le molteplici possibilità di visita. Il polo dei servizi rappresenta una sfida molto interessante: qui la spaccatura è netta, le architetture civili non trasmettono alcuno di quei caratteri edilizi tipici presenti all’intero del borgo. Questa condizione di luogo mal risolto viene ribaltata e lo spazio prima trascurato, viene trasformato in platea, dove il visitatore prende posto per assistere allo spettacolo che lo circonda. Per dare un senso di unitarietà, le facciate degli edifici pubblici vengono trasformate in quinte scenografiche laterali, rivestendole con alte cortine in legno e cor-ten, che servono a convogliare lo sguardo dell’osservatore. Lungo il prospetto sud del ricreatorio è stato anteposto un ampio portale che ha la funzione di incorniciare la Chiesa Parrocchiale in un grande quadro naturale. I coni visivi e la direzionalità dello sguardo sono alla base delle geometrie dell’intera piazza: tutti i volumi e gli elementi inseriti nel progetto seguono delle fughe prospettiche che uniscono virtualmente l’abside della chiesa con gli spigoli degli edifici e questi tra di loro. Nascono così forme irregolari ma mai casuali che disegnano lo spazio, definite anche dall’alternanza dei materiali. In questa nuova piazza un grande schermo trasmette le immagini delle webcam sparse per il paese. Un punto di vista preferenziale è rappresentato dalla passerella sopralevata che attraversa l’asta viaria unendo Municipio e platea. Alla passerella si accede grazie a due ascensori collocati a ridosso del retro del palazzo comunale o da una rampa la cui partenza segna la separazione tra la platea e l’area verde. Il progetto non intende invece snaturare la posizione di centralità di piazza Steffanina ma sottolinearne la sua funzione mettendole in connessione con i nuovi luoghi della socialità. All’interno dell’area della piazza viene collocata una piattaforma, creando uno spazio sopraelevato rispetto al livello stradale, con l’intento di creare un luogo di socializzazione ben definito, che non sia solo di passaggio, ma diventi di sosta ed incontro. Gli arredi sono quelli che ci si aspetta di trovare in una piazza urbana, ma vi sono anche dei portali, sculture in acciaio cor-ten allineate secondo una fuga prospettica in direzione del grande portale che segna il passaggio dalla piazza verso l’interno del Borgo ed accompagna i visitatori alla scoperta del nucleo più antico del paese. Infine tutta l’asta viaria è rivista, già a partire dalle porte, grazie alla realizzazione di marciapiedi e pista ciclabile. Nonostante il percorso sia caratterizzato dalla frammentarietà delle cortine edilizie, si può comunque pensare di parcheggiare all’esterno del nucleo abitato ed avvicinarsi al centro storico con mezzi diversi dall’automobile.

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INQUADRAMENTO GENERALE

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PROGETTO


Sliding Curve - Filippo Colombetti

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La volontà di creare un’ampia area giorno sull’affaccio della casa con la vista e l’illuminazione migliore, ha determinato la necessità di risolvere la zona ingresso per garantire alla seconda camera (ospiti-studio) l’accesso diretto al corridoio dei servizi ed una fluida integrazione con l’ambiente giorno. Il problema è stato risolto creando un ingresso curvo composto da pareti scorrevoli, che nella configurazione aperta(studio), forma una sorta di ‘vela’ centrale con le aperture ai lati ed in quella chiusa (ospiti), chiude completamente la camera dando la necessaria privacy. Una seconda zona studio/lettura è stata creata in una nicchia della zona giorno tramite un arredo disegnato ‘ad hoc’ che fonde scrittoio e poltrona. Tutto il resto del progetto si basa sugli stessi principi di fluidità, accentuati dalle porte su disegno a tutta altezza, sia a pannello che scorrevoli, del tutto prive si telaio.

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Cooperativa Mulino 1 - Renato Vavassori

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Villaggio promosso dalla Cooperativa Mulino in Treviolo, 62 villette a schiera con 2-3 camere immerse nel grande verde pubblico centrale di circa 30.000 mq, conservano il verde privato nella parte esterna verso la strada che gira tutto intorno al complesso. Le vetture dalla strada scendono direttamente nell’interrato in modo da ottenere un luogo veramente libero da problematiche carrali. La pedonalità interna è protetta da un porticato che si realizza grazie allo sfalsamento dei 2 piani (giorno e notte) con una forma architettonica che abbinata al color rosa è ancora oggi di grande attualità.

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Vista generale dall'alto dell'intero complesso

Bridge Creative Contest - Mattia Franzaresi

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Il Bridge Creative Contest coinvolgerà i partecipanti da 30 luglio al 10 dicembre 2013.

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Ai video maker (professionisti e non) che vogliono partecipare al concorso sarà chiesto di realizzare un video capace di posizionare l’immagine della struttura ricettiva Croata Lafodia Sea Resort nella mente del target di riferimento (classe socio-economica medio alta e età compresa fra i 35 e i 60 anni). Per farlo dovranno invitare i destinatari del video a liberarsi dalle preoccupazioni e dallo stress quotidiano, suggerendogli di soddisfare la propria voglia di vacanza.

Condominio DOPPIODELTA - Renato Vavassori

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La forma del condominio di MC 8.000 disposti su 4 piani è completamente dettata dalla conformazione trapezoidale del terreno. Il nome “Doppiodelta”è dettato dalla disposizione in due parti quasi simmetriche del complesso che risulta diviso e servito da un arioso ed ampio vano scala centrale. Nella parte meglio esposta sono stati realizzati appartamenti di buone dimensioni mentre sul retro, lungo i 4 piani, sono stati realizzati bilocali da destinare all’affitto. All’ultimo piano sono stati posti due attici che, con le grandi terrazze, l’insieme dei numerosi balconi e la copertura in verdi tegole canadesi alleggeriscono ed ingentiliscono l’intero complesso posto in posizione dinamica della città.

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Concorso di idee padiglione San Pio - Francesco Bellotto, Gaspare Chiodo

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NUOVO ASSETTO URBANISTICO DELL’AREA Il progetto di riqualificazione del Padiglione Rummo è connesso sia alla risoluzione di tematiche di ampia scala, legate al collegamento con la città e con gli altri padiglioni dell’ospedale, che con la soluzione di aspetti di piccola scala connessi alla riqualificazione del nuovo ingresso. Di seguito analizzeremo i rapporti di ampia scala. Planivolumetrico della nuova sistemazione dell’area Viabilità di emergenza – Nell’area sono presenti due percorsi pedonali diagonali che collegano le aree a parcheggio con l’ingresso al pronto soccorso. Questi due percorsi sono stati trasformati in percorsi carrabili a doppio senso: uno dei quali è ad uso esclusivo delle ambulanze. Questa soluzione permette ai veicoli di pronto soccorso di poter entrare direttamente da Via Delcogliano e di trovarsi subito all’ingresso coperto del pronto soccorsosu una corsia riservata, effettuare le operazioni di carico o scarico dei degenti, per poi uscire dall’ospedale oppure immettersi sulla viabilità interna e raggiungere uno qualsiasi degli altri padiglioni. Viabilità carrabile aperta al pubblico Il secondo percorso diagonaleè dedicato al traffico veicolare. In tal modo si configura un nuovo accesso carrabile in prossimità del padiglione”San Pio” direttamente connesso a Via Delcogliano. Nella zona (Punto “A”) in cui il percorso carrabile viene sovrastato dalla nuova pensilina di ingresso si trova una sbarra con rilascio del ticket (a pagamento o meno a scelta della committenza) per il controllo del traffico in entrata e in uscita dall’ospedale. In tal modo si ottiene una completa razionalizzazione del flusso veicolare ed il pieno controllo di questo. Una volta oltrepassata la sbarra, i veicoli potranno parcheggiare nell’ apposita area nei pressi del padiglione oppure aggiungere qualsiasi altro punto dell’ospedale attraversando la nuova rotonda la quale rende l’operazione molto più agevole ed immediata. Mobilità pedonale e accesso ai disabili Accanto ai due nuovi percorsi carrabili viene realizzato un marciapiede che funge da collegamento e consente a chi lascia il proprio veicolo nelle aree a parcheggio di raggiungere comodamente la pensilina di ingresso al padiglione. Questi percorsi rispettano in pieno la vigente normativa in materia di abbattimento delle barriere architettoniche: non presentano mai pendenze superiori all’8% e non hanno mai una larghezza inferiore a 1,50 m. I percorsi inoltre sono dotati di sistema di orientamento a pavimento per non-vedenti.

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Parcheggi La realizzazione della nuova viabilità occupa e regolarizza parte del sedime oggi utilizzato come area a parcheggio in modo piuttosto disordinato. La porzione di area che rimane libera viene riqualificata e regolarizzata, destinandola a parcheggio fruibile dalla nuova rotonda. Per compensare alla riduzione dei posti auto in seguito alla nuova viabilità ne è stata prevista una nuova fila in aderenza a Via Delcogliano.

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LA NUOVA PENSILINA: Concetti architettonici e immagine La pensilina è concepita come una struttura orizzontale unitaria, caratterizzata da un disegno semplice, leggermente arcuato e chiaramente leggibile, ospitante sotto di essa varie funzioni. Questa copertura è al contempo elemento di copertura del percorso pedonale dell’ingresso al padiglione (Punto “E” del planivolumetrico), copertura della zona di arrivo dei mezzi di pronto soccorso (Punto “C”) e punto di controllo del traffico in entrata e in uscita dall’ospedale (Punto “A”). La pensilina mantiene un’unica altezza di 4 metri lineari per tutto il suo sviluppo ed è sostenuta da pilastri e setti in acciaio inox lucidato a specchio che la fanno “galleggiare”, in modo da favorire la sua leggibilità anche il lontananza, qualificandosi così come segno architettonico di riconoscimento per l’intero ospedale. La struttura, nel tratto destinato a percorso pedonale, risulta aperta e leggera mentre si chiude con un tamponamento in acciaio e vetro satinato nella zona di arrivo delle ambulanze. Rapporto con la struttura del livello sottostante la zona arrivo mezzi di emergenza La struttura di base della nuova pensilina è costituita da una piastra tralicciata in acciaio, molto rigida, che appoggia sulla soletta sottostante esattamente in corrispondenza dei pilastri del livello inferiore (questo vale soprattutto per la zona di arrivo dei mezzi di soccorso e della zona di ingresso dei pedoni). Tale soluzione consente di poter disporre i pilastri della nuova pensilina in acciaio inox lucidato a specchio liberamente rispetto a quelli del livello sottostante con innumerevoli vantaggi: in primo luogo si è potuto creare uno spazio libero da pilastri intermedi e quindi maggiormente fruibile, ed in secondo luogo si è potuto allargare leggermente l’area a disposizione delle ambulanze, sbalzando rispetto al livello sottostante, raggiungendo una dimensione tale da consentire ai mezzi di emergenza di fare inversione di marcia senza necessità di manovre ma semplicemente curvando. NUOVO ATRIO Analisi e separazione dei flussi Il nuovo atrio prevede, in primo luogo, un’ attenta analisi dei flussi per eliminare o ridurre il più possibile le interferenze tra i vari tipi di movimenti che attraversano l’ingresso del padiglione. La concezione distributiva si basa su un unico spazio principale, fluido ed indiviso, che grazie al variare delle sue dimensioni date dalle pareti curve vetrate, invita a passare da un ambiente ad un altro senza soluzione di continuità. Flusso delle emergenze Il punto di ingresso dei visitatori, a differenza di quello per le emergenze che rimane nello stesso punto rispetto all’attuale, viene spostato per essere completamente differenziato. In tal maniera viene eliminata qualsiasi interferenza tra i movimenti delle ambulanze e quelli dei visitatori rendendo tutte le operazioni di arrivo in ospedale delle urgenze più agevole e veloce. L’area antistante l’ingresso del pronto soccorso è esclusivamente riservata alle ambulanze ed ha una superficie maggiore rispetto a quella attuale (realizzata uscendo a sbalzo rispetto al livello sottostante) per consentire alle ambulanze di poter tornare indietro percorrendo la strada senza il bisogno di eseguire manovre.

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Flusso dei visitatori. Come precedentemente detto, il flusso dei visitatori e dei pazienti dell’ospedale viene spostato sul lato del padiglione. Questo diventa possibile collegando con una soletta in acciaio il percorso pedonale esistente che unisce la pensilina esistente con l’ala sud del fabbricato. In questo punto si trovano due porte di ingresso, una delle quali riservata al personale con apertura e chiusura comandate da tesserino magnetico di riconoscimento,mentre l’altra aperta solo nelle ore di visita all’ospedale. I visitatori che entrano nell’ospedale possono chiedere ausilio alla reception oppure ricercare le informazioni necessarie sul totem informatico con sistema touch-screen Successivamente possono salire al piano voluto utilizzando il gruppo scale e ascensori oppure fermarsi e, se necessario, fruire dei bagni. Flusso del personale Il personale accede dallo stesso punto dal quale accedono i visitatori, ma utilizzando un’ apposita porta la cui apertura è comandata da un tesserino elettronico di riconoscimento. Una volta entrati, i dipendenti trovano sulla loro sinistra i timbratori di cartellino e la bacheca sindacale; dopodichè possono recarsi ai posti di lavoro utilizzando il corpo scale-ascensori. Materiali, forme e colori I colori utilizzati nel nuovo atrio sono quelli già presenti nel Logo del padiglione, che ben rispecchiano i requisiti cromatici richiesti per un ambiente sensibile come quello di un ospedale. Le pareti sono tutte di colore bianco e possono essere alternativamente rivestite in lastre di vetro (bianco o trasparente a seconda dei casi) o semplicemente in muratura. Il pavimento è in linoleum naturale con finitura tipo pavimento in resina di colore blu, con tonalità analoga a quella presente sul logo del padiglione. La scelta di questi due materiali come elementi di finitura in vista ben si sposa con le esigenze di igiene, di facilità di pulizia e manutenzione proprie di un ospedale. Il gioco formale di elementi circolari o curvilinei adottato ha lo scopo di rendere l’ambiente dinamico e capace di sollevare il morale dei visitatori che spesso si trovano in condizioni personali o familiari di grande sofferenza. Questo spazio fluido è creato, all’ingresso, dalle due curvature della reception (lievemente staccata da terra in modo da renderla leggera, quasi “galleggiante”, ed alloggiare una luce a fascia) e della parete bacheca-badge. Percorrendo lo spazio fluido ci si trova naturalmente diretti ed indirizzati attraverso pareti curve vetrate con serigrafati in colore chiaro le varie destinazioni. L’Ala nord, a cui si accede direttamente dal nuovo atrio, viene completamente ristrutturata per ospitare un baby-parking, un asilo nido aziendale e 9 appartamenti per i familiari dei lungo- degenti ricoverati nella struttura sanitaria. Atrio e nuova ala sono stati pensati in modo tale da offrire tutti i comfort ambientali a chi vi deve sostare sia al fine di ridurre lo stress nei lavoratori e di incentivarne la produttività, sia ad offrire un benessere psicofisico ottimale ai parenti dei lungo-degenti. In particolare gli ambienti sono dotati di un ottimo livello di illuminazione naturale ed offrono tonalità cromatiche e conformazione degli spazi sempre vari e piacevoli ma mai monotoni.

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Baby-parking Il Baby-parking è destinato ai degenti ricoverati in Day Hospital o per persone ch effettuano visite mediche presso gli ambulatori dell’Ospedale che non hanno possibilità di gestire altrimenti i propri figli. Questo è caratterizzato da una grande sala che ospita attrezzature per attività ludiche per bambini di età variabile dai 3 ai 14 anni. Il gioco avviene sotto il diretto controllo del personale. All’interno di questa struttura si trova anche un servizio igienico, con caratteristiche tali da poter essere utilizzato dai bambini dai 3 anni in su e un’altro idoneo per portatori di handicap. Asilo nido aziendale L’Asilo nido aziendale, dimensionato per 25 bambini, è destinato alle madri che lavorano all’interno della struttura ospedaliera. Questo è diviso in tre sezioni di cui una destinata ai lattanti e due destinate ai bimbi che fanno pasti regolari. Ogni sezione ha servizi igienici idonei per bimbi piccoli , una zona giorno posta in comunicazione diretta con la zona riposo. Le due zone sono divise da pannelli scorrevoli in modo tale da formare un unico grande ambiente qualora dovesse essere necessario. L’asilo è anche dotato di un locale cucina per la preparazione dei pasti. Appartamenti per i familiari dei lungo- degenti Questi appartamenti, della superficie netta di circa 40 mq ciascuno. Gli appartamenti sono realizzati come un unico open space, molto flessibile, che può ben adattarsi alle esigenze dei diversi utenti. Sul corridoio sono presenti vari armadi a muro che servono per lo stoccaggio della biancheria pulita e sporca dei vari appartamenti nonché per il deposito dei materiali per le pulizie. Accessibilità allargata Tutto il progetto è pensato per rendere accessibile il padiglione a chiunque. Accessibilità dall’esterno Le aree a parcheggio prevedono due posti auto riservati a portatori di handicap ciascuna, per un totale di 6 nuovi posti auto riservati a disabile. I percorsi pedonali che portano all’ingresso al padiglione sono in diretto collegamento con le aree a parcheggio e hanno caratteristiche tali (larghezza maggiore di 1,50 m e pendenza inferiore all’ 8%) da essere agevolmente percorribili da sedie a rotelle. I percorsi inoltre sono dotati di segnali a pavimento per non vedenti. L’ingresso del padiglione, anch’esso dotato di segnaletica a pavimento per non vedenti, è perfettamente raggiungibile dai mezzi di soccorso su corsia riservata; qualsiasi altro tipo di veicolo può arrivare in adiacenza alla pensilina, consentendo a persone con difficoltà motorie di fare pochissima strada a piedi e di restare sempre al coperto. Atrio L’atrio del padiglione ha percorsi chiari e fluidi, tutti di larghezza assolutamente sufficiente al passaggio di persone su sedia a rotelle. I due bagni previsti nell’atrio sono idonei all’utilizzo di persone portatrici di handicap, sia per dimensioni che per tipologia di porte e sanitari.

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Ala nord L’ala nord ospita il Baby-parking, l’asilo nido aziendale e gli appartamenti per le famiglie dei ricoverati. Il Baby-parking e l’asilo nido aziandale hanno percorsi e porte di dimensioni idonee al passaggio di persone con handicap (larghezza maggiore di 1,50 m e porte da 90 cm) , inoltre sono dotati di due servizi igienici: uno dei quali idoneo per bambini piccoli, l’altro per portatori di handicap Gli appartamenti assicurano utilizzabilità e vivibilità da parte di portatori di handicap, in riferimento a dimensioni delle aperture, dei percorsi nonché degli spazi di manovra. La cucina è libera sotto il top, in modo tale da essere fruibile anche da sedia a rotelle; il forno è posizionato in alto per facilitare la presa delle pietanze ed il tavolo è fissato a parete ed ha una sola gamba centrale per non creare problemi di ingombro.Tutti i locali degli appartamenti sono dotati di chiamata di allarme in contatto con il corpo infermieri. Energetica Il fabbricato è pensato essere il più possibile autosufficiente per quanto riguarda la climatizzazione e l’illuminazione naturale in modo da ridurre al minimo i consumi energetici. Per quanto riguarda il raffrescamento passivo si utilizza il principio di Bernoulli – Venturi, detto effetto camino, per l’estrazione naturale dell’aria surriscaldata dall’alto favorendo l’ingresso di aria fresca dall’esterno. Il principio ha un funzionamento molto semplice: le nuove vetrate di ingresso sono dotate di aperture ubicate nell’estremità superiore ed in quella inferiore; l’aria calda interna tende ad accumularsi verso l’alto perchè più leggera di quella fredda. Quando quest’ aria, più calda di quella esterna, arriva alle aperture poste nella parte alta della vetrata, tende a fuoriuscire mentre dalle aperture poste nella parte bassa viene risucchiata, per depressione, aria fresca all’interno del fabbricato. Nel periodo invernale le aperture negli infissi vengono mantenute chiuse per favorire l’effetto serra e mantenere all’interno del fabbricato il calore gratuitamente fornito dal sole. Ovviamente nei periodi più caldi dell’anno l’edificio verrà climatizzato con l’utilizzo di impianti spiegati nel prossimo paragrafo, ma nelle mezze stagioni la climatizzazione sarà del tipo “passivo” con conseguente riduzione dei consumi energetici. Inoltre, risulta necessario evidenziare che data la tipologia degli infissi presenti nella struttura (metallici senza guarnizioni ed a vetro singolo, risalenti circa alla seconda metà degli anni ‘70), le temperature in regime estivo percepite in alcune camere, oscillano tra 28 e 33 °C, con significative ripercussioni sullo stato di salute dei pazienti, quindi si interverrà anche sugli infissi esistenti installando: infissi in PVC classe A con profilo a 5 camere Uf : 1.5 W/(m²/K), tenuta all’aria classe 4, vetri 4/15/4 con gas argon Ug : 1.1 W/(m²/K) Va infine segnalato che la presenza della pensilina di ingresso in vetro satinato ha anch’essa funzione di controllo climatico poiché l’immissione di un microfilm puntinato all’interno del doppio strato dei vetri, inibisce il riscaldamento dei raggi solari estivi alti sull’orizzonte, vietando il passaggio di essi all’interno del fabbricato e proteggendolo quindi da un eccessivo riscaldamento. Al contrario, consente al sole invernale, basso sull’orizzonte, di entrare a fondo nell’edificio riscaldandolo. Anche l’isolamento acustico è curato nei dettagli al fine di eliminare riverberi nei locali o passaggio di rumori da un ufficio all’altro e tenendo sempre l’intensità sonora inferiore ai 35 db. La parte superiore della pensilina potrà inoltre essere rivestita da una lamina fotovoltaica in silicio amorfo, composti da celle flessibili in film sottile a tripla giunzione e membrane impermeabilizzanti bituminose, perfettamente inserita nel contesto non avendo bisogno né di staffe né di supporti per il fissaggio, garantendo inoltre maggior efficienza e potenza rispetto al normale cristallino. Inoltre essendo considerato impianto integrato innovativo beneficerà della maggior incentivazione proposta dal titolo III del IV Conto Energia. Impianti Alla luce di quanto cita il progetto esecutivo approvato per la climatizzazione del Padiglione San Pio e considerato che per le degenze ospedaliere risulta essenziale assicurare almeno un ricambio aria (con pieno rinnovo da esterno) pari a 3÷4 v/h, che il controllo locale delle temperature è fondamentale per adattare gli ambienti alle condizioni cliniche dei vari pazienti e che il contenimento dei consumi energetici risulta prioritario, il progetto ben si adatta ad integrare il sistema ad espansione diretta VRV asservito ad impianto di ventilazione per ricambio aria (con immissione a tutt’aria esterna ed estrazione dai bagni) nella nuova architettura dell’atrio, rendendo invisibili le unità interne ed integrandole totalmente nel nuovo controsoffitto andandosi ad integrare con il nuovo fotovoltaico amorfo che alimenta le unità esterne presenti in copertura. La nostra opzione progettuale è invece quella costituita da pannelli radianti sospesi a soffitto alimentati da acqua calda (o refrigerata, in estate): negli ospedali il sistema a soffitto radiante è diventato lo standard per il riscaldamento e raffrescamento degli ambienti. Nelle degenze è di importanza fondamentale evitare di movimentare l’aria, non solo per evitare di investire i pazienti con correnti d’aria, ma anche per limitare al massimo la circolazione di polveri, batteri e virus e garantire così la massima igienicità. A ciò si aggiunga l’assoluta silenziosità di funzionamento e l’uniforme distribuzione della temperatura, sia in verticale che in orizzontale. I gestori apprezzano anche la ridotta richiesta di energia e l’assenza di manutenzione che nel corso della vita utile dell’edificio abbattono notevolmente i costi di esercizio. Inoltre, le condizioni di benessere realizzate saranno monitorate da una centralina microclimatica collocata ad un’altezza di 1,5 m dal pavimento. I dati acquisiti ogni minuto saranno inoltre elaborati con un software appositamente implementato in ambiente FORTRAN per redigere grafici di benessere termoigrometrico. L’innalzamento della temperatura media radiante provocato del soffitto radiante consente di operare con temperature dell’aria interna dell’ambiente riscaldato più basse, ordinariamente 2-3°C inferiori ai 20°C di progetto. Questo porta a minori dispersioni termiche per trasmissione attraverso l’involucro e per ventilazione, valutabili in una riduzione del consumo energetico dell’ordine di 10-15%.

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