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Masterplan di riconversione area industriale - Ettore Curto

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Premessa

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Lo sviluppo di Seriate degli ultimi decenni e tale che è ora necessario inglobare e far dialogare con la città parti di territorio che per funzione non rispondono più ai bisogni della comunità. Un’ex area industriale, quasi invisibile, circondata e oppressa dai lotti e dagli edificati confinanti, che deve risorgere ed acquisire un importante ruolo pubblico e civile. Una difficile contrapposizione con il centro storico del paese, vicino fisicamente ma lontano nell’urbanistica, la ferrovia non è la sola causa di tale distanza, anche le tipologie di insediamenti che già caratterizzano questo isolato, fanno si che questa zona della città sia vissuta come un luogo di partenza o arrivo, un luogo dove non ci si ferma, un luogo non vissuto se non ad eccezione di ciò che succede all’interno delle unità residenziali, del teatro, della piscina, del centro sportivo … Il masterplan qui proposto ha il chiaro intento di aprirsi il più possibile alla città, offrendo alla cittadinanza ampi spazi di servizi pubblici, grandi aree verdi, piazze, percorsi coperti e, considerando le odierne modalità di spostamento, ampi parcheggi.

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Il progetto, idee ed ispirazioni Analizzando il contesto territoriale, si nota una certa disomogeneità e varietà degli interventi edilizi sia nella tipologia che nei tracciati. Il masterplan avrebbe perciò potuto prevedere un intervento unitario e di rottura rispetto al contesto, al fine di segnare, anche nel disegno degli spazi e dei volumi, un nuovo centro alternativo. Tuttavia, pur essendo estremamente attratti da tale prospettiva, facendo un’attenta riflessione sulle condizioni reali in cui si deve intervenire che rispondono anche a esigenze economiche ed aspettative della comunità e dell’amministrazione, si è deciso che il masterplan dovesse essere scomponibile in parti, che le parti cosi scomposte potessero avere un’autonomia propria ed un rapporto con le altre parti auspicato ma non necessario. Il masterplan distribuisce sull’area quindi differenti volumetrie che di conseguenza disegnano il sistema degli spazi aperti pubblici. Si lavora su una doppia griglia di giacitura, già presente nell’attuale disposizione planimetrica dell’insediamento Mazzoleni, che risulta non a caso la più coerente per poter relazionarsi con i lotti limitrofi. L’analisi dello stato di fatto evidenzia una elemento che connette le due giaciture, una sorta di pensilina, per lo più attualmente tamponata lateralmente, che accosta e lega l’intero intervento. Si decide di preservare l’idea di questo elemento, riproponendo nel masterplan una sorta di passeggiata coperta attorno cui sviluppare spazi e volumi.

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Parametri urbanistici Il masterplan risponde pienamente agli obiettivi previsti dal bando rispettando tutte le richieste e migliorando le dotazione pubbliche di pregio quali piazze e aree verdi. Considerate le esigenze, il contesto e le possibilità insediative, il masterplan prevede una destinazione residenziale ridotta al 36% per dare maggior spazio a ricettivo, terziario, uffici, commercio e pubblici esercizi. Quota di slp è destinata a coworking, per attività di artigianato e professionisti. Lo datazione prescritte di interesse pubblico sono notevolmente ampliate dando ampio spazio ad aree verdi (giardino, parco, orti, percorsi ciclo-pedonali) e a piazze per un totale di 20.400 mq contro i 14.000 mq richiesti. Il masterplan prevede un’ampia disponibilità di parcheggi pubblici in superficie dislocati in 4 aree dell’intervento, per un totale di 3.600 mq. Sono previsti ulteriori parcheggi interrati a servizio della residenza e pubblici per soddisfare le probabili esigenze dell’intervento e per soddisfare a pieno quanto richiesto da normativa incrementato del 30% come richiesto dall’amministrazione. Il masterplan prevede di realizzare tutta la Slp concessa, 13.000 mq. Sono previsti due edifici da adibire a servizio pubblico, uno da 1.500 mq di Slp da cedere all’amministrazione e uno da 2.000 mq in gestione a promotori privati. Il rapporto di copertura viene tenuto ampiamente sotto al limite di 25% portandolo al 18%, privilegiando le aree permeabili portate al 43%, maggiori al limite minimo del 30%. L’altezza media dell’intervento è di 2-3 piani fuori terra, si configura quindi come un intervento a basso impatto considerando soprattutto l’intorno, fanno eccezione le 2 torri, un landmark del masterplan che segna la nuova centralità seriatese.

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Mobilità Il sistema della mobilitàè stato studiato in modo da garantire un agevole accesso a tutte le aree dell’intervento mantenendo un basso impatto a livello di consumo di suolo e di interferenza con le aree pubbliche aperte. I percorsi stradali sono il più lontano possibile dall’abitato. L’acceso carrabile per gli utenti, i residenti ed i mezzi di soccorso avviene a nord attraversando la porta d’ingresso che è definita dall’edificio esistente che viene recuperato, e da sud, utilizzando l’attuale accesso al parcheggio del cine-teatro. La viabilità principale collega i due ingressi costeggiando il confine est dell’intervento fungendo da filtro con gli edifici esistenti esterni all’area con i quali non è attualmente possibile relazionarsi in maniera migliore. Da questa strada si accede ai parcheggi pubblici esterni ed ai parcheggi pubblici interrati. Una viabilità secondaria a basso tenore di traffico a servizio ed uso dei soli residenti, delle attività di coworking e della struttura alberghiera, cinge l’intervento nella sua parte nord e consente anche l’accesso ai parcheggi interrati. La mobilità ciclo-pedonale è sviluppata al massimo della potenzialità, preservando tutti gli accessi esistenti non potendo intervenire sui lotti perimetrali in quanto non di proprietà della Mazzoleni S.p.A. Il progetto prevede perciò, in aggiunta agli ingressi carrabili che sono anche ciclo-pedonali altri 5 accessi distribuiti sul perimetro dell’intera area. Tutti gli accessi sono tra loro collegati, l’intera area è permeabile ad attraversamenti, ovvero da qualunque punto si acceda si può lasciare l’area in qualsiasi altra direzione con agevoli percorsi ciclo-pedonali. Il sistema della struttura urbanistica si integra nella città attraverso gli accessi che privilegiano un collegamento ciclo-pedonale.

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Caratteristiche dell’intervento Il progetto di riconversione del sito industriale di via Marconi di proprietà della Mazzoleni S.p.a. in attuazione dell’A.T.8 del P.G.T. di Seriate prevede destinazioni d’uso molteplici, meglio dettagliate nello specifico in tavola. Si vuole qui sottolineare come il masterplan, cosi come è stato concepito, è attuabile per parti. L’area può essere suddivisa per lotti autonomi che possono essere attuati anche in tempi differenti. Ciò permette, considerando anche le dinamiche riguardanti interventi di tale portata, maggiori possibilità affinché il masterplan possa essere effettivamente attuato trovando più operatori economici disposti ad investire in tale esperienza.

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Valorizzazione degli edifici e spazi pubblici La struttura urbanistica è sviluppata con il preciso scopo di valorizzare le funzioni ed esercizi pubblici, sia quelli esistenti, il cine-teatro, sia quelli in previsione. La risposta del masterplan prevede a tale scopo una grande piazza attorno cui si sviluppano le principali attività ed esercizi pubblici. L’edificio da 1.500 mq di Slp in cessione all’amministrazione prospetta su tale piazza. Caratterizzato da adattabilità in pianta e sviluppato su tre livelli, il masterplan prevede per esso destinazioni culturali. La piazza è messa in collegamento con l’intera area attraverso un sistema di percorso coperto, la pensilina, utilizzabile anche per manifestazioni all’aperto, quali fiere ecc, che possono aver luogo quindi anche in caso di condizioni meteorologiche poche favorevoli. Il masterplan si caratterizza quindi per un’alta qualità dello standard nella dotazione di servizi, in particolare di spazi aperti e verde. La piazza funge da spazio a disposizione della collettività e valorizza le funzioni pubbliche e private già esistenti, vi è piena continuità tra lo spazio pubblico dell’intervento e lo spazio pubblico limitrofo del teatro al quale viene conferita maggiore dignità. Il masterplan prevede perciò che quest’area possa diventare una nuova centralità della città di Seriate, definisce un sistema di percorsi interni all’area di progetto pedonali e ciclabili che connettono l’area di progetto con il resto del contesto urbano, vi è una precisa gerarchia degli spazi aperti, un’organizzazione graduata dei percorsi stradali, ciclabili e pedonali.

Sostenibilità ambientale ed energetica Il masterplan prevede volumetrie compatte che limitano le superfici disperdenti utilizzando un valore s/v molto basso . Tutte le strutture sono orientate in modo ottimale per massimizzare gli apporti di calore nei mesi invernali ed opportuni elementi di schermatura riducono gli apporti estivi. Nella stagione fredda, il riscaldamento solare passivo dà un contributo significativo al fabbisogno energetico degli edifici. A tal fine vengono utilizzati i seguenti meccanismi: - la captazione solare, in cui l’energia solare captata viene trasformata in calore; - l’accumulo termico, in cui il calore captato durante il giorno viene accumulato per un uso successivo; - la distribuzione del calore, in cui il calore captato/accumulato viene indirizzato alle parti dell’edificio che è necessario riscaldare; - conservazione del calore, in cui il calore è mantenuto nell’edificio il più a lungo possibile. L’orientamento e la disposizione degli ambienti e delle aperture è tale da favorire gli apporti solari sulle superfici orientate a sud e di chiusura ed isolamento termico sulle pareti a nord. Si fa utilizzo di muri Trombe e pareti ventilate e viene minimizzato l’impiego di risorse materiali non rinnovabili a favore di risorse naturali. E’ previsto anche l’utilizzo di un livello medio/alto di domotica, con lo scopo di eliminare sprechi abbinati ad un sistema di controllo necessario per un’area così vasta. L’illuminazione artificiale è ridotta al minimo grazie alla presenza di superficie trasparenti localizzate in modo ottimale rispetto alle attività a cui sono destinati i locali. Le caratteristiche principali che rendono preferibile la luce naturale a quella artificiale sono il suo rendimento nella percezione del colore e le variazioni nel tempo di colore, contrasto e luminanza (brillanza luminosa) di ogni superficie, caratteristiche che non possono essere simulate da nessun tipo di sorgente artificiale. La qualità dell’aria degli ambienti interni è garantita dall’utilizzo di sistemi di ventilazione meccanica controllata e ventilazione naturale per evitare ristagno d’aria, favorire il recupero di calore ed il rinnovo dell’aria. Le ombre portate sono limitate e le distanze tra facciate sono ampie. Il microclima locale beneficia dell’ampia superficie a prato che assorbe maggiormente le radiazioni solari rispetto a pavimentazioni impermeabili. Il masterplan prescrive edifici di classe A, e qualora con l’amministrazione si potesse raggiungere un accordo per lo scomputo del costo di costruzione, si potrebbe prescrivere la certificazione LEED con notevole vantaggio anche economico per le attività artigianali locali. Ciò permetterebbe di ottenere un bilancio energetico globale che beneficia del ridotto utilizzo delle risorse energetiche tradizionali con conseguente minore inquinamento. I tetti piani sono un concentrato impiantistico, pannelli fotovoltaici e solari termici ne occupano l’intera superficie. Si prevede infine il recupero delle acque piovane – fitodepurazione- ed il loro utilizzo per l’irrigazione dei prati (dotati di dispersori programmati raccogliendole)e per lo scarico dei wc. Il sistema di riscaldamento sarà centralizzato, verrà creata una centrale di cogenerazione. Dettagli costruttivi delle superfici opache e trasparenti non vengono in questa fase approfonditi, come indicazioni di massima si utilizzeranno delle pareti stratificate opportunamente isolate e vetrate triple bassoemissive.


Parco Eugenio Maria de Hostos - George Alfredo Latour Heinsen, Luis Orlando Mieses

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CRITERIOS GENERALES

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El proyecto para el nuevo paisajismo del Parque Eugenio María de Hostos aportará simplicidad, flexibilidad y elegancia a esta importante zona de la Ciudad de Santo Domingo. El esquema planimétrico de la distribución de la nueva vegetación es simple y lógico. Hemos optado por seguir el ordenamiento general característico del Parque creando con el verde nuevas maneras de apreciar la morfología racionalista de sus formas arquitectónicas. La combinación de formas, volúmenes y colores del nuevo paisajismo del Parque Eugenio Maria de Hostos ofrecerán a los visitantes una sucesión de episodios de experiencias espaciales interesantes. Las especies fueron escogidas en base a la ubicación al interno del Parque y sobretodo a la exposición a los fenómenos atmosféricos. Es fundamental que las plantas sean resistentes al sol, a la sombra, al salitre, al viento, etc. Las plantas escogidas por nosotros responden a cada una de estas solicitudes. Nuestro proyecto se propone de manera flexible con abiertas posibilidades de modificación, se basa, fundamentalmente en los aspectos de factibilidad y economía. La propuesta mantiene todo el existente e indica soluciones para la mejor conservación de estos. La idea es devolverle el glamour al Parque Eugenio María de Hostos y a la vez aportar y enriquecer con el nuevo paisajismo una nueva experiencia a sus visitantes y a los ciudadanos de la Ciudad Primada de America.

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Foto d'epoca

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Foto d'epoca

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Foto d'epoca

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Foto d'epoca

Península - Pascal Arquitectos

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The guidelines upon which this project was developed are based in two concepts: one that allows a maximum exploitation of possibilities without falling on a typical saturated low range residence, and a second one, very important too, to obtain an acceptable investment return estimate.

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To achieve the previous it was determined to create two 19,056.05 m2 buildings development with construction-free garden areas surpassing local regulation compliances; these architectural bodies include the apartment towers and concentrates services and installations creating a wide open project, in which all the terrain is a landscape for the condominiums pleasure and in consequence, a less agressive environmental concept. Towers lower levels remain completely open and the first three apartment levels are transparent.

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Wide range in terms of apartment type and services was considered, in addition to take the best out of the gorgeous views that the peninsula offers as well as the nearby beaches and the proximity with Marina Vallarta.

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The development provides a variety of complementary services for the inhabitants plus extensive gardened areas, which are common areas and exclusive to the condo owners. It also offers all of the support services to these areas, such as restrooms, warehouses, administrative offices, engine rooms, guardhouses, service rooms, garbage rooms, platforms and other support services.

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Un Piccolo Spazio per una Grande Idea Doppio Uso... - Michele Reniero

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Nel centro di Vicenza, un piccolo ambiente trasformato in uno spazio utile sia alla professione che al normale vivere quotidiano… Un ambiente moderno e giovane di stile moderno dove la modularità la fa da padrona. Ambiente ecosostenibile dotato di altissima efficienza tecnologica, riscaldamento radiante e dotazioni illuminotecniche tutte a basso consumo.

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Un involucro innovativo - Luigi Arrotta, Alessandro Cintolo, Luigi Baffa, stella battaglia, Paola Arrotta, Mariano Scalfari, giuseppe vitale

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In linea con quanto richiesto nel bando, il progetto cerca di reinterpretare in chiave innovativa, moderna e tecnologica l’edificio proposto, per attribuirgli, pur mantenendone la sagoma, una nuova immagine, fortemente comunicativa e carica di identità propria. La filosofia progettuale che ispira il progetto, e che trova eco e fondamento nella citazione sopra riportata, punta al conseguimento, non facile, della semplicità e della bellezza attraverso l’eliminazione della molteplicità delle forme, della complessità, della non uniformità, per attribuire all’oggetto in questione un’immagine unitaria, lineare, di chiara ed immediata leggibilità, senza però per ciò dover rinunciare a leggerezza e dinamismo.

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Tali intenzioni progettuali si risolvono nell’ideazione di un involucro uniforme ed essenziale, che sovrapponendosi all’esistente, avvolge l’edificio con continuità, interrompendosi solo a contatto con il suolo: qui infatti, la sua superficie viene ritagliata in maniera irregolare ma decisa, e la struttura sottostante viene parzialmente svelata, per effetto di una serie asimmetrica di archi dalle linee agili e moderne, il cui ritmo armonioso e dinamico pone enfasi sulle zone di accesso, invitando ad entrare. Tale involucro, realizzato in lastre di cotto traforate, pur essendo fortemente materico, compatto e di forte intensità espressiva, non si pone come netta, rigida, impenetrabile separazione tra interno ed esterno, ma anzi si smaterializza per effetto di motivi decorativi, che mediante asportazione di materia, ne dissolvono quasi la consistenza richiamando alla mente l’idea di un merletto.

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Accostandosi, infatti, alle più recenti ricerche linguistico-espressive dell’architettura contemporanea, che fanno della decorazione un elemento di arricchimento non solo estetico, ma di senso, capace di suscitare emozioni e sensazioni, questa nuova “pelle” tramite il motivo decorativo ricerca e realizza il rapporto diretto con un elemento naturale come la luce, intensificandone la percezione e, come la pelle dell’uomo, sensibile e ricettiva, fa da tramite tra l’interno e l’esterno. Un materiale così concreto, consistente, opaco, naturale, tradizionale come il cotto, diviene invece trasparente, leggero, perrmeabile, tecnologico, artificiale per lasciarsi attraversare dalla luce e per creare, interagendo con essa, effetti spaziali nuovi ed interessanti, preservando così il rapporto esterno-interno ed anzi enfatizzandolo.

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Ne è un esempio la terrazza, la quale, coperta da questo nuovo involucro, pur perdendo il rapporto diretto e senza alcuna intermediazione con l’ambiente esterno, acquista maggiore spessore e significato grazie ai giochi di luce ed ombra che disegnano motivi grafici sulle superfici, arricchendo l’ambiente di suggestione e significato, facendogli acquisire un’atmosfera vibrante ed unica e rendendolo spazio protagonista dell’intero edificio. Qui, inoltre, vuoti ellissoidali squarciano la superficie traforata in corrispondenza dei lucernari per intensificare l’illuminazione indiretta all’interno dell’edificio.

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Il tema dell’interazione tra involucro e luce trova espressione anche al calare del sole: un sistema di illuminazione a basso consumo, da alloggiare all’interno di un’intercapedine tra rivestimento in cotto e murature, consente di dare all’edificio l’aspetto di un corpo luminoso ben visibile e riconoscibile nel paesaggio circostante, proponendolo come segno urbano e landmark anche durante le ore notturne.

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NOVECENTO, architetture e città del veneto - elena spolaore, Davide Longhi, Riccardo Rampazzo, Massimiliano Depieri, Francesco Zampiero, Denis Bordignon, Gianluca Ramo, Stefano Aiti, Regione del Veneto, Ordini APPC del Veneto

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Con oltre duemila edifici censiti e presentati in queste pagine, con schede, illustrazioni e dettagli tecnici che evidenziano la particolarità di ogni singolo manufatto, il volume rappresenta il primo repertorio coerente e articolato dell’architettura del Novecento in Veneto. Questo atlante, esito del progetto “Architettura delle città venete del Novecento” promosso dalla Regione del Veneto, compie così una vasta ricognizione delle architetture del XX secolo: dalle Dolomiti al Polesine, dal Garda alla laguna di Venezia, città e campagna, capoluoghi e province, attraverso una minuziosa schedatura di edifici e manufatti che appartengono a diverse epoche e tipologie di costruzione, case, ville, scuole, palazzi residenziali, edifici pubblici, quartieri, infrastrutture. Una iniziativa che promuove il recupero e la valorizzazione del patrimonio novecentesco, ma rende nel contempo accessibile ad un largo pubblico lo scenario regionale, nel dialogo con il contesto italiano ed europeo, ma anche nella vicinanza al dibattito sviluppato all’interno della Scuola di Architettura di Venezia (il futuro Iuav, che nasce nel 1926) e seguendo le tracce di nomi come quelli di Gio Ponti, Carlo Scarpa, Daniele Calabi, Giuseppe Samonà, Giuseppe Davanzo, Egle Trincanato, Franco Albini, Aldo Rossi, Giancarlo De Carlo, Edoardo Gellner, Gino Valle.

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la copertina del volume

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una delle pagine del volume ove vengono mappati gli edifici e i sistemi individuati a Padova

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una schedatura

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la mappatura delle architetture contemporanee a Padova e provincia

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la schedatura di alcune architetture contemporanee

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la locandina della mostra all'archivio progetti Iuav

Nuova Scuola Materna Dolzago - Luigi Arrotta, Alessandro Cintolo, Luigi Baffa, stella battaglia, Paola Arrotta

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Albert Einstein ” L’educazione è ciò che rimane dopo che si è dimenticato ciò che si è imparato a scuola” La scuola ha sempre costituito il mezzo più importante per tramandare i valori della tradizione da una generazione all’altra. Ciòè vero anche oggi più che nel passato poichè la famiglia è stata sminuita come portatrice della tradizione e della educazione dal moderno sviluppo della vita economica. La continuità e la salvezza della società umana dipendono perciò dalla scuola in misura ancor maggiore che nel passato. A volte si vede nella scuola semplicemente lo strumento per tramandare una certa quantità massima di conoscenza alla generazione che sta formandosi. Ma questo non è esatto. La conoscenza è cosa morta; la scuola, invece, serve a vivere[……]. Perciò si dovrebbe guardare dal predicare ai giovani il successo, inteso nel senso comune, come uno scopo della vita. Infatti un uomo di successo è quello che riceve una grande quantità di cose dai suoi simili, in genere incomparabilmente più di quanto corrisponda al servizio da lui prestato. Il valore di un uomo, tuttavia, dovrebbe essere posto in ciò che egli dà e non in ciò che egli può ricevere.Criteri ed impostazione generale della proposta La visione di base dell’idea progettuale è quella di assicurare agli utenti diretti ( i bambini ) le condizioni ottimali sia in termini di condizioni logistiche ed ambientali che di contesto didattico e formativo, in un periodo, che possiamo definire cruciale, del loro sviluppo cognitivo, affettivo e relazionale ( che come è noto va, per la Scuola Materna, da 3 ai 5 anni ). Tale modo di concepire la proposta ha portato alla integrazione, quanto più funzionale possibile, dell’idea con le prerogative e condizioni del sito per rendere il tutto adeguato, accogliente, razionale.Illustrazione degli spazi architettonici, funzionali e costruttivi In questa concezione architettonica, si vuole creare una sorta di “guscio” o “ involucro” che abbia la funzione di “protezione”, ma al contempo quella di valorizzare il rapporto con il contesto ambientale; infatti abbiamo privilegiato la scelta di dare alle aule la visione diretta del parco quasi ad integrare gli spazi educativi con il parco stesso, facendo assumere allo stesso tempo la funzione di connessione con il tessuto urbano esistente e creando un ambiente “filtro”, coperto, dove i bambini possono trattenersi e << dialogare >> con l’esterno. Nella parte opposta al parco, dove c’è l’azienda Benelli, lato sud-ovest, constatata la modesta valenza della visione diretta, abbiamo ritenuto di prevedere gli ambienti di servizio che, in questa logica, non possiedono grande valenza, e che non necessitano di adeguata illuminazione naturale. Negli spazi con funzione didattico-formativa la luce esterna viene anche captata attraverso lucernari e proiettata al’interno delle sezioni e contemporaneamente nello spazio delle attività libere, rendendo l’ambiente aperto e libero alla fantasia e al gioco dei piccoli ospiti. Diviene particolarmente interessante e “ strategico “ il rapporto tra interno ed esterno, perché non vi è una netta e decisa scelta di separare l’uno dall’altro, privilegiata e facilitata dalla presenza delle numerose vetrate in direzione del Parco, completata dai piccoli patii che permettono di essere sfruttati adeguatamente. Sul lato Est-Nord-Est, le aule trovano la loro posizione naturale per un corretto soleggiamento. Il progetto presenta un doppio ingresso per suddividere i differenziati flussi di accesso alla scuola materna, con uno sguardo privilegiato all’ingresso carrabile a causa della giovanissima età degli alunni ma salvaguardando anche per ciò che riguarda la sicurezza chi sceglie di accompagnare i bambini privo di automezzi. Entrambi gli accessi si affacciano su via Montecuccoli, sono coperti da una pensilina integrata, che protegge il percorso d’ingresso dagli agenti atmosferici e che assicura condizioni comode e confortevoli. l’ingresso carrabile è adiacente al confine con via Benelli dove trovano ospitalità sia il parcheggio stabile del personale che il parcheggio momentaneo per accompagnare e riprendere i bambini ospiti della struttura mentre l’ingresso pedonale è al centro; inoltre le scelte progettuali effettuate consentiranno di realizzare il collegamento del parcheggio nella zona con la Scuola Materna. Accertato che sono previste le unità didattiche indicate nell’oggetto del bando ( n. 3 sezioni ordinarie di scuola materna oltre alla cosiddetta sezione << primavera >> ) si precisa che ciascuna sezione della scuola materna è composta da uno spazio per le attività ordinate delle dimensioni di mq 50, uno spazio per le attività speciali delle dimensioni di mq e da un piccolo patio delle dimensioni di mq 9 che assolve la duplice funzione di ‘camino solare’ e spazio aperto-privato, ed abbiamo dotato ogni sezione degli spazi destinati alle attività comuni ( spogliatoi e servizi igienici completi delle attrezzature necessarie ed idonee alla età dei bambini ). La struttura educativa è inoltre caratterizzata, all’interno, da uno spazio chiamato attività libere in cui i bambini possono giocare liberamente senza nessun pericolo, e cui avviene l’integrazione tra le diverse attività e tra le molteplici funzioni rendendole più lineari ma mantenendo le specifiche caratterizzazioni legate alle differenti fasi della giornata. Gli spazi esterni sono caratterizzati da uno spazio coperto pavimentato in legno ( che fa da filtro e da collegamento tra le due funzioni ) ed una grande area verde di gioco che ospita vasche di sabbia e aree playground. Le falde delle coperture, rivisitate attraverso un sistema di sfaccettature, esaltano e rendono in alcuni punti la copertura visibile, aprendo alla vista una sorta di quinta facciata.Indicazioni delle tecniche e dei materiali utilizzati Nella progettazione dell’edificio sono stati applicati importanti principi bioclimatici per ottenere un elevato contenimento dei consumi energetici e per un doveroso rispetto dei criteri legati al concetto di sostenibilità ambientale; Saranno pertanto adottate le tecniche più aggiornate per il risparmio energetico, come il sistema a cappotto e parete ventilata, il riuso delle acque piovane, utilizzando infissi a taglio termico con vetro camera di sicurezza ed avvalendosi pienamente delle potenzialità dell’energia geotermica. L’utilizzo delle predette tecniche prevede la dotazione, per la struttura, di impiantistica di dimensioni consistenti e che è stata prevista nell’interrato esistente, non creando disturbo all’ambiente, e collegando i due diversi livelli ( piano terra e piano seminterrato ) con un scala di caratteristiche e dimensioni tali da assolvere con comodità e sicurezza il proprio compito. Pavimentazioni e rivestimenti sono previsti con materiali che, dato l’uso, possano garantire il massimo di igiene e funzionalità. E’ stata inoltre prestata grande attenzione alla corretta integrazione degli spazi e delle loro funzioni in modo da poter sfruttare al meglio l’azione solare durante le diverse ore del giorno ed al variare delle stagioni. I corpi di fabbrica sono stati disegnati in modo che le pareti vetrate delle aule (protette da schermature esterne ottenute con tende a rullo retrattili su guide metalliche) risultino orientate ad est, potendo così beneficiare al meglio sia dell’illuminazione naturale che dell’irraggiamento del sole. E’ stato dedicata particolare attenzione ad un uso “ abbondante “ del colore e privilegiato l’utilizzo, nei rivestimenti esterni, della pietra e del legno come elementi naturali. Verrà realizzata, dal punto di vista della definizione degli spazi, una recinzione che alterni il muro a vetri colorati, in modo che gli alunni possano sempre spaziare con la vista; le pannellature con i vetri colorati saranno ovviamente allineate alle vetrate degli ambienti destinati alle attività ordinate in modo tale che, dalle aule, si possa percepire sempre la visione del parco esterno. Si è tenuto conto naturalmente del PGT nonché di tutte le norme e regolamenti che fanno riferimento alla progettazione e l’esecuzione delle opere e quindi: “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica”; “Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche e prescrizioni tecniche di attuazione”“Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica”“Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici”Norme tecniche per le costruzioni”

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Casa unifamiliare - Stefano Tavella, Alberto Pivetta

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L’intervento progettuale si configura come un intervento di ampliamento dell’unità immobiliare posta ai piani seminterrato e terra di un edificio a destinazione d’uso residenziale. L’ampliamento è costituito da un edificio a pianta pressoché rettangolare sito nel settore orientale del lotto e posto in aderenza tra l’edificio esistente e le sue pertinenze.

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Prospetto sud

La pianta, disposta su un livello unico, è posta con il piano di calpestio al medesimo livello del piano seminterrato dell’edificio esistente di cui è naturale prosecuzione. Il posizionamento planimetrico e la naturale conformazione del terreno fanno si che l’edificio in ampliamento possiede un lato, quello settentrionale, completamente interrato, due lati, quelli orientale ed occidentale, parzialmente interrati ed il lato meridionale posto interamente fuori terra. L’ingresso all’edificio avviene indifferentemente o dall’interno del piano seminterrato dell’edificio esistente tramite una porta interna intercomunicante o dal piazzale esterno antistante il piano seminterrato dell’edificio esistente tramite un terrazzo coperto da una pensilina. Entrambe gli ingressi introducono in un vano adibito a taverna dal quale si accede direttamente al locale cottura. Un disimpegno posto in posizione centrale conduce da un lato a tre vani principali adibiti a camere da letto per due persone, dall’altro ad una serie di vani accessori adibiti a sevizi igienici, dispensa e lavanderia. Tutti i vani principali dell’abitazione sono rivolti a meridione e dotati di ampie finestrature per sfruttare al massimo l’illuminazione e l’aerazione naturali. I vani di servizio sono localizzati verso il lato posto contro terra dell’edificio; l’illuminazione naturale viene comunque garantita dalla presenza di tunnel solari posti nel solaio di copertura. I tunnel solari illuminano anche una porzione della taverna e del servizio igienico principale che pur essendo già dotati di finestrature presentano zone d’ombra a scarsa luminosità. La soluzione dei tunnel solari è motivata oltre che da ragioni di evidente risparmio energetico nella gestione diurna dell’abitazione per la qualità estetica della luce naturale diurna che il dispositivo riesce a diffondere negli ambienti.

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Pianta Piano Terra

La copertura dell’edificio in ampliamento è realizzata tramite un tetto verde intensivo che si percepisce come naturale prosecuzione delle aree adibite a prato con alberature circondanti l’edificio.

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Pianta Copertura

La soluzione del tetto verde è motivata principalmente da ragioni di impatto ambientale nei confronti del contesto naturale in cui l’edificio si inserisce nonché per evitare la vista di una ulteriore struttura edilizia dai restanti piani dell’edificio esistente. L’edificio in ampliamento prevede un vano adibito a centrale termica posto in aderenza alle pertinenze esistenti al quale si accede tramite una porta rivolta direttamente all’esterno. Tra il vano tecnico e l’abitazione è ricavata una scala esterna che collega il livello inferiore del giardino a quello superiore coincidente con il tetto giardino. La sistemazione delle aree esterne prevede un percorso esterno pavimentato che circonda tutto il perimetro dell’edificio allargandosi in corrispondenza dell’ingresso a formare un terrazzo; il percorso esterno nei lati sud ed ovest è coperto da una pensilina che lo protegge dagli agenti atmosferici. Sul lato meridionale del lotto di fronte all’edificio si trova un percorso carrabile pavimentato in materiale drenante che tramite una rampa carrabile in calcestruzzo avente una pendenza del 15 % collega le pertinenze esistenti poste ad una quota altimetrica pari a + 1,50 m.

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Sezione tipo

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Particolare Copertura


Valorizzazione del centro storico della città di Catanzaro con la realizzazione di un'isola pedonale - Luigi Arrotta, Alessandro Cintolo, Mariano Scalfari, giuseppe vitale

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L’intenzione di questo progetto è stata quella di effettuare una ricucitura sistemica, tenendo ben fermo il concetto di Adeguatezza. Oggi, alla luce delle sperimentazioni già avviate, in Italia, come anche all’estero, il concetto di smart city si affianca ai concetti di sostenibilità ambientale ed impiego diffuso delle tecnologie dell’informazione, della comunicazione, della mobilità e dell’efficienza energetica al fine di migliorare la qualità della vita comune e ridurre gli sprechi negli ambiti più disparati. Le città, però, tra loro sono diverse, la loro forma, il loro aspetto è una straordinaria occasione per una forte caratterizzazione identitaria e può diventare il laboratorio dove sperimentare le tecnologie e le soluzioni più avanzate. Uno dei fenomeni più evidenti nella città contemporanea riguarda la progressiva perdita di centralità dei luoghi pubblici,il cui ruolo tradizionale di luogo destinato all’incontro e allo scambio, da parte della comunità insediata, appare ormai assolto da altre realtà, siano esse materiali, i cosiddetti grandi contenitori urbani (centri commerciali), o immateriali, come i social-network. Privato del significato originario, lo spazio aperto pubblico appare al contempo sollecitato da una serie di nuove istanze sociali e da una sempre maggiore richiesta di usi innovativi. Tali processi, piuttosto che decretare la caduta definitiva di questi vuoti urbani nella città contemporanea, ne determinano la sua trasformazione alla ricerca di un ruolo che, all’interno della compagine urbana, appare sempre più orientato a creare vere e proprie rappresentazioni. Attraverso l’arte, lo spettacolo, i grandi rituali collettivi e in generale tutte le regole del vivere contemporaneo non ancora codificate, questo vuoto tende a divenire luogo della contaminazione, incubatore del nuovo e soprattutto enzima capace di attivare ampi processi di rinnovamento urbano. La realizzazione della nuova Isola pedonale, che ha inizio da Piazza Grimaldi e termina nella piazza Santa Caterina, si inserisce nell’ampia e complessa questione del ripensamento sulla forma e l’uso degli spazi pubblici. Il tema riguarda in particolare l’ideazione di un vuoto urbano capace di contenere e rappresentare la complessa multiformità e multivocità funzionale della vita pubblica Catanzarese. Allo schema strutturale dell’attuale Corso Mazzini occorre tuttavia applicare un complesso e sapiente lavoro di modificazione, contaminazione, rielaborazione che ne restituisca una variante aggiornata, che lo ri-configuri come organismo urbano utile ed effettivamente appartenente alla contemporaneità, sia dal punto di vista della forma che da quello dell’uso e della sua capacità attrattiva. Nuovi percorsi si sviluppano alla ricerca di luoghi e funzioni da riqualificare. Nuove gerarchie riaffiorano mediante l’articolazione di strutture dalla morfologia e dalla materia differenti. Nuovi segnali designano spazi rigenerati. Luoghi di sosta e di cammino dialogano con il costruito storico mediante un unico piano uniforme. Il progetto, nel rispondere all’esigenza di ridefinizione dei caratteri urbani di un luogo centrale e di ricomposizione di valori simbolici e funzionali adeguati alla dimensione e alla storia della città di Catanzaro di questo vuoto fortemente caratterizzante, introduce delle Micro-Architetture, adagiandole nei vari slarghi sul tessuto di corso Mazzini. Queste ultime diverse per dimensioni e forma, portano in comune l’essenza materica che è quella dell’acciaio Cor-ten, scelto sia per caratteri stilistici idonei ad un centro storico come Catanzaro che manutentivi, infatti la principale peculiarità dell’acciaio Cor-ten (tipo A) è quella di autoproteggersi dalla corrosione elettrochimica, riducendo i costi di manutenzione a zero.

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SERENAY BAR - Andrea Zen

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Lo scopo di questo Lounge bar è stato quello di creare un’attrattiva magnetica per una zona di Mestre con poca vita notturna. Richiamando scenari futuristici abbiamo optato per una scultura elicoidale in tubi di alluminio e specchi, visibile chiaramente dall’esterno, da cui si generano tutte le geometrie che simulano un paesaggio stilizzato composto da elementi riconoscibili come un terreno ondulato solcato da corsi d’acqua e valli luminose. Il pretesto progettuale è stato quello di utilizzare materiali e forme tipiche del panorama industriale di Mestre che si identificano in tubazioni, colori metallici ed effetti di luce coinvolgenti, rivolte nelle intenzioni a persone che desiderano trascorrere momenti piacevoli in atmosfere alternative.

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International Gastronomic Center - Nicola Montagnani, Patrizio Nuti, Vittoria Niccolini

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The objective of the current International Gastronomic Center competition for architecture students is the creation of a space for cultural exchange through gastronomy. As the great philosopher of science Michael Polanyi said, the free and honest exchange of ideas is the lifeblood of scientific research. In this spirit, the International Gastronomic Center (IGC) will be a space for chefs from all around the world to exchange knowledge and share their experience in order to promote gastronomic research and for their own personal and professional enrichment. Coming to the IGC will be an intense personal and professional experience for the chefs, because during their four-month stay they will have the opportunity to live in the centre itself and become part of a genuine idea factory that includes spaces dedicated to gastronomic training and research, as well as others promoting creativity, which will facilitate the free exchange of knowledge and encourage experimentation. In addition, because another objective of the IGC is to provide a great deal of gastronomic activity to the city, it is essential to maintain good relations with it by providing spaces open to the public, courses and conferences and numerous activities that will completely integrate it into the city’s life. The ultimate goal is for the experience of the centre to be transferred to society at large through the professional work of participating chefs when they return to their home countries. Although the possible uses of the International Gastronomic Center are broad, they should always be focused on encouraging the exchange of knowledge, training and research. The project proposed by participants in the competition can freely develop the areas indicated on the maps, eliminating the existing buildings that have been marked. Proposals can define the uses and carrying capacities considered necessary, and accommodationscan be considered for all the chefs or for just some of them. The following are some suggested uses: Media Library, administrative and services area, classrooms or training areas, kitchens, laboratories and research and innovation areas, multi-use rooms, conference rooms, press rooms, pantries, public restaurant, parking area, inspiration areas, open air spaces, urban vegetable gardens/small greenhouses, gardens, recreation areas, accommodations (20-35), dining hall (private), cafeteria. These possible uses can be modified or omitted to fit the needs of each participant’s proposal.

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Tavola di progetto

Nuovo Medical Center Padova - elena spolaore, Davide Longhi

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poliambulatorio con struttura chirurgica extraospedaliera

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sala d'attesa e reception

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la sala chirurgica

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un dettaglio

riqualificazione spazio commerciale Ottica Veneta - elena spolaore, Davide Longhi

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riqualificazione spazio commerciale Ottica Veneta

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il nuovo spazio a mira

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un dettaglio del nuovo spazio: l'area riservata ai bambini

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un dettaglio delle nuove couvettes per occhiali

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i nuovi espositori verticali

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un dettaglio dei nuovi espositori

le nuove piazze di Pastrengo - elena spolaore, Davide Longhi, Massimiliano Depieri, Denis Bordignon, Andrea Turato

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nuovi spazi urbani

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piazza Carlo Alberto, vista dal municipio

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piazza Carlo Alberto, dettaglio

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piazza Carlo Alberto, dettaglio

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piazza Guglielmo

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piazza Guglielmo

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piazza Guglielmo, dettaglio

CASA LUCCONI - Fabio Valli

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We starts by users needs, it’s our law. Renovations of small spaces, micro spaces for living. Design it’s a mix between interior design and yacht desing, We used of traditional materials valorised by a system of indirect lighting. And, at the end, some invisibli solutions for save energy! We try to improve your living spaces.

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CT House - André Prevedello

Tamedia - Shigeru Ban Architects

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The project for the headquarters of the Swiss media company Tamedia is situated in the heart of the city of Zurich in a 1,000m2 site within a larger urban block where the main buildings of the group are currently located. The site is positioned towards the east part of the block and has the particularity of developing through almost 50m of linear façade facing the Sihl water canal.

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The implantation of the new building basically responds to the footprint of the existing building to be demolished but this time creating continuity with the facades of the buildings beside as well as taking advantage of the maximum allowed height in order to optimize the exploitable office area in this side of the building block.

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The main access of the building is situated in the north angle of streets Werdstrasse and Stauffacherquai and will actually become the principal entry of the whole building complex. The building develops within 7 stories over ground floor with two basement levels for a global net area of 8,602m2 to which we can add 1,518 additional square meters that correspond to the two-floor extension project located on the roof of the neighbor building at number 8 of Stauffacherquai street.

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From an architectural point of view one of the main features of the project is indeed the proposition of a main structural system entirely made designed on timber that, other its innovative character from a technical and environmental standpoint, gives the building a unique appearance from the inside space as well as from the city around. In order to reinforce and express this idea the building skin is entirely glazed and special attention was given to achieve a low energy transmission levels that responds to the latest and very strict Swiss regulations in terms of energy consumption.

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Facing the city, the building also features an “intermediate” space throughout the whole height of the east façade that other its role as “thermal screen” within the general energy consumption strategy, also becomes a unique spatial experience with lounge areas and connection vertical links between the different office stories. These “balconies” can be used as informal meeting and rest areas that will also have the particularity of having a façade composed of a glass retractable window system that allow to “transform” these spaces into open air terraces that reinforce the privileged relationship between the interior building and its surrounding landscape.

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Innovation:
The timber main structural system is in great extent the most significant innovation of the project. From a technical and environmental point of view the proposed this timber structure is a unique response to this type of office building and the fact that the structural elements are entirely visible also gives a very special character and high quality spatiality to the working atmosphere.

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Sustainability:
Besides the clear contribution to sustainability on the choice of timber as the main structural material (only renewable construction material and the lowest C02 producer in construction process) the global mechanical system has been designed to meet the highest standards in energy issues(The intermediate space other its “thermal barrier” function is part of the public spaces that will be heated and cooled with the extraction air from the office area)

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Site Area: 1000m2, (Total Site Area: 8000m2)
Building Area: 1000m2
Total Floor Area (New building and extension floor): 10120m2
Structure: Timber structure, Reinforced concrete
Design Date: April 2008 – December 2010
Construction Date: Start of demolition February 2011
Start of construction May 2011
Completion of construction March 2013

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Concorso di idee per il recupero della Torre Tintoretto - Abad Architetti Srl

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Relazione con una leonessa stremata. LS18574

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Tavola di concorso

La torre Tintoretto a Brescia non rappresenta certo l’orgoglio cittadino.

E’ un landmark senza qualità, è figlio di un dio minore, di una cultura che vedeva nei parallelepipedi urbani – fuori scala, brutalisti, antropofagi – qui e altrove in Italia, i segni della modernità e insieme l’esigenza di dare una casa (in fretta) agli Italiani. Finalmente, e grazie forse anche alla crisi, questo pensiero sull’uomo consumatore è giunto al capolinea. Ora possiamo pensare più umilmente, più concretamente, e vedere la città come luogo in cui vivere non è altra cosa dal lavorare; abbiamo più tempo per riflettere e riacquisire i nostri spazi nella relazione tra Città e Natura. Ecco perché la torre Tintoretto può diventare simbolo di un riscatto urbano in cui il mito della modernità genuflette al rapporto con la Natura, ad un paesaggio che vede gli edifici non come elementi individuali ma come parti di un disegno complessivo, che dai colli della Maddalena scendono sino alle piane del Mella, in una continuità fatta di emergenze ma anche di silenziose architetture. Queste le ragioni che hanno motivato le nostre scelte urbane ed architettoniche, privilegiando il rapporto tra la torre e la piastra in una chiave di lettura paesaggistica, di una percezione che non si limita al disegno di un “bel fronte” ma alla propria comprensione alla distanza e alla scala cittadina. Non più un rapporto costruito sulle funzioni utilitaristiche di parcheggio-scale-abitazioni-negozi, ma una sequenza dinamica e fluida di forme che trovano un senso tra linea orizzontale e linea verticale, verde naturale e verde artificiale, nella percezione integrata di skyline urbana-skyline naturale e luoghi dell’abitare. Questa è vera sostenibilità che non prevede onerosissime demolizioni degli errori del passato, ma un recupero virtuoso e metamorfico delle volumetrie che trovano nuova vita nell’efficienza energetica e dall’ingresso della Natura, non come “giardino” a contorno ma come elemento strutturante i sistemi progettati. Le linee spezzate utilizzate per il disegno della copertura della piastra dei parcheggi sono una sorta di compendio degli assi cittadini, in una ricomposizione sintetica che interferisce con la quadratura delle masse originarie dell’architettura, segni che non decostruiscono le volumetrie ma che rivendicano la memoria delle direzioni storiche. La piastra verrà rifunzionalizzata con una serie di destinazioni che la renderanno viva durante il giorno e nelle prime ore della sera: un playground, delle sedute, dei negozi, e tutte tali funzioni risulteranno collocate in un nuovo giardino pensile. I parcheggi non si mostrano più all’esterno, una grande rampa sostituisce l’immagine della piastra delle auto come collegamento tra il suolo e la copertura orizzontale a giardino segnata dalle direzioni urbane. Gli appartamenti sono stati ridisegnati mediante differenti tipologie che rispondono alle esigenze contemporanee del mercato immobiliare locale. Per quanto concerne le facciate si è deciso di intervenire in maniera essenziale, inserendo sui fronte elementi tecnologici caratterizzanti che siano però in grado di accentuare la rappresentatività degli edifici stessi. Tali elementi, che saranno visibili e riconoscibili in facciata, saranno rispondenti a colori congruenti con il paesaggio. Essi saranno gli unici colori che verranno introdotti in tutto il progetto, al fine di mantenere forte l’identificazione delle persone con la funzione di rappresentatività cittadina del complesso della torre Tintoretto. I prospetti degli edifici verranno così enfatizzati da tracce di colore che si innestano nel modulo ricorrente in facciata, evidenziandone sia il modulo stesso, che l’intero prospetto. Questi stessi elementi in facciata, nascondono al loro interno, le distribuzioni orizzontali e verticali dei nuovi impianti tecnici: dati, telefonia, controllo degli impianti, fotovoltaico ecc. In questo modo si riuscirà a conferire una valenza compositiva alle necessità impiantistiche cercando un’integrazione totale. In ogni caso le colonne per impianti esistenti all’interno dell’edificio verranno mantenute e valorizzate, andando ad implementare quelle esterne. Constatato che l’involucro in calcestruzzo armato e tamponamento intonacato a vista è puntualmente danneggiato per l’invecchiamento e la carbonatazione, così come preso atto che tutta la facciata disperde in maniera eccessiva diminuendo il benessere termico dell’interno, si dovrà intervenire su due fronti distinti ma collegati tra loro: eliminare i fenomeni di vetustà della facciata (producendo interventi mirati alla conservazione della facciata stessa), per poi intervenire per ridurre il più possibile tutti i fenomeni di dispersione termica che attualmente negano il comfort ambientale interno. I servizi igienici sono vetusti e poco funzionali e i nuovi impianti ed eventuali diverse disposizioni interne verranno adottate per favorire l’accesso e l’utilizzo dei servizi ai portatori di handicap e rendere così gli impianti igienici accessibili e fruibili alla totalità degli utenti. Verranno inoltre introdotte soluzioni per l’utilizzo delle energie rinnovabili come quella solare, mediante l’inserimento di tecnologie fotovoltaiche con pannelli verticali e orizzontali sistemati con una logica di pieno building integration.

Concorso di idee Padiglione San Pio - G. Rummo - Benevento - Michele Sfregola, Pietro Cassanelli, Angela Stefania Sguera, Marco Ettore Sfregola, Maurizio Gentile, Cosimo Damiano Dilillo

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Recuperare e Ristrutturare. Tema affascinante, ma carico di insidie in quanto bisogna, spesso, confrontarsi con i limiti dell’esistente. Rimodellare non il tutto, ma una parte, comporta delle scelte che possono alterare l’aspetto del già costruito, oppure, fare in modo che l’intervento di recupero si integri il più possibile con quello esistente. Tema del concorso è essenzialmente la ristrutturazione dell’atrio e della pensilina di ingresso del padiglione San Pio dell’Azienda Ospedaliera G. Rummo di Benevento, e degli spazi adiacenti destinati a nido aziendale- baby parking e mini alloggi. La vera criticità dello stato attuale è la pensilina di ingresso con la sua altezza non conforme al nuovo codice della strada, ed alla difficoltà che hanno le autoambulanze a fare manovra dopo aver effettuato il servizio di trasporto; manovre che comportano pericolo per chi accede al padiglione, nonché, consumo di carburante e conseguente inquinamento di detto spazio. IL PROGETTO Elemento innovativo e risolutore di questa situazione è la creazione di un nuovo percorso di accesso alla pensilina, dedicato esclusivamente alle autoambulanze, creando un ponte di collegamento tra l’area adiacente a verde ed il piano in cui è posto l’accesso al pronto soccorso che superi il dislivello dei due piani sottostanti. Questo percorso, a senso unico, permette di evitare qualsiasi manovra dell’autoambulanza e la creazione di una zona a parcheggio per le stesse, ( si consiglia, peraltro, il divieto di parcheggio su un lato della strada di accesso). Questa soluzione permette, inoltre, di recuperare buona parte dell’area a pensilina a zona a servizio dell’atrio di ingresso.

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LA PENSILINA

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La pensilina di accesso, di forte impatto visivo, sarà realizzata utilizzando in parte la pilastrata esistente. Tutta la struttura è in acciaio zincato, e i tamponamenti e la copertura sono realizzati in maniera tale che le loro caratteristiche prestazionali saranno in grado di garantire adeguate condizioni di confort abitativo. L’obiettivo progettuale è stato di dare alla pensilina, poggiata sulla struttura esistente, un immagine di leggerezza, con l’utilizzo di un rivestimento in lamiera prepatinata di colore grigio e dividendola in due parti ben precise, differenziando con diverse altezze le due aree destinate alla reception e alle autoambulanze. Il primo volume con tetto spiovente e con grandi vetrate che illuminano la zona attesa, il secondo con il tetto che poggia sui pilastri esistenti inglobati in una grande scritta con lettere giganti e luminose, che indicano, in lontananza, il nome dell’ospedale. La parete opposta a quella di uscita è in parte gioiosamente forata, essendo principalmente visibile dalla zona destinata a baby-parking, di cui tratteremo in seguito. Anche la lunga pensilina pedonale di accesso al padiglione è stata enfatizzata con maxi scritte che indicano il padiglione San Pio, con una struttura luminosa che sostiene pannelli fotovoltaici (non contabilizzati). Le aree destinate alla reception e all’atrio contengono tutte le funzioni richieste dal bando, ed in particolare la disciplina dei flussi dei visitatori e l’accesso differenziato per i dipendenti con area badge e bacheche sindacali e di amministrazione.

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MINI ALLOGGI - BABY PARKING - NIDO AZIENDALE

Particolare attenzione si è posta nella progettazione dell’ala nord immediatamente connessa all’atrio di ingresso, in cui sono stati posti, come richiesto, il baby parking, il nido aziendale ed i 9 mini alloggi. Il corpo di fabbrica, munito di due scale di emergenza, è posto, dato il dislivello esistente, al terzo piano fuori terra ( ma al livello del piano atrio), ed è stato diviso longitudinalmente in due parti ben distinte. La zona nord, è stata destinata ai nove mini alloggi di circa mq 30. Questi contengono tutti una camera con due letti, una zona soggiorno con angolo cottura e un wc con doccia. Lasciando inalterata la facciata ed utilizzando l’eccessiva profondità del corpo di fabbrica, si sono create delle verande coperte a servizio di ogni singolo alloggio che permettono una zona relax all’aria aperta, dando così un maggior conforto agli utenti, in caso di una lunga permanenza. La zona destinata al baby parking ed al nido aziendale, completamente posta a sud, è stata organizzata secondo i criteri e le norme nazionali e regionali. All’ingresso di questa area si trova il baby parking con l’accettazione il guardaroba e relativi servizi igienici. Un ampio spazio di circa mq 150 , permette l’inserimento di giochi e aree di intrattenimento. Un corridoio porta alla zona destinata all’asilo nido aziendale per 25 bambini distinti in una sezione per 12 bambini da 0 a 12 mesi, e da una sezione per 13 bambini da 1 a 3 anni. Le sezioni sono dotate di dormitori e servizi igienici. Si è provveduto, inoltre, a definire uno spazio destinato alle educatrici, con un’ampia cucina e servizi igienici. La vera peculiarità dell’organizzazione del nido aziendale e del baby parking è la creazione di verande coperte incassate che nel periodo invernale fungono da serra, e di una struttura che funge da spazio all’aperto. Non essendo questa zona a stretto contatto con aree a verde, si è creato un grande patio a livello di circa mq 130, con una struttura metallica che partendo dalla zona sottostante, si innalza con tubolari a forma di alberi stilizzati che portano una piattaforma che contiene fioriere e lo spazio giochi per i bambini, protetti da una vetrata trasparente.

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I MATERIALI

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Come già accennato, la struttura è totalmente in acciaio zincato; una scelta questa, che permette una rapida realizzazione dell’edificio, ed inoltre, per la sua straordinaria malleabilità permette di creare forme architettoniche formalmente molto complesse. Le facciate, rigidamente collegate alla struttura principale, saranno “a secco” per quanto concerne le parti opache. Queste facciate saranno ventilate, avranno un pacchetto che permette l’isolamento termico ed acustico, e saranno rivestite all’interno con lastre di cartongesso. Un supporto simile si prevede per la copertura, e tutta la pensilina sarà rivestita da un rivestimento in lamiera prepatinata colore grigio, controsoffittata con lastre di cartongesso sia per esterni che per interni, comprensivo di corpi illuminanti. Le pavimentazioni saranno in asfalto per quanto concerne i percorsi carrabili, in gres effetto resina in grandi formati per la zona reception e area attesa nonché i corridoi e le aree di distribuzione e di lavoro. Per i mini alloggi pavimenti e rivestimenti in gres porcellanato. Per le zone destinate al baby parking e nido aziendale si propone un pavimento in linoleum colorato.

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area reception

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area attesa

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area TV

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area snack

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baby parking

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baby parking

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garden

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mini alloggio

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mini alloggio - cucina/pranzo

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mini alloggio - posti letto

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progetto d'insieme

Unsaccodì - Antonio De Camillis

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Seduta a sacco dell’Architetto A. De Camillis nella mostra: “unsaccodì” di Paola Zinni in collaborazione con il Museo delle Genti d’Abruzzo.

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