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I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate - Studio Officina82

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Il progetto “Acteurs Transculturels. Creatività giovanile: linguaggi a confronto”è un’iniziativa che coinvolge le arti in senso lato: musica, teatro, arti visive, letteratura. Giovani di origine italiana e francese stanno affrontando insieme un percorso di esplorazione, ricerca e dialogo con le realtà culturali, sociali e produttive del territorio transfrontaliero. Il tutto attraverso workshop, incontri e residenze.

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Al progetto partecipano in qualità di partner la Regione Piemonte, come capofila, il Conseil général delle Alpes de Haute-Provence, il Conseil général delle Hautes Alpes e l’Associazione Culturale Marcovaldo di Caraglio (CN). L’iniziativa è realizzata con il sostegno dell’Unione Europea – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale nell’ambito del Programma Alcotra Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera 2007-2013 “Insieme oltre i confini”.

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

La direzione artistica delle attivitàè stata affidata a tutor professionisti nei settori di riferimento. Per la parte letteraria, seguono i lavori Carlo Grande ed Eleonora Marangoni. La parte artistica è stata curata dal collettivo a.titolo di Torino, con la partecipazione degli artisti Luca Vitone e Saadane Afif in veste di tutor delle attività di workshop.

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Il progetto dell’allestimento è stato curato da Fabio Revetria, Lara Sappa (studio Officina82)

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Dopo la mostra estiva al Château de Montmaur, presso Gap, in Francia, le opere degli otto artisti transfrontalieri arrivano al Filatoio di Caraglio, negli spazi espositivi del CESAC (Centro sperimentale per le arti contemporanee).

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Il Filatoio, Caraglio (Cn) 01 dicembre/01 febbraio 2014

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate

Studio Officina82 — I sentieri battuti sono pieni di visioni addormentate


CONCORSO DI PROGETTAZIONE MENSA SCOLASTICA KARL WOLF–MERANO - Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso, Alessandra Vatri

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La presente relazione descrive e accompagna il progetto preliminare per la realizzazione della “Mensa scolastica all’interno del complesso scolastico in via Karl-Wolf” nella città di Merano, oggetto del concorso indetto dalla Provincia di Bolzano.

Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso, Alessandra Vatri — CONCORSO DI PROGETTAZIONE MENSA SCOLASTICA KARL WOLF–MERANO

Il lotto del presente concorso è localizzato all’interno di un complesso scolastico esistente. L’epoca di costruzione degli edifici risale prevalentemente agli anni ’80. Successivamente è stato costruito l’ostello sul lato ovest e recentemente è stata aggiunta un’ala di classi con una nuova aula magna sul lato est del plesso. L’impianto planimetrico del complesso scolastico è sostanzialmente simmetrico. Nella parte ovest si trovano le scuole di lingua italiana, nella parte est le scuole di lingua tedesca. A nord, in posizione centrale, si trovano la palestra tripla e il campo sportivo, comuni a tutte le scuole.

Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso, Alessandra Vatri — CONCORSO DI PROGETTAZIONE MENSA SCOLASTICA KARL WOLF–MERANO

L’obiettivo è la realizzazione di progetto con una buona soluzione funzionale e con un concetto architettonico ed urbanistico convincente. La progettazione ha previsto la possibilità di realizzare l’intervento per lotti funzionali in modo da garantire un’ adeguata flessibilità programmatica e la possibilità di eseguire la risistemazione delle superfici esterne in un secondo momento. Edificio mensa funziona perfettamente anche senza la sistemazione dei percorsi pedonali.

Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso, Alessandra Vatri — CONCORSO DI PROGETTAZIONE MENSA SCOLASTICA KARL WOLF–MERANO

Aspetti dell’ inserimento dell’intervento nel complesso scolastico L’architettura dell’edificio progettato intende inserirsi in una zona di incontro tra due geometrie diverse: la dolcezza della curva del lotto dettata dalla strada e la razionalità modulare degli edifici scolastici che si affacciano sull’area di progetto. La scelta della collocazione dell’edificio è stata effettuata sulla considerazione della necessità di luce degli edifici scolastici oltre a una maggiore semplicità in fase di cantiere. Mantenendoci distanti dagli edifici scolastici viene creato un fronte unico sulla strada, una nuova piazza che permette un dialogo con le strutture scolastiche, le quali non vengono toccate,permettendo di poter mantenere in funzione tutti gli spazi sebbene la costruzione della mensa.

Roberto Raffaelli, Mara Chiarcosso, Alessandra Vatri — CONCORSO DI PROGETTAZIONE MENSA SCOLASTICA KARL WOLF–MERANO

Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro - alessio burini, Bruno Mario Broccolo, Maria Rosaria Vitiello, Gabriele Gubbiotti, Marta Ciancabilla, Giacomo Pizzardi, Matteo Ziarelli, Matteo Bugiantella, Valerio Marino, Enrico Malà, Marco Moroni, Roberto Baliani

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Seppure anche Villacidro abbia vissuto il cambiamento prodotto dalla modernità, soprattutto a partire dal secondo dopoguerra del novecento, ciò non ha alterato significativamente quell’assetto urbano, tipico e caratterizzante, fatto di case “affollate e mal disposte: onde che irregolarissime sono le strade nell’andamento e nella larghezza”. [1] 1 V. Angius, Città e villaggi della Sardegna dell’Ottocento. Vol I Abbasanta – Guspini, a cura di L. Carta, Illisso Edizioni, Nuoro 2006, pp. 356-361

alessio burini, Bruno Mario Broccolo, Maria Rosaria Vitiello, Gabriele Gubbiotti, Marta Ciancabilla, Giacomo Pizzardi, Matteo Ziarelli, Matteo Bugiantella, Valerio Marino, Enrico Malà, Marco Moroni, Roberto Baliani — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

planovolumetrico

E anche l’immagine colta da Dessì nei primi anni sessanta del novecento, pur constatando che quello che un tempo era un “borgo di casupole e legnaie” fosse divenuto una città dove il passo del bue e del cavallo è sostituito da quello delle auto e dove lo svilupparsi del ceto medio ha prodotto quel divario generazionale che segnerà il passaggio dalla società contadina ad una struttura più complessa, pur sempre legata alla terra, ma pronta ad accogliere i cambiamenti del secolo nuovo, avverte il permanere di quel carattere peculiare della cultura e del vivere locale che connota l’aspetto di Villacidro quale “civile e selvaggio”. Dove il selvaggio esprime positivamente la simbiosi fra paesaggio e città, fra ambiente e popolazione, frutto dell’attenzione rispettosa dell’opera dell’uomo verso la natura, simbolicamente incarnata dal bosco d’invenzione dei monti che incorniciano la città, prodotto della volontà di coloro (amministratori, educatori e giovani cittadini) che hanno dato vita ad una struttura pesaggistica che ancora oggi rende inconfondibile lo skyline urbano, la cui virtù principale risiede nell’aver anticipato, con illuminata intuizione, concetti essenziali: che il paesaggio ha valore quando costituisce l’esito di un partecipato processo politico e culturale, quando diviene il luogo in cui l’opera dell’uomo e i dati naturali trovano una loro forma, quando diventa risorsa attiva per il futuro. E’ dunque il costante perseguimento dell’equilibrio tra tradizione e innovazione, come pure fra natura e artificio, che la città ci racconta, obiettivi resi oggi ancor più complessi da raggiungere per la rapidità ed entità dei cambiamenti sociali, economici e culturali in atto.

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schema analisi

Di tali evidenze il concorso promosso dal Comune di Villacidro appare consapevole, proponendo un programma di city branding attraverso il quale integrare e aggiornare la narrazione della città e delle sue molteplici peculiarità e opportunità, affiancando alla riaffermazione dei valori consolidati di cui la cultura è portatrice anche il convincimento delle sue capacità di rivitalizzazione economica e declinando tale finalità attraverso processi di rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale verso una maggiore qualità della vita e degli spazi urbani.

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infogramma di progetto

E’ evidente dunque che il concorso postula l’esistenza di una Villacidro che non è più (o non è più solo), la piccola cittadina di Dessì, e che ne segna invece la definitiva evoluzione. Ciò che oggi colpisce di Villacidro può riassumersi nei punti che seguono. 1. Assenza di uno spazio centripeto di livello urbano. Il concetto di piazza (piazza rinascimentale), sembra essere avulso, estraneo, o almeno molto marginalizzato. Lo spazio urbanizzato è segnato da una fitta trama di strade di varia importanza che si incontrano e si confrontano in uno spazio isotropo. Le suggestioni isopotenziali di Baromini sono importanti, anche se qui sembrano ormai essere diluite in un continuum dalla qualità edilizia ordinaria. Dalle foto e dai video presenti sul web, si percepisce tuttavia che Piazza Zampillo è al momento l’unico luogo dove sostare in maniera gradevole, con un po’ di ombra e dove poter fare qualche incontro e socializzare. 2. Villacidro è una città nata per avere un dominio territoriale sulla pianura che si estende a oriente. Le strade che portano dalla pianura alla parte più alta della città aggrediscono il terreno in maniera molto cruda, quasi lungo le linee di massima pendenza. Il tema della salita è insomma ancora un elemento connotativo nella percezione della città e nella costruzione dell’idea della stessa. 3. L’area di progetto è un grande vuoto urbano, colmato in parte dalla vegetazione rigogliosa, adagiata su alcuni terrazzamenti artificiali, che consentono di regolarizzare un dislivello di circa 15 m. Le pendenze stradali sono infatti al limite della sostenibilità. E’ particolare infine che ci sia un campo di calcio, che pare frequentato. La sua esistenza dimostra che forse vi è una popolazione giovane o giovanile che ancora esprime questa domanda. 4. L’incombenza del massiccio de Linas, con i Monti Omo e Cuccureddu, che sovrasta ancora la città per chi arriva da est, con la sua vegetazione, sia quella naturale che quella d’invenzione. 5. L’inaccessibilità dell’area di progetto, che si presenta quasi come una “insula” nel tessuto continuo della città. 6. L’assenza di elementi significativi di percezione del paesaggio urbano, di chiari limiti, di nodi, di frontiere, di punti di riferimento, di porte. 7. L’assenza di una gerarchia e di una struttura dei percorsi siano essi veicolari che pedonali, fatta esclusione per le parti più recenti.

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modello progetto: inserimento urbano

Facendo propri gli obiettivi impliciti e dall’ascolto del luogo, il progetto assume dunque come vincoli ispiratori della proposta: - la forte acclività del luogo, elemento che caratterizza l’intera Villacidro primigenia, rendendola matrice del progetto; - la salvaguardia delle principali emergenze architettoniche locali rispetto alle vedute di valle, costituite dal campanile della chiesa di Santa Barbara, dal palazzo vescovile e del Municipio - la caratterizzazione ambientale dell’area d’intervento, nonostante l’elevata occupazione di suolo prevista dal programma edilizio/funzionale. - la nuova rotatoria prevista in Piazza Rondò e i relativi flussi veicolari definiti dal progetto.

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modello progetto: articolazione

Di conseguenza il progetto individua gli obiettivi e le relative strategie che seguono. Obiettivo 1: Definire un sistema insediativo dell’edificato che risulti armonicamente disposto rispetto all’orografia locale.

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planimetria piano terra

Strategie ● Proposta di un disegno che si fonda sulla composizione urbana, come disciplina che tenta di collimare, ancora prima dei requisiti funzionali, un senso complessivo e intellegibile della città. Anche il motto scelto “This must be the place”, vuole significare, oltre all’ovvia allusione ad un recente film italiano, la risposta alla beethoveniana “Muß es sein?” rispetto ai dubbi che sempre assalgono quando si compone. Il disegno parte appunto dalla scelta e dalla composizione di alcuni luoghi o “Figure di progetto”, come Il Teatro, La risalita, Le piazze, I giardini, Le porte. Il legame tra il luogo e l’edificato è ribadito dalla restituzione grafica del progetto che, sopratutto in sezione, evidenzia la continuità e l’affinità tra il suolo e l’edificio. Il cielo è programmaticamente verde, perché verde è il colore dominante del paesaggio alla scala territoriale di Villacidro, verde è l’orizzonte.

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planimetria piano primo

● Articolazione dei corpi edilizi del centro civico in due volumi prevalenti disposti lungo le linee di massima pendenza così che: - la torre scenica dello spazio polifunzionale del teatro-auditorium sia posta sull’estremità di valle dell’area, mitigandone la percettività in modo da non incidere sulla visibilità delle emergenze storico-architettoniche poste a monte, consentendo al contempo l’agevole accesso dalla via pubblica degli automezzi diretti alle aree di carico/scarico, magazzino e palcoscenico; - l’organizzazione a gradoni della sala per il pubblico risulti adagiata coerentemente rispetto all’andamento planoaltimetrico dei suoli, minimizzandone le alterazioni per scavo; - gli spazi edificati e aperti di progetto risultino, ciascuno, armonicamente interrelati al tessuto urbano cui si relazionano direttamente;

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planimetria piano secondo

● Possibilità di costruire l’autorimessa con tecniche di prefabbricazione edilizia. I posti auto richiesti dal bando vengono reperiti su due livelli scavando il minimo necessario, avendo la parete ovest controterra. Il parcheggio ha un ingresso a quota 264 slm ed un’uscita a quota 261 slm. Il parcheggio a quota 261 è fruibile in tutta sicurezza da pedoni e anche da persone con disabilità motorie. Per evitare costi di gestione eccessivi sono stati evitati ascensori pubblici aperti h 24. Anche se i posti auto sono pochi, in numero assoluto, i due livelli vengono connotati con colori nettamente diversi, in modo da evitare il consueto impasse nel ritrovare la propria auto, all’uscita di un evento. In relazione all’attività del teatro/auditorium, gli stessi posti auto (o una parte di essi), potrebbero essere convenzionati ex L. 122/1989 con i residenti del luogo.

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prospetto via delle carceri

Obiettivo 2: Caratterizzare Piazza Rondò, come ipotizzata dal progetto della nuova rotatoria, quale nuova porta urbana.

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sezione longitudinale

Strategie: ● Il sistema architettonico composto dal portale che conclude il corpo dei servizi del teatro e la torre scenica del teatro stesso denotano in maniera chiara questa intenzionalità. Il trattamento differente di Via delle Carceri e di Via Giovanni XXIII indicano immediatamente il ruolo diverso delle due strade: una più pedonale, l’altra più carrabile. Via delle Carceri consente anche uno sbarco sulla destra, sia ad eventuali navette che taxi, ad una quota molto agevole per portatori di handicap. Insieme ad una “spina” verde costituisce la dorsale dei percorsi pedonali di risalita al centro città.

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sezione trasversale

● Localizzare in Piazza Rondò il punto di partenza del principale percorso pedonale protetto di collegamento con gli approdi significativi del nuovo Centro Civico e di risalita verso le aree aperte di monte ed il Centro Storico urbano. La rotatoria e gli spazi immediatamente contigui della stessa funzionano anche come “cerniera” funzionale e simbolica verso il parco comunale nell’area sudovest. Lo stesso luogo potrebbe diventare l’info-point turistico citato nel comunicato stampa del Comune di Villacidro del 27/03/2012 in relazione al progetto di e-bike, prevedendo una rastrelliera per bici all’angolo tra Via Giovanni XXIII e Via delle Carceri. E’ evidente che la stessa rastrelliera potrebbe essere posta inoltre nello slargo di Via delle Carceri a quota 260,30. Slargo contiguo all’autorimessa pubblica e che segna tra l’altro, a livello urbano, l’ingresso al Teatro. Il progetto integra insomma in maniera fluida questa forma di mobilità alternativa.

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sezione sul percorso trasversale via giovanni XXIII - via delle carceri

Obiettivo 3: Individuare una rete di percorsi pedonali protetti così da massimizzare la permeabilità pedonale locale e integrare al meglio gli interventi di progetto al tessuto urbano circostante.

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vista da piazza rondò

Strategie: ● Definire nuovi percorsi pedonali, interrelati agli esistenti anche nella loro scala dimensionale e variabilità percettiva degli scorci, capaci di: a) individuare nuove direttrici di collegamento; b) interconnettere fra loro gli spazi edificati ed aperti di progetto con il contesto urbano di monte e di valle; c) costituirsi come occasione di riqualificazione della viabilità locale. Nonostante le altimetrie presenti, il progetto riesce a rendere i propri luoghi raggiungibili anche da persone con deficit deambulatori. Il taglio diagonale tangente l’aranceto esistente a quota 267 vuole infatti istituire una nuova direttrice di collegamento tra il settore nord della città e il settore sud-est. La spina dorsale pedonale costituita dal sistema scale-verde collega funzionalmente e percettivamente la parte sud a quella del Palazzo Vescovile. E’ sufficiente immaginare la differenza di vedute che si ha ora da Piazza Rondò guardando Via delle Carceri con la veduta che si avrà dopo che il progetto avrà aperto questa nuova direttrice. A livello urbano, la “spina” verde pedonale suggerisce anche la possibilità di ricollegare, nel verde esistente, l’area del cimitero al centro città e attraverso la cerniera del rondò il percorso verde al parco esistente in Via Giuseppe Dessì– Via Repubblica. Il progetto infine implica una riprofilatura delle sedi stradali di Via delle carceri e di Via Giovanni XXIII.

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vista da via delle carceri: ingresso centro civico

● Realizzare il corpo teatrale, per le parti significative, con tecnologie e materiali che consentano un elevato isolamento acustico. Le stratigrafie dei muri sono pensate per godere al meglio delle rappresentazioni teatrali o delle audizioni. Al di là delle soluzioni di finitura interne (soluzioni che pure ci sono), per il miglior controllo dell’acustica, occorre isolare la sala da rumori che provengono dall’esterno, e soprattutto da Via Giovanni XXIII.

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vista dal parco verso la torre scenica

● Integrazione delle aree al contorno, individuate con linea blu nel bando. Pur non oggetto di intervento, le aree a ridosso dell’area di progetto costituiscono un elemento molto importante per meglio contestualizzare il progetto e renderlo funzionale. L’aranceto, fuori dall’area di progetto, viene salvaguardato e valorizzato. Nel limite ovest dell’area blu viene sistemato un parcheggio a raso, che ha ingresso e uscita da Via Giovanni XXIII alla quota di 270,70 slm, e che ospita 25 posti auto + 1 per portatori di handicap. Il parcheggio è collegato, tramite un sistema di rampe, agli altri luoghi del progetto. L’area attualmente occupata da un campo da calcio viene trattata con prato rustico, intervento del tutto “trasparente” e reversibile rispetto all’uso attuale. Le vecchie carceri vengono re-interpretate come giardini chiusi, il cui tema dominante è la memoria della carcerazione. Si tratta di giardini che hanno la particolarità di prosperare all’interno di piccoli spazi confinati ed ombrosi. Il progetto del verde ha individuato le specie possibili. L’ombra e l’acqua consentono anche la sosta dei cittadini in piccoli luoghi con microclima sicuramente vario. Le vecchie carceri divengono cerniera pedonale tra l’area di via delle Carceri, e nello slargo a fianco del Palazzo Vescovile, e la direttrice principale che scende fino al rondò. Il Citrus Sinensis, in vaso, che sopravanza le mura, diventa un landmark urbano. Le costruzioni attuali vengono mantenute nelle sole murature, fino ad un’altezza di circa 250 cm. Il disegno delle carceri, pur consentendo la più ampia permeabilità pedonale, fonda le proprie matrici sul senso dei passi perduti che si consumano in carcere, sull’andirivieni che va da un muro ad un altro muro. In uno dei muri è presente una meridiana stilizzata, che ricorda un altro elemento simbolo del carcere: il tempo.

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vista del parco dalla terrazza del cinema all'aperto

Obiettivo 4: Instaurare il migliore rapporto fra natura e artificio

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vista interna sala teatro

Strategie: ● Assoggettare la maggior quantità degli spazi aperti di progetto ad interventi di riambientamento e valorizzazione paesaggistica. Il verde era un tema del bando, che il progetto ha cercato di interpretare al meglio. L’aranceto di quota 267 dialoga con un verde posto in copertura dei parcheggi, disposto secondo un disegno che ri-ordina l’area. L’area sembra tagliata da una diagonale estranea ai luoghi. Invece questa diagonale percorre praticamente in piano l’area a quota 267 (una isoipsa) e ridefinisce un sistema ortogonale su cui si fonda il verde. L’area è fiancheggiata da un doppio muro (che ospita il cavedio di aerazione del parcheggio alla quota più bassa) ed è segnata da una fontana importante, che con la sua forma vuole richiamare i nuraghi. Nel settore nord il progetto ripropone un campo da destinare ad attività sportive (basket, pallamano) e ludiche. Le scale che risalgono da quota 254 (rotatoria) a quota 271 (carceri), sono accompagnate da una fascia di verde che costituisce anche un filtro-raccordo all’area più densamente costruita.

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vista cinema all'aperto

● Individuare soluzioni finalizzate al recupero di suolo altrimenti perso per l’alta densità edilizia prevista dal programma. Vengono reperiti ca. 1600 mq di verde su una superficie fondiaria a disposizione di ca. 4800 mq. Si tratta certamente di una naturalità“mediata”, sicuramente meno “selvaggia”, ma altrettanto sicuramente molto più fruibile. Il verde viene tematizzato in funzione del ruolo che gioca nel progetto. Anche se meglio illustrato nel Quaderno Tecnico, è opportuno anticipare che nel chiostro “degli artisti” vengono previste essenze che vivono nella mezz’ombra. Tuttavia il progetto postula la necessità di avere in quel luogo dei cipressi, che segnino con la propria verticalità, il vuoto che li ospita. La “spina verde” di risalita sarà invece composta dalla consociazione tra arbusti e alberi di alto fusto, in modo da avere fioriture e profumi per un periodo molto lungo nel corso dell’anno. Le vecchie carceri prevedono essenze arbustive e un solo esemplare di arancio in vaso. Il parco a quota 267 è organizzato secondo una matrice geometrica derivata da due ortogonali, che delimitano “vasche” o “bacini” rettangolari, che potranno ospitare composizioni con rocce e piante. Infine il verde sopra la sala del teatro prevede degli alberi di agrumi in vaso e un prato rustico praticabile. Gli alberi in vaso, illuminati dal basso, daranno di notte un effetto di grande tranquillità.

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tavola 01

● Reintrodurre il tema dell’acqua, al momento molto marginalizzato. La fontana prevista nel giardino pensile in copertura dell’autorimessa intende richiamare, nelle sue proporzioni, l’architettura nuragica da una parte, e con l’acqua, uno degli elementi fondanti della città di Villacidro. L’acqua ha un ruolo importante, in questa regione ed in questa città. Anche se oggi è quasi scomparsa alla vista, alcuni toponimi (Zampillo, Fluminera), fanno pensare che l’acqua, come era prevedibile, sia stata elemento generativo. Nelle carceri il tema dell’acqua viene riproposto, come figura enigmatica e misteriosa: non si comprende da dove arrivi, ricomparendo in alcuni tratti e poi scomparendo di nuovo alla vista.

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tavola 02

● Realizzazione di pannelli fotovoltaici disposti sulla copertura della torre scenica. Il progetto è ben consapevole di situarsi in un contesto paesaggistico di pregio, sottolineato e ribadito anche dalle normative vigenti, che impedirebbero l’inserimento dei pannelli. A giustificazione delle scelte compiute in tal senso, si fa notare che i pannelli sono tutti contenuti nel “catino” di copertura, integrati nel disegno anche con il sistema di evacuazione fumi della torre scenica. In effetti, tutta la torre scenica non è altro che un corpo edilizio destinato ed esigenze molto tecniche. I pannelli posti in copertura, forniranno, anche in relazione alle modalità di gestione del centro civico nel suo complesso, un significativo contributo energetico).

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tavola 03

● Realizzazione di vasche di recupero di acqua piovana dimensionate per un significativo contributo alle modeste necessità di irrigazione del verde di progetto. Sebbene il grande punto interrogativo di queste vasche stia nella loro incapacità di fornire un contributo nel momento di maggior necessità, dall’analisi dei dati pluviometrici emerge un periodo estremamente critico di soli due mesi.

● Realizzazione di edifici molto performanti sotto il profilo energetico, con un’alta flessibilità ed integrazione con gli aspetti impiantistici. Pur rimanendo nei limiti economici forniti dal bando, i muri sono costituiti da un cappotto esterno e dalle soluzioni di tamponatura interne che fanno ricorso a tecnologie “a secco”. Ciò consente sia una maggiore flessibilità distributiva, sia delle facilitazioni per la parte impiantistica.

Obiettivo 5: Rafforzare la funzione ludica e sociale degli spazi aperti di progetto. Strategie: ● Prevedere la permanenza e valorizzazione dello spazio dedicato allo sport ed ai giochi di quartiere. Il fatto (il fatto urbano), che il terrazzamento ad ovest ospiti ancora un campo di calcio è significativo. Infatti non è stato fagocitato da logiche di densificazione della città (ha resistito dunque ai valori immobiliari) e non è in stato di completo abbandono. Il progetto muove da questa realtà e la ripropone, cercando di intensificare le possibilità di gioco. Lo stesso disegno a terra dei vari giochi possibili (basket, pallamano, ecc.), diventa motivo di identificazione. Nulla esclude poi che lo stesso disegno sia ulteriormente stratificato con la giustapposizione di giochi ancora più semplici (campana, quattro cantoni, scacchi). La visione della vitalità indotta da questi giochi è garantita sia da delle piccole gradonate nel lato ovest che (poiché incidono nell’area blu del bando, possono essere considerate come una possibilità), sia dalla possibilità di affaccio creato dal prolungamento della copertura del teatro. Quest’affaccio si configura di fatto come un vero e proprio “belvedere”, sia verso la parte alta della città e verso il massiccio del Linas ad ovest, sia verso la pianura nel quadrante est.

● Creare una mixité funzionale e tipologica così da poter godere del complesso lungo tutto l’arco della giornata. E’ opportuno forse riassumere le funzioni che il progetto prevede: teatro, auditorium, bar, sala stampa, parcheggio, spazio per giochi superficie (pallamano, basket), sala per la promozione e vendita di prodotti enogastronomici tipici della filiera locale, giardino di quartiere, centro di coordinamento dell’associazionismo (casa delle associazioni). Nello studio di fattibilità messo a disposizione dall’amministrazione è prevista un entrata finanziaria legata all’affitto di una sala di registrazione. Pur non essendo presente nel programma funzionale del bando, il progetto ritiene che tale attività potrebbe essere contemplata, laddove ritenuta opportuna, negli spazi ora destinati alla Casa delle Associazioni, ovvero rimodulando alcuni spazi del livello più basso dell’edificio. La copertura del teatro ospita un pavimento leggermente in pendenza dove potersi sedere e guardare un film, proiettato sul fianco della torre scenica. La cabina di proiezione del teatro (in una versione più modesta), è infatti replicata anche in copertura. Il complesso così composto sarà vissuto tutto l’arco della giornata.

● Prevedere la possibilità di avere nel giardino di quota 267 l’esposizione en plein air di opere d’arte. Il disegno geometrico del parco consente infatti di ospitare senza particolari difficoltà sculture pensate per luoghi all’aperto, sia nelle parti pavimentate sia nelle parti lasciate a prato rustico.

MEDIATHEQUE LA MADELEINE - Tank Architectes

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The deal is to restructure and extend a former police station, very imposing on the square des Fusillés et des Déportés but disconnected from its urban environment. The accessibility of the equipment is modified: the space becomes an extension of the square at street level.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

The library is divided into two entities: the reception hall and reading room whose schedules may differ. In the reading room, the qualification of spaces, light and acous- tic atmospheres is treated through a roof: the active layer.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

The interior atmosphere refers to both warm interior of town houses’ reading rooms and qualities of factories’open spaces bathed in a diffuse overhead lighting. The media library over- looks a garden which encourages the link between the neighbo- rhoods downtown.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

La restructuration et l’extension d’un ancien commissariat à l’en- veloppe très présente à l’échelle de la place des Fusillés et des Déportés mais déconnecté de son environnement urbain. L’ac- cessibilité de l’équipement est modifiée. L’espace devient alors prolongement de la place et se parcourt de plain-pied.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

La média- thèque se divise en deux entités programmatiques : le pavillon d’accueil et la salle de lecture dont les horaires peuvent différer. Dans la salle de lecture, la qualification de sous espaces, d’am- biances lumineuses et acoustiques est traité par une toiture : la nappe active.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

L’ambiance intérieure fait référence à la fois à l’intérieur chaleureux des salons de lecture des maisons bourgeoises et aux qualités des grands espaces de manufactures baignés d’une lumière zénithale diffuse. La médiathèque s’ouvre sur un jardin traversant qui participe à la mise en relation des quartiers populaires avec le centre ville.

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Tank Architectes — MEDIATHEQUE LA MADELEINE

Kreinbacher Champagne Cellars - Ekler Architect

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The champagne making facility is the twin brother of the winery and appears as if it were carved out of the latter’s hill. While different in character, their structures and interiors have much in common. The vegetation covered, reinforced concrete roof of the champagne cellar and its dark grey walls also evoke shapes created by geological forces; the sections and the facades resemble tectonic faults. Its volume creates the impression of freshly rising from the ground. Fermentation takes place underground, processing and administrative work on the ground floor. The large, wide office area overlooks the yard of the plant, while the spacious professional tasting room turns towards the north, offering a view of the hill.

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Ekler Architect — Kreinbacher Champagne Cellars

Placcaggi in acciaio per muratura portante - DM 14.01.2008 - S T U D I O L O D I G I A N I

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Progettazione e messa in opera di piastre in acciao in aderenza alla muratura portante mediante connettori profondi e pretesi in opera. La muratura è costituita da elementi lapidei eterongeni debolmente connessi, in ambito vincolato. Le lesioni presenti sono manifestazioni di deformazioni per pressoflessione fuori piano causate da flessione della scala interna e della passerelle esterna.

S T U D I O  L O D I G I A N I  — Placcaggi in acciaio per muratura portante - DM 14.01.2008

S T U D I O  L O D I G I A N I  — Placcaggi in acciaio per muratura portante - DM 14.01.2008

S T U D I O  L O D I G I A N I  — Placcaggi in acciaio per muratura portante - DM 14.01.2008

S T U D I O  L O D I G I A N I  — Placcaggi in acciaio per muratura portante - DM 14.01.2008

porzione lesionata

House of Hungarian music - Sou Fujimoto Architects

House of Hungarian music - AVA - Andrea Vattovani Architecture

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Liget Budapest was launched in spring 2014 as an architectural open competition with the ob- jective to find appropriate designs for five cultural venues in the Capital of Hungary. The planned buildings were aimed to house the New National Gallery, the Ludwig Museum of Contemporary art, the Museum of Ethnography, the Hungarian Museum of Architecture and the House of Mu- sic. More than 500 entries where submitted.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

Andrea Vattovani Architecture took part in the competition for the House of Music where over 170 entries have been submitted. AVA was shortlisted by the jury along with 5 other practices to take part in the second stage of the House of Hungarian music Competition. Last Friday in an announcement ceremony held in the Millennium Meeting Room of the Museum of Fine Arts, Budapest, Andrea Vattovani Architecture have been awarded with the 3rd prize, the competition was won by well known Japanese architect Sou Fujimoto, Kengo Kuma Associates made an honorable mention.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

The house of Hungarian music is going to be one of the new cultural institutions for Budapest City Park, the oldest in the city. The museum, together with the already existing institutions, will be a flagship of Hungarian culture that not only Hungarians but a whole unified Europe will be proud of. The HHM is a Museum and event building, almost 10.000 m2, with the objective to establish a mixed profile institution in Hungary, which up to now has been lacking. Its permanent exhibition presents the full spectrum of the history of Hungarian music in a fun way and its tem- porary exhibitions and musical/music-related programmes are organized with solid music pedagogical and andragogical activities.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

The unique location of the project, in the middle of the City Park and away from the urban con- text, requires a strong gesture as an answer: A building that lives from its own energy through its own beautiful design. Our concept grows like a flower in the middle of the park, making people curious about its form and its content. What inspired us the most, was one of the sentences in the tender: “…metaphorically should music be turned into a building in the context of the 21st century…”

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

Our goal was to create something that has a strong identity and that could be seen as a sculpture standing in the middle of the park. We decided to make a building that simultaneously serves as a symbol, easily recognizable and unforgettable. A building that offers a lot of public space as well as providing an exciting interior. The organic form seems rather complex at a first glance, but through its complexity it offers various spatial experiences and gives the visitors the opportunity to discover the building from different angles and interact with music turned into “stone”.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

We transformed music into architecture by looking at the typical annotation elements in music like the G clef or the F clef, which are also examples of visual representation of music. We started to develop a form inspired by these elements and details we could find in them. By creating two intertwined identical forms we created the closed part for the museum and the open public part for the open-air theatre. Instead of changing the existing landscape we wanted to preserve it as much as possible and integrate it into our concept. The two forms create a dichotomy of the void and fill space. The form also improves the acoustics and provides noise protection for the open- air theatre. The two parts, beside the open and closed part, also create an object which doesn ́t have a front or back, it shows the same dynamic and beauty from each of its sides and creates a balance with the beautiful nature of the park because we felt it really important for this building to be beautiful from every angle.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

The open-air theatre provides a great concert space, but also serves as a place to rest and enjoy the view of the lake and the park. On the other side, the interior of the museum plays with the musical curves of the outer shell to create an interesting space for the visitors. According to schedule, the construction of the Museum should start in 2016, and is expected to be ready for use in 2018.

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music

AVA - Andrea Vattovani Architecture — House of Hungarian music


RESIDENZA, COMMERCIALE E AREA DI RIFORNIMENTO - SIBILLASSOCIATI srl

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L’intervento riguarda la riqualificazione dell’area di Proprietà Eni S.p.a. sita nel Comune di La Spezia in Via Genova, nelle vicinanze dell’incrocio con Via S.Bernardo. La proposta progettuale è volta a produrre architettura con il più basso grado di dispersione energetica ed al conseguente raggiungimento del più alto grado di autosufficienza energetica. Attualmente l’area è adibita a stazione carburanti.

SIBILLASSOCIATI srl — RESIDENZA, COMMERCIALE E AREA DI RIFORNIMENTO

Il Progetto Preliminare propone la realizzazione di tre ambiti. Il primo riguarda il ridimensionamento della stazione carburanti e la sua ricollocazione all’interno della proprietà. Il secondo prevede la realizzazione di un edificio residenziale con un piano terra commerciale (4 piani fuori terra) e parcheggio interrato pertinenziale. La parte residenziale dell’edificio è composta da 3 piani, ognuno de quali ha superficie agibile di 580 mq, avente 24 unità immobiliari totali (8 a piano) con metrature che variano da 46 a 77 mq ed ogni unitàè dotata di balcone. Al piano interrato trovano localizzazione le cantine, una per ogni unità abitativa, i locali tecnici a servizio dell’impianto di riscaldamento e acqua calda. In copertura trovano collocazione ulteriori locali tecnici (per ascensore, impianto di climatizzazione e di produzione di energia elettrica) e l’impianto fotovoltaico. Il parcheggio interrato pertinenziale ha una superficie utile lorda di circa 1.300 mq dove vi sono 20 Box, 7 posteggi auto e 15 posteggi moto.

SIBILLASSOCIATI srl — RESIDENZA, COMMERCIALE E AREA DI RIFORNIMENTO

Fronte Nord Ovest

Il terzo ed ultimo ambito riguarda la realizzazione di una nuova area pubblica e nuova viabilità. Il PRG del Comune di La Spezia prevede la cessione all’Ente Comunale di almeno il 30% della superficie fondiaria (min 1.011 mq). La superficie di cessione prevista da progetto è di circa 1.057 mq, nella quale si prevede la realizzazione di uno spazio pubblico, dotato di verde pubblico, e di viabilità pubblica a servizio della proprietà e degli edifici adiacenti ad essa.

SIBILLASSOCIATI srl — RESIDENZA, COMMERCIALE E AREA DI RIFORNIMENTO

SIBILLASSOCIATI srl — RESIDENZA, COMMERCIALE E AREA DI RIFORNIMENTO

Hungarian Museum of Architecture - Középülettervező Zrt

Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc - SIBILLASSOCIATI srl

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Si tratta del progetto di un nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc (Comuni di Courmayeur, Pré Saint Didier e La Salle) collocato lungo il corso del torrente Dora in Comune di La Salle (Ao).

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

Il progetto propone una tipologia edilizia inusuale in Valle d’Aosta con l’obiettivo di un’ottimale ed ideale integrazione delle volumetrie del nuovo impianto nel contesto vallivo, avendo come fine il ripristino del sito, oggi occupato da una cava in disuso, così da riuscire a riproporre l’andamento del versante della valle, senza che nulla emerga dal contesto circostante. La proposta individua un’unica volumetria, una sorta di spazio ipogeo, la cui copertura diventa una sistemazione a verde a ricostituire il versante. Questa scelta, suggerita dalla particolare posizione del nuovo impianto, ha costituito la priorità negli obiettivi della progettazione, in considerazione delle particolari caratteristiche ambientali, paesaggistiche e socio-economiche di un comprensorio dotato di una forte valenza turistica.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

Il nuovo manufatto diviene pertanto un elemento del paesaggio anche attraverso la sua similitudine con la conformazione geologica del Mont Court de Bar ove la copertura sistemata a verde costituisce l’ambiente del prato ed i fronti, resi unitari da un rivestimento di facciata continuo in legno di larice, costituiscono le falesie rocciose generate dalla secolare erosione del Torrente Dora. Il progetto e l’ambito delimitato dai confini dell’intervento possono essere sinteticamente così nominati in dialetto locale: “la petite parej”.

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

Sezione longitudinale

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

Sezione trasversale

SIBILLASSOCIATI srl — Nuovo Impianto di depurazione delle acque reflue urbane a servizio della Comunità Montana Valdigne Mont-Blanc

RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI - SIBILLASSOCIATI srl

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L’intervento consiste nella ristrutturazione interna completa dell’appartamento sito all’ultimo piano di una palazzina nel centro storico di Camogli, il quartiere dell’Isola. L’edificio costituisce un tipico “elemento di schiera” il cui fronte principale si inserisce nell’edificato continuo lungo la Via al Molo del porticciolo vecchio. L’intervento, oltre a riorganizzare funzionalmente gli spazi interni dell’unità abitativa e dotarla di impianti tecnici adeguati, ha voluto valorizzare la peculiarità della sua posizione e delle viste che offrono le sue finestre verso il paesaggio circostante. L’appartamento, posizionato più in alto rispetto al costruito adiacente, si affaccia infatti su tutti e quattro i lati dell’edificio offrendo scorci verso il porticciolo, verso il Castello e la Punta Chiappa, verso la costa di Genova e infine verso l’edificato dell’Isola. Per questo sono state aperte due bucature, oltre a quelle già esistenti, per incorniciare il faro dell’ingresso del porto e la palazzata, tipica dei centri marinari liguri.

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

La ridistribuzione degli spazi interni ha permesso di creare un locale ampio e arioso sul davanti con affaccio sul porticciolo, lasciando aperta la cucina e mantenendo la vecchia volta in canniccio ma “appesa”, per dare continuità funzionale e volumetrica alla zona giorno. Per ottenere maggiore altezza e profondità visiva, sono stati demoliti i controsoffitti sul soggiorno e portato in vista il tetto in travi di legno, recuperando come soppalco utilizzabile il sottotetto fino ad oggi destinato a soffitta. Il tetto dipinto di bianco, il pavimento in piastrelle di cemento, le “cementine” a fondo chiaro e disegno rosso, le pilastrate in ardesia e porte su cardini, la cappa in muratura, sono tutti materiali e lavorazioni tipiche delle vecchie abitazioni locali che contribuiscono a caratterizzare uno spazio armonico e contemporaneo ma fortemente radicato nella tradizione storica ligure.

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

SIBILLASSOCIATI srl — RISTRUTTURAZIONE APPARTAMENTO A CAMOGLI

Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) - - Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico)

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DALLA RELAZIONE DEL PROGETTISTA ARCHITETTONICO

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Prospetto su Via Fontana La Stella

Il fabbricato, prospiciente su due strade pubbliche parallele, è costituito da numero 6 piani fuori terra dalla Via Fontana la Stella e da numero 4 piani fuori terra dalla Via Casalnuovo. I tre piani superiori sono ad uso residenziale mentre i tre inferiori sono depositi di pertinenza dei piani superiori. La struttura portante verticale è costituita da murature in tufo di cui quelle a maggior spessore sono a sacco. Gli orizzontamenti hanno tipologie varie: a botte, a padiglione e a crociera. Le fondazioni sono di tipo diretto su banco tufaceo compatto. Il tetto, di recente ristrutturazione è in legno con manto di tegole.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Prospetto su Via Fontana La Stella

L’edificio, abitato fino alla metà del ‘900, è dotato di tutti gli impianti idrico-sanitario, elettrico e di riscaldamento seppur non funzionanti. Le rifiniture (pavimenti, rivestimenti, finestre, porte….) sono state quasi tutte rimosse, pertanto, gli interventi previsti dal presente progetto mireranno a integrare e riproporre i materiali originari senza alterare il gusto tradizionale degli ambienti oggetto di intervento.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Prospetto su Via Casalnuovo, 47/C

Gli interventi previsti in progetto sono:

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Prospetto su Via Casalnuovo, 47/C: dettaglio balconi

1. interventi di manutenzione straordinaria (art. 3.5 del Regolamento Edilizio): Sono previste le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire qualche parte anche strutturale dell’edificio, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici esistenti, senza alterare i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non modificare le destinazioni d’uso. Altresì sono previsti interventi sulla copertura che riguardano il riposizionamento dei lucernari esistenti, l’inserimento dei tunnel solari con il conseguente ripristino del pacchetto di impermeabilizzazione e di coibentazione esistente compromessi dall’intervento sui lucernari. Saranno sostituiti tutti gli infissi esistenti con altri a taglio termico di uguale dimensione. I prospetti saranno ripuliti, intonacati e tinteggiati con materiali naturali e traspiranti.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Prospetto su Via Casalnuovo, 47/C: dettaglio lesione

2. Interventi di adeguamento igienico, tecnologico e funzionale (art. 3.6 del Regolamento Edilizio): Sono previste le opere che senza trasformare l’edificio dal punto di vista tipologico e strutturale tendono a migliorare le condizioni di abitabilità o di agibilità dell’edificio attraverso l’adeguamento e la modifica dei servizi igienico-sanitari e degli impianti tecnologici di riscaldamento, condizionamento, ventilazione, aspirazione impianti di ascensore, con le opere inerenti, apportando le necessarie modifiche interne e creando gli indispensabili vani tecnici. Per la massima fruibilità ottimale degli ambienti esistenti saranno apportate modifiche del sistema distributivo (spazio interno delle unità immobiliari) per adattarlo alle esigenze di vita moderna.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi sulle volte in foglio

3. Interventi di consolidamento (art. 3.7 del Regolamento Edilizio) il presente progetto prevede tutte le opere necessarie per conservare la stabilità del fabbricato intervenendo in modo puntuale sulle murature e sugli orizzontamenti mediante interventi di: − scuci-cuci sulle murature portanti interne ed esterne; − ammorsamenti delle murature esistenti ; − iniezioni puntuali di calci pozzolaniche per rendere omogeneo il nucleo delle murature a sacco; − inserimento di architravi in acciaio su porte e finestre esistenti; − realizzazione di cerchiature in corrispondenza di nuove aperture e/o allargamenti di vani porta; − verifica controllo con eventuale sostituzione o integrazione delle tirantature esistenti; − cerchiature metalliche perimetrali ai piani di calpestio con massetti armati sugli estradossi delle volte. Per il superamento delle barriere architettoniche è prevista la predisposizione di un vano (aperture di varchi nelle volte mediante realizzazione di cordoli di contenimento in c.a. e/o in acciaio) per l’inserimento dell’ascensore. Questo sarà successivamente realizzato a struttura metallica autoportante (castelletto in acciaio che dal punto di vista strutturale sarà indipendente da quella preesistente e poggerà direttamente sul suolo senza interferire con le fondazioni dell’edificio). Infine saranno garantite la messa in sicurezza e la rifunzionalizzazione della scala esistente.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi sulle volte in foglio

DALLA RELAZIONE DELLE STRUTTURE

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi sulle volte in foglio

ANALISI DEL DEGRADO Coma già accennato in precedenza l’immobile è stato abitato fino alla metà del ‘900, da allora non è stata effettuata alcuna manutenzione nè ordinaria nè straordinaria. Al fine di raggiungere un adeguato livello di conoscenza della problematica in questione sono stati eseguiti diversi sopralluoghi con differenti livelli di approfondimento, necessari per l’esecuzione di una campagna di indagini sull’edificio in questione con lo scopo di rilevare e mappare gli stati di crisi negli elementi primari costituenti le strutture portanti; per tale motivo sono stati visionati ed ispezionati i setti murari dell’intero edificio, è stato eseguito un rilievo geometrico dello stesso nonchè del quadro fessurativo ad esso associato. La necessarietà di tale indagine esplorativa deriva dalla presenza di un quadro fessurativo che interessa l’intero edificio, seppur con una distribuzione e localizzazione variabile in funzione delle locali variazioni di rigidezza nonchè dell’altezza.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi sulle volte in foglio

In particolare, utilizzando la documentazione fotografica integrata nello “schema grafico del danneggiamento”, l’edificio presenta un quadro fessurativo che può essere sintetizzato come segue: 1) tutti i piani, compreso il piano terra non presentano lesioni di natura sismica; 2) i livelli superiori in corrispondenza delle facciate prospicienti sulle vie pubbliche, presentano lesioni prevalentemente dovute a distacchi di tipo muro – muro (mancanza di ammorsature) e su Via Casalnuovo anche per carenza di tirantature; infatti, nella quasi totalità esse hanno direttrice verticale e raramente ad andamento obliquo;

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi di consolidamento arco

3) le parti interne non presentano particolari problemetiche se non quelle dovute a necessità di risarciture, e qualche cucitura; 4) l’arco tra 2° e 3° piano dal lato di Via Casalnuovo (che sorregge i muri dei piani superiori) pur non evidenziando alcun problema di natura statica o di resistenza, data la luce di circa 6,5 mt merita la eliminazione delle spinte per favorirne così anche un migliore comportamento in caso di evento sismico. 5) Le volte in foglio a padiglione di cui al calpestio del 5° piano poiché presentano le classiche lesioni di spigolo, abbisognano di una cappa armata che ne possa ricucirne l’estradosso.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi di consolidamento arco: placcaggio chiave

CRITERI E TIPI D’INTERVENTO I lavori di consolidamento dell’edificio in oggetto sono interventi locali e di riparazione che interessano elementi isolati, e comportano un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. In tal senso sono riconducibili al punto 8.4.3. del D.M. 14.01.2008 ed al punto C8.4.3 della Circ. 2 febbr. 2009, n. 617 (Istruzioni per l’applicazione delle NTC di cui al D.M. 14 gennaio 2008). Infatti gli interventi di questo tipo che riguardano singole parti e/o elementi della struttura e interessano porzioni limitate della costruzione. Il progetto e la valutazione della sicurezza sono stati riferiti alle sole parti e/o elementi interessati ed è stato documentato che, rispetto alla configurazione precedente al degrado non sono state prodotte sostanziali modifiche al comportamento delle altre parti e della struttura nel suo insieme e che gli interventi comportino un miglioramento delle condizioni di sicurezza preesistenti. La relazione di cui al par. 8.2 del D.M. 14.01.2008 è stata limitata alle sole parti interessate dall’intervento ed a quelle con esse interagenti, inoltre sono state documentate le carenze strutturali riscontrate, risolte e/o persistenti, e non sono state indicate le eventuali conseguenze limitazioni all’uso della costruzione.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Dettagli costruttivi

INTERVENTI LOCALI E DI RIPARAZIONE

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Dettagli costruttivi

Gli interventi strutturali saranno rivolti a sanare i difetti costruttivi originari e del degrado. Si introdurranno inoltre opportuni miglioramenti nelle connessioni. E’ comunque fatto salvo il principio generale che le caratteristiche strutturali delle costruzioni, seppur migliorate, devono rimanere, di norma, della stessa natura di quelli originali. In generale il progetto dei lavori comprende essenzialmente i seguenti interventi:

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Dettagli costruttivi: cerchiature

− scuci-cuci sulle murature portanti interne ed esterne per ricostruire l’integrità strutturale e riparare vecchie fessurazioni passanti e non sui paramenti; sarà eseguito a piccoli tratti successivi, sia a parziale che a tutto spessore; in sostanza si rimuoverà il vecchio intonaco mettendo a vivo la muratura danneggiata, successivamente si asporteranno gli elementi di muratura interessati dalla lesione e alcuni adiacenti fino a formare un vano di dimensioni atte a ricevere nuovi elementi murari, ponendo cura nel formare un andamento perimetrale del vano atto a realizzare buoni ammorsamenti tra nuove e vecchie murature; infine saranno inseriti nuovi elementi di tufo previa pulizia del vani ponendo particolare cura nella realizzazione dei detti ammorsamenti; si useranno malte a ritiro nullo o meglio leggermente espansive, confezionate comunque con inerti simili a quelli che costituiscono la malta esistente di classe non inferiore a M5.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Dettagli costruttivi

− ammorsamenti delle murature esistenti soprattutto in corrispondenza delle murature esterne; − sarcitura e cucitura di lesioni isolate per mezzo di iniezioni di resine epossidiche e posa di barre di armatura lenta in corrispondenza delle zone costituite da blocchi di banco tufaceo.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Dettagli costruttivi: architravi in acciaio

− sigillatura di giunti e ricorsi tra conci di tufo (volte e paramenti tufacei) con malte a base di calce appartenenti a classe non inferiore a M5.

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volte

− iniezioni puntuali di calci pozzolaniche per rendere omogeneo il nucleo delle murature a sacco al fine di meglio diffondere localmente le tensioni di lavoro indotte da catene e tiranti metallici preesistenti o di nuovo inserimento; − consolidamento di architravi mediante inserimento di putrelle in acciaio su porte e finestre esistenti; − realizzazione di cerchiature in corrispondenza di nuove aperture e/o allargamenti di vani porta e di volte per l’inserimento del vano ascensore. − verifica controllo con eventuale sostituzione o integrazione delle tirantature esistenti; − bilanciamento dei carichi verticali sugli orizzontamenti mediante rimozione di parte dei rinfianchi per successiva posa di massetto armato sull’estradosso delle volte e dell’impiantistica di progetto;

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

volte

− cerchiature metalliche perimetrali ai piani di calpestio ancoranti le murature ed i suddetti massetti armati in grado di migliorare la duttilità strutturale ed il collegamento tra solai (volte) e pareti.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

volte

− eliminazione delle spinte dell’arco tra 2° e 3° piano dal lato di Via Casalnuovo mediante l’inserimento di una coppia di catene con tenditori centrali, previo rafforzamento con iniezioni di malte consolidanti nel nucleo murario ed interposizione di piastre metalliche di ripartizione alle testate.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

tirante in legno esistente: consolidamento

− rafforzamento di alcune volte in foglio (doppio strato di mattoni pieni di complessivi 5-6 cm) di calpestio del piano quinto mediante calotta di malta armata con rete di fibre di vetro. Non sono previsti interventi sulle fondazioni, né variazioni di destinazioni d’uso.

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

interventi sulle volte: cerchiature metalliche

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

volte in foglio: interventi

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

Interventi di stilatura giunti

Arch. Salvatore Mastrodonato (Progettista e D.L. architettonico), Mascellaro & Mastrodonato Associati, Centro di fisica edile TBZ (Progetto energetico) — Interventi di consolidamento mediante interventi locali e di riparazione: Edificio residenziale Via Casalnuovo, 47/C - Gravina in Puglia (Ba) -

arco ante operam

PROGETTO INTEGRATO PRA' MARINA - SIBILLASSOCIATI srl

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L’intervento rientra in un più vasto sistema di progetti volti a realizzare una completa riqualificazione e ricostituzione delle relazioni tra l’abitato storico di Prà e le aree così dette della “Fascia di rispetto” collocate a mare della via Aurelia. Il progetto definisce sostanzialmente l’asse viabilistico, pedonale e veicolare, attorno al quale si organizzano una serie di interventi di generale riqualificazione e integrazioni tra le diverse parti del tessuto urbano di un’importante porzione della città di Genova. Le opere sono parte di un ampio programma di interventi definito come “Progetto integrato Prà Marina” che è stato riconosciuto idoneo di cofinanziamenti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (F.E.S.R. 2007-2013) relativamente all’Obiettivo “Competitività Regionale e Occupazione”– Programma Operativo Regione Liguria (P.O.R. Liguria 2007/2013) – Asse 3 “Sviluppo urbano”.

SIBILLASSOCIATI srl — PROGETTO INTEGRATO PRA' MARINA

Gli obiettivi perseguiti dal progetto possono essere riassunti nei seguenti due punti: - migliorare l’accesso alle infrastrutture di servizio, garantendo la facile accessibilità a servizi moderni ed efficaci, con particolare attenzione ad un quartiere urbano svantaggiato; - realizzare opere di riqualificazione e riconversione di aree dismesse e abbandonate e di rinnovo degli spazi pubblici, al fine di evitare la perdita delle aree vuote ancora residuali. Il progetto prevede interventi necessari alla completa riqualificazione della via Aurelia (via Prà) al fine di traslare la stessa, ove possibile (sedime ferrovia abbandonato), a maggior distanza dall’edificato storico del quartiere e mette in atto tutti gli accorgimenti necessari a consentire l’attuazione delle opere previste al contorno dotate di particolare interesse per il Municipio VI Ponente del Comune di Genova quali il Mercato a zero km, la sistemazione di Piazza Sciesa e le predisposizione dei raccordi viabilistici necessari all’uso di interesse pubblico delle aree circostanti.

SIBILLASSOCIATI srl — PROGETTO INTEGRATO PRA' MARINA

SIBILLASSOCIATI srl — PROGETTO INTEGRATO PRA' MARINA

SIBILLASSOCIATI srl — PROGETTO INTEGRATO PRA' MARINA

Loft a Bologna - Sara Bergami, Luca Bertacchi

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Una vecchia officina meccanica in centro a Bologna ritorna ad essere spazio vivo della città aggiungendo altresì alte prestazioni di risparmio energetico. Ampi volumi ripensati per divenire oggi una nuova abitazione privata, uno splendido esempio di recupero intelligente di fabbricati industriali dismessi. Lo spazio tipico dell’ officina si presentava come un grande volume voltato, affiancato da un corpo più basso nel quale è stato ricavato un cortile interno a cielo aperto rivestito il legno. E’ stato così possibile aprire al piano terra le due enormi porte-finestre che hanno conferito aria e luce a tutta la parte bassa dello spazio.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Per i serramenti di questo loft i giovani architetti Sara Bergami e Luca Bertacchi hanno deciso di utilizzare un originale sistema che discende dallo storico profilo ferrofinestra, mantenendo la naturale finitura grezza dell’acciaio: i profili sono infatti stati semplicemente sottoposti ad una verniciatura trasparente opaca. I ridottissimi ingombri dei telai ricreano lo stile di un tempo e garantiscono massima luminosità agli ambienti, assicurando al contempo eccezionali prestazioni in termini di sicurezza e isolamento termico.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

L’esposizione dell’immobile fa sì che, durante l’inverno, dalle bucature di questa parete esposta a sud la luce entri ad illuminare il soggiorno open space, caratterizzato da una lunga cucina nera in cemento e da un grande tavolo da sarta in legno di fine ‘800. Nei mesi più freddi, quindi, il sole entra nel cuore dell’edificio e scalda l’ambiente, sia dal punto di vista visivo sia termico. Il disegno che gli architetti hanno voluto replicare negli infissi, la divisione tipica delle finestre degli ambienti artigianali, si staglia sul pavimento in cemento industriale creando disegni e ombre che decorano il suolo. In estate, invece, il sole alto non entra all’interno del volume, cosicché gli ambienti restano freschi perché ben isolati dall’intervento di cappotto esterno a cui è stato sottoposto il fabbricato.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Oltre alla grande zona giorno, per altro caratterizzata dalla ex buca del meccanico ora trasformata in gavone contenitivo e coperta da pannelli di legno rovere massello disegnati a regola d’arte, al piano terra si trovano anche un locale tecnico, un bagno lavanderia, uno studio che si affaccia sul cortile privato e una zona relax più raccolta perché, come la cucina e a differenza del resto dell’ambiente che si caratterizza per il suo doppio volume, che trova spazio al di sotto di una parte del piano superiore. L’immobile infatti si articola anche in un piano soppalco diviso in due zone differenti, una chiusa e riservata, l’altra aperta verso il piano terra ma già predisposta per essere modificata nel principio della massima flessibilità. Le due zone sono unite da una passerella, a cui si accede dalla scala immediatamente a ridosso dell’ingresso dal lato nord. Questo lato è caratterizzato da un grande portone così come prima dell’intervento di ristrutturazione ma modificato e tamponato con lamiere piegate a croce diagonale, anch’esso disegno tipico degli ambienti industriali e per questo riproposto dai progettisti come dettaglio in diversi infissi.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Una volta saliti al piano superiore, un’ampia passerella disimpegna uno spazio aperto relax dalla parte più riservata del loft dove ritirarsi per la notte, caratterizzata da un ambiente voltato dove l’elemento bagno, più basso rispetto alla volta, funge da divisorio tra le due camere da letto rese ancora più intime da pennellature in legno che scavalcano il volume del bagno. In particolare la stanza matrimoniale si apre verso la zona giorno al piano terra con un’enorme vetrata fissa che si chiude alla vista grazie ad un pannello scorrevole movimentato da un sistema di carrucole, come fosse una scenografia teatrale. Questa scelta è stata fortemente voluta per non perdere il punto di vista più bello di tutto lo spazio e anche per dare respiro alla stanza padronale che domina l’ambiente sottostante.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Anche al piano alto le finestre sono grandi e luminose e caratterizzate da sistemi di apertura con cariglione e maniglie a T, motivo ricorrente di tutti gli infissi e grande lavoro di personalizzazione da parte dell’azienda realizzatrice su disegno degli architetti. Il pavimento del piano soppalco è interamente rivestito in legno con un formato di assi di rovere massello realizzate su misura, molto strette e lunghe, che disegnano a terra linee dritte e ben definite.

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna

Sara Bergami, Luca Bertacchi — Loft a Bologna


La casa sul ciglione - due - Claudio De Santis

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Sull’orlo d’una collina che digrada rapidamente verso la costa, da cui la vista spazia con ampio respiro sull’Adriatico, una villa che, con le sue masse murarie in bianca pietra calcarea aggrappate al terreno in pendio e il forte aggetto davanti allo spazio aperto, dichiara la sua adesione ai principi dell’architettura organica declinati nel linguaggio italiano. Anno 1975.

Claudio De Santis — La casa sul ciglione - due

Schizzo preliminare del progetto

Claudio De Santis — La casa sul ciglione - due

Profilo laterale

Claudio De Santis — La casa sul ciglione - due

Disegni di massima

Hostel Wadi - Bernardo Secchi-Paola Viganò

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Nominated at the EUROPEAN UNION PRIZE FOR CONTEMPORARY ARCHITECTURE MIES VAN DER ROHE AWARD 2015

HOSTEL WADI in De Hoge Rielen Youth center
an architecture-landscape in the 300 hectare forest and former military base

De Hoge Rielen is a place for civic and ecological education in the 300-hectare forest of a former military base. The O-shaped “Hostel Wadi” encircles part of the pine forest, retained as a memento of a disappearing artificial landscape that is rapidly transforming into broadleaf vegetation. A circular, ever variable winter garden towards the pine forest acts as a space of appropriation and continuity between interior and exterior, between groups and the individual. The architecture explores relationships and shared space: the enjoyment of the view occurs on a collective terrain.

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

DESIGN CONCEPT
Behind every project lies a specific interpretation and conceptualization of the territory. The Master Plan distinguishes and combines three fundamental landscapes: the natural, the military and the educational landscapes. The hostel forms a unit with the three landscapes; it is an architecture-landscape. Entirely made of wood, a continuous and sequential development of rooms creates a central inner space comprising a circumscribed and contained naturalness. The building can be seen as a delayed outcome of late nineteenth and early twentieth-century European reform movements: highly ideological and resplendent with notions of community and collectiveness. Yet the untouched, central, inner pine forest is ambivalent. The space reflects both a desire for a group experience (How to Live Together by Roland Barthes), simultaneously alluding to the impossibility of reproducing these qualities in our atomised and culturally diverse society, while at the same time suggesting informal appropriation.

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

SITE CONDITIONS
The site was a Royal Navy military ammunition depot during the Second World War. The landscape contains shelters, embankments and protective basins in a forest planted to provide timber to the surrounding metallurgical plants. After the war, the 300 hectares site was transformed into an educational center for young people and a camping area.

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

MATERIALS
The structure of this single-story building is made out of wooden planks, a balloon frame and an insulated double-wall. This structure is conceived according to the functional characteristics desired: a continuous, sequential development of rooms around the circle and a closed façade on the exterior. ‘Betonwood’ pavement panels were used to smooth the transition between the harder outside (concrete) and the warmer interior surfaces (wood). European larch (Larix decidua) was selected for the exterior façade. This particular type of wood is resistant to the elements and will turn grey as it weathers, producing a shade that will harmonise with the darker trunks of the pine trees.

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

SUSTAINABLE ASPECTS OF THE WORK
Every element contributes to the general sustainability and efficiency. The winter garden accumulates heat in winter. The cantilevered roof shades the common spaces. The green roof helps keep the building warm in winter and cool in summer. The roof slopes inwards, towards the inner space, like ancient classical impluvium.

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

SIZE OF THE SITE& BUILDING
The Hostel Wadi (surface: 952 m2) is the new youth hostel with 20 rooms (76 beds).

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

Bernardo Secchi-Paola Viganò— Hostel Wadi

Copenhagen New Modern Library - EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto

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URBAN CONCEPT / The New Modern Library is located in the Copenhagen city centre, close both to the Amalienborg Royal Residence and to the old Nyhavn harbor; it looks to the promenade that connects the historical city centre to the ‘Little Mermaid’ sculpture. The site area is included in an historical urban tissue with very important contemporary public buildings as the Copenhagen Opera House and the Royal Danish Playhouse. The Skyggen library is aligned with the red bricks building adjacent to the site area and with the stone staircase of the Amaliehaven and it never exceeds in height the surroundings buildings. The site area is located in a very panoramic location, in direct connection with the sea and in visual connection with the Opera House. The main facade of the library is oriented to the sea. The external area of the ‘piazza’ related to the library is integrated with the Amaliehaven public gardens and it’s a focal point in the public promenade. The new library should be an open and inviting cultural institution that appeals to the general public.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

The cartesian axes of the Amalienborg mark out the urban tissue around the site area. Following a diagonal axis the linear volume of the library splits up into two pieces. Each piece slides diagonally creating two distinct volumes with different ‘roles’ in the project. The first high volume is suspended on pilotis allowing the physical and visual transition from the Toldbodgade to the Larsen PI. promenade; it also contains the main entrance at the ground level and the collateral functions at the other levels. The second thin volume contains the main functions.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

The promenade where the new library will be located is also characterized by beautiful green areas and gardens; in the Skyggen library the vegetation has been considered both as a part of the external areas and like an essential element of the indoor spaces. In fact the south-east exposed public piazza is the ideal completion of the Amaliehaven gardens. The pseudogeodetic dome at the ground level with the winter garden at the top floor are greenhouses. Some of the existing trees on the site area have been removed to enhance the visual connection with the waterfront and with the Opera House. The bike-parking area is arranged on the north-west side of the project area.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

ARCHITECTURAL CONCEPT / The Skyggen library building presents a simple but strong volumetric form, it is conceived as a thin volume, a sort of ‘blade’ with a transparent facade exposed to the sea. The transparent facade reveals the vibrancy of the various activities within.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

As mentioned earlier, the thin volume of the library split up into two pieces, following a diagonal axis marked by one of the buildings of the Amalienborg. The division makes possible to insert various functions in a single floor; we can have a monofunctional floor or a multifunctional one, solving in this way the flexibility issue. Three other volumes are sticked to the main one in a sort of architectural collage: on the north side of the building the panoramic lift tower in reinforced concrete and glass panels and the fire exit stairs in red bricks. These two detached volumes follow the north profile of the nearby buildings.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

On the south side, the sector of pseudogeodetic dome made up of steel frame and glass panels. The dome too is cut off by the ideal axis of the Amalienborg and this cut guides the design of the open spaces. One of the aims of the project is to show as the library is a place not exclusively dedicated to books but it’s open to all the new ways of knowledge diffusion. In an age where information can be accessed anywhere, it is the simultaneity of all media that makes the library a vital space. It should appeal to new user groups through new technology as well as encouraging traditional reading. In this way we can consider Skyggen as a 2.0 library. The library hosts also ‘side activities’ as a bookshop, a cafeteria, an exhibition area and a lecture area. However reading is the main activity and it requires quiet spaces that are arranged on the last levels. The noisy public activities are located at the bottom of the building.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

A great space at the ground level, covered by the pseudogeodetic dome that enclose three levels, accommodates the immediate public functions and a winter garden, providing lively activities and creating an ambience of social enjoyment and inclusion. A bookshop and a lecture area are located at the first level looking out to the lower public level. The second level accommodates the children’s section with a reading area, multimedia area and lab area. Further public library functions are distributed across all of the two upper levels. The last two levels accommodate a ‘duplex’ panoramic reading room and a winter garden reading room at the top of the building. The ‘duplex’ reading room is glazed both to the south and to the north side fading out to the sky. The winter garden is a sort of greenhouse roof and it’s the crowning element of the smaller volume. All the spaces linked to traditional reading are located on the south side of the building, the spaces related to the 2.0 idea of library are located on the north side of the building, behind the huge red bricks wall, taking advantage of the half lighted spaces. A particular form of connection between bookshelves and reading tables is introduced in the reading areas of the 3th and 4th floor: bookshelves extend along the longitudinal axis of the volume taking the whole height of the floor up, the reading table, integrated in the windows framework, runs parallel to the bookshelves.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

This solution allows the reader to be focused on his book or to enjoy the unique view in front of him. Looking at the library from the outside, the bookshelf of the 3th and 4th floor together with the one of the 2nd floor will look like a continuous shelving. The tables at the 5th floor are not parallel to the windows but transversal in order to ease study. During the night and the Danish winters the whole building will appear more permeable, the light within emitting a lantern like glow and further revealing the activities within. Light and darkness alternate into the building arousing a fairy tale atmosphere. In this way we interpret as ‘fantastic’ an architectural expression: not oddness for oddness’ sake but a suggestive architecture.

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

EDB STUDIO - Enrico Davide Bona architetto — Copenhagen New Modern Library

Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia - Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso

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The area is located close to the historic centre in Bardonecchia, and surrounded by a number of houses dating back to the 50s, condominiums from the 70s and densely planted groups of trees. The new four-storey building has five apartments on each floor: one in each corner and one open only on one side, facing south. The building has a compact nature ideally suited to the surrounding greenery (in contrast to the “larger-than-life” condominiums). This is accentuated by the use of wooden slats on four sides of the building. The building’s wooden body, counterpoised by its light copper roof and metal balconies, creates a visual and tactile relationship with the surrounding wood.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

L’intervento è localizzato lungo una via in forte pendenza che collega via Medail al nucleo storico di Bardonecchia. Il progetto propone una forma compatta che si differenzia dalle proporzioni fuori scala dei vicini condomini: l’edificio si caratterizza come un parallelepipedo simmetrico che si sviluppa a partire da un unico corpo scala per quattro piani fuori terra e utilizza la massima altezza consentita. Ogni piano ospita cinque alloggi, quattro dei quali angolari, mentre il quinto, ad una unica aria, si affaccia sul fronte sud.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

L’utilizzo del legno come unico materiale continuo di rivestimento enfatizza l’idea del volume compatto e stereometrico che rafforza la relazione visiva e tattile con il bosco circostante.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

L’edificio, in muratura tradizionale, è interamente rivestito in doghe di larice posate in verticale su traverse orizzontali: le doghe sono disposte con andamento sfalsato, così da accentuare l’effetto di superficie continua che caratterizza le diverse facce del volume edilizio.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

Tale volume in legno è contrappuntato sulle facciate maggiormente esposte al sole da una struttura di travi ed esili montanti verticali in acciaio zincato che supporta i terrazzi continui in tavole di larice: i lunghi terrazzi del fronte sud risvoltano parzialmente sui lati est ed ovest, mentre il fronte nord presenta una composizione regolare di aperture quadrate.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

Solo il terrazzo dell’ultimo piano costituisce un coronamento continuo sui quattro lati dell’edificio legato al sistema della copertura: il tetto è costituito da quattro falde simmetriche rivestite in rame che convergono verso un impluvio centrale verso l’interno, e presentano verso l’esterno uno sporto profondo, coprendo come un’ala leggera il filo dell’edificio.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

Il volume della scale e il sistema di distribuzione sono aperti e a vista, ma protetti da un maggior sporto del tetto e filtrati verso l’esterno da una quinta a brise-soleil orizzontali che caratterizza l’ingresso dell’edificio.

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

Negozio Blu Architetti Associati, Gustavo Ambrosini, Cristiana Catino, Paola Gatti, Carlo Grometto, Mauro Penna - Enrica Pagliano, Gian Vittorio Porasso — Edificio residenziale in strada Callet, Bardonecchia

A house of niches - Ayeneh office

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Today, two things stand out to a passer-by who walks in Najaf Abad: numerous niches in the body of the city and pine trees rose from old houses. In these transition days, the niches of the old houses that was hidden from view took a look outside at once. Historic homes are destroyed one after another with no record, photo or map. However, the last bodies of the innermost rooms of the houses, i.e, bodies full of niches are sorrows for the alleys. It has been an “inside” that has taken a look “outside” after maybe a century. An “outside” that we all know has a short life like the house. Every morning, it might vanish, totally non-existent…

Ayeneh office — A house of niches

“A house of niches” has a memory of those houses. This time, an “outside” has entered “inside” the city to be completed. The house was supposed to be simple and cheap, for a family of four with a unit upstairs for guests, at the center of a low-lying neighborhood full of two-arched old houses special to Najaf Abad; next to one of them.

Ayeneh office — A house of niches

Two small cubics facing a wall full of niches have developed the overall content. The eastern wall next to the neighbor is set free from the house. This separation allows the eastern entrance into the body to be made and solves the problem of abrupt entrance from the main southern facade. The wall spins or goes up to show itself to the inside of the house from everywhere. An open and fully private space is provided in the inside; the cozy roof is protected from the eyes of the neighbors; and finally, an element is created for the introversion of modern houses. This time, it challenges the empty strip along the land, and the rule of building 60% and setting 40% of open space; and invites the morning light to all of the rooms, the kitchen, the living room, the hall, the roof, and the room upstairs like a yard at the heart of the house.

Ayeneh office — A house of niches

The wall upgrades the corridor to space with deep niches and its nearby open path. Nowhere in the house is empty of walls full of niches. Niches that are not hidden “inside” and at the end of rooms this time anymore: memorable, full of flowers, efficient, perhaps a bit elusive, but this time it lasts; it is a good neighbor for the pine tree of the neighbor that can be seen from our house; from a house of niches.

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

Ayeneh office — A house of niches

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