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CASA F A B - Stefania Poles


Housing sociale a Casorate Primo - Adriano Isacchi, Dario Pellizzari

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Il superamento del disagio abitativo è un tema di attualità. Offrire soluzioni abitative che vadano a colmare le lacune e le distorsioni del mercato immobiliare è un’operazione sempre più necessaria nel contesto socio-economico attuale, caratterizzato dalla crescente difficoltà di trovare a costi contenuti una casa che soddisfi le proprie necessità. Molte persone sono soggette a disagio abitativo, gli anziani, le persone senza lavoro, le famiglie con molti figli, gli immigrati, le persone con disabilità; in tempi recenti si sono aggiunte nuove realtà come i lavoratori precari, le giovani coppie o i single con redditi bassi e difficoltà di accesso al credito. Progettare un edificio residenziale secondo i dettami dell’housing sociale contemporaneo significa rispondere a queste necessità della sfera privata prestando al contempo particolare attenzione alla dimensione sociale e comune dell’intervento nonché al contenimento dei costi di costruzione e di manutenzione.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Housing sociale a Casorate Primo

Foto inserimento di progetto

L’area di intervento è un terreno pianeggiante ai margini del tessuto edificato del Comune di Casorate Primo, in una zona residenziale di espansione relativamente recente. Il tracciato di Via XXV Aprile, attualmente strada a fondo cieco, viene prolungato in direzione dell’area di progetto, a servizio dei nuovi posti auto pubblici e dell’autorimessa pertinenziale all’edificio in progetto. L’edificio si presenta come un unico corpo di fabbrica di forma rettangolare, composto da due blocchi intervallati dal volume che contiene ingresso e corpo scale, collocato in posizione baricentrica all’area, secondo un orientamento longitudinale inclinato di 45° rispetto all’asse nord-sud. Questa scelta risulta vantaggiosa dal punto di vista degli apporti solari in quanto le aree living ricevono ben il 73% degli apporti solari e le camere da notte ricevono luce al mattino essendo rivolte a nord-est. L’ombreggiamento è garantito dalle logge, calibrate nella profondità per riparare le vetrate dai raggi solari nella stagione estiva, quando il sole è più alto nel cielo,mentre lasciano passare i raggi solari in inverno quando l’angolo di incidenza si abbassa. Sono inoltre protette da un sistema di schermature mobili con apertura a libro, che movimentano la facciata. La distribuzione orizzontale avviene mediante ballatoi, elementi tradizionali in un’ottica di ricerca di occasioni di convivialità tra i condomini. A lato dell’ingresso sono localizzati il ricovero delle biciclette, il locale portineria e il locale lavanderia/stireria, mentre al primo piano si trova una sala comune attrezzata con bagni e cucina, utilizzabile per feste, assemblee ed occasioni particolari.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Housing sociale a Casorate Primo

Planimetria di progetto

L’edificio ha una struttura mista c.a./legno/acciaio; il piano interrato e il volume della sala comune sono in cls armato gettato in opera, così come il solaio di copertura dell’autorimessa interrata che funge da platea per la struttura dei piani in elevazione. Il montaggio in cantiere di moduli prefabbricati in legno di abete con struttura portante a traliccio, consente di ridurre in modo sensibile i tempi di costruzione garantendo al contempo un maggiore controllo qualitativo. La struttura del corpo scale e dei ballatoi è indipendente, con profilati e pilastri in acciaio e assiti in legno di pino cotto, molto resistente all’azione degli agenti atmosferici; le chiusure verticali sono in plexiglass colorato (lato S-E) controventate da tiranti. Le facciate sono rivestite in pannellature di legno; l’aggetto della sala comune è in cls faccia a vista pigmentato in massa, su varie tonalità del grigio caldo. Le pavimentazioni delle logge e dei ballatoi sono in legno di pino cotto ad alta resistenza agli agenti atmosferici; i parapetti sono a bacchette verticali in acciaio inox colore antracite. Il lato esterno dei ballatoi è protetto da una griglia di listelli di legno di pino cotto. I serramenti hanno struttura portante in legno con rivestimento esterno in alluminio bronzato. I pavimenti interni degli appartamenti sono in parquet di bambù, le pareti sono in parte pannelli di legno qualità a vista, in parte rivestite in cartongesso tinteggiato. Il fabbisogno minimo di 30 alloggi richiesto dal bando è soddisfatto e superato mediante la realizzazione di 36 appartamenti, ripartiti tra monolocali da 40 mq, bilocali da 60 mq e trilocali da 80 mq. La composizione della cellula base in moduli prefabbricati a pareti perimetrali portanti consente di poter organizzare la distribuzione interna in maniera totalmente libera. Ad ogni modulo corrisponde un’unità abitativa tipo per due persone, che può essere facilmente accorpata o frazionata mediante poche e reversibili modifiche sulle partizioni interne. È prevista la possibilità di aggregazione verticale per andare a costituire un quadrilocale duplex. L’energia primaria per acqua calda sanitaria viene prodotta con pompa di calore con scambio termico terra-aria. È installato un impianto di ventilazione meccanica controllata, con posizionamento del recuperatore di calore in copertura, mascherato dalla balaustra di protezione anticaduta. Nel giardino sono posizionate vasche interrate per il recupero delle acque grigie degli appartamenti e dell’acqua piovana convogliata dalla copertura, per un risparmio annuo dell’84% di acqua potabile e del 98% del fabbisogno di acqua per irrigazione. L’impianto fotovoltaico installato in copertura produce 19 KWh/anno coprendo il il 53% del fabbisogno medio annuo dell’edificio.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Housing sociale a Casorate Primo

Tav.2 - elaborato di concorso

Nuova scala Libreria Goldoni Venezia - Federico Burbello

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Scala autoportante con struttura prefabbricata in acciaio, gradini e parapetti di vetro, fascia perimetrale in marmo di pietra d’Istria

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Libreria Goldoni, calle dei Fabbri, Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Federico Burbello — Nuova scala Libreria Goldoni Venezia

Casa Anselmo - Giuseppe Saporita

Scuola materna a Dolzago - Adriano Isacchi, Dario Pellizzari

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La sagoma regolare del volume della nuova scuola si uniforma al principio di ortogonalità del lotto e dell’edificato circostante; la scuola si sviluppa su un unico piano, raccordandosi alle quote esistenti e rendendo la scuola totalmente accessibile senza ausilio di dispositivi meccanici, mantenendo equilibrio nella definizione dell’alternanza di spazi aperti e chiusi, con un ampio giardino sul fronte opposto al parco. La demolizione del tratto di recinzione con il parco, l’interramento della linea elettrica e la razionalizzazione dei percorsi pedonali, con nuove sedute e corpi illuminanti, consentono di ri-definire e valorizzare a porzione di parco antistante l’ingresso della scuola e l’esistente baita degli alpini. Lungo Viale Montecuccoli sono ricavati posti auto a servizio dei genitori che accompagnano i bambini all’asilo, per la fermata dello scuolabus e in posizione decentrata vi é l’accesso carrabile per i mezzi di soccorso e per i mezzi di servizio (carico/scarico di attrezzature didattiche, rifornimenti cucina, manutenzione giardino, ecc.). La sequenza funzionale degli spazi prevede un corpo contenente i locali di servizio, prospicienti il fronte strada, più rumoroso, uno destinato alle attività libere e pratiche (pittoriche, manipolative, psicomotorie, etc.) con affaccio sul parco pubblico e sui patii, condivisi con il terzo blocco, quello delle sezioni (attività ordinate, spogliatoio, bagno). Gli spazi di servizio comprendono il locale tecnico, la dispensa nella quale ricevere gli alimenti, forniti quotidianamente con servizio di catering esterno, che verranno portati in cucina per la preparazione dei piatti e lavaggio al termine del pranzo dei bambini; lavanderia, spogliatoio e bagno ad uso anche del personale scolastico, aula di assistenza didattica e deposito attrezzature e giochi.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Tav.1 - elaborato di concorso

L’edificio è un organismo omogeneo, articolato in corpi di fabbrica dalle linee semplici ed archetipiche, prediligendo un sistema costruttivo prefabbricato e con requisiti di sostenibilità ambientali applicati sia in fase di produzione che di montaggio. Gli spazi interni sono accoglienti, con aule ordinate per l’insegnamento basato sul coinvolgimento attivo dei bambini, articolati in continuità con le terrazze verso il giardino e i patii; il ricorso al patio ha la duplice funzione di illuminare gli spazi che dialogano con il parco pubblico a nord e mediante un telaio scorrevole a taglio termico, di immagazzinare calore nella stagione fredda, massimizzando gli apporti solari e di raffrescamento passivo durante la stagione calda. Sono veri e propri dispositivi di captazione integrati.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Spaccato assonometrico

Lo spazio per attività libere è prosecuzione del foyer, assolve la funzione di salone e all’occorrenza aula magna, e continua con un soggiorno all’aperto che si apre sul giardino. Mediante partizioni mobili lo spazio interno può essere suddiviso per ulteriori finalità quale ad esempio esercizi psicomotori, aula sonno e per il pranzo. La copertura dello spazio centrale principale è risolta con un cassettonato di travi lamellari che assolve a funzioni di assorbimento acustico e di carattere statico e formale. La biblioteca è a disposizione sia dei bambini che degli educatori, pertanto è attrezzata con i tavolini della mensa anche per la funzione della lettura.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Tav.2 - elaborato di concorso

L’articolazione degli ambienti elimina spazi puramente connettivi quali corridoi e disimpegni, prediligendo una sequenzialità di locali polivalenti opportunamente attrezzati e modulabili con partizioni mobili, che favoriscono le occasioni di incontro e interazione anche all’esterno della sezione e fra bambini di età differente; resta salva la possibilità di separare i flussi di percorrenza con lo scorrimento di pannelli divisori a tutt’altezza. Anche la connessione tra spazi di relazione e aule didattiche ordinate è risolta con l’ausilio di appositi “filtri” ad uso spogliatoio. L’articolazione planimetrica, dei pieni e dei vuoti rispecchia la distribuzione degli spazi interni, in relazione al disegno degli spazi esterni e in funzione dell’orientamento. Ogni aula è dotata di armadiature a muro e di ripostiglio per riporre le attrezzature didattiche; ha vetrate volte a sud per sfruttare appieno l’apporto termico del sole, opportunamente ombreggiate con sporti di gronda e persiane integrate nelle vetrocamere per la regolazione dell’illuminazione naturale.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Vista dell'aula verso il patio interno

Sia gli ambienti per attività libere che le sezioni presentano un elevato grado di flessibilità, mentre i patii interni, oltre ad assolvere alla propria funzione di serre bioclimatiche e di pozzi di luce naturale, diventano vere e proprie estensioni degli spazi delle attività ordinate e speciali delle sezioni, e consentono la connessione fisica e visuale attraverso tutto il corpo dell’edificio. La scuola materna sarà il luogo della tranquillità e dell’incontro, dove i bimbi si raccoglieranno ad ascoltare ed apprendere, a giocare e instaurare le prime relazioni sociali. Il bambino agisce liberamente, ha accesso ai giochi, agli strumenti didattici e a tutti i luoghi.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Vista sull'aula per le attività libere

La struttura portante della scuola materna, puntiforme, in legno lamellare di abete, sarà completamente prefabbricata e potrà essere montata in tempi ridotti con l’ausilio di un’ autogru direttamente sulla platea “calda” di fondazione, realizzata a sua volta con l’ausilio di granulato di vetro cellulare, getto di soletta in cls e massetto impianti per formazione del riscaldamento radiante. La copertura si lega alla tradizionale tipologia a falde, richiamando inoltre gli shed della vicina realtà industriale; il tetto sarà totalmente rivestito con verde estensivo che consente un perfetto controllo termico, rallenta il carico idraulico in rete nei periodi di pioggia, riduce la rifrazione sonora e migliora la biodiversità consentendo la vita per molteplici specie di piante e animali. Il filtraggio e l’assorbimento della radiazione solare diretta contribuiscono al miglioramento sia del microclima interno che di quello esterno, riducendo la componente riflessa e mantenendo sensibilmente inferiore la temperatura della copertura. La tecnologia dei rivestimenti interni e di facciata sarà stratificata a secco; le pareti opache isolate con importanti spessori di lana di roccia garantiranno requisiti di trasmittanza ed acustici ottimali. I tamponamenti interni formati con lastre in Osb saranno isolati con granulato di perlite per aumentare l’inerzia termica degli stessi,ottenere uno sfasamento nel tempo dell’accumulo di calore agli’ambienti. Il legno è ecologico, traspira e stabilizza l’umidità dell’ambiente, consente di realizzare metodi costruttivi a secco e di risparmiare costosi isolati termici.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Vista sull'aula verso il giardino

Sul fronte pubblico la facciata sarà continua in u-glass armato basso emissivo, con lastre accoppiate (doppia U con interposta aria) e caratterizzata dall’alternanza di grandi e piccole cornici a taglio termico con aperture sul paesaggio e per l’areazione naturale degli spazi, concatenando viste da e verso l’esterno sull’asse nord-sud (giardino delle sezioni – patii – parco). Il fronte delle aule ordinate, aperte sul giardino a sud sud-ovest, è contraddistinto dalle grandi vetrate cadenzate dai serramenti in legno e racchiuse da portici che sottintendono lo spazio coperto esterno alle aule, con profondità e inclinazione tale da schermare le vetrate dal calore del sole in estate e garantire nel contempo continuità tra aula e spazi aperti contraddistinti da aree a verde piantumato, punti ombra, orti, giochi. Le chiusure caratterizzate da bassi valori di trasmissione termica (copertura K = 0,23 W/m2°K; pavimento su terreno K = 0,13 W/m2°K, muratura perimetrale K = 0,15 W/m2°K, vetrate comprensive di infissi K = 1,1 W/m2°K) consentono di classificare l’edificio in classe “A” Cened. La parte impiantistica sarà totalmente ispezionabile, con impianto antincendio, di recupero delle acque, sistema domotico per il controllo a distanza. Si prevede inoltre il ricorso al geotermico e mediante l’installazione di pannelli solari per produzione di acqua calda sanitaria e fotovoltaici integrati a tetto, si potrà garantire la copertura del fabbisogno energetico per il comfort e funzionamento dell’edificio mediante fonti di energia rinnovabili. Gli impianti previsti mirano al massimo comfort ambientale grazie alla configurazione architettonica degli edifici che garantisce il massimo sfruttamento dell’energia solare ed una ventilazione il più possibile naturale. Innovazione, autosufficienza energetica e rispetto per l’ambiente sono i temi cardine dell’edificio che traduce i criteri eco-sostenibili in una realtà efficiente ed a “energia quasi zero”.

Adriano Isacchi, Dario Pellizzari — Scuola materna a Dolzago

Foto inserimento di progetto

Un appartamento rinnovato - Francesco Giurdanella Architetto

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E’ stata studiata una nuova organizzazione dello spazio per rendere l’appartamento più funzionale e fruibile.

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Soggiorno.

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

La cucina cambia ma resta abitabile.

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Doppia porta in vetro

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Al posto di una porta standard una doppia porta in vetro permette ora di aprire la cucina verso il soggiorno.

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Parquet in rovere spazzolato verniciato

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Bagno principale.

Francesco Giurdanella   Architetto — Un appartamento rinnovato

Bagno secondario.

Ristrutturazione con recupero abitativo. - Giuseppe Nardi

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La Corte rurale è costituita da sei unità edilizie di categoria variabile da A2 a B1. L’unità edilizia in oggetto è un fabbricato in origine adibito ad usi agricoli (barchessa) costituito da due piani fuori terra, successivamente in parte trasformato in residenza negli anni 1979 – 1983, inserito in un nucleo rurale storico risalente al secolo XIX. Essendo venuti a mancare i presupposti per l’utilizzo originario della porzione di rustico non ristrutturata, in progressivo degrado, causato dalla mancata utilizzazione, si è proposto il recupero abitativo della stessa, nel rispetto del perimetro, della superficie e del volume costruito esistente. L’intervento consente la realizzazione di due alloggi appaiati, sviluppati su due piani più cantina, costituiti da una stanza soggiorno, cucina abitabile ed un bagno al piano terreno, due camere doppie, un vano guardaroba ed un bagno al primo piano. Per motivi prevalentemente strutturali, si ritiene necessaria la demolizione delle attuali strutture lignee e murarie di pietrame irregolare, e la ricostruzione delle strutture in elevazione fuori terra con muratura di laterizio armata e con gli orizzontamenti in c. a. e laterocemento. La struttura di copertura del portico sarà invece ricostruita con elementi di legno lamellare, in rispetto della tipologia esistente. Il manto di copertura sarà rifatto in coppi, sistemati su porta coppi isolanti, per garantire un idoneo isolamento termico anche alla parte di fabbricato residenziale già esistente. Il riscaldamento sarà realizzato con impianti autonomi a gas metano e le caldaie saranno ubicate in apposito locale aerato nello scantinato. I contorni dei vani finestre e porte esterne saranno di pietra di Prun da cm 12 di spessore, i serramenti ed i dispositivi di oscuramento saranno di legno, conformemente a quanto già realizzato nella ristrutturazione del 1979.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Piante stato di fatto e di progetto.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Progetto Piano terra.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Progetto Primo piano.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Sezione stato di fatto e di progetto..

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Prospetto stato di fatto e di progetto.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Vista dalla corte.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Vista dal retro.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Porticato.

Giuseppe Nardi — Ristrutturazione con recupero abitativo.

Porticato.

Insadong Maru - Ether Ship

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Insa Maru will house 3 story new construction and 6 story adaptive reuse for shopping and cultural center. It is located at one block away from the main street of Insa-dong, where it forms symbolic and physical connections between Korean traditional and contemporary cultural characteristics. We propose a building fusing with two traditional architectural archetypes: 1. open floor called ‘Maru’ for encounters, contemplations and events: 2. path plans for walking, passing and looking back. The programs of Insa Maru are organized along a path with a mix of retail and cultural programs. 5 Maru/ open floor areas with various ceiling heights and flexibility create encounters and contemplations between various users of the building – transitional spatial conditions for relax and events. The building becomes a form of public activity and a gathering point in the main street. A continuous path connected not only 5 Maru areas from the ground floor to roof top, but also between site and city’s main street provides a unique shopping and cultural environment, where an outdoor pedestrian-oriented shopping merges with dynamic performance and events, and public activity and traditional way to shopping co-exist. Continuous path connects two buildings through sky bridges and stretches out on the rooftop and allows people to see city view and scene on the lower level’s open floors.

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru

Ether Ship — Insadong Maru


House Ricardo Pinto - Correia/Ragazzi Arquitectos

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The surroundings to the plot are characterized by medium density consolidated residential aspects despite being so close to Boavista Avenue. The house to rebuild, with three fronts, is to establish or re-establish a clear volumetric relation with the adjoining dwellings, although it is intended, simultaneously, is a degree of formal autonomy and relation with the terrain. Originally this house established a relation with a twin house situated on the plot to the north, which disappeared when it was subjected to a similar intervention. At present it is intended to re-establish a relation, though of completely different nature – by contrast and continuity. By contrast in volume, intended to be much lower and establishing a direct reference to the row house with wall moiety on the lot to the south, with only two floors, one being half buried; by continuity through the ground-floor and materials that characterize it.

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

In the perspective reading at the street level (from north to south) will be clear this continuity relation with the lower level, as well as the construction volume in harmony with the existent house to south, providing an excellent framework of the set. The decision that will ensure the formal autonomy is its deployment as a courtyard-house, allowing bigger resting areas on the ground-floor and intimate relations between them, the outside spaces of the house and the interior of the block. The east and west elevations are, at the upper level, totally blind and defined by textures glazed tile panels, characteristic of the city of Porto. The blind west elevation is justified by not violating the neighbouring parcels, as well as prevents the reading from this upper level extremely uncharacterized.

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

SITE AREA: 258, 15 m2
CONSTRUCTION AREA: 280 m2
DESIGN: 2008 – 2012

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Correia/Ragazzi Arquitectos — House Ricardo Pinto

Niccodemi 11 - Marco Savino

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Progettazione per Ri-Formare Milano

Marco Savino — Niccodemi 11

Il tassello di suolo sul quale il progetto insiste, ed inoltre gli spazi aperti di competenza, giacciono là dove il tessuto urbano comincia a perdere compattezza e a disgregarsi; al confine tra il quartiere storico Mac Mahon e quartieri più recenti come il QT8 e il nuovo Portello. L’intervento è connotato dalla volontà di contrastare la frammentazione del contesto urbano nel quale si colloca, e la logica dell’espansione edilizia di interventi risolti caso per caso del quale si possono trovare numerosi esempi nell’area. Dopo un analisi dell’isolato a cortina edilizia, il nuovo intervento propone la ricerca formale di elementi che possano tenere strette relazioni con il contesto. Il progetto propone, quindi, una separazione dei volumi di derivazione funzionale. Dapprima, analizzando il complesso residenziale, troveremo l’unione delle due tipologie edilizie predominanti dei quartieri limitrofi; volumi cuciti dal corpo scala, il quale contraddistingue ma lega le diverse parti. L’edificio destinato a terziario ed attività commerciali riprende e rielabora le preesistenze dell’isolato adibite anch’esse al commercio. La forma piegata crea una tensione al centro del fabbricato la quale funge da invito sia per accedere al piano superiore dello stesso, sia da ingresso al piccolo parco pubblico retrostante.

Marco Savino — Niccodemi 11

I volumi vengono così disposti a “chiusura” della cortina, creando così due tipologie di spazio pubblico: lo spazio prospicente l’edificio commerciale è uno spazio pubblico caratterizzato da spazi aperti segnati da schegge di cemento le quali indicano e modulano i flussi di passaggio; il secondo spazio nasce a centro del complesso, il quale genera un ambiente più intimo e circoscritto, nel quale godere delle molte essenze arboree presenti.

Marco Savino — Niccodemi 11

Green Line Toronto - Gabriel Wulf

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The Green Line Ideas Competition invites architects, landscape architects, planners, artists and community members to contribute to an overall vision for the public use of a 5km long hydro corridor from Davenport Village to the Annex. The Green Line route goes past everything from autobody shops and Portuguese bakeries to Tarragon Theatre and a great view of Casa Loma. We are asking architects to propose how a piece of infrastructure can be transformed into exemplary public space, similar to the celebrated High Line in New York. This design competition aims to demonstrate the potential of the particular hydro corridor site in midtown Toronto and also to foster a discussion on the public use of similar spaces in Canadian cities. Helena Grdadolnik, Associate Director of Workshop Architecture, the competition’s organizer says, “Imagine our electricity infrastructure as a Green Line—a continuous pedestrian and cycling link across the middle of the city and a public space and recreational amenity to the many neighbourhoods across Toronto that it links.” She goes on to say, “We encourage multidisciplinary teams to propose bold ideas and practical solutions to address important issues such as alternative transportation.”

Gabriel Wulf  — Green Line Toronto

GREEN LINE TORONTO - GABRIEL WULF

Gabriel Wulf  — Green Line Toronto

GREEN LINE TORONTO, PANEL 1 - GABRIEL WULF

Gabriel Wulf  — Green Line Toronto

GREEN LINE TORONTO, PANEL 2 - GABRIEL WULF

OPERA CENTER – centro commerciale - Paolo Giuseppe Parodo

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Il progetto di manutenzione straordinaria dell’Edifico Commerciale sito nel Comune di Opera (MI) in via Armando Diaz, ha come obiettivo il risanamento delle relative componenti di facciata ammalorate ed interessate da un avanzato stato di degrado, riqualificando nell’occasione, mediante un generale restyling, l’attuale superata immagine architettonica, mediante l’attuazione di un insieme sistematico di opere volte al conseguimento di un’estetica di maggiore aderenza alle tendenze contemporanee. Contestualmente, obiettivo del progetto da conseguire risulta essere l’abbattimento ed il contenimento dei consumi energetici grazie all’adozione di nuovi materiali di isolamento termico ed elevate prestazioni energetiche su tutto l’involucro edilizio. Si prevede la realizzazione di un sovrarivestimento “estetico”, costituito da doghe in legno in tre tonalità, con disposizione verticale, a creare delle onde sulle facciate principali. Sarà realizzato un nuovo impianto d’illuminazione della facciata ad ottenere effetti tipo “Washing Light” con effetto di retroilluminazione in corrispondenza delle campiture dogate di rivestimento.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Est.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Est.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Est.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Est.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Est.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Angolo Sud.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Ovest.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Prospetto Sud-Ovest.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Dettaglio doghe Profilo “Versatilis” Woodn Industries Srl.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Restyling parcheggio coperto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Restyling parcheggio coperto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Restyling parcheggio coperto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Rendering di progetto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Rendering di progetto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Rendering di progetto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Rendering di progetto.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Particolare doghe di rivestimento.

Paolo Giuseppe Parodo — OPERA CENTER – centro commerciale

Restyling comunicazione esterna.

Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro - OKS architetti

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Il progetto divide l’area di intervento in due parti: una edificata che ospiterà l’auditorium e le altre funzioni previste e una destinata a parco pubblico. Il progetto nasce dalla volontà di creare un elemento legato alla scala del paese insieme a un’atmosfera che ricrei gli scorci che si trovano nei suoi percorsi. L’impianto volumetrico è formato da tre volumi attraversati da delle rampe di scale. Le rampe creano una finestra all’interno dell’edificio. I due prospetti principali vengono trattati in maniera differente. Uno, più leggero crea una quinta sospesa rivolta verso la nuova porta di accesso a Villacidro. L’altro è caratterizzato da delle solette sottili scandite da profonde lamelle in legno.

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

OKS architetti — Centro civico comunale e riqualificazione dell’area urbana circostante. Villacidro

Armchair Restart - Icastica 2014 - Conti & Claus

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Un CLASSICO del design contemporaneo mette le radici. L’idea nasce da un lato dalla tematica presente nel tema Icastica 2014, ovvero la Rinascita e dall’altro lato dall’essenza stessa del soggetto del concorso, la poltrona Proust; da qui la Rinascita della Poltrona, intesa come fusione con la Natura. Il Fusto, il primo intervento parte dal taglio dei decori superiori e inferiori, la poltrona viene poi tagliata all’altezza della base e dello schienale superiore. Le Radici, partendo dalla base ricavata come le piante composte da radici, fusto e chioma così la nuova struttura che la andrà a sorreggere composta da tronchi di quercia, scorticati, del diametro di 20 cm, prende la funzione di radice. La Chioma essendo la poltrona composta in polietilene con sistema rotazionale, al suo interno è cava, da qui sarà inserita nella parte superiore, un contenitore idoneo all’alloggiamento di terra che successivamente sarà seminata con manto erboso o essenze a piacimento dell’utilizzatore. L’effetto creato dalla chioma rimanda ai decori della poltrona Proust, che è sempre presente nelle sue curve e dimensioni con una vicinanza a materiali rinnovabili. L’oggetto finale risulta se pur concepito con la sua poesia, utilizzabile come seduta per esterni con cui l’utilizzatore può interagire e personalizzare scegliendo le essenze da piantare. Potrebbe essere pensato come accessorio della poltrona un kit composto da terra, sementa a scelta e piccolo annaffiatoio. L’idea è proprio quella di far seminare e curare la terra all’utente che diventa così artefice della Rinascita della Poltrona.

Conti & Claus — Armchair Restart - Icastica 2014

Conti & Claus — Armchair Restart - Icastica 2014

Conti & Claus — Armchair Restart - Icastica 2014

Conti & Claus — Armchair Restart - Icastica 2014

KaliKa - Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura

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L’intervento di ristrutturazione degli ambienti e l’attenta progettazione degli arredi sono caratterizzati dalla volontà di creare un’armonia tra il luogo fisico e quello spirituale, uno spazio dove architettura, design e cura del corpo partecipano ad un risultato comune: il benessere. Il centro benessere KaliKa Wellness&Beauty è situato nel centro storico della città di Corato, con strutture portanti in muratura e coperture a volta, e si sviluppa su due livelli. A piano terra è situata l’erboristeria e la reception dove si è già avvolti dalla tavolozza di colori utilizzati nel centro benessere: una preziosa variazione tra bianco, beige, tortora e marrone. I materiali, gli arredi e le luci entrano armonicamente in contatto giocando tra di loro e creando spazi suggestivi. Sulla stesso piano, in collegamento diretto con la reception, c’è l’erboristeria, dotata di un ingresso indipendente e di vetrina su strada. Al piano interrato, invece, trovano spazio un salotto d’attesa e due diversi percorsi: il percorso benessere e il percorso estetico. Il primo percorso è immerso in un’atmosfera soft all’interno della quale poter usufruire della piscina, della sauna e del bagno turco, così come della doccia emozionale, angolo tisaneria e della zona relax, dove le chaise longue offrono l’opportunità di poter riconquistare il proprio tempo. Il percorso estetico si snoda lungo un passaggio articolato e contraddistinto da un’atmosfera ricercata dove sono presenti una serie di ambienti dedicati a funzioni diverse: al corpo e alla mente. Si susseguono due sale massaggio, la sala nuvola, ospitante un tavolo che permette il galleggiamento e la sensazione di assenza di gravità, due stanze estetiche ed una zona per il make up e l’hair styling. La struttura architettonica costituita da volte e archi in pietra caratterizza molto gli ambienti, un portato storico che attraverso un accurato interior design è stato messo in relazione con il presente. Gli interni sono sono stati disgnati su misura dai progettisti per permettere la loro totale integrazione con gli spazi caratteristici di questa struttura. Toni chiari e caldi, la raffinatezza e l’eleganza sono le chiavi di lettura di tutto il progetto del centro benessere.

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

Percorso benessere

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

Sauna- Bagno turco -Doccia Emozionale

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

sala d'attesa -piano interrato

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

sala d'attesa - piano interrato

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

Tisaneria

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

sala massaggio verde

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

sala massaggio nuvola

Elisabetta Altamura Architetto, Alessandro Altamura — KaliKa

sala massaggio rossa


Ufficio informazione accoglienza turistica - Elisabetta Altamura Architetto

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Il Progetto nasce da un attento studio del territorio, in quanto la struttura IATè concepita come strumento per l’interpretazione e la lettura del territorio stesso. Inteso come luogo d’accoglienza e di informazione all’interno di un nucleo urbano sia per il turista/viaggiatore che per lo stesso cittadino, il centro Informazioni e Accoglienza Turistica si articola in diversi ambienti posti in continuità l’uno con l’altro, ma al contempo fortemente connotati così da essere ben riconoscibili le funzioni svolte. Ogni elemento d’arredo è stato progettato in modo da permettere una continua modularità, il che fornisce la possibilità di avere un ambiente sempre pronto a rispondere a diverse esigenze, ed inoltre gli stessi elementi possono essere reiterati a seconda dell’effettivo spazio a disposizione dello IAT. Posta in direzione dell’ingresso vi è l’area di prima accoglienza, in cui trovano spazio il desk informativo e una parete in muratura che un netto taglio orizzontale trasforma da semplice elemento di sfondo in oggetto di interazione. Già in questi primi elementi è riconoscibile una delle caratteristiche dell’intera Puglia, regione mediterranea con una linea di costa di quasi 800 chilometri: il desk è ispirato alla sezione di una classica imbarcazione da pesca, mentre la parete sarà rivestita in pietra locale, variando a seconda della collocazione geografica del centro. A sinistra dell’ingresso vi è l’area multimediale in cui sono presenti elementi modulari che racchiudono al loro interno diverse caratteristiche e funzioni. Ogni elemento è fornito di schermo da 24 pollici su cui è possibile proiettare continue informazioni sul contesto in cui la struttura IATè posta, per esempio previsioni climatiche, calendario degli eventi e delle manifestazioni e immagini e foto suggestive della città. In corrispondenza della mensola di appoggio, atta ad ospitare tablet, smartphone e portatili, vi è un cavo di collegamento LAN e un cavo multipresa per il caricamento dei dispositivi tecnologici. Attraverso il collegamento via cavo o wireless sarà possibile scaricare direttamente sui propri dispositivi le stesse informazioni presentate sugli schermi, ma anche mappe con indicate le nodalità di interesse storico-artistico e percorsi prestabiliti all’interno del centro urbano, mp3 contenenti audioguide, la rubrica dei numeri utili ed infine si potranno acquistare tickets d’ingresso per manifestazioni e musei. Lo stesso elemento inserito in quest’area multimediale può divenire ove necessario “totem informativo”, sostituendo alla semplice mensola un touchscreen che permette la pratica e rapida navigazione attraverso contenuti specifici dello IAT. All’interno della zona di prima accoglienza sono collocate anche delle sedute che nascono dalla stilizzazione della classica forma di una conchiglia, esse sono realizzate in due elementi che eventualmente possono separarsi: un scocca-schienale e un pouf imbottito; in questo modo lo spazio centrale può essere rimodulato posizionando soltanto i pouf in funzione di eventuali presentazioni o piccole conferenze. Gli espositori, invece, sono dotati di 3 mensole inclinabili, fungendo da ripiano d’appoggio orizzontale per l’esposizione di libri e merchandising, e da mensola inclinata per brochures e materiali informativi. Alla base vi è un box con riportato il logo del centro. Un’ulteriore seduta gioca il ruolo fondamentale di snodo tra la prima e la seconda accoglienza, ponendosi tra i due ambienti, e può essere racchiusa tra due terminali distinti, uno basso con il logo dello IAT e uno più alto con funzione di porta-brochures. I due terminali sono stati studiati per adattarsi alle diverse situazioni e ai diversi ambienti che ospiteranno l’ufficio informativo, si sceglierà a seconda dello spazio a disposizione se utilizzare una sola seduta imbottita o due, e se sarà più opportuno inserire gli elementi di porta-brochures (più alti e quindi costituenti anche una separazione visiva) oppure i box più bassi.

Elisabetta Altamura Architetto — Ufficio informazione accoglienza turistica

Elisabetta Altamura Architetto — Ufficio informazione accoglienza turistica

Elisabetta Altamura Architetto — Ufficio informazione accoglienza turistica

Elisabetta Altamura Architetto — Ufficio informazione accoglienza turistica

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LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN - Alessio Scarano, Luca Palumbo

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L’approccio progettuale è stato quello di venire incontro ad una esigenza ben precisa. Quella di eliminare il più possibile corpi illuminanti ,ma che allo stesso tempo, potesse dare all’involucro una giusta illuminazione . Il primo passo è stato quello di creare un ambiente neutro, basico, sul quale poter dare una caratterizzazione solo con un elemento etereo come la LUCE. La LUCE un elemento così impalpabile è stato l’elemento principe di questo progetto intesa come la nostra struttura principale.

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Panormica

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Panormica

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

Alessio Scarano, Luca Palumbo — LIGHT UP_STRIPS FOR DESIGN

FRAME - marta catillo, Ilaria Vannini

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“A city is not designed, simply builds on its own. Just listen to it, because the city is a reflection of fuss.” Renzo Piano

marta catillo, Ilaria Vannini — FRAME

The design is derived from the combination of context and architecture, between the user and material, giving the city an example of flexible space that can involve the entire population. The fullness of the volumes is opposed to the transparency of the glass and a large frame encloses a unique view.The building is set around a lush courtyard, the center of the whole structure, visible from every point of it. The functions are distributed according to logical space on the three main levels, looking at all areas is closely connected with the hygge. The desire to create spaces highly flexible, accessible, social meets the requirements of the competition. A square open inquiry acts as a filter between the city and the sea, looking upon the real landmarks such as the Little Mermaid, the Opera house and the surrounding green areas. The need to create a library as a meeting place immediately makes you think of a usable space on all fronts . Given the strategic location of the lot, we felt the need to collect the information and sensations that context we gave, we mixed , giving priority to shared spaces and open. The look turned toward the sea , a dock for walking tourists who reach the little mermaid , the presence of a dense urban fabric but rational , guided the design phase of the project to the construction of a volume self and clearly visible , but the the same time and non- permeable impact. The vegetation around made king, becoming part of the structure , the wood is shaped by passing to the structural definition of the furniture. The large window is shielded by wooden beams , a material that evokes the tradition of the place stimulating the senses of the visitor: the color warms the room and the smell take her mind of the viewer towards the ships crossing the sea . All the ingredients are complementary and essential to the success of this library , marking thus the waterfront with a new real landmark.

marta catillo, Ilaria Vannini — FRAME

marta catillo, Ilaria Vannini — FRAME

LAZISE BRIDGE - Salvatore Ruggiero

ristrutturazione appartamento - fabrizio zamboni

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