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Premio di Architettura FBM: Nuovi spazi per Spoleto - Fabrizio Fiscaletti

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PREMESSA

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SEZIONE PROSPETTICA INTERVENTO

La seconda fase del progetto cerca di sviluppare le tematiche affrontate nella prima parte del Concorso coniugando le nuove richieste. Per questo si è innanzitutto deciso di selezionare i principi fondamentali da mantenere a discapito di quelli eliminabili, confermando e sottolineando alcune scelte che a nostro avviso sono inalienabili per l’ottima riuscita del progetto: - rafforzare l’asse urbano esistente di via Cerquiglia/Viale Trento e Trieste posizionando la nuova strada sul prolungamento di via Cerquiglia. - collegare la zona a Nord della stazione per un futuro sviluppo ed ampliamento in direzione di Piazza D’armi - creare un recinto residenziale per riqualificare viale Marconi - creare una zona di separazione dalla ferrovia proteggendo il complesso e i quartieri adiacenti attraverso le dune di vegetazione - collegare la stazione con il nuovo intervento in modo efficiente - costruire un polo di servizi funzionale a tutta la città di Spoleto.

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SEZIONE URBANA ASSE FUTURO SVILUPPO

Per potere effettivamente affermare la realizzabilità di tale intervento si sottolinea che si devono compiere delle operazioni non solo esclusivamente all’interno della precisa area di intervento definita dal concorso, ma anche a ridosso, cioè a Nord della stazione e in via Cerquiglia anche con il preciso intento di migliorarne la situazione attuale. LA NUOVA STRADA: UNO SGUARDO AL PASSATO ED UNO AL FUTURO, cioè come progettare il miglior sviluppo urbano per gli anni futuri avendo una attenzione per il passato

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PLANIMETRIA INTERVENTO

Il progetto nasce e si sviluppa avendo come nodo cardine la creazione di una nuova strada che permette di migliorare l’assetto urbano dell’area, cercando di acquisirla come un elemento di vantaggio. Per questo si è cercato da subito di inserirla all’interno dell’area di progetto non nascondendola e posizionandola ai margini. Dopo un’attenta analisi a scala urbana, si è deciso di non seguire il tracciato stradale indicato, ma di proporne uno nuovo.

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Il tracciato segnalato non rispetta il tessuto esistente, andando a creare ulteriore frammentazione e rafforzando lo sprawl sfavorendo la creazione di un nuovo quartiere che si inserisca nel migliore dei modi all’interno dell’area di progetto. Esso non si relaziona con nulla: nella zona di intervento il disegno del percorso produce degli spazi di risulta non ben definiti, mentre a Nord della stazione da il via ad uno sviluppo territoriale errato facendo già delineare scelte progettuali difficili da coniugare con un futuro insediamento della zona. L’imbocco della strada di via Marconi crea disagi al traffico con una difficile immissione/raccordo con la strada esistente creando un incrocio insieme a via Don Giovanni Minzoni non adatto alla futura percorribilità precludendo già a priori una fruibilità sostenuta.

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RECINTO RESIDENZIALE

Tutti questi fattori negativi hanno fatto ricercare una nuova soluzione che migliorasse non solo l’area di progetto, ma anche i quartieri adiacenti. La proposta è quella di configurare un nuovo assetto viario a ridosso della stazione. Per prima cosa creare un sottopasso in direzione Nord prolungando via Cerquiglia e chiudere l’attuale ingresso a questa strada dalla stazione, per eliminare sconvenienti incroci che potrebbero causare problemi alla circolazione. Per realizzare l’intervento è indispensabile attuare un piano di riqualificazione della via che oggi risulta molto fatiscente. La situazione attuale è critica con una carreggiata ridotta e posteggi sia a destra che a sinistra e questo potrebbe fare pensare che il nuovo sottopasso non potrebbe essere fruibile. Per prima cosa si devono completamente eliminare i parcheggi aumentando la carreggiata disponibile. Ciòè possibile grazie alla costruzione del nuovo parcheggio interrato a fianco della via che potrebbe essere facilmente e agevolmente servita da quest’ultimo che infatti è stato progettato con una capienza maggiore delle richieste del bando per essere sfruttato dagli abitanti. L’intervento consiste nell’elaborazione di idonee soluzioni di trattamento del suolo e arredo urbano, sviluppate alla scala microurbanistica. L’aumento della carreggiata trasforma la via nelle dimensioni idonee al futuro traffico veicolare facendola diventare della larghezza simile alle altre vie di Spoleto, nonché delle vie a ridosso di essa. La nuova via non sarà una frattura con l’area di progetto e la stazione, perche grazie ad essa si potrà realizzare l’edificio servizi posto al suo termine come un grande portale che collega le due aree. Al suo fianco l’attuale parcheggio sarà eliminato a favore di una riqualificazione dell’esistente piccola sistemazione verde, implementandola attraverso l’integrazioni di nuove alberature e aiuole nonché di panchine e una nuova pavimentazione. Il complesso è costituito dall’unione di tre ambiti ben definiti che mescolandosi cercano di trovare il giusto equilibrio ed armonia nel vuoto centrale da loro creato andando a definire uno spazio pubblico indispensabile alla vita cittadina. Essi sono: il recinto residenziale, le dune di vegetazione e l’occhio infrastrutturale.

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RECINTO RESIDENZIALE

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OCCHIO INFRASTRUTTURALE

Il recinto residenziale si incunea nella zona che si affaccia su Via Marconi e per questo cerca di esprimere un forte carattere urbano in facciata diventando una quinta scenografica. E’ composto da un volume semplice che crea una soglia con la strada delineando il recinto e da un volume appoggiato superiormente al precedente con orientamento parallelo all’asse urbano principale andando a definire due spazialità opposte ben precise una pubblica ed una privata. Si distinguono due ingressi da via Marconi: uno pedonale mentre l’altro anche carrabile che permette di raggiungere oltre ai parcheggi privati dei residenti anche il parcheggio pubblico interrato mediante una rampa che corre lungo tutto il volume di ingresso. Dalla zona privata si può raggiungere il tetto del volume della rampa che diventa uno spazio aperto fruibile e vivibile con una sistemazione verde. Esso è l’accesso alla zona pubblica delle residenze infatti allo stesso livello la parte a sbalzo della testata dell’edificio ospita gli spazi comuni del complesso identificabili in una possibile sala riunioni o ricreativa che può diventare all’occorrenza una lavanderia, una palestra o una sala wi-fi free. L’edificio residenziale vero e proprio si sviluppa longitudinalmente al recinto ed è composto al piano terra da un basamento commerciale. Dall’interno di esso è possibile accedere alle rampe di scale che portano alle abitazioni dei piani superiori disposte in linea. Questo ha permesso di creare delle tipologie residenziali che rispondessero ad esigenze di flessibilità ed aggregazione dei singoli moduli. Infatti le tipologie abitative potranno aggregarsi in molteplici soluzioni in modo da creare diverse composizioni di alloggi a seconda della richiesta del mercato. Il principio di flessibilitàè sfruttabile anche nel tempo, perché con semplici operazioni sarà possibile ampliare o ridurre la superfici passando da un monolocale ad un bilocale, oppure da un quadrilocale ad un trilocale. La tipologia in linea ha permesso di avere alloggi con doppio affaccio per aumentare al massimo il confort delle abitazioni attraverso le ventilazione trasversale favorita dalla loggia e la corretta distribuzione dei vani. Al piano interrato del recinto residenziale è situato il parcheggio pubblico raggiungibile dall’ingresso carrabile di Via Marconi. Il parcheggio interrato è un punto fondamentale non solo per l’eliminazione dei posteggi in via Cerquiglia, ma per la città di Spoleto, perché diventerà il parcheggio della stazione. Questo permetterà di alleggerire il carico del piazzale della ferrovia che oggi risulta enormemente congestionato, e riqualificare quindi il Teodelapio di Alexander Calder che attualmente risulta spesso usato come posteggio. Dal parcheggio interrato sarà possibile raggiungere brevemente la stazione attraverso una risalita posta al di sotto del volume residenziale che diventerà uno spazio di mediazione tra l’esterno e l’interno. Per tutti queste ragioni il parcheggio è stato sovradimensionato rispetto alle specifiche richieste e sarà possibile ampliarlo maggiormente. LE DUNE DI VEGETAZIONE

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DUNE DI VEGETAZIONE

Il recinto residenziale si apre verso l’interno per abbracciare la zona commerciale posta al di sotto delle dune di vegetazione. Questa parte ha lo scopo di creare un filtro di separazione tra il quartiere e la sede ferroviaria in modo da mitigarne l’impatto negativo proteggendone le criticità ambientali. L’edificio è stato pensato come un lungo portico che si affaccia verso l’interno dell’area per creare spazi comuni di incontro, anche al riparo delle intemperie.

OCCHIO INFRASTRUTTURALE

L’occhio infrastrutturale risponde a molteplici tematiche progettuali. Nasce dal terreno per diventare un portale di accesso/uscita alla città fungendo da sottopasso per la quinta terminale di via Cerquiglia. Sviluppandosi crea anche il sovrappasso che collega la stazione alla nuova area di progetto che senza di esso sarebbe un attraversamento pedonale troppo pericoloso. L’edificio dona alla città spazi e servizi nuovi, infatti al piano superiore si apre una sala polifunzionale che come un occhio scruta la parte antica di Spoleto aprendosi verso la Rocca Albornoziana. Dal piano terra si accede ad una atrio di passaggio costituito da una rampa che sale verso l’alto attraverso una rampa che trasporta il visitatore fino al foyer di ingresso alla sala vera e propria. Quest’ultima ha un carattere flessibile ed è pensata per ospitare vari eventi come conferenze, spettacoli, mostre, ma anche momenti di incontro come laboratori e corsi.

STRALCI FUNZIONALI

Il progetto sarà costruito attraverso due stralci funzionali. La prima fase interesserà tutto il recinto residenziale, l’occhio infrastrutturale e in parte le dune di vegetazione che saranno completate fino all’edificio residenziale costituendo così un organismo compiuto nelle loro parti e relazioni spaziali-architettoniche. La parte di dune compiuta nel primo stralcio fungerà da innesto per il secondo stralcio favorendo la connessione con il resto da realizzare, iniziando a costruire la scala di accesso al tetto giardino che nella prima fase potrà essere sostituita da un semplice dislivello del terreno percorribile.

LATERIZIO

Il progetto è un’occasione per sperimentare un nuovo tipo di laterizio. L’architettura contemporanea è sempre più spesso rivolta alla ricerca di tematiche progettuali sostenibili e all’utilizzo dell’elemento vegetale come materiale architettonico vero e proprio. Il nuovo laterizio cerca di coniugare il costruire della tradizione con questo pensiero contemporaneo. Il nuovo mattone è del tutto simile al tradizionale per forma e colore, però al suo interno ha una cavità che permette di ospitare l’elemento vegetale diventando contenitore. Si crea un mattone integrato al verde, come se si ritornasse al rapporto terra-pianta anche dopo la costruzione di un edificio. Il mattone è di per se idoneo ad avere a contatto la massa vegetale come spesso succede naturalmente nelle vecchie murature quando vengono attaccate dalle erbe infestanti.

All’occorrenza verrà sistemata una guaina impermeabilizzante al di sotto della muratura. Il nuovo mattone si potrà facilmente utilizzare con il classico alternandolo creando solo dove si vuole delle murature verdi. In questo modo si potrà facilmente scegliere il “grado” utilizzo dell’elemento vegetale e la giusta posizione creando anche delle composizioni ad hoc.


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