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RI-PENSARE IL CENTRO STORICO - Carlo Ferrari, Livio Benevelli, Mariano Bortolotti, Davide Prandini, Claudio Roncaglia

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INQUADRAMENTO STORICOTERRITORIALE San Piero in Bagno è un borgo di origini medioevali sorto nel fondovalle del fiume Savio ai piedi del castello di Corzano di probabile origine duecentesca. L’importanza che via via ha assunto nel corso dei secoli, deriva dalla sua particolare ubicazione territoriale, sull’incrocio tra le strade che da Forlì e da Cesena conducono in Toscana. L’importanza economica e commerciale di San Piero in Bagno è dimostrata dal progressivo insediamento, avvenuto nel corso del tempo, della maggior parte delle attività artigianali che hanno sempre caratterizzato l’economia del territorio, dalla quantità e dall’importanza delle fiere e dei mercati che vi si svolgevano, che hanno progressiva¬mente relegato il castello di Corzano a ricoprire un ruolo marginale e di secondaria importanza rispetto a quello assunto dal borgo nei confronti dei territori circostanti. Dal punto di vista territoriale e urbanistico il borgo di San Piero si sviluppa lungo le principali linee di attraversamento della valle del Savio: in direzione est – ovest sulla storica direttrice stradale della “Traversa di Romagna”, proveniente dalla valle del Bidente, che proseguiva, dopo aver attraversato la piazza principale del paese, verso il nucleo abitato di Santa Maria e il monte Co¬mero, scendendo poi nella Val Tiberina e verso Roma; in direzione nord – sud sullo storico collega¬mento che da Cesena, risalendo la valle del Savio, entrava in San Piero attraverso il ponte sul torrente Rio e porta San Niccolò per proseguire, superata l’attuale piazza Allende, verso Bagno di Romagna per poi scendere tra le foreste casentinesi in Toscana o proseguire verso l’Umbria. Il centro storico di San Piero in Bagno per quanto attiene alle caratteristiche morfologiche, in relazione a questa sua specifica collocazione segue, adattandosi alle variazioni altimetriche del terreno, l’orografica che contraddistingue la fa¬scia pedecollinare del colle di Corzano, che gli conferisce quella specifica forma sinuosa che costituisce la principale e singolare peculiarità della sua struttura urbana, unitamente ad un altro aspetto di assoluta originalità, ossia il trovarsi esattamente sulla confluenza tra il fiume Savio ed il torrente Rio. Il nucleo storico di San Piero oggi si presenta come un complesso ed articolato sistema urbanistico con caratteristiche qualitative che, a causa delle sue ridotte dimensioni forse non riescono ad essere colte da un visitatore distratto. Solo un’attenta analisi delle caratteristiche urbanistiche ed architettoniche del nucleo urbano con¬sentono infatti di cogliere appieno la genesi di questo luogo, le trasformazioni e le distruzioni subite nel corso dei secoli, compreso lo stretto rapporto che lo lega alla cultura rinascimentale toscana. La qualità delle facciate degli edifici che concorrono a formare il tessuto edilizio storico, i ponti che caratterizzano le principali infrastrutture viabilistiche, l’insieme degli spazi urbani di aggregazione sociale, assai articolai nonostante le ridotte dimensioni del centro storico, i giardini interni agli isolati, sono alcuni degli aspetti che concorrono a qualificare una realtà urbana che è ancora caratterizzata da una notevole unitarietà architettonica. Il nucleo storico di San Piero in Bagno si presenta oggi con un tessuto edilizio originale che evidenzia al suo interno alcune sostituzioni novecentesche dovute essenzialmente ai crolli causati dagli eventi sismici del 1918. La caratterizzazione urbanistica che attualmente costituisce il principale fattore negativo che ha interrotto l’omogenea continuità architettonica del centro storico sanpierano, è dovuta alle opere di demolizione (lo “sventramento” come è abitualmente denominato dagli abitanti), effettuate nei primissimi anni del ‘900, che hanno tagliato in due parti la storica Via Garibaldi per realizzare il nuovo collegamento con la fondovalle in sostituzione del tracciato storico di accesso al borgo, diventato dimensionalmente insufficiente per soddisfare le esigenze della “moderna” mobilità.

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Planimetria generale Masterplan scala 1:1000

LA FORMA DELLA CITTÀ STORICA Come precedentemente accennato San Piero in Bagno si sviluppa ricalcando fedelmente la con¬formazione orografica ai piedi del colle di Corzano che si incontra, meglio dire si sovrappone, agli andamenti morfologici determinati dalla confluenza del fiume Savio ed il torrente Rio, conferendo¬gli quell’andamento sinuoso evidenziato dalla direttrice Piazza Allende, Via Garibaldi, Via Marconi, caratterizzata da una spiccata continuità architettonica – compositva ancor’oggi percepibile nono¬stante le evidenti cicatrici lasciate dalle demolizioni citate. Il centro storico di San Piero in Bagno è infatti costituito da un articolato insieme di elementi architettonici e viabilistici, che riescono ancora a comunicare in modo assai efficace il senso del “limite”, “I confini perduti” evocati dalla mostra bolognese sui centri storici emiliano – romagnoli allestita nel 1981 dall’architetto Pierluigi Cervellati, tra¬mite le forme, i volumi, gli stili architettonici e i materiali che letti nel loro inscindibile insieme, creano un solido legame tra il contesto, il territorio circostante, e il borgo antico. Tutto ciò nonostante l’inevitabile avvicendamento e la sostituzione dei modelli insediativi e architettonici ed il progressivo incremento dei confini dell’area urbanizzata.

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Planimetria generale progetto preliminare scala 1:500

I FATTORI DI DEGRADO L’analisi delle condizioni di conservazione del centro storico di San Piero in Bagno, consentono indubbiamente di trarre un bilancio positivo riguardo il suo stato di salute complessivo, soprattutto se paragonato ad altre e simili realtà meno fortunate. Ciò però non deve assolutamente essere interpretato come assenza assoluta di un qualsiasi fattore di degrado urbanistico e architettonico, che indubbiamente sussistono e sono stati analizzati, causati principalmente dalle utilizzazioni improprie de¬gli spazi urbani pubblici oltre che dalle pesanti trasformazioni edilizie evidenziate. I principali macro fattori di degrado, individuati con lo svolgimento dei diversi sopralluoghi condotti sul campo, che influenzano negativamente le modalità di percezione dei molteplici aspetti qualificanti che ancora caratterizzano l’immagine del centro di San Piero i Bagno sono cinque e così de¬scritti:

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Progetto preliminare particolari scala 1:200 Complementi di arredo urbano

- 1° fattore di degrado: il dominio sugli spazi pubblici dell’intera area del centro storico esercitato dai mezzi di trasporto privato condiziona pesantemente e in maniera rilevante le modalità di fruizione e di percezione dello spazio urbano. Ciò produce una articolata serie di forti impatti ambientali quali inquinamento acustico ed atmosferico, maggiori rischi per la sicurezza dei cosiddetti “utenti deboli” della strada (pedoni, ciclisti, disabili), diminuzione complessiva della percezione delle caratteristiche qualitative proprie degli ambiti urbani. - 2° fattore di degrado: la progressiva perdita d’identità del centro storico dovuta essenzialmente a tre specifiche cause, da un lato la realizzazione del collega¬mento di fondovalle, culmi¬nato nello “sventramento” dell’attuale Via Garibaldi, che ha definito nuove modalità di accesso e di penetrazione al centro storico , dall’altro la sostituzione degli originari materiali di pavimentazione stradale con l’asfalto e, ultimo, la sempre meno cadenzata esecuzione degli interventi mantenutivi degli apparti decorativi sulle facciate dei fabbricati. - 3° fattore di degrado: la radicale differenziazione delle modalità di utilizzazione del centro storico, con particolare riferimento alla parte del nucleo storico compresa tra il quartiere storico di “som al borg” e Piazza Allende, evidenziata dalla debolissima intensità di utilizzazione, e la parte più a est, il cuore pulsante del borgo antico, dove trovano collocazione la maggior parte delle attività commerciali, direzionali e amministrative. - 4° fattore di degrado: la scarsa organizzazione funzionale dovuta alla bassissima qualità delle componenti di arredo urbano funzionali alla sosta pedonale, alla mancanza di un organico ed efficiente sistema di illuminazione pubblica, alla inefficiente rete infra¬strutturale di smaltimento delle acque nere e reflue di superficie, all’assoluta mancanza di criteri di razionalizzazione della distribuzione dei cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani. - 5° fattore di degrado: lo stato di quasi completo abbandono in cui versano gli alvei del fiume Savio e del torrente Rio a causa della mancata attuazione di organici interventi di manutenzione dei manufatti edilizi di regimazione (argini e murazzi), di pulizia e di riordino delle sponde dei corpi idrici, tutti elementi, questi, necessari per man¬tener un corretto rapporto di reciprocità tra contesto antropico costituito dal tessuto edilizio storico e quello ambientale rappresentato dagli ambiti fluviali. Se favorire la rigenerazione naturale degli ambiti fluviali in generale, è pratica ne¬cessa¬ria per la corretta tutela paesaggistica del territorio extraurbano, fatti salvi naturalmente gli interventi finalizzati alla regimazione dei corsi fluviali e alla loro messa in sicurezza, in ambito urbano per la citata necessità di concertare un equilibrato rapporto tra ambiente antropizzato e ambiente “naturale”, la costante manutenzione e il rinnovamento dei manufatti idrici unitamente agli interventi migliorativi delle compagini vegetazionali, è altrettanto indispensabile.

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Veduta

GLI OBIETTIVI PROGETTUALI DEL MASTERPLAN Le motivazioni che hanno indotto l’Amministrazione comunale di San Piero in Bagno a proseguire, tramite la pubblicazione del concorso di idee “Ripensare il centro storico”, sulla strada tracciata dal “workshop” organizzato, nell’estate del 2011, dall’associazione “Il Faro di Corzano” in collaborazione con le facoltà di architettura di Ferrara e Cesena sul tema della riqualificazione del centro storico in generale e, più in dettaglio, di Piazza Allende, sono essenzialmente legate alle esigenze sempre più pressanti di risolvere criticità e dare risposte ai fabbisogni per contrastare e, soprattutto, prevenire l’instaurarsi di fenomeni di degrado “sia delle strutture materiali (immediatamente percepibili), sia delle componenti sociali (in maniera più lenta e subdola, ma proprio per questo più temibile), fenomeni che se non adeguata¬mente contrastati rischiano di indebolire il carattere identitario alimentando quel pro¬cesso di separazione fra la «città di pietra» e la «città degli uomini» che può sortire effetti devastanti e difficilmente reversibili su entrambe”. Il documento di indirizzi per la progettazione allegato al bando di concorso chiarisce e delinea con estrema precisione gli elementi caratterizzanti i fattori di criticità indicando, contemporaneamente, i fabbisogni evidenziati con la nostra analisi speditiva condotta sul campo:

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Veduta notturna

1– necessità di organizzare spazi per la sosta veicolare strutturalmente integrati in rapporto ai diversi paesaggi, antropici o naturali, che caratterizzano il nucleo storico di San Piero in Bagno; 2– necessità di rafforzare il “ruolo identitario” dell’antica piazza del mercato e del per¬corso storico di attraversamento del nucleo urbano tramite la riqualificazione materica dei manti di pavimentazione stradale; 3– riorganizzazione e gerarchizzazione del sistema viabilistico pedonale, ciclabile e veicolare; 4– riorganizzazione del sistema di smaltimento delle acque reflue di superficie e nere; 5– elaborazione di un repertorio coordinato di componenti di arredo urbano tramite il quale attrezzare i principali spazi di aggregazione sociale; 6– migliorare e/o adeguare l’accessibilità degli spazi urbani per favorire la fruizione delle categorie di utenti deboli e con ridotte capacità motoria; 7– necessità di pervenire ad un’organica integrazione tra gli ambiti “naturali” del fiume Savio e del torrente Rio ed il nucleo urbano storico.

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Schemi di pavimentazione in materiale lapideo

STRATEGIE PROGETTUALI Le strategie progettuali definite con lo studio del masterplan per la riqualificazione del centro storico di San Piero in Bagno sono così riassunte:

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Veduta dello sventramento

- recupero alla funzione pedonale delle aree centrali del nucleo urbano che insistono sulla direttrice storica di attraversamento (Chiesa di San Giovanni/Borgo Santa Ma¬ria) imperniata su Piazza Allende, Via Garibaldi, Vai Marconi e Piazza San Francesco e delle aree ubicate in adiacenza al corso fluviale del Savio, l’area di Piazzale Miliani – Pincio e il lungo Savio est; - riqualificazione delle aste fluviali del Savio e del Rio in funzione, sia del ripristino delle specifiche caratteristiche ambientali e paesaggistiche, sia della loro utilizzazione per fini sociale del tempo libero; - riqualificazione degli spazi pubblici attraverso interventi a bassa invasività ambientale, indirizzati al perseguimento di una diffusa qualificazione o riqualificazione delle principali componenti materiche, sia dei piani orizzontali (manti di pavimentazione stradale), sia dei piani verticali (facciate degli edifici storici) tramite il ripristino o la riproposizione degli apparti decorativi (intonaci e tinteggiature); - potenziamento delle attività mercatali (mercato ambulante e commercio di vicinato) tramite la predisposizione di specifiche attrezzature per l’erogazione dei servizi a rete (elettricità, acqua, trasmissione dati, telefonia, ecc.), quali torrette di potenza a scomparsa in¬cassate nelle pavimentazioni stradali, per consentire non solo lo svolgimento di eventi all’aperto di carattere temporaneo ma anche, per esempio, di attività commerciali e di ristorazione a carattere permanente all’esterno delle sedi proprie; - definizione di un’articolata rete di percorsi ciclo pedonali, a valenza urbana ed extra urbana, con il preciso intento di collegare tra loro i più qualificati spazi urbani di aggregazione sociale e le emergenze architettoniche ubicate all’interno del centro storico e, quest’ultimo, con i principali ambiti naturalistici (fiume Savio/torrente Rio) e gli insediamenti edilizi localizzati nel territorio extraurbano (la Chiesa di Corzano e le rovine del castello), la stazione termale di Bagno di Romagna e alcune tra le frazioni e località più suggestive (Montegranelli, Rio Petroso, e altre localizzate sulla direttrice del passo del Carnaio);

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Veduta dello sventramento

GLI INTERVENTI ATTUATIVI PREVISTI DAL MASTERPLAN Le strategie progettuali sinteticamente descritte nel precedente paragrafo possono essere riassunte con il seguente enunciato progettuale:

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Schemi di pavimentazione in materiale lapideo

- riqualificazione ambientale e paesaggistica del nucleo storico di San Piero in Bagno, tramite la predisposizione di interventi indirizzati alla modificazione delle attuali condizioni di percezione visiva e fruibilità degli spazi urbani e fluviali, improntai essenzialmente sui concetti di continuità formale ed integrazione funzionale dei diversi ambiti di studio.

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Veduta Piazza Allende

La metodologia di riqualificazione paesaggistica e ambientale del centro storico di San Piero in Bagno pone dunque particolare attenzione all’articolazione spaziale del tessuto edilizio, al sistema gerarchico in funzione del quale impostare l’organizzazione funzionale dei percorsi urbani e alla qualità degli interventi di riqualificazione degli spazi pubblici. L’enunciato progettuale ha trovato la sua articolata puntualizzazione nello sviluppo dei seguenti temi:

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Veduta notturna

1– la riorganizzazione della mobilità e dell’accessibilità tramite il potenziamento delle in¬fra¬strutture intermodali mediante la realizzazione di nuovi parcheggi scambia¬tori localizzati nell’immediato intorno del centro storico; 2– l’individuazione degli ambiti urbani e dei collegamenti viabilistici all’interno dei quali regolamentare le modalità di accesso, transito e sosta veicolare (istituzione di ZTL) o, meglio ancora, da trasformare funzionalmente in “home zone” di ispirazione nord europea; 3– la puntuale individuazione dei percorsi e delle are pedonali e dei tracciati dei percorsi ciclabili; 4– l’individuazione di uno specifico ambito da predisporre per la realizzazione di un terminale per il trasporto pubblico urbano ed extraurbano tramite l’impiego di mini¬bus; 5– l’integrazione morfologica e funzionale degli ambiti urbani da perseguire tramite: - la realizzazione di sistemi di pavimentazione stradale integrati; - l’abbattimento delle barriere architettoniche; - la razionalizzazione del sistema di pubblica illuminazione; 6– la predisposizione di un repertorio integrato di elementi di arredo urbano (panchine, cestini porta rifiuti, porta biciclette, ecc,) e di una abaco di colori storici da impiegare negli interventi di riqualificazione e/o di recupero delle facciate degli edifici storici; 7– l’individuazione di specifiche aree all’interno delle quali installare isole ecologiche interrate da adibire alla raccolta differenziata dei rifiuti urbani.

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Veduta Piazzale Miliani

Riorganizzazione della mobilità e degli accessi La riorganizzazione del sistema della mobilità e degli accessi parte dalla necessità di soddisfare un’esigenza prioritaria: l’annullamento del “dominio” esercitato dai mezzi di trasporto privato sull’intero ambito del centro storico. Le azioni previste per il soddisfacimento di questa esigenza comprendono l’individuazione delle aree ottimali per il potenziamento del sistema dei parcheggi scambiatori. Si confermano dunque le scelte già operate dalla Pubblica Amministrazione in fase di predisposizione degli strumenti urbanistici comunali, prevedendo la realizzazione nell’area a nord del centro abitato adiacente al corso del torrente Rio, di un parcheggio in struttura formato da un piano interrato ed uno in superficie, dimensionato per contenere un numero complessivo di 128 posti auto a compensazione dell’azzera¬mento della sosta in Piazza Allende, lungo Via Garibaldi, Via Marconi e Piazza San Francesco e la realizzazione, nell’area a est dell’alveo fluviale del Savio, la realizzazione di un parcheggio a raso, dimensionato per contenere 40 posti auto, in cui sarà tra¬sferita la quota di parcheggi oggi localizzati in Piazzale Miliani. Il parcheggio in struttura da realizzare lungo il corso del torrente Rio sarà attrezzato, sul lato prospiciente Via Gramsci, con una pensilina “leggera” a copertura della prima fila di parcheggi dotata di pannelli fotovoltaici. La dimensione della copertura è di circa 300 mq. che, in funzione dell’ubicazione geografica di San Piero e ai valori medi annuali di esposizione ai raggi solari dovuti all’orientamento prevalente a sud che la caratterizza, consentirà la produzione di circa 50.000 KWh/anno con conseguente possibilità di ammortizzare efficacemente i costi complessivi di realizzazione del parcheggio in struttura. Le nuove realizzazioni integreranno le dotazioni già esistenti presso il comparto di lottizzazione “Palestra – Orto di Fedele” (circa 48 posti auto), risultato del coerente lavoro di concertazione tra Pubblica Amministrazione e soggetti privati, aumentando le capacità del sistema di parcheggi intermodale per un totale complessivo di 216 posti auto, oltre a quelli già esistenti all’interno dell’area cimiteriale ubicata sull’ingresso nord del paese. Ultima considerazione, nel documento di indirizzo progettuale allegato al bando di concorso si lascia la libertà ai concorrenti di valutare l’eventuale possibilità di inserire un parcheggio interrato in struttura all’interno di Piazza Miliani. Dopo le opportune verifiche delle problematiche inerenti all’inserimento in questo ambito urbano di una tale struttura, date le dimensioni ed i fattori di criticità causati dalla sua localizzazione, in aderenza al corso del fiume Savio, non è stato considerato fattibile la realizzazione, né di un parcheggio interrato di tipo convenzionale e nemmeno meccanizzato, a causa dello sbilanciato rapporto costi/benefici che si tradurrebbe in un elevato costo di costruzione a fronte di un esiguo numero di posti auto ricavabili.

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Planimetria generale sistemazione area Lungo Savio est

Gerarchizzazione degli elementi viabilistici: ZTL, zone 50/30, “home zone” Nell’ambito del tema “riorganizzazione della mobilità e degli accessi”, assumono particolare importanza le strategie d’intervento rivolte alla limitazione del traffico automobilistico privato. Riguardo alla realtà urbana rappresentata dal centro storico di San Piero in Bagno si è ritenuto necessario considerare quattro diverse possibilità d’intervento per poi procedere con la formulazione di una coerente indicazione:

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Veduta Lungo Savio est

1– procedere con l’individuazione delle infrastrutture viabilistiche all’interno delle quali prevedere limitazioni al traffico veicolare (ZTL) regolamentata sul principio della fascia oraria solitamente di esclusivo appannaggio della popolazione residente e delle attività di carico e scarico delle merci; 2– istituire “zone 50/30 all’ora” senza limitazioni di tipo temporale e aperte ad una percorrenza veicolare più ampia rispetto alla ZTL, che prevedono l’introduzione di li¬miti di velocità e la realizzazione di elementi di moderazione del traffico (dissuasori i velocità come dossi, restringi¬menti di carreggiata stradale, ecc.); 3– introdurre il concetto di “home zone”, criterio di pianificazione del traffico veicolare, ciclabile e pedonale di tipo integrato praticato nei paesi nord europei, che prevede l’applicazione di limitazioni della velocità di percorrenza veicolare più restrittive rispetto a quelle previste nelle zone 50/30; 4– la realizzazione di una sola isola pedonale aperta solamente ai mezzi di soccorso, a quelli adibiti al trasporto merci e al traffico residenziale diretto alle auto¬rimesse interne ai fabbricati.

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Passerella pedonale sul fiume Savio

Le valutazioni sull’opportunità o meno di indicare l’uno o l’altro criterio di regolamentazione del traffico automobilistico, hanno riguardato il sistema di infrastrutture viabilistiche classificate nel documento intitolato “Schema di assetto della viabilità”, allegato al bando di con¬corso, come sistema della “viabilità urbana con transito da regolamentare” formato dalle principali strade del centro storico, e sono state fortemente condizionate dalle caratteristiche dimensionali del centro storico di San Piero in Bagno che lo rendono pedonalmente attraversabile nella sua interezza in pochi minuti. La definizione complessiva del tipo di organizzazione gerarchica da attuare per il sistema viabili¬stico interno al nucleo storico di San Piero è fondata, inoltre, sulla specifica scelta progettuale, compiuta dalla Pubblica Amministrazione con la predisposizione dei nuovi strumenti di pianificazione urbanistica, inerente alla realizzazione di un uovo collegamento viabilistico di attraversamento che consentirebbe di “bypassare” l’attuale sistema passante sulla direttrice Via Battisti – Via Corani – Via Battistini (lo “sventramento”) prevedendo un nuovo attraversa¬mento sul fiume Savio, alternativo all’ormai inadeguato ponte Bailey “unico attraversamento in entrambe le direzioni sul fiume Savio insufficiente per intrinseche caratteristiche geometrico strutturali, ma anche per le condizioni della viabilità locale, a garantire un agevole flusso di traffico tra le due sponde del fiume”. La realizzazione del nuovo collegamento viabilistico consentirebbe infatti di dirottare i flussi di traffico veicolare provenienti da nord e da sud (compreso quello dalla strada di grande comunicazione E45), che attualmente attraversano il centro storico, su di un sistema viabilistico esterno all’abitato permettendo così, la completa eliminazione del traffico veicolare dalla parte più centrale del nucleo storico, vale a dire l’eliminazione della principale causa dei “temporanei stati di sofferenza ambientale in termini di qualità dell’aria ed una più generale condizione di malessere, da parte soprattutto dei pedoni, costretti a confrontarsi con cospicui flussi veicolari di attraversamento proprio in prossimità di importanti attrezzature collettive”. Sul centro storico verrebbero così a gravare i soli flussi di traffico residenziale e di servizio alle attività commerciali e amministrative. La scelta operata per la definizione del sistema viabilistico del centro storico prevede l’istituzione integrata di tre specifiche modalità di regolamentazione della fruibilità ciclo-pedonale in generale, del traffico automobilistico in particolare, direttamente rapportate alle caratteristiche funzionali e dimensionali delle diverse componenti viabilistiche considerate, ovvero:

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Particolari costruttivi passerella pedonale Lungo Savio Est

1– l’istituzione di un “isola pedonale” del tipo 0 – 24, aperta ai soli mezzi di soccorso, alle attività di scarico e carico merci e al traffico residenziale, comprendente lo spazio pubblico di Piazza Allende, il tratto di Via Verdi compreso tra Via del Chiasso e la piazza, Via Cavour, Via Carducci e Via del Teatro; 2– l’istituzione di una “home zone”, nella parte centrale del nucleo urbano storico, quella che per caratteristiche morfologiche proprie (andamento sinuoso non lineare) è naturalmente vocata ad assolvere a questo specifico assetto funzionale, formata dagli assi viabilistici di Via Garibaldi, Via Marconi, Via Pascoli, Piazza San Francesco e Piazzale Miliani; 3– l’individuazione di una “zona 50/30 all’ora”, nelle parti più esterne al nucleo storico formata a nord da Piazza del Vignolo, Via Corzani e Via Saffi, a sud da Via Battisti, Via Raggi e Via Nazario Sauro, a est dal tratto di Via Verdi compreso tra la chiesa di San Giovanni e Via del Chiasso, Via del Chiasso stessa e Via Corzano.

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Abaco delle essenze arboree e arbustive

La possibilità di creare un’unica “zona a traffico limitata” (ZTL), pur considerata in fase di valutazione preventiva, è stata successivamente scartata perché, date le ridotte dimensioni del centro storico di San Piero in Bagno, l’abitato infatti risulta completamente iscrivi¬bile all’interno di una circonferenza di 500m. di raggio (avente centro sull’incrocio dello “sventramento”), vale a dire la di¬stanza massima che un pedone riesce a percorrere senza percepirla come un disagio, si ritiene opportuno, o meglio indispensabile, l’introduzione di misure graduate di limitazione del traffico automobilistico (zona 50/30 all’ora > home zone > isola pedonale) in modo tale da garantire, da un lato, la rigorosa salvaguardia delle funzionalità e delle utilizzazioni di tipo pedonale e, dall’altro, una più flessibile regolamentazione del traffico residenziale e di servizio alle attività direzionali e commerciali.

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Abaco delle componenti di arredo urbano: panchine

Aree e percorsi pedonali e ciclabili Il recupero della fruibilità pedonale del Centro storico di San Piero in Bagno è strettamente corre¬lato alla rimodulazione e alla gerarchizzazione dei flussi di traffico automobilistico, inoltre la pedonalizzazione dei settori di centro storico attualmente utilizzati per il transito e la sosta degli autoveicoli dovrà, per forza di cose, essere realizzata in maniera graduale parallelamente, da un lato, all’istituzione delle zone a traffico regolamentato indicate al precedente paragrafo, dall’altro alla realizzazione del sistema dei parcheggi intermodali previsto nell’intorno del centro storico. Le aree pedonali individuate all’interno del cento storico rappresentate dal grafico esplicativo (vedi Tav. 01), comprenderanno l’insieme degli spazi urbani storici più qualificati sotto il profilo urbanistico e architettonico e concorreranno a formare un sistema di percorrenza fortemente integrato all’interno del quale il pedone sarà il vero soggetto “dominatore”. Il sistema delle aree e dei percorsi pedonali è suddiviso in quattro sottoinsiemi:

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Particolare costruttivo panchina

- sottoinsieme delle piazze: che comprende gli spazi urbani di Piazza Allende, Piazza San Francesco e Piazzale Miliani; - sottoinsieme delle strade: che comprende parte di Via Verdi, Via Garibaldi, Via Corzani, Via Battisti, Via Marconi, Via Saffi, Via Carducci e gli assi viabilisti recentemente riqualificati di Via Cavour e Via del Teatro; - sottoinsieme dei sagrati: che comprende gli spazi antistanti le chiese di San Pie¬tro e San Giovanni che saranno riconvertiti alle nuove funzionalità; - sottoinsieme dei percorsi interni agli isolati: che comprende la serie di passaggi pedonali interni al tessuto edilizio storico, che riqualificati in funzione dell’utilizzazione pubblica migliorano la permeabilità e la percorribilità dell’insieme degli spazi urbani all’interno dei quali istituire l’isola pedonale.

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Abaco delle componenti di arredo urbano: apparecchio testa palo per pubblica illuminazione e sezione tipo

I diversi sottoinsiemi dei percorsi pedonali sul piano funzionale dovranno soddisfare specifici requisiti prestazionali inerenti ai materiali da impiegare per la pavimentazione, ai massimi dislivelli ammessi, ai criteri di illuminazione notturna, in relazione alla classificazione gerarchica inerente alla riorganizzazione del sistema della mobilità e dell’accessibilità. Il sistema dei percorsi pedonali soddisferà, dunque, i requisiti di funzionalità necessari per garantire la corretta accessibilità degli spazi aperti, delle attrezzature collettive e degli esercizi pubblici da parte di tutte le categorie di utilizzatori compresi i soggetti con deficit di mobilità. I percorsi ciclabili sono organizzati in due specifici sottoinsiemi: – sottoinsieme dei percorsi ciclabili in area urbana; – sottoinsieme dei percorsi ciclabili in area extraurbana. In linea generale i percorsi ciclabili in ambito urbano sono previsti su sede stradale e individuati da specifica segnalazione a terra, nei soli tratti non assoggettati alle specifiche norme di regolamentazione del traffico veicolare precedentemente indicate, con la quale evidenziare eventuali situazioni di rischio in prossimità delle intersezioni stradali e dei raccordi che regolamentano l’ingresso o l’uscita dalla pista ciclabile. Il masterplan, inoltre, prevede la realizzazione in area urbana di uno specifico percorso ciclabile, un tracciato specializzato di nuova realizzazione ad alta valenza paesaggistica, da realizzarsi sulla sponda sinistra del fiume Savio “a collegamento dei centri di San Piero e Bagno”. Il percorso ciclabile si innesta sul sistema viabilistico del centro storico a partire dal parcheggio intermodale realizzato nel comparto urbanistico “Palestra – Orto di Fedele” per poi proseguire in direzione nord, su Via Raggi, sul fianco dell’Ospedale Angioloni, in¬crociare con Piazza San Francesco e tramite il settecentesco Ponte dei Frati colle¬gare l’area di riqualificazione del lungo Savio est e da qui, attraverso il ponte pedonale di nuova progettazione, dimensionato per essere transitabile all’occorrenza anche da mezzi di soccorso (ambulanze, vigili del fuoco, forze dell’ordine), che si ritiene necessario realizzare in sostituzione dell’obsoleto ponte Bailey, completare il circuito ciclabile congiungendosi con il sistema previsto sull’argine sinistro del torrente Rio, dando così con¬creta ed efficace risposta ad una specifica indicazione del “Documento di indirizzi per la progettazione”: “La rete dei per¬corsi pedonali lungo il Rio non può che essere pensata in collega¬mento col sistema di percorribilità pedonale e ciclabile progettata lungo l’asta fluviale del Savio.” In ambito extraurbano, è prevista la realizzazione di una pista ciclabile protetta al fianco della sede stradale di Via Battistini, in direzione nord verso Sarsina, per collegare l’area del centro sportivo polifunzionale, e la trasformazione del tracciato stradale che collega il centro urbano all’Eremo di Corzano, in percorso prevalente¬mente ciclabile tramite l’introduzione di criteri di limitazione della velocità e del traffico automobilistico del tutto simili a quelli previsti per il centro storico.

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Abaco componenti di arredo urbano: cestino porta rifiuti

Trasporto urbano pubblico Riguardo al tema della mobilità esaminato con lo studio del masterplan del centro storico di San Piero, si è ritenuto necessario affrontare il tema del trasporto urbano pubblico, non certo in termini di soluzione ai problemi di mobilità interna, quanto piuttosto come strumento per l’incentivazione di funzionalità che si ritengono strategiche ai fini della soluzione delle problematiche interne connesse alla bassa intensità di utilizzo di alcune parti dell’abitato. Il riferimento è pertinente alle attività turistico – ricettive che, a differenza di Bagno situato a soli 8 km. di distanza, a San Piero nonostante la presenza di un centro storico di pregio e di più che efficienti collegamenti viabilistici (E45 in direzione nord – sud e la storica Traversa di Romagna in direzione est – ovest), non hanno avuto un adeguato sviluppo. Si intravede dunque la possibilità di favorire l’incremento di queste specifiche attività, destinando lo spazio urbano di Piazza del Vignolo alla funzione di terminale per mezzi di trasporto pubblico (minibus), tramite i quali provvedere alla strutturazione di una fitta rete di collegamenti in grado di mettere in relazione il centro urbano di San Piero con le diverse realtà a vocazione turistica e culturale insediate nel territorio circostante: le strutture termali di Bagno, il parco delle foreste casentinesi e la Riserva naturale integrale Sasso Fratino, il centro turistico sorto sul lago di Acquapartita ai piedi del monte Comero, Sarsina con il suo museo archeologico e la stagione teatrale dell’Arena Plautina, l’ecomuseo “Idro” dedicato alle acque di Ridracoli. Dunque una situazione di contesto territoriale unica nel suo genere che, se efficacemente relazionata al centro urbano di San Piero, potrebbe diventare il principale fattore di sviluppo di tutte quelle attività turistiche, culturali ed enogastronomiche, le sole in grado di provocare quella scossa necessaria per far sviluppare un settore dell’economia locale, fino ad oggi latente, che si ritiene di importanza strategica ai fini della concreta attuazione del disegno di riqualificazione urbanistica e territoriale che si intende perseguire. Tutto ciò, inoltre, potrebbe concorre efficacemente alla inversione delle tendenze fino ad ora registrate all’interno del centro storico, edifici e spazi urbani poco vissuti, se questa strategia sarà integrata con una puntuale riorganizzazione dell’offerta interna alla città, introducendo attività a basso impatto ambientale ma ad alto valore promozionale riguardo “alla conoscenza ed all’apprezzamento dei luoghi” quali: fiere, attività espositive, spazi commerciali per le attività di ristorazione e di intrattenimento.

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Isola ecologica interrata per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani

Integrazione morfologica e funzionale degli ambiti urbani Per perseguire l’integrazione morfologica e funzionale degli ambiti urbani che costituiscono in nucleo storico di San Piero il masterplan opera su due specifici ambiti di intervento caratterizzati:

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Sistemazione ambito torrente Rio: parcheggio in struttura

- l’ambito d’intervento formato degli spazi pubblici da destinare allo sviluppo di attività commerciali collettive e di aggregazione sociale, i sottoinsiemi delle piazze, delle strade, dei sagrati e dei percorsi interni agli isolati;

-l’ambito d’intervento costituito dalle facciate degli edifici che prospettano sugli spazi pubblici.

Per l’ambito di intervento formato dagli spazi pubblici le strategie operative prevedono interventi differenziati finalizzati, da un lato al riordino del sistema delle infra¬strutture a rete, in primo luogo il sistema di smaltimento delle acque reflue di superficie e delle acque nere, ma non si escludono interventi mirati alla sistemazione di altre infrastrutture di servizio (gas, acqua, telecomunicazioni, alimentazione elettrica pubblica), dall’altro, alla definizione degli schemi e dei materiali da impiegare per la realizzazione delle pavimentazioni stradali che sono definiti in funzione della necessità primaria di riqualificare sul piano della funzionalità e della percezione gli ambiti urbani d’intervento e, contemporaneamente, di distinguerli gli uni dagli altri in funzione delle caratteristiche di fruizione e di utilizzazione. Il compito di uniformare è affidato al tipo di materiale indicato per la realizzazione dei manti di pavimentazione rappresentato dalla pietra forte di Firenzuola o “Pietra forte Fiorentina”, un’arenaria compatta a grana fine ed omogenea, di color grigio chiaro, utilizzata fin dai tempi del Rinascimento in tutte le aree influenzate dalla cultura toscana, la cui estrazione è avvenuta nel corso dei secoli soprattutto lungo la vallata dei fiume Santerno, che da Firenzuola va verso lmola; un materiale quindi, affatto estraneo alla tradizione costruttiva lo¬cale. Il compito di differenziare gli spazi pubblici in funzione delle utilizzazioni e delle specifiche modalità di fruizione, è affidato allo studio degli schemi di pavimentazione che aggregano il materiale in formati di dimensioni e finiture diverse, così da caratterizzare in maniera univoca i diversi sottoinsiemi in cui è suddiviso il sistema delle aree e dei percorsi pedonali:

- sottoinsieme delle piazze: lastre in formato 70×100 cm. per linee parallele, abbi¬nate a “sestini” in formato 12×37 cm. con disposizione a correre ed allinea¬mento inclinato;

- sottoinsieme delle strade: lastre in formato 70×100 cm. per linee parallele, ab¬bi¬nate a “sestini” in formato 12×37 cm. con disposizione a spina convergente la centro della carreggiata e per file parallele (home zone – zone 50/30);

- sottoinsieme dei sagrati: lastre in formato 70×100 cm. per linee parallele, abbi¬nate a “sestini” in formato 12×37 cm. con disposizione a correre ed allineamento parallelo;

- sottoinsieme dei percorsi interni agli isolati: “sestini” in formato 12×37 cm. con disposizione a correre ed allineamento parallelo la senso di percorrenza.

Abaco dei colori storici e degli elementi di arredo urbano Al fine di rafforzare gli orientamenti progettuali indirizzati alla riqualificazione funzionale e morfologica sono stati predisposti due specifici strumenti di consultazione, l’”abaco dei colori storici” e l’”abaco dei componenti di arredo urbano”, a cui è affidato un ruolo propositivo e di controllo, da utilizzare come griglia progettuale in riferimento anche alla necessità di assicurare il raggiungimento di adeguati livelli di qualità a partire già dalla fase di programmazione degli interventi. L’abaco dei colori è concepito come uno strumento con il quale determinare, tramite processi di analisi comparativa, le caratteristiche cromatiche delle colorazioni ancora presenti sulle facciate dei fabbricati e/o progettare nuove soluzioni cromatiche per quegli edifici che non conservano tracce delle originali pigmentazioni. Sostanzialmente si configurare come strumento di guida o di controllo, ma non prescrittivo, tra¬mite il quale governare la complessa tematica del recupero cromatico delle facciate degli edifici storici.

Razionalizzazione del sistema di pubblica illuminazione Il progetto del masterplan si pone l’obiettivo di superare l’inadeguatezza dell’attuale sistema di illuminazione degli spazi pubblici, tramite la predispsizione di un “sistema d’illuminazione ambientale di tipo integrato”, correttamente rapportato al contesto urbani¬stico e architettonico, in coerenza anche e soprattutto con l’esigenza di restituire un ambiente urbano caratterizzato da un’alta flessibilità funzionale. Volendo perseguire con coerenza il principio di massima flessibilità funzionale e di utilizzazione dello spazio urbano di superficie, anche la progettazione del sistema di illuminazione deve essere con¬dotta in maniera appropriata. L’idea di progetto illuminotecnico si configura attraverso l’individuazione di tre specifiche modalità d’intervento indirizzate alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche dei singoli subsistemi in cui è stato articolato l’insieme degli spazi pubblici del centro storico di San Piero:

- sottoinsieme delle piazze: intervento ad illuminazione diretta tramite una combinazione di apparecchi a testa palo a frazionamento della sorgente luminosa e apparecchi a parete da installare sulla linea sottogronda sui fronti dei fabbricati che prospettano su¬gli spazi pubblici;

- sottoinsieme delle strade: intervento a illuminazione diretta da realizzasi tramite apparecchia sospensione su cavo di acciaio tesato tra fronti di fabbricati;

- sottoinsieme dei sagrati: intervento ad illuminazione diretta tramite una combinazione di apparecchi a testa palo a frazionamento della sorgente luminosa e apparecchi ad incasso a pavimento per l’illuminazione d’accento delle facciate degli edifici religiosi;

-sottoinsieme dei percorsi interni agli isolati: intervento di illuminazione d’accento tramite apparecchi ad incasso a pavimento.

Isole ecologiche interrate Per il miglioramento della qualità degli spazi urbani oltre che ai fattori estetico – funzionali fino ad ora esaminati, nel definire le linee guida del masterplan particolare attenzione è stata posata alla soluzione delle problematiche di degrado ambientale derivata dalla localizzazione dei cassonetti per la raccolta differenziata dei rifiuti urbani che, sopratutto in contesti storici come quello oggetto di studio, costituisce un aspetto non sempre di facile soluzione, se rapportato al soddisfacimento dell’esigenza di definire criteri idonee per la razionale distribuzione degli elementi utilizzati per la raccolta, senza che questi si trasformino in fattori di disturbo per la fruizione e la percezione dello spazio urbano. Riguardo a questo specifico aspetto la situazione che si è via via materializzata durante lo svolgimento dei sopraluoghi sul campo, è quella rilevata anche in altre località con caratteristiche analoghe al centro storico di San Piero, ed è riassumibile sinteticamente in questo modo: cassonetti concentrati nei pochi ambiti che per caratteristiche dimensionali non comportano specifici problemi di localizzazione. Il risultato, anche nel nostro caso, si traduce in una pessima distribuzione degli elementi di raccolta spesso localizzati in aree scomode e marginali, a scapito della razionalizzazione e della complessiva efficienza del servizio di raccolta, a cui si deve aggiungere il fatto che l’eccessiva concentrazione in poche aree dei cassonetti per i rifiuti aumenta notevolmente la percezione del degrado. Allo scopo di dare una razionale risposta per la soluzione del problema, si prospetta dunque la sostituzione dell’attuale sistema con isole ecologiche interrate. La tipologia standard di isola ecologica prevista è costituita da una batteria modulare con una configurazione minima a 4 cassonetti per la raccolta specializzata di carta, plastica, vetro e rifiuti domestici (ulteriormente espandibile fino a 6 cassonetti) appositamente progettata per essere impiegata in piccoli centri storici. I vantaggi derivati dall’installazione di questo sistema di raccolta sono riassumibili nei seguenti punti:

- ingombro minimo e non invasivo sull’arredo urbano;

- rifiuti urbani non più visibili su strade e piazze con immediata eliminazione del loro impatto ambientale;

- a parità di area superficiale occupata si raccoglie un volume di rifiuti sino a quattro volte superiore grazie alla naturale compattazione gravitazionale che si verifica nel contenitore interrato;

-abbattimento degli odori sgradevoli perché l’interramento permette di accumulare i rifiuti in ambiente fresco che rallenta sensibilmente lo sviluppo di batteri;

- eliminazione dei liquidi di percolamento nocivi;

- immondizia non più accessibile ad animali domestici, randagi e roditori.


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