Il lavoro vuole sperimentare l’associazione, il collegamento, la combinazione tra 3 diverse discipline: arte, design, e moda. L’obiettivo è quello di realizzare un oggetto utilizzando un materiale di scarto (materie seconde) attraverso la sperimentazione di tecniche semplici alla portata di tutti. L’operazione cerca, per sua natura, un’economia di basso costo (lo-fi design).
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
L’aspetto maker, caratteristico del laboratorio, è una componente importante che contiene sempre in qualche modo, l’esperienza del progetto. In questo caso esso diventa interpretazione e messa alla prova della realtà, di una proprio immaginario. Per stimolare una visione altra, un mondo altro, l’esito di un pensiero e un’azione autonoma, col fine di costruire da sé, un pezzo autentico del proprio paesaggio domestico.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
Vedere il progetto da un punto di vista dell’arte è fondamentale perché significa liberare il concetto di creatività da ogni etichetta. Il lavoro è ispirato a un progetto di Martino Gamper (artista/designer): “100 sedie in cento giorni”, in cui l’artista reinventa l’idea della seduta, assemblando liberamente componenti di vecchie sedie, oggetti e materiali di recupero rinvenuti lungo le strade di Londra e accumulate per più di due anni. Il risultato è un sorprendente catalogo di sedute e di storie.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
L’aspetto del design è invece contenuto nella scelta dell’oggetto da realizzare: un nuovo aspetto/rivestimento per una sedia che abbiamo ma che pensiamo diversa. Come nel progetto di Gamper, l’oggetto viene reinterpretato formalmente per trovargli nuove identità. Alla fine nonostante l’aspetto possa in qualche modo smentirci ciò che avremo di fronte sarà ancora un oggetto su cui sederci.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
La moda (o arte sartoriale) è presente come forma mentis, metodo e tecnica realizzativa utile a raggiungere l’obiettivo. Si tratta di fare un bozzetto e poi ottenere dei modelli formali dal materiale, componenti dell’oggetto, da montare e cucire. L’oggetto standardizzato subirà così una sorta di metamorfosi. I modelli, una volta cuciti, andranno a costituire una nuova veste/forma della seduta: potremo chiamarlo design/pret a porter.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
I materiali utilizzati sono resine espanse che provengo deall’industria della lavorazione della plastica. Sono utilizzati per guarnizioni, protezioni, componenti di articoli per la casa, edilizia, nautica, automobile, sport. Alcuni esempi sono i tappetini da palestra, i rivestimenti dei caschi, le imbottiture degli zaini ecc. Il modulo base è di norma una lastra di circa 1×2 mt spessa 5 mm e di diverse colorazioni, leggera e facile da tagliare e cucire.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
Workshop da questo lavoro è tratto il laboratorio Design pret-a-porter promosso da IF Immagina il Futuro Provincia di Milano, a cura di Connecting Cultures e in collaborazionecon Avanzi Make a Cube3
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.
REUNION LAVORI WORKSHOP PRESSO CONNECTING CULTURES MILANO
© Massimo Cutini . Published on March 13, 2013.