La sagoma amorfa, imposta dalle inderogabili distanze dagli edifici adiacenti, viene qui ordinata organizzando un volume sfaccettato, d’impostazione rettangolare, addossato ad un setto, vera e propria spina dorsale dell’edificio, perpendicolare alla strada. Il volume compatto dell’edificio viene smaterializzato attraverso il rivestimento sinuoso e trasparente della vela dei balconi. L’esigenza di permettere una maggiore trasparenza dell’elemento, mantenendo tuttavia le sue caratteristiche di elemento unificatore, ha confermato l’adozione di una soluzione che permettesse una maggiore apertura, sopratutto dall’interno degli appartamenti. Dopo aver vagliato numerose soluzione si è quindi previsto, anche in considerazione di realizzazioni già sperimentate in ambiti simili, di utilizzare dei pannelli di lamiera forata in alluminio naturale, montati su un telaio in acciaio verniciato secondo uno schema libero e secondo diverse inclinazioni che, mantenendo comunque un forte effetto trasparenza, soprattutto per i piani inferiori, confermino l’impressione di immaterialità e leggerezza della struttura. Questo elemento metallico leggero oltre ad assolvere alla esigenze funzionali, è un’allusione anche al passato della zona su cui insiste l’edificio, storicamente caratterizzata dalla coesistenza di funzioni residenziali ed industriali-artigianali che spesso si attestavano sul vicino Canale Camuzzoni. L’altro oggetto fondante della composizione, il setto a nord, accentua per contrasto con la sua stessa imponenza la leggerezza del rivestimento metallico forato. Si tratta di una quinta muraria concepita per proteggere l’edificio sul lato settentrionale, sia a livello climatico che a livello simbolico. La grande parete pone infatti una palese cesura verso il condominio adiacente, concentrando invece l’apertura del nuovo edificio verso la porzione meridionale del lotto e soprattutto verso l’incrocio con via San Marco. Come premesso le motivazioni della sua esistenza non sono solo di natura estetica, ed anzi, traggono spunto proprio dal ragionamento climatico. Gli odierni modelli per un’edilizia sostenibile impongo oggi uno studio particolarmente attento delle aperture degli edifici e, valutando attentamente queste esigenza, si deciso di darne concreta manifestazione progettando il prospetto a Nord come una netta separazione sia dal conteso più prossimo che dall’esterno in generale. In quest’ottica, anche le aperture vengono ridotto alla minima esigenza richiesta dal rispetto dei minimi del rapporti di aereo illuminazione dei locali ed, essendo questi per la maggior parte camere da letto o servizi igienici le dimensioni delle stesse permettono aperture ridotte. Solo le vetrate relative al corpo scala, posto in posizione baricentrica, sono previste in numero maggiore, andando così a creare il l’infittirsi dei fori verso il centro del prospetto. Un attico, letteralmente poggiato sul tetto dell’edificio, si apre verso l’arco prealpino che corona la città di Verona, qui finalmente visibile grazie all’altezza che sovrasta l’edificato circostante.
photo by Giovanni Peretti © Giovanni Peretti. Tutti i Diritti Riservati.
photo by Giovanni Peretti © Giovanni Peretti.. Published on June 18, 2013.
Vista del prospetto sud.
Photo by Giovanni Peretti. © Giovanni Peretti. Published on June 18, 2013.