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edificio per attività socio-culturali frazione di San Lorenzo, Comune di Suvereto(LI) 12/2011 - Mirko Agostini

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1 Cenni storico-urbanistici su San Lorenzo

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analisi storico urbanistica

Il chimico Vincenzo Manteri accertò nel febbraio 1839 l’esistenza di alcuni banchi di lignite picea nell’alta valle del torrente Milia intorno alla fattoria di Montebamboli, in comune di Massa Marittima, a quasi 7 km a nord ovest del capoluogo. Inviati alcuni campioni all’estero per un esame e riscontrata la qualità ottima del carbone fossile (efficacia pari al 70% e talora al 75% dell’ordinario litantrace Cardiff), per il suo sfruttamento si formò e ottenne il diritto di escavazione una società carbonifera francese. In pari tempo il consiglio di Costruzione per una “Strada Ferrata Carbonifera”, costituitosi a Livorno, promosse la sovrana risoluzione del granduca di Toscana in data 13 settembre 1844, in base alla quale il livornese ingegner Baldo Marchi presentò nel marzo 1845, alla competente “Direzione dei Lavori d’Acque e Strade e Fabbricati Civili”, il progetto della “Strada Ferrata Carbonifera del mare presso Torre Mozza alle Miniere di Montebamboli”. Con sovrana risoluzione granducale del 18 Luglio 1845 fu sancita la costituzione della Società Anonima della ferrovia di Montebamboli, diretta dall’ingegner Marchi. Fu scelto invece un tracciato che, iniziando dal mare a 1km circa a occidente dell’antica Torre Mozza (tozza costruzione fortificata risalente al secolo XIV) nel Golfo di Follonica e seguitando lungo il margine orientale della val di Cornia, si inoltrava per la ristretta ma non aspra valle del Milia: quindi risaliva brevemente le valli del Ripiastrello e del Riotorto. “A Piombino il governo bonapartista era presente, si faceva sentire in tutti i gangli della vita economica, civile ed istituzionale dopo il dominio inetto e rapace dei principi romani Boncompagni Ludovisi, che brillavano per assenza e insipienza. Quanto scriveva Elisa a Napoleone nel 1808, pur indulgendo all’autocelebrazione, disegnava un quadro dello squallore del principato prima del suo arrivo, nello stesso tempo indicava le direttive per la rinascita: “Piombino étoit un desert sans culte, sans routes, sans agricolture et sans lois. Les lois de V.M. le régissent, les marais se descessent (sic), les routes sont ouvertes, les bois se ploitent pour Toulon et la Spezia; le cotton, les plans de vigne de Bourdeaux et de la Champagne y sont acclimatiseé. Des mines y sont en pleine activité”.

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masterplan

Per governare occorreva in primo luogo conoscere bene il territorio in tutti i suoi aspetti, circondarsi di funzionari esperti e fidati, far arrivare “uomini nuovi” che rappresentassero un nuovo spirito imprenditoriale, ma che fossero al tempo stesso buoni “citoyens”, fedeli al loro Stato come Louis Porte che fu tra i protagonisti dell’economia toscana nella prima metà del secolo”

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masterplan - pianta

1805-1814 I segni di Elisa: scienza e governo del territorio nel Principato napoleonico di Piombino

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Pianta - Sezione

2 Descrizione dell’intervento

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Prospetti

Il lotto interessato dall’intervento presenta una forma di rettangolo allungato e si trova dietro il nuovo asilo della comunità di San Lorenzo, il terreno sale verso la collina per un dislivello di circa sette metri. Vi è stato preventivamente costruito un marciapiede ed una piazza collocata centralmente. L’accesso al lotto avviene con l’auto nel lato alla quota superiore dove è presente un piccolo parcheggio, pedonalmente si accede anche attraverso una strada sterrata che lo collega direttamente alla via principale di Casalappi. Il sito confina ad est, nella parte dell’accesso, con una recente lottizzazione ad uso abitativo, a nord con giardini privati, ad ovest con l’asilo e a sud con un’ oliveta. Sul lotto sono presenti alberi di olivo, giochi per bambini ed un impianto di illuminazione. Gli affacci più belli sono in direzione sud dove nel terreno confinante è stata collocata un’oliveta e ad ovest dove il profilo delle colline di Campiglia Marittima e monte Calvi degradano verso il mare. Sono passati due anni dalla consegna del progetto preliminare, la stesura di questo secondo passaggio non può non tenere conto del periodo storico in cui ci troviamo, una crisi economica e culturale che pone precisi interrogativi riguardo agli interventi e metodologie sinora adottati ed i vantaggi acquisiti. Visti i reali rischi di sacrifici da parte delle amministrazioni duramente provate dalle scelte politiche nazionali si è rielaborato l’edificio in modo tale da renderlo energeticamente passivo senza nuocere agli obiettivi posti in principio. Un edificio per attività socio-culturali in questo periodo storico, in questa piccola comunitàè da considerarsi un intervento di indubbia sensibilità. Realizzare un edificio in grado di ospitare proporzionalmente alla sua dimensione sia eventi di natura culturale che sociale. L’edificio è composto da una stanza grande per le attività principali ed una più piccola ad uso ufficio, che possa essere atta, periodicamente, anche ad ospitare uno studio medico. Se pur piccolo quindi l’edificio ha il compito di ospitare all’occorrenza molteplici tipi di attività. La tecnologia quindi con la quale l’edificio deve essere realizzato diventa uno dei punti principali da affrontare, soprattutto se, come in questo caso, la progettazione definitiva è fortemente mirata a scelte performanti che permettono lo sfruttamento massimo delle potenzialità della struttura e dell’area a sostegno delle attività interessate. Oltre quindi alla tecnologia, alla capacità dell’edificio di rispondere alle esigenze richieste un altro punto da affrontare è relativo allo stato dei luoghi. Il terreno di forma rettangolare allungata presenta nella sua dimensione maggiore un dislivello complessivo di circa sette metri, durante le forti precipitazioni abbiamo notato che l’acqua riesce a scavare il terreno ed a danneggiare il percorso e la pavimentazione esistenti scalsandoli da sotto. Probabilmente il sottofondo della pavimentazione esistente era poco compatto e l’acqua non ha trovato molta resistenza. Questo fenomeno quindi ha danneggiato la pavimentazione esistente facendo si che nei periodi di poco utilizzo possa nascere della vegetazione nel percorso stesso. Pensando quindi all’edificio ed alla relazione con l’esterno, con il lotto di pertinenza, contenuto e contenitore, non si può non pensare di vedere questo intervento come un’opportunità per sopperire ai problemi sopravvenuti ristrutturando la pavimentazione esistente. Questi nuovi parametri quindi sono entrati a far parte della progettazione dell’edificio, con il budget a disposizione quindi si è deciso di ridimensionare il fabbricato eliminando definitivamente anche l’ipotesi di uno spazio ad uso cucina ma di garantire il livello qualitativo degli spazi progettati e la loro funzionalità. Sulla base delle precedenti considerazioni l’edificio è stato ruotato di 90° passando dall’orientamento nord-sud a quello est-ovest, in questa maniera due falde su quattro sono esposte in pieno sud e garantiscono una predisposizione ottimale per pannelli solari e fotovoltaico. Inoltre posizionando i pannelli solari sulla falda del corpo principale, quello che accoglie la sala principale, non saranno visibili dalla zona verde. L’edificio ha una tecnologia tradizionale, è composto di due corpi collegati da un disimpegno che distribuisce e collega gli spazi principali da quelli di servizio. L’entrata a sud è segnata da un pergolato, uno spazio esterno con attitudini sia all’integrazione sociale che alle esposizioni, inoltre il brise solail in legno consente l’inaccessibilità nei periodi in cui non è utilizzato ed evita la costruzione di barriere architettoniche a protezione dell’area. Da questo spazio si accede all’entrata principale, espressamente richiesta è stata la progettazione di uno spazio di attesa, infatti nei periodi in cui l’ufficio ha uso medico è necessaria una minima accoglienza. Il disimpegno quindi collega sia alla sala principale che, dalla parte opposta ad un grande bagno fruibile sia dai disabili che dai normodotati. Il locale tecnico-magazzino è raggiungibile solo dall’esterno, sul lato nord. La sala principale ha una superficie di circa 40mq, si sviluppa in lunghezza nella direzione est-ovest a inquadrare con il finestrone la vicina Campiglia Marittima. L’edificio è completamente fruibile da un disabile, la quota della pavimentazione interna è fissata a 41,20mt s.l.m., il percorso esterno nuovo sfrutta le pendenze di quello precedente e accompagna il fruitore alla quota prestabilita.

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Sezione

3 Descrizione dell’edificio

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Dettagli

L’edificio è costituito da due corpi delle dimensioni di 15,5ml x 4,6ml, questa scissione permette alle attività al suo interno di poter convivere senza disturbarsi a vicenda. Il cuore dell’edificio è costituito dalla sala principale, di forma rettangolare allungata, la sezione, a capanna, raggiunge l’altezza massima di circa quattro metri. La fruibilità della sala sta soprattutto nei dettagli tecnologici che gli permettono flessibilità di fruizione: il riscaldamento a pavimento evita la presenza di corpi radianti aggettanti, l’impianto di illuminazione potrà essere disposto a piacimento grazie a dei binari di punti luce, la parete interna (forati da s=12) addossata a protezione della muratura principale costituita da termobloch permetterà di accogliere chiodi e viti a seconda dei differenti utilizzi. Le falde coperte a coppi e tegole avranno un inclinazione di 30° per permettere al pannello solare ed all’eventuale impianto fotovoltaico di sfruttare al meglio l’irraggiamento, senza essere visto dalla zona sud in quanto se disposti sul corpo principale, ossia quello che ospita la sala principale sarà coperto dalle falde del corpo secondario.

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Performance

4 Tecnologia dell’edificio

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Impianti

L’edificio è costituito da una struttura in c.a., questa struttura viene tamponata da un termoblock sx12 dello spessore di 30cm, questo elemento garantisce un ottimo isolamento termico. La nostra proposta progettuale ha l’obiettivo di rendere energeticamente indipendente l’edificio progettato. Il fabbisogno termico ed elettrico della struttura sarà interamente soddisfatto grazie agli impianti proposti; un impianto fotovoltaico da 2,99kW svilupperà annualmente circa 3.800kWh elettrici e un impianto termico a pompa di calore ad alta efficienza provvederà a condizionare in caldo ed in freddo l’edificio. Della produzione totale di energia elettrica fotovoltaica 1.800 kWh verranno impiegati per il funzionamento della pompa di calore a scambio termico con l’aria che assicurerà una perfetta climatizzazione dell’edificio sia in estate che in inverno e la produzione dell’acqua calda sanitaria. La pompa di calore da noi proposta ha un COP pari a 4,6, ossia ogni kWh elettrico assorbito viene trasformato in 4,6 kWh termici; da qui la grande efficienza della macchina e i bassi consumi energetici. I restanti 2.000kWh saranno sufficienti a coprire il fabbisogno di energia elettrica dell’edificio considerando un utilizzo non continuativo pari a 3‐4 giorni la settimana. La proposta progettuale mira a rendere l’edificio assolutamente sostenibile perciò che riguarda il consumo di energia, e l’impatto relativo alle emissioni di gas serra in atmosfera secondo questo approccio sarà pari a zero. Attraverso lo scambio sul posto il costo della “bolletta” energetica sarà nullo, e attraverso incentivante legato alle tariffe GSE l’edificio produrrà nel corso degli anni un piccolo reddito. Moltissima importanza naturalmente è stata data all’impianto di illuminazione, soprattuto nella sala principale dove si trovano due serie di luci per soddisfare le molteplici esigenze. Una serie di plafoniere incassate sia nella chiave del controsoffitto che nella sommità dello spessore di forati fascianti la sala principale a protezione del termoblock. Inoltre possono servire anche come base di lavoro per probabili alloggiamenti di viti, chiodi, impianti e qualsivoglia possibilità che le attività preposte suggeriscano. Oltre a questa luce “ambiente” ci sono altri due binari di luci puntuali a cui è riservato l’utilizzo specifico vista la direzionabilità per mostre ed installazioni. Per quanto riguarda invece il portico d’entrata si è scelto una serie di due binari di luci ambiente proporzionalmente alla flessibilità d’uso di un ambiente principalmente esterno.

5 Descrizione degli impianti, sistemazione esterna

L’edificio progettato si pone quindi i seguenti obiettivi:

1 Sfruttamento massimo dell’irraggiamento solare per l’alimentazione energetica. L’edificio infatti rispetto alla progettazione preliminare è stato ruotato di 90° per far si che la falda che ospiterà i pannelli solari e fotovoltaici possa sfruttare al massimo l’irraggiamento, le falde infatti hanno un inclinazione di 30°. L’impianto è in grado di riscaldare e nell’eventualità di raffrescare. Il locale tecnico è stato posto nel lato nord. la struttura in cemento armato è pensata tamponata da un termoblock di 30cm di spessore protetto internamente da forati che alloggeranno viti, chiodi, delle diverse esposizioni o mostre o installazioni.

2 Capacità performanti. L’edificio è stato progettato per eseguire le richieste della comunità, ha una propensione per attività socio-culturali, dalla didattica all’aggregazione sociale, dalle esposizioni, a scopi amministrativi a sanitari. Se pur di dimensioni ridotte ciò che permette all’edificio di ottemperare ai diversi fabbisogni sono le attrezzature, dagli impianti agli arredi. Il portico fasciato da un brise solail in legno consente ai fruitori di godere della vista a sud del verde, al riparo dai venti più freddi e di avere un controllo qualora avessero con loro dei bambini, può essere utilizzato come uno spazio d’attesa nei periodi più caldi ma anche come spazio espositivo o d’aggregazione. L’edificio dialoga con il paesaggio tramite la valorizzazione degli affacci migliori, la sala principale di 40mq ha una forma stretta e lunga e punta a Campiglia Marittima, la zona esterna con il porticato si affaccia sul verde a sud. Inoltre la falda esposta a sud coperta alla vista è atta all’alloggiamento di pannelli solari e fotovoltaici. L’edificio dialoga quindi non solo con il lotto stesso di pertinenza ma anche con le viste, gli agenti atmosferici. La sua posizione, nell’asse est ovest gli consentirà anche grazie agli scannafossi di schivare le acque meteoriche senza interromperne il flusso. Rispetto all’entrata al lotto l’edificio mostra il retro “arenandosi” nel terreno con la sua parte più dura, mostrando piccoli affacci(la finestra del disimpegno e dell’ufficio), mentre la parte opposta si svela piano piano, dopo che il fruitore è entrato nell’edificio e raggiunge la sua parte più nascosta appunto, la sala principale. La nostra proposta progettuale ha l’obiettivo di rendere energeticamente indipendente l’edificio progettato. Il fabbisogno termico ed elettrico della struttura sarà interamente soddisfatto grazie agli impianti proposti; un impianto fotovoltaico da 2,99kW svilupperà annualmente circa 3.800kWh elettrici e un impianto termico a pompa di calore ad alta efficienza provvederà a condizionare in caldo ed in freddo l’edificio. Della produzione totale di energia elettrica fotovoltaica 1.800 kWh verranno impiegati per il funzionamento della pompa di calore a scambio termico con l’aria che assicurerà una perfetta climatizzazione dell’edificio sia in estate che in inverno e la produzione dell’acqua calda sanitaria. La pompa di calore da noi proposta ha un COP pari a 4,6, ossia ogni kWh elettrico assorbito viene trasformato in 4,6 kWh termici; da qui la grande efficienza della macchina e i bassi consumi energetici. I restanti 2.000kWh saranno sufficienti a coprire il fabbisogno di energia elettrica dell’edificio considerando un utilizzo non continuativo pari a 3‐4 giorni la settimana. La proposta progettuale mira a rendere l’edificio assolutamente sostenibile perciò che riguarda il consumo di energia, e l’impatto relativo alle emissioni di gas serra in atmosfera secondo questo approccio sarà pari a zero. Attraverso lo scambio sul posto il costo della “bolletta” energetica sarà nullo, e attraverso incentivante legato alle tariffe GSE l’edificio produrrà nel corso degli anni un piccolo reddito.


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