RELAZIONE ILLUSTRATIVA
PLANIMETRIA DI INQUADRAMENTO
© Monica Alejandra Mellace . Published on June 21, 2013.
1- INTRODUZIONE L’elaborata proposta progettuale ha tenuto conto, nel suo processo formativo ed in ogni suo aspetto, del contesto d’intervento, rispondendo con puntuale cura alle complesse specificità ambientali, climatiche, architettoniche e paesaggistiche del luogo, senza trascurare gli elementi di caratterizzazione sociale di uno spazio urbano densamente abitato e con peculiarità sue proprie. Carente di servizi e spazi attrezzati che ne favorissero la vivibilità, il rione Japigia s’è presentato, ad una prima valutazione, coi connotati di un tipico quartiere – dormitorio.
PLANIMETRIA DI PROGETTO - ATTIVITA' E FUNZIONI PRINCIPALI
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2- PROGETTO
LE SPECIE ARBOREE, ARBUSTIVE ED ERBACEE
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2.1 FRUIBILITA’ E SERVIZI Il tracciato progettuale s’è mosso nella direzione di una funzionale organizzazione degli ampi spazi a disposizione, che ne assicurasse la fruibilità, invogliando i cittadini a vivere attivamente una porzione di città, trascurata nel verde pubblico e divenuta col tempo zona di mero transito. Il coinvolgimento degli abitanti in un’opera di riacquisizione dei propri luoghi di vita, è reso possibile dall’inserimento nel parco di una serie di strutture e servizi capaci di animare una completa varietà di attività dedicate alla ricreazione di tutte le fasce d’età: la zona gioco per i bambini con il bar per la sosta dei rispettivi genitori, il campo di bocce ed i tavoli a servizio degli anziani, una piazza a forma concava sfruttabile dagli appassionati di skate e pattinaggio, due campi gioco, uno per praticare pallacanestro e pallavolo l’altro per il calcio a 7. Il parco, grazie alle previste gradonate disposte ad anfiteatro, è in grado di accogliere spettacoli e manifestazioni all’aperto che possono rappresentare, oltre che occasione di crescita culturale per gli abitanti del quartiere, momento di incontro ed integrazione col resto dei concittadini interessati alla partecipazione degli eventi che ivi si organizzano. Le finalità d’aggregazione sociale, infatti, unite all’obiettivo di incrementare la qualità di vita dei residenti, anche da un punto di vista formativo, sono state sempre al centro della pianificazione urbanistica in questione, con uno sguardo attento alle realtà circostanti, come le diverse scuole che insistono sul territorio. S’è pensato, infatti, di favorire l’interazione tra cittadini e istituti d’istruzione, attraverso la collocazione nel parco, con finalità educative, di uno spazio riservato all’orto urbano, a gestione comune tra residenti e scuole, al fine di sensibilizzare entrambi alla cura del verde e tutela dell’ambiente.
LE SPECIE DEL PARCO: I COLORI DELLE STAGIONI E IMPIANTO DI IRRIGAZIONE
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2.2 ACCESSIBILITA’ ED INTEGRAZIONE Convinti che il passo decisivo verso un completo ed efficace ritorno dei cittadini nei luoghi oggetto di concorso, fosse rappresentato da una valida e funzionale progettazione degli ambiti e delle modalità d’accesso all’area, il disegno degli elementi spaziali dedicati a tale funzione ha occupato nell’insieme, un ruolo centrale. Il parco infatti è dotato di tre distinti ingressi che ne agevolano l’apertura alla città, consentendone una compiuta integrazione con il circostante ermetico agglomerato urbano. I punti d’accesso sono segnati dalla presenza di tre alberi – scultura dai colori differenti (verde, blu e bianco), rivestiti in maiolica, che offrono altrettanti punti di ristoro, al riparo dalla calura estiva o dalle intemperie invernali. Il tema della piena fruibilitàè stato declinato in ogni suo aspetto, per garantire una comoda e piena accoglienza ad ogni ospite: il sistema dei parcheggi a raso, privi di qualunque barriera, agevolano un accesso diretto al parco, a vantaggio, soprattutto, degli utenti con disabilità motorie che potranno muoversi agevolmente in tutto il perimetro dell’area e lungo il sinuoso percorso che si snoda attraverso piante ed arbusti. Ogni metro quadrato del parco è a disposizione di chi vi passeggia, anche le aree a verde prive di pavimentazione, sono calpestabili e pienamente fruibili.
PROFILI LONGITUDINALI E TRASVERSALI DEL PARCO
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2.3 ECO-SOSTENIBILITA’ Il tema della sostenibilità ambientale, vissuto come approccio culturale al progetto, permea di sé l’intera pianificazione, attraversandone ogni aspetto saliente, alla ricerca di soluzioni costruttive capaci di massimizzare il benessere dei fruitori e la qualità complessiva dell’opera in questione. Tale indirizzo è riscontrabile nell’ampiezza degli spazi dedicati al verde e nel conseguente ridimensionamento di ogni edificio non strettamente indispensabile al servizio del parco, sì da limitare al massimo il consumo di suolo e consentire un beneficio in termini di economia di gestione dell’opera. Sempre in tema di un equilibrato sfruttamento delle ricchezze naturali, un corretto utilizzo della risorsa idrica è assicurato dalla previsione di un sistema di raccolta delle acque piovane per usi secondari: le pensiline degli alberi – scultura convogliano le acque in ampie vasche idriche asservite all’irrigazione del parco. L’esposizione e la ragguardevole estensione dell’area hanno consentito l’utilizzo dell’energia solare, tramite i pannelli fotovoltaici posizionati sulle coperture del bar, e degli alberi – pensilina per alimentare un impianto di illuminazione pensato, a sua volta, per ottenere un ridotto consumo d’energia. Il rispetto per la natura è declinato anche nella progettazione del verde, al fine di consentire una corretta integrazione della vegetazione del parco con l’ambiente circostante e le specie autoctone, osservando criteri di compatibilità paesaggistica che hanno suggerito l’inserimento di palme e altri arbusti in totale coerenza con il locale scenario mediterraneo. Nell’area hanno trovato collocazione, inoltre, arredi eco-compatibili; isole ecologiche consentono ai frequentatori di differenziare i rifiuti per un loro corretto smaltimento e successivo reimpiego; nella scelta dei materiali da impiegare nella realizzazione degli spazi architettonici previsti si sono preferiti elementi naturali ad impatto ambientale zero, come il ghiaino lavato per il percorso pedonale, la sabbia per il parco giochi, la pietra di Trani per entrambe le piazze, privilegiando materie prime locali ed a chilometro zero.
INGRESSI AL PARCO: GLI ALBERI - PENSILINA
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2.4 VERDE Il richiamo verso la bellezza della natura è il tema portante della proposta progettuale. L’elaborazione dei tratti stilistici dell’intero impianto e l’organizzazione planimetrica degli spazi, sono tutti tesi a rievocare una natura primordiale ed incontaminata, quasi sognante, con l’obbiettivo di invitare il fruitore, accoglierlo ed avvolgerlo una volta varcati gli ingressi. Il fruitore è morbidamente immerso nella natura armoniosa e ristoratrice, attraverso la visione dei suoi colori, profumi e suoni come quelli delle fontane, plasmando così un’ armonica varietà di elementi. Il disegno del parco è connesso al carattere fluido della natura piuttosto che ad una semplice riproposizione delle sue forme. Il flusso dei percorsi ha suggerito richiami a snodi vegetali e altre suggestioni che sarebbero troppo semplicistiche. il rapporto che c’è fra l’impronta progettuale e quella delle forme naturali non è solo quello superficiale di una replica formale, bensìè ricerca di comunicazione e proposizione di una visione archetipa della natura, in un contatto più intimo e profondo con i suoi elementi principali. Cosìè semplice comprendere il senso di una spina centrale, ossatura e struttura attorno alla quale si avvolgono e si svolgono i due percorsi principali, aprendosi e dilatandosi nei luoghi più raccolti e intimi del parco, le due bolle d’acqua, due inclusioni con declinazioni differenti una propone la scena della sorgente attraverso lo sgorgare dell’acqua, l’altra è invece un bacino che ci raccoglie. Si è tentato di infondere attraverso le forme e gli elementi il senso della vita, di ciò che è vivo, della diversità e complementarità fra l’essere maschile e femminile. La natura non manca mai nel proporci tutto e il contrario di tutto e noi siamo legati ad archetipi e a tradizioni, quanto la palma ci può evocare miraggi di oasi e freschezza con l’eleganza delle sue forme accentuate dalla curvatura dei percosri a sipario che ci introducono nel parco tanto la tesa dei cipressi ci rimanda ad uno scenario grave, che radica verso terra. In natura c’è sempre equilibrio, la composizione cerca di ritrovare un possibile equilibrio la lettura può essere semplice e formale o di significati e pesi ponderati. L’ispirazione è tratta dal tema del mosaico pavimentale della cattedrale di Otranto, l’Albero della Vita, dove tutti gli elementi naturali raffigurati si mescolano in un perfetto connubio di armonia ed equilibrio, in una gradevole architettura verde che accoglie l’uomo in totale simbiosi. Proprio come il parco è destinato a fare con i suoi ospiti. Proprio come noi dovremmo fare ogni giorno su questa terra. La trama su cui è intessuto il disegno, è una sorta di maglia, di sottostruttura che tiene il tutto in ordine, accentuata da variazioni cromatiche e sfumature così come ritroviamo in natura. L’impianto è asimmetrico ma i pesi delle specie, la loro forma e passo riconducono all’equilibrio pur nella forte dinamicità dell’impianto. In un luogo come quello dove insiste l’intervento, spoglio e privo di grazia urbana e lontano anni luce dalla bellezza si è tentato di innestare un seme di vita, un piccolo germoglio che si integra e dialoga con ogni parte circostante, che ne trova connessioni che ti invita, riceve e trattiene. Il percorso pedonale con le sue anse ci invita a sostarvi oppure a percorrerlo. L’andamento dei percorsi è volutamente intrecciato e bordato da palme disposte a lati alterni ricordando le “doppie eliche” di tutto cio’ che connota la vita e che si traduce in movimento. La suddivisione del prato in ampie fasce parallele, che si alternano in una diversità cromatica, ottenuta tramite la distribuzione di specie prative dalla distinta cromia rende lo spazio misurabile e comprensibile. La presenza di una fontana a raso – pavimento, a cerchi eccentrici e concentrici, completa, con la presenza dell’acqua l’evocazione di un’oasi . Il cerchio principale, dalla circonferenza maggiore, accoglie al centro un ugello dal quale zampilla costantemente l’acqua, mentre attorno, gli altri ugelli, sono azionati dal calpestio. Dallo studio delle condizioni ambientali locali è stato possibile elaborare la proposta botanica progettuale attraverso l’integrazione del disegno architettonico al contesto socio-culturale. Numerose sono le specie botaniche scelte. La visione moderna del rapporto fra uomo e ambiente è infatti quella che riconosce la diversità biologica come elemento chiave del funzionamento dell’ecosistema Terra. La sistemazione del verde ha tenuto conto delle caratteristiche edafiche del luogo caratterizzato dalla presenza nelle aree naturali o naturalizzate della macchia mediterranea. Sono state progettate infatti ampie fasce di mitigazione ambientale tra il parco e le strutture esterne che riproducono alcuni tratti di questo tipo di associazione vegetale. Tali fasce sono infatti caratterizzate dalla presenza di formazioni arboreo-arbustive miste di sclerofille eliofile come il Lentisco, la Phillirea, la Ginestra il Carrubo, Il leccio, il rosmarino, il mirto a caducifolie come il biancospino o il Magaleppo (Prunus mahaleb). Nota è la funzione ecologica svolta dalle siepi miste come rifugio per la fauna naturale e conservazione della biodiversità con relativo aumento della resistenza alle avversità biotiche da parte del ecosistema parco ed attrazione di insetti utili come farfalle, api e coccinelle . Le piante pollinifere avranno un ruolo fondamentale per l’attrazione di insetti impollinatori come farfalle o api, mentre le specie a frutto come il biancospino ed il Magaleppo saranno utili all’attrazione di uccelli. Non trascurabile è, inoltre, il ridotto fabbisogno manutentivo che queste macchie hanno, in quanto se correttamente progettate dopo la prima fase di attecchimento e cura nella crescita non hanno bisogno di interventi manutentivi. Anzi lo scopo della progettazione di siepi miste è proprio quello di farle evolvere verso un ecosistema maturo in grado di auto sostenersi senza la necessità dell’intervento dell’uomo. Chiaramente stiamo parlando di un parco e non di un area naturale per cui un minimo di manutenzione va garantita. Alla funzione ecologica della sistemazione a macchie va riconosciuta anche la funzione sensoriale olfattiva e visiva per la presenza di piante aromatiche e la distribuzione nel corso dell’anno dall’alternarsi delle fioriture, della produzione di frutti e alla colorazione delle foglie. Non ultimo, il ruolo delle macchie è anche quello di raccordare la monotonia della vegetazione propria del luogo, (le siepi monospecifiche e le piantate di pini) con la creativa artificiosità del disegno architettonico. Il sistema delle fasce fiorite che costeggia in alcuni tratti il percorso pedonale sinuoso, richiama e riprende la rigorosità delle fasce cromatiche del prato, aggiungendo colore, profumi e sorpresa al percorso. La funzione sensoriale viene così in maniera molteplice stimolata al visitatore. Oltre al rigore dettato dalla presenza dei filari di palme e di cipressi, in maniera non del tutto marginale sono state distribuite lungo un lato del percorso pedonale un sistema di alberature a doppio impalco costituito dall’albero di giuda (Cercis siliquastrum) e dalla Canfora necessari a creare le condizioni ideali per il ristoro dalla calura estiva. L’alternanza di una specie sempre verde a portamento eretto espanso ad una caducifoglia permetterà di ottenere ombra d’estate e sole di inverno così da rendere piacevole la fruizione di tale spazio non solo nei mesi primaverili estivi ma anche nel periodo autunno-vernino. In riferimento alle specie da prato è stata prevista una alternanza di fasce inerbite tra Zoysia japonica e Festuca arundinacea. In particolare la Zoysia essendo specie macroterma, durante i mesi invernali va in dormienza non necessitando di alcun intervento di manutenzione. Viene spesso consigliato dai produttori di tali prati, la trasemina nei mesi invernali con Lolium perenne per consentire la colorazione del prato nei mesi invernali. In alternativa si procede alla verniciatura del prato. Il progetto in maniera audace ed innovativa ha invece considerato la possibilità di alternare le specie per avere un effetto cromatico sia estivo che invernale. Il tale maniera viene combinata alla funzione di risparmio manutentivo quella estetica di variazione del cromatismo. In fine il progetto propone la scelta del filare di Waschingtonia robusta lungo il percorso pedonale per rafforzare l’ideale che ha ispirato il disegno architettonico. In realtà si propone come alternativa la scelta di un filare di Celtis australis per non rinunciare alla funzione bioclimatizzante delle alberature lungo il percorso.
PIAZZA DELLA FONTANA E PERCORSO SENSORIALE CROMATICO
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3 CONSIDERAZIONI La soluzione progettuale, in risposta alle tematiche del bando, mira ad innescare un processo di rigenerazione ambientale, architettonico e sociale trasformando e valorizzando intrinsecamente la conformazione e il contenuto del sito oggetto di indagine. Inglobando nell’ambito del parco, quindi del verde una molteplicità di funzioni e attrattive, si offre ai cittadini di tutte le fasce di età, un ampio ventaglio di possibilità e costituisce una valida alternativa e implementazione per l’intera città di Bari, che oltre ai giardini storici è sprovvista di macchie di verde “da vivere” con rare eccezioni, ad esempio il parco di Largo II Giugno, la Pineta di san Francesco, il più recente parco di Punta Perotti. Non possiamo credere che i giardini storici di Piazza Umberto e i rivisti giardini di Piazza Cesare Battisti possano essere assimilabili ad un “Parco Urbano” e bisogna tener conto che i parchi urbani sono indispensabili quanto assenti nella vita di ogni giorno. L’occasione per Japigia in veritàè potenzialmente un’occasione per l’intera città di Bari. La qualità di vita degli abitanti dell’intorno sarebbe notevolmente migliorata dalla presenza del parco che grazie ai servizi che accoglie al suo interno potrebbe essere sempre attivo, addirittura essere sprovvisto di recinzione, così da poterlo davvero intendere come spazio pubblico libero e sicuro. Infatti nella piccola struttura al centro è prevista una piccola attività, un caffe’ o piccola edicola con annesso deposito, servizi sanitari e spogliatoi per i gruppi di squadre fruitori dei campi da gioco e pure un locale di video sorveglianza e sicurezza. Proprio per semplificare ed ottimizzare l’attività della sorveglianza e di conseguenza la sensazione percettiva di sicurezza nel parco, il locale dedicato è stato collocato proprio nella posizione da cui si controllano visivamente le due macro zone, quella verso sud e quella ad ovest. Da un punto di vista della qualità architettonica i segni introdotti nel progetto sono piccoli elementi, trattati per lo più come oggetti scultorei da impreziosire anche invitando noti artisti del nostro territorio a volersi confrontare coi temi con cui ci siamo confrontati noi affrontando questo progetto, e cioè il senso della natura, il valore degli elementi cromatici del verde nei suoi cambiamenti stagionali, la luce e l’acqua. I materiali scelti tendono a connotare gli elementi del parco come oggetti dalle geometrie ordinate e semplici in parte artificiali in parte naturali. Trattando questi oggetti come inclusioni, perle, cristalli e anelli affioranti, si è scelto l’utilizzo delle maioliche colorate proprio per impreziosire ed esaltare con un materiale vibrante alla luce le forme e il colore degli alberi – pensilina, dei tagli e delle sedute lungo i muri della recinzione e delle piccole gradonate attorno alla bolla d’argento. Altri elementi sono da intendersi come i “trovanti” della Murgia, ad esempio le foglie lanceolate bianche ben si presterebbero ad essere animate da un artista-scultore. Il progetto integra gli aspetti della progettazione non operando una distinzione di ambiti fra il verde e il resto ma considerando le due componenti intimamente connesse e complementari. Così il disegno della pavimentazione e del verde è comunicante, le specie lineari ad lato fusto sono da considerarsi l’architettura spaziale del parco ne costituiscono la struttura, tutto il resto, le bolle, gli elementi lanceolati, gli alberi – pensilina sono presenze che animano con la loro luce e con la loro purezza lo spazio del parco, indicandone episodi, passaggi, momenti sosta e respiro. L’integrazione delle tematiche e degli aspetti funzionali è tale che ad esempio l’elemento architettonico che caratterizza l’ingresso, l’“albero-scultura”, è contestualmente pensilina, ricettore di energia solare, superficie di raccolta dell’acqua, riparo e presenza “estetica”. Anche l’area dedicata allo skate bord e al pattinaggio è una conca in grado di convogliare le acque piovane, è altresì un luogo che ci raccoglie, dove i ragazzi possono giocare e relazionarsi. Tale spazio è polivalente, ben si presta a che i fruitori lo vivano secondo i loro desideri e fantasia. I colori scelti per gli elementi più salienti dell’arredo architettonico sono quelli che si richiamano alla luce ovvero all’energia, all’acqua e al verde, tonalità ricorrenti nella progettazione del parco, in tutti i suoi elementi. Anche le specie fiorite sono state ricercate con questo obiettivo, conseguire armonia cromatica. La visione di insieme di quello che si vorrebbe realizzare e comunicare è ben evidente attraverso gli elaborati grafici del progetto. Il grado di approfondimento maturato dalla proposta progettuale, a questa fase, non ha consentito di sviscerare completamente e nel dettaglio tutti gli aspetti intrinseci del progetto e dei suoi temi, così come essi richiederebbero e meriterebbero. Indagare un progetto significa dapprima intuirlo, successivamente decifrarlo e decodificarlo per poi trasmetterlo. Questo progetto necessità di essere approfondito per poter essere trasmesso e donato a tutti gli individui che lo vorranno visitare e esperimentare.
PERCORSO SENSORIALE E BOLLA D'ARGENTO
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BAR E SERVIZI E CAMPI DA GIOCO
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ARREDO URBANO - MATERIALI - ECO COMPATIBILITA'
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ILLUMINAZIONE
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VISTE TRIDIMENSIONALI
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