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Re-Hub - saverio massaro

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Il problema è doppio: apprendere nuovi atteggiamenti nei confronti dei rifiuti, e inventare nuove tecniche e riti cosicché atteggiamento e azione si sostengano a vicenda. Un’efficiente eliminazione è importante per la nostra sopravvivenza. Essa potrebbe venir anche conformata in modo da rendere lo scartare un piacere e un compimento, un arricchimento della persona. Alcune nostre abitudini mentali sono ostacoli per una facile gestione. […] vorremmo che le cose fossero pure e durassero per sempre. Ci fissiamo sul consumo come misura del benessere ma non ci piacciono le conseguenze; esaltiamo la creazione e disprezziamo le cose e i luoghi dismessi. Pensiamo per mezzo di dicotomie, in classificazioni rigide, e non sappiamo comprendere il flusso continuo e la sfumatura. […] Pulire il mondo ripararlo trasmetterlo, potrebbe diventare altrettanto importante che usarlo o farlo. [Kevin Lynch – Deperire]

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Re-Hub

Re-Hub è un gioco di parole che chiama in causa tre fattori: Re = Riciclo, Hub = Dispositivo di rete, Rehab = riabilitare (aree degradate della città). Re-Hub quindi si configura come un network di dispositivi urbani atti a promuovere e incentivare la cultura del riciclo attraverso pratiche educative e attività ludico-partecipative e a trasferire i rifiuti della raccolta differenziata attraverso appositi cargo treni/tram lungo la linea ferroviaria urbana. In questo modo si intende contribuire a rendere più efficiente e polifunzionale la rete ferroviaria esistente, un’infrastruttura multitasking, con evidenti vantaggi in termini di gestione e manutenzione e allo stesso tempo a collegare il momento del riciclo all’educazione per colmare l’enorme gap che esiste ancora tra gli obiettivi(65% di differenziata) e la realtà che in una città come Roma si attesta attorno al 25%.

Un’analisi sulla città di Roma conduce all’individuazione di cinque complessive possibili aree per un progetto di questa natura presso la Stazione Prenestina, la Stazione Nomentana, Piazza Zama, Ponte Casilino e presso Via del Mandrione. Queste aree hanno caratteristiche comuni, sono infatti brown areas da riqualificare, sono in vicinanza alle stazioni dell’anello ferroviario romano in quartieri caratterizzati da una densità abitativa medio/alta, e infine si trovano nelle vicinanze di uno o più edifici scolastici pubblici. Queste aree possono essere tra loro interconnesse generando un nuovo layer urbano, la linea emergente dei rifiuti: l’Urban Recycle Line.

Re-Hub sviluppa in particolare un progetto architettonico e urbano nell’area di via del Mandrione, inserendosi nei temi di ricerca Urban Voids e Urban Green Line. Il progetto è elaborato in sinergia con altri due progetti limitrofi: Kidult di R. Faralli e Li.N.F.A. di D. Motta. I tre progetti insieme ridefiniscono un brano di città che si configura come un piccolo cluster dell’educazione e della creatività. La connessione tra le parti è garantita dall’Urban Green Line che ricuce il collegamento tra via Nocera Umbra e Via Casilina con un ponte pedonale sospeso sul vallo ferroviario. E’ questo un ponte sul quale transita anche il nuovo tram UGL e che determina l’accessibilità all’area di progetto con una piattaforma pedonale collegata a Via del Mandrione.

Dal punto di vista funzionale Re-Hub si organizza in un grande spazio pubblico coperto e polifunzionale che funziona soprattutto come mercato e zona espositiva connesse ad un’area residenziale, con una serie di laboratori e servizi al livello superiore mentre al piano inferiore, annessa ai parcheggi, si apre la zona per il trattamento dei rifiuti differenziati e per il loro spostamento sui treni cargo e sul tram UGL diretti verso i rispettivi centri di trattamento extra-urbani.

La ricerca espressiva è assolutamente centrale in questo progetto: con un approccio vicino alla ricerca strutturale e modulare dell’ing. Alfred Neumann, seguita da altri architetti come Moshe Safdie e Zvi Hecker, nasce lo studio di elementi geometrici componibili e tra loro compatibili. Sulla base di queste moduli ad andamento triangolare nasce un complesso estremamente ricco di configurazioni geometriche e di spazi sia interni che esprime. Il gioco frammentario e allo stesso tempo modulare suggerisce e accompagna così una percezione in movimento del complesso dal treno e una evocazione della frammentarietà della stessa città contemporanea e del tema stesso del rifiuto e del suo smaltimento intelligente.

Link al blog: http://re-hubrome.tumblr.com/


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