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Riqualificazione Piazza della Libertà, viale Bechi, aree circostanti la Torre spagnola e la spiaggia La Rena Bianca - Stefano Manzo, Marco Chitti

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IL PERCORSO-MATRICE Il progetto per le aree costiere adiacenti l’abitato di Santa Teresa prende le mosse dalla formalizzazione di un percorso ciclo-pedonale di collegamento che si ponga come catalizzatore principale dei flussi – quello turistico, ma non solo – di fruizione dell’area. La sua importanza primaria non si esprime tanto nell’essere collegamento rapido, quanto invece nel costituire una qualità urbana e architettonica, non ultimo a livello di fruizione per gli utenti disabili . Il punto di partenza individuato è la Piazza del la Libertà, ad oggi vero e proprio “ retro” del salotto buono del centro, costituito dal sistema di vie a forte vocazione pedonale che ruota attorno alle due piazze principali . Attraversando il belvedere retrostante la vecchia struttura alberghiera abbandonata, il percorso giunge poi nel le aree circostanti la Torre in corrispondenza della curva di Viale Bechi, dove si apre in un ampio spazio attrezzato e infrastrutturato al servizio del monumento cinquecentesco. Da qui si parte poi, costeggiando l’ insenatura del porto Longonsardo, per cingere interamente il promontorio in mezzo ai suoi graniti, con alcuni punti, individuati come maggiormente panoramici, in cui il percorso si allarga ospitando attrezzature di vario tipo, non ultime quel le informative a carattere storico e ambientale. Il punto di arrivo è chiaramente la spiaggia del la Rena Bianca, dove la quota del piano di camminamento scende progressivamente fino a toccare i l livello del l ’arenile in una cornice vegetale ripresa e rinnovata. Il materiale principe di questo percorso e degli spazi pubblici deve essere il granito, disponibile in grandi quantità nella zona ed estratto fin dai tempi del le cave romane di Capo Testa. Quello tra granito e Gallura è un binomio costituente inscindibile che deve essere confermato necessariamente in questa occasione di riqualificazione.

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Vista generale

LA PIAZZA DELLA LIBERTA’ Ad oggi la Piazza della Libertàè una piazza solo a livello nominale, occupata com’è da un grande parcheggio con una viabilità ad anello. Su di essa si affacciano una serie di edifici che ne avallano in qualche modo la destinazione d’uso, data la mancanza praticamente totale di relazioni : alcuni edifici residenziali e i l vecchio albergo dell ’Esit momentaneamente in ristrutturazione. Per far tornare ad essere una piazza in senso proprio questo spazio, se ne deve recuperare prima di tutto quella che puo’ essere la sua vocazione primaria, ovvero quella di punto di visuale privilegiata verso il porto Longonsardo. Ecco allora che, volendo mantenere una quota seppur parziale di parcheggi, questi saranno localizzati lungo la parte adiacente gli edifici residenziali, per lasciare il posto ad uno spazio pavimentato e attrezzato che dia sul la parte di maggiore visibilità panoramica. Il verde ha doppia funzione, quella decorativa-volumica e quel la di frontiera interstiziale. L’ illuminazione, sospesa in corrispondenza del la parte alberata, a voler creare un ambiente festoso e di incontro, é invece a pavimento in alcune zone piu’ aperte e piu’ decentrate, come a voler richiamare atmosfere piu’ soffuse. Cio’ detto, la progettazione della piazza risente in modo decisivo del la provvisorietà della condizione al contorno: l ’albergo in ristrutturazione, chiaramente l ’attore principale sulla scena se si restringe il campo alle quinte edificate, dovrà essere sostituito, possibilmente da una struttura di particolare pregio architettonico, a destinazione pubblica, ad esempio per la promozione turistica, che ne sfrutti la posizione privilegiata.

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La Piazza della Libertà

LA PIAZZA DELLA TORRE Il punto debole principale delle zone circostanti la torre spagnola di Longonsardo – per come si presentano attualmente – è senza dubbio la mancanza totale di una zona di fruizione. La torre è collegata a Viale Bechi, un viale essenzialmente a carattere carrabile, e manca di uno spazio di filtro che la accolga all’ interno del corpo urbano. Per queste ragioni il progetto prevede la costituzione di un’area pavimentata e attrezzata che vada a lambire il bastione del belvedere dell ’ex Esit . Cio’ che è naturale è pero’ pensare alla relazione che questo spazio ha con la Piazza del la Libertà: e dev’essere una relazione di retta, senza mezzi termini. Per questo viene proposto di sfruttare il bastione dell ’ex Esit. Il percorso lo apre, lo attraversa trasformandolo in un grande portale che svela a poco a poco la Torre e il suo paesaggio. La nuova area attrezzata accoglie in questo modo servizi – bar o simili – situabili nel livello superiore del belvedere ex Esit, luoghi per la sosta, e soprattutto si pone come fulcro per i numerosi sentieri provvisori già esistenti che attraversano e innervano il promontorio. Il traffico di Viale Bechi, non eccessivo, puo’ transitare in quest’area, ma grazie alla pavimentazione continua l’automobilista avrà l’ impressione di “entrare in casa di qualcuno” , e dunque avrà un forte elemento di dissuasione per la velocità. In questo modo, nella prima parte di Viale Bechi, meno interessata da traffico pedonale, si potrà mantenere la preminenza carrabile e la dotazione di parcheggi.

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La Piazza della Torre

LE AREE VERDI DELLA RENA BIANCA La spiaggia del la Rena Bianca è effettivamente già oggi contornata da una cinta verde, che nella parte ovest assume carattare parietale, mentre nel versante est mantiene caratteristiche piu’ dolci, andando su entrambi i fronti a terminare sui fronti rocciosi che contornano l’ insenatura. Queste aree verdi sono pero’ non coerenti e di risulta, nonché interrotte da alcuni piccoli fabbricati di servizio di scarsa qualità. La formazione di una quinta verde uni taria – attraversata dal percorso matrice – che cinga la spiaggia ponendosi come filtro naturale verso l ’abitato, prevede dunque in modo chiaro l ’eliminazione di detti fabbricati e del parcheggio di forma quadrata adiacente al la spiaggia, nonché la copertura del muro di sostegno del la strada esistente, resa essenzialmente privata per la distribuzione degli edifici esistenti. I fabbricati di servizio e il bar troveranno posto al di sotto del percorso pedonale e della quinta verde, in modo discreto, serviti direttamente dal la spiaggia per mezzo di bocche di lupo. Uno di questi ingressi , sfruttando il passaggio sotto strada già presente, porterà alla zona dell ’ampio parcheggio triangolare esistente. La vegetazione del la quinta verde, prevista non in modo totalmente intensivo e comunque via via piu’ bassa e rada nell‘anello adiacente l’arenile, sarà da scegliere nell’arco delle specie già presenti in zona, o in ogni caso presenti nel paesaggio sardo, come la quercia, l ’olivo, i l corbezzolo, il lentischio, il mirto.

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Il percorso-matrice

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Le aree verdi della Rena Bianca

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La Rena Bianca

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Tavola 2

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Tavola 3


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