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Scuola materna a Dolzago - David Perri, Gianfranco Raffaelli, Raffaella Villani, Ilde Raffaelli

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Lo spazio educativo dell’asilo deve trasmettere un senso di rifugio e la sua organizzazione funzionale deve essere tanto semplice quanto efficacie ma, soprattutto, deve affermare un principio di ordine e gerarchia dello spazio architettonico aperto ad un continuo gioco di contrasti e sorprese.

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Abbiamo pensato ad un edificio il cui aspetto compositivo sia di chiara lettura e basato su un assemblaggio di volumi regolari ben distinti e riconoscibili per le loro diverse dimensioni che indicano, con discrezione, le loro funzioni interne. Uno spazio dove gli ambienti con le loro funzioni esaltino il dialogo tra interno ed esterno e siano relazionati da percorsi facilmente identificabili e dove il controllo della percezione cromatica attraverso la conoscenza e l’uso del colore può aumentarne il valore funzionale e culturale.

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La logica distributiva si comprende dalla geometria tracciata nella pianta: un percorso interno alle cui estremità sono posizionati i diversi accessi, continua all’esterno definendo gli spazi aperti e coperti relazionati alle aule; intorno a questo percorso si collocano i volumi funzionali. L’accesso alla scuola, filtrato da uno spazio coperto che delimita un grande patio, è stato arretrato rispetto al filo stradale non solo per motivi di sicurezza ma anche visivi e vi è stata inserita una quinta alberata alla cui base si trova una lunga panca per i familiari che attendono l’uscita dei bambini. Un divisorio in vetro delimita fisicamente ma non visivamente l’inizio del complesso scolastico e questa trasparenza oltre a voler dare un immagine meno rigida dell’istituzione scolastica, può trasformarsi in una grande lavagna dove possono essere posizionate serigrafie con disegni, frasi, programmi leggibili sia da dentro che da fuori.

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Il percorso coperto esterno che collega tutte le aule è costituito da una leggera pensilina la cui continuità vuole essere un forte segno orizzontale nei prospetti dell’edificio ma vuole soprattutto creare uno spazio di continuazione con gli ambienti interni. Nella direzione longitudinale tra il percorso interno ed il muro di confine del lato ovest è posizionato il corpo dei servizi che accoglie l’aula insegnanti con relativo spogliatoio e servizio, il bagno per i diversamente abili (accessibile anche al pubblico), la lavanderia, la dispensa, la cucina e la mensa; questo corpo si afaccia su due spazi a verde, uno che accoglie l’orto didattico e l’altro un patio delimitato dal setto inclinato in tubolari di ferro colorati.

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Un piccolo cortile interno (“chiostrina”) delimitato su tre lati da vetrate è posizionato nell’angolo tra le due direzioni ortogonali del percorso ed ha la duplice funzione di illuminare con luce naturale oltre che aerare la parte più interna dell’edificio. A destra del percorso si trovano in sequenza l’aula per le attività pittorico plastiche delimitata da una libreria aperta alternata a pannelli in legno a tutt’altezza, successivamente lo spazio comune fino a raggiungere all’estremità opposta l’ingresso secondario.

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La torre centrale a pianta rettangolare alta 6,5 metri è il luogo di incontro principale della scuola e si relazione alle unità didattiche che la circondano; la sua altezza, evidenziata all’esterno da un brise soleil in metallo colorato, fa si che sia un elemento visibile anche da lontano e quindi un segno ben distinguibile nello scenario cittadino. Questa “aula magna” oltre ad avere funzioni distributive è stato concepita come spazio comune polifunzionale per le attività di psicomotricità e/o gioco senso motorio dei bambini ; sempre al suo interno è stata prevista un area per il sonno che può essere delimitata all’occorrenza chiudendo il pannello scorrevole di un dei tre accessi dal corridoio e facendo scorrere una tenda fissata ad una struttura in profilati di ferro. Nella parte alta è posizionata una finestra a nastro con aperture a vasistas motorizzate per la circolazione dell’aria; questo taglio perimetrale oltre a offrire una luce filtrata e diffusa uniformemente da un senso di leggerezza al soffitto che sembra sospeso su questa fascia luminosa.

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La parte bassa è caratterizzata da una sequenza di pannelli in legno tamburato di rovere alternato a laminato di diversi colori che identificano le porte di accesso alle varie sezioni. Queste aule, la cui logica distributiva vuole essere di immediata lettura sono state pensate come spazi autonomi, ciascuna dispone di una zona servizi/spogliatoio/deposito illuminata ed areata da lucernari e di un armadio libreria per il materiale didattico; le ampie pareti vetrate danno un senso di estensione verso il giardino e la pensilina esterna, che le protegge dagli agenti atmosferici, ha la duplice funzione di collegamento esterno di tutti gli ambienti e di spazio ricreativo.

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Particolare attenzione è stata rivolta allo studio del colore mirato ad identificare un preciso percorso cromatico che accompagna il bambino in tutte le parti dell’edificio, dagli spazi comuni a quelli delle singole unità. Questa sequenza cromatica segue una precisa gradazione del colore facendo riferimento al sistema NCS elaborata alla fine degli anni Cinquanta dallo svedese Anders Hard; questo sistema consente di ordinare i colori, di codificarli e rappresentarli così come l’occhio umano li percepisce e non in base a come nascono dalle mescolanze di pigmenti o dalla riflessione della luce. Tutto questo per dare al bambino attraverso il colore la percezione visiva dei luoghi assegnando ad ogni aula un suo unico colore, mentre gli spazi comuni avranno tutti i colori del sistema; sarà così immediato il riferimento spaziale o capire se siamo all’inizio o ala fine di un percorso. L’uso del colore è previsto nei due setti inclinati del percorso centrale, nel brise seleil del volume centrale, negli arredi e nelle pannellature divisorie delle sezioni didattiche con i relativi servizi per la loro diversificazione.

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Il contatto diretto e continuo delle aule con il giardino ci ha indicato una sistemazione del verde finalizzata ad assolvere non solo la funzione di polmone della scuola ma anche quella didattica come polo di osservazione naturalistica creando situazioni ludiche che non necessitano di particolari attrezzature. La scelta delle piante i è stata fatta cercando di creare un ambiente in cui siano presenti nel corso dell’anno solare colori, sapori e profumi. Un’area specifica, a cui si accede anche dalla mensa, è stata dedicata ad un piccolo orto didattico dove piante aromatiche, ortaggi e piccole piante da frutto potranno essere un supporto divertente ed educativo per familiarizzare con il mondo della natura. La scelta del manto erboso è stata orientata verso il prato fiorito che richiede poca manutenzione e minime esigenze idriche, inoltre richiama insetti utili e farfalle e le continue fioriture spontanee trasformeranno il tappetto in una tavolozza di colori.

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Per il recupero e il riciclo delle acque piovane provenienti dalle coperture e dai lastricati esterni ed il loro riutilizzo per l’irrigazione e i servizi igienici, abbiamo pensato al posizionamento di una o più cisterne interrate con una capacità totale fino a 250.000 litri nell’attuale vuoto del piano interrato dell’edificio demolito. Purezza formale, semplicità costruttiva, materiali naturali ed ecocompatibili sono state gli elementi guida del nostro percorso progettuale, il tutto finalizzato ad un contenimento dei costi di realizzazione e garantendo al tempo stesso il massimo delle prestazioni energetiche nel rispetto dell’ambiente.

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