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Parcheggio Localita' Longea_Moena - Giuseppe Morando, Studio di Architettura Faccioli Gabrielli Architetti Associati, Laura Lampugnale, Rosanna Giallonardo, Enzo Chimento

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«Quassù non vivo in me, ma divento una parte di ciò che mi attornia. Le alte montagne sono per me un sentimento». -Lord Byron

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Il territorio anzitutto, particolarmente complesso, ricco, fortemente caratterizzato da esistenze e preesistenze di tipo non solo naturale e paesaggistico ma anche di tipo antropologico, che non da, a nostro parere, nessuna alternativa ad un progetto architettonico quanto più considerato in simbiosi con le forme, i colori e le geometrie ispirate dal contesto alpino.

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L’architettura proposta viene pensata attraverso le relazioni che riesce a intessere con il suo contesto, specie quando questo pone limiti fisici così rigidi e “spigolosi” e presenta aspetti così fortemente peculiari.

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Il progetto, si confronta e rapporta con i molteplici aspetti dell’intorno in un continuo processo di negoziazione dell’orografia esistente. Lo spazio si genera secondo una regola che non è più di tipo puramente naturale ma ibrida, quasi una mediazione fra i limiti imposti dalla conformazione geomorfologica del terreno e le necessità funzionali dell’opera.

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Ogni elemento del progetto: ponte, pista-ciclo pedonale, parcheggio, viabilità viene concepito solo attraverso la relazione che ha con l’opera nel suo complesso e con il contesto in cui viene inserito.

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Il riferimento iconografico e culturale sul quale e’ costruito il progetto e’ quello della strada delle Dolomiti e del concetto di strada in senso più ampio. In contesti montani infatti la strada ha una fortissima connotazione sociale e di relazione. Nell’immaginario collettivo il reticolo di piccole strade si arrampica o ridiscende i fianchi delle montagne seguendone il profilo. L’accesso al progetto avviene proprio in questo modo, dalla strada statale si scende lungo la valletta del fiume per percorrere lo spazio aperto ma coperto del parcheggio. Esso e’ inteso come un’estensione costruita della strada stessa. Il riferimento tipologico atipico e’ quello delle aree di parcheggio improvvisate lungo i tornanti “allargati” delle strade di montagne.

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Concept

L’orografica naturale Tale soluzione rende possibile un contatto pressoché continuo degli elementi orizzontali, i solai dei differenti livelli del parcheggio, con la montagna. Tali solai rappresentano un’estensione artificiale della topografica del terreno, semplificata e resa idonea alla funzione richiesta. L’utilizzo di strutture schermanti in doghe di legno (posizionati lungo i prospetti liberi del fabbricato) e di terre armate opportunamente sagomate, accentua questo rapporto strettissimo fra gli elementi del progetto e il sito. In prossimità dei lati corti del progetto, la sagomatura dei solai diventa ancora più evidente; la fusione (quasi una genesi…) con la montagna è in questi punti resa manifesta, compiuta.

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Studio Volumi

La struttura si posiziona in una conca naturale, già correttamente individualizzata dal bando, sviluppando tuttavia   una propria conformazione plani volumetrica che si sviluppa secondo  l'andamento sinuoso del pendio naturale nella quale è inserita.

PARCHEGGIO

Per definire in maniera corretta la struttura del parcheggio occorre ricorre ad un immagine differente: la strada. Una strada che, sviluppandosi attraverso una successione regolare di piani collegati da rampe semicircolari, attraversa tutto lo spazio del parcheggio senza soluzione di continuità. La conformazione e dimensione planimetrica dei piani, variabile in funzione della topografia del montagna alla quota in cui il singolo livello è posizionato, permette di mantenere una successione costante montagna-corsia-area di sosta-corsia – vuoto.

Nella soluzione proposta si dovrebbe parlare più correttamente di una successione di strade, di spazi carrai dove è possibile parcheggiare ma anche esplorare, intravedere scorci sempre differenti del paesaggio filtrati dagli elementi schermanti della facciata; scendere nella valle sperimentando un contatto quasi intimo con la montagna e la stretta vallata dell’Avisio.

Il posizionamento sia dei posti auto che delle strutture verticali di sostegno è baricentrico rispetto alla pianta. Tale soluzione prevede di poter accentuare l’orizzontalità della strutture ponendo in un secondo piano visivo le strutture verticali di sostegno.

Il posizionamento del bike-sharing al primo livello utile del parcheggio ne permette il più semplice e agevole collegamento con la pista ciclo pedonale del ponte e della successiva prosecuzione della stessa su strada Cernadoi, evitando quindi impegnativi salti di quota ma allo stesso tempo garantendo uno spazio coperto e ben attrezzato per i servizi necessari ai ciclisti e ai visitatori in genere (area baby-care, servizi igienici, depositi, assistenza). La movimentazione fra i livelli della struttura avviene per quanto concerne le auto tramite rampe semicircolari poste sul lato nord, in prossimità della rotonda di progetto; due blocchi scala-ascensori sono previsti per la movimentazione dei pedoni e per questioni legate alla sicurezza in caso di sgombero.

STUTTURA

La tipologia di struttura, composta da setti strutturali centrali in sequenza, travi a mensola, travi a cintura e solai a piastra, consente la massima libertà compositiva e distributiva in pianta (organizzazione degli spazi di sosta e delle corsie di manovra) nonchè un’autonomia progettuale nel disegno della facciata; inoltre evitando la sosta perimetrale delle auto (per quanto possibile) il risultato è liberare la facciata dalle auto e ottenere un effetto di maggior pulizia e ordine. Lo schema strutturale, concentrando i carichi su setti portanti fortemente compressi, eventuali trazioni indotte da spinte orizzontali diventano decompressioni e questo consente di sfruttare el modo migliore la tecnologia del calcestruzzo. Il solaio a piastra permette infine un posizionamento delle canalizzazioni e degli impianti assolutamente svincolato dalla struttura. I posti auto complessivi sono 230, disposti su 4 livelli.

PROGETTO GRAFICO

Nell’organizzazione funzionale di un autorimessa multipiano, l’aspetto legato alla riconoscibilità dei percorsi, l’orientamento e la visibilità e riconoscibilità dei servizi e delle dotazioni assume un ruolo fondamentale per costruire una macchina efficiente. Il “progetto grafico”, inteso come studio del colore ma anche del corretto posizionamento della segnaletica orizzontale e verticale, viene sviluppato anche in questo caso partendo dalle indicazioni fornite dall’intorno e dal contesto. La ricchezza e la varietà cromatica del paesaggio alpino costituiscono il punto di partenza nella scelta di una “palette” di colori da utilizzare all’interno dello spazio del parcheggio. Le sfumature, la vasta gamma di tinte, i colori decisi del paesaggio alpino dall’esterno vengono riportati e rielaborati all’interno dello spazio del parcheggio; il quale ancora una volta costituisce un tramite per chi si appresta a visitare i paesaggi di Moena. I giochi di luce ed ombra generati dalle schermature adottate in facciata, il cui andamento è variabile secondo un preciso disegno di prospetto, rendono lo spazio del parcheggio uno luogo suggestivo.


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