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UN NUOVO AEROPORTO PER L'OGLIASTRA - fatima melis

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Il progetto si basa sulla riprogettazione di un nuovo terminal per l’aeroporto di Tortolì che attualmente riversa in stato di abbandono e risulta essere in disuso per il terzo anno. E’ stato elaborato uno studio sulle distanze dagli altri aeroporti, porti e stazioni ferroviare e l’ubicazione risulta punto strategico per lo sviluppo del turismo (attualmente in crescita, la provincia ci fornisce un dato di oltre 750’000 presenze annue) e per il miglioramento dei servizi dei residenti (58.389 residenti nella provincia di Ogliastra). L’orografia del territorio suggerisce una spirale che con il suo movimento centrifugo proietta chi viene dal mare verso l’interno del territorio, pertanto la scelta del frattale più idoneo che va a porsi come step intermedio tra la catena montuosa e il golfo di porto Frailis. Da qui, la scelta di un frattale spiraliforme. Ma ciò che ha portato a tale scelta è l’analogia tra la funzionalità della struttura aeroportuale(che si basa sulla successione di parti consecutive e propedeutiche) e la ripetizione modulare della geometria frattale. La forma che meglio rispondeva alla necessità di spazi che si susseguono e che invitano ad un moto sequenziale è proprio il frattale in esame di cui si è fatto uno studio geometrico. Per cui gli arrivi sfociano un una hall che si proietta a cono verso l’esterno (interno < esterno) mentre le partenze vengono indirizzate verso l’interno del terminal (interno > esterno) Il discorso del frattale in pianta è stato ribaltato anche in tridimensionale attraverso la costruzione di un origami che per la sua modularità, geometria e ripetizione può essere considerato un frattale tridimensionale di cui si è costruito anche un modello. Per la sua proprietà di struttura resistente per forma viene scelto come forma caratterizzante per la struttura portante del terminal per mutua spinta degli elementi contente la realizzazione di luci molto ampie necessarie all’interno di un aeroporto. I riferimenti sono il cultural center di Zaha Hadid, Russia per il guscio di copertura, la stazione di Santiago Calatrava, Manhattan per la struttura portante e le sculture di Pinuccio Sciola, artista locale che utilizza la pietra locale per realizzare sculture sonore intese come volontà di dar voce alla natura(le sue sculture sono state installate anche presso l’aeroporto di Fiumicino). La scelta dei materiali quindi è legno lamellare per la struttura portante e pietra di granito per pavimentazione e rivestimenti delle pareti verticali( tali materiali sono locali) mentre il guscio è realizzato in laminato di alluminio per alludere alla leggerezza degli aerei, mentre le vetrate elettrocromiche sono state scelte per garantire una schermatura durante i mesi più caldi in quanto le ampie vetrate potrebbero creare surriscaldamento degli ambienti interni.

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