Il progetto “New imperial” prevede la realizzazione di una serie di alloggi e un centro studi in un sito archeologico presso Piazza Armerina(EN), a pochi metri da una villa romana del IV secolo, villa romana del ” Casale” appunto, celebre per il suo ricco apparato musivo.
© GC architecs . Published on August 23, 2013.
Il sito è caratterizzato dalla presenza di una fitta vegetazione costituita da boschi di eucaliptus che si estendono per tutta la valle.
© GC architecs . Published on August 23, 2013.
L’idea nasce con l’intento di mettere in relazione l’edificio con il luogo, in quanto quest’ultimo non costituisce un vuoto contenitore di forme, ma diviene elemento stesso del progetto architettonico.
© GC architecs . Published on August 23, 2013.
Due volumi disposti ortogonalmente fra di loro generano un impianto planimetrico a “L”, memoria di un vecchio edificio preesistente ad esso. Il primo volume contiene tutti gli spazi comuni quali un ristorante, una hall e centro studi con annessa biblioteca. Quest’ultimo è formato da un ampio portico che ruota attorno ad esso, il quale, è un richiamo all’architettura del passato e al tempo stesso elemento di transizione tra lo spazio esterno e quello interno. I pilastri di cui è costituito sono ruotati di 45 gradi, in modo da conferire un esclusivo effetto luminoso agli ambienti interni, riparando dalla luce solare come dei veri e propri brise soleil.
© GC architecs . Published on August 24, 2013.
Vi è un continuo rimando,in chiave contemporanea, all’idea del trilite, dell’architrave su colonne, un continuo riferimento a una tradizione di cui l’architettura moderna, almeno concettualmente,non può non tener conto. La memoria è il fulcro e l’essenza dell’intero progetto.
Da qui l’intenzione di utilizzare la pietra locale, che diviene materia e tecnica costruttiva al tempo stesso. Il secondo volume è infatti costituito da blocchi di pietra disposti a secco che garantiscono un’eccellente coibentazione termica, permettendo di ottenere una notevole riduzione ,dal punto di vista energetico, sull’impatto ambientale; un’architettura low tech e low cost.
Gli alloggi sono distribuiti su due livelli e sono illuminati da delle strette aperture come delle feritoie; non semplici bucature, ma veri e propri tagli nella massa muraria, una sottrazione materica e formale che consente alla luce di penetrare lo spazio senza invaderlo.