•IL PERCORSO PROGETTUALE ED I SUOI RIFERIMENTI. - Il progetto della barriera antirumore nasce e si evolve in modo parallelo al desiderio di modellare una soluzione alternativa, ben studiata in ogni dettaglio, capace di attestare una elevata qualità sia del design che delle caratteristiche tecniche e funzionali, idonea ad essere adottata anche nei contesti che richiedono particolari esigenze di integrazione architettonica e di impatto paesaggistico, per risolvere le problematiche di rumorosità legate a tratte stradali e/o ferroviarie in ambito urbano o extraurbano. Senza dimenticare ciò che una regola giapponese insegna, ovvero che “il bello è conseguenza del giusto”, al fine di ricercare la soluzione ottimale di ogni aspetto, non è difficile immaginare come a monte della vera fase di progettazione, si sia resa necessaria un’estesa fase utile a tracciare una sorta di lista di tutte le problematiche principali e secondarie, che una volta scomposte nelle proprie componenti, hanno permesso poi di delineare un primo campo di soluzioni accettabili. Nell’evidente volontà di voler elaborare una soluzione con un valore aggiunto ben riconoscibile, è stato percorso un lungo cammino conoscitivo e di approfondimento nel mondo dell’arte, alla ricerca di un opera capace di ispirare (attraverso una costante osservazione dell’opera in ogni fase progettuale), la giusta direzione da seguire, per approdare ad una combinazione ottimale delle varie soluzioni precedentemente analizzate, idonea a consegnare un progetto autentico e consono e che racchiuda al suo interno la vera essenza dell’opera stessa che l’ha “generato”. Ricercando da subito opere che richiamassero in modo più o meno evidente il concetto di ricerca dell’essenziale o che comunque rimandassero ad architetti e artisti che hanno condiviso la filosofia del famoso motto “Less Is More”, dopo alcuni approfondimenti, si è giunti alla disamina delle opere di Piet Mondrian, realizzate nella fase della maturità, con particolare attenzione al percorso graduale di produzione ciclica pittorica condotta sull’albero (di cui l’artista ha dato diverse versioni tra il 1909 ed il 1912), il quale si è rivelato il vero punto di riferimento e di ispirazione per la progettazione della barriera antirumore. E’ così che si è immaginato di ripercorrere il percorso di Mondrian: partire dal pensare un albero a cui gradualmente togliere tutti gli elementi secondari fino a ridurlo ad uno scheletro. Senza mai dimenticare la funzione principale che la barriera deve assolvere, grazie alla suggestione trasmessa alle opere di Mondrian, si è giunti a proporre una struttura composta da pannelli che per le loro caratteristiche geometriche e cromatiche, si prestano ad essere combinati in svariate sequenze (tali da offrire alla vista dell’osservatore un gioco di colori e ombre che mutano in modo continuo a seconda dell’intensità della luce circostante) e osservandone la sezione di ogni tratta del sistema, si è sempre in grado di rimandare l’immaginazione all’andamento stilizzato di un albero.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.
•DESCRIZIONE DELLA BARRIERA ANTIRUMORE. - La barriera antirumore proposta, è stata studiata per risolvere le problematiche legate alle situazioni complesse tipiche degli ambienti urbani o extraurbani, che richiedono la protezione dall’inquinamento acustico in ambito stradale e ferroviario, con installazioni che possono richiedere tipicamente un’altezza variabile dai 2 ai 6 metri e lunghezze che possono raggiungere i 3000 metri.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.
L’ampia gamma di colori RAL, basata su cromatismi riconducibili a possibili elementi del paesaggio circostante, composta di tre diverse gradazioni di marrone, verde, grigio, attinenti a contesti con prevalenza di alberi, terreno o roccia, associata alla libertà compositiva dei singoli pannelli progettati, danno modo di concepire ogni singola tratta in modo univoco. Ricordando poi che la sezione di ogni settore del sistema richiama la forma stilizzata di un albero, non è difficile comprendere l’intenzione di presentare l’intera struttura come un filare di alberi che delimitano una sede stradale o ferroviaria. Grazie ai colori, alle sfumature, alle luci e alle ombre, questo sistema di barriera si candida ad essere un’idonea soluzione da proporre ed installare in contesti architettonici e/o paesaggistici che richiedono un basso impatto paesaggistico. Inoltre, grazie alla leggerezza ed al limitato impatto visivo, la barriera può addirittura essere ricondotta ad un elemento di arredo urbano.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.
Al fine di dimostrare che l’intero lavoro non ha solamente approfondito l’aspetto tecnico-estetico del sistema in sé, è giusto far presente che ogni elemento principale del sistema, pannelli principali e secondari, staffe ed elementi di aggancio, è progettato in modo tale da ammettere lavorazioni il più possibile affini a quelle attualmente utilizzate dall’azienda promotrice del concorso, in modo tale da limitare lo stravolgimento produttivo, nel caso in cui venga considerata la reale intenzione di messa in produzione del sistema proposto. Ogni fase progettuale, non ha tralasciato di valutare la soluzione ottimale anche sotto il punto di vista della sostenibilità ambientale dell’intero ciclo di vita del sistema, che in primis ha portato all’utilizzo di un uso massiccio dell’alluminio per la realizzazione dei pannelli, delle testate, delle staffe e di altri componenti, a garanzia di una durabilità nel tempo ed un possibile riciclo al termine del ciclo di vita. Non meno importante, è stato anche l’impiego di giunti e guarnizioni in gomma, con forme geometriche elementari di facile fabbricazione, che possono derivare da lavorazioni di recupero dei pneumatici esausti. Per quanto riguarda il materiale utile a garantire l’isolamento acustico, la scelta si è indirizzata verso l’utilizzo della fibra minerale, idonea a rispettare principi della sostenibilità ambientale.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.
Nel complesso, la configurazione proposta, offre un ottimo comportamento acustico, tale da esprimere valori significativi rispetto all’indice di riflessione, di fonoisolamento e di diffrazione, che identificano la barriera come un’importante soluzione di “insertion loss”. Una nota di merito va anche dedicata al fatto che i pannelli opzionali, “schermano” i montanti in modo tale da delineare un minore effetto distraente costituito dal susseguirsi dei montanti verticali per coloro che vi transitano affianco, evitando così il possibile innesco di reazioni disturbanti e pericolose per la guida, nei soggetti che hanno particolari patologie (epilessia, malattie neurologiche, ecc). Prima di concludere è doveroso rendere noto che il sistema proposto, si appresta ad essere rivisto in alcuni aspetti che possono condurre alla creazione di una vera gamma di barriere. Piccole varianti, possono ad esempio interessare l’ampliamento della gamma cromatica, oppure si può semplicemente pensare ad un differente assemblaggio di alcuni pannelli, per ottenere in un batter d’occhio una variante con funzione bi-assorbente. Nell’ottica di altri sviluppi è possibile pensare ad ulteriori accessori da applicare alle staffe, che possono ancorare, ad esempio, contenitori idonei ad accogliere del verde, in modo tale da migliorare ulteriormente l’impatto della barriera. In ultima battuta va evidenziato quanto il sistema elaborato, (che a prima vista può sembrare complesso ed articolato), risulti essere di facile manutenzione e soprattutto, con una elevata velocità di installazione. Ogni tratta infatti, può essere montata rapidamente, seguendo le indicazioni riportate in sintetici schemi di montaggio, che possono essere preparati da semplici figure professionali autorizzate a “divertirsi” nella ricerca delle svariate combinazioni che ogni singola tratta di barriera può offrire, senza rinunciare alla tentazione di incorporare funzionalità aggiuntive, come l’inserimento di corpi illuminanti nei pannelli opzionali o il posizionamento di pannelli fotovoltaici, per caratterizzare ogni barriera come se fosse una quinta scenografica.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.
© Danilo Cremonesi . Published on February 28, 2013.