Il complesso di edifici ed aree pubbliche oggetto di intervento è situato all’interno del centro storico di Lanzada in Valmalenco, che testimonia la ricchezza di cui il paese, al centro di significativi transiti turistici, gode tutt’ora. Il tessuto urbano si presenta eterogeneo, frutto e testimonianza dei vari decenni di storia, dove si apprezza l’alternanza di fabbricati di maggior pregio a costruzioni di composizione più semplice. Il centro di Lanzada mantiene una certa compattezza, soprattutto in corrispondenza della via centrale S.Giovanni, dove la ridotta dimensione dei calibri stradali e le altezze degli edifici, dai tre ai quattro piani, non favoriscono “visuali elevate”. Al contempo l’abitato vede la presenza di alcuni elementi dissonanti. I due progetti richiesti per la rifunzionalizzazione della scuola elementare esistente propongono soluzioni che condividono una scelta di base, che è quella di mantenere il corpo del fabbricato preesistente sulla via S.Giovanni e di organizzare in maniera analoga la parte basamentale alla quota intermedia tra le vie S.Giovanni e Palù con le funzioni più aperte all’uso esterno. I due progetti sviluppano invece autonomamente i piani alti in ragione delle diverse richieste del bando per le funzioni interne e per il dimensionamento; 9 sezioni per una scuola dedicata al solo nucleo di Lanzada, 15 sezioni per un istituto che accorpi i servizi per la stessa Lanzada con Chiesa Valmalenco e Caspoggio. La prima scelta di mantenere una parte dell’edificio esistente, riguarda innanzitutto l’esigenza di salvaguardare la sua memoria consolidata nei decenni di uso quotidiano. Una memoria che riguarda sia il fronte consolidato che affaccia sulla via pubblica e che ha una sua dignità architettonica, sia gli spazi di accoglienza dell’ingresso, con lo scalone ed i marmi dei portali. Spazi che nel progetto sono arricchiti con l’aggiunta di un avancorpo vetrato a tutta altezza con funzione di atrio coperto. Esiste poi una ragione di opportunità tecnico-costruttiva e funzionale; mantenere la parte seminterrata verso la strada alta consente un minor impatto in termini di scavo e minori costi rispetto alla totale ricostruzione, salvaguardando le prerogative di funzionalità e accessibilità, consentendo al contempo di gestire al meglio una razionale autonomia delle funzioni più specificamente scolastiche rispetto a quelle più aperte della palestra e dell’auditorium. In questa parte che viene mantenuta, le funzioni sono tali (ingressi, servizi, archivi,ecc) per cui non è necessario una soluzione impiantistica sofisticata, come per le aree operative delle aule e laboratori.
© sergio fumagalli . Published on August 29, 2013.
Entrambe le soluzioni, utilizzano il medesimo impianto distributivo e funzionale che prevede: un nuovo atrio a tutta altezza che fa da filtro sia verso l’esterno con una bussola più adeguata in termini di consumo energetico, e sia nei riguardi delle varie funzioni interne, consentendo una migliore distribuzione verticale della scala e di un nuovo ascensore, liberando lo spazio distributivo interno del corridoio centrale, e valorizzando più in generale lo spazio di accoglienza, l’introduzione di un elevatore meccanico che serva tutti i piani eliminando ogni barriera architettonica, che può essere già predisposto per servire anche il sottotetto/3° livello della versione di scuola più grande, l’introduzione di una seconda scala di emergenza con caratteristiche di tenuta al fuoco, per consentire una seconda via di fuga, la collocazione dei blocchi dei servizi igienici e degli spazi di deposito/ripostiglio ai vari piani nel corpo esistente con la possibilità di utilizzare un’asola tecnica frapposta fra i due volumi, esistente e nuovo, la collocazione della palestra allo stesso piano seminterrato con possibilità di accesso autonomo dall’esterno, sia pedonale che carraio (attraverso la rampa a lato del municipio) e collegamento con servizi e punti di risalita interni, la nuova sala polifunzionale per duecento persone, anch’essa collocata al piano seminterrato con ingresso autonomo, possibilità di collegamento interno con la scuola per un utilizzo condiviso, la dotazione di uno spazio all’aperto verde, oggi inesistente, di circa 500 mq. a disposizione degli utenti della scuola. Il diverso trattamento, per dimensioni, caratteristiche funzionali ed architettoniche dei piani superiori consente, in via prioritaria, di gestire anche per fasi successive un possibile ampliamento del complesso scolastico. Infatti la scuola con nove sezioni , si sviluppa sui due piani superiori e viene dotata di ampi spazi di didattica all’aperto che godono dell’affaccio sulla valle. La distribuzione delle unità didattiche prevede la collocazione delle aule didattiche, dimensionate per venti alunni, principalmente rivolte ad est e dei laboratori, e/o aule speciali al centro con possibilità di affaccio sul patio interno a tutta altezza, accessibile dal piano terra.
© sergio fumagalli . Published on August 29, 2013.
Per le quindici sezioni occorre aggiungere un terzo livello per fare spazio allo spazio mensa e relativi servizi (collocati al piano terra in modo da poter essere raggiunti in maniera relativamente indipendente rispetto alla scuola, attraverso il vano scala esistente) alle altre sei aule didattiche ed ai laboratori richiesti. Tale impianto distributivo permette di concepire un disegno di facciata maggiormente contestualizzata, meno vincolante rispetto allo schema ripetitivo delle aule e dei blocchi di servizio, di proteggere adeguatamente gli affacci sul lato sud e nel caso dell’atrio vetrato, di segnalare verso lo spazio pubblico i movimenti interni in uno scambio visivo positivo e stimolante. La luce agli spazi distributivi, oltre che dalle aperture sulla strada è introdotta zenitalmente con la creazione di un patio interno. Alla base di tutto il nuovo impianto del fabbricato scolastico, viene collocata una autorimessa interrata per 33 posti auto che garantisce in maniera corretta il fabbisogno sia della scuola che del municipio. L’autorimessa ha accesso carraio ed uscita su via Palù, emerge in superficie con scale aperte, in almeno due punti strategici ed è collegata direttamente con l’elevatore della scuola e con l’auditorium, raggiungibili entrambi dall’interno.
© sergio fumagalli . Published on August 29, 2013.
Oltre al progetto per la nuova scuola, sono state in questa fase individuate alcune proposte ideative per quanto riguarda gli altri due edifici del municipio e del centro civico polifunzionale (museo, ambulatori, locali associazioni, ecc). La qualità architettonica ed urbana dell’edificio del municipio viene ricercata nel progetto anche e soprattutto favorendo un migliore rapporto con gli spazi pubblici urbani. La composizione ed il disegno delle facciate non possono essere il risultato dalla mera traduzione dello schema statico e funzionale, ma devono saper interpretare i caratteri architettonici che seppur nella confusione dell’intorno si possono riconoscere nell’uso della pietra di rivestimento, nella declinazione dell’intonaco rasapietra, con l’uso del legno nel rivestimento di facciata, nel rigore e nell’austerità tipica delle architettura alpine. Si procede ad una revisione totale dell’immagine delle facciate mediante tre principali correttivi: la netta distinzione tra i due volumi che caratterizzano, oggi in maniera alquanto scoordinata, il corpo delle funzioni principali da quello di servizio della scala e ascensore; Il corpo principale intonacato viene dotato di una nuova copertura a doppia falda, con orientamento nord-sud in modo da ricomporre unitariamente i fronti riconducendo in maniera più evidente il carattere tipico della valle, e consentendo uno sfruttamento adeguato del sottotetto. Si sono introdotte tematiche, peraltro attese dalle normative in vigore, relative al controllo della luce naturale, che hanno ispirato una serie di soluzioni, come le logge a protezione dell’irraggiamento da sud; la ridefinizione dei prospetti con la riproposizione di materiali e finiture più coerenti e contestuali; l’utilizzo di intonaci a frattazzo e colorati in pasta, la rasapietra utilizzata per evidenziare il corpo di servizio delle scale alzato per contenerlo entro un profilo unitario, il volume dell’ascensore, il rivestimento a lastre delle parti basamentali in pietra della valchiavenna, il legno a doghe trattato termicamente e con il ridisegno delle aperture secondo una logica di prevalenza dei pieni sui vuoti , più tipica delle costruzioni montane in muratura.
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Per il nuovo centro polifunzionale si è valutato come non proponibile il recupero dell’edificio preesistente, essenzialmente per tre ragioni: i minori vincoli che l’edificio ha nel rapporto con la strada, riscontrati invece con il municipio e con la scuola, l’eccessiva disarticolazione dei volumi e dei sistemi distributivi esterni esistenti, oltre che dei sottosistemi (copertura, materiali, balconi, gronde, rivestimenti, aperture, ecc) che ne fanno un edificio fortemente sgraziato e poco inserito nel contesto, la imprescindibilità dell’esigenza di nuova identità che nel bando si vuole dare alla “terza punta” della triade di edifici pubblici che andranno a ridefinire nettamente i caratteri attuali del centro cittadino. Il progetto, intervenendo con un nuovo edificio opera però la scelta di mantenere in essere la giacitura preesistente, nel rispetto delle distanze e degli affacci, riproponendo i caratteri già studiati per il palazzo municipale in una logica di riconoscibilità dei caratteri architettonici, pur nella diversità funzionale, che viene applicata ai tre nuovi edifici pubblici centrali collocati in un contesto “promiscuo. Alcuni di questi caratteri architettonici sono riproposti per analogia orografica , con la soluzione con i tre piani di cui il primo seminterrato, altri per una esigenza di riconoscibilità con la scomposizione netta dei due volumi , principale e di servizio, e con l’uso degli stessi materiali e tipologie di aperture. In questo caso, a differenza del municipio l’affaccio principale è quello di via Palù che tende ad accogliere il visitatore che proviene da quella direzione importante.
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La sistemazione degli spazi esterni persegue l’obiettivo di armonizzare i vari punti con l’uso di materiali ed elementi di arredo urbano (sedute, illuminazione, base alberi, dissuasori di sosta, ecc), omogenei ma al contempo adattate ai singoli ambiti.
© sergio fumagalli . Published on August 29, 2013.
La definizione del sistema impiantistico, caratterizzato da una fonte rinnovabile, si colloca all’interno della strategia di compatibilità ambientale ed efficienza energetica. Considerando l’intervento nella sua globalità al fine di razionalizzare gli impianti di generazione massimizzandone l’efficienza, si propone la realizzazione di un piccolo teleriscaldamento alimentato a cippato/pellets. Tale soluzione oltre ad essere caratterizzata da bassi costi di gestione ed essere rinnovabile al 100% potrà in futuro essere affiancata da iniziative virtuose quali la pulizia dei boschi.
© sergio fumagalli . Published on August 29, 2013.
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