Il progetto per il recupero del sottotetto dell’immobile di via Domenichino, 27 parte da alcune caratterizzazioni dell’immediato contesto, selezionate nell’ambito di una prima fase di descrizione del luogo: - un isolato ed un contesto urbano fortemente frammentario da un punto di vista tipologico e linguistico, dovuto ad una edificazione protrattasi fino agli ultimi decenni del secolo scorso; - la presenza di un fronte edificato su via Domenichino che presenta un carattere fortemente eclettico, in cui edifici dal linguaggio ottocentesco sono affiancati ad esempi di architettura milanese del trenta o più recenti edificazioni di fine novecento. - La visione di un lembo di città fortemente stratificata, non solo in quanto legata alla memoria urbana della costruzione della città stessa, ma anche in senso formale e fisico, con numerosi sopralzi, ampliamenti e mutazioni dei manufatti architettonici realizzata negli ultimi anni. Il progetto tenta quindi di porsi degli interrogativi su come sia possibile oggi intervenire su un edificio esistente evitando franintendimenti e forzature che potrebbero portare ad esiti quali falsi storici e virtuosismi esclusivamente formali. Si sceglie quindi di lavorare in discontinuità linguistica dall’edificio esistente reinterpretandone alcune caratterizzazioni quali misure e allineamenti o tematizzando alcune scelte che nella loro complessità possono essere riassunte in: - Assumere le misure e gli allineamenti degli edifici attigui, completando volumetricamente la porzione mancante della cortina edilizia; - Reinterpretare il tema della copertura dell’edificio, che da semplice elemento di chiusura del limite superiore dell’edificio diviene caratterizzazione dell’intero nuovo volume; - Determinare una discontinuità volumetrica tra edificio esistente e nuova edificazione, mediante il mantenimento del cornicione esistente e costruendo “in fase” sul filo delle murature sottostanti; - Conformarsi matericamente con una finitura che si ponga in continuità con l’edificio sottostante mediante l’utilizzo di un rivestimento in pietra reinterpretato per formati, posa, lavorazioni; - Realizzare le aperture ed il disegno dei fronti assumendo le misure dell’edificio sottostante. - Reinterpretare la tradizione culturale dell’architettura milanese della prima metà del novecento, riproponendo un’architettura di piani orizzontali e verticali, di trabeazioni e pilastri riannodando il filo rosso di un’esperienza razionalista ancora presente con numerose testimonianze nel tessuto urbano attuale legandosi a doppio filo con i canoni della classicità utilizzati nel disegno dell’edificio sottostante.
© Andrea Fradegrada . Published on August 30, 2013.
© Andrea Fradegrada . Published on August 30, 2013.
© Andrea Fradegrada . Published on August 30, 2013.
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