Il progetto per l’ampliamento della sede di Biofarm, nasce da una duplice vocazione.
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© Barbara Ventura . Published on September 10, 2013.
La prima, più identitaria ed aziendale, è quella dalla quale prende forma il corpo aggettante del vano scale. La garza e il tessuto sterile, elementi significativi della produzione aziendale di Biofarm e più in generale materiali evocativi di un’idea di purezza e cura del sè, sono trasposti sulla superficie in vetro che racchiude il vano scala. Una citazione allusiva alla qualità aziendale senza passare attraverso canali di comunicazione troppo espliciti o chiassosi. Il volume diviene tra l’altro una sorta di filtro: al variare dei rapporti tra luce naturale ed illuminazione artificiale si genera una mediazione continua tra lo spazio interno ed esterno.
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© Barbara Ventura . Published on September 10, 2013.
La seconda suggestione arriva dalle pre-esistenze industriali che rileggiamo nella memoria storica dell’area. Queste ultime offrono il linguaggio espressivo alla restante parte dell’edificio: un carattere semplice e rigoroso, che rimanda alle immagini di un costruito urbano tipico della Milano passata, quella delle prime foto di Gabriele Basilico. Il collante tra queste due aspirazione è la pensilina di raccordo tra i volumi, quasi un “fil rouge desaturato” che stabilisce il legame fisico e tangibile tra il nuovo e il vecchio, il chiuso e l’aperto.