L’insediamento urbano L’area prescelta per ospitare il nuovo polo scolastico è situata ai margini del paese, laddove la campagna comincia a sostituirsi all’abitato e dove sono presenti tutti i tratti caratteristici di questa situazione di bordo comuni a tante realtà italiane. Aldilà del disegno dei singoli edifici ciò che risulta subito evidente è la frammentarietà del tessuto urbano che genera uno spazio privo di qualità e soprattutto di riconoscibilità. Anche se non si può parlare di degrado urbano ci troviamo di fronte ad aree “mediocri” dal punto di vista, estetico, sociale, ambientale. Vi è in pratica una sconnessione del sistema urbano generata da una realtà senza coerenza interna. Tale frammentazione sembra essere la costante dello sviluppo urbanistico moderno che nonostante l’adozione di strumenti sempre più elaborati non riesce a fornire, nella maggior parte dei casi, risposte valide. Non sussiste quel dialogo, quelle relazioni tra spazi e pieni che conferiscono il carattere di una città. In definitiva quello che abbiamo di fronte è una non-città. Obiettivo principale del nostro progetto è di invertire questo processo e mettere in atto quelle dinamiche che possano qualificare questo pezzo di città utilizzando i mezzi che l’architettura è in grado di offrire. Dall’analisi della viabilità risulta chiara l’importanza e la delicatezza di questo intervento. Il rischio maggiore è quello di creare un effetto da centro commerciale con un ampia zona destinata al parcheggio a servizio di un blocco costruito che risponde ad esigenze esclusivamente funzionali. Il nostro intento progettuale è invece quello di creare un luogo chiuso ed aperto nel medesimo tempo. Aperto in termini di riconoscibilità, di facilità di accesso sia pedonale che carrabile, di creazione di un luogo urbano connesso con il paese. Chiuso sia dal punto di vista della sicurezza degli alunni, soprattutto quelli della scuola materna, sia come suggestione in grado di offrire un ambiente ideale alla didattica. Una vera e propria cittadella dello studio che nelle interazioni tra i suoi elementi ricrei quelle caratteristiche che hanno reso unica la città italiana. L’organismo, attraverso l’aggregazione delle sue parti, costituisce un unico grande blocco, un organismo urbano, composto dall’addizione di molteplici elementi che, uniti e coerenti tra loro, riescono a definire un vero e proprio paesaggio urbano: un nuovo skyline all’interno della città Ulteriore rimando e importante contributo nell’ideazione del progetto è costituito dalla presenza in discreta vicinanza delle Alpi Cozie. E’ inutile sottolineare la valenza paesaggistica che tale elemento naturale può offrire. In sostanza, se da una parte il progetto si adegua nelle sue linee alla suggestione della catena montuosa, dall’altra ogni volta risulta possibile si aprono visuali verso tale spettacolo naturale. Tale dialogo risulta sempre essere fecondo di risultati progettuali talvolta sorprendenti.
Vista d’insieme da nord
© SAB_gruppo esc . Published on September 11, 2013.
Il progetto del nuovo polo scolastico di Caraglio Le geometrie solari e i segni della storia dell’uomo sono il principio regolatore del nostro progetto, determinando i nuovi tracciati e il nuovo impianto. La configurazione del polo è inoltre influenzata dalla forma del lotto e delle vie limitrofe. Il tracciato ordinatore è volutamente semplice e si sviluppa su una direzione leggermente inclinata rispetto all’asse nord-sud. La “griglia” che ne scaturisce diventa la traccia leggera ma ordinatrice dell’intero complesso. Si determinano in tal modo i primi due accadimenti urbani che informano in maniera decisiva l’intero progetto. Nella parte nord dell’area, in prossimità della CLN, si decide di arretrare il costruito in modo da dar vita ad un ampio spazio che diventa l’ingresso principale al polo, una vera e propria piazza il cui senso è legato all’intero paese e non soltanto al polo scolastico. Non vi sono recinzioni, cancelli o altra sorta di delimitazione. Questo è un luogo aperto in cui la comunità partecipa della scuola e, viceversa, la scuola infonde la sua vitalità all’intorno. Questo carattere viene enfatizzato dal movimento del suolo che si modifica, si inclina, si abbassa, si alza, quasi ad accompagnare le persone verso l’ingresso all’asilo posto ad una quota leggermente superiore. Il primo sublotto della scuola materna costituisce l’elemento architettonico fulcro dell’intero complesso. La sua posizione e la sua conformazione sono decisivi per il corretto funzionamento dell’intero polo scolastico. La consapevolezza dell’importanza dell’edificio ha imposto, inoltre, una ricerca ed un’attenzione particolare focalizzata sui percorsi interni ed esterni, gli spazi di servizio alla didattica e i collegamenti con la scuola media e con la scuola elementare. L’ingresso alla piazza interna, originato dalla depressione del suolo descritta in precedenza si configura come una galleria coperta al di sotto del primo livello della scuola materna. Da questo spazio filtro si dipanano sia i percorsi interni sia quelli esterni, si entra infatti nel cuore del polo scolastico, la corte, una spazio protetto ma non chiuso necessario per le dinamiche di un complesso del genere. Differenti pattern e materiali qualificano le superfici presenti in modo da offrire varietà di percezioni agli alunni. Di fronte alla scuola materna vi è il blocco della scuola media che chiude spazialmente la corte sul lato opposto. I lati lunghi, invece si aprono ad est verso via Silvio Pellico e ad ovest in corrispondenza del secondo blocco della scuola materna e dell’edificio della scuola elementare. Il primo spazio, l’area antistante la scuola media, diventa una sorta di piazzale di ingresso dedicata esclusivamente agli alunni ed ai docenti di questo istituto. Il secondo spazio assume le caratteristiche di un vero e proprio parco urbano in cui l’aspetto ludico ricreativo ha il sopravvento. I due blocchi della scuola materna, di altezza differenti sono uniti da una struttura che funge da ulteriore filtro tra la grande piazza a nord e la corte interna. In essa ha origine la rampa che permette un agevole accesso al primo livello nonché trova posto un piccolo spazio per rappresentazioni teatrali. Nella parte ovest del lotto è posizionata infine la scuola elementare, un edificio a tre livelli che costituisce dal punto di vista volumetrico il prolungamento del blocco nord dell’asilo. Un sistema di parcheggi ubicati sugli angoli nord-ovest garantisce le necessarie aree di sosta in una posizione ottimale ma non invadente. In definitiva si è progettato un complesso articolato in grado di offrire una serie di funzioni non soltanto agli utenti canonici ma anche all’intera collettività. Quando il polo sarà completato si potrà quindi percorrere a piedi e al coperto un asse articolato di servizi per la comunità in una sequenza stimolante di pieni e vuoti, di spazi aperti e chiusi che potrà essere frequentato e vissuto anche nelle ore extrascolastiche e favorire iniziative, dibattiti, conferenze, mostre, piccoli concerti di interesse allargato a tutti i cittadini.
© SAB_gruppo esc . Published on September 11, 2013.
Gli spazi aperti La concezione ed il disegno delle sistemazione esterne è improntato sui principi della varietà e del bilanciamento delle funzioni, degli spazi, degli elementi vegetali e di arredo. Si è cercato di creare il giusto mix tra aree pubbliche e private, tra superfici verdi e pavimentate, tra percorsi e “piazze”, tra zone pedonali ed altre destinate al parcheggio dei mezzi di locomozione.
Architettura naturale e pedagogia Il progetto della nuova scuola materna di Caraglio nasce con l’obiettivo di realizzare e attrezzare in modo adeguato, sicuro e formativo i luoghi di vita scolastici dei bambini: parla il linguaggio semplice e immediato dei segni e si focalizza sulle capacità immaginative di cui sono dotati i più piccoli. Ogni spazio sia interno che esterno è pensato per creare accoglienza, stimolare curiosità, sviluppare creatività, per conoscere attraverso esperienze significative e per favorire la socializzazione e la cooperazione. La scuola in questo modo diventa uno spazio “privilegiato” di incontro tra bambini, bambini e adulti, per affrontare e superare le sfide della multiculturalità e della diversità. Il progetto si pone due obiettivi: uno stretto dialogo tra architettura e pedagogia per realizzare un ambiente ricco di stimoli e di supporto ai processi cognitivi e di crescita dei bambini da tre a sei anni, e una progettazione biosostenibile, attenta alla relazione con il contesto climatico, alla salubrità dell’ambiente e alle prestazioni energetiche.
L’approccio sostenibile al progetto La sfida progettuale è stata costruire un ambiente per l’infanzia dove la funzionalità e l’estetica fossero di supporto allo sviluppo creativo dei piccoli utenti, in modo tale che lo stesso fabbricato assumesse un valore pedagogico. Il tutto a partire da una progettazione consapevolmente sostenibile. L’edificio finale dovrà soddisfare una serie di requisiti essenziali quali risparmiare energia di tipo pregiato non rinnovabile, riducendo le emissioni di inquinanti da combustione in atmosfera, come prescritto anche dal Protocollo di Kyoto; incrementare l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili pulite, come l’energia solare, come prevede specificamente per gli edifici pubblici la legge 10/1991; risparmiare acqua potabile, evitando di utilizzarla per scopi non pregiati; migliorare il comfort interno degli ambienti, diminuendo l’inquinamento indoor; utilizzare materiali riciclabili, riciclati, e che richiedano una bassa quantità di energia in fase di produzione, trasporto, messa in opera e dismissione. Grazie anche all’impianto di volume compatto l’edificio scolastico risponde bene ai requisiti di contenimento energetico. La scuola è infatti concepita per usare risorse rinnovabili, contenere la dispersione energetica grazie al forte isolamento e all’inerzia termica della struttura in pannelli in X-lam e impiegare sistemi passivi a protezione dall’irraggiamento solare. La localizzazione dei corpi dell’edificio sull’area e quelli di distribuzione delle sue parti sono stati accuratamente valutati prestando una particolare attenzione al rapporto con le geometrie solari. L’obiettivo è quello di garantire che le aule possano usufruire del migliore soleggiamento durante l’intero corso dell’anno, ed in particolare nei mesi invernali, per ottimizzare il comportamento energetico passivo dell’edificio e per ridurre ai minimi termini i consumi di combustibili fossili. In questo senso è stata accuratamente valutata la proiezione delle ombre delle diverse parti del fabbricato per garantire il soleggiamento delle aule anche nei giorni vicini al solstizio invernale. Il posizionamento delle finestre in facciata è pensato in maniera differenziata a seconda dell’esposizione.
La progettazione strutturale Lo schema strutturale della scuola è molto semplice: le fondazioni ed il piano seminterrato adottano un classico telaio in conglomerato cementizio armato composto quindi da pilastri, travi e solai in latero-cemento, il soprastante livello e la copertura, dimensionalmente maggiori, sono stati progettati con un sistema Xlam. Tale sistema prevede l’uso di una serie di setti fissati alla sottostante struttura mediante ancoraggi metallici e chiusi da una soletta inclinata che costituisce la base per il tetto. I setti cosi concepiti obbediscono allo stesso passo strutturale del telaio in c.c.a. e sono opportunamente bucati per permettere la realizzazione di porte e finestrature.