PREMESSA Il lavoro di ideazione è iniziato dall’analisi degli obiettivi del progetto messi in evidenza nel bando di Concorso, cogliendo l’indicazione di sviluppare la percezione “a scala umana” degli spazi del Padiglione S. Pio, che l’Amministrazione dell’Ospedale ricerca con un programma più ampio di riassetto generale della struttura. Il progetto elaborato si articola in due serie di proposte, sviluppate a diversi gradi di approfondimento. La prima serie riguarda ipotesi di riorganizzazione e ristrutturazione più generale dell’intero Padiglione S. Pio e dell’Ospedale nel suo complesso; la seconda serie riguarda opere specificamente richieste nell’area d’intervento e nell’area a Nord dell’atrio. Obiettivo del progetto è fornire all’amministrazione un quadro d’insieme di azioni nel quale le opere da eseguire nell’immediato siano comunque inserite in una visione complessiva che salvaguardi l’aspetto architettonico dell’intero Ospedale.
© SCIA . Published on September 12, 2013.
L’ACCESSIBILITÀGENERALE Il problema dell’accessibilità deve risolvere la distribuzione dei diversi flussi di traffico che interessano il complesso ospedaliero. Essi sono costituiti da: 1. i pazienti ordinari; 2. i pazienti del Pronto Soccorso; 3. il personale medico, tecnico ed amministrativo; 4. i fornitori e il servizio di catering; 5. i visitatori (degenze e rappresentanti di commercio). Data la configurazione morfologica del complesso ospedaliero la soluzione proposta consiste nella realizzazione di un anello perimetrale per i percorsi carrabili con la costruzione di una nuova rampa per superare il dislivello sul lato Est del padiglione S. Pio; rampa che è possibile adagiare con poche opere di sistemazione di ingegneria naturalistica sul terreno già degradante antistante al padiglione stesso. Questo anello consente una circolazione perimetrale continua a senso unico attorno al grande isolato che viene a crearsi, distribuendo nei vari parcheggi (controllati attraverso accessi selettivi) i veicoli differenziati per attività e destinazioni. In alcuni tratti il confinamento dei percorsi per il Pronto Soccorso garantirà il celere movimento delle ambulanze. La creazione di un unico grande isolato centrale consente di realizzare percorsi pedonali, anche coperti e protetti, privi d’interferenze con il traffico veicolare, tranne che all’ingresso dove occorre attraversare la corsia carrabile. Di questa ipotesi vanno razionalizzati anche gli accessi veicolari, distinguendoli in: 1. personale e fornitori 2. pazienti autorizzati e visitatori 3. pronto soccorso in modo da poter effettuare un controllo automatico del primo (badge di accesso elettronici), un controllo visivo del secondo (personale di sorveglianza) e il libero accesso del terzo, se non in fase di trasferimento del paziente traumatizzato (personale di sorveglianza).
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L’ACCESSIBILITÀAL PADIGLIONE In quest’ottica, nel dettaglio degli accessi esterni il progetto per l’area in Concorso trasforma la struttura della pensilina esistente in un percorso coperto e protetto, confinando in una sede propria il flusso di accesso diretto al Padiglione. Il progetto opera anche sulla tettoia di manovra e sosta delle ambulanze dove, con un leggero intervento strutturale, crea un percorso circolare continuo (senza necessità di manovre per l’inversione di marcia) e due posti coperti per la sosta delle stesse ambulanze. Gli ingressi diretti al Padiglione sono separati con due porte distinte: la prima per il Pronto Soccorso – che porta a due elevatori adatti ad accogliere lettighe o sedie a rotelle e dotata un’area di sosta per le stesse – la seconda per visitatori, pazienti e personale. Nell’area d’ingresso questi flussi, inizialmente indistinti, vengono ulteriormente separati: pazienti e visitatori da un lato e personale dall’altro. Infatti, mentre i primi utilizzano l’ascensore e le scale sulla sinistra o le porte sul piano nel corridoio, i secondi – tramite due porte selettive a consenso elettronico (badge personale) del tipo di quelle utilizzate nelle banche o negli uffici pubblici – accedono a un locale riservato dove trovano l’orologio marcatempo (se ancora necessario con la dotazione dei badge personali), la bacheca sindacale, la bacheca aziendale e quant’altro occorra per le comunicazioni interne.
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L’IMMAGINE GENERALE E LE FACCIATE L’idea architettonica sottesa agli interventi specifici richiesti dal Concorso in merito al recupero dell’intero Padiglione S. Pio è sintetizzabile nella riduzione della frammentazione, attualmente percepibile nel trattamento dei volumi edilizi, e nei nuovi rapporti fra le parti, che vengono identificate e gerarchizzate. I corpi lunghi sono risolti con una scansione a volumi orizzontali che accentua i pieni e i vuoti della composizione, con l’inserimento di tre forme chiuse che costituiscono l’accento cromatico e funzionale di eccezione. Il corpo cui si lega la tettoia dell’ingresso è invece scandito da un’articolazione verticale che continua anche sulla copertura a rafforzamento del valore di distinzione e di gerarchia nella composizione. La soluzione proposta per la tettoia di ingresso, infatti, è costituita proprio dalla prosecuzione dei volumi verticali che scorrono sul piano orizzontale, a realizzare un teoria di pieni/vuoti che costituisce la matrice del nuovo volume. Gli sporti che realizzano queste scansioni hanno inoltre molteplici funzioni di miglioramento energetico. Consentono infatti di: 1. realizzare un aumento del coefficiente di inerzia termica delle pareti esterne (cappotto); 2. ottenere l’ombreggiamento delle finestre sul fronte Sud dell’edificio nel periodo estivo diminuendo gli impieghi energetici per il raffrescamento; 3. accogliere in maniera integrata i pannelli fotovoltaici in film elastico, efficienti nella resa ed economici nella installazione.
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LA DISTRIBUZIONE FUNZIONALE Sull’area esterna funzionalmente è realizzato un percorso dedicato per le ambulanze con accesso diretto dall’anello di circolazione generale separato dagli accessi pedonali che avvengono tramite la pensilina esistente recuperata. Lungo il percorso di uscita delle ambulanze vengono ricavati due stalli di parcheggio nel caso gli automezzi debbano effettuare una sosta prolungata. Nell’Atrio, su una superficie di circa 330 mq., sono collocati i seguenti gruppi di funzioni: − Aree di lavoro (back-office reception e centralino) con relativi servizi igienici − Reception − Attesa funzionale − Accoglienza e info-point − Attesa di lungo periodo − Internet point − Television-room − Servizi igienici per i visitatori − Accessi per il personale, per i visitatori, ai mini alloggi e al Baby Parking − Area comunicazioni interne (bacheche sindacali e di azienda, orologio marcatempo, ecc.) seguendo uno schema lineare che li include in tre aree principali: 1. accoglienza 2. movimento ed informazione 3. permanenza ed attività Nel dettaglio: l’Accoglienza, posta all’ingresso, comprende il front-office della reception con alle spalle l’area lavoro (back-office e centralino); i servizi igienici per il personale e una piccola attesa funzionale alla reception stessa; sull’area di Movimento e informazione si aprono le porte dei vari accessi e si trovano l’info-point, i tabelloni indicativi, i monitor per le informazioni generali e specifiche del Padiglione (se necessario è possibile inserirvi anche una garitta per il personale di sorveglianza); nell’area di Permanenza e attività si trovano i divani ed i tavolini per le lunghe attese, l’internet-point e la television-room, oltre ai Servizi igienici per i visitatori. Nell’area Nord, di circa 1200 mq e con acceso dall’atrio, sono collocati: − i minialloggi − il Baby Parking − l’asilo nido La schema distributivo di questa seconda area ripartisce le attività su un corridoio di spina centrale che connette sul lato Nord la batteria dei minialloggi, dotati di zona giorno con angolo cottura, zona notte e servizi, e sul lato Sud la zona del Baby Parking con l’area giochi, a seguire i locali dei servizi generali e l’asilo nido.
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LA REALIZZAZIONE DELL’ESTERNO Le opere di realizzazione che interessano le aree esterne riguardano la ristrutturazione della copertura e il recupero della struttura del percorso pedonale di accesso al Padiglione. L’attuale tettoia di copertura viene parzialmente smontata e subisce un intervento di adattamento strutturale per lo spostamento di un pilastro di appoggio, spostamento che consente di realizzare il percorso circolare, gli stalli di sosta per le ambulanze e l’adeguamento alle disposizioni del Nuovo Codice della Strada (altezza minima 4,00 mt.). Per configurare la nuova immagine, la copertura è sagomata a settori trasversali alternati opachi e luminosi, realizzati in materiale leggero (acquapanel impermeabilizzato e policarbonato). Anche sul fronte Sud della tettoia i volumi verticali e le fasce luminose scendono lungo la facciata fino ad attestarsi su un nuovo volume orizzontale di mascheramento degli impianti di aria condizionata. La tettoia ha un controsoffitto in cartongesso tinteggiato e integrato con l’impianto di illuminazione a basso consumo (LED). La parete terminale vetrata protegge il volume della tettoia dai venti provenienti dal primo e secondo quadrante. La pavimentazione carrabile è prevista in asfalto fotocatalitico al biossido di titanio per abbattere gli inquinanti atmosferici. Le pareti esterne saranno tinteggiate e decorate secondo uno schema cromatico che riprenderà i colori del nuovo logo con l’inserimento del logo stesso e del nome a grande dimensione del Padiglione (San Pio), dando così enfasi e rappresentanza all’area esterna. Il percorso pedonale di accesso recupera la struttura della pensilina esistente e la copre con un vetro strutturale fotovoltaico, che consente l’autonomia energetica per l’illuminazione del percorso e della tettoia. Sotto il vetro viene tesa una rete di cavi di acciaio che costituirà il supporto per un pergolato di rampicanti (glicine e rosa rampicante) che fungerà da segnatempo stagionale dell’intero Padiglione. Le piante saranno messe a dimora in apposite aiuole lineari a filo della pavimentazione – collocate lungo il percorso, ma al di fuori della copertura per consentire l’irrigazione naturale – e saranno guidate da reti rigide (elettrosaldate) dal terreno al pergolato. Tutto il metallo sarà trattato con prodotti stabilizzanti dell’ossidazione e colorato a spruzzo. La pavimentazione pedonale in betonelle, anch’essa fotocatalitica a rafforzare l’effetto antinquinamento dell’asfalto, è in continuità con quella del marciapiede della zona tettoia per rendere ancora più unitaria la percezione dello spazio.
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LE OPERE DI ALLESTIMENTO DELL’ATRIO L’Atrio costituisce il primo spazio di umanizzazione di una struttura ospedaliera: è il suo biglietto da visita, ne marca la funzione pubblica con la presenza dei principali servizi rivolti all’utenza, e assolve il compito di dar vita ad un’area di accoglienza assimilabile ad uno spazio urbano attrezzato, una sorta di agorà in cui il personale, i pazienti e i visitatori possono svolgere anche attività non propriamente sanitarie, e in cui il livello di qualità del contesto può contribuire a rendere più accettabile la permanenza e il tempo dell’attesa. L’Atrio ha inoltre il compito di smistare razionalmente i flussi orizzontali e verticali, indirizzare agli accessi delle aree funzionali, permettere la sosta e l’accesso ai servizi, facilitando l’orientamento di tutti gli “attori” (personale medico, paramedico, amministrativo, pazienti e accompagnatori) che lo fruiscono quotidianamente per lavoro o episodicamente per necessità. Il progetto persegue l’obiettivo di trasformare l’ambiente d’ingresso in una hall garantendo, con accurate scelte cromatiche, accostamenti di materiali e di finiture, morbidezza di forme e funzionalità operativa una piacevole sensazione di comfort generale. Si sono voluti applicare in toto i concetti dell’umanizzazione con l’obiettivo, oltre alla rifunzionalizzazione, di assicurare un certo grado di privacy agli utenti per operare nel modo migliore. Il punto di accoglienza, con il banco della reception, garantisce non solo il controllo complessivo degli accessi, ma anche una piacevole sensazione ottica e un rinnovo estetico dell’immagine tradizionale. L’Atrio di accesso, come già detto, viene idealmente suddiviso in tre aree che si succedono nell’ordine: 1. accoglienza, con riferimento al front-office della reception; 2. movimento ed informazione, su cui si aprono le porte e si trovano l’info-point, i tabelloni indicativi, i monitor per le informazioni generali e specifiche del Padiglione; 3. permanenza ed attività, dove si trovano i divani e i tavolini di attesa, l’internet-point e la television-room, e i servizi igienici per i visitatori. Questa tripartizione funzionale richiede, a nostro parere, di differenziare l’immagine dei diversi spazi favorendo una percezione degli ambienti appropriata a seconda delle differenti attività svolte: − l’ingresso e la reception, con un carattere operativo e di tranquillizzante efficienza, rallegrato però dai colori applicati e dalle decorazioni e scritte informative derivanti dal logo dell’azienda; − l’Atrio e la distribuzione degli accessi con un allestimento dello spazio di tipo tecnologico ma anche formalmente caratterizzato, di forte identità e riconoscibilità: questo è senza dubbio il padiglione San Pio; − le attività di permanenza dove lo spazio deve esprimere accoglienza ma anche serenità e rassicurazione. Dopo aver attraversato una porta a protezione del vento realizzata nell’area della tettoia, si entra nell’ingresso percorrendo la rampa per i diversamente abili portata ad una pendenza del 6,5% rispetto all’attuale 11%. Lungo la rampa sono state predisposte due fioriere che danno continuità con il pergolato esterno ma che consentono comunque una percezione totale dello spazio. Sul lato sinistro si trova l’area destinata al banco della reception. In quest’area trovano posto anche alcune sedute per l’attesa, funzionali alle attività di accoglienza. Gli operatori hanno la completa visibilità sia del percorso esterno di accesso, tramite le luminose vetrate, sia dell’ingresso che dell’atrio nella sua totalità. La sagomatura del piano che si avvolge sulla parete e termina nella barra di acciaio inox poggiapiedi costituisce una immagine di continuità con l’ambiente, evidenziandosi attraverso gli apposti luminosi ed i tabelloni informativi che lo esaltano. Tutta l’area è pavimentata con lo stesso materiale: gomma naturale in teli. Materiale che dispone di una ampissima gamma cromatica, ha una grande durevolezza (viene utilizzato negli aeroporti) e consente di lavorarlo con duttilità per girarlo dal pavimento alle pareti a costituire una fascia di protezione della parte più esposta. Il colore della pavimentazione è arancio carico, il colore della guarigione, che diventa arancio più chiaro sulle pareti ed arancio chiarissimo sui soffitti. La tonalità scelta e la sua progressione verso la luce offrono una percezione di allegria e speranza, che conforta gli utenti in delicate situazioni personali. Dal punto di vista estetico e compositivo una serie di “vertebre” di differenti sagomature caratterizza il progetto di allestimento della seconda zona funzionale: l’Atrio. L’elemento “vertebra” costituisce il segno che diventa carattere dello spazio. Ciascuna di esse contiene un elemento tecnologico o di arredo o multimediale o di comunicazione statica, ma la loro continuità forma l’immagine dinamica dell’ambiente. Infatti si trasforma volta a volta in panchina, in monitor informativo, in computer info-point, in tabellone indicativo, in impianto di illuminazione, in altoparlante per comunicazioni o per la musica di sottofondo. Ogni vertebra è costituita da una serie di conci di gesso formati fuori opera e assemblati in loco. A seconda della sua finalizzazione essa è dotata di specifici accessori e predisposizioni impiantistiche. La sua tecnica costruttiva risulta poco costosa e di grande efficacia decorativa. La superficie può essere trattata sia con vernici a base epossidica sia a base gommosa o con pigmenti catalizzabili e metallizzati. Questa grande versatilità consente di potere applicare la finitura migliore in relazione alle destinazioni d’uso dei locali in cui essa è collocata. Nel nostro caso la scelta più appropriata è la vernice di natura gommosa tipo Alfa-Tone della Sikkens, naturale continuità con il pavimento. La parte finale dell’Atrio è destinata alla lunga attesa ed alle attività di intrattenimento e socializzanti. Lo spazio, dopo il raccoglimento dell’Atrio “vertebrato”, si dilata verso l’alto con un controsoffitto in cartongesso sagomato che forma una ribalta luminosa perimetrale. Sul lato destro, visibili fin dall’ingresso, sono collocati i divani per la sosta, segnale distintivo della funzione primaria dell’ambiente, mentre al centro sono collocati i tavolini e sulla parete destra i computer per l’internet point. Sulla estrema sinistra, dietro una vetrata scorrevole fonoassorbente, si trova la television room, isolata acusticamente per non recare fastidio alle altre aree funzionali. Anche qui i colori sono in continuità l’arancio carico della pavimentazione, quello più chiaro delle pareti ed il chiarissimo dei controsoffitti, che in questo caso diventa bianco sui fondi delle ribalte. L’impianto luminoso delle ribalte a LEDè a controllo differenziato e permette di avere una gradazione dell’intensità tale da diventare luce notturna di ambiente.