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Scuola materna a Dolzago - francesco misuraca, gilda squillace, vittorio zappelli, Luca Sani, MAURO INNOCENTI, Viola Tortoioli

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In un tessuto urbano fortemente caratterizzato dal costruito industriale è fondamentale che un edificio per l’infanzia venga pensato come oggetto riconoscibile e distinguibile dal contesto, rispettando certamente gli allineamenti con l’esistente, ma pensando a planivolumetrie diverse dalle usuali e valorizzando gli aspetti positivi che il luogo offre: aprirsi verso il parco, con cui è forte la volontà di dialogo e di scambio, per la valorizzazione di entrambe e per creare una “nuova centralità” della comunità locale.

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L’ edificio proposto, alternandosi tra pieni e vuoti, si innesta quindi tra la volumetria massiva del complesso della Bonomelli ed il verde aperto del Parco degli Alpini, non come un blocco unico edificato ma in una composizione di corpi minori, dissimili tra loro per geometria e dimensioni, ma tra loro connessi da un percorso semplice ed intuitivo, che sin dall’ingresso è percepibile con la chiarezza distributiva necessaria ad un’ utenza costituita da bambini.

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Un grande volume rivestito in legno si tende verso il parco, facendo da ponte ed invito, attraverso il grande portico d’ingresso, ad esplorare la nuova “città”, a misura di bimbo, che si ricrea all’interno dell’edificio. Volumetrie diverse si distribuiscono lungo un percorso “urbano” che si ricrea: attraversata la porta di “città” il percorso costeggia la corte verde interna ed introduce alla piazza, il grande spazio comune deputato all’incontro, alle rappresentazioni, alle azioni di gruppo (attività libere); si percepiscono, come nel centro di una piccola città, i percorsi che si dipanano da quello principale e conducono alle aule didattiche, ai laboratori, agli accessi secondari, agli spazi di servizio, fino a giungere al di là della corte verde.

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Sulla piazza convergono le aule delle tre sezioni, dimensionate ognuna per trenta bambini, con volumetrie e tagli d’aperture particolari quasi volessero seguire il sole a sud, ognuna dotata di propri servizi igienici e depositi; l’area destinata a spogliatoi, più bassa e raccolta e con due lucernai zenitali che segnano gli ingressi alle aule, diventa spazio comune di filtro verso la zona “pubblica” e con essa si fonde, offrendo l’opportunità di creare spazi di dimensioni maggiori per eventi particolari.

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Sul fondo della piazza si affaccia il laboratorio per le attività pratiche, che, secondo criteri di flessibilità, viene definito da pareti mobili, diventando anch’esso estensione dello spazio pubblico; spazi intermedi, semichiusi, flessibili danno forma a prospettive diverse rispetto alle esigenze di utilizzo ed a quella complessità necessaria ad incuriosire i piccoli utenti, pur rimanendo nella semplicità delle distribuzioni.

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Il percorso si apre poi tra la corte verde ad est ed il blocco basso del laboratorio attività psicomotorie e della cucina ad ovest, fino a giungere alla sezione primavera, (ulteriore corpo con volumetria e dimensioni ancora diverse dai precedenti) che costituisce un microcosmo all’interno della piccola città, con i suoi servizi e di suoi spazi di pertinenza, ed i suoi spazi verdi di gioco che la mettono in diretta comunicazione con le altre aree della scuola.

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Alla piazza coperta si affianca la corte verde, espandendo lo spazio non solo percettivamente, ma anche come fruizione reale nelle belle giornate primaverili: il vuoto della corte diventa centro e punto di forza del progetto, riproponendo il parco all’interno della scuola e significando un continuum con il territorio; la corte è momento di gioco per i piccoli, ma è anche respiro per tutto l’edificio, che su di essa si apre.

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All’ingresso, importante per funzioni di gestione e controllo, è dislocato lo spazio per gli insegnanti, a cui è garantita la visibilità di tutte le aree e di tutti i percorsi fino alla Sezione Primavera.

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Oltre a quello principale e pedonale già descritto, viene proposto anche un accesso carrabile da Viale Montecuccoli, pensato per l’accesso del personale tecnico e di servizio della cucina (dimensionata per poter provvedere alla produzione dei pasti internamente alla scuola e con accesso diretto dall’esterno sia delle vettovaglie che degli addetti per ragioni igienico-sanitarie e di sicurezza) ma soprattutto per offrire la possibilità di accedere con un eventuale servizio scuolabus ad un ingresso secondario e protetto introduce direttamente nella “piazza centrale” della scuola.

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Si sottolinea infine che per consentire l’accessibilità al nuovo edificio vengono integrati ed ampliati i percorsi pedonali e le piazzole esistenti interni al parco, con particolare attenzione alla connessione con i parcheggi esistenti su via Parini e quelli limitrofi alla Chiesa (Via Donatori di Sangue).


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