GRANDE/PICCOLO Il progetto si propone di costruire un artificio naturale: un paesaggio analogo volto a riconciliare le diverse anime ambientali dell’ampezzano ovvero capace di contrapporre dialetticamente (ma anche di coniugare sinergicamente) la grande scala degli hotel e delle infrastrutture sportive con la piccola scala dei masi e delle villette turistiche. APERTO/CHIUSO Il progetto si propone di costruire un microhabitat ecologico: un paesaggio analogo volto non solo a produrre energia, in virtù dei pannelli fotovoltaici in silicio amorfo integrati nelle falde delle coperture, ma anche e soprattutto a risparmiare energia ovvero capace di funzionare come organismo bioclimatico in virtù della particolare conformazione tipologica oltre che della presenza di superfici verdi che negano ogni soluzione di continuità con l’intorno. COLLETTIVO/INDIVIDUALE Il progetto si propone di costruire una città-paese: un paesaggio analogo volto a combinare le qualità della “stracittà”, proprie delle aree vallive, con le qualità dello “strapaese”, proprie delle aree montane, ovvero capace di organizzare spazi comuni in vista per favorire la socialità collettiva e spazi privati appartati per salvaguardare l’intimità individuale. CONTINUO/DISCONTINUO Il progetto si propone di costruire una immagine riconoscibile: un paesaggio analogo volto a scongiurare ogni precarietà figurativa ovvero capace di risultare compiuto sia dopo il primo intervento, segnato dalla fondazione di un impianto continuo realizzato in opera, sia dopo il secondo intervento, segnato dalla sovrapposizione di un sistema discontinuo di corpi edilizi prefabbricati. UNIFORME/PITTORESCO Il progetto si propone di costruire un mix tipologico: un paesaggio analogo volto a restituire una forma di localismo globale ovvero capace di fondere il carattere uniforme dei condomini pianificati delle multiproprietà urbane, rimarcato dal rivestimento esterno in listelli di pietra oltre che dalla serialità delle finestrature, e il carattere degli annucleamenti spontanei dei villaggi rurali, rimarcato dal rivestimento esterno in tavole di legno oltre che dallo skyline variabile delle canne fumarie.
© HOF . Published on September 17, 2013.
Dall’area d’intervento (il luogo) emerge un edificio (la roccia) che viene progressivamente riconquistato dalla natura (il prato) attraverso azioni di sottrazione, al fine di conformarne la corte interna, e di stratificazione, al fine di caratterizzarne la copertura. Questo basamento alla grande scala, al contempo artificioso e naturale, e l’archetipo dell’architettura di alta montagna alla piccola scala (il maso), su cui si poggia, dominandolo, configurano il primo lotto dell’intervento. Il secondo lotto, caratterizzato dall’introduzione di una serie di abitazioni prefabbricate in legno e del wintergarten, posti a coronamento del basamento in pietra, esprime la volontà di restituire al luogo e a chi lo vive l’atmosfera ancestrale del tradizionale nucleo rurale (il villaggio). Si forma così la Senior City di Cortina d’Ampezzo: un “paesaggio analogo” delle architetture e dell’ambiente ampezzani.
© HOF . Published on September 17, 2013.
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