Il progetto Dalle necessità e dalle indicazioni della committenza, nonché dall’analisi e dalla lettura architettonica del luogo, il progetto evidenzia e porta alla luce la vocazione del giardino residenziale ed il privilegio che da tale contesto ne scaturisce attribuendo alla residenza un grande valore aggiunto. E’ rarissimo trovare una residenza urbana con annesso un giardino come estensione delle funzioni abitative all’esterno, ciò avvalorato anche dal nostro clima che ci consente di goderne per ben nove mesi l’anno. Il progetto pertanto prevede elementi minimali ed efficaci ricostituendo e rifunzionalizzando le funzioni abitative all’esterno distinguendo ed ordinando tre grandi ambiti: AMBITO 1: costituito da un primo recinto con struttura metallica esile sottile e non invasiva con campitura a doghe lignee repellenti all’acqua che riordina, ridimensionando il numero di banani, l’area autoclave/riserva idrica includendo al proprio interno la caldaia che attualmente risulta sgradevolmente a vista; AMBITO 2: costituito da un secondo recinto con struttura metallica esile sottile e non invasiva con campitura a doghe lignee repellenti all’acqua che definisce un’area di adeguata dimensione per il temporaneo confortevole ricovero dei cani in presenza di ospiti e per il ricovero durante la stagione invernale di tutti gli elementi di arredo esterno correttamente coperti da teli, inoltre due moduli dei montanti della struttura metallica si integrano con dei telai con teli all’adiacente banco/cucina attrezzato con fuochi lavello e barbecue di discreta entità; AMBITO 3: costituito formalmente e spazialmente: dal GAZEBO prefabbricato e removibile della Frigerio modello FLAP FLEX Isola in alluminio verniciato con schermo e protezione pioggia con lamelle orientabili; dalla tenda della KE mod. Gennius Sunrise, di scarso impatto fisico ed ambientale, con pali in acciaio inox removibili, tenda dacron laminato retraibile e occultabile in traverso con telecomando; dal banco cucina in muratura rivestito con schegge di pietra e piano in Billiemi con fori lavello e fuochi attrezzato con barbecue, con sportelli a doghe lignee nei vani inferiori; gli elementi di tale AMBITO di fatto costituiscono il living all’aperto con le aree pranzo/relax/cucina all’aperto. Questi tre grandi AMBITI trovano unità e costituiscono un continuum spaziale definito formalmente dal piano di sedime della pavimentazione a doghe in WPC della HAROBAU la cui trama e tessitura asseconda gli elementi presenti.
© Mario Chiavetta . Published on March 21, 2013.
La composizione del progetto e gli elementi formali adottati La composizione architettonica dell’esito progettuale, in parte differente rispetto al primo concept, crea una geometria articolata attraverso lievi spostamenti/rotazioni nei tre AMBITI e diversi orditi del pavimento che di fatto provocano delle visuali mai statiche ma anzi piuttosto dinamiche dal punto di vista percettivo, inoltre tali lievi rotazioni hanno dovuto fare i conti con la normativa dei distacchi dal confine e dagli edifici limitrofi alla quale siamo sottoposti in regime concessorio. Il risultato formale degli spazi assumerà un carattere quasi metafico, oltre che fortemente smaterializzato per la leggerezza degli elementi fisici, per la percezione mai centrale o frontale e per le linee di fuga convergenti in diversi punti. Ogni punto di vista diviene un LUOGO figurativamente diverso. Gli elementi formali adottati, prevalentemente prescelti dal mercato ed adeguati al contesto al fine di ridurre al massimo il disagio di cantiere durante le funzioni abitative della residenza urbana, costituiscono di fatto nella composizione il giusto equilibrio per uno spazio che se in apparenza ampio induceva al mettere più che al levare; pertanto pochi ma significativi elementi, portati più verso il centro del giardino rispetto allo stato di fatto ed allontanati dal fronte del palazzo con il quale esiste un conflitto in relazione alla presenza degli abitanti dei piani superiori, che definiscono funzioni e spazi adeguati alle aspettative della committenza ed al programma da attuare attraverso le seguenti adozioni (vedi anche tavola d’abaco negli elaborati progettuali): - RECINTO 1 Impianti Struttura T/L metallica Doghe lignee; - RECINTO 2 Ricovero Cani/Deposito, Struttura T/L metalli ca, Doghe lignee, Integrato BANCO/k; - GAZEBO della Frigerio mod. FLAP isola; - TENDA della Frigerio mod. RANDA 3000 con cavetto per FLAP; - TENDA KE mod. Gennius Sunrise; - BANCO/k, Travertino, Metallo, Schegge pietra, Sportelli Legno, Telaio T/L integrato recinto, Telo/ombra; - PENSILINE GIBUS Atelier Arte Urbana Vetro, acciao-inox/vetro; - Pavimentazione HAROBAU galleggiante su sottostruttura, a doghe in WPC; - Lampade mod. HAVANA per esterni della Foscarini; - Lampada mod. UOVO per esterni della FontanaArte; - Lampada mod. UTO per esterni ad applique della Foscarini; - CUBI/sedili illuminati di varie marche, a scelta del committente, o in alternativa panca inserita nel computo; - Corpi illuminanti per retroilluminare le siepi ed al piede le murature; - Divano, poltrona, tavolo basso per esterni con cuscini. Mod. CHICAGO della Vermobil; - Tavolo e panche/sedute per esterni della METALCO; - Opere a verde con espianto e reimpianto dell’alberello posto al centro dell’area incolta, con mantenimento di uno dei due falsopepe, con piantumazione di siepe di pitosforo sui previsti lembi di terra. Non indifferente sarà l’apporto formale ed estetico dei corpi illuminanti prescelti, prima elencati, posti strategicamente per una corretta traduzione illuminotecnica e per una corretta percezione degli spazi.
© Mario Chiavetta . Published on March 21, 2013.
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