Un comparto ex manifatturiero potrebbe concretizzare gli ideali di una società di servizi polivalenti abitativi.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
Il progetto nasce dalla volontà di Plurima di cercare uno spazio per la propria nuova sede all’interno del tessuto urbano e che possa essere riqualificato al fine di presentarsi come un biglietto da visita per i propri clienti.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
Il comparto individuato in sinergia con la societàè stato costruito a partire dalla metà degli anni Sessanta del Novecento, e fino alla fine degli anni 80 era adibito a laboratori artigianli per la produzione di mobili. Il fabbricato principale è caratterizzato da oltre 8 mila metri quadrati di superficie ed è una vera e propria idrovora energetica, così come tutti i sistemi edificio concepiti prima della green awareness.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
L’intervento in tal senso dimostrerebbe, ed è anche lo scopo della Società, che non tutti gli edifici della metà del secolo scorso e attualmente in disuso, sono vuoti a rendere: con un accurato restyling, e in questo caso la dignità estetica del fabbricato ha aiutato, e soprattutto un adeguato efficientamento energetico, possono diventare un volano di riqualificazione per comparti in decadimento e causa di degrado architettonico e sociale anche all’interno della cinta urbana.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
La società potrebbe insediarsi al secondo piano del corpo di fabbrica a stecca e di quello a torre, sfruttando alcuni locali posti al piano terreno come lobby e front office. In tal senso anche lo space planning sviluppato valorizzerebbe uno dei pregi distributivi della struttura: la possibilità di avere alla medesima quota sia la zona uffici che quella delle riunioni condominiali serali, che consentirebbe a entrambi i settori della società, tecnico-amministrativo e gestionale, di lavorare in parallelo, ma con accessi e spazi distinti.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
Per l’efficientamento energetico (l’obiettivo è di arrivare a spegnere i consumi nell’intero comparto), si interverrebbe globalmente sul sistema edificio. Per il raffrescamento e il riscaldamento, utilizzando la geotermia per puntare alla completa autosufficienza, mentre per l’energia elettrica, realizzando un impianto fotovoltaico e optando per un’illuminazione con tecnologia LED. Per l’isolamento termico, le partizioni orizzontali sarebbero coibentate dall’interno, mentre le verticali, essendo l’involucro interamente vetrato, tramite infissi e vetri ad altissime prestazioni. Per la protezione dall’irraggiamento, invece, si applicherebbe ai vetri una pellicola filtrante che non muta la trasparenza del vetro, ma impedisce un irraggiamento eccessivo.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
Grande attenzione all’ambiente sarebbe posta anche negli spazi interni, attraverso l’utilizzo di materiali e arredi a basso impatto ambientale o di origine riciclata, di colle, tinteggi e intonaci traspiranti, eco-compatibili e basso-emissivi.
© Emma Bacchi . Published on November 28, 2013.
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