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Riqualificazione Piazza S. Francesco. Cava de' Tirreni - Luca Coraggio, Mario G.s. Giudice, Gianfranco Marra, Marianna Nivelli, Vincenzo Capasso, mario luca capasso, lorenzo apicella, giuseppe doddato - agronomo, domenico fernicola - geologo

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Una porta protesa verso l’ antica e nobile Cava quasi a ricercare pensieri perduti nel tempo scandito dai portici in ombra accarezzata dalle dita del vento che muovendo le fronde delle alberature crea brividi di infinito ma no sono solo emozioni forse una macchina da festa che ricorda l’ antico regno borbonico da sempre tradito seppur mai vinto e rinnova fasti ferdinandei mai sopiti sono nostalgie ma no è il ritorno

Luca Coraggio, Mario G.s. Giudice, Gianfranco Marra, Marianna Nivelli, Vincenzo Capasso, mario luca capasso, lorenzo apicella, giuseppe doddato - agronomo, domenico fernicola - geologo — Riqualificazione Piazza S. Francesco. Cava de' Tirreni

Il tema del concorso è di forte valenza socio-culturale ancor prima che architettonica, infatti tende ad esulare dalla pura e semplice attività progettuale, imponendo una preliminare riflessione sulla condizione dell’ individuo nella società moderna. Cava de’ Tirreni: una realtà oggi cristallizzata in se stessa, al pari dell’ io cosciente dell’ uomo che si sente perso nella folla; una città che prima era parte integrante di un ampio e definito territorio connotato da arti, tradizioni, mestieri, insomma storia e cultura, e che oggi si trova di fatto in una condizione di isolamento culturale, seppur strenuamente difeso da trombonieri e sbandieratori. Il concorso pone una problematica attualissima che evidenzia uno storico parallelismo: se da un lato fa emergere la precisa volontà di riconnettere Piazza San Francesco all’ adiacente Centro storico, dall’ altro evidenzia una situazione di isolamento che trova riscontri ed analogie nella situazione dell’ individuo oggi. In pratica l’ attività progettuale, basata su rigorosi percorsi scientifici di analisi, antitesi e sintesi di elementi fortemente connessi al tessuto urbano, nel suo trasformarsi da idea a progetto tende a fondersi nell’ analisi della condizione dell’individuo nella società attuale: la Città di Cava viene quasi a configurarsi come l’individuo che, nonostante il terzo millennio con la sua multimedialità ed i sistemi a rete, soffre di una solitudine storica e vuole fortemente tornare a dialogare con i suoi simili, non accettando più una condizione di isolamento che, se da un lato preserva dagli eccessi della globalizzazione, dall’ altro isola e cristallizza, svilendole, le realtà locali in situazioni anomale che non appartengono loro, proiettandole in una situazione obsoleta e senza futuro. Quindi è assolutamente necessario pensare al futuro, tendere al riscatto sociale ed a riappropriarsi della propria cultura territoriale: ed in questo, come in tantissimi altri casi, bisogna ammettere che il futuro, di fatto, ha un cuore antico. L’opportunità fornita dal concorso deve essere sfruttata in pieno, infatti è fondamentale ricostituire e far rivivere il precedente tessuto urbano, ricreare connessioni, ripristinare usi, tradizioni, creare nuove opportunità di crescita sociale: di una piazza celebrativa, luogo di ipotetiche adunanze oceaniche e magari scandita da viali alberati che le fanno da sentinelle, non ce n’è più bisogno. Si è ritenuto opportuno, invece, partire dal concetto di integrazione spaziale di un invaso del tutto sottoutilizzato, individuando al massimo le sue potenzialità, e quindi ricollocandolo con la dignità che gli compete nell’ ambiente circostante, interpretando la progettazione architettonica quale momento di coinvolgimento emozionale sia dei progettisti che dell’ utenza, nell’ assoluto rispetto e nella concreta valorizzazione del sito di intervento: riappropriazione del proprio ego nel rispetto di tutti coloro che ci circondano, non solo infrastruttura quindi, ma elemento di coagulo della cultura e della sensibilità locale.

Luca Coraggio, Mario G.s. Giudice, Gianfranco Marra, Marianna Nivelli, Vincenzo Capasso, mario luca capasso, lorenzo apicella, giuseppe doddato - agronomo, domenico fernicola - geologo — Riqualificazione Piazza S. Francesco. Cava de' Tirreni

La forma nasce da una attenta analisi del sito: certamente non deve essere mimetica, ma deve inserirsi armonicamente nell’ ambiente, evidenziando le forti volontà interrelazionali dell’ utenza. Non un oggetto calato nel territorio, come troppo spesso accade, ma una parte organica dello stesso e dallo stesso generato: percorribile sia veicolarmente che pedonalmente, che tende a configurarsi più come elemento di riconnessione ambientale e di incontro che come mera piazza. L’ elemento strutturale portante dell’ intervento viene a proiettarsi nel contorno urbano, diviene un ambiente naturale in cui trascorrere momenti di svago, tempo libero e relax, quasi una piattaforma da cui godere la vista delle architetture che lo circondano, ed al cui interno è possibile organizzare anche eventi culturali, location, concerti, spettacoli, attività teatrali, etc.. Gli elementi architettonici compositivi, come quelli dei semplici lineari parapetti panoramici, delle forature, dell’attenta distribuzione della riforestazione urbana, pensati nell’ ottica dei principi di sostenibilità ambientale e di economia gestionale, caratterizzano fortemente le scelte progettuali. Nell’ ottica di una futura gestione corale dell’ invaso, la piazza è stata pensata come la vera e propria porta di ingresso alla Città, quale punto di riferimento attrezzato, al fine di qualificare l’ intero ambito urbano di cui è parte integrante : essa, oltre ad inserirsi armonicamente nell’ ambiente circostante valorizzandone le quinte sceniche esistenti, va a creare un utilissimo rafforzamento del sistema integrato dei percorsi. Gli aspetti ludico-sociali e culturali sono fondamentali ai fini della crescita sociale della popolazione, residente e non, quindi tale elemento diverrà certamente un volano per l’ attrattività dell’ intera area anche dal punto di vista di un turismo qualificato: la sua articolazione spaziale è stata pensata come quella di un elemento “multifunzione”, che stimoli il ricordo del passato, l’ interesse per il presente, la certezza per il futuro. La piazza, la chiesa, il parco …. la festa Come la maggior parte dei centri storici delle città meridionali, anche quello di Cava de’ Tirreni è lo specchio delle forze sociali ed economiche che ne hanno determinato la formazione e le trasformazioni : la composizione sociale è stata costituita per molti secoli da una aristocrazia fastosa ma dissipatrice, che aveva importanti ruoli nelle istituzioni civili e militari, dalle gerarchie ecclesiastiche, molto dotate economicamente, da una borghesia tardiva poco influente e da masse ingenti di proletariato.

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L’organizzazione sociale e gli investimenti finanziari dei soggetti economicamente più dotati si sono rispecchiati nella forma fisica della città e delle strutture edilizie, producendo organismi urbani caratterizzati da forti contrasti, che vedono a un estremo i fastosi palazzi della nobiltà e delle gerarchie ecclesiastiche, i grandiosi complessi conventuali, le numerose chiese ricche di opere d’arte e, all’ altro estremo, un tessuto residenziale minuto e intricato, fortemente stratificato e spesso notevolmente degradato; hanno subito trasformazioni e ristrutturazioni continue che, specie nelle città come Cava de’ Tirreni, impediscono di decifrare con chiarezza i tipi edilizi che spesso derivano da trasformazioni processuali molto complesse. Lo slargo sul quale l’Amministrazione Pubblica intende intervenire, acquisendo la pluralità di idee e di progetti che scaturiranno dal concorso, anche se posto marginalmente al centro storico consolidato, confinato tra il Borgo Scacciaventi ed il Presidio Ospedaliero Santa Maria Incoronata dell’Olmo, è quello di Piazza San Francesco. Negli anni ha subito stravolgimenti vari che ne hanno snaturato la funzione, anche se nei primi decenni del secolo scorso le Amministrazioni che si sono succedute hanno proposto interventi di riqualificazione, trasformandolo da mercato delle bestie in una vera e propria villa comunale. Alla fine però, dobbiamo convenire che gli sforzi sono risultati vani, dato che il risultato a tutt’ oggi consiste in un banale parcheggio ed in un’ area verde completamente inutilizzata ed inutilizzabile, destinata a mera area di transito veicolare per raggiungere l’anonimo parcheggio. La Piazza, così come si presenta, risulta assolvere più una funzione di nodo viario ovvero un “deposito di auto” che una funzione di nodo di “socializzazione”. Nonostante il lento declino l’invaso ha svolto, accanto alla meno nobile attività di parcheggio, un significato particolare legato al grande attrattore religioso del Santuario Francescano con l’ adiacente Chiesa di San Francesco e Sant’Antonio, ed all’ uso quale luogo di feste e manifestazioni al contempo laiche e religiose, attirando, di fatto, una grande massa di persone, anche dall’hinterland. L’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di riqualificare tutta l’area in modo da ottenere un luogo che sia fruibile per grandi eventi di piazza, per feste religiose, per inserire in un contesto adeguato le famose rappresentazioni medievali, senza dimenticare la “sua storia”, il parco verde pubblico e giungere all’obiettivo principale di divenire “la porta d’accesso alla città di Cava de’ Tirreni” , libera dai veicoli che ingombrano la piazza e le aree contermini, ponendoli nel sottosuolo mediante la realizzazione dei parcheggi interrati, riproponendo l’antico trinomio “piazza, chiesa e parco” presente soprattutto nelle città del nord Italia sin dalla seconda metà del ‘500. Qui si potrà finalmente vedere la piazza quale area di “festa”, i parcheggi e le aree attrezzate saranno “i servizi della città”, il verde rappresenterà“la nuova qualità della vita”: si individua perciò un ambito di intervento spazialmente più ampio, una sorta di Piazza ideale nella quale siano compresi centri e strutture di primaria importanza. Il progetto tende quindi ad allargare l’ambito della Piazza con effetti diretti a riqualificare il centro, ricercare una nuova e più contemporanea immagine della città e nel contempo a determinare una ricucitura urbanistica delle parti della città divise fisicamente dalla viabilità di attraversamento. Per giungere progressivamente ad una progettazione in linea con i dettami del bando, abbiamo verificato direttamente le abitudini dei fruitori, le loro necessità rilevate in più giorni e ad orari differenti, anche quando l’invaso risultava occupato da manifestazioni di carattere religioso, predisponendo una serie di studi preliminari prima di giungere alla progettazione elaborata.

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Attualmente, giungendo da valle percorrendo la Via E. De Marinis (SS 18) non si ha una percezione precisa delle effettive dimensioni dell’ invaso, né di quelle che sono le quinte architettoniche che lo definiscono spazialmente, anche da ciò sono derivate le scelte progettuali che si vanno ad illustrare. E’ stata precisa intenzione progettuale, come anticipato, creare una vera e propria “porta”, superata la quale si ha la completa ed immediata visione degli spazi rapportati agli edifici contermini. Si riesce quindi ad avere la percezione globale ed immediata dello spazio corale che è scandito da una serie di elementi che si susseguono con la seguente sequenza spaziale : - sulla sinistra si apre l’ ampio accesso alla nuova area parco, connotata dalla presenza di una serie di alberature disposte in modo “scalare”, ovvero decrescente verso la piazza, così pensate per ottenere una nuova quinta “verde” che sia insieme di chiusura e definizione architettonica dell’ invaso spaziale a sud, nonchè di schermatura, verso lo stesso, del prospetto nord dell’ ospedale, edificio che, seppur di pregio e valenza ambientale, è gravemente compromesso dal punto di vista architettonico. Si evidenzia che la scelta di costituire la “cortina filtro” con le essenze arboree a scalare, nasce da un’ attenta analisi storica della configurazione dello slargo, che in origine già presentava tale chiusura, recuperando in tale modo anche la memoria storica del sito, da trasferire al futuro; - giungendo all’ incrocio di Corso Umberto I con Viale Principe Amedeo, si apre l’ ulteriore scenario della Piazza San Francesco che, con una visione a 360 gradi, ci consente di avere immediata e totale percezione anche delle facciate del complesso ecclesiastico di S. Maria dell’ Olmo, che vengono valorizzate riproponendole quale nuova (seppur antica) quinta di chiusura dell’ asse visuale e viario di Corso Umberto I: il recupero della facciata delle due chiese viene completato ed integrato dal ridisegno del tratto iniziale del Corso, intervento funzionale al recupero degli spazi antistanti la cortina est dell’ invaso, attualmente mortificati e sottoposti alla quota di calpestio della viabilità, che verranno interessati – come tutto il resto dell’ invaso – da un attento intervento di “riforestazione urbana”, descritto con dovizia di particolari nel seguito della presente; - guardando verso ovest si ha la percezione totale della cortina caratterizzata dalla presenza del monumentale Complesso religioso costituito dal Santuario Francescano con il latistante Convento di S. Maria del Rifugio, ex sede distaccata della Facoltà di Architettura dell’ Università Federico II, nonché dell’accesso pedonale alle aree parcheggio interrate e dei servizi previsti nel sottopiazza: - guardando verso nord si ha la percezione totale di Corso Umberto I, peraltro “biunivoca”, in quanto la stessa visione globale si ha anche percorrendo la viabilità in senso opposto, giungendo così al definitivo e concreto riammaglio dell’ area di intervento con il nucleo antico del Borgo Scacciaventi. Come già relazionato, la progettazione ha evidenziato ed esaltato le caratteristiche architettoniche dell’ imponente complesso monastico, la cui vista ora è possibile godere da tutti i punti dell’ invaso spaziale, esaltando i simboli religiosi che trasferiscono anch’ essi nel futuro la memoria storica del sito.

Luca Coraggio, Mario G.s. Giudice, Gianfranco Marra, Marianna Nivelli, Vincenzo Capasso, mario luca capasso, lorenzo apicella, giuseppe doddato - agronomo, domenico fernicola - geologo — Riqualificazione Piazza S. Francesco. Cava de' Tirreni

La piazza San Francesco, caratterizzata dalla funzione di ospitare grandi eventi, è stata progettata come una vera e propria cavea teatrale, con una pendenza degradante in modo omogeneo dal sagrato del complesso monastico verso la viabilità sottostante. Tale configurazione è stata conseguita tramite la nuova ubicazione dell’ antica fontana centrale, già oggetto di spostamenti in passato, che è stata posizionata nell’ ambito del parco urbano, riconsegnandole quella dignità formale che oggi – risultando isolata nel bel mezzo dello spazio attuale destinato a parcheggio – era ormai andata del tutto persa. In tal modo si è liberata l’ intera superficie della piazza, circostanza che consente di offrire una capienza di 12.000 persone in caso di grandi eventi: Fulcro dell’ intero sistema scenico e scenografico è il “palco a scomparsa”, struttura mobile su martinetti idraulici, prevista in asse con il portale della Chiesa, nonché delle due scale di accesso alla piazza poste simmetricamente ai lati dell’ ingresso pedonale al parcheggio interrato. La scelta di tale palco a scomparsa consente la massima flessibilità d’ uso della “piazza-cavea”: tale struttura verrà sollevata solo in caso di eventi che ne implicano l’ utilizzo, per il resto rimane inclusa nella pavimentazione della piazza. Si evidenzia che gli spazi antistanti la cortina ovest dell’ invaso si vengono a configurare come un vero e proprio “ampliamento della piazza”, ancorchè ad un livello di poco superiore, a mo’ di galleria nei rapporti spaziali con la sottostante platea. Tali zone, anche nell’ ottica delle specifiche richieste del bando di gara, sono state spazialmente rivisitate e quindi ri-progettate, al fine di valorizzare il rapporto spaziale tra piazza e cortine edilizie limitrofe. L’ area antistante l’ ingresso del Complesso conventuale di S. Maria del Rifugio, è stata radicalmente rimodellata creando una piastra forata da cui emerge un puntuale elemento della nuova vegetazione, al di sotto della quale è possibile soffermarsi al coperto oltre che accedere ai nuclei di servizi igienico-sanitari ed ai sottostanti livelli di parcheggio. Nello spazio opposto sono stati previsti due corpi vetrati che contengono uno dei tre vettori meccanici di risalita con relative scale di sicurezza del sottostante parcheggio interrato, ed uno da utilizzare quale infopoint, elementi architettonici estremamente leggeri dal punto di vista formale e visivo, riconnessi da una teoria di telai in acciaio corten che contengono elementi verdi di arredo, e ricordano la ritmica scansione dei portici del Centro storico. Una particolare attenzione è stata posta, in fase di progetto, a definire in modo particolare l’ illuminazione notturna della piazza e dell’ intero invaso spaziale, al fine di creare un sito di attrattività finalizzato anche allo sviluppo socio-economico. L’ architettura diviene quindi un vero e proprio volano per uno sviluppo sostenibile del territorio. L’ illuminazione di progetto basa sulle seguenti caratteristiche : - la porta sud con il suo volume, rivestito da mosaici in ceramica nel rispetto delle arti e tradizioni locali, è connotata dalla presenza di forature in copertura : da tali forature svettano verso il cielo una serie di fasci luminosi che fungeranno da veri e propri “attrattori”, che invoglieranno alla visita dei luoghi; - la pavimentazione della piazza è caratterizzata dalla presenza di elementi luminosi a led che, seguendo le direttrici delle texture adottate, rendono lo spazio magico ed immaginifico, anche in virtù della scenografia complessiva creata dai fasci luminosi, dall’ illuminazione dei telai decorativi e delle facciate storiche. In estrema sintesi tutto l’ intervento è connotato da segni morbidi e sinuosi, leggeri e trasparenti, per non appesantire bensì esaltare le forti emergenze architettoniche esistenti.

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Il Parco urbano Particolare attenzione è stata posta nella progettazione del Parco, conducendo un’ accurata indagine che ha portato alla redazione di uno studio vegetazionale che ha connotato la successiva progettazione e che nel prosieguo si riporta sinteticamente. L’analisi dello stato di fatto delle piante radicate nella piazza ha riguardato i seguenti aspetti: – stato fitosanitario -stabilità statica -distribuzione spaziale -valore ornamentale Per considerare ottimale lo stato della frazione vegetale, è necessario che tali fattori siano espressi al massimo livello, e risultino validi per tutti i soggetti “contemporaneamente”: le condizioni sono risultate, invece, molto disomogenee, per cui quasi nessuno dei soggetti arborei ed arbustivi esistenti risulta provvisto di tutti i parametri di cui sopra. Di converso nessun soggetto presenta problemi di instabilità statica, e riguardo allo stato fitosanitario la maggior parte degli esemplari radicati lungo strutture edili esistenti e/o con sede di impianto ricoperta da materiali impermeabili (marciapiedi,etc.) evidenzia rachitismo e valore ornamentale inesistente, mentre i soggetti radicati nelle aiuole risultano abbastanza rigogliosi anche se spazialmente mal distribuiti, con rapporto distanziale troppo basso, per cui esercitano reciprocamente eccessiva concorrenza edafica e per la luce, ragion per cui il portamento naturale delle specie risulta mortificato e non permette il raggiungimento del massimo valore ornamentale (vedi in particolare le magnolie). Altri soggetti, sebbene in buono stato fitosanitario, presentano degradi fisiologici a causa dell’età. Il fenomeno prima ricordato della distribuzione spaziale non corretta riguarda quasi tutti i soggetti radicati sul terreno, oltre alla circostanza che gli esemplari di maggiore altezza risultano ubicati su un’area alquanto circoscritta dell’ intera area a verde. Per questi motivi, indipendentemente dal valore attribuito ai parametri di cui sopra, risulta auspicabile la rimozione di tutti i soggetti arborei ed arbustivi, riproponendo l’ utilizzo dei quattro soggetti di magnolia e dell’ albero di Giuda, sebbene con reimpianto spazialmente diverso. A seguito di tale analisi è stato quindi elaborato il progetto di riforestazione, coordinato con l’ intero intervento di riqualificazione, e che di seguito si illustra.

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La “RIFORESTAZIONE URBANA” Le scelte delle specie da porre a dimora per la riqualificazione e valorizzazione dell’area a verde, soddisfano largamente gli indirizzi dettati dal bando. Le specie arboree sono tutte presenti nelle foreste allo stato naturale e non varietà particolari originatesi da incroci o manipolazioni genetiche, generalmente adoperati dai vivaisti per ottenere effetti ornamentali particolari. Il principio fondamentale è rappresentato dalla creazione di una copertura vegetale che, mediante la distribuzione spaziale (sesto d’ impianto) leggermente irregolare ma funzionale alle esigenze ecologiche e di sviluppo potenziale delle chiome dei soggetti da porre a dimora, creerà una cortina verde con fioritura differenziata e profilo ascendente verso sud, con altezze variabili dei soggetti arborei e arbustivi. In pratica gli esemplari da impiantare avranno sviluppo in altezza, decrescente verso il centro dell’area e, trattandosi di specie diverse, avranno colore della chioma – specialmente in autunno – diverso e fioritura differenziata. Questo criterio produce un effetto cromatico ornamentale gradevole alla vista e contemporaneamente conferisce maggiore profondità alla piazza, in quanto l’utente che dal centro della stessa guarda verso il parco, non si trova davanti ad una quinta alta che impedisce la visione profonda, bensì davanti ad una sorta di cavea a verde ascendente. Si conclude la presente relazione descrittiva evidenziando che tutto il progetto è stato improntato alla fruibilità totale dell’ invaso spaziale, sia orizzontalmente che verticalmente, alla sua riconnessione alla viabilità esistente, in modo da consentirne l’ utilizzo anche a qualsiasi utente diversamente abile, come si potrà immediatamente verificare dalla consultazione dei grafici.

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Il parcheggio interrato L’ intervento ha previsto la realizzazione di un parcheggio interrato che si sviluppa su due livelli, per complessivi 200 posti auto ( di cui 6 per disabili) e 33 posti moto. Al primo e secondo livello interrato sono previste tre uscite verso l’esterno in modo tale che ciascun punto fruibile del parcheggio non disti più di 40.00 m dall’uscita più vicina. Delle complessive sei uscite previste, due sono puramente pedonali (una per ogni livello con passerelle per utenti disabili) e le restanti realizzate mediante corpo scale ed ascensore. La struttura è munita di ampia guardiola con funzioni di centro informazioni e pagamento parcheggio, in uno con la dotazione di casse automatiche dislocate nei punti strategici, ed in corrispondenza dell’uscita pedonale del primo livello interrato sono stati ubicati i servizi igienici perfettamente aerati, ricavati nei vani immediatamente adiacenti alle rampe di scale principali che conducono in Piazza, quindi rapidamente e comodamente fruibili. Fattibilità tecnico-economica dell’ intervento e sua possibile attuazione in stralci funzionali A seguito delle verifiche tecnico-economiche condotte parallelamente alle attività progettuali, emerge che l’ intervento proposto risulta perfettamente attuabile nei limiti di spesa così come definiti nel quadro economico del D.P.P. approvato dall’ Amministrazione comunale.

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Per quanto concerne la sua attuazione in “stralci funzionali”, si relaziona che la stessa può avvenire in base a tre distinti interventi, sostanzialmente autonomi dal punto di vista esecutivo e che quindi potranno essere eseguiti in tempi anche differenziati, in funzione di quelle che potranno essere le esigenze dell’ Ente, e precisamente : a) Realizzazione del sistema di parcheggi interrato e della soprastante piazza b) Realizzazione dell’ intervento di riqualificazione di Corso Umberto I c) Realizzazione del Parco urbano In parallelo, ed a precisazione e completamento dello specifico elaborato relativo alle prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza, si relaziona che l’ impatto delle opere e dei relativi cantieri durante la fase di esecuzione dei lavori è stato minimizzato già in questa fase di progettazione preliminare, con la previsione di trasferimento all’ impresa appaltatrice dei lavori di tutte le attività relative all’ allontanamento dei materiali provenienti dagli scavi (aspetto questo di notevole rilevanza in virtù dell’ esecuzione del parcheggio interrato) ponendo a carico della medesima impresa anche le attività di selezione per il possibile riutilizzo di tali materiali, nonchè gli oneri per lo smaltimento di quelli non riutilizzabili. E’ evidente che, in fase di progettazione esecutiva, nell’ ambito della redazione dei piani di sicurezza e coordinamento, verranno previsti tutti i necessari interventi finalizzati a garantire l’ esecuzione dei lavori oltre che in perfetta sicurezza per gli operatori, anche in modo tale da mantenere un adeguato standard di qualità della vita dei cittadini residenti, sicuramente non inferiore a quello attuale, anche e soprattutto nell’ ottica dell’ immediata adiacenza della struttura ospedaliera pubblica cittadina (a titolo meramente indicativo e certamente non esaustivo si fa riferimento a: pianificazione delle attività di scavo in orari congruenti con le attività esistenti, segnatamente quella ospedaliera; utilizzo di macchinari silenziati; recinzioni antirumore; sistemi di abbattimento polveri; sistemi di pulizia dei pneumatici degli automezzi; recupero e riutilizzo delle acque di lavaggio; sistemi di monitoraggio rumori e polveri; etc.). Si relaziona altresì che in fase esecutiva verrà redatta la preliminare bonifica delle relative aree. In conclusione si evidenzia che la proposta prevede l’ attuazione di tutte le azioni dettate dal CCN : 1) Abbattimento barriere architettoniche, con realizzazione percorsi per ipovedenti 2) Pannelli segnaletici per individuare percorsi commerciali preferenziali, sistema parcheggi, modalità di comunicazione Grandi Eventi, Valorizzazione emergenze storico-architettoniche 3) Realizzazione di toilettes pubbliche 4) Realizzazione Parcheggi di servizio 5) Riqualificazione della pavimentazione di Corso Umberto I

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