Premessa metodologica Il waterfront di Gabicce Mare si è nel tempo costituito come un sistema adeguatamente equilibrato e caotico tale da assicurare il persistente successo turistico di cui gode la “Capri dell’Adriatico”. In questo delicato equilibrio, la cui funzionalità ha per lungo tempo, e attualmente, fatto egregiamente a meno di ogni asserita qualità architettonica delle sue componenti, un minimo di accortezza e di prudenza suggerirebbero e suggeriscono di non alterare gli aspetti costitutivi della duplice struttura che si fronteggia con relativa indifferenza: la struttura urbana prossima alla costa e la costa sabbiosa, preludio del mare. Ogni intervento infatti, che esorbiti dalla semplice ricucitura di aporie e incongruenze, le più evidenti, rischia di turbare quell’equilibrio che ha miracolosamente garantito a Gabicce mare il perdurante successo e la sua personalità e identità di rinomata località balneare. Si è quindi preferito optare per interventi solo apparentemente deboli ma in realtà testardamente orientati a sottolineare alcune delle caratteristiche, che altri potrebbero ritenere negative, procedendo ad una operazione di semplice riordino che preveda la definitiva messa a regime di valori e opportunità che nel tempo, quasi a sua insaputa, la città si è garantita e preserva tuttavia nel delicato rapporto tra la struttura edilizia e quella oggi altrettanto artificiale della componente naturalistica costituita dal variabile spessore della spiaggia.
© Davide Gambino . Published on December 05, 2013.
Le scelte del progetto Balza evidente, alla vista della planimetria generale della proposta, la presenza di alcuni segni che costituiscono una matrice caratterizzante l’intero progetto. Sarà agevole constatare come questi segni siano in parte preesistenti e in parte costituiscano materializzazione di segni latenti che il progetto intende solamente riconoscere e confermare. Appartengono alla prima categoria, la rettificazione del primo tratto di lungomare così come la previsione di ribadimento dell’asse lungomare nel suo tratto a quota spiaggia e nel tratto risollevato di ml 3,00 circa, rispetto alla spiaggia stessa. Nel primo tratto la caratteristica configurazione dei lidi (vere e proprie macchine per il godimento della spiaggia, dotate di rilevante capacità economica per la comunità) viene ribadita procedendo ad una ordinazione della sequenza iterata di nuove morfologie dei singoli stabilimenti. Quelli esistenti (ribaditi in numero e posizione) vengono riproposti con forme e tecnologie costruttive diverse e più aggiornate, continuando a mantenere la loro funzione di elemento di mediazione tra l’uso del tempo libero lungo l’area pedonale del lungomare e l’uso ludico della spiaggia.
© Davide Gambino . Published on December 05, 2013.
I nuovi edifici, realizzati con struttura lignea, di forma planimetrica semplificata, invadono parzialmente la superficie della pavimentazione dell’area pedonale, introducendo nelle loro testate una sequenza di attività commerciali (boutique, bar, piccole sale mostre, etc.) che assicurano al lungomare una funzione parallela e paesaggisticamente più caratterizzata, simile a quella del viale Vittorio Veneto, tradizionale salotto della città con rinomati esercizi commerciali.
© Davide Gambino . Published on December 05, 2013.
Le testate di questi piccoli fabbricati, in una vista prospettica estesa all’intera passeggiata, ricostituiscono una volumetria di cortina edilizia diradata verso la vista del mare ma resa densa dalla ripetizione del passo dei fabbricati stessi. I piccoli stabilimenti si ripetono fino al salto di quota corrispondente alla posizione sopraelevata del viale pedonale. Nel punto di intersezione tra i due livelli altimetrici si introduce un sistema di risalita verso la piazza Giardini Unità d’Italia (assistita dalla previsione di un ascensore posto leggermente più a est). In questo tratto in cui l’area pedonale si sopraeleva di circa 3,00 ml il sistema degli stabilimenti viene mantenuto ma realizzato con modalità ipogea sotto il livello stradale. Un altro importante elemento innovativo è costituito dal ribadimento del pennello pedonale che collega la via I Maggio con lo stabilimento balneare fondato sull’acqua.
© Davide Gambino . Published on December 05, 2013.
Questo informe manufatto, tuttavia pregevole per il coraggio istigato nei suoi antichi costruttori, viene del tutto riconformato ed ampliato immaginando per esso un destino di luogo singolare, strettamente legato al mare e alla sua liquida materia. Il pennello di accesso pedonale si attesta con maggiore decisione sulla via I Maggio,che, in prossimità della palafitta si articola in luoghi pubblici, partecipi della vastità dell’orizzonte marino, che circondano un grande locale polifunzionale coperto destinato ad attività culturali, ricreative, etc. Un avamposto urbano che si proietta sul mare, a ribadire il ruolo di Gabicce città d’acqua. Completa la descrizione dei segni più evidenti della proposta l’ipotesi di collegamento dei distinti tratti della barriera frangiflutti con una passerella pedonale removibile che si diparte dallo stabilimento flottante e si ricongiunge al tratto terminale della passeggiata pedonale di lungomare dove questa si immette nel parco del Monte San Bartolo. Questa passerella, costituisce un contrappunto naturalistico e paesaggistico alla sequenza percettiva del lungomare costiero. Per essa si offre alla vista di chi la frequenta un bacino percettivo inedito quanto capace di rafforzare aspetti universalmente connessi alla fama del sito, quali: il promontorio, la sequenza della costa vista dal largo, la stessa muraglia edilizia del fronte costruito del centro abitato. Una vera e propria promenade sur la mer che insegni e ricordi a chi la precorre a coltivare la nostalgia del mare ampio e infinito.
© Davide Gambino . Published on December 05, 2013.