L’ORATORIO SANT’ANTONIO DI PADOVA A NOVA SIRI MARINA
© sergio stigliano . Published on December 11, 2013.
RACCONTO DEL CANTIEREASPETTI FUNZIONALI E SCELTE ARCHITETTONICHE
Relazione per l'Inaugurazione
© sergio stigliano . Published on December 11, 2013.
RELAZIONE A CURA DELL’ARCHITETTO SERGIO STIGLIANO
Planimetria dell'area da riqualificare
© sergio stigliano . Published on December 11, 2013.
La realizzazione dell’ Oratorio di Marina di Nova Siri si inquadra in un arco temporale di breve durata. A parte l’acquisto dell’immobile e del lotto , avvenuto a Roma nel 1998, ad opera della Parrocchia di Sant’ Antonio di Padova dalla S.R.G. – Società di Gestione per il Realizzo SPA” già“Federcosorzi”, la possibilità reale di mettere mano ad un progetto di riqualificazione dell’ intera area e del fabbricato, è dell’ agosto 2011. Risale a quella data la presentazione del primo progetto di “Ristrutturazione e riconversione dell’ ex capannone sito su viale Siris ad Oratorio e Centro Parrocchiale” . Le prime idee progettuali , studiate di concerto con l’ing. Laura Montemurro, prevedevano infatti una ristrutturazione del fabbricato esistente con una riattazione dell’ex capannone agrario ad Oratorio. L’esame visivo delle strutture , lo stato di conservazione delle murature , ci hanno portato in prima battuta a credere che quell’edificio andasse recuperato e ristrutturato. Le murature realizzate in muratura portante di pietra alternata a fascioni di mattoni in cotto con travi di chiusura in cemento armato, non presentavano a vista , lesioni o segni di cedimento, ne infiltrazioni di acqua e/o macchie di umidità di risalita. Le parti strutturali di copertura , costituite da sette capriate in cemento armato precompresso di buona fattura e in ottimo stato di conservazione . La copertura presentava una soletta in c.a. di 15 cm debitamente impermeabilizzata con apposita guaina recentemente ripristinata. Il pavimento stesso in battuto di cemento non presentava lesioni, distacchi e macchie di umido. Tutto ciò , ci ha portati a immaginare un progetto di recupero della struttura consistente in un solo piano , il piano terra rialzato, con una disposizione funzionale degli spazi simile a quella che oggi si vede. Il piano primo , invece, non poteva essere realizzato in quanto l’altezza delle catene delle capriate di cemento non consentiva di ottenere una altezza libera di passaggio tra una campata e l’altra. Questo progetto, dal punto di vista economico di più facile realizzabilità, si inquadrava in una logica progettuale molto attuale sul recupero e riuso dei vecchi fabbricati industriali. Non si può negare che la struttura esistente fosse di buona fattura , certo un po’ abbandonata a se stessa, e con i segni della sua età di circa 60 anni. Il fabbricato era stato costruito infatti agli inizi degli anni cinquanta. Nel novembre del 2011 viene dunque presentato il primo progetto e nel maggio del 2012 esso ottiene anche in Nulla Osta Paesaggistico. Nel frattempo però viene avviato lo studio delle strutture . Appare chiaro ,da subito, la difficoltà di reperire i documenti relativi alla strutture per effettuare il deposito dei Calcoli Statici al Genio Civile. Nonostante i mille tentativi e le ricerche effettuate negli archivi della Federcosorzi di Roma e del Genio Civile di Matera, i documenti non sono stati reperiti. Inoltre la campagna di saggi effettuata sulla struttura porta alla luce alcune lacune : la precarietà della fondazione perimetrale realizzata con pietrame,larga un metro e alta 1,5 metri ,e quindi, la stabilità delle stesse murature , la mancanza di informazioni sulle armature delle capriate . Tutto ciò in un primo momento ci induce a pensare ad un progetto di adeguamento strutturale . Questa idea viene subito abbandonata dati i costi eccessivi che gli adeguamenti strutturali in genere comportano. Insieme allo strutturista, l’ing. Pasquale Ferrara, vengono così condotti tutti gli studi e le simulazioni atti a verificare la stabilità della struttura alle norme antisismiche del D.M. 14.01.2008, tenendo presente la classificazione come Zona 2 del territorio di Nova Siri Marina prevista dal DGR n. 2000 del 2003 . Ma tali verifiche portano sempre a risultati negativi. Anche la stabilità stessa delle sole murature, nell’ottica di prevedere una struttura calata all’interno allo scopo di sostenere i soli carichi di copertura, non risulta essere verificata dal punto di vista sismico. Dopo approfondite analisi condotte sulla struttura, si è dunque palesata in maniera inequivocabile la precarietà della stessa sotto il profilo statico e sismico. Pertanto si è resa necessaria la necessità , trattandosi di struttura pubblica, di intervenire in modo radicale , ovvero, abbattendo il vecchio manufatto industriale e ricostruendo una nuova struttura sul modello architettonico della precedente ed adeguata nel contempo a tutte le normative specifiche in materia antisismica, funzionale, igienico-sanitaria ed antincendio.
Piante dell'edificio
© sergio stigliano . Published on December 11, 2013.
Arriviamo così al progetto definitivo, con le soluzioni, progettate e realizzate che oggi potete ammirare. Il 12 luglio del 2012 viene presentato il nuovo progetto, il 2 ottobre viene rilasciata l’autorizzazione paesaggistica ,mentre, il 22 ottobre viene rilasciato Il Permesso di Costruire. L’inizio dei lavori avviene il 24 ottobre 2012 . A meno di un anno i lavori sono stati ultimati. Questa la storia del cantiere. Veniamo adesso ad alcune considerazioni di carattere funzionale e alle scelte architettoniche percorse. Partirei dalla definizione stessa di oratorio.Nel significato moderno, l’Oratorio è un edificio della comunità cristiana destinato alla aggregazione giovanile. Aggiungerei “non solo”. A livello architettonico, esso viene concepito, come parte di un complesso parrocchiale, e direttamente collegato alla chiesa. Secondo le note diramate dal Servizio Nazionale per l’Edilizia di Culto della Conferenza Episcopale Italiana, con il termine Complesso Parrocchiale, si intende il complesso architettonico costituito dalla chiesa , la casa e gli uffici parrocchiali, ed inoltre le aule per gli incontri collettivi e quelli di catechesi. Vi mostro adesso il progetto vincitore dell’ultima edizione dei concorsi di progettazione di nuovi complessi parrocchiali banditi dalla CEI , progettato da Mario Cucinella (MCA) e riguardante il Nuovo complesso parrocchiale ‘S. Maria Goretti’– Mormanno (CS) – diocesi di Cassano all‘Jonio. Il caso di Nova Siri è un pò diverso. L’ipotesi di costruire un intero complesso parrocchiale dalle suddette caratteristiche non è stata percorribile, in quanto, gli spazi su cui dovrebbe sorgere la futura chiesa non sono sufficienti ad accogliere una struttura di tale mole. Inoltre, la Parrocchia possedeva già questo lotto per cui è stato pensato (correttamente) di costruire nell’immediato gli spazi oratoriali e quelli destinati alla casa e agli uffici parrocchiali. Le esigenze della comunità novasirese legate alla possibilità di godere finalmente di una struttura del genere , tra l’altro, non consentivano di perdere ulteriormente tempo prezioso. L’area interessata dal progetto è situata in pieno centro abitato a soli duecento metri dal dalla Chiesa . Il lotto misura circa mq 3600 ed è completamente recintato. Tutti ricorderete lo stato di completo abbandono in cui questo lotto versava. Nonostante la zona risulta ben urbanizzata l’edificio disponeva soltanto dell’allaccio Enel ( di cui si è dovuta aumentarne la potenza a 18KWh), mentre, si è provveduto ex novo all’allacciamento idrico/fognario e telefonico . La destinazione del lotto a ORATORIOè conforme alle previsioni del Regolamento Urbanistico del Comune di Nova Siri . Il liet motiv del progetto è stato la creazione di uno spazio dalla funzione socio-culturale fortemente rilevante destinato a fruitori di tutte le età . L’area è stata concepita dunque come uno spazio pubblico aperto, ordinato e non invasivo rispetto al contesto urbano in cui è inserito. Il modello architettonico del manufatto esistente è stato riproposto nelle linee essenziali. Questo aspetto merita delle riflessioni dal punto di vista architettonico. Perché si è riproposto un edificio dalle forme e volumi pressoche’ identici a quello esistente? Intanto vi sono due ordini di riflessioni su cui si è lavorato. L’aspetto economico e quello paesaggistico. Una forma semplice porta con sé una serie di economie legate alla cantierizzazione. Inoltre dal punto di vista paesaggistico ed ambientale si è cercato di non stravolgere i caratteri semantici del contesto urbanistico in cui il manufatto è inserito. Qualcuno mi ha riferito che sembra come se l’edificio fosse da sempre esistito. Il compito di noi architetti è sicuramente anche quello di preservare la memoria degli spazi e dei loghi in cui operiamo. La ragione principale, però, per cui si è deciso di riproporre la sagoma preesistente è perché essa corrispondeva perfettamente e simbolicamente alle caratteristiche formali che in genere posseggono le strutture oratoriali. Stiamo parlando di una forma semplice, quattro pareti e d un tetto ,della forma primordiale di architettura, di una vera e propria casa , in cui si palesano i valori della semplicità e della bellezza evangelica. Pensate allo spirito di semplicità cui il nuovo pontefice ogni giorno ci sta richiamando. La semplicitàè prevalsa rispetto alle mere esercitazioni stilistiche fine a se stesse. Il nuovo oratorio porta in se , comunque, tutte le caratteristiche della modernità. Mi riferisco soprattutto alle forme, ai materiali e ai colori utilizzati. La pietra del basamento, la luce mediterranea dell’intonaco e la copertura in lamiera argentata di alluminio segnano inequivocabilmente il disegno delle facciate, su cui le aperture e il cornicione aggettante , creano con leggeri fili d’ombra, un movimento leggero. Le forme non sfuggono ma rendono quella solidità che la fede stessa esprime. Il fronte laterale sinistro con il suo loggione arcuato richiama e contestualizza la presenza degli stessi archetipi di Piazza Troisi , sulla quale esso si affaccia. I colori sono stati scelti nelle tonalità tenui del bianco e del giallo, a cui spesso si associa la discrezione del grigio, onde richiamare i colori dello stato pontificio. L’azzurro dell’arredo interno invece è stato scelto con riferimento al mare , essendo Nova Siri legata profondamente ad esso. Il nuovo corpo di fabbrica risulta pressochè equivalente a quello già esistente con una superficie coperta di circa 638 mq . La risagomatura della pianta ha permesso di ottenere un distacco di mt 5,00 da via Fratelli Rosselli , come la normativa prevede. Una oculata rimodulazione dell’altezza della linea di gronda e della inclinazione delle falde , portata al 35%, ha consentito il recupero di ben 60 cm che insieme all’uso di un particolare artifizio sulle capriate (le catene rialzate) hanno consentito di ottenere un primo piano abitabile con altezza di mt 2,70 nel punto di appoggio delle capriate. Il fabbricato nuovo presenta all’ingresso un porticato aggettante in corrispondenza dell’ ingresso principale, accessibile da i due lati a mezzo di due scale e di una rampa per handicap, e sul lato anteriore è stata abbellita da una fioriera. All’interno un ampio androne di mq 40 introduce sul lato destro al Salone Parrocchiale, della superficie di mq 220 ed una capienza di n. 240 posti a sedere . Esso è dotata di un palco e di un retropalco della superficie di 50 mq. Il salone potrà essere utilizzato anche come aula conferenze e laboratorio teatrale. L’altezza netta interna è di mt 8,75 onde mantenere un buon volume d’aria. Le capriate in legno caratterizzanti questo spazio svolgono una importante funzione acustica. Sul lato sinistro dell’androne troviamo l’accesso all’area destinata alle aule del catechismo . Su un corridoio largo mt 3,00 sono sistemate tre aule con capienza di complessivi n° 120 posti, un ufficio di mq 13 con finestra sull’androne per sorvegliare gli ingressi e le uscite degli ospiti, un disimpegno con accesso diretto al retropalco. In fondo al corridoio un ampia porta finestra comunica direttamente con l’esterno. Tra il Salone e le Aule del Catechismo sono stati collocati i servizi igienici ,divisi per sesso, un bagno a norma per handicap e due spogliatoi. Dall’androne d’ingresso, sempre sul lato sinistro, una porta indica l’ingresso alla scala che accede al piano superiore. Qui troviamo l’abitazione dei sacerdoti –casa canonica- ed gli uffici parrocchiali oltre ad una utilissima foresteria. L’appartamento ha tre camere da letto, un salone, una cucina, un’ampia veranda . L’ingresso principale al lotto , posto su viale Siris, è stato spostato in asse con l’ingresso principale del manufatto edilizio. Da qui si crea il percorso principale dell’oratorio , che è anche carrabile, ed è stato sistemato su ambo i lati con aree verdi. In particolare sul lato destro è stata creata una zona circolare tipo “arena” ove si potranno tenere momenti comunitari all’aria aperta, e sul lato sinistro saranno sistemati un campo da bocce, uno polivalente basket/pallavolo e infine un campo da calcio a 5. Gli impianti sportivi sono stati pensati in posizione laterale rispetto al fabbricato onde non precluderne la visibilità rispetto a viale Siris e via Trento.
Prospetti dell' edificio
© sergio stigliano . Published on December 11, 2013.
L'edificio com'era
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L'edificio com'e'
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L'ingresso principale
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Vista del fronte laterale e posteriore
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Il fronte posteriore
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Particolare della facciata
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Il foyer
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L'Audirorium don Tommaso Latronico
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L'Auditorium don Tommaso Latronico
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Il cantiere: il tetto in legno lamellare
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Il Cantiere: la copertura in lastre grecate di alluminio
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